F1 – Gian Carlo Minardi “Questi regolamenti vanno cambiati”

Il Gran Premio d’Austria sarà ricordato non tanto per l’ennesima doppietta targata Mercedes, bensì per le penalizzazioni inflitte in casa McLaren, Toro Rosso e Red Bull per aver superato il numero massimo consentito di Power Unit (quattro a stagione per macchina). Sommate tutte insieme si è toccata la cifra record di 70 posti di penalità in griglia. Addirittura Jenson Button avrebbe dovuto indietreggiare la bellezza di 25 posizioni (in uno schieramento però che conta massimo 20 machine). Un po’ meglio è andata ai suoi colleghi.

Fernando Alonso e Jenson Button saranno costretti a cambiare nuovamente il propulsore in vista del Gp di Silverstone. Ecco che arriveranno altre 20 posizioni di retrocessione a cui si aggiungerà un’ulteriore penalty in gara (drive through o stop and go) qualora non dovessero riuscire a scontarle tutte sullo schieramento di partenza “Di questo passo la McLaren finirà di scontare le penalizzazioni nella prossima stagione. E’ un regolamento veramente pazzesco e troppo complicatocommenta Gian Carlo MinardiGli appassionati non ci stanno più capendo niente e questo porta ad un allontanamento pericoloso. Non parliamo poi di come spiegare ai fans perché le gomme si degradano maggiormente quando si è in scia ad un’altra vettura. Questi regolamenti vanno riscritti e rivisti. Guardate quanto è successo a Maldonado. Ha perso il controllo della sua Lotus in rettilineo uscendo di scia.” Sulla stessa linea anche Alain ProstQuesto aspetto del regolamento va cambiato. Il pilota è già stato penalizzato perché non ha potuto concludere la gara o la qualifica. In più deve subire un’ulteriore penaltyJean AlesiChi ha scritto questi regolamenti vuole la rovina della Formula 1. Basta parlare coi semplici appassionati per capire  quanto il pubblico si stia allontanando. Per conoscere le norme ci vuole una laurea in ingegneria…” e Carlos Sainz al seguito del figlio “La gente ormai non capisce più quali sono i criteri per determinare lo schieramento. Le norme della Formula 1 sono troppo complicate

F1, Gp Austria – LE PAGELLE

Nico Rosberg – 9 come il compagno di box, in qualifica ha commesso un errore che con molta probabilità gli è costata la pole position. Si è rifatto decisamente in gara con il sorpasso ai danni di Hamilton in partenza, volando poi verso la vittoria segnando anche il giro più veloce della gara

Lewis Hamilton – 7,5 purtroppo i tre errori (in Q3, alla partenza e all’uscita box) giocano contro di lui, considerando il potenziale tecnico a disposizione. Forse proprio questa supremazia della Mercedes è la causa delle distrazioni. Porta i due piloti ad eccedere e a cadere in errori. Il campionato si giocherà certamente tra loro due e sui rispettivi errori

Felipe Massa – 8,5 ottima gara riuscendo a difendere la con la sua esperienza il terzo posto, annullando la differenza tecnica con la Ferrari che era riuscito a recuperare il distacco

Sebastian Vettel – 8,5 quanto successo ai box non è certamente colpa sua. Autore di un week end perfetto, ma penalizzato da un problema di costruzione che già aveva rallentato Raikkonen a inizio stagione. Dopo aver recuperato su Massa, non è riuscito a passarlo, causa anche la superiorità della PU Mercedes

Nico Hulkenberg – 7,5 un bel week end e una bella gara conclusa con il sesto posto e punti importanti per la Force India che aumenta il suo vantaggio nei confronti della concorrenza

Pastor Maldonado – 7,5 ancora una volta ci ha regalato un bel momento di show, perdendo il controllo della macchina sul dritto, per poi recuperarla. Ha avuto la meglio su Verstappen.

