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Il Minardi Team ambasciatore nel Mondo della Malesia

Domenica prenderà il via la 16° edizione del Gran Premio della Malesia sul tracciato di Sepang a Kuala-Lumpur, seconda tappa del Mondiale di Formula 1.

La prima edizione è targata 1999 e porta la firma di Eddie Irvine al volante della Ferrari F399, seguito dai tre successi di Michael Schumacher (2000-2001-2004) sempre su Ferrari, del fratello Ralf nel 2003 sulla Williams-BMW, dalla doppietta di Kimi Raikkonen su McLaren e Ferrari (2003 e 2008), dalla tripletta di Fernando Alonso con altrettante vetture (Renault-2005, McLaren-2007, Ferrari-2012), del nostro Giancarlo Fisichella su Renault-2006, Jenson Button nell’anno del titolo iridato con la Brawn GP e della tripletta del Campione del Mondo

Il Gran Premio della Malesia però è particolarmente legato  anche alla storia del Minardi Team che nel 2001 portò all’esordio nel Circus il primo pilota malese, Alex Yoong, al fianco di Fernando Alonso. Alex firma il suo debutto al volante della Ps01 a Monza prendendo il posto lasciato libero da Marques. La collaborazione con la scuderia faentina di Gian Carlo Minardi proseguirà anche l’anno successivo che, insieme alla nuova coppia Webber-Yoong, ha il grande onore di far conoscere lo Stato federale dell’Asia sudorientale e la sua capitale Kuala-Lumpur a tutto il mondo, grazie alla partnership proprio con la capitale malese e allo slogan “GO KL” che colorava le pance della PS02

“Ricordo con piacere quegli anni. Per noi è stato un vero onore essere gli ambasciatori nel mondo di un Paese in piena espansione come la Malesia. Ho ancora negli occhi il ricordo della presentazione a kuala Lumpur della nuova monoposto che fu spettacolare” ricorda Gian Carlo Minardi

Gp Malesia – PRESENTAZIONE

Dopo aver salutato l’Australia con la prima squalifica ai danni della Red Bull di Daniel Ricciardo e la netta vittoria di Mercedes e Nico Rosberg, la Formula 1 è pronta a sbarcare in Malesia, a Kuala Lumpur.

Per questa nuova Formula 1 il tracciato di Sepang sarà un vero e proprio banco di prova, quasi una laurea, date le sue caratteristiche tecniche e la posizione geografica. Stiamo parlando infatti di una pista lunga 5.543 km composta da 15 curve – 10 a destra e 5 a sinistra – da ben 8 rettilinei di cui 2 vicini al km come lunghezza in cui il motore gira al massimo per il 70% del tempo sul giro, senza dimenticare la carta meteo. Il grande caldo si fa sentire e le piogge torrenziali non mancano, anche se le temperature restano elevate. Nonostante le piogge, i termometri continuano a segnare almeno 30°C. Più che all’Albert Park, in Malesia gli otto rapporti del cambio potrebbero dare una mano alla sopravvivenza dei propulsori. Questo fine settimana vedremo l’esordio anche della mescola Hard Orange, al fianco delle Medium.

Team e piloti troveranno quindi una situazione molto più dura di quella respirata fino ad oggi, sia in Australia che in Bahrein durante i test. Fare delle previsioni è praticamente impossibile in quanto siamo ancora in una fase di apprendistato e ci sono in ballo numerose variabili. Potrebbe succedere veramente tutto e il contrario di tutto. Se in quindici giorni – dall’ultimo test in Bahrein al GP d’Australia – le carte in gioco sono cambiate radicalmente, non oso immaginare cosa potrà succedere con ulteriori quindici giorni a disposizione.

Le gerarchie attuali danno un motore Mercedes davanti a Ferrari e Renault, con i francesi non molto lontano da Maranello. Tra i team la Red Bull non sarà da sottovalutare – pensiamo a cosa sono stati in grado di fare in 15 giorni – mentre la W05 di Rosberg ed Hamilton non è solo Power-Unit, ma è una signora macchina.

