F1 | Gp Bahrain – Anteprima

Aspettiamoci un Gran Premio tattico in cui le gomme avranno un ruolo da protagonista. La Pirelli porterà Medium, Soft e SuperSoft. Una bella scelta variegata per i team. Qualcuno ci  hanno già fatto intuire le loro possibile strategie. Mercedes infatti poterà solamente un set di gomme Medium per pilota, e sei di Soft e SuperSoft, a dimostrazione che non sono intenzionati ad usare le mescole medie. In casa Ferrari, Raikkonen e Vettel avranno invece 4 set di Soft (che utilizzeranno in qualifica e prima parte di gara) e 6 di SuperSoft. L’anno scorso l’aveva fatta da padrona la Soft, con una strategia a due soste e le Medium usate solamente perché imposte dal regolamento.

Arriviamo su un circuito “vero” dopo il cittadino Melbourne in cui il caldo avrà un ruolo importante, anche se si correrà verso fine giornata in cui le condizioni atmosferiche saranno meno torride. Anche i freni saranno un elemento sollecitato a causa dei lunghi rettilinei.  Sarà interessante vedere, al di la della rincorsa alla Mercedes, se avremo le conferme da parte di Haas e Toro Rosso che già l’anno scorso aveva conquistato la top ten. Oggi possono contare su una migliore affidabilità e sul motore Ferrari.

Dodici mesi fa Sebastian Vettel ci aveva regalato la prima fila, a pochi decimi dal poleman  Hamilton, mentre Raikkonen si era reso protagonista della sua gara migliore, chiudendo al secondo posto.

Non mancano gli spunti per assistere ad un bel week-end di gara,  a partire da venerdì coi due turni di prove libere in programma alle 13.00 e 17.00 (ora italiana) e  alle 14.00 di sabato in preparazione delle qualifiche (ore 17.00). Dopo tante critiche, anche in Bahrain avremo le nuove qualifiche con eliminazioni ogni novanta secondi. I team non hanno trovato l’unanimità per cambiare e tornare indietro. Mi viene da pensare che sia, soprattutto, una mossa politica in vista dei cambi di regolamenti in ottica 2017. La gara scatterà domenica alle 17.00

Venerdì 1 Aprile

Libere 1: 13:00-14:30

Libere 2: 17:00-18:30

Sabato 2 Aprile

Libere 3: 14:00-15:00

Qualifiche: 17:00

Domenica 3 Aprile
Gara: 17:00  ̶  57 giri

Save the date: La Formula 1 torna ad Imola

La Pasqua è alle porte e, con l’occasione di portarvi i nostri migliori Auguri, Gian Carlo Minardi e tutto il Team Minardi hanno preparato una sorpresa unica.

In occasione dell’’Historic Minardi Day del 25 Giugno 2016 la Formula 1 tornerà all’Enzo e Dino Ferrari di Imola. A fianco delle monoposto che hanno contraddistinto i 21 anni del Team faentino nel Mondiale di Formula 1, sfrecceranno lungo le famosissime varianti delle “Acque minerali” “Rivazza” “Tosa” “Tamburello” “Villeneuve” anche le F1, Formula 2 e Formula 3 che hanno scritto le pagine più importanti in questi 35 anni dell’autodromo. Un evento unico per rivedere in pista i colori del Minardi Team e “pezzi” unici del Circus.

“Sono veramente contento di poter annunciare la nascita di questo primo Historic Minardi Day, e di riportare la Formula 1 a Imola. Sarà l’occasione di rivedere in pista monoposto di F1, F2 e F3 che hanno battagliato lungo il tracciato intitolato ad Enzo e Dino Ferrari. Questi dieci anni lontani dal Circus sono veramente volati, e l’affetto e l’interesse degli appassionati e dei collezionisti verso il Minardi Team è veramente forte e caloroso. L’Historic Minardi Day sarà l’appuntamento per rivedersi tutti in pista” commenta entusiasta Gian Carlo Minardi

F1, Gp Australia | L’analisi

Dal Gran Premio d’Australia parte una nuova rubrica a cura di Gianluca Medeot di F1BlogTech che, di volta in volta, analizzerà i numeri e dati del week end di gara attraverso numerosi grafici

Puntata n.1 – Imprese d’oltreoceano
Il primo weekend di gara del campionato di Formula Uno 2016 ha fatto molto discutere per tanti diversi fattori; l’introduzione del nuovo sistema di qualifiche shootout, la strategia di gara della Ferrari e il terribile incidente occorso ad Alonso.

Bisogna però dire che abbiamo assistito ad una gara molto interessante da cui è emerso un quadro tecnico non banale e che non si addice ad un’analisi superficiale per essere compreso a fondo.

Andiamo dunque a scoprire questo quadro tecnico, premettendo però che si tratta del primo appuntamento del mondiale, tra l’altro su una pista un po’ atipica quindi va tutto preso un po’ con le pinzette.

Inoltre, i distacchi in qualifica sono un po’ più accentuati a causa del giro extra delle Mercedes, ma di questo ne terremo conto.

Quello dell’Albert Park è un circuito molto particolare a causa della sua conformazione che non predilige nessuna caratteristica della vettura in particolare. Si tratta di un circuito da medio/alto carico aereodinamico e di difficoltà media anche per i propulsori, con il 69% del tempo passato a farfalla pienamente aperte. Il primo settore è più di trazione mentre il secondo e il terzo sono più di motore e carico aerodinamico.

Si ha una perdita di 0,21 secondi per ogni 10kg di carburante in più e un guadagno di 0,18 secondi per ogni 10 cv in più ( dati Magneti Marelli).

Passiamo ora all’analisi.
Per prima cosa è importante segnalare che con le vetture 2016 si sono già raggiunti altissimi livelli con guadagni di performance rispetto allo scorso anno pari a 2,5 secondi.

Ma più che fissarci sui confronti con lo scorso anno è importante vedere cosa hanno da dirci i dati più recenti.

Guardando il grafico in cui viene messo a confronto il tempo reale in Q3 con il giro “ideale” (dato dalla somma dei migliori intertempi), notiamo intanto che quasi tutti i piloti entrati in Q3 sono riusciti ad ottenere la performance migliore proprio quando più serviva, con differenze minime per Rosberg, Ricciardo e Verstappen, mentre invece Sainz avrebbe potuto sopravanzare il compagno di squadra.

Sempre per inquadrare meglio la situazione diamo un’occhiata al grafico con il confronto fra posizione e velocità massima in qualifica.

Risulta chiaro che il fattore velocità non è così fondamentale a Melbourne, ma altrettanto cristallina risulta la superiorità dei motorizzati Mercedes, ora però non più legata alla Williams per motivi che vedremo in seguito.

Per il momento teniamo solo a mente che in rettilineo sono ancora loro a farla da padroni.

Dunque cosa ci dicono i grafici sulle velocità e sui tempi nei vari settori?

Beh, la Mercedes è ancora davanti a tutti in ogni settore e globalmente sempre la migliore, con potenza ed efficienza aereodinamica al top, ma c’è un particolare che emerge dai settori più di trazione (S1 e S2), dalle strategie sugli pneumatici e anche dagli onboard: ovvero la fantastica erogazione di potenza della PU tedesca.

Questo permette loro chiaramente di essere estremamente competitivi nei settori più lenti e di poter puntare su mescole più dure. Non a caso durante i test pre stagionali il lavoro della Mercedes si è focalizzato solo sulla mescola  media che, a quanto pare, è quella che meglio si adatta alla loro vettura.

Questo vantaggio appare poi evidente proprio in gara (come vedremo dopo) quando la Ferrari su gomma soft girava come la Mercedes su gomma media. E si fa sentire anche sulle PU clienti (che comunque non sono mai uguali a quella di base), come possiamo notare dai rilievi velocistici del secondo e del terzo settore.

Da questo discorso si può introdurre la Ferrari e il suo quadro tecnico emerso durante il weekend.

Dai dati analizzati è emersa una Ferrari davvero in forma.  Le aree di miglioramento riguardano l’aspetto telaistico e aereodinamico. Si nota un notevole progresso dal punto di vista del Cz, con finalmente una monoposto che genera grande carico dal corpo vettura e non tramite i profili aereodinamici (si noti il grande lavoro di rastremazione e di cura del posteriore) con relativi guadagni dal punto di vista dell’efficienza aereodinamica, che ormai ha raggiunto livelli molto alti. Anche la nuova sospensione push rod si è fatta sentire, con un miglior comportamento della vettura sui cordoli, che abbinato ad una sospensione posteriore molto raffinata, ha reso la SF16-H molto competitiva dal punto telaistico. Allora quale potrebbe essere l’attuale pecca della Rossa? Proprio una delle migliori caratteristiche della Mercedes, ovvero la trazione.

Fattore che non si nota tanto dalle qualifiche in cui il divario nelle zone di trazione è contenuto, ma non esaltante neanche con le gomme supersoft, quanto più in gara. Problema legato forse ad una peggior erogazione della potenza o proprio ad un gap di potenza (come mi riportano fonti molto attendibili) rispetto alla anglo tedesca. Siamo ovviamente al primo round della stagione e per essere veramente sicuri di tutto ciò dovremmo forse aspettare qualche altro Gp. Ciò nonostante il lavoro svolto durante i test, e quanto successo in questo Gp, ci fa capire che c’è molto di vero in tutto questo. La Ferrari soffre un po’in uscita di curva: e come appena detto si tratta forse di un lavoro sulle mappature della PU e soprattutto sulla gestione della coppia dei motori elettrici o forse proprio di una carenza di potenza.

In questo caso la Ferrari dovrebbe viaggiare con ali più scariche perdendo così un po’ di downforce in curva (dunque trazione), per ovviare al deficit di potenza (in questa F1 è ormai importantissima la velocità, e senza un vero effetto suolo i kg di carico si pagano pesantemente in termini velocistici), ma è ancora azzardato dirlo con esattezza.

Comunque in entrambe le ipotesi i tecnici Ferrari si trovano a dover puntare su mescole più morbide per porre rimedio a questo problema. Quindi in Ferrari non sono sempre dei geni/scemi, ma conoscendo ancora più a fondo di noi il problema (ovviamente), hanno optato per uno stint su supersoft e uno su soft in seguito alla ripartenza del Gp, non avendo dati a sufficienza sul comportamento della media sulla vettura, hanno dunque optato per scelta più sicura.
Infatti, come potrete notare dal grafico in fondo alla pagina, la Ferrari su gomma soft era veloce quanto la Mercedes su gomma media, (tralasciando lo stint su supersoft che probabilmente è stato rovinato da un calo della temperatura dell’asfalto).

In generale possiamo concludere che nonostante questa pecca la Ferrari si trova ad un buon punto con un distacco reale di circa 4,5 decimi (prendiamo come riferimento il giro del più “normale” Rosberg) dalla Mercedes ed è pronta ad approfittare di ogni sbaglio della rivale per conquistare la vittoria.
Occhio però all’affidabilità….

E’ importante fare un accenno anche alla Toro Rosso, che quest’anno ha schierato una vettura estremamente competitiva (da top five) che pecca però di una PU chiaramente non adatta ad occupare le prime posizioni della classifica. Seguono poi i più seri problemi interni al team causati dalla rivalità dei due giovani torelli, con lo sfrenato Verstappen che cerca di prevalere con la forza sul più posato Sainz.

La STR11 però denota un grande telaio, tanta trazione e carico aereodinamico (l’attenzione al dettaglio sulla vettura è davvero maniacale) e si presenta come una seria sfidante per i top team e per la sorella Red Bull, che per il momento ha confermato le caratteristiche dello scorso anno nonostante credo che abbiamo ancora bisogno di di lavorare sulla vettura.

Entrambe queste scuderie saranno pronte ad agguantare delle grandi chance in gran premi in cui il motore non serve (come ad esempio Monaco).

Terminiamo dunque con il flop del weekend ovvero la Williams, la scuderia che fra i top ha probabilmente fatto il passo in avanti più corto.

Già dalla presentazione la nuova vettura sembrava una semplice evoluzione di quella dell’anno passato: e così è stato. Gli interventi sono stati legati a semplici modifiche di micro aereodinamica per cercare un po’ più di carico e trazione, andando però ad aumentare un po’ quel Cx fenomenale che tanto aveva contraddistinto le sue precorritrici.

Forse però l’errore più grande è legato alla sospensione anteriore che ha di base mantenuto il set up dell’anno precedente, con un’antidive troppo accentuato che causa problemi in curva, ma soprattutto un eccessivo degrado della gomma, con ovvie critiche conseguenze per la gara.

GRAFICI SULLA GARA

Da notare nel grafico la parte di gara dopo la ripartenza, con la Ferrari che arranca nonostante le mescole più morbide e fresche rispetto alle Mercedes (ricordiamoci però della variabile temperature).

Molto male la Williams con un passo gara simile alla nuova arrivata Haas (che ha centrato la miglior strategia di gara), mentre da notare il terzo stint della Red Bull con Ricciardo (che ha battuto di 3,5 secondi il giro più veloce in gara registrato nel 2014!).

A cura di Gianluca Medeot@gianluca_medeot

F1 | Gian Carlo Minardi “Divario aumentato in pista”

Gian Carlo Minardi è voluto tornare sul Gran Premio d’Australia che ha inaugurato la nuova stagione del Mondiale di F1. Come c’era da aspettarsi la Mercedes ha firmato la prima doppietta con Rosberg-Hamilton davanti alla Ferrari di Sebastian Vettel che ha chiuso al terzo posto a poco meno di 10″

Quarto e quinto posto per Daniel Ricciardo e Felipe Massa, rispettivamente a 24″ e 58″

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F1, Gp Australia – PAGELLE

Abbiamo assistito ad un gran premio divertente che non ci ha ancora fatto capire realmente le forze in campo. Vince Rosberg davanti ad Hamilton firmando la prima doppietta Mercedes, davanti alla Ferrari di Vettel.

Nico Rosberg – 9 nonostante l’errore del sabato ed un inizio di week-end all’insegna di Hamilton, non si arreso, mettendo a punto una migliore partenza rispetto all’inglese, rendendosi autore di una gara ineccepibile, anche se “aiutato” dalla strategia e safety-car

Sebastian Vettel – 8 il gap in qualifica avrebbe potuto depolarizzarlo, ma in gara ha ottimizzato al meglio tutto il potenziale della sua Ferrari con una partenza flash. Le condizioni meteo e le temperature hanno dettato la strategia con Soft e SuperSoft

Romain Grosjean – 7,5 portare una macchina al debutto al sesto posto, equivale ad un’impresa. Complimenti a tutto il team

Daniel Ricciardo – 7 non demorde mai. La sua Red Bull ha un ottimo telaio anche se paga qualcosa sulla Power-Unit.

Carlos Sainz – 7 ho seguito con attenzione la Toro Rosso. Sta iniziando una lotta in famiglia. Spero che riescano a gestirla al meglio. Ottima gara dello spagnolo che in Q2 è stato più veloce del compagno. Non capisco perché avrebbe dovuto far passare Verstappen

Max Verstappen – 6,5 ha dimostrato certamente di essere all’altezza, ma è sembrato troppo nervoso e al limite della correttezza con le esternazioni alla radio

Felipe Massa – 6,5 sia in qualifica che in gara ha condotto il week end a suo favore, portando alla Williams molti punti, vincendo il confronto col giovane compagno che deve iniziare a dimostrare se è una prima guida.

F1 | Gp Australia: IL PUNTO sulla gara

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Una stagione iniziata col botto, nel vero senso della parola. L’incidente di Fernando Alonso con Gutierrez ha cambiato il panorama del Gran Premio, vanificando la bellissima partenza delle Ferrari, che avevano ottimizzato il nuovo sistema  ad una sola “paletta”. La bandiera rossa ha poi cambiato le strategie in campo.

La Mercedes, con le mescole Medium, hanno fatto certamente la scelta migliore, mentre la Ferrari ha optato per le Soft, poiché fin dai test di Barcellona la SF16-H si è dimostrata maggiormente a suo agio con Soft e SuperSoft. Una scelta guidata per provare a impensierire gli avversari. Bicchiere mezzo pieno per Maranello, soprattutto dopo la qualifica. C’è ancora da lavorare ma in soluzione gara sono più vicini. Rispetto ad un anno fa c’è stato un miglioramento. Non sono mancati gli errori, con una strategia aggressiva che non ha pagato al 100%, il problema al pit-stop di Vettel e il ritiro di Raikkonen.

Abbiamo vissuto una bella domenica mattina con diverse lotte in famiglia. Rosberg, dopo un fine settimana vissuto all’ombra di Hamilton, ha avuto la meglio mentre in casa Toro Rosso bella la sfida tra Verstappen e Sainz. L’olandese mi è sembrato troppo duro, anche verbalmente, sia nei confronti del team che col compagno. Da applausi l’avvio della Haas. Un debutto col sesto posto equivale ad una vittoria. Ottima strategia per Daniel Ricciardo che è riuscito a risalire fino alla quarta posizione marchiando anche il giro più veloce della gara.

Tra 15 giorni la Formula 1 arriverà su un circuito “vero” dove il caldo la farà da padrone e la Ferrari potrebbe impensierire le Mercedes. Passo indietro sulle qualifiche. Si tornerà al format dell’anno scorso.

Video, F1 | Gp Australia: IL PUNTO sulle qualifiche

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Non sembra esser cambiato nulla. Sembra di essere rimasti a Novembre 2015, con due Mercedes davanti a tutti. Ho l’impressione che non abbiano neanche mostrato tutte le loro carte. Ancora una volta Hamilton è stato fantastico, restando a solamente 3 decimi dal record assoluto della pista. Già questo dato dovrebbe far meditare FIA e Working Group in ottica Regolamenti 2017, dove si vorrebbero monoposto ancora più preformarti.

Come avevamo anticipato, la sorpresa è arrivata dalla Scuderia Toro Rosso. Due monoposto in Q3 con Verstappen in quinta posizione e Sainz al settimo, davanti alla Red Bull di Ricciardo. Hanno dimostrato di essere all’altezza della situazione nonostante un motore 2015. Questo deve far riflettere la Ferrari, che può contare su una power-unit decisamente più evoluta. Nel post-qualifiche Vettel è sembra molto rammaricato e polemico sulle prestazioni.

In casa Mercedes, Aldo Costa ha rispolverato le sospensioni idrauliche che, insieme all’ingegnere Gabriele Tredozi, aveva già usato nel 93-94 sulla Minardi. Mi fa molto piacere che se ne ritorni a parlare. Metà classifica per la McLaren che ha saputo sfruttare al meglio le caratteristiche di questo tracciato. Se saranno supportati dall’affidabilità potranno puntare alla zona punti, il loro obiettivo primario in questo inizio di stagione.

Vergognoso lo spettacolo a cui abbiamo assistito in Q3. E’ inammissibile che non ci siano macchine in pista negli ultimi minuti a lottare per la pole position. Quando si sono accordi di non potersi avvicinare ai concorrenti, i team hanno risparmiato le gomme, come la Ferrari. Format che non condivido e che va assolutamente rivisto. In Q1 abbiamo assistito a due errori incredibili in casa Sauber e Red Bull con l’eliminazione si Kvyat. Per il resto nulla di emozionante.

Domani sarà interessante vedere la prima gara di campionato, a partire dalle ore 6.00

F1 | Monoposto ancora ai box, ma arrivano le prime minacce. Nuovi arrivi in griglia?

La stagione di Formula 1 deve ancora partire, ma arrivano già le prime minacce di abbandono. Il nodo della questione resta sempre lo stesso: Power Unit. Dopo la telenovela dell’anno scorso legata alla fornitura dei propulsori in casa Red Bull Racing, risolta col “rinnovo” Renault marchiato Tag-Heuer (dopo il no ricevuto da Mercedes e Ferrari e la prima rottura di contratto con il costruttore transalpino) Dietrich Mateschitz è tornato alla carica ”Senza una power-unit competitiva lasceremo la F1

Per il 2017 sono attesi cambiamenti radicali, che prevedono anche la fornitura, da parte di ciascun motorista, da un minimo di due ad un massimo di tre team. Ad oggi in F1 ci sono quattro fornitori, ma la situazione in casa di qualcuno è tutt’altro che serena “In casa Honda, anche se ostentano serenità, il clima è tutt’altro che tranquillo. Potrebbero aprirsi scenari drastici. Lo stesso Alonso pare non essere molto sereno” commenta Gian Carlo Minardi “anche se Ron Dennis si spertica a sottolineare che Fernando abbia un contratto anche per le prossime due stagioni. Inoltre Audi ha dichiarato che non entrerà nel Circus fintanto che non ci sarà stabilità sui regolamenti” E non sono gli unici a pensarla allo stesso modo.

Le esternazioni del numero 1 del gruppo austriaco potrebbero aprire a nuovi scenari “Possono sembrare spocchiosi, ma è il termometro di quello che sono le sponsorizzazioni in Formula 1. Oggi abbiamo macchine molto colorate, ma con pochissimi adesivi. La Red Bull vive del ritorno di immagine. Senza le vittorie questo viene a mancare poiché l’investimento iniziale è troppo elevato” Già Paolo Barilla, nell’intervista che aveva rilasciato in esclusiva a Minardi.it dichiarava “In questo momento la F1 non rappresenta un buon investimento per un azienda. E’ Formula 1 è un modello obsoleto poiché non è stata in grado di rinnovarsi stando al passo con i tempi

Da quelle che sono le mie conoscenze, la Red Bull dovrebbe aver rinnovato per un anno con la Renault” Un anno passa velocemente soprattutto quando ci sono in atto importanti modifiche ai regolamenti che richiedono un grande sviluppo. “Stiamo vivendo un dominio importante targato Mercedes, ma in Germania ci sono altri costruttori. Mateschitz, forse, con le sue minacce vuole attirare l’attenzione di qualcuno come la BMW che non può restare a guardare” conclude il manager faentino… Forse le trattative sono già iniziate ….

Video, F1 | Gian Carlo Minardi presenta la nuova stagione

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Dopo un silenzio quasi abissale lungo tre mesi, la Formula 1 è pronta a far parlare di sé in quel di Melbourne, teatro del primo dei ventuno appuntamenti mondiale. Siamo col fiato sospeso per vedere quanto di vero ci fosse nei risultati delle prove di Barcellona, che ci hanno consegnato una Ferrari competitiva. Da studiare il vero potenziale della Mercedes. Alle loro spalle ma auguro di poter assistere ad una bella bagarre.

Una stagione inizia già in salita per alcune realtà come Sauber e Force India, fortemente penalizzate da una difficile situazione economica. La compagine svizzera, anche se in ritardo, è riuscita a pagare gli stipendi ai suoi dipendenti, mentre il magnate Vijay Mallya è alle prese con la giustizia indiana. Restano diversi punti interrogativi sul fronte dei regolamenti, dove non si è arrivati ancora ad un punto di incontro. Questi ritardi non sono favorevoli all’avvicinarsi di altre case automobilistiche.

Mercedes e Ferrari
Tra pochi giorni scopriremo se le dichiarazioni di Niki Lauda sono solamente pre-tattica o meno. Il presidente non esecutivo della Mercedes parla di una Ferrari molto forte, a soli 2-3 decimi dalla corazzata tedesca. La SF16-H si è dimostrata particolarmente performante sul passo gara, ma creo che la Mercedes si sia nascosta

La possibile sorpresa
Alle spalle di Mercedes e Ferrari, mi aspetto una lotta tra Williams e Red Bull per il trono di terza forza del mondiale. Alle loro spalle ci sono diverse scuderie che giocheranno il tutto e per tutto nelle prime gare con l’obiettivo di raccogliere più punti possibili e costruirsi la classifica finale. La sorpresa potrebbe essere la Scuderia Toro Rosso. Mi è piaciuta molto durante le otto giornate di test e ho fiducia sia nel team che nei due giovani piloti, Max Verstappen e Carlos Sainz Jr. Già l’anno scorso avevano dimostrato di avere una buona vettura, rallentata però dai problemi alla power-unit transalpina. Con l’unità Ferrari (versione 2015) hanno compiuto tantissimi chilometri

Le nuove qualifiche
L’unica novità (insieme alle gomme Ultra Soft viola della Pirelli) dopo tante chiacchiere e riunioni. Da innamorato di questo sport, non lo vedo come un cambiamento positivo anche se potrà essere un modo diverso per approcciarsi alla pole position e per attirare i giovani. La capacità del pilota e le qualità della macchina non saranno gli unici ingredienti per primeggiare. Entrano in gioco anche fortuna, condizioni meteorologiche, possibili errori di strategie e il traffico. Una novità sicuramente da guardare a partire dalle ore 6.00 di sabato.

Minardi.it incontra Giovanni Lavaggi

Ha esordito nel Motor-sport a 26 anni e a 35 anni ha corso il suo primo Gran Premio di Formula 1, approdando successivamente nel 1996 alla corte di Gian Carlo Minardi. Nel suo palmares anche la vittoria della 24 Ore di Daytona oltre ad aver costruito e progettato una LMP1 da privato.

Ad una settimana dall’inizio del nuovo Mondiale di F1, Minardi.it ha incontrato Giovanni Lavaggi “Sinceramente non seguo molto il Mondiale. Trovo le gare poco interessanti e attraenti. Purtroppo i sorpassi si contano col contagocce. I duelli che hanno fatto grande questo sport sono estinti e le macchine le trovo troppo complicate

Facciamo un passo indietro  e torniamo al Gran Premio di Germania 1996, anno del tuo debutto al volante della M196 spinta dal Ford
E’ stata un’esperienza molto bella. Nonostante le difficoltà economiche attraversate dal team in quel periodo, nella squadra ho trovato grandissimi professionisti. Il telaio della macchina era veramente eccezionale, e non scherzo. Il tallone d’Achille era il motore. Oltre a pagare dazio sul fronte della potenza, l’affidabilità era veramente scarsa.  In sei week-end ho rotto sette motori. A dimostrazione di quanto fosse valido il telaio, sulla pista del Motor-show a Bologna abbiamo rischiato di vincere, contro Benetton  e Ligier.

Cosa ti è mancato per restare più a lungo nel Mondiale?
Sicuramente il supporto economico. Fin dall’inizio ho dovuto cavarmela con le mie forze. In quegli anni la Regione Sicilia avrebbe avuto i mezzi per supportarmi, poiché ero l’unico pilota siciliano in Formula 1, ma purtroppo tale collaborazione non si concretizzò.

Ieri come oggi, c’era un team che dominava la scena: la Williams, mentre oggi abbiamo la Mercedes. Dei cicli che si ripetono sempre.
Con la differenza che oggi, anche i team più piccoli, possono contare su una motorizzazione praticamente pari a quella ufficiale. A quell’epoca noi pagavamo anche 180 CV in meno, quasi il 25%. Pertanto diventava impossibile lottare alla pari con gli altri, nonostante un telaio molto buono, come dimostra il risultato di Budapest. In un tracciato il cui il motore cantava  meno, sono riuscito a chiudere nella top-ten

Nel  1995 ha vinto anche la 24 ore di Daytona. Che differenza hai visto tra Europa e USA?
Non posso dire di aver vissuto a pieno l’esperienza americana poiché correvo con un team semi-ufficiale Porsche, la cui collaborazione con la casa di Stoccarda proseguiva  dal 1989. Ho corso anche tre edizioni della 24 Ore di Le Mans. Devo dire che la più grande differenza è il livello dei piloti. In Europa il livello è decisamente più elevato

Dopo la F1 sei passato alle ruote coperte, progettando e costruendo anche una LMP1
Dopo l’esperienza in F1 era difficile trovare nuovi stimoli per continuare, pertanto ho deciso di dare vita ad un mio team correndo con una Ferrari 333 e ottenendo importanti risultati con podi e vittorie, come nella 1000 Km di Monza e Magny-Course. Al mio fianco ho avuto anche Gaston Mazzacane, arrivato poi in Minardi nel 2000. Quando la Ferrari decise di non farmi più avere i pezzi di ricambio in tempopensai di arrangiarmi da solo. Quello fu il primo passo, che mi portò a progettare e realizzare privatamente una LMP1. Sapevo che sarebbe stata una sfida non facile. Lo stesso Gian Carlo, col quale ho mantenuto un ottimo rapporto, me lo disse ma mi sono sempre piaciute le sfide impossibile. Anche perché avrei dovuto lottare con Audi, Peugeot ecc

Nonostante le risorse economiche ristrette, la macchina era buona, facile da guidare  e con un grande potenziale. Alla fine del 2006 eravamo solamente a 2” dalla pole. Contemporaneamente alla crisi economica, c’erano da affrontare i cambi di regolamenti che richiedevano importanti investimenti. Condizione impossibile per un privato. Siamo andati avanti fino al 2009. Occasionalmente partecipo alle gare storico e mi è capitato di dividere l’abitacolo con Emanuele Pirro

 

Torna la Formula 2, Minardi “Servirebbero più costruttori”

Dopo la nascita della Formula 4, con l’Italia che ha avuto il ruolo di pioniere portando nei circuiti il primo Campionato nel 2014, la Federazione Internazionale dell’Automobile ha messo a punto l’ultimo tassello sostituendo l’attuale GP2 con la Formula 2, la nuova anticamera verso la Formula 1. Anello di unione tra le due serie sarà la F3 FIA European, che proprio negli ultimi anni è riuscita a canalizzare l’attenzione portando alla ribalta nomi importanti come Max Verstappen, Stefano Ocon nonchè i nostri alfieri, Antonio Giovinazzi, Raffaele Marciello, Antonio Fuoco e Alessio Lorandi.

La vera rivoluzione avverrà nel 2017 con le nuove monoposto, che dovrebbero impegnare maggiormente il pilota per esaltarne le qualità tecniche. Negli ultimi anni la GP2 Series non è più riuscita a portare i suoi campioni nel Circus, vero obiettivo iniziale. “La FIA sta provando a rimpossessarsi dei suoi marchi storici, per ricreare una filiera che ha nella F4 il primo tassello, per arrivare alla F2, passando per la F3 internazionale che sta vivendo un momento di auge importante” commenta Gian Carlo Minardi, interpellato proprio sull’argomento da Minardi.it.

La rivoluzione potrebbe però non fermarsi. Visto il grande successo riscosso dalla Formula 4 in tutto il territorio europeo, è al vaglio l’ipotesi di creare un gradino intermedio “Si sta studiando una Formula 3 Nazionale come anello di congiunzione tra la F4 e la F3 Internazionale

Gian Carlo Minardi ha costruito gran parte del suo know-how da costruttore partecipando al Campionato di Formula 2 dal 1974 al 1984, prima con la Scuderia Everest e successivamente col suo Minardi Team, arrivando dalla Formula Italia e Formula 3. “In quegli anni la Formula 2 era un campionato ad altissimo livello con cinque-sei costruttori di telai, quattro-cinque fornitori di motori e due-tre di pneumatici e gare formate da piloti impegnati nel mondiale di Formula 1 e giovani che scalpitavano per mettersi in mostra. Chi faceva bene in F2 arrivava poi in F1 come Martini, Nannini, Alboreto e molti altri” analizza il manager faentino che pone l’accento proprio sulla mancanza di costruttori, al di fuori di Dallara “Quello che manca oggi è proprio una concorrenza tra i vari costruttori. La nuova Formula 2, purtroppo, sarà solamente un monomarca sul fronte telaio, motore e gomme. Questi scenari sono frutto delle scelte passata della Federazione. Ha voluto trincerarsi dietro una riduzione dei costi che in realtà non è avvenuta. Così facendo sono venuti a mancare tutti i costruttori importanti che hanno reso grande questo sport come Lola, March e Ralt, solo per citarne alcuni. Oggi abbiamo una scena dominata dalla Dallara, anche quando i regolamenti permetterebbero una maggiore concorrenza come nella F3

Non sarebbe meglio aprire la sfida a più telaisti?  L’ultima edizione della Formula 3 Italia, targata 2012, ha visto la sfida in pista tra due costruttori, Dallara e Mygal, coi francesi usciti vincitori grazie a JD Motorsport e Riccardo Agostini

F1 | Da Melbourne gare più “silenziose”

A partire dal Gran Premio d’Australia sul cittadino di Melbourne, che inaugurerà la nuova stagione della Formula 1 il prossimo 18-20 marzo, le comunicazioni tra pilota-muretto saranno fortemente limitate.

