Gp Spagna – Presentazione

Il primo gran premio europeo storicamente è molto interessante in quanto tutti i team si presentano in pista il venerdì mattina con numerose novità tecniche. Arriviamo a Barcellona dopo tre settimane di stop, tre settimane in cui i team hanno avuto il tempo di analizzare e studiare tutti i dati raccolti nei primi quattro gran premi.

A rendere il week end spagnolo ancora più interessante ci ha pensato nuovamente la Pirelli che porterà una nuova mescola dura, anche se con caratteristiche molto simili a quelle usate nella parte finale della passata stagione. Questo cambiamento annulla dunque tutte le prove invernali, creando così una nuova incognita che potrà regalarci maggiore suspense. Inoltre, in via del tutto eccezionale, i team avranno a disposizione nelle prove libere un set in più di gomma super-dura, che gli darà la possibilità di girare maggiormente e di testare le novità.

Per la vittoria mi aspetto una lotta aperta a tre, Red Bull-Ferrari-Lotus. Senza l’inconveniente nell’ultima gara Alonso avrebbe potuto lottare per il primo e secondo posto, mentre abbiamo una Lotus che dialoga molto bene con le Pirelli grazie ad una vettura valida e competitiva guidata molto bene dal finlandese. Da tenere sicuramente d’occhio McLaren e Mercedes. Proprio la scuderia di Waking con gomme dure ha fatto vedere belle gare, soprattutto con Button. Sono un po’ la delusione di questo inizio di anno e certamente non saranno stati a guardare.

Da non sottovalutare ci sono certamente Force India, che in classifica è davanti alla McLaren, e Toro Rosso che stanno sovrastando una Williams in difficoltà. Anche per la scuderia di Faenza sono attesi importanti aggiornamenti.

 

Orari Gp Spagna

Venerdì 10 maggio
10:00 – 11:30 Prove libere 1; diretta Sky Sport F1 e Rai Sport 1
14:00 -15:30 Prove libere 2; diretta Sky Sport F1 e Rai Sport 1

Sabato 11 maggio
11:00 – 12:00 Prove libere 3; diretta Sky Sport F1 e Rai Sport 1
14:00 Qualifiche; diretta Sky Sport F1 (13:00) e Rai 2 (13:45)

Domenica 12 maggio
14:00 – Gran Premio Spagna F1: diretta Sky Sport F1 (12:30) Rai 1 dalle 13:10

Gp Spagna – Home sweet Home

A tre settimane di distanza dall’ultimo gran premio, la Formula 1 si appresta finalmente a fare il suo ingresso nel Vecchio Continente e, in particolare, su un tracciato che non ha segreti per team e piloti essendo la sede principale dei test invernali. Il circus arriva così a Barcellona dopo la vittoria in solitaria di Sebastian Vettel e il doppio podio targato Lotus con un sempre più presente e costante Kimi Raikkonen e un ritrovato Romani Grosjean.

Dopo i primi quattro week end Raikkonen e Lotus occupano saldamente il secondo posto nella classifica piloti e costruttori, davanti rispettivamente ad Hamilton e Ferrari “L’inizio di stagione è sicuramente positivo e la nostra posizione è migliore rispetto alla passata stagione” analizza in finlandese “La stagione è ancora molto lunga e quindi è troppo presto per trarre delle conclusioni. Sarà molto difficile raggiungere Vettel se continuerà con questo ritmo. A Barcellona ho vinto due volte e l’anno scorso sono salito sul podio. Tutte le squadra conoscono molto bene la pista e per questo non sarà un week end semplice. Il set-up è fondamentale e per ottenere un buon risultato tutto deve essere al suo posto” conclude Kimi. Per Grosjean le qualifiche rappresenteranno la chiave di volta del week end , così come la gestione dei pneumatici Pirelli “Rispetto al Bahrein è più difficile sorpassare. Pertanto le qualifiche saranno più importanti. Dobbiamo migliorare in questo settore, ma sappiamo dove intervenire. Sarà importante anche non far surriscaldare troppe le gomme posteriore e controllare il degrado. A Sakhir è stato fantastico tornare sul podio dopo una grande rimonta dall’undicesimo posto

Grande attesa per la Ferrari che in questo inizio di stagione ha dimostrato una ritrovata competitività, anche se ha raccolto meno del dovuto. Proprio in Bahrein la scuderia ha vissuto un week end nero con due forature per Massa e un problema tecnico che ci ha privato di una possibile lotta Alonso-Vettel “Il calore del pubblico e le sensazioni che si provano quando si corre in Spagna sono sempre speciali, dal momento in cui arrivi all’aeroporto e vai in albergo e poi in circuito. I primi giri in pista, il venerdì e il sabato mattina, senti subito la passione dei tifosi sulle tribune e scatta così un’ulteriore motivazione perché vuoi fare quel qualcosa in più, magari nascosto nei dettagli, che li possa far gioire. Nasce anche così la ricerca di quel decimo di prestazione che insegui sempre quando sei nell’abitacolo di una Formula 1”.

 “Mi piace molto andare in Spagna, mi è sempre piaciuta sia l’atmosfera di Barcellona che quella del circuito durante il fine settimana di gara” – ha commentato Felipe – “Il Circuit de Catalunya è la pista che conosciamo meglio per via di tutti i test che svolgiamo all’inizio della stagione: è un tracciato tecnico e complesso dove è importante avere un buon carico aerodinamico. Il mio ricordo più bello a Barcellona risale al 2007 quando vinsi la gara: fu una vittoria straordinaria che, davanti ad un pubblico fantastico, mi vide lottare con tanti avversari, incluso Fernando, allora alla McLaren. Ovviamente non sono soddisfatto della mia ultima gara in Bahrain e, quindi, spero di poter tornare a lottare per le prime posizioni”.

Inizio di stagione sopra le righe per la Mercedes che dopo i primi quattro appuntamenti vanta un bottino 64 punti e il quarto posto nel Mondiale davanti a Force India e McLaren “La pausa è stata un toccasana perché mi ha permesso di passare del tempo con famigliari e amici. Entriamo in Europa dopo due terzi posti e altrettanti quinti posti. Sappiamo esattamente dove dobbiamo intervenire per migliorare la vettura. Barcellona potrà essere un test molto importante in quanto conosciamo molto bene la pista. Il fine settimana sarà un buon punto di riferimento per i prossimi sviluppi” analizza Hamilton.

Tra gli outsider bisognerà certamente tenere in grande considerazione la Force India che con la sua VJM06 si trova davanti alla McLaren. A Barcellona sarà caccia aperta al podio come dichiara lo stesso Di Resta “L’obiettivo per Barcellona è ovviamente il podio, visto che l’ho sfiorato a Sakhir. La macchina si comporta molto bene il caldo. Ogni team porterà importanti aggiornamenti pertanto mi aspetto sorprese. Dopo quattro gare sono veramente soddisfatto del nostro rollino di marcia e posso solo congratularmi con il team. Essere davanti alla McLaren è di grande stimolo.” Meno fortunato il rientrante Sutil “In Australia ho fatto una gran bella gara, poi però sono cominciate le sfortune. Voglio concentrarmi sugli aspetti positivi, uno su tutti la vettura che è veramente veloce. Sono sicuro che potrò recuperare i punti persi. L’ obiettivo per questo week end è di finire la gara a punti senza incidenti, dopo quanto accaduto in Malesia, Cina e Bahrain”

La delusione più importante di questo inizio di campionato arriva proprio dalla McLaren che in Spagna proverà a recuperare parte del terreno perso raccogliendo informazioni utili per il proseguo della stagione  “E’ incredibile pensare che siamo già alla fine del primo quarto di stagione. A questo punto dell’anno le forze in campo non sono ancora del tutto chiare” analizza il team principal Martin WhitmarshNel 2012 vinse a sorpresa Pastor Maldonado e malgrado oggi sia difficile immaginare il trionfo di qualche altro pilota di centro gruppo, c’è grande incertezza. Ci auspichiamo che il week end spagnolo possa essere  abbastanza produttivo da darci l’opportunità di raccogliere dati importanti per il futuro”.

Bhai Tech Racing: Prossima fermata Portimao

A quindici giorni dalla gara inaugurale di Le Castellet si riaccendono i riflettori sul Bhai Tech Racing. La scuderia con sede a Mestrino è pronta a tornare in pista per il secondo appuntamento dell’International GT Open sul tracciato portoghese di Portimao.

Nonostante le macchine siano già in direzione di Algarve, per lo staff diretto dall’ing. Roberto Costa sono stati giorni di intenso lavoro per sistemare la McLaren MP4 12C GT3 di Pantano/Suzuki, rimasta gravemente danneggiata nel corso del primo round e per preparare la nuova sfida in Portogallo che vedrà al via trentadue equipaggi. Il week end in terra francese non ha dato la possibilità all’equipe italiana di mettere in mostra tutto il suo potenziale anche a causa di alcuni problemi legati alle gomme rain, che hanno condizionato le prestazioni in pista dei quattro alfieri.

E’ stata una vera e proprio corsa contro il tempo sia per far arrivare i pezzi di ricambio dall’Inghilterra sia per sistemare e preparare le due vetture, che ora sono già in viaggio” analizza il direttore tecnico Costa “E’ stato un lavoro lungo e voglio ringraziare tutti i ragazzi. Visto il poco tempo a disposizione non siamo riusciti ad organizzare uno shake down, che verrà quindi effettuato durante il test di giovedì.  Abbiamo lavorato anche al fianco di McLaren per cercare di risolvere i problemi di costruzione legati alle gomme Dunlop che in particolar modo hanno affliggono le nostre macchine. In Portogallo continuerà il nostro percorso di apprendistato e anche i piloti proseguiranno il loro feeling con la vettura e il tipo di campionato” Dopo la pioggia, nebbia e basse temperature del Paul Ricard, in Portogallo dovrebbe essere atteso il sole “Il meteo dovrebbe essere più clemente e questo dovrebbe aiutarci a seguire il nostro programma di sviluppo. In condizioni di asciutto, a Le Castellet, la macchina si era già dimostrata competitiva. Abbiamo lavorato duramente e solo la pista saprà dirci se saremmo stati più bravi dei nostri avversari

I motori si accenderanno  a partire da giovedì con due ore di test privati, per poi proseguire venerdì mattina (10.15-11.15), prima delle due sessioni di prove libere da 60’ ciascuna e in preparazione dei due turni di qualifica (9.30 e 11.50) di sabato che disegneranno la griglia di partenza delle due gare. Alle 16.00 si accenderà il semaforo verde che darà il via alla prima gara da 70’, mentre domenica scatterà gara-2 con start alle 12.00.

TECNICA – Minardi fa scuola… dal LINK al FLIC

In questo inizio di stagione a tener banco tra i team di Formula 1 è stato il sistema FRIC, front and rear interactive control, adottato da Aldo Costa e Ross Brawn sulla Mercedes W04 di Hamilton e Rosberg. Si tratta di un sistema idraulico che permette alle sospensioni anteriori e posteriori di lavorare insieme ricreando così in parte i benefici delle sospensioni attive.

Per la Formula 1 non si tratta però di una novità assoluta. Già negli anni ’90 il Minardi Team aveva dotato la sua M193 di un sistema analogo. Proprio per capire meglio il funzionamento e gli effetti abbiamo interpellato l’ingegnere Gabriele Tredozi, “papà” di numerose monoposto del team faentino. Arrivato alla corte di Gian Carlo Minardi nel 1988 come ingegnere di macchina di Adrian Campos e, successivamente, di Pier Luigi Martini, nel 1997, in seguito alla partenza proprio di Aldo Costa verso la Ferrari, divenne capo progettista della monoposto M198 e Coordinatore tecnico della squadra.

Bisogna fare una premessa tornando indietro di circa vent’anni. Alla fine del ’92 spopolava una nuova tecnologia – sospensioni attive – che aveva la capacità di gestire elettronicamente la sospensione attraverso numerosi parametri come l’altezza da terra, il rollio e beccheggio. Tutto questo non veniva più fatto attraverso un sistema a molle, ma idraulicamente” introduce l’ingegnere di Brisighella “Il sistema era composto da attuatori posti sui puntoni. Il gruppo molla-ammortizzatore riceveva l’olio degli attuatori in pressione tramite una pompa e, attraverso i controllo elettronici, veniva gestita l’altezza da terra del posteriore, anteriore, il beccheggio e il rollio, ottenendo così un beneficio in termini aerodinamici. Tutto questo progetto si può scorporare in due parti: una parte passiva, con l’hardware delle sospensioni idrauliche, e quella attiva, ovvero elettronicamente” ci illustra Tredozi.