Come dicevo prima ci sono tante variabili che possono entrare in gioco a determinare il risultato finale e tutti sono impegnati a risolvere i problemi emersi nella prima gara, FIA compresa. L’episodio emerso dall’errore FIA sulle centraline P.U. di casa Maranello – Ferrari, Sauber e Marussia – è una variabile molto pericolosa che può compromettere la storia di una gara. Ci sono quindi numerosi aspetti che necessitano di verifiche e revisioni, senza dimenticare il flussometro che a Melbourne ha avuto il collaudo definitivo. Di conseguenza il costruttore potrebbe aver apportato delle modifiche, anche se la decisione di analizzare solamente il 14 aprile l’appello presentato dalla Red Bull Racing non aiuta a fare chiarezza. Lo strano silenzio attorno a questa vicenda, il fatto che nessun team abbia preso una posizione in merito e l’apertura di Jean Todt a voler modificare il regolamento – diminuendo i Km dei Gran Premi o aumentando il quantitativo minimo di benzina – potrebbe voler dire che qualcosa bolle in pentola.

Non ci resta che attendere e osservare cosa potrà succedere fin dal venerdì con le prime prove libere.

Quanto la Red Bull fa bene a presentare appello?

Dopo la squalifica di Daniel Ricciardo a Gran Premio concluso, la Red Bull Racing ha annunciato che avrebbe fatto ricorso, in quanto non d’accordo con quanto deliberato dei commissari presenti a Melbourne.

Ma siamo proprio sicuri che il team di Milton Keynes  abbia il coltello dalla parte del manico per andare avanti con la sua azione? Come sappiamo, i Campioni del Mondo in carica sono stati squalificati in quanto la vettura #3 dell’australiano ha infranto l’Art. 5.1.4 del Regolamento Tecnico e l’Art. 3.2 del Regolamento Sportivo.

Fin da subito Horner ha messo in dubbio l’affidabilità del flussometro FIA, il sistema di rilevazione progettato dalla Gill Sensors per il controllo del limite di 100 Kg/h di consumo istantaneo di carburante una volta superati i 10.500 giri/min, ammesso appunto dall’Art. 5.1.4, sostenendo che fornirebbe dati discordanti al variare di una serie di parametri – densità del carburante, temperature – non garantendo quindi il margine di errore dichiarato. Nella giornata di giovedì  Charlie Whiting aveva spezzato una lancia in favore del sistema dichiarando: “…Siamo fiduciosi riguardo all’accuratezza del misuratore del flusso di carburante. Sarà sempre correlato con i dati che abbiamo dagli iniettori per assicurarci che non ci sia divergenza”. Confermando tolleranza zero per chi non si fosse attenuto ai dati del flussometro imposto dalla FIA.

Come indicato in questi giorni i Commissari avevano avvisato più volte gli uomini Red Bull di rientrare nei parametri imposti dal Regolamento, cosi come con il muretto Ferrari e Mercedes. Diversamente da Maranello e Brackley, la compagine di Horner ha proseguito la gara ignorando le indicazioni. È qui che entra in gioco l’Art 3.2 del Regolamento Sportivo che cita testualmente I concorrenti dovranno assicurarsi che le loro vetture siano conformi alle condizioni di idoneità e di sicurezza per TUTTA la durata delle prove e della gara.

Indipendentemente da quanto afferma la RB, il team ha ignorato un ordine preciso di carattere sportivo proveniente dalla FIA. Di conseguenza la vettura, in quegli istanti, non rispettava le condizioni di “idoneità e di sicurezza per tutta la durata delle prove e della gara” necessarie per correre un Gran Premio di Formula 1.

Gp Australia – IL PUNTO

A Melbourne è successo tutto il contrario di quanto ci si poteva aspettare. In quindici giorni la Formula 1 è stata in grado di ribaltare qualsiasi pronostico.

Abbiamo avuto un podio composto tra tre piloti appartenenti ad altrettanti team: Mercedes, Red Bull e McLaren. L’unica conferma è arrivata proprio dalla Mercedes – come team e motorista – che si è confermata al top.