Max Verstappen – 7 ha perso il confronto con Maldonado , ma ha portato altri punti alla Toro Rosso. Belli i suoi sorpassi, senza commettere errori. Si dimostra all’altezza di questa F1 nonostante la giovane età

Valtteri  Bottas, Sergio Perez e Daniel Ricciardo – 7 hanno lottato portando a casa punti importanti per i loro team. Sergio Perez ha chiuso un’importante rimonta con due punti, che completano il week end positivo della Force India. Daniel Ricciardo, fanalino di coda della top-10, nonostante una Red Bull in difficoltà sui rettilinei causa Renault.

Kimi Raikkonen – 4 come già in Canada, gli è scappata di nuovo via la macchina, dopo l’eliminazione in qualifica che lo ha costretto a partire dalla retrovie

Veramente difficile la situazione in casa McLaren-Honda. Per il team non sarà facile convincere nuovi sponsor, mentre non so per quanto la Honda possa supportare economicamente la McLaren. Ad oggi non si vedono miglioramenti. Dal lato opposto i motorizzati Mercedes hanno ripreso ossigeno. In top-10 troviamo ben sette team con la PU tedesca e solamente una Ferrari, una Toro Rosso e una Red Bull

 

F1, Legends Parade – Pierluigi Martini “Il tempo è come se si fosse fermato”

Le Legends Parade è un appuntamento che sta entrando nel cuore di tutti gli appassionati che si affacciano a vivere il Gran Premio d’Austria di Formula 1.

Dopo l’appuntamento inaugurale dell’anno passato, con il ritorno del Circus nel cuore verde della Stiria grazie alla Red Bull e al suo proprietario, anche quest’anno l’evento legato al passato ha attirato su di se tutta l’attenzione dei fans grazie alla presenza delle monoposto turbo targate anni ’80 e dei piloti che hanno fatto grande questo sport. Insieme a Ferrari, McLaren, Renault e Lotus coi protagonisti assoluti di quel tempo (Niki Lauda, Alain Prost and Nelson Piquet, Riccardo Patrese, Gerhard Berger, Christian Danner  e Jean Alesi), non potevano mancare i colori del Minardi Team. Pierluigi Martini,  al volante della Minardi M186 del collezionista Frits van Eerd, ha ridato vita ad un binomio storico coi colori del team fondato da Gian Carlo Minardi e durato per oltre 100 Gp “E’ stato un evento fantastico e fin dai primi passi ho avuto una sensazione bellissima. Una volta entrato nell’abitacolo è come se il tempo si fosse fermato. Mi sono sentito nuovamente giovanecommenta entusiasta Pierluigi MartiniMi sono sentito subito a mio agio. Peccato non averla potuta mettere alla frusta visto che dopo pochi chilometri abbiamo regalato uno spettacolo pirotecnico con l’esplosione del nostro propulsore turbosorride PierluigiE’ stato anche molto bello tornare a ridere e scherzare con tutti gli altri piloti rievocando episodi del passato. Anche la risposta del pubblico è stata fantastica. Un’esperienza da ripetere più spesso. Sono iniziative che il pubblico e i fans apprezzano

Ancora una volta devo fare i complimenti alla Red Bull per l’organizzazione e per la riuscita di questo evento che sta entrando di prepotenza nel cuore degli appassionaticommenta Gian Carlo Minardi, di ritorno dall’AustriaHo avuto la possibilità di rivivere momenti stupendi del mio passato, rivedendo alcune vetture che hanno colorato gli anni ’80 coi loro  piloti, insieme a quei personaggi che hanno fatto la storia dell’automobilismo come la Sig.ra  Brenda, Segretaria del Commendatore Enzo Ferrari, o Paul Roche, il “babbo” dei motori BMW. Un grazie particolare lo voglio rivolgere all’amico e collezionista Frits van Eerd per aver messo a disposizione di Piero e di tutti gli appassionati la sua Minardi M186conclude il manager faentino

F1, Gp Austria – IL PUNTO

Scivola via veloce il Gran Premio d’Austria, con la nuova doppietta targata Mercedes. Questa volta è Nico Rosberg ad  avere la meglio sul compagno di squadra che chiude al secondo posto, davanti a Felipe Massa e Sebastian Vettel

Un Nico Rosberg perfetto in tutto il week-end , che prende la testa della gara a pochi metri dal via mettendosi alle spalle Lewis e il ferrarista, per non lasciarla più fino alla fine. Come era prevedibile le due Mercedes fanno la gara con Vettel che prova a tenere il ritmo girando costantemente su tempi cronometrici interessanti, a pochi decimi da Hamilton.

I pit-stop della top-four viene aperta da Nico Rosberg al 34esimo giro, seguito da Massa, Hamilton e Vettel, che si ferma per passare alle gialle-Soft al 37esimo passaggio. Un problema con la posteriore destra, che si ripete per la seconda volta quest’anno, lo fa scivolare fuori dal podio, alle spalle dell’ex-ferrarista. Una sosta non perfetta neanche per il Campione del Mondo che tornando in pista pizzica la linea bianca. Come già sabato in Q3 un Hamilton che sotto pressione qualche imprecisione la commette. Un errore indolore poiché la penalità di 5” da scontare a fine gara gli garantisce comunque il secondo posto, visto il buon vantaggio sulla Williams. Con le gomme Soft Rosberg firma anche il giro più veloce in gara, grazie ad 1.11.235

Sebastian Vettel, con l’unica Ferrari rimasta in gara dopo il crash di Raikkonen con Alonso nelle fasi iniziali, prova il tutto per tutto chiudendo a 6 dec da Massa, davanti a Bottas, Hulkenberg, Maldonado, Verstappen, Perez e Ricciardo.

Molto bella la rimonta di Sergio Perez che dalla retrovie risale fino alla nona piazza. Il sesto posto di Hulkenberg completa l’ottimo week-end della Force India. Ancora punti importanti per la Toro Rosso con Max Verstappen, autore di un bel sorpasso ai danni della Red Bull di Kvyat, che chiude all’ottavo posto, con Daniel Ricciardo che si era arreso tra i lunghi rettilinei del Ring anche alla Lotus motorizzata Mercedes di Pastor Maldonado.

Un gran premio che sarà ricordato anche per il record di penalizzazioni (70 posizioni in totale) date ai piloti McLaren, Toro Rosso e Red Bull per la sostituzione della Power Unit, una parte delle quali tramutata con drive-through e stop&go di 10 secondi. Un record che di questo passo potrebbe essere nuovamente battuto e che fa capire i problemi di Honda e Renault, rendendo difficile la lettura della gara e dei risultati agli appassionati.

Anche quest’anno è andata in scena la Legends Parade dedicata alle vettura anni ’80 motorizzate turbo. Ho vissuto momenti stupendi del mio passato, rivedendo alcune vetture che hanno colorato gli anni ’80 coi piloti che ne hanno fatto la  storia come Lauda, Piquet, Prost, Alesi, Patrese e il nostro Pierluigi Martini, al volante della Minardi M186. Insieme a loro erano presenti anche i personaggi della storia dell’automobilismo sportivo come Brenda, la Segretaria del Commendatore Enzo Ferrari e il “babbo” dei motori BMW Paul Roche. Complimenti e grazie alla Red Bull per aver fatto rivivere queste emozioni al pubblico.

#ARuotaLibera – Gp Austria

Dopo il tradizionale appuntamento con “Road to….arriva puntuale la nuova video clip di “A Ruota libera” a firma di Gian Carlo Minardi, in collaborazione con SkySportHD, dedicato al Gran Premio d’Austria e alle sue numerose insidie “Una pista che richiede un buon motore e non sarà facile lottare contro le Power-Unit Mercedes” analizza il manager faentino all’interno dell’officina dello splendido Relais Villa Abbondanzi a Faenza. Un week end che vedrà tornare in pista la Minardi M186 con alla guida Pierluigi Martini durante la Legends Parade

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F1 – Focus Ring

Con la conferenza stampa dei piloti si accendono i riflettori sul Gran Premio d’Austria. Da quando il titolare della Red Bull, Dietrich Mateschitz, ha voluto fortemente riportare l’anno scorso il Circus nella regione della Stiria, l’Austria è tornata ad essere un appuntamento importante per il Mondiale.

La pista di Spielberg è lunga 4.326 mt e si trova a 677 s.l.m presentando notevoli dislivelli essendo posizionata sul versante collinare, nel cuore verde della Stiria.

