F1 – L’ F-duct secondo l’Ing. Gabriele Tredozi

Gabriele_Tredozi.jpg'Ospite nel salotto di Speed, , la trasmissione di Tele 1 condotta da Nicola Zama, l’Ing. Gabriele Tredozi, insieme a Gian Carlo Minardi, analizzando gli eventi che hanno caratterizzato il gran premio della Turchia, si è soffermato sull’innovativo sistema introdotto dalla McLaren ad inizio anno, l’F-duch, e sul valore dell’australiano di casa Red Bull Mark Webber che, proprio come lo spagnolo di casa Ferrari Fernando Alonso e di tanti altri campioni, ha mosso i suoi primi passi nel mondiale di Formula 1 grazie all’indiscusso fiuto dell’ex costruttore faentino.

Mark Webber è uno dei piloti più forti che abbiamo avuto con noi nel team Minardi … e ne abbiamo avuti molti. Ora andare a discriminare se è più forte di Vettel o di Alonso non è certamente facile. Le qualità di Mark però sono tante: sul giro secco è velocissimo e durante il gran premio sbaglia molto poco. E’ un pilota preparato sia fisicamente sia mentalmente ed è molto determinato anche sulle scelte per la macchina. Da sicurezza alla squadra. Per Sebastian è molto dura avere come compagno l’australiano e per me non è una sorpresa. Su certi circuiti è più veloce di Alonso ed è il favorito per la vittoria finale.” Commenta Tredozi

red_bull.jpg'Non lo scopriamo certamente ora che la Red Bull sia la migliore macchina del lotto, anche se la McLaren è riuscita a limare gran parte del gap grazie anche alla novità F-duct “Il vantaggio della Red Bull è difficile da chiudere perché ha un vantaggio intrinseco nella costruzione della monoposto stessa. Ha un layout che permette di creare un carico ed una efficienza aerodinamica migliore rispetto agli altri, soprattutto con un cambio di regolamento come quello di quest’anno. Il doppio diffusore, ad esempio, è giunto alla sua seconda generazione. La McLaren invece ha portato in pista una novità assoluta, l’F-duct, che a quanto pare è un progetto “datato”, ovvero è in studio da diverso tempo. L’idea è molto semplice ma molto difficile da attuare e gestire nell’arco di un giro, come abbiamo potuto vedere da chi è arrivato dopo. Il team inglese ha un’ala posteriore più grande che crea più resistenza aerodinamica, ma se sei in grado di farla stallare in rettilineo come se fosse più piccola, allora può darti dei vantaggi. Questo dimostra quanto siano avanti nel gestire questo concetto. La difficoltà è proprio in questo aspetto, soprattutto se deve essere inserito in una monoposto che non è nata con questo sistema. La Red Bull, che ha un vantaggio in altri settore, sta molto attenta a portarla in pista in quanto potrebbe compromettere la prestazione della vettura. Sarà interessante vedere in Canada – pista a medio-basso carico aerodinamico – la capacità dei team a stallare un’ala grande che da benefici nel lento, per farla diventare trasparente nei lunghi rettilinei. Potremmo avere delle belle sorprese perché ad oggi il team di Woking sfrutta al meglio questo concetto”

mclaren.jpg'Le Ferrari di contro è partita con una macchina con dei concetti molto interessanti che nei primi test è andata molto forte. A parer mio,insieme alla Red Bull, ha cercato di sfruttare al massimo il doppio diffusore, anche se in maniera diversa al team di Mateschitz, visto che si parla giustamente di un motore del motore inclinato. Il team di Maranello ha faticato a trovare il giusto sviluppo, forse disturbata dal F-duct. Ha comunque la forza di reagire e Fernando è un trascinatore. Il suo disappunto sarà un ulteriore stimolo per tutti, e le sue qualità sono indubbie.”

Sul fronte pneumatici la lotta per la fornitura per la prossima stagione sarà tra Pirelli e Michelin “Personalmente mi farà molto piacere il possibile ritorno della Pirelli, che è stato nostro partner per diversi anni, anche se mancano dalla massima serie da 19 anni. Per la Michelin sarà certamente più facile perchè potranno contare su un Know-out più recente. Se entro 15 giorni sarà varata la scelta i team avranno tutto il tempo necessario per costruire la monoposto intorno alle mescole. Il fornitore dovrà poi iniziare a fornire i dati della struttura della gomma e, soprattutto, il profilo esterno che sarà usato. E’ una parte molto importante perché sotto sforzo cambia di molto da fornitore a fornitore. I team hanno necessità di andare in galleria del vento con il profilo giusto della gomma 2011. Oggi i modellini in scala sono dotati di vere e proprie gomme, mentre fino ad alcuni anni fa si ricostruiva in carbonio, creando così una “gomma rigida” Conclude l’Ing. Tredozi

La versione completa della puntata di Speed con i commenti di Tredozi e Gian Carlo Minardi è disponibile sulla Minardi TV, la web TV firmata Minardi.it.

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