Quali scenari con il 107%?

Giovedì 27 la Formula 1 tornerà sul tracciato di Sakhir per affrontare l’ultimo test collettivo – fino a domenica 2 marzo – prima della partenza per il Gran Premio di Australia, in programma il prossimo 16 marzo.

Quattro giorni di lavoro in pista e tre settimane ci separano solamente dal primo appuntamento stagionale, ma le problematiche da affrontare sono ancora numerose. In questa ultima uscita pre-stagionale i team dovranno, oltre al lavoro di sviluppo, preparare le vetture anche in configurazione gara, ma fino ad oggi manca un tassello fondamentale: cosa si fa con il 107%?Non per mettere sempre il coltello nella piaga, ma ad oggi ci sono ancora diversi punti oscuri, soprattutto alla luce di quanto visto in Bahrain la scorsa settimana” commenta Gian Carlo Minardi al sito www.minardi.it

Oltre al grande problema legato all’affidabilità non è stato preso in considerazione il famoso limite del 107%. Classifiche e tempi alla mano dell’ultima quattro giorni di prove, solamente 14 vetture risulterebbero qualificate rispetto al miglior tempo segnato da Nico Rosberg” prosegue il manager faentino

Ad oggi quindi circa il 40% delle vetture non sarebbe qualificata “Oltre al possibile disastro legato all’affidabilità bisognerebbe tenere in considerazione anche questo dato. Esistono le deroghe, è vero – come abbiamo visto nelle passate stagioni – ma bisogna aver segnato almeno nelle prove libere un tempo all’interno del 107%… La realtà di oggi è di vetture che fanno fatica a compiere consecutivamente una manciata di giri, oppure costrette a disattivare – cosa non così semplice – i sistemi di recupero energia pur di coprire un numero significativo di chilometri, con la conseguenza però di perdere in prestazioni. Quest’anno il Kers equivale a 4 sec sul tempo/giro, ovvero circa 90 CV” La safety car potrebbe quindi avere un ruolo importante “Mi aspetto un uso sfrenato della vettura di sicurezza, legato soprattutto ai tempi d’intervento da parte dei soccorsi. Non dimentichiamoci che chi interviene per rimuovere la vettura, prima di iniziare le operazioni, deve aspettare l’accensione dei nuovi Led Verdi installati sulle vetture. Questo potrebbe far allungare le operazione e, di conseguenza, far entrare più spesso la safety-car

Nel post Sakhir è prevista una nuova riunione per definire i regolamenti “Dopo il Bahrain ci sarà una riunione in cui si parlerà anche della pazzia legata ai punteggi per l’ultima gara. A questo punto, credo, che sia necessario porre la dovuta attenzione anche sulla regolamentazione, ma non esclusione, del 107%.” Conclude Minardi “Sottolineo regolamentazione e non esclusione perché, avere in gara vetture con un gap tecnico così evidente, renderebbe difficoltoso anche il lavoro per la direzione gara

Test Bahrain – IL PUNTO… di Gian Carlo Minardi

Il Bahrain è stato il primo vero test, in quanto Jerez la possiamo considerare solamente come uno shake-down. Purtroppo, a causa di questi regolamenti demenziali, abbiamo a disposizione un’ultima uscita e, per di più, solamente tra una settimana.

I team sono chiamati pertanto ad una grande prova di forza per sistemare e preparare le vettura in vista dei primi tre/quattro Gran Premi che si correranno, tra le altre cose, dall’altra parte del mondo. Come ci si poteva aspettare le scuderia hanno dovuto affrontare diversi problemi legati all’affidabilità, che potrebbero condizionare anche i primi appuntamenti.

La Mercedes ha confermato una maggiore coesione e performance con i suoi partners. Le scelte tecniche sono state ripagate dai numerosi chilometri (oltre 1140 giri) percorsi da Mercedes (315), McLaren (299), Williams (318) e Force India (212).  La Ferrari, come Scuderia, si difende sul lato delle prestazioni in quanto non molto lontana dal binomio Rosberg-Hamilton. Più distante sul fronte “clienti”. La Sauber nell’ultima giornata ha accusato importanti problemi telaistici, mentre la Marussia risulta dispersa nel panorama affidabilità con solamente ventisei tornate all’attivo. Maranello ha quindi salutato il tracciato di Sakhir con 552 tornate.

Dei tre costruttori ancora una volta la Renault risulta in difficoltà sul programma. Anche se sono riusciti a girare leggermente di più rispetto alla Spagna, abbiamo avuto una Lotus praticamente inesistente, così come Red Bull e Toro Rosso. Solamente la Caterham ha messo insieme un buon numero di chilometri (250 passaggi) anche se con riscontri cronometrici elevatissimi. Pur di percorrere il maggior numero di strada i team motorizzati Renault hanno girato senza KERS, che in termini di tempo sul giro quest’anno equivale a cinque/sei secondi.

Tra tante incertezze è emerso un dato certo: con queste vetture qualsiasi problema tecnico è accentuato in termini di tempo per il ripristino delle vetture. Questo ci fa capire quanto siano complessi i sistemi installati.

Ci apprestiamo ad entrare in una settimana intensa che ci introdurrà all’ultimo test collettivo. Poi sarà campionato vero.