Il Red Bull Ring ha quattro tratti in cui il motore è molto importante, con tre curve lente e un bel tratto guidato. Richiede un carico aerodinamico medio/alto e l’asfalto è poco abrasivo. Le gomme morbide sono la scelta migliore per ottenere la massima aderenza. Ecco che la Pirelli, per il terzo gran premio consecutivo, porta le Soft e Supersoft.

Il punto di maggiore criticità è il raffreddamento del motore, causa l’altitudine del tracciato, insieme ai freni poiché ci sono staccate che mettono a dura prova l’impianto. Occhio ai consumi di carburante: sulla carta occorrono tutti i 100 kg/h permessi dal regolamento (quando il motore supera i 10.500 giri di rotazione).

I NUMERI DEL RED BULL RING
Circuito Red Bull Ring
Località Spielberg
Giri 71 giri
Lunghezza 4.326
Altitudine 677-736 m s.l.m

F1 – Antonio Fuoco debutta sulla SF-15T nei test austriaci

Nella sessione di test che avrà luogo sul circuito di Spielberg la settimana successiva al Gran Premio d’Austria, il pilota della Ferrari Driver Academy Antonio Fuoco firmerà il suo debutto al volante della Ferrari SF-15T. Per il 19enno calabrese, impegnato in GP3 col team Carlin, si tratterà del debutto assoluto in un test ufficiale di Formula 1.

Antonio si calerà nell’abitacolo martedì 23, per poi cedere il volante al terzo pilota della Scuderia Ferrari, Esteban Gutiérrez, il giorno successivo “Sono molto contento di questa notizia. Il programma FDA è molto ambizioso. Sono convinto che il prossimo compagno di Vettel arriverà proprio dall’Academycommentava Gian Carlo Minardi qualche settimana fa durante l’intervista rilasciata al sito www.minardi.it Sarebbe interessante appoggiarsi ad un giovane da far crescere, che non richiede grandi investimenti, dirottando questi ultimi sullo  sviluppo di tutto il complesso tecnico“.

Da tempo il manager faentino auspica un ritorno ai test aperti ai giovani piloti, magari durante il venerdì dei gran premi stessi, proprio come succedeva qualche anno “Non dimentichiamoci che dalle prove libere del venerdì mattina aperte ai rookie sono emersi piloti del calibro di Sebastian Vettel – quattro volte campione del mondo – e Robert Kubica, solo per citarne due. E’ la dimostrazione che quando le regole sono proposte da persone che conoscono l’ambiente F1, qualcosa di buono viene fatto. Per questo insisto sul fatto che all’interno della Federazione debbano intervenire tecnici competenti non coinvolti nei team.  La Formula 1 deve essere gestita dalla FIA, per la stesura dei regolamenti sportivi e tecnici, e dalla FOA, per quanto riguarda la comunicazione e la promozione. Oggi invece abbiamo uno Strategy-Group composto direttamente dai team di F1 dove ognuno, giustamente, tira l’acqua al suo mulino”.

 

F1 – In Austria torna a rombare la Minardi M186 con Martini

Arriva il Gran Premio d’Austria e torna la Legends Parade a fare da contorno all’ottavo appuntamento stagionale. L’anno scorso i protagonisti sono stati i nove piloti austriaci con un passato nel Mondiale, tra i quali anche Patrick Friesacher al volante della Minardi PS04B del 2005. Quest’anno il filo conduttore saranno le monoposto motorizzate turbo degli anni ’80 e, ancora una volta, i colori Minardi saranno presenti in pista sia con una vettura che con un pilota.

Insieme alle McLaren ’84 e’85, Ferrari F1-87/88C, Renault RE50-03 e Lotus 98T sfilerà anche la Minardi M186 motorizzata Motori Moderni di Andrea de Cesaris e Alessandro Nannini. Per l’occasione si calerà nell’abitacolo Pierluigi Maritini che con il team di Gian Carlo Minardi ha coperto oltre 100 Gran Premi  in otto stagioni (dall’esordio nel 1985 al 1995) “Sono onorato che ancora una volta sia stata scelta una vettura del Minardi Team per la parata e devo ringraziare anche l’amico Frits van Eerd per aver messo a disposizione la vettura. Sarà bello rivedere anche l’accoppiata Minardi-Martini. Per me tutti i piloti sono stati importanti poichè hanno contribuito a scrivere la storia del Minardi Team, ma certamente “Piero” ha un posto particolare avendo corso con me oltre 100 gpcommenta Gian Carlo Minardi.

Per Pierluigi Martini sarà un ritorno nell’abitacolo di una monoposto dopo l’esperienza targata 2006 nella Gp Masters. Ci piace ricordare che nel palmares del campione romagnolo spicca anche la vittoria nella 24 Ore di Le Mans (1999) al volante della BMW V12 LMR “Non so veramente cosa aspettarmi. Sarà senza alcun dubbio una bellissima esperienza potermi calare nuovamente in quelle vetture. E’ dal 2006 che non guido una vettura a ruote scoperte. Sarà l’occasione per capire quanto fossi folle a correre in quegli annicommenta un sorridente Pierluigi Martini.

Pierluigi ci ha promesso che ci racconterà tutte le sensazioni ad esibizione conclusa. Appuntamento quindi dopo il Gran Premio d’Austria.

F1 – Vendita in calo per il Gp Austria “Biglietti troppo cari”

Siamo entrati nella settimana che ci consegnerà il Gran Premio d’Austria, ottava prova del mondiale. Tornato l’anno scorso nel calendario, la F1 visse in Stiria uno dei gran premi con la migliore organizzazione ripagata con gradinate e prati gremiti di pubblico, grazie anche alla presenza di nove austriaci in pista per la Legends Parade. Anche quest’anno l’iniziativa sarà riproposta, ed il filo conduttore saranno le monoposto motorizzate Turbo degli anni ‘80

Nelle settimane precedenti però Helmut Marko, braccio destro di Mr. Red Bull, aveva lanciato l’allarme sul forte calo nella vendita dei biglietti nonostante le numerose iniziative messe in atto, puntando il dito verso il momento particolarmente difficile che sta vivendo la Formula 1 “Oltre alla mancanza del sound tradizionale dei motori, le macchine sono troppo facili da guidaredichiarava Marko portando la stoccata finale verso quelle Power-Unit che stanno creando tanti problemi alla Red Bull “Tutto è iniziato con l’introduzione delle power-unit. Non sono sostenibili per questa Formula 1, e tanto complesse da non poter essere introdotte nelle auto di serie

Capisco la difficoltà di confermare il successo di vendita 2014 anche perché, a quanto pare, Berni Ecclestone ha imposto di mantenere i medesimi prezzi degli altri circuiti” commenta Gian Carlo MinardiSinceramente lo trovo veramente assurdo poiché in qualità di organizzatore dovrei decidere come organizzare il Gp e quanto rimetterci, soprattutto se ho versato la somma richiesta per la corsa. Evidentemente il caro biglietti imposto sta incidendo sulla prevendita, considerato anche il momento economico poco felice dell’Europa. L’anno scorso è stato uno dei gran premi meglio organizzati, grazie anche alle numerose iniziative di contorno come la Legends Parade, confermata anche per questo week-end. Auspico che la vendita dei biglietti possa riprendersi con l’avvicinarsi dell’eventoconclude il manager faentino che sarà presente a Spielberg

Un segnale in più che qualcosa deve cambiare in questa Formula 1, e anche velocemente.

F1 – Road To Austria

La Formula 1 è pronta a fare il suo ritorno nella Stiria, cuore verde dell’Austria, per  il suo secondo gran premio targato Red Bull Ring dopo il suo rientro in calendario.

Parliamo di un tracciato medio-veloce, poco aggressivo per gli pneumatici e così la Pirelli porterà per la terza gara consecutiva le mescole Soft e Supersoft. Un ruolo importante nel risultato finale sarà giocato dal numero di soste. L’anno scorso la maggior parte dei team aveva optato per le tre soste, ma per quest’anno la mossa vincente potrebbe giocarsi sui due pit-stop. Altra grande variabile sarà dettata dal meteo, sempre molto variabile con la pioggia pronta a fare il suo ingresso rimescolando le carte.

Sul fronte della prima fila non mi aspetto grandi novità con una Mercedes pronta a dar vita a una nuova lotta in famiglia tra Hamilton e Rosberg. Più incerta la situazione alle loro spalle con Ferrari e Williams pronte a darsi battaglia. L’anno scorso qui la Williams aveva colorato l’intera prima fila con la pole di Massa seguito dal compagno Bottas grazie ad un tempo vicinissimo al record marchiato da Michael Schumacher, che quest’anno potrebbe essere battuto.

Una pista che richiede un buon motore e non sarà facile lottare contro le Power-Unit Mercedes. Mi aspetto una Force India, grazie anche ad un Nico Hulkenberg galvanizzato dalla vittoria nella 24 Ore di Le Mans con la Porsche 919 Hybrid, pronta a lottare per la top ten. Rispetto al 2014 alcuni  scenari sono cambiati con Red Bull e McLaren lontane dalle zone che contano, anche se i “bibitari” hanno dato dei segni di crescita. In casa Ferrari il finlandese è chiamato ad un buon week-end per allontanare le critiche e portare quei punti necessari a Maranello per conservare il secondo posto nel mondiale Costruttori. Sinceramente non condivido tutte queste critiche nei suoi confronti, anche se certamente sta perdendo il confronto col compagno.

Come già successo nel 2014, anche quest’anno ci sarà la Legends Parade il cui filo conduttore è dettato dalle vetture turbo degli anni ’80. Mi fa piacere che in pista ci sia anche la Minardi M186-01 con Pierluigi Martini al volante, insieme a Niki Lauda e Alain Prost su McLaren del 1984 e 1985,  Gerhard Berger su F1-87/88C, Jean Alesi con la Renault RE50-03 del 1984 e Martin Brundle con la Lotus 98T entrambe del 1986. Insomma un motivo in più per vedere il gran premio e andare al Red Bull Ring

F1, Minardi «La F1 massima espressione della velocità. Alle LMP1 la ricerca tecnologica »

Il mondo dei motori è entrato nel fine settimana che ci porterà ad assistere alla gara più famosa al mondo nel panorama endurance: la 24 Ore di Le Mans. Sul fronte della Formula 1 ci siamo appena lasciati alle spalle il Gran Premio del Canada. Abbiamo quindi voluto incontrare Gian Carlo Minardi per una chiacchierata a 360° sui problemi del Circus e non solo

La Formula 1 non sta attraversando il suo momento migliore. Le cause dove le possiamo trovare?
In questo momento la Formula 1 deve ritrovare il suo appeal. Abbiamo gare troppo complicate da leggere e interpretare. A volte gli stessi addetti e telecronisti sono in difficoltà. Inoltre assistiamo a riunioni che non portano a niente.  Ultimamente si è parlato per l’ennesima volta della vettura in leasing e del ritorno dei rifornimenti, senza valutare la ricaduta economica di queste operazioni. Le vetture costruite per vincere un Campionato del Mondo hanno strategie di costruzione e costi di gestione nettamente superiori alle monoposto di fascia B. Questa strada l’ho studiata personalmente nel 1996. Per fortuna, a quanto sembra, in Canada i Team Principal hanno fatto un passo indietro sui rifornimenti. Vedo troppa confusione e poca professionalità. L’apice si è toccato proprio a Montreal in occasione delle penalità inflitte a Vettel e Verstappen. Dalla classifica provvisiona a quella ufficiale sono passate la bellezza di 6 ore. Un’eternità. Vuol dire che i regolamenti sono talmente incasinati che chi li ha scritti non riesce a tradurli e leggerli facilmente

Quale potrebbe essere la ricetta per una rinascita?
Non ho la bacchetta magica, ma sostengo da tempo che lo Strategy-Group debba essere composto da persone esterne ai team. Da tecnici all’avanguardia sulle ultime tecnologie e che conoscono l’ambiente F1, ma non coinvolti direttamente dei team. Diversamente ognuno tira, anche giustamente, l’acqua al suo mulino. La Formula 1 deve essere gestita dalla FIA, per la stesura dei regolamenti sportivi e tecnici, e dalla FOA, per quanto riguarda la comunicazione e la promozione. Un passo in avanti è stato compiuto da Jean Todt che ha rafforzato il suo gruppo di lavoro affiancando agli esperti Charlie Whiting e Jo Bauer anche  l’aerodinamico Marcin Budkowski. Servono regole semplici e durature. Così facendo si attirano anche i nuovi costruttori. Oggi tutte le case hanno una Power-Unit  pronta al banco, ma con queste incertezze nessuno è così pazzo da entrare.

Problemi a cui bisogna aggiungere la difficoltà tecnica di tre team
Viviamo una supremazia netta da parte di Mercedes, grazie anche alla sua Power-Unit- Su otto monoposto con motorizzazione tedesca, sette occupano costantemente la top ten. Di contro abbiamo tre team (Red Bull, Toro Rosso e McLaren), non in difficoltà economica, che soffrono i problemi tecnici di Renault e Honda. Ribadisco che l’automobilismo dovrebbe avere nelle LMP1 la massima espressione della ricerca tecnologica con le case impegnate a trasferire le tecnologie dalla pista alle strade. La F1 deve essere la massima espressione delle velocità, tecnica e spettacolo.

Quale futuro vedi per queste due realtà?
Ci sono stati diversi consigli di amministrazione in queste ultime settimane e sinceramente non vedo grandi soluzioni o scenari piacevoli. Honda è un nome storico e non sto vedendo alcun miglioramento fino ad oggi. I giapponesi non sono esenti da colpi di testa eclatanti, così come non vedo roseo il futuro dei francesi.

Questo fine settimana si correrà la 24 Ore di Le Mans e, dopo il ritorno della Nissan, il 2016 sarà il turno della Ford
Il FIA WEC, il cui calendario comprende la maratona francese, deve richiamare tutte le case costruttrici al fine di sviluppare le ultime tecnologie, da trasferire poi sulle auto di serie. Avrei infatti visto di buon occhio l’utilizzo delle PU in questo panorama, poiché il futuro dell’auto di serie andrà verso il turbo e l’ibrido.  Le gare endurance hanno rappresentato da sempre questo tipo di sfide per le Case, mentre è diverso l’approccio per la F1.

Al via ci sarà anche Nico Hulkenberg. Sei favorevole a questi scambi?
Nei contratti che ho stipulato coi miei piloti, ho sempre  inserito la clausola nei confronti della 24H poiché nasconde troppe insidie, per la conformazione del tracciato, le velocità che si raggiungono e le diverse vetture in pista contemporaneamente. Pertanto non vedo di buon occhio questi scambi. Ci sono tantissimi piloti validi. Non vedo la necessità di dover andare a pescare tra i 22 della F1.

Dopo il gran premio del Canada Kimi Raikkonen è entrato nell’occhio del ciclone
Come dice Maurizio Arrivabene, Kimi sa esattamente cosa deve fare per ottenere il rinnovo con Ferrari. Da quello che ho visto in queste prime gare a mio avviso non è un pilota per Maranello, che può già contare su un quattro volte Campione del Mondo, a cui gli affiancherei un giovane. Non è all’altezza della situazione così come l’anno scorso

A proposito di giovani. Nei test in Australia Fuoco farà il suo debutto al volante della Ferrari
Sono molto contento di questa notizia. Il programma FDA è molto ambizioso. Sono convinto che il prossimo compagno di Vettel arriverà proprio dall’Academy. La situazione attuale richiederà diversi mesi per recuperare il gap tecnico nei confronti della Mercedes. Pertanto sarebbe interessante appoggiarsi ad un giovane da far crescere, che non richiede grandi investimenti dirottando questi ultimi sullo  sviluppo di tutto il complesso tecnico

F1, Gp Canada – PAGELLE

Lewis Hamilton 9 – nonostante una domenica eccezionale e la pole position non posso dargli di più poiché a inizio week end l’ho visto particolarmente nervoso, commettendo diversi errori. Forse aveva accusato anche il post-Monaco. In gara invece perfetto. Quando è in giornata è imprendibile.

Sebastian Vettel e Felipe Massa – 8 incredibile la loro rimonta, condita da tempi importanti anche se non bisogna lasciarsi trarre in inganno da un facile ottimismo. A parte Hamilton che ha gestito la sua vettura, Raikonen, Vettel e Massa sono stati i più veloci.