La W05 di Hamilton e Rosberg si è confermata al vertice sia nel “giro secco” che nei long-run e, per fortuna degli altri, con qualche difetto di affidabilità. Diversamente sarebbe stata doppietta.

Grande rimonta per la Red Bull che si presenta come la vettura con maggiore carico aerodinamico, anche se paga l’handicap legato alla power-unit Renault. Le parole di Jenson Button durante i primi test in Bahrein hanno trovato riscontro. Una volta risolti i problemi motoristici, sarà difficile tenerli a bada. Il Campione del Mondo Sebastian Vettel è stato invece tradito da quella centralina che proprio l’anno scorso faceva tanto la differenza.

Una rinata McLaren che in Kevin Magnussen, forse, ha trovato il nuovo Hamilton. Al debutto subito un podio con un quarto posto per Button. Solo un pizzico di sfortuna ha privato la Williams di un ottimo risultato. Al pronti via Felipe Massa è stato centrato dal rientrante Kobayashi, mentre Bottas è stato autore di un errore causato probabilmente da una troppa irruenza nello scaricare a terra la potenza.

Un plauso alla Toro Rosso che porta due vetture in zona punti. È un ottimo risultato considerando che non è arrivato per demeriti altrui, ma conquistato sul campo. Bene anche la Force India con Hülkenberg, un po’ meno con Perez. È fuori dubbio che Nico sia un grande pilota.

A questo punto sarebbe utile analizzare i tempi sul giro per conoscere il vero gap tra i team. La Mercedes ha girato costantemente con Rosberg sull 1.32 e 1.33 basso, mentre tutti gli altri sull’ 1.34. Proprio sul finale Fernando Alonso (quinto al traguardo) ha girato sull’ 1.32 basso andando vicino al giro più veloce in gara di Rosberg (1’32″478). Sicuramente un risultato incoraggiante, anche se non di facile interpretazione. Bisognerebbe conoscere i consumi e le strategie. In questa stagione la curva di apprendimento dei team sarà molto elevata e pertanto, dopo ogni gran premio, potremmo aspettarci degli step evolutivi molto importanti.

La stessa Lotus, che ha chiuso la prima gara stagione con due ritiri, ha potuto mettere insieme un buon numero di chilometri nel week end, raccogliendo così dati importanti per risolvere e scoprire i problemi che affliggono la power-unit transalpina e la E22.

La Mercedes fa la lepre, mentre la Ferrari, come macchina e motore, è la seconda forza. Una volta che la RB potrà sfruttare a pieno la potenza Renault sarà difficile da catturare. La prima uscita ci ha dimostrato quanto sia difficile far dialogare le 15 centraline, ma i progressi dei team motorizzati Renault sono la dimostrazione che sono operazioni che si possono fare anche Indoor. Il Gap quindi può essere ridotto.

Attenzione: l’analisi è stata fatta appena concluso il Gran Premio.

Gian Carlo Minardi “A Ruota Libera” su Sky.it

In concomitanza con la partenza del Mondiale di Formula 1, arriva su Sky.it la rubrica “A ruota libera” di Gian Carlo Minardi.  Ogni giovedì antecedente ogni Gran Premio il fondatore del Minardi Team, nonché scopritore di numerosi talenti,  oggi Presidente della Commissione Velocità ACI-CSAI, racconterà in 60″ la sua Formula 1.

La prima puntata è già disponibile sul portale ufficiale di SkySportF1HD e sui nostri Social-Network FaceBook e TwitterSvolta epocale, stagione unica per cambiamenti tecnici e nel regolamento. Non perdete di vista il doping dei carburanti

La presentazione al Gran Premio d’Australia è disponibile anche sul nostro portale all’interno della rubrica IL PUNTO, a firma di Gian Carlo Minardi

Gp Australia – PRESENTAZIONE

Che lo Spettacolo abbia Inizio … tra doping delle benzine, nuove penalità, incognita affidabilità e safety-car.