I team dovranno lavorare per arrivare a Melbourne il meno malati possibili, cercando di limitare i problemi.

In questo momento fare ulteriori analisi diventa veramente difficile, in quanto non si conoscono le configurazioni in cui le vettura hanno girato e cosa sia stato provato. Pertanto per adesso mi fermo qui

La Mercedes chiude al top la sessione del Bahrain

Si chiude con il miglior crono della Mercedes di Nico Rosberg il quarto ed ultimo giorno di test in Bahrain. Al volante della sua W05 ha tagliato per 89 volte la linea del traguardo mettendo insieme il maggior numero di chilometri della giornata strappando lo scettro alla Williams, ferma a quota 87.

L’ultimo giorno in Bahrain è stato caratterizzato da una forte contrazione nei giri complessivi messi insieme dai team. Dopo gli oltre 600 passaggi del secondo e terzo turno, oggi i team non sono andati oltre le 472 tornate.

Alle spalle dell’1:33.283 di Rosberg, si piazza la McLaren di Jenson Button (1:34.957) che chiude la seconda sessione di test invernali con 69 tornate (il 15% dei giri totali odierni), portando a quota 299 i passaggi messi insieme dalla MP4-29. Terzo miglior tempo per la F14-T di Kimi Raikkonen (1:36.718) che si inserisce tra i motorizzati Mercedes. Il finlandese inanella 82 passaggi (il 17% dei giri complessivi odierni) prima di chiudere la giornata con un incidente. In casa Maranello manca il contributo di Sauber e Marussia. Dopo il grande lavoro dei primi tre giorni la scuderia svizzera non va oltre i sette passaggi dopo aver lavorato a lungo sulla C33. Sessione invece completamente da dimenticare per la piccola Marussia che in quattro giorni non va oltre le 26 tornate.

Tra i motoristi si mette nuovamente in evidenza la Mercedes che con i suoi quattro partners (Mercedes, McLaren, Williams e Force India) vince il duello con la bellezza di 1144 giri totali. La Williams, oggi in pista con il neo-collaudatore Nasr, copre il 18% dei giri totali (87 passaggi) fissando la quarta miglior prestazioni. Lo staff di Frank Williams saluta il tracciato di Sakhir con 318 giri, contro i 315 di Mercedes, i 299 di McLaren e i 212 della coppia Hulkenberg-Perez. Causa i problemi di Sauber e, soprattutto, Marussia il propulsore di Maranello non va oltre le 552 tornate.

Prosegue il momento non facile dei motorizzati Renault. Red Bull e Toro Rosso coprono solamente 15 e 19 passaggi, con Maldonado (Lotus) che non va oltre le 59 tornate con il miglior crono di 1:38.707 (5°). E’ la Caterham a coprire il maggior numero di giri, anche se con riscontri cronometrici molto elevati.

Tra una settimana il Circus tornerà in pista in Bahrain per la terza (ed ultima) sessione di test prima di partire per l’Australia, teatro del primo Gran Premio di F1 2014. Questa quattro gironi ha dimostrato che c’è ancora moltissimo lavoro da fare….

DAY 4 – Bahrain

1 – Nico Rosberg (Mercedes W05) – 1’33″283 – 89 giri
2 – Jenson Button (McLaren MP4/29-Mercedes) – 1’34″957 – 66
3 – Kimi Raikkonen (Ferrari F14T) – 1’36″718 – 82
4 – Felipe Nasr (Williams FW36-Mercedes) – 1’37″569 – 87
5 – Pastor Maldonado (Lotus E22-Renault) – 1’38″707 – 59
6 – Sergio Perez (Force India VJM07-Mercedes) – 1’39″258 – 19
7 – Daniel Ricciardo (Red Bull RB10-Renault) – 1’40″138 – 15
8 – Jean-Eric Vergne (Toro Rosso STR9-Renault) – 1’40″472 – 19
9 – Kamui Kobayashi (Caterham CT05-Renault) – 1’43″027 – 17
10 – Marcus Ericsson (Caterham CT05-Renault) – 1’45″094 – 4
11 – Adrian Sutil (Sauber C33-Ferrari) – s.t. – 7
12 – Jules Bianchi (Marussia MR03-Ferrari) – s.t. – 5

Sauber, Williams e Caterham gli stakanovisti dei primi tre giorni

In Bahrain i team hanno superato i due terzi di lavoro e con la giornata di domani si apprestano a chiudere anche la seconda sessione di test collettivi. Come ci si poteva aspettare, dopo un cambiamento così drastico dei regolamenti,  i team hanno dovuto lottare contro i problemi di gioventù delle rispettive monoposto, anche se i riscontri cronometrici si stanno lentamente avvicinando alle prestazioni 2013.

Essendo difficile, se non impossibile, analizzare il reale potenziale messo a disposizione ai piloti dai propri ingegneri, la nostra analisi si concentrerà prevalentemente sui chilometri messi insieme da ciascuna scuderia e da ogni motorista.

In questi tre giorni abbiamo avuto un crescendo dei passaggi totali messi insieme dagli undici team. La sessione si è aperta mercoledì con 471 giri inanellati, per poi crescere il giorno successivo a 676 fino agli attuali 695, per un totale di 1842 giri.

DAY 1 – la sessione si apre con il miglior crono di Nico Hulkenber su Force India-Mercedes in 1’36″880, lasciandosi alle spalle 77 passaggi. Lo scettro di stakanovista di giornata però se lo contendono McLaren-Mercedes e Sauber-Ferrari con entrambi 81 passaggi, seguiti dalla Mercedes-Mercedes che si ferma a quota 74. La Ferrari e Fernando Alonso chiudono la giornata con 64 passaggi. Tra i motorizzati Mercedes bisogna segnalare lo “Zero” in casella per la Williams di Massa e Bottas, così come in casa Ferrari con la Marussia. Prosegue il periodo nero per i motorizzati Renault con Red Bull, Toro Rosso e Lotus che mettono insieme rispettivamente 14, 5 e 8 passaggi. Solo la piccola Caterham salva la giornata grazie ai 67 giri del terzo pilota Frijnsù.

DAY 2 – il secondo giorno a Sakhir porta il nome del rookie Kevin Magnussen su McLaren (Mercedes) che abbassa il limite a 1’34″910 percorrendo 46 passaggi. Tra i motorizzati Mercedes, la Williams recupera il tempo perso il giorno prima, mettendo insieme la bellezza di 116 passaggi, seguita dagli 85 della Mercedes di Rosberg e dai 59 della Force India di Nico Hulkenberg. La Ferrari di Alonso cresce sfiorando quota 100 giri (si ferma a 97), con la cliente Sauber a quota 55. Solo 17 passaggi per la Marussia. Sul fronte Renault, Red Bull e Toro Rosso mettono insieme la migliore giornata dall’inizio dei test completando rispettivamente 59 e 58 passaggi con Vettel e Vergne. Prosegue il grande lavoro in Caterham che si lascia alle spalle ulteriori 66 passaggi, mentre chiude la classifica interna la Lotus con soli 18 giri per la sua E22.

DAY 3 – Preso il posto dal compagno di scuderia in sella alla W05 Lewis Hamilton segna il nuovo record, abbassando il limite a 1’34″263 in 67 passaggi. prosegue il grande lavoro in casa Williams con Massa e Bottas che, alternandosi al volante della FW36, mettono insieme 115 tornate, completando così 231 giri in tre giornate. Sergio Perez su Force India-Mercedes chiude la giornata con 57 passaggi. In casa Ferrari Kimi Raikkonen è costretto ad una lunga sosta ai box, non andando così oltre le 44 tornate. Maranello riesce comunque a raccogliere un grande quantitativo di dati grazie a Gutierrez che, al volante della sua Sauber,  inanella 96  giri. Tra i motoristi Renault ancora una volta la Caterham salva la faccia con 98 passaggi. Dopo la giornata positiva di ieri i Campioni del Mondo non vanno oltre le 28 tornate, mentre i cugini faentini mettono insieme 57 passaggi.

Dopo tre giorni la Sauber è il team con più chilometri alle spalle, grazie ai 232 passaggi complessivi, seguiti da Williams e Caterham (231), McLaren (230), Mercedes (226), Ferrari (205) e Force India (193). Solo 101 passaggi per Red Bull. Fanalino di coda la Marussia (21 giri).

Tra i motoristi la Mercedes (grazie ai suoi quattro partners) guida la classifica con 880 passaggi, seguita dal propulsore francese con 504 (di cui 231 portano la firma della piccola Caterham) e da Maranello con 458 giri.

Volendo escludere i team clienti, il propulsore tedesco ha messo insieme 226 tornate con il suo staff,  contro  le 205 della Scuderia Ferrari.

Domani la prima luce verde in Bahrain

La Formula 1 è pronta a riaccendere i propulsori per il secondo turno di prove collettive. Il circus arriva in Bahrain dove troverà, oltre alle alte temperature, anche la Lotus E22 di Grosjean e Maldonado. Il transalpino sarà il primo a scendere in pista per lasciare il sedile al neo-compagno nelle ultime due giornate (venerdì e sabato).

Tutti gli occhi saranno puntati sul V6 Renault e sulla Red Bull, autori di un inizio di stagione travagliato e caratterizzato solamente da 21 tornate. I Campioni del mondo in carica saranno chiamati ad un tour-de-force non indifferente dopo l’intenso lavoro in fabbrica. Il primo a scendere in pista a Sakhir sarà Sebastian Vettel, al volante della vettura realizzata da Adrian Newey nelle giornate di mercoledì e giovedì, prima di cedere il volante al compagno Daniel Ricciardo. Il motorista francese potrà contare su tutti i suoi partners per raccogliere il maggior numero di informazioni in vista del debutto di Melbourne.

La Mercedes proverà a confermare le buone sensazioni spagnole con Hamilton e Rosberg chiamati ad una staffetta al volante della W05. I due drivers si alterneranno in modo equo proseguendo il programma di sviluppo su vettura e propulsore. La Ferrari ripartirà dai buoni riscontri e dagli oltre 1000 km macinati nella prima uscita da Alonso e Raikkonen per proseguire la messa a punto della F14-T, portando in pista importanti novità. Dopo aver omaggiato il suo 056 otto cilindri da 2,4 litri, cuore pulsante in 139 gran Premi delle vetture dal 2006 al 2013 con un palmares di due titoli mondiali costruttori, un campionato piloti, 39 vittorie, 122 podi, 29 pole position e 48 giri più veloci, la neonata power-unit 059/3 di Maranello ripartirà dagli oltre 400 giri messi insieme ai suoi clienti Sauber e Marussia, dimostrando già un buon livello di affidabilità.

Occhi puntati anche sulla Williams-Mercedes di Massa e Bottas che, dopo un anno 2013 difficile, cerca il pronto riscatto. Nell’ultima giornata di Jerez il team inglese aveva chiuso le danze con la migliore prestazione lanciando segnali importanti. In questa prima sessione in Bahrain la compagine si presenterà ancora con una livrea ibrida color blu scura, prima di presentare in modo ufficiale la partnership e la livrea Martini Racing. I veli sulla nuova livrea – bianca con le tradizionali strisce blu e rosse che hanno reso celebre il marchio torinese nelle competizioni automobilistiche – dovrebbero cadere in occasione della terza e ultima sessione di test, sempre in Bahrain dal 27/02 al 2/03.

In casa McLaren sarà kevin Magnussen a portare per primo in pista la MP4-29, lasciando il compito a Button di chiudere i lavori. A Jerez Magnussen aveva messo tutti in riga segnando il miglior riscontro cronometrico della terza giornata. La Sauber intanto ha annunciato la collaborazione con Simona De Silvestro. L’obiettivo sarà quello di far ottenere alla ragazza elvetica, impegnata in Indycar, la Superlicenza. La De Silvestro si unisce così ai collaudatori Giedo van der Garde (nel ruolo anche di terzo pilota) e Sergey Sirtokin

Tra Conferme e Supposizioni si va verso il Bahrain

Manca ancora più di un mese al Gran Premio di Australia e con alle spalle solo Jerez, il primo test stagionale, stiamo già assistendo a cambiamenti di  Tecnici e Team che, preoccupati per i problemi motoristici incontrati, si stanno muovendo in ottica 2015. Sembra di assistere ai movimenti del mondo del calcio, quando in pre-campionato “saltano” le prime panchine o le squadre ricorrono al mercato di riparazione.

Nonostante Renault,  Red Bull e Toro Rosso si impegnino a trasmettere tranquillità e serenità nei loro comunicati e interviste, dalle informazioni che circolano, la situazione pare più complicata del previsto e di non facile risoluzione. Sembra che in  casa Red Bull stiano esplorando  un possibile cambiamento di motorizzazione per il 2015, mentre in Toro Rosso è saltato il sesto/settimo Direttore Tecnico della loro storia. Sul fronte motori poi – dalle informazioni provenienti al di fuori dai confini nazionali –  la Renault sta provando a fare “shopping” di tecnici oltre i confini transalpini (ricevendo risposte negative), cosa praticamente mai successa prima, in quanto  ha sempre cercato di difendere, giustamente, la propria tecnologia. Queste notizie non possono che alimentare sospetti, in base a quanto si vocifera, sulla probabile esistenza di problemi strutturali del propulsore, che sembrano essere di non facile risoluzione nel breve. Alcune case costruttrici, non attualmente impegnate nel Mondiale F.1, hanno già pronto una loro personale unità e stanno valutando una loro scesa in campo, anche se rallentati dalle difficoltà di trovare partnership importanti, a meno che queste perplessità non vengano superate sfruttando  l’attuale debacle Renault. Ovviamente mi auguro di poter essere smentito già tra qualche settimana quando in Bahrain, secondo test pre-campionato, potremo vedere i miglioramenti messi in atto dai Team e dai Motoristi.

Stiamo certamente vivendo un momento caotico per la Formula 1.

Sentiamo parlare sempre più spesso di un Salary Cap da fissare in 200 milioni di dollari. Attualmente però solamente tre o quattro team superano questo tetto, mentre la realtà di tutti gli altri partecipanti è ben lontana da queste cifre e le difficoltà con le quali debbono convivere sono sotto gli occhi di tutti. Forse queste esternazioni sono alimentate per distrarre la gente dai veri problemi della F.1. Come abbiamo sottolineato in passato (oggi anche altri autorevoli personaggi del Circus confermano)  la F. 1 va  rivista in tutti suoi aspetti. Non è accettabile che oggi ci siano team con  tre Team Principal al posto di un unico Proprietario o Direttore Generale e  che una vettura non abbia più un solo padre putativo con in mano l’intero progetto della vettura. Attualmente c’è un Responsabile per l’installazione  Motore, uno dell’area Aerodinamica , uno per la Produzione, uno per la gestione pista, uno per l’elettronica ecc. ecc. In questo modo viene a mancare la visione completa del progetto, oltre ad un aggravio di costi e l’ottimizzazione delle risorse,  con aumenti esponenziali di maestranze nei Team. Questa scelta è certamente figlia dello sviluppo, ma forse non è la strada giusta. Occorre fare qualche passo indietro prima di parlare di Salary Cap.

Nei giorni scorsi avevo voluto attirare l’attenzione sull’argomento sicurezza nei circuiti e sulle strutture Tecniche della FIA. Anche qui, con soddisfazione, ho notato che il problema è stato affrontato e discusso da Professionisti che hanno evidenziato e sottolineato le criticità emerse.   Ad oggi la FIA non ha informato i circuiti e delineato linee guida su come ci si debba comportare durante il recupero di una vettura ferma in pista. La conferma è arrivata dalla Sig.ra Rossella Amadesi, Responsabile CEA Squadra Corse. I Leoni della CEA Squadra Corse sono i migliori al mondo e questo rappresenta un valore aggiunto e una maggiore tranquillità per l’organizzatore del G.P d’Italia, ma trovo assurdo che a metà febbraio non siano ancora state diramate le dovute informazioni che potrebbero prevedere, oltre a sessioni formative anche dei costi aggiuntivi derivanti dall’acquisto di nuove attrezzature o divise da utilizzare nella stagione 2014.

Tutto questo fa parte di un’altra critica da me sollevata nei confronti della FIA, ripresa dall’Ingegnere Cadringher – ex responsabile FIA per i regolamenti negl’anni 80 – su un noto settimanale (Autosprint), dove anche per lui gli uomini preposti alla stesura dei regolamenti non hanno una visione globale.

Detto questo andiamo in Bahrain, attenti ad individuare i progressi dei Team che hanno incontrato i problemi maggior a Jerez, osservando se la Mercedes confermerà la sua affidabilità e competitività e se la Ferrari, che a detta degli uomini di Maranello è in linea con le aspettative, ci darà delle indicazioni  positive sulla stagione alle porte.

La Formula 1 corre su Sky e Rai

Caduti i veli dalle monoposto è stata svelata anche la programmazione che ci permetterà di assistere al Mondiale di Formula 1 2014. Il format resta praticamente come quello della passata stagione. La pay-tv trasmetterà in esclusiva 10 dei 19 gran premi, mentre i restanti nove appuntamenti saranno in concomitanza con la Tv di Stato.

I primi due gran premi, Australia e Malesia saranno in esclusiva di Sky, mentre sulla Rai andrà in onda la replica così come accadrà per Spagna, Monaco, Gran Bretagna, Germania, Belgio, Giappone, Russia e Brasile.

I restanti week end in Bahrain, Cina, Canada, Austria, Ungheria, Italia, Singapore, Stati Uniti e Abu Dhabi saranno trasmesse in contemporanea da Sky e Rai.

Gian Carlo Minardi “Sicurezza, prima di tutto”

Continuano a far discutere le nuove regole di questa Formula 1. Già alla fine della prima giornata di test a Jerez Gian Carlo Minardi aveva posto l’attenzione sulla pericolosità dei nuovi musi soprattutto in caso di collisione laterale o ancora peggio tamponamento, tesi avvalorata anche da ingegneri e tecnici del calibro di Adrian Newey e Gabriele Tredozi.

Proprio in questi giorni il geniale ingegnere della Red Bull è tornato a parlare di sicurezza legata ai musi e al posizionamento delle nuove batterie. Il manager faentino però vuole andare oltre parlando di pericoli a 360° “Dal quel terribile 1994 che ci ha privati di uno tra i più forti piloti della storia dell’automobilismo mondiale, la Formula 1 ha fatto passi da gigante in termini di sicurezza. Ma oggi a che punto siamo? In questi giorni sento sempre parlare da tutti dei nuovi propulsori turbo e dell’affidabilità, ma solamente da Newey di sicurezza. Quello che mi piacerebbe capire, ma soprattutto sentire dire da un organo come la FIA, è che tutto è sotto controllo. La Formula 1 ha introdotto tantissime novità che saranno epocali, ma anche pericolose, come le nuove batterie che in caso di surriscaldamento possono  innescare incendi non prevedibili” commenta Minardi al sito www.minardi.itSulle vetture sono stati installati dei led (rosso, giallo, verde) che mettono in allarme meccanici e tecnici per poter intervenire o meno  sulla vettura e procedere ai lavori.  Il pilota è stato informato che quando esce dalla vettura deve saltare evitando di creare un ponte di messa a terra, ma i commissari di pista sono stati addestrati? Dalle mie informazioni mi risulta che i team abbiano fatto dei corsi sulla sicurezza ai loro meccanici e di potersi avvalere di semplici autocertificazioni che ogni Costruttore di motori ha redatto per i propri Clienti. Ritengo che la FIA debba redigere un apposito protocollo ufficiale sia  per i team che per i commissari di pista”.

Non dimentichiamoci che i primi ad intervenire in casi di incidente o avaria sono i commissari di percorso dei circuiti stessi “Alcune piste ospitano solamente una gara all’anno di livello internazionale. Questi ragazzi sono preparati? Sanno come muoversi e agire sulle vetture? Sanno con quale led acceso si può intervenire sulla vettura? Le mie vogliono essere semplici domande da appassionato e non da tecnico su un argomento che ritengo di vitale importanza come la sicurezza su un luogo di lavoro. Da quello che ho saputo i circuiti non hanno avuto informazioni a riguardo e alcun protocollo ufficiale …” conclude l’ex costruttore faentino “Non parliamo poi dei possibili problemi di trasporto. Già in passato le batterie, più piccole e meno tecnologiche, dovevano viaggiare in box dedicati, ora dovranno viaggiare in apposite strutture, sia per i viaggi aerei che per strada sui truck”  Tutto questo alla faccia del contenimento dei costi.

Jerez – IL PUNTO … di Gian Carlo Minardi

La quattro giorni di Jerez ha inaugurato ufficialmente la nuova era della Formula 1, con una Ferrari che ha salutato il circuito spagnolo moderatamente soddisfatta e con la consapevolezza di dover lottare contro un Mercedes leggermente in vantaggio. Alonso ha dichiarato di condividere la telemetria con Kimi e sinceramente non stento a crederci. La Ferrari è l’unica Scuderia ad avere la forza di gestire due prime guide, fornendogli il medesimo materiale tecnico. Quando i tempi assumeranno il giusto valore nascerà certamente una sana rivalità, ma sarà il cronometro a dettare le strategie.

Siamo solamente in una fase embrionale e non sarebbe giusto emettere sentenze. Ora sarà interessante vedere come si comporteranno le vettura col caldo del Bahrain, anche se ho l’impressione che il motorista di Stoccarda abbia lavorato a stretto contatto con i suoi quattro partners. Hanno avuto modo di raccogliere diversi dati grazie ai chilometri inanellati da Mercedes, Mclaren, Williams e Force India, cosa che per altro è avvenuta anche con il propulsore di Maranello nonostante i problemi di Sauber e Marussia.

In casa Renault la mancanza della Lotus si sarà certamente fatta sentire considerando lo stretto rapporto che esiste tra le due aziende, ma dalla prossima uscita ci potrà essere un maggiore travaso di informazione che potrebbe andare a vantaggio anche di Red Bull Racing e Scuderia Toro Rosso, anche se le dichiarazioni di White destano qualche preoccupazione – sono state evidenziate delle differenze tra le prove indoor e in pista. I Campioni in carica hanno iniziato con il piede sbagliato e sono chiamati ad una vera e propria prova di forza. E’ in questi momenti che si vede il valore di un team.

Restando sul fronte dei propulsori, dopo Jerez sono susseguite diverse ed importanti riunioni di carattere tecnico-gestionale. Molte case automobilistiche hanno avuto occasione di osservare le prime uscite in virtù di un possibile ingresso nel Circus. Oltre alla Honda il prossimo anno potremo avere diverse new entry.

Per un quadro più completo non saranno sufficienti i test di Sakir, ma bisognerà aspettare le prime gare, non di facile interpretazione. Ad oggi ci aspettano Gran Premi con vetture più lente della GP2 dove vincerà chi sarà più bravo nella gestione della macchina e nei consumi, ovvero chi “spingerà” di meno. Questo deve far pensare molto perché potrebbe allontanare l’appassionato. Non dimentichiamoci che la F.1 deve essere la massima espressione motoristica.

Con molto piacere vengo a conoscenza che presto la Williams annuncerà l’arrivo al suo fianco di un marchio che ha scritto capitoli importanti nello sport motoristico. Mi fa piacere sia perché è un segnale importante per tutto l’ambiente sia perché si unisce ad un team che ha vissuto un 2013 particolarmente difficile. Proprio nel 1991, quando dotai la M191 coi propulsori di Maranello, anche io ero stato vicino a chiudere questa collaborazione, ma purtroppo alla fine non si concretizzò.

Problema Renault. E se la Lotus avesse visto lontano?

Mentre tutti i team sono impegnati nel quarto ed ultimo giorno di test sul tracciato di Jerez – dal 19 febbraio il circus si trasferirà al caldo in Bahrain – proviamo a giocare con i numeri. Lasciando per il momento da una parte i riscontri cronometrici, mettiamo un po’ di ordine sul numero di giri inanellati dai Motoristi e dai team.

Dopo i primi tre giorni abbiamo un motore Mercedes che guida la classifica con la bellezza di 466 passaggi grazie ai suoi quattro team (McLaren , Mercedes, Williams e Force India), seguito dal propulsore di Maranello con un totale di 235 giri, realizzati in collaborazione con la Sauber C33 e la Marussia M03 – il cui esordio però risale solamente nella giornata di ieri (5 tornate). Ben più staccati invece i team equipaggiati dalla nuova unità Energy Renault.  Solo 81 passaggi messi nel sacco, con il Team Campione del Mondo fermo a 14. In questa classifica manca la grande assente, la Lotus “A quanto possiamo vedere il motorista Mercedes ha interpretato al meglio i nuovi regolamenti, seguito da una Ferrari che gira e macina chilometri con i suoi due piloti. In netta difficoltà invece i Renault. Chissà, forse la Lotus ci ha visto molto lungo…” raccontava ieri Gian Carlo Minardi al sito www.minardi.it

Da quello che si apprende nessun team sta ancora spremendo al limite la propria unità “Osservatori esterni, attraverso l’uso di strumentazione fonometriche, sostengono che ad oggi le macchine non utilizzano tutti i 15.000 giri/min dei loro propulsori. Proprio per questo guardiamo con curiosità e interesse i tempi, ma è presto per giudicare” analizza il manager faentino

Tra i costruttori motorizzati Mercedes, la W05 di Nico Rosberg e Lewsi Hamilton risulta essere la più stakanovista con 177  passaggi, seguita dalla MP4-29 di Button e Magnussen con 135 tornate, dalla Williams di Massa e Bottas con 89 giri. La Force India di Sergio Perez e Nico Hulkenberg segna 65 passaggi sul traguardo

Tra i costruttori motorizzati Ferrari, la coppia Alonso-Raikkonen ha inanellato 136 tornate. 94 passaggi per la C33 di Adrian Sutil e Esteban Gutierrez. Solo 5 giri per Max Chilton e la sua Marussia

Tra i costruttori motorizzati Renault, la Scuderia Toro Rosso guida la classifica con 45 giri, seguito dalla Caterham con 22 passaggi. Fanalino di coda la Red Bull che non va oltre le 14 tornate con Sebastian Vettel e Daniel Ricciardo.

Non dimentichiamoci che si è aperto solamente il quarto giorno di shake-down. Una volta i team effettuavano le prime prove privatamente, mentre ora sono obbligati a farlo pubblicamente. I problemi a cui stiamo assistendo su alcune monoposto  sono di normale gestione, soprattutto perché stiamo parlando di una Formula 1 nuova a 360°” conclude Minardi

Gian Carlo Minardi “Non si abbandona mai la nave”

Sulla pista di Jerez è trascorso anche il terzo dei quattro giorni che caratterizzano questa prima uscita della Formula 1 targata 2014. Senza tenere in considerazioni i riscontri cronometrici – siamo 1 sec più lenti delle GP2 – quello che salta all’occhio sono il grande quantitativo di giri messi insieme in casa Ferrari con Alonso (58), McLaren (50 con il debuttante Magnussen e 40 con Button) e Mercedes con Hamilton (62).

Ancora problemi per la Red Bull-Renault il cui stato maggiore ha salutato il circuito con un giorno di anticipo “Vedere lo staff del team Campione del Mondo lasciare la scena non è certamente un segnale positivo. Il comandante non deve mai abbandonare la nave. Potrebbe essere un segnale importante sull’entità dei problemi, considerando anche che manca ancora un giorno alla chiusura della sessione. Si è sentito parlare di una furiosa litigata tra Adrian Newey e il responsabile dei motori Renault White” commenta Gian Carlo Minardi al sito www.minardi.itMi viene difficile interpretare questo fuggi-fuggi, soprattutto quando manca ancora un giorno. In pista si possono analizzare i correttivi immediati” sottolinea il manager faentino

Dopo tre giornate abbiamo una Mercedes-Mercedes con sulle spalle la bellezza di 177 tornate, seguita dalla Ferrari con 136 passaggi, dalla McLaren-Mercedes con 133 (il primo giorno è rimasta ferma nei box) e dalla Williams-Mercedes con 89 giri. Soffrono invece i team motorizzati Renault, con la Red Bull ferma solamente a 14 passaggi “Siamo solamente al terzo giorno di shake-down. Una volta i team effettuavano queste prove privatamente prima di andare in pista, mentre ora sono obbligati a farlo pubblicamente. I problemi a cui stiamo assistendo sono di normale gestione, soprattutto perché stiamo parlando di una Formula 1 nuova a 360°. Proprio per questo non analizzo i riscontri cronometrici, soffermandomi piuttosto sui propulsori. A quanto possiamo vedere il motorista Mercedes ha interpretato al meglio i nuovi regolamenti, seguito da una Ferrari che gira e macina chilometri con i suoi due piloti. In netta difficoltà invece i Renault. Chissà, forse la Lotus ci ha visto molto lungo…” prosegue Minardi “Osservatori esterni, attraverso l’uso di strumentazione fonometriche, sostengono che ad oggi le macchine non utilizzano tutti i 15.000 giri/min dei loro propulsori. Proprio per questo guardiamo con curiosità e interesse i tempi, ma è presto per giudicare

Salutata la Spagna il circus della Formula 1 si trasferirà in Bahrain dove farà il suo debutto anche la Lotus “Dal 19 febbraio si andrà in Bahrain dove le temperature saranno sicuramente molto più alte. Se già adesso alcuni hanno problemi di raffreddamento non oso pensare cosa potrà succedere a Sakhir” conclude il faentino “Da queste prime prove abbiamo visto come qualcuno sia stato più bravo a lavorare Indoor e sinceramente sono stupito, in negativo,  dalla Renault

Jerez Day 1 – Minardi lancia l’allarme “Occhio alla chimica”

La nuova era della Formula1 è iniziata questa mattina con la prima giornata di test collettivi sul tracciato di Jerez. Assenti solamente Lotus e Marussia.. Una sessione certamente complessa per i team che hanno dovuto far fronte alle numerose novità introdotte. Se normalmente i tempi dei test vanno presi con le pinze, quelli di oggi vanno semplicemente letti per quello che sono, anche se fa piacere vedere un Kimi Raikkonen mettere insieme 31 tornate.

Come ci si poteva aspettare sono stati dei primi giri abbastanza complicati e ricchi di bandiere rosse con l’uscita di Hamilton, dove i meccanici hanno lavorato sicuramente più a lungo dei rispettivi piloti. La McLaren è stata fermata nei box per problemi elettronici mentre Red Bul e Caterham hanno finito il montaggio della vettura solamente nel tardo pomeriggio, competando così solo degli shake-down” commenta Gian Carlo Minardi al sito www.minardi.it

L’interesse maggiore era certamente rivolto alle nuove forme geometriche, caratterizzate da prospicienti proboscidi “Il problema è sempre lo stesso. Chi scrive le regole non è un progettista e i risultati sono questi. Al di la dell’estetica, alquanto discutibile, voci autorevoli quali Adrian Newey e Gabriele Tredozi – presente a Jerez –  pongono l’attenzione sul fattore sicurezza. In caso di contatto laterale queste protuberanze potrebbero creare seri problemi, oltre a snaturare la Formula 1”

Grazie alla sua pluriennale esperienza come costruttore, il manager faentino vuole porre l’attenzione su un aspetto altamente interessante legato alla benzina “Come i telaisti hanno interpretato in modo estremo i regolamenti, mi auguro che altrettanto non abbiano fatto i motoristi e i fornitori di carburanti. Attraverso l’uso della chimica infatti si potrebbe alterare il peso specifico della benzina  o migliorarne le prestazioni con l’uso del turbo, falsificando così il campionato e snaturando la volontà della FIA il cui intento è utilizzare un prodotto in ottica auto di serie. Nel passato infatti, prima di apportare delle modifiche alle caratteristiche della benzina per la F1, il fornitore doveva depositare un campione per essere analizzato e testato sulle auto di serie. Sul fronte motori, osservatori esterni hanno stilato una prima classifica grazie all’uso di strumentazione fonometriche con Mercedes e Ferrari davanti alla Renault. Naturalmente bisognerà anche analizzare l’aspetto legato ai consumi, certamente di non seconda importanza

Alle spalle del ferrarista si è piazzata la Mercedes di Hamilton con 11 tornate, davanti a Bottas (7) alla Force India di Perez (11) e alla Toro Rosso, che chiude con 15 passaggi “Sulla carta la Mercedes ha dato l’impressione di essere una vettura temibile. La Force India, nonostante problemi di gioventù, ha fatto vedere cose egregie

Domani si accenderanno i riflettori sulla seconda giornata. Aspettiamo di vedere i primi giri cronometrati di McLaren e Red Bull

La Formula 1 cavalca le nuove frontiere dell’informazione

Aspettando di vedere le nuove forme di Red Bull, Mercedes, Marussia e Caterham e dopo le presentazioni on-line firmate McLaren MP4-29, Ferrari F14-T, Sauber C33-Ferrari e quelle virtuali di Williams, Force India e Lotus grazie ai nuovi mezzi di comunicazioni, il Mondiale di Formula 1 è pronto ad entrare nel vivo con la prima giornata di test collettivi a Jerez.

Il Circus si prepara a vivere e a scrivere un capitolo completamente nuovo della sua storia, non soltanto per le numerose novità tecnico-sportive, ma anche dal punto di vista della comunicazione

Siamo in un momento epocale. L’informazione sta cambiando velocemente grazie a internet e giornali e riviste, purtroppo, arrivano sempre dopo. Le notizie sono già “bruciate” dal web, con i suoi Social Network e i siti internet” commenta Gian Carlo Minardi tramite le colonne del sito www.minardi.it “La massima serie sta cercando di percorrere al meglio le strade messe a disposizione dai nuovi mezzi di comunicazione, e così in questi giorni abbiamo avuto una rincorsa a chi presentava per prima la macchina, attraverso anche anteprime virtuali non preannunciate. Si ha la sensazione che tutti vogliano rivendicare la paternità di una soluzione tecnologica.  

In pochi secondi è possibile far arrivare in tutto il mondo una notizia o un’immagine fotografica, cosa impensabile fino a qualche anno fa quando ci si doveva appoggiare a giornali o telecamere. Sinceramente sono molto d’accordo su questo tipo di presentazione, in quanto a mio avviso è inutile spendere soldi in presentazioni spettacolari che non hanno nulla a che vedere con la tecnologia” prosegue il manager faentino “C’è sicuramente ancora molto su cui lavorare, ma bisogna provare a recuperare audience, soprattutto nel vecchio continente. I numeri della F.1 sono pareggiati dall’arrivo di nuovi mercati, me certamente si è persa un po’ di popolarità in Europa

In questi giorni l’ambiente Formula 1 è stato anche scosso dall’improvviso abbandono del Team Principal Lotus, Eric Boullier. Dalle prime battute Boullier era stato dato molto vicino alla poltrona di Whitmarsh, con il 55enne britannico pronto ad approdare in Lotus “La decisione di Lopez di riprendere in mano in prima persona le sorti del team la vedo in modo positivo. Anche se l’ho accettato, ho sempre criticato l’arrivo dei manager in Formula 1. Ora a capo delle scuderie abbiamo dei manager, che oggi ci sono e domani chissà. Una volta il team principal era anche il proprietario del team” analizza il fondatore dell’omonimo team di F1