La Formula 1 del domani

L’attuale griglia di partenza dei Gran Premi di Formula 1 parla di: quattro fornitori di motori (Mercedes, Ferrari, Renault, Honda), tre case costruttrici (Ferrari, Mercedes, McLaren) e  sette team privati (Williams, Force India, Red Bull, Toro Rosso, Sauber, Lotus, Manor).

Lo scenario però potrebbero cambiare presto. Ecco come e perché.

Renault: nei giorni successivi al Gran Premio di Spagna, in programma il week-end del 10 maggio, ci sarà un Consiglio di Amministrazione Straordinario indetto direttamente dal Chairman and CEO Renault, Carlos Ghosn, che tratterà proprio della situazione Renault in F1. A questo punto si possono aprire tre strade: lasciare il Circus, entrare in prima persona acquistando un team o rilanciare tecnicamente una Power-Unit che al momento non è all’altezza della concorrenza

Audi: il gruppo è davanti ad un passaggio epocale. Ferdinand Piech, Presidente nonché maggiore azionista del gruppo, ha dato le dimissioni per contrasti interni. Questo significa che ci potrebbero essere delle lotte interne che hanno messo  Piech in forte discussione. Mr. Ferdinand non era contro Bernie Ecclestone, come è stato dipinto in questi mesi, ma non gli andava a genio l’attuale F1. Quali saranno le nuove strategie? Sarà interessata all’acquisto della Red Bull Racing?

BMW: a metà maggio la casa tedesca avrà un nuovo AD nella persona dell’Ing. Kruger. Tecnico con una forte storia nel motor-sport. Un segnale per far risorgere il marchio in un mondo come la F1 che, nonostante sia molto chiacchierato e denigrato, ha una grande attrazione facendo lievitare il brand.

La Formula 1 nelle prossime settimane potrebbe cambiare volto sia tecnicamente che politicamente. Il Circus in questo periodo sembra in letargo. Ma sarà proprio così? Bernie Ecclestone e Dietrich Mateschitz sanno qualcosa in più? Da diversi mesi si parla di un Mr. Red Bull altamente interessato all’acquisto di azioni della CVC. Se fosse così sarebbe costretto a lasciar andare i due team (RBR e TR). E’ un caso che proprio in questo momento vengano fuori queste voci? Mateschitz ha sempre dichiarato che per lui la F1 è business, essendo lui uomo di marketing. Uno scenario molto interessante. Una ventata nuova. Abbiamo un esempio pratico. Dopo aver acquistato  il vecchio circuito di Zeltweg, è stato in grado di ristrutturarlo e rilanciarlo. L’anno scorso il Red Bull Ring ha vissuto uno dei gran premi più belli della stagione con prati e gradinate stracolme e numerose iniziative. Quest’anno potrebbe essere ancora meglio.

Insomma, forse siamo davanti ad un grande cambiamento.

F1, Minardi “Macchine più semplici e duelli, altro che 1000 cv”

Dall’analisi dei primi quattro gran premi della stagione (leggi qui) è emerso un forte rimescolamento delle forze in campo rispetto solamente a dodici mesi fa: + 55 punti in casa Ferrari – passata da quarta a seconda forza del Mondiale, i  +19 Sauber e +12 Lotus compensano i segni negativi in casa McLaren (- 43 punti), Red Bull (-34) e Force India (-43), dettati dalla crisi tecnica di due costruttori come Renault e Honda, ma non solo come nel caso del team di Vijay Mallya.

Nonostante la conferma della line-up e del fornitore della power-unit (Mercedes) sono scivolati all’ottavo posto con solamente undici punti all’attivo. La colpa è da ricercare nella crisi economica che però sta toccando gran parte dello schieramento di partenza “Ad oggi si salvano finanziariamente solamente cinque  team e questo non può e non deve passare inosservato. E’ veramente inutile e ridicolo parlare di propulsori con 1000 cv o reintrodurre i rifornimenti di benzina, che complicherebbero solamente di più la lettura della gara oltre ad aumentare nuovamente i costi. Per uscire da questa crisi servono programmi ben definiti che intervengono sui regolamenti tecnici e sportivianalizza Gian Carlo Minardi ai microfoni del portale www.Minardi.it

Accetto, anche se non condivido, l’utilizzo di queste complicate e costose Power-unit nella Formula 1, poiché credo che lo scenario più corretto sia il Mondiale Endurance WEC. Fare un passo indietro verso i propulsori aspirati lo vedo complicato poiché il futuro delle auto di serie, a partire dal 2020, sarà rivolto verso l’ibrido, il recupero di energia, motorizzazioni turbo sempre meno inquinanti. Quello che non funziona sono gli elevatissimi costi che i team privati devo sostenere. Una PU assorbe praticamente 1/3 dell’intero budget per la maggioranza dei Team. Un sistema veramente insostenibile, che oggi stiamo toccando con mano” prosegue il manager faentino, la cui ricetta per curare il Circus è rivolta verso macchine con un’aerodinamica più semplice che metta in risalto le qualità del pilota, senza troppi aiuti

Il DRS è inutile poiché è una tecnologia che non troverà mai uno sbocco nelle auto di serie. Vogliamo poi parlare di quanto siano diventate complicate e onerose le ali? Oltre 100.000€ per una sola ala anteriore non è un costo spropositato? Sarebbe meglio avere un’aerodinamica più semplice che permetta sorpassi in pista, e non solamente attraverso le strategie dei box o l’uso delle due mescole obbligatorie. Se ora reintroduciamo anche la variabile del rifornimento, siamo veramente a posto… Oggi ci troviamo a guardare macchine che “soffrono” quando si avvicinano troppo a chi gli sta davanti. Non è normale”.

E’ giunto il momento di correre al riparo con soluzioni serie e veloci. Bisogna far innamorare gli appassionati, attirandoli con gare ricche di sorpassi e controsorpassi senza inventare chissà quali diavolerie tecnologiche. Bisogna trovare i nuovi marchi di fabbrica. Oggi tutti rimpiangono duelli alla Villeneuve-Arnoux oppure, andando più avanti nel tempo, al duello Schumacher-Hakkinen di Spa-Francorchamps. La F1 deve tornare ad essere la macchina da gara dei sogni, magari attraverso gomme più larghe, aerodinamica che permetta di sfruttare la scia e perché no, anche usando meno meccanici durante il pit stop. Una sola persona per gomma potrebbe creare più suspense.

Invece di sentir parlare solamente di strategie e gomme, non sarebbe meglio raccontare i duelli facendo stare il tifoso con il cuore in gola? “Si deve correre ai ripari. Non dimentichiamoci che i problemi di casa Renault stanno toccando due team finanziariamente solidi, come Red Bull e Toro Rosso. Non oso pensare come sarà il futuro per quei Team che già oggi sono in debito di ossigeno..” E ci siamo lasciati solamente alle spalle quattro dei diciannove appuntamenti… Una atmosfera quasi alla Alfred Hitchcock!

F1, Aspettando l’Europa – Promossi e rimandati

Con il Gran Premio del Bahrain la Formula 1 ha cavalcato il primo quinto di stagione. I primi quattro appuntamenti in calendario, dall’Australia al Bahrain passando per Malesia e Cina, sono volati via e il Circus si prepara a firmare il suo debutto nel Vecchio Continente col GP di Spagna in programma il week-end del 10 maggio. Tre settimane in cui i team lavoreranno acremente per portare quegli sviluppi già programmati da tempo.

Rispetto a dodici mesi fa, abbiamo però notato che la classifica Mondiale Costruttori si è rimescolata non poco e, pertanto, abbiamo voluto fare un raffronto tra i primi quattro appuntamenti 2014 e 2015 che si sono corsi sugli stessi tracciati, con una sola lieve differenza: Shanghai e Sakir si sono invertiti i week-end.

PROMOSSI
Mercedes: per chi è al top non è mai facile trovare gli stimoli per mantenersi al comando, ma in questo momento i Campioni del Mondo hanno più punti dello scorso anno (159 contro i 154), dimostrazione che nonostante gli errori di strategia restano la macchina da battere.

Ferrari: un inizio di stagione al di sopra di qualsiasi aspettativa. E’ fuori discussione, un rullino di marcia di questo tipo era impensabile dopo un 2014 a dir poco disastroso: sempre a podio con una vittoria in Malesia. Risultati ottenuti anche per la mancanza di due attori come McLaren e Red Bull che solamente un anno fa occupavano saldamente la zona punti. Comunque è certamente il team che ha fatto il maggior salto di qualità, anche se il gap con la Mercedes resta significativo.

Williams: forse ci si aspettava qualcosa in più, ma ha portato comunque a casa quasi il doppio dei punti rispetto al 2014 (61 contro i 36). Quest’anno Felipe Massa non è stato coinvolto in incidenti che l’anno passato avevano condizionato l’inizio stagione.

Sauber: hanno cambiato completamente la line–up dopo il pasticcio con Van Der Garde e complici le negatività di RB e McLaren, sta portando tanta “legna nella cambusa”. Dopo aver chiuso la passata stagione con uno “zero” in classifica, già ai primi 4 gp può contare su un bottino di 19 punti che vale, per il momento, il quinto posto tra i costruttori alle spalle della Red Bull.