Melbourne aprirà le danze di quello che potrà essere ricordato come il Mondiale del cambiamento epocale, ma soprattutto dell’incertezza e della curiosità. Dalle dichiarazioni dei Team Principal e dei proprietari traspare grande preoccupazione sia per l’affidabilità che per i consumi. Tutti si sono detti in ritardo sulla tabella di marcia. Ferrari e Shell giocano la carte dei lubrificanti e delle benzine per combattere l’incognita dei consumi, strada per altro battuta da tutti gli altri motoristi. L’Albert Park fa paura con i suoi 58 giri e 307 km. L’anno scorso i consumi erano pari a 160 kg di benzina, mentre quest’anno il limite è di soli 100 kg…  Per questo il mio motto al momento è “Chi va piano va sano e lontano“ Nessuno ha la reale certezza di finire il Gran Premio. Il Responsabile Magneti Marelli Roberto Dalla (che ha iniziato la sua avventura in via Spallanzani a Faenza nella sede del Minardi Team) ha dichiarato che domenica potrebbero vedere la bandiera a scacchi diverse macchine come NESSUNA. Lo reputo un segnale altamente serio e preoccupante.

Ad oggi ci sono ancora tantissimi buchi neri che è stato stato possibile analizzare durante le tre uscite pre-stagionali. Ad esempio la safety-car potrà rappresentare una grandissima incognita per le temperature e l’affidabilità delle vetture, così come i cambi gomme. La Federazione ha dichiarato che, per agevolare il lavoro dei commissari di pista potrebbe chiamare in pista la vettura di sicurezza. La Pirelli, che a Melbourne porterà   P ZERO WHITE MEDIUM e P ZERO YELLOW SOFT, prevede invece 2-3 soste. La percorrenza della corsia box e i secondi necessari per il cambio gomme potrebbero alzare pericolosamente le temperature.

Come dicevamo in queste settimane siamo davanti ad un cambiamento epocale, sia sul fronte tecnico che sportivo. La FIA  ha introdotto nuove penalità di 5” – oltre alla patente a punti  – da scontarsi a fine gara se uno ha già compiuto i suoi pit-stop, oppure durante la sosta stessa. In tal caso il pilota sconta i 5”nella sua piazzola, dopodiché i meccanici possono iniziare le operazioni di cambio gomme. Proprio queste penalità sono una mia grande preoccupazione in quanto non esiste un metro esatto, ma varia dal giudizio personale di ogni commissario. Pertanto nell’arco della stagione potremo assistere a decisioni diverse. Per fortuna la Federazione ha chiamato per questo primo appuntamento Emanuele Pirro, che reputo il più preparato tra tutti i commissari con esperienza da pilota. Dovrebbe essere l’uomo fisso. Nel seguirlo nelle sue decisioni prese lo scorso anno è stato lineare, costante e oggettivo nel valutare le diverse situazioni.

Cambiano anche le Qualifiche. I piloti saranno costretti a partire per la gara con le stesse mescole usate in Q2, mentre chi accederà in Q3 avrà a disposizione un set di gomme supplementare da usare solamente per quell’occasione. Inoltre la sessione avrà una durata di 12 min (contro i 10’ dello scorso anno). Questo permetterà ad ogni pilota di chiudere due giri veloci (forse non nei primi gran premi), creando maggiore spettacolo.

Le novità sono veramente tante e mi auguro che la Federazione sia in grado di controllare tutto, anche se certamente seguiranno delle riunioni per apportare delle modifiche.

Non ci resta che puntare la sveglia molto presto perché sarà un week end tutto da scoprire

Bahrein 2, Day 4 – Hamilton chiude in vetta. Poi Williams e Ferrari

E’ calato il sipario anche sull’ultimo giorno di lavoro sul tracciato di Sakhir. Va in archivio così la terza e ultima sessione di test collettivi e tra quindici giorni sarà Mondiale vero.

Neanche a dirlo a guidare la classifica è un team motorizzato Mercedes, grazie al miglior tempo fatto segnare dalla Mercedes W05 di Lewis Hamilton che ha fissato il limite di giornata in 1’33″278 in 70 tornate, sfiorando il miglior tempo in assoluto segnato ieri da Massa. Alle spalle dell’inglese si piazza il finlandese di casa Williams che inanella ben 108 tornate prima di dover parcheggiare la sua FW36 a bordo pista sul finale della sessione.