A stabilirlo è la Federazione Internazionale dell’Automobile con la norma 20.1 del regolamento sportivo, con l’obiettivo di rendere le corse meno prevedibili, aumentando la sensibilità del pilota. Saranno consentite comunicazioni riguardanti la sicurezza, mentre diventano off-limits i contatti sui consumi di carburante, pneumatici e motore “Stiamo vivendo un momento particolare. Si ha l’impressione che non si abbiano le idee chiare e non ci sia la volontà di affrontare i problemi in modo unanime. Pertanto vengono proposti palliativi che vanno provati in pista” analizza il manager Gian Carlo Minardi ai microfoni di Minardi.it

A Melbourne dovrebbe esordire il nuovo format delle qualifiche con la “sedia rovente” ed eliminazioni, durante le tre sessioni, ogni novanta secondi “La Ferrari ha fatto notare che non era stato seguito un iter burocratico corretto per arrivare a modificare il format delle qualifiche. Pertanto la FIA si è attivata per ottenere il benestare del Working Group e F1 Commission e l’approvazione del Consiglio mondiale

Mancano dieci giorni al via di un mondiale che si presenta con diverse incognite “Se da un lato abbiamo una Mercedes da battere e una Ferrari alle sue spalle, per alcuni team la situazione non è così facile. Sauber non ha ancora chiuso alcuni contratti di sponsorizzazione ed è in debito d’ossigeno. Nelle prime uscite la Force India ha dimostrato di potersi confermare come quarta-quinta forza del mondiale, ma anche qui i problemi di liquidità non mancano, purtroppo” conclude il manager faentino

F1 | Gian Carlo Minardi “Passo in avanti per prestazioni e affidabilità”

Come già successo nella prima-quattro giorni, la Ferrari chiude col miglior tempo l’ultima sessione di test collettivi sulla pista di Barcellona, inanellando nell’ultimo giorno 142 giri con Sebastian Vettel, portando quasi a 4000 i chilometri totali percorsi dalla SF16-H.

Dare un giudizio sulla qualità delle vetture non è cosa facile poiché non è dato sapere il quantitativo di benzina caricato a bordo o il programma giornaliero. Senza alcun dubbio la Mercedes resta la vettura da battere, soprattutto per i tantissimi chilometri coperti da Hamilton e Rosberg. Insieme hanno realizzato praticamente un’intera stagione di Formula 1 inanellando la bellezza di 6000 Km. Secondo posto per la Scuderia Toro Rosso che, nelle otto giornate, ha macinato oltre 4800 km con Verstappen e Sainz. 800 chilometri in meno per i cugini Red Bull (motorizzati Renault), Williams-Mercedes e per Ferrari. Poco più indietro Sauber, Force India e Renault. Terz’ultimo posto per McLaren-Honda (3250 km) che paga dazio nella sessione di febbraio superando di poco i 1100 Km. Nelle quattro giornate finali, Alonso e Button hanno recuperato il tempo perso mettendo insieme 448 giri (2085 km)

“Le due sessioni mettono in evidenza il bel salto in avanti compiuto dai team sul fronte dell’affidabilità. Anche le prestazioni sembrano essersi compattate, soprattutto a centro gruppo. La Mercedes resta la vettura di riferimento per tutti, con alle sue spalle una Ferrari pronta ad inserirsi sfruttando anche il nuovo sistema di qualifiche che scatterà da Melbourne (eliminazioni ogni 90 secondi durante le tre sessioni). La Power-Unit tedesca ha percorso insieme ai suoi quattro team la bellezza di oltre 15500 km” analizza Gian Carlo Minardi, che vede nella Toro Rosso la possibile sorpresa 2016 “Hanno coperto tantissimi chilometri dimostrando di aver raggiunto una buona affidabilità, che proprio l’anno scorso li aveva penalizzati sul fronte del risultato finale

Chiudono la classifica la new-entry americana Haas e la Manor con 2295 e 1950 km complessivi “Rispetto alla passata stagione la Manor ha fatto tantissimi cambiamenti, sia sul fronte della Power Unit sia dei tecnici, che richiedono tempo. Il team Haas va certamente supportato e giustificato, poiché sarà chiamata a debuttare in un Mondiale lungo 21 GP con alle spalle solamente 8 giornate di test. I problemi emergono solamente girando in pista. Per loro è tutto completante nuovo e devono oliare i meccanismi