Lotus: stessa line-up ma una PU Mercedes. Come il team di Peter Sauber sta provando a conquistare più punti possibili sfruttando il momento negativo di team più blasonati l. Anche Lotus aveva chiuso il 2014 senza punti, mentre al momento Grosjean ha già portato a casa 12 punti.

Toro Rosso: l’attuale classifica parla di un +4 rispetto a dodici mesi fa (12 contro 8 punti), nonostante i ritiri dovuti alla PU francese. Il doppio ritiro di Sakhir e l’out a tre giri dalla fine di Verstappen in Cina pesano veramente. Per il momento l’obiettivo del quinto posto, a loro portata e dichiarato a inizio stagione, potrebbe essere a rischio per la fragilità della PU.

RIMANDATI
McLaren: è senza alcun dubbio il “gambero 2015”. Il passivo è di 43 punti! Gara dopo gara sta facendo degli importanti passi in avanti, ma il divario è di quelli importanti. Il problema numero 1 è la PU Honda, ma sono certo che i giapponesi non staranno a guardare. Attenzione, nella seconda parte di stagione potrebbero risorgere.

Red Bull: certamente ha fatto un bel passo indietro. L’anno scorso erano la seconda forza del mondiale con la bellezza di 57 punti, mentre ora la coppia Ricciardo- Kvyat si deve accontentare di 23 punti e del quarto posto. Un gap di ben 34 punti in meno! La PU transalpina fa certamente la sua parte, come i ritiri dimostrano, ma a mio avviso non è il solo problema, manca l’equilibrio dell’intera vettura, punto di forza del passato.

Force India: stessa line-up e stessa motorizzazione 2014, ma all’appello mancano la bellezza di 43 punti! Ha certamente dei problemi interni economici che condizionano i risultati in pista. La macchina nuova ha debuttato solo negli ultimi giorni dei test invernali e questo ritardo lo stanno pagando. L’anno scorso in Bahrain, Sergio Perez festeggiava il terzo posto, mentre quest’anno il risultato migliore del duo Hulkenberg-Perez è un settimo posto firmato dal tedesco nella gara inaugura a Melbourne. Troppo poco.

Siamo solamente ad un quinto della stagione e tutto può essere ovviamente rivoluzionato. Ci sono tre settimane di stop e conosciamo molto bene quanti miglioramenti si possono fare in un lasso di tempo come questo. Basti pensare a cosa succede tra la fine dei test invernali e la prima gara. Siamo di fronte ad una classifica che vede al comando la Mercedes, davanti a Ferrari, Williams e Red Bull. Alle loro spalle è in corso la lotta per il quinto/sesto posto tra Toro Rosso, Sauber e Lotus.

Classifica team dopo 4 Gran Premi 2014
Classifica team dopo 4 Gran Premi 2015
1
Mercedes
154
1
Mercedes
159
2
Red Bull
57
2
Ferrari
107
3
Force India
54
3
Williams
61
4
Ferrari
52
4
Red Bull
23
5
McLaren
43
5
Sauber
19
6
Williams
36
6
Toro Rosso
12
7
Toro Rosso
8
7
Lotus
12
8
Lotus
0
8
Force India
11
9
Sauber
0
9
McLaren
0
10
Marussia
0
10
Manor
0
11
Caterham
0

Sul fronte piloti abbiamo invece un Lewis Hamilton da 10, non ha sbagliato niente. Ha vinto tre dei quattro gp corsi fino ad ora. Quando la vittoria non è arrivata, la colpa è da ricercarsi nelle strategie del team. Più sofferente invece Nico Rosberg. A questo punto della stagione l’anno scorso era in vetta al mondiale con 79 punti, mentre oggi insegue con un bottino di 66. Sta soffrendo in modo eccessivo i risultati positivi del compagno di box. In casa Ferrari Kimi Raikkonen si sta riabilitando dopo un 2014 disastroso. Si è risvegliato in lui il pilota che ha vinto un Mondiale. I risultati positivi sono uno stimolo importante per continuare a spingere e ridurre il gap che ancora esiste nei confronti della Mercedes. I risultati di Vettel stanno avvalorando la mia teoria su di lui: quando va tutto bene è un fenomeno, davanti al primo errore va in “confusione”, come è successo a Sakhir. Una fragilità che dovrà essere tenuta sotto controllo dal Team Manager.

Riprenderemo le nostre considerazioni sul Circus partendo da questa rivoluzione di forze in campo, più dettata dalle P.U. e da fattori economici che da vere modifiche progettuali,… ma questa è un’altra storia che vi racconteremo nei prossimi giorni.

F1, Gp Bahrain – IL PUNTO

Abbiamo appena vissuto un gran premio che solamente ad inizio anno era quasi insperato, indipendentemente dal fatto che le forze in campo siano per il momento Mercedes-Ferrari-Williams con una Power-Unit tedesca al comando, come ha dimostrato il duello Vettel-Bottas. Sebastian ha dimostrato, ancora una volta, di essere tra i più veloci del Circus nel giro secco scendendo, insieme solamente ad Hamilton, sotto il muro dell 1’33 in qualifica.

Le prime tre file della griglia di partenza hanno rispecchiato molto bene gli attuali valori in campo. Stiamo vivendo una Formula 1 dove il minimo errore viene pagato pesantemente. Lo abbiamo visto in particolar modo con Rosberg e Vettel. La gara si è giocata sulle strategie, ottime soprattutto nel caso di Raikkonen, sugli errori che potevano commettere i piloti e sull’affidabilità. La Mercedes negli ultimi giri ha accusato dei problemi ai freni, come ha dichiarato nel post gara lo stesso Nico. Con uno-due giri a disposizioni in più Kimi avrebbe potuto attaccare Lewis. Il finlandese è stato straordinario gestendo in modo magistrale sia le Soft che le Medium. Un Vettel invece che ha pagato i due errori passando dalla P2 alla P5 finale.

Una Mercedes che si conferma ancora al comando come dimostra la terza vittoria (su quattro gara) di Hamilton che sfrutta al meglio il suo potenziale. Alle sue spalle però abbiamo una Ferrari in netto recupero, che deve continuare a lavorare per provare a mettere pressione agli avversari. Abbiamo assistito a dei bei duelli e sorpassi e al vero potenziale di molte macchine, come Lotus e Force India che nonostante i problemi hanno conquistato punti importanti. Gli ingegneri e i tecnici ci stanno facendo vedere cose impensabili, ribaltando situazioni tecniche. Sportivamente parlando si sente la mancanza della Red Bull che ancora una volta ha dovuto farei conti coi problemi della Renault. Ricciardo ha tagliato il traguardo con il motore rotto, rischiando di ripetere quanto successo a Verstappen in Cina, costretto al ritiro a tre giri dalla fine. E’ andata peggio alla Toro Rosso che ha visto i suoi due piloti ritirati per problemi.

Al di la della figuraccia di Button che non ha potuto prendere il via al Gp, afflitto da problemi fin dal venerdì, la McLaren sta facendo dei passi in avanti gara dopo gara. Positiva la gara di Alonso, ance se il cammino è ancora lungo. Il lavoro però inizia a dare i frutti

Ora ci aspettano tre settimane di relax, in attesa del Gran Premio di Spagna. Come da tradizione il primo appuntamento europeo coincide con l’inserimento delle novità più importanti, gettoni per i motori compresi.

F1 – Minardi “Bernie riuscirà a far cambiare rotta a questa F1?”

Leggo l’intervista di Pino Allievi a Bernie Ecclestone sulla Gazzetta dello Sport. Sono i temi che ho già affrontato più volte poichè questa Formula 1 fa riflettere e preoccupa. Concordo con Bernie. E’ arrivato il momento di rivedere le regole tecniche e tornare a motori “più semplici” e meno costosi, lasciando alle case costruttrici che partecipano al Campionato WEC l’onere di realizzare vetture di nuova generazione. Non è sostenibile un sistema in cui il costo di una Power-Unit rappresenta 1/3 o 1/4 dell’intero budget di un team. Ma non solo. Per gestire e inserire progettualmente sulla vettura queste Power Unit vi è un aggravio di costi notevole sulle restanti voci.

Se non si pone un rimedio in tempi brevi, i rischi sono quelli di un ritorno agli anni settanta quando c’era solo un motore – Ferrari – contro tutti i motorizzati Cosworth. Oggi, il rischio è di avere solamente una sfida Ferrari vs Mercedes.

Le difficoltà economiche di alcuni Team, i costi alle stelle e l’esigenza di mettere mano alle regole non sono le sole nubi all’orizzonte. Dopo quanto successo a Shanghai in casa Renault, fonti attendibili ci anticipano che prima del Gran Premio di Spagna si terrà un Consiglio di Amministrazione Straordinario indetto direttamente dal Chairman and CEO Renault, Carlos Ghosn, che tratterà proprio della situazione Renault in Formula 1. Non è certamente un buon segno. Un Consiglio di Amministrazione finalizzato può aprire a due scenari: l’impegno diretto con un proprio team (ne abbiamo già parlato) o ad altre “situazioni” più drastiche. E’ vero che ci sono dei contratti fino al 2016 con Red Bull e Toro Rosso, ma non sarebbe la prima volta che un costruttore prende strade negative per il nostro sport, dando anche il giusto alibi ai Team (fra i pochi solidi e ben finanziati!) che motorizza per ritirarsi senza incorrere in penali contrattuali. Uno scenario simile sarebbe veramente traumatico. Che griglia di partenza resterebbe? Non voglio neanche pensarci!

In Bahrein inizia un weekend caldo sotto i punti di vista. Ai Team Principal il compito di mettere sul tavolo nuove soluzioni e a Mr. E valutare anche new-entry nel Circus sul fronte motori. Ci sono case che stanno a guardare – alcune avendo già pronti i motori – frenate solamente dalla mancanza di strategie a lungo termine. Una su tutte è la BMW, che proprio a metà maggio avrà un nuovo AD nella persona dell’Ing. Kruger, uomo che del Motor Sport ha fatto parte della sua esperienza professionale. E’ il momento di metter in campo tutte le energie necessarie per salvaguardare quello che per me, e non solo, è ancora il più bello spettacolo sportivo del mondo.

F1, #ARuotaLibera – Bahrain

Gian Carlo Minardi, attraverso la nuova video-clip di “A Ruota Libera” realizzata in collaborazione con SkySportHD, nella splendida location del Relais Villa Abbondanzi di Faenza, ci presenta il prossimo appuntamento del Mondiale di F1 sul tracciato di Sakhir in Bahrain. E’ la quarta tappa del campionato. Un quinto della stagione è già passata.

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F1 – Road to Bahrain

Ci avviciniamo velocemente al Bahrain, quarta tappa del Mondiale. Un quinto della stagione è percorso. Come sappiamo sarà una gara in notturna e questo potrebbe penalizzare la Ferrari togliendo una parte del vantaggio derivante dall’uso delle gomme Soft e delle Medium, anche se le temperature dell’asfalto resteranno comunque calde (ovviamente non ai livelli di Sepang). Arriviamo sul circuito che ha dato inizio, nel 2014, alla ristrutturazione Ferrari. Lo scorso anno a fine di una gara Fernando Alonso chiudeva nono e Kimi Raikkonen decimo. Quest’anno si arriva con uno spirito ben diverso.

La Ferrari si presenta come seconda forza del mondiale, prima tra i terresti. Un risultato che fa morale soprattutto dopo un 2014 ricco di tensione. Il cronometro, vero giudice imparziale, è però impietoso nei confronti di tutti. La corazzata tedesca in Cina ha dimostrato ancora una volta il suo strapotere soprattutto nei giri veloci, dettando legge dall’inizio alla fine. Lewis Hamilton ha giocato non solo con gli avversari, ma anche con il compagno creando qualche scaramuccia. Come abbiamo sentito nel post-gp da un Rosberg fra l’arrabbiato ed il frustrato.

Una Formula 1 che ci fa riflettere e ci preoccupa, soprattutto per quanto successo a Shanghai in casa Renault. La disastrosa domenica non è passata certamente inosservata, creando non poche perplessità e preoccupazioni. Kvyat e Verstappen si apprestano già a montare il terzo motore dei quattro disponibili. L’olandese della Toro Rosso è stato costretto a buttare via un ottavo posto conquistato sul campo a tre giri dalla fine. Fonti attendibili ci anticipano che prima del Gran Premio di Spagna si terrà un Consiglio di Amministrazione Straordinario indetto direttamente dal Chairman and CEO Renault, Carlos Ghosn, che tratterà proprio della situazione Renault in Formula 1.  Non è certamente un buon segno. Un Consiglio di Amministrazione finalizzato può aprire a due scenari: l’impegno diretto con un proprio team (ne abbiamo già parlato) o ad altre “situazioni” più drastiche. E’ vero che ci sono dei contratti fino al 2016 con Red Bull e Toro Rosso, ma non sarebbe la prima volta che un costruttore prende strade negative per il nostro sport. Non dimentichiamoci che c’è anche un altro colosso in grandissima difficoltà, la Honda. Navigare nelle retrovie, quando solamente dodici mesi fa la McLaren occupava saldamente la zona punti non è uno spettacolo appassionante.

Ritornando all’imminente Gran Premio del Bahrain: la Ferrari ha compiuto certamente un passo in avanti rispetto alla passata stagione. La vittoria e i due podi fanno morale e creano entusiasmo, speriamo sia utile a superare il divario che ancora esiste. La classifica attuale (1-Mercedes, 2-Ferrari, 3-Williams, 4-Sauber, 5-Red Bull, 6-Toro Rosso, 7-Force India, 8-Lotus, 9-McLaren, 10-Marussia) vede in difficoltà Red Bull, Force India, e soprattutto McLaren. La Sauber, approfittando delle difficoltà altrui, ha conquistato punti pesanti. Quanto alla Toro Rosso, ci auguriamo una conferma di uno stato positivo che la vede costantemente all’altezza ed anche superiore, sul campo, della stessa Red Bull.

Sarà comunque un weekend caldo nel retro box, tutti ad osservare i movimenti ed i contatti dei Team Principal e non solo, per intuire le possibili evoluzioni

F1, Gp Cina – PAGELLE

Lewis Hamilton – 10 assolutamente perfetto in tutto il week-end. Disarmante per tutti gli avversari quando al 30esimo passaggio (il 16esimo giro con le gomme Soft) segna il miglior crono in 1’42”208 contro un 1’42”565 di Rosberg  e in 1’43”018 di Vettel ( segnato al 15esimo passaggio, con gomme Soft fresche)

Sebastian Vettel – 8 non ha commesso errore sfruttando al meglio la sua Ferrari, confermandosi seconda forza del mondiale

Nico Rosberg – 8 il tentativo di strappare la pole al compagno (sfuggita per soli 42 millesimi di secondo) gli valgono il voto. Per il resto sembra rassegnato dallo strapotere di Lewis.

Kimi Raikkonen – 8 bellissima la partenza con un primo giro da vero Campione del Mondo che fa dimenticare una qualifica, ancora una volta, sotto le sue possibilità. Si è sbarazzato subito delle due Williams, contribuendo col quarto posto a consolidare la seconda posizione tra i Costruttori della Ferrari.

Felipe Massa – 8 continua ad impensierire il suo compagno di team difendendosi con una vettura che, per il momento, non è all’altezza del 2014. Ottimo il suo quarto posto in qualifica

Max Verstappen – 8 bella gara e avrebbe meritato quei punti sfuggiti, per un problema tecnico, negli ultimi km. Ci ha regalato dei bei sorpassi da veterano, e non da un ragazzo di 17 anni al debutto in un mondiale di F1 e su una pista come quella di Shanghai.

Romain Grosjean – 7 come incoraggiamento per aver portato punti alla Lotus che dovrà lavorare molto per  tornare ai livelli del 2013.

Fernando Alonso – 6.5 per la tenacia che sta mettendo in questo inizio di stagione. Certamente non se lo aspettava così duro

Mercedes – 10 ha voluto dimenticare fin da subito gli errori commessi a Sepang legittimando in pista il suo vantaggio tecnico.

Ferrari – 8 tutto perfetto sul fronte delle strategie e affidabilità. Attualmente sono la seconda forza del campionato, ma il lavoro non manca

Williams – 7 hanno voluto stravolgere un progetto nato bene come quello del 2014, facendo così un passo indietro

Sauber – 7 quarta forza del mondiale portando a casa punti importantissimi, in attesa del risveglio di Red Bull e McLaren

Toro Rosso – 7 bravi, peccato per i problemi tecnici alla PU Renault che hanno vanificato gli sforzi.

Red Bull – 5 hanno perso la stella polare. Strano per un team quattro volte campione del Mondo e con un potenziale tecnico ed economico fantastico. I problemi non arrivano solo dalla PU transalpina. Forse occorre più tranquillità e freddezza

Renault – 4 cercando la competitività stanno sacrificando l’affidabilità. Verstappen e Kvyiat saranno obbligati ad usare giù il terzo motore. E dobbiamo  assistere ancora il quarto gran premio stagionale

 

F1, Gp Cina – IL PUNTO

Il Gran Premio di Cina ha evidenziato le forze in campo attuali, con Mercedes-Ferrari-Williams. Alle loro  spalle una bella lotta per il quarto posto Costruttore con Sauber-Red Bull e Toro Rosso. Una Sauber che sta sfruttando al meglio un buon inizio di stagione portando due vetture in zona punti. Molto sfortunata la Toro Rosso che ha accusato un doppio problema tecnico alle sue macchine con il ritiro di Verstappen. L’obiettivo di conquistare nuovi punti si è infranto a due giri dalla fine con il ritiro per problemi tecnici a Verstappen, privandoci di un possibile duello Vettel-Raikkonen e chiudendo la gara in regime di safety-car. In precedenza anche Sainz Jr. aveva accusato ad un problema tecnico perdendo diverse posizioni, zona punti compresa.

La Mercedes ha dimostrato tutta la sua forza con una nuova doppietta e senza commettere errori di strategia. Il giro veloce di Hamilton appena prima di cambiare le gomme è un segnale importante. L’inglese ha giocato con i suoi avversari e con il suo compagno dimostrando tutta la sua forza anche all’interno del team. Ha gestito come voleva la corsa tirando e mettendo in difficoltà Rosberg, segnando quando serviva una serie di giri veloci.

Dopo la vittoria di quindici giorni fa è arrivato il terzo podio consecutivo per la Ferrari e Sebastian Vettel. Una SF15-T che con le Soft si difende meglio, grazie anche alla tipologia di asfalto. Con una partenza stupenda Raikkonen ha conquistato il posto ai piedi del podio, mettendosi fin da subito alle spalle le due Williams. Un podio che certamente fa morale.

Completano la Top-ten  le due Sauber e, in mezzo, la Red Bull di Daniel Ricciardo che ha lottato con le unghie e i denti per conquistare la posizione e Grosjean, che regala alla Lotus un settimo posto molto prezioso.

Una gara normale, con qualche bella lotta nelle retrovie con bei sorpassi tra Toro Rosso e Sauber. Mancando team importanti come Red Bull e McLaren, per i team di seconda fascia diventa più “facile” segnare punti. Devono cercare di sfruttare ogni occasione per aumentare il bottino. Non è detto che questi team a breve possano ritrovare competitività. La McLaren giro dopo giro compie dei passi in avanti, anche se sono ancora molto lontano

Tra otto giorni ci sarà un’altra gara importante in Bahrein dove la temperature dell’asfalto sarà determinante. La Pirelli porterà nuovamente Soft e Medium e, correndo in notturna, le temperatura saranno più basse. Pertanto la Ferrari potrebbe diminuire leggermente il suo gap

F1, #ARuotaLibera – GP Cina

30 anni fa, esattamente il 7 aprile 1985, partiva l’avventura del Minardi Team nel Mondiale di Formula 1, per concludersi 340 Gp dopo in Cina.

Gian Carlo Minardi, attraverso la nuova video-clip di “A Ruota Libera” realizzata in collaborazione con SkySportHD, nella splendida location del Relais Villa Abbondanzi di Faenza, ci  presenta il Gran Premio di Cina

Arriviamo a questo appuntamento dopo il successo di Sebastian Vettel e della Ferrari

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F1 – Road To Shanghai

Sono giorni particolari per me poiché 30 anni fa, esattamente il 7 aprile 1985, iniziava in Brasile l’avventura del Minardi Team in Formula 1, conclusa dopo 340 gran premi in Cina, teatro del prossimo appuntamento del Mondiale. Una Cina che per molti anni è stato arbitro del mondiale, soprattutto quando si svolgeva nella parte finale della stagione

E’ un Tilke’s circuit, con caratteristiche molto simile a quello di Sepang, in cui anche le condizioni metereologiche hanno un ruolo importante sul risultato finale. Negli ultimi anni abbiamo assistito a prove e gare con meteo variabile. Nel 2014, ad esempio, le qualifiche sono state sotto l’acqua, mentre la gara asciutta. La Ferrari, in quella circostanza, era stata molto brava a sfruttare questa variabile conquistando il podio con Fernando Alonso

Composto da 16 curve e 3 rettilinei con un asfalto che non sollecita troppo i pneumatici. Per questo la Pirelli porterà Soft e Medium. Due tipologie di mescole che potrebbero favorire la ST-15T, che non sfrutta particolarmente le gomme. Le strategie si giocheranno su 2 o 3 pit-stop. L’anno scorso la maggior parte dei team optò per le due soste.

Veniamo da dieci giorni di “sbronza” grazie alla vittoria di Seb, dove giustamente si è osannato questo importate risultato, ma mi sono piaciute molto le dichiarazioni di Maurizio Arrivabene a fine del GP “…avanti, ma coi piedi per terra” Non credo che in casa Mercedes siano disposti a fare altri regali, ma Shanghai sarà un bel banco di prova per Maranello che proverà a confermarsi seconda forza del Mondiale, davanti alla Williams. La W06 ha dimostrato comunque  ancora di avere un vantaggio tecnico notevole.

Ad oggi la sorpresa è la Toro Rosso, al quinto posto tra i Costruttori, a poche lunghezze dalla Sauber e davanti ad una Red Bull che viaggia nel caos. I due giovani driver in Malesia sono riusciti a mettersi alle spalle Ricciardo e Kvyat portando a casa due risultati importanti nonostante una P.U. Renault (la stessa dei cugini maggiori) non all’altezza. Questo significa che i problemi della RB11 non derivano solamente nel propulsore. Speriamo che smettano di litigare e inizino a lavorare nella stessa direzione.

F1, Minardi “Il Gp d’Italia come Olimpiadi, Mondiali di Calcio e Nuoto. E’ un evento nazionale”

Sono giorni difficili per il Motor-sport nel Vecchio Continente. I Paesi emergenti – il nuovo – si stanno facendo strada velocemente e così, dopo aver perso negli ultimi anni la Francia, quest’anno è arrivato il turno della Germania che  non avrà il suo gran Premio di Formula 1. Hockenheim e Nurburgring si sono fatti da parte “Parliamo di circuiti facenti parte di una nazione all’apice dell’automobilismo, non solo sportivamente parlando. Nonostante questo non avranno un Gran Premio. Questo deve far riflettere” commenta Gian Carlo Minardi

Purtroppo anche sul nostro Bel Paese pende la spada di Damocle. Nel 2016 scadrà il contratto tra la FOA e Monza. Il Gran Premio d’Italia è fortemente a rischio. In questo momento il tracciato brianzolo, Tempio delle Velocità, è chiamato ad uno sforzo su due fronti: rinnovamento delle proprie strutture per adeguarsi alle necessità sportive delle due e quattro ruote, e trovare le risorse necessarie (22-24 milioni di euro) per prolungare il contratto con Mr. Ecclestone. “Fino ad oggi Monza ha goduto di un trattamento privilegiato rispetto alla media delle realtà europee ed extra-europee” prosegue il manager faentino. Con gli attuali contratti, l’unica fonte di guadagno per l’organizzatore dell’evento deriva dalla vendita dei biglietti “I diritti pubblicitari e la logistica fanno capo alla FOA. Troppo poco per la sopravvivenza e per rientrare delle spese.” Minardi pone però l’attenzione su un aspetto importante “In sette-dieci giorni un Gran Premio di Formula 1 muove, nelle zone in cui si svolge, un volume di affari pari a 100-120 milioni di dollari, raggiungendo centinaia di milioni di persone ad evento attraverso televisioni e giornali di tutto il mondo.” Numeri da capogiro “che solo le Olimpiadi e i vari Campionati del Mondo raggiungono, però con cadenza quadriennale. La Formula 1 rappresenta quindi un vero vantaggio economico anche per le casse dello Stato. Proprio per questo motivo deve ricevere lo stesso trattamento dei Mondiali di Nuoto, delle Olimpiadi o dei Campioni del Mondo di Calcio, manifestazioni per le quali  non interviene solamente la Federazione Sportiva, ma anche il Governo. Non dimentichiamoci che l’Italia ha il patrimonio culturale Numero Uno al mondo, invidiato da tutti. Pertanto bisognerebbe utilizzare la Formula 1 come calamita per attirare turisti studiando pacchetti, Pre e Post-Gp, coi Tour Operator mondiali. Oltretutto parliamo di una città facilmente raggiungibile con gli aerei e coi treni ad alta velocità”

La politica messa in atto dalle nazioni emergenti come Malesia, Qatar, Abu Dhabi, Singapore, Russia ecc è andata proprio in questa direzione “Hanno puntato sulla Formula 1 per far crescere il settore turistico-commerciale-industriale. Malesia e Kuala Lumpur sono stati i primi, tra le new entry degli ultimi anni. La stessa Petronas ha sfruttato l’immagine del Motor-Sport per diventare un colosso mondiale. Il medesimo discorso vale anche per città come Imola o, tornando indietro di diversi anni, per Adelaide. Prima della F1 chi le conosceva?”

Non dimentichiamoci che il Motor-sport non è solo “Sport d’élite” Alle spalle di ogni vettura ci sono milioni di posti di lavoro nel mondo e certamente centinaia di migliaia nel nostro Paese. Un indotto che genera un volume d’affari non indifferente. “Proprio per questo voglio fare un grande in bocca al lupo al Presidente dell’Automobile Club Milano, Ivan Capelli, per l’inizio delle trattative con Bernie Ecclestone e al nostro Presidente dell’ACI Sticchi Damiani, che ha a cuore l’esistenza del Gran Premio d’Italia e la salvaguardia di Monza. Farà di tutto per trovare i giusti finanziamenti e accordi.” Conclude Gian Carlo Minardi “Monza, insieme a Silverstone e Montecarlo, è la Formula 1