Terza piazza per Fernando Alonso e la sua Ferrari F14-T. Lo spagnolo porta la sua “rossa” a tre dec dalla Williams con il miglior crono di 1’34″280 e 74 passaggi e davanti alla Force India di Nico Hulkenberg, che taglia per 74 volte la riga del traguardo.

Quinta posizione per il team di Faenza Toro Rosso che con Vergne conclude il lavoro in Bahrein con  1’35″701 e 74 passaggi, davanti alla Sauber di Sutil e Gutierrez. I due portacolori del team svizzero si sono divisi il lavoro portando la loro C33-Ferrari in sesta e ottava piazza inanellando la bellezza di 158 tornate. Poco lavoro in casa McLaren che con Jenson Button non vanno oltre i 21 giri con il miglior crono di 1’38″111

In casa Red Bull, Sebastian Vettel mette insieme 71 tornate, ma con un tempo limite (1’37″468) lontano di oltre 4″ dal miglior crono di giornata . Non è andata meglio in casa Lotus dove Grosjean non riesce a far compiere alla sua E22 più di 32 tornate.

Il week end del 16 marzo scatterà quindi  il primo Gran Premio stagionale, tra numerose incognite. Anche in quest’ultima quattro giorni infatti non sono mancati i problemi di affidabilità in casa degli undici team.

BAHREIN 2 – DAY 4

1. Lewis Hamilton – Mercedes W05 – 1’33″278 – 70 giri
2. Valtteri Bottas – Williams FW36-Mercedes – 1’33″987 – 108
3. Fernando Alonso – Ferrari F14 T – 1’34″280 – 74
4. Nico Hulkenberg – Force India VJM07-Mercedes – 1’35″577 – 74
5. Jean-Eric Vergne – Toro Rosso STR9-Renault – 1’35″701 – 74
6. Adrian Sutil – Sauber C33-Ferrari – 1’36″467 – 91
7. Max Chilton – Marussia MR03-Ferrari – 1’36″835 – 61
8. Esteban Gutierrez – Sauber C33-Ferrari – 1’37″303 – 67
9. Sebastian Vettel – Red Bull RB10-Renault – 1’37″468 – 78
10. Jenson Button – McLaren MP4-29-Mercedes – 1’38″111 – 22
11. Kamui Kobayashi – Caterham CT05-Renault – 1’38″653 – 106
12. Romain Grosjean – Lotus E22-Renault – 1’39″517 – 32

Quali scenari con il 107%?

Giovedì 27 la Formula 1 tornerà sul tracciato di Sakhir per affrontare l’ultimo test collettivo – fino a domenica 2 marzo – prima della partenza per il Gran Premio di Australia, in programma il prossimo 16 marzo.

Quattro giorni di lavoro in pista e tre settimane ci separano solamente dal primo appuntamento stagionale, ma le problematiche da affrontare sono ancora numerose. In questa ultima uscita pre-stagionale i team dovranno, oltre al lavoro di sviluppo, preparare le vetture anche in configurazione gara, ma fino ad oggi manca un tassello fondamentale: cosa si fa con il 107%?Non per mettere sempre il coltello nella piaga, ma ad oggi ci sono ancora diversi punti oscuri, soprattutto alla luce di quanto visto in Bahrain la scorsa settimana” commenta Gian Carlo Minardi al sito www.minardi.it

Oltre al grande problema legato all’affidabilità non è stato preso in considerazione il famoso limite del 107%. Classifiche e tempi alla mano dell’ultima quattro giorni di prove, solamente 14 vetture risulterebbero qualificate rispetto al miglior tempo segnato da Nico Rosberg” prosegue il manager faentino

Ad oggi quindi circa il 40% delle vetture non sarebbe qualificata “Oltre al possibile disastro legato all’affidabilità bisognerebbe tenere in considerazione anche questo dato. Esistono le deroghe, