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F1 | McLaren – Renault. L’annuncio in settimana

E’ proprio il caso di dire che la pioggia ha smosso le acque. Nella giornata di sabato, condizionata dalla pioggia battente che ha posticipato lo svolgimento delle qualifiche valide per il Gran Premio d’Italia di oltre due ore, Zack Brown avrebbe stretto un accordo con Cyril Abiteboul per la fornitura delle power-unit Renault già a partire dal 2018.

Si chiuderebbe così la collaborazione col colosso Honda dopo tre anni di grandi sofferenze, caratterizzati da numerosi ritiri e problemi, non ultimi quelli che hanno contraddistinti i gran premi di Spa-Francorchamps e Monza.

L’annuncio della fornitura e della nuova partnership potrebbe arrivare già in settimana, nella giornata di giovedì.

La Honda, per cercare di restare nel Circus, potrebbe avvicinarsi nuovamente a Toro Rosso. Già nei mesi scorsi si erano segnalati diversi incontri tra le due parti dopo la rinuncia da parte della Sauber (che proseguirà con la fornitura di Maranello). In queste ore Yusuke Hasegawa, capo Motorsport Honda, sarebbe in volo verso il Giappone per definire il nuovo programma.

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Italia, Minardi suona la carica “Strada in salita per la Ferrari, ma si può recuperare”


Che il circuito di Monza fosse terreno fertile per la Mercedes non lo abbiamo certamente scoperto domenica, ma quello che ha stupito è il distacco inflitto agli avversari, Ferrari in primis. Se Lewis Hamilton e Valtteri Bottas hanno potuto guidare in “serenità”, senza correre alcun rischio e utilizzare tutta la potenza del motore (il finlandese ha solamente dovuto scarpinare i primi giri per prendersi il suo secondo posto ai danni di Ocon e Stroll che lo avevano sopravanzato nel nubifragio di sabato) la Ferrari con Sebastian Vettel è stata costretta ad aggredire ogni centimetro della pista coprendo le 53 tornate con un ritmo da qualifica, pagando ugualmente costantemente un distacco di 7-8 decimi al giro.

I trentasei secondi di distacco accusati da Vettel nei confronti di Hamilton (che salgono a 60” ai danni di Kimi Raikkonen) sono preoccupanti e pericolosi per il proseguo del mondiale. Dopo la bella prova di SPA, ci si aspettava una difesa maggiore da parte del team di Maranello, che invece si è dovuta guardare le spalle anche da un’arrembante Red Bull-Renault guidata da uno scatenato Daniel Ricciardo (partito dalla 17esima posizione per colpa di queste assurde penalizzazioni – 25 nel suo caso -), protagonista – tra l’altro – di un sorpasso eccezionale ai danni di Raikkonen alla prima variante.

Col senno del poi, a Maranello devono ringraziare anche l’irruenza di Max Verstappen che ancora una volta si è rivolta contro l’olandese. Protagonista di una partenza straordinaria (partendo 14esimo grazie alle 20 posizioni di penalità) senza la foratura avrebbe potuto lottare per tranquillamente per il podio.

Il risultato del Gran Premio d’Italia cambia quelle che potevano essere le previsioni da qui alla fine della stagione poiché la Mercedes ha messa a segno una stoccata notevole, dimostrando di esser migliorata anche nei tratti più lenti. Il punto forte è nascosto nella power unit. Nei primi giri riescono costantemente a prendere quel vantaggio che gli permette di gestire la corsa, tenendo gli avversari fuori dalla zona-DRS.

Tra quindici giorni ci sarà un altro appuntamento fondamentale, Singapore, e pertanto bisogna mettersi subito al lavoro senza cadere nel caos delle responsabilità. La Ferrari deve ritrovare la competitività per provare a stressare la Mercedes, con un occhio alla Red Bull. Anche se in salita, la strada è ancora lunga e non è il momento per mollare, anche se per la prima volta la Mercedes è davanti in entrambe le classifiche.

Come ho già avuto modo di scrivere, un plauso bisogna farlo a tutti gli appassionati che hanno scaldato le tribune di Monza (specialmente nella fredda giornata di sabato), ma bisogna essere più sportivi. Non si può fischiare un campione del calibro di Hamilton.

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Italia, IL PUNTO di Minardi “Dopo il Belgio mi aspettavo distacchi minori. Cornice di pubblico fantastica”

La Mercedes ha stra-dominato il Gran Premio d’Italia, ma il vincitore numero uno sono stati i tifosi e gli appassionati accorsi in massa in tutte e tre le giornate riempiendo l’autodromo. In particolare la giornata di sabato è stata veramente lunga e fredda e la direzione di gara non è stata impeccabile nelle comunicazioni. Per fortuna si è conclusa per il meglio con lo svolgimento delle qualifiche. Il pubblico ha dimostrato il proprio affetto verso la F1, il Gran Premio d’Italia a Monza e verso una Ferrari che deve ancora crescere.

Fin dalle prove libere del venerdì si era intuito che la Mercedes avrebbe fatto sul serio e i distacchi inflitti oggi ai diretti avversari la dice lunga su quello che è lo strapotere a disposizione di Lewis Hamilton e Valtteri Bottas.

Dopo il risultato di Spa-Francorchamps francamente mi aspettavo un divario meno accentuato. I trentasei secondi dal vincitore accusati da Vettel sono una nota dolente per il proseguo del mondiale. Certamente non è tutto finito, anzi ci sono ancora molte gare da qui alla fine, ma questa doppietta può far gioire doppiamente la Mercedes in virtù di quei appuntamento a loro meno favorevoli.

Quello che preoccupa è la rinascita della Red Bull supportata da un Daniel Ricciardo fortemente propositivo che ha marchiato il giro più veloce della corsa. L’irruenza di Verstappen ha giocato contro all’olandese che, dopo l’ottimo start, avrebbe potuto giocarsi il podio.

Ennesima delusione in casa McLaren (anche se non c’erano molte speranze viste le caratteristiche di Monza), mentre la Williams è riuscita a marchiare punti importanti in ottica mondiale per provare ad agguantare il quinto posto (a discapito della Toro Rosso) grazie ad una bella gara del giovanissimo Stroll che ha chiuso davanti a Massa.

Non ci resta che aspettare Singapore. Nei prossimi giorni vi racconterò le emozioni e le impressioni che ho raccolto direttamente a Monza

Gian Carlo Minardi

F1 | Dal 2018 arriva Halo. Minardi “Decisione superficiale”

A sorpresa, dopo il Gran Premio d’Inghilterra, lo strategy-group ha ufficializzato l’ingresso nel mondiale di Formula 1,a partire dalla prossima stagione, di Halo.

La protezione ideata dalla Mercedes e provata per la prima volta l’anno scorso da diverse scuderie, tra cui la Ferrari, diventerà parte dell’abitacolo delle monoposto di F1 nonostante il forte dissenso da parte dei piloti che avevano avuto modo di testarlo.

L’annuncio ai team è arrivato durante l’incontro tenutosi a Ginevra.

“Trovo strano che ancora una volta sia stata presa una decisione da parte dello strategy-group e non direttamente dalla Federazione considerando che stiamo parlando di un argomento legato alla sicurezza” analizza Gian Carlo Minardi, interpellato dai microfoni di www.minardi.it

“Questa decisione è arrivata a ciel sereno e, soprattutto, contro il parere dei diretti interessati che hanno avuto modo di provarlo direttamente in pista” prosegue il manager faentino

“Non è corretto imporre una soluzione quando i piloti stessi non sono convinti della sua efficacia. Come al solito è stata presa una soluzione affrettata e superficiale”

Proprio durante il weekend di Silverstone Sebastian Vettel aveva portato in pista Shield, il cupolino

“Soluzione a dir poco demenziale che credo sia stata abbandonata velocemente. Pensiamo a quanto olio potrebbe raccogliere solamente nel momento della partenza della gara…”

Sui social i tifosi non hanno perso tempo dichiarando il loro dissenso verso questa decisione. Naturalmente non sono mancate le parodie verso il nuovo arrivato, paragonandolo ad un infradito.

In alternativa ad Halo, la Red Bull aveva proposto Canopy, la cui principale differenza col sistema targato Mercedes, era la mancanza del supporto verticale che limita parzialmente la visibilità del pilota, oltre ad essere completamente schermato sui tre lati.

F1 | Gp Canada, IL PUNTO di Minardi “Mercedes imprendibile, ma risultato favorevole a Vettel”

Come avevamo anticipato, Montreal si è confermata terra fertile per la Mercedes che ha dominato la scena firmando pole position, vittoria e giro più veloce con Lewis Hamilton nonché la prima doppietta stagione. Il campione britannico ci ha messo molto del suo talento nella 65esima pole, mettendo tra la sua macchina e quella del compagno di box oltre cinque decimi di secondo.

Un gran premio estremamente difficile da decifrare soprattutto in casa Ferrari, anche se il quarto posto di Vettel è sicuramente importante in ottica mondiale poiché nonostante la debacle ha limitato i danni nei confronti del diretto avversario che a Montecarlo (in un weekend altrettanto non facile) non era riuscito ad andare oltre ad un settimo posto. In un campionato così tirato questi risultati possono diventare fondamentali. Una gara che è partita subito in salita per il tedesco, costretto a sostituire l’ala anteriore e correre in rimonta, lottando a quanto pare con un fondo della vettura non perfetto. Problemi ancora da accertare hanno rallentato la corsa di Kimi Raikkonen anche se in certi momenti non è riuscito ad esprimere un ritmo costante.

Molto bravo Daniel Ricciardo. Da professionista si è fatto nuovamente trovare pronto portando a casa un terzo posto. Peccato per Verstappen, autore di una partenza fantastica. Purtroppo l’affidabilità gli è stata fatale. Questo risultato ci conferma quanto la Red Bull sia un team da non sottovalutare e che nella seconda parte della stagione potrà essere il termometro del campionato.

Inspiegabile la condotta in casa Force India. Sergio Perez non ha ascoltato un ordine di scuderia in favore del compagno che in quel momento era più veloce. In un momento di mercato questa azione non gioca in favore del messicano che poteva ambire al sedile in un top team.

Finalmente un gesto fuori programma anche in Formula 1, con Fernando Alonso che fa irruzione in mezzo al pubblico in tribuna. Ha sfogato l’adrenalina del ritiro a due giri dalla bandiera a scacchi salutando il pubblico canadese che lo ha osannato per tutto il weekend. Non è più un segreto che in casa McLaren si stia lavorando per una soluzione “b” sul fronte motore, anche se non di facile soluzione poiché Honda è anche uno sponsor.

Gian Carlo Minardi

F1 | Robert Kubica torna a guidare una F1. Minardi “Spero di rivederlo primo attore”

Sono le notizie che fanno bene allo sport e alla Formula 1. Robert Kubica è tornato al volante di una monoposto di Formula 1, a distanza di oltre sei anni da quel terribile 6 febbraio 2011 quando il polacco uscì di strada durante il rally di Andora andando a sbattere con la Skoda Fabia.

Sono state ben 115 le tornate messe a segno da Robert, al volante della Renault E20 del 2012 sul circuito di Valencia. A 32 anni gli auguro di poter tornare nel Circus come primo attore, per poter riprendere quel cammino che ha appassionato tantissimi fans. Con caparbietà e testardaggine è riuscito a tornare al volante di una monoposto con prestazioni importanti.

Oggi la F1 ha bisogno di personaggi mediatici e Robert è uno di loro grazie alla sua schiettezza, sincerità e velocità. Questo test è stato anche una bella mossa promozionale per l’intero ambiente. Come ho già avuto modo di sottolineare più volte la Formula 1 deve trovare un punto di contatto coi suoi tifosi. Non può continuare a restare chiusa dentro dei bunker chiamati motor-home.

Questo sport, per garantirsi un futuro, deve guadagnarsi il ricambio generazione anche degli appassionati, che lo si ottiene attraverso le nuove leve di piloti e coi personaggi. Il risultato in termini di afflusso dell’Historic Minardi Day è la conferma di quanto sia grande la voglia da parte degli appassionati di motorsport e tifosi di F1 di toccare con mano e vedere da vicino le macchine e i suoi protagonisti, entrando all’interno dei box per incontrare piloti, meccanici e ingegneri o anche solo per osservare le vetture smontate o pronte ad entrare in pista.

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Monaco, Minardi “Ferrari favorita con passo corto ma Mercedes ha due assi nella manica”

Questo fine settimana la Formula 1 indosserà l’abito di gala per prendere parte all’appuntamento più glamour della stagione. Nonostante la sua particolarità, Monaco è un appuntamento importante in ottica mondiale soprattutto col grande equilibrio tra Ferrari e Mercedes emerso in questa prima parte di stagione.

I muretti e i guard-rail sono in agguato e basterà una minima sbavatura per mandare all’aria un intero weekend. Le qualifiche hanno da sempre un ruolo predominante al fine del risultato dal gran premio e quest’anno non potrà essere diversamente. Sebastian Vettel e Lewis Hamilton si presentano in griglia con due vittorie a testa, col ferrarista a guidare la classifica con 104 punti (6 in più del britannico), ma la Mercedes in vantaggio sul campionato costruttori.

La Ferrari potrebbe avere un leggero vantaggio grazie al passo più corto rispetto alla diretta avversaria Mercedes anche se indiscrezioni post- GP Spagna provenienti dall’estero (sponda Germania) parlano di una W08 dotata di due overboost: oltre al bottone che garantisce una potenza extra dalla durata di 1 giro, Hamilton e Bottas avrebbero anche un extra di 15” da utilizzare in occasioni particolari, come alla partenza o durante un sorpasso (vedi il sorpasso ai danni di Vettel al Montmelò)

Non bisognerà dimenticare la Red Bull. Se nei primi gran premi Verstappen e Ricciardo hanno accusato ritardi importanti (a Barcellona l’australiano ha chiuso terzo ad oltre 75” dal vincitore) in qualifica si riescono a difendere. Inoltre l’anno scorso Ricciardo riuscì a piazzare la sua RB in prima fila davanti a Rosberg. Quindi occhio!

Le strategie avranno un ruolo chiave e la Pirelli porterà le mescole UltraSoft, SuperSoft e Soft. In casa Ferrari, Vettel e Raikkonen hanno optato per 10 set “viola” (una in più dei piloti Mercedes) 2 “rosse” (1 in meno rispetto alla Mercedes) e 1 “gialla”. In vista di Montecarlo il fornitore unico del Circus ha deciso di rivedere le pressioni dei pneumatici al ribasso. Le gomme anteriori passeranno da 19 PSI a 17 PSI, mentre al posteriore si scende da 18 PSI a 16,5 PSI. Un altro aspetto importante in casa Ferrari che fin qui ha dimostrato di sapere gestire molto bene le gomme con la SF70H

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Russia, IL PUNTO di Gian Carlo Minardi “Gara emozionante su ritmi elevatissimi. Ora vi aspetto a Imola”

Nonostante un circuito non esaltante e la presenza di pochi sorpassi abbiamo assistito ad uno dei gran premi più emozionanti degli ultimi anni, corso su ritmi elevatissimi fin dai primi passaggi. Vettel e Bottas hanno battagliato sul filo dei decimi lottando col coltello tra i denti. In particolare, dal 36esimo passaggio in avanti il monitor dei tempi era tutto un colore tra “fucsia” – miglior tempo in gara – e “rosso” – miglior tempo del pilota.

Dopo la strepitosa pole position di Sebastian Vettel, Kimi Raikkonen ha marchiato il miglior giro della corsa sul finale. Il campionato costruttori è certamente alla loro portato, ma bisogna continuare su questa strada, lasciando uno dei due piloti Mercedes fuori dal podio. La Ferrari sta dimostrando di esserci e di saper sviluppare la vetture, mettendo la giusta pressione agli avversari.

Molto bravo Valtteri Bottas che al via ha dimostrato cosa sia capace di fare questa Mercedes, oltre ad aver surclassato Lewis Hamilton che non riusciva a darsi pace per i tempi. Di questo passo potrebbe già finire la pace all’interno del team.

L’unica sbavatura in casa Ferrari è arrivata durante il pit-stop del tedesco che ha perso quattro – cinque decimi, forse determinanti per il risultato finale insieme all’incomprensione durante il doppiaggio di Felipe Massa.

Se queste sono le premesse, ci aspetta una stagione esaltante soprattutto con l’arrivo in Europa e in Spagna teatro di tutte le prove invernali. Abbiamo vissuto una lotta vera e pulita tra due grandi costruttori, aperta solamente a questi quattro piloti, poiché Verstappen (il primo degli altri) ha tagliato il traguardo con quasi 60” di distacco.

Una Red Bull che ha molto lavoro da fare, non solo a causa della Power Unit transalpina, ma anche sull’affidabilità. Il ritiro di Daniel Ricciardo nei primi giri è un segnale importante.

In attesa del gran premio di Spagna, il prossimo fine settimana si accenderanno i riflettori sulla seconda edizione dell’Historic Minardi Day all’autodromo di Imola. Un weekend all’insegna dei motori, musica e spettacolo disegnato su cosa mi piacerebbe vedere durante un fine settimana della Formula 1. Reduce dallo strepitoso tour, Sabato sera Max Gazzè ci regalerà un Live, oltre a poterlo incontrare nel paddock insieme a tanti piloti che hanno fatto la storia di questo sport e alla presenza di tante Formula 1 che ci faranno sognare per il sound e l’estetica. Sarà un fine settimana all’insegna dello sport, ma soprattutto del divertimento e dell’intrattenimento insieme a tanti personaggi dello spettacolo.

Gian Carlo Minardi

F1 | Passo importante di Liberty Media verso i tifosi

Cambio di rotta da parte di Liberty Media, la nuova proprietà della Formula 1, che durante la prima quattro giorni di test in corso sulla pista di Barcellona  ha concesso il nulla osta a team e piloti di pubblicare brevi video all’interno dei rispettivi social. Operazione assolutamente vietata dalla FOM in precedenza.

Un piccolo passo (ma molto importante) di apertura verso non solo le nuove tecnologie di comunicazioni, ma anche verso tutti gli appassionati che potranno vivere da vicino alcuni brevi istanti delle operazioni svolte all’interno del box e pit-line.

Le scuderie non si sono fatte trovare impreparate…

F1 | Antonio Giovinazzi a Barcellona con Sauber. Minardi «Occasione importante»

Sulla pista di Barcellona, teatro della prima quattro giorni di test pre-stagionali che scatterà lunedì 27, al fianco di Marcus Ericsson ci sarà Antonio Giovinazzi. Il terzo pilota della Ferrari e portacolori dell’ACI team Italia, dopo le uscite a Fiorano al volante della SF15-T, avrà l’occasione di saggiare le caratteristiche della Sauber C36-Ferrari prendendo il posto dell’infortunato Pascal Wehrlein.

Un occasione molto importante in cui dovrà confermare le sue ottime capacità di guida e quanto ha saputo già farci vedere in tutti questi anni al volante delle monoposto nelle categorie propedeutiche. Speriamo possa essere supportato dal team e dall’affidabilità della vettura.

F1 | Mercedes, Hamilton contrario a condividere la telemetria. Minardi «Decisione assurda»

In attesa della presentazione di giovedì 23 febbraio, in casa Mercedes sono le dichiarazioni di Lewis Hamilton a tenere banco. Il tre volte campione del mondo britannico si è detto contrario a condividere i dati della propria telemetria con Valtteri Bottas, il new team-mate chiamato a sostituire Nico Rosberg.

Una decisione e un atteggiamento che trovo assurdo e non posso condividere, poiché va contro al proprio team. Come già successo l’anno scorso, uno dei piloti più pagati in F1, denigra il lavoro e le decisioni del suo datore di lavoro che lo sta portando nell’olimpo di questo sport. Parliamo di un team che ha saputo mettere a segno 51 vittorie su 59 gran premi. Per Niki Lauda e Toto Wolff l’obbiettivo del titolo costruttori è prioritario, come trovo improbabile che gli ingegneri delle due macchine non confrontino i dati raccolti in pista. Siamo davanti ad una stagione complicata oggetto di un cambio regolamentare importante. Proprio per questo la politica del team è prioritaria sul singolo.

Dopo il forfait di Nico Rosberg, la Mercedes si è trovata obbligata a sposare la causa Hamilton, a cui è stato affiancato il finlandese con un contratto a “termine” (un anno con possibilità di rinnovo). Diversamente la storia sarebbe stata diversa.

Non ho mai avuto la possibilità di collaborare con delle star, ma all’interno del Minardi Team si lavorava insieme al fine di ottimizzare e migliorare il materiale a disposizione. Tutto era finalizzato al risultato.

Pirelli110 | Minardi “Raggiunti traguardi importanti insieme”

Il Museo dell’Automobile di Torino ha fatto da cornice ai festeggiamenti per i 110 anni nelle competizioni sportive marchiate Pirelli. Un debutto con vittoria nella Pechino-Parigi targato 1907. Voglio fare i miei più sinceri auguri di buon compleanno a tutto il marchio Pirelli augurandogli altri 110 anni ricchi di successi. Parliamo di un fornitore storico. Le corse sono nate con loro e lo sviluppo dei pneumatici è cresciuto con le corse. E’ stato un reciproco scambio di informazioni e tecnologia.

La mia prima collaborazione al fianco di Pirelli risale alla stagione di Formula 3 (1974) quando il Minardi Team portò al debutto le gomme slick progettate dall’ingegnere Mario Mezzanotte insieme al suo vice Turchetti, proseguendo poi l’avventura anche in Formula 2 dove ci togliemmo diverse soddisfazioni come la vittoria a Misano e la pole position di Michele Alboreto a Pau.

Dopo le due stagioni di esordio nel mondiale di F1 (1985 e 1986) targate Pirelli, le strade si sono riunite nuovamente nel 1989 e 1990. Grazie ad un nulla osta concesso dalla Good Year, iniziammo lo sviluppo delle gomme a fine ’88. Fu un’esperienza importante. Partecipare al battesimo di una nuova gomma è estremamente importante e team e piloti hanno dei grossi benefici. All’Estoril, durante una sola giornata di prova, Martini testò la bellezza di 30 set da qualifica segnando anche il record della pista (1:13.100). Proprio grazie a questi tour-de-force, Pirelli raggiunse ottimi risultati in qualifica. Nel 1989 conquistammo il terzo posto ad Adelaide alle spalle di Senna e Mansel e nel ’90 la prima fila del g.p di Phoenix con Martini.

Oggi siamo di fronte ad una stagione difficile in cui le gomme saranno un termometro (nel bene e nel male) importante. Parliamo della modifica più importante nel regolamento 2017

McLaren e BWM di nuovo insieme, aspettando Apple

Torna in auge un matrimonio che già negli anni novanta aveva fatto sognare milioni di tifosi. McLaren e il gruppo BMW saranno nuovamente insieme, anche se non sul fronte del mondiale motorsport (per il momento)

L’obiettivo della nuova partnership tra McLaren Automotive e il gruppo bavarese, la cui collaborazione comprende anche una serie di altri partner,è legata allo sviluppo di nuove tecnologie per la combustione  interna  che permetteranno di raggiungere nuovi livelli di potenza e ridurre le emissioni di CO2

Contestualmente Zak Brown è al lavoro per portare a Woking nuovi sponsor che diano ossigeno alla scuderia. Il vento porterebbe a Cupertino, destinazione Apple. Già nella passata stagione il nome dell’azienda creata da Steve Jobs  era stato avvicinato alla McLaren, salvo poi smentite. Da quanto si apprende, l’eventuale approdo di Apple in F1 aprirebbe le porte al ritorno di BMW nel mondiale in qualità di fornitore di propulsori.

Come in tante altre operazione, e nonostante l’allontanamento da parte di Liberty media, sono convinto che dietro questa operazione ci sia, ancora una volta, lo zampino di Bernie Ecclestone. Nessun altro conosce questo ambiente come lui e resta il punto di riferimento per le aziende.