La M193 di Martini e Fittipaldi era dotata di un sistema idraulico passivo: non c’era una pompa esterna che metteva in pressione e gestiva automaticamente l’altezza da terra, ma era dotata di sospensioni tradizionali mandate in pressione idraulicamente. Lavorava sulle molle comandate da condotti idraulici con il puntone che mandava in pressione il circuito. Questo era il punto di partenza per poi rendere completamente attivo il sistema l’anno successivo. Purtroppo la FIA bandì il sistema e così ci trovammo con una sospensione molto avanzata ma non sfruttabile. Continuammo però ad usarla nel 1994 senza renderla attiva

Come funzionava il sistema “L’obiettivo era minimizzare le variazioni di altezza tra anteriore e posteriore in frenata e accelerazione. Per gestire in modo passivo il beccheggio della vettura mettemmo in comunicazione, con un collegamento incrociato – LINK – l’asse anteriore con il posteriore. In questo modo, quando la vettura in frenata schiacciava l’anteriore l’attuatore creava un vuoto nel retro, occupato dall’ olio dell’attuatore posteriore in modo da far schiacciare a terra anche il posteriore. Così facendo si manteneva inalterata la differenza di altezza. Essendo incrociato dava un aiuto in più in curva: quando il carico maggiore era sulla ruota posteriore esterna, interveniva sulla ruota anteriore interna limitando il rollio.  Il medesimo funzionamento, ma opposto, avveniva in accelerazione: il carico si trasferisce dietro facendo alzare l’anteriore. La pressione degli attuatori evitava proprio questo schiacciando il muso a terra. Così facendo si diminuisce il sottosterzo in potenza.

Alla fine del 1993 però il collegamento venne vietato. Con la M194 continuammo quindi con le sospensioni idrauliche, ma non più connesse. Una parte del beneficio venne  quindi perso. Sulle Formula 1 di oggi invece è ricomparso questo Link,  utilizzando quindi un sistema analogo al nostro di 20 anni fa.”

Quali sono i suoi vantaggi. “Il vantaggio è di minimizzare la differenza tra l’altezza anteriore e posteriore in frenata o accelerazione. Avere una macchina molto stabile in frenata vuol dire avere una più alta velocità in ingresso e, di conseguenza, più carico. Inevitabilmente si sfruttano meglio le gomme. Il pneumatico scivola e patina di meno e l’anteriore strappa di meno. E’ certamente un sistema che richiede del tempo per essere messo a punto, che si gioca sui diametri dei tubi” conclude Tredozi.

Gian Carlo Minardi “Vogliamo fare una foto come nel ’95”

Nei giorni scorsi un fan mi ha mandato questa foto chiedendomi quando ci saranno altri piloti italiani in F1… Siamo nel 1995 e la Scuderia Ferrari organizza un test con la 412T2 sulla pista di Fiorano per scegliere il nuovo tester. Per l’occasione lo staff di Maranello chiama quattro piloti con un passato in F.1  con Minardi – Martini, Badoer, Morbidelli, Fisichella –

Da quattro anni collaboro con ACI CSAI e FERRARI DRIVER ACADEMY lavorando coesi con un unico obiettivo: riportare nuovamente i piloti italiani in Formula 1. L’Italia ha tantissimi talenti, ma purtroppo mancano gli sponsor. Abbiamo perso due generazioni e cioè quei piloti che oggi hanno tra i 23 e 27 anni, come Filippi e Rigon: ragazzi fortissimi. In questi anni nella Formula ACI-CSAI Abarth sono emersi alcuni talenti che stanno primeggiando nelle categorie superiori europee.

Nella FDA FERRARI DRIVER ACADEMY ci sono ragazzi che arrivano proprio dalla nostra filiera come l’ultimo acquisto Antonio Fuoco e Raffaele Marciello, leader nell’europeo F.3. Questa è la dimostrazione che il progetto sta dando i primi frutti”

La Minardi è stato l’ultimo team italiano a “puntare” su piloti italiani. Noi non potendo contare su budget faraonici tali da poter permetterci campioni affermati, andavamo alla ricerca di quei piloti con una marcia in più, molti dei quali possono oggi vantare un palmares eccezionale nel mondo delle competizioni motoristiche.

Sono ottimista e mi auguro di vedere fra qualche anno una foto come quella del ’95, con quattro giovani piloti italiani vestiti di rosso.

Per onore di cronaca quel 27 settembre 1995 Luca Badoer vinse la sfida, segnando il miglior crono con  1’04”391