Nico Rosberg – 7,5 chissà, forse nel suo inconscio ha voluto restituire il regalo ricevuto a Montecarlo. Certamente poco attivo in qualifica poiché 3 dec di distacco sono veramente tanti e quasi inesistente in gara. Quando ha provato ad attaccare Hamilton, è stato respinto.

Valtteri Bottas – 7,5 ha ottimizzato al meglio il potenziale della sua Williams conquistando un importante podio.

Pastor Maldonado – 7 nonostante le cattive voci ha portato in casa della Lotus punti importanti.

Daniil Kvjat – 7 sta lottando in mezzo a mille difficoltà riuscendo anche a reagire alle critiche di inizio stagione. Dimostra di meritare la promozione.

Kimi Raikkonen – 5 il primo degli insufficienti. Bravo in qualifica, ma in gara veramente disastroso. Non ha ottimizzato il potenziale della Ferrari e le dichiarazioni di Arrivabene sono eloquenti. Ha commesso un errore non da Campione del Mondo e non da un pilota che cerca la riconferma.

Velo pietoso per la McLaren. I piloti fanno il possibile ma sono veramente dispersi. Restando in casa dei team:

Mercedes – 10 non si sono fatti intimorire dagli errore interni e hanno reagito con una nuova doppietta.

Williams – 8 presenti con un bel podio di Bottas e una bella rimonta di Massa.

Ferrari – 7, 5 di incoraggiamento. Non ho visto grandi vantaggi dagli step evolutivi del motore. 45” dal vincitore sono tanti e dimostrano quanto sia tortuosa la strada.

Lotus  – 7 ha saputo reagire ad un momento negativo.

 Force India – 6,5 hanno sfruttato il momento portando a casa punti importanti.

F1, Gp Canada – IL PUNTO

Un Gran Premio veramente anonimo con una supremazia imbarazzante (ancora una volta) da parte della Mercedes che piazza l’ennesima doppietta, lasciando Bottas – il primo degli altri – ad oltre 40”.

Dopo aver segnato il nuovo record di resistenza portando a termine sei gran premi con la medesima Power Unit, la corrazzata tedesca si è presentata a Montreal con un’unità aggiornata i cui risultati si sono visti anche in casa Williams e Force India.

A movimentare la domenica  ci hanno pensato Sebastian Vettel e Felipe Massa con due belle rimonte, che hanno portato il tedesco al quinto posto (alle spalle del compagno partito terzo) e il brasiliano al sesto. Vedendo questa rimonta, Seb è mancato e avrebbe potuto impensierire (o almeno provarci) il duo Hamilton-Rosberg  regalando alla Ferrari quel podio che è sfuggito a Raikkonen per un errore all’uscita box, facendo arrabbiare non poco il Team Principal Maurizio Arrivabene. Un gran premio volato via nella normalità, in cui anche la Safety-car (invitata quasi fissa) ha fatto da spettatrice.

Gara perfetta per Hamilton dopo un inizio di week-end molto nervoso con diversi errore tra venerdì e sabato. Raikkonen non ha sfruttato al 100% la sua Ferrari, mentre dopo le critiche di inizio stagione Daniil Kvyat è stato davanti a un Daniel Ricciardo non a suo agio. La Red Bull ha fatto dei passi in avanti telaisticamente parlando, mentre la Renault è ancora in difficoltà come dimostrano anche i risultati in casa Toro Rosso.

Incomprensibile la situazione in casa McLaren. Sarà difficile per gli uomini-Honda giustificare una débâcle di questo genere ai vertici.  Non si intravedono dei miglioramenti. Anzi, l’affidabilità sta peggiorando come dimostra il doppio ritiro.
Senza alcun dubbio (e come sostengo da ormai troppo tempo) questa Formula 1 deve rifarsi il lifting, per ritrovare il suo “appeal“. Forse qualcosa inizia a muoversi.  Le riunioni in casa McLaren potrebbero aver aperto a soluzioni interessanti e lo stesso Marchionne è stato a colloquio con Ecclestone.