F1 | Gp Giappone, MINARDI “Vettel/Leclerc? Il cronometro deve essere l’arbitro”

GP Giappone F1 1992

Per il diciassettesimo appuntamento del Mondiale di Formula 1, il Circus arriva in Giappone sul tracciato di Suzuka, uno dei più belli del mondiale. Una pista Old School con numerose insidie e senza vie di fuga asfaltate dove ogni errore è penalizzante.

Una pista impegnativa sia per le vetture che per i piloti. Arriviamo da 5 anni di dominio Mercedes e non sarà facile per gli avversari interromperete questa striscia positiva, anche se negli ultimi appuntamenti la Ferrari è riuscita a ribaltare i pronostici, auspicando che sia riuscita a risolvere i problemi di affidabilità che hanno condizionato il risultato il Russia, col ritiro di Sebastian Vettel quando si trovava al comando.

L’incognita sarà il meteo coi un ciclone in forte avvicinamento nelle giornate di venerdì e sabato, mentre la gara dovrebbe essere asciutta. Sul fronte gomme la Pirelli ha portato le mescole più dure, con una Mercedes più conservativa rispetto ai diretti avversari. Se la maggioranza dei piloti ha optato per 1 set di C1 (white hard), Hamilton e Bottasa hanno scelto 4 mescole di C2 (yellow Medium) contro le 3 di Ferrari e Red Bull con 8 C4 (Red Soft) contro le 8 di Vettel-Leclerc e Verstappen-Albon.

In questi ultimi giorni la lotta interna Vettel-Leclerc ha tenuto banco. Binotto saprà certamente gestirla al meglio anche se è un aspetto positivo per un team che punta a vincere. Siamo entrati nella fase finale della stagione con solamente cinque GP da disputare che potrebbero determinare le gerarchie future. Leclerc è giovane, 22 anni, ed è alla sua prima stagione con un top-team e davanti a se ha un futuro da campione, mentre Vettel deve ritrovare la serenità per tornare a sfruttare al 100% le sue abilità. Sono convinto che il vero arbitro debba essere il cronometro, lasciando carta bianca ai piloti di lottare, sempre nell’interesse del team.

Restando sul fronte giovani, la Mercedes e Toto Wolff hanno piazzato una bella mossa, facendo rientrare Lando Norris nella trattativa che ha portato alla fornitura della power-unit tedesca alla McLaren. Una bella mossa per entrambi, un po’ meno per Renault che al momento si trova senza team clienti, qualora la sua avventura dovesse continuare nel 2021, anche se ho delle riserve.

Gian Carlo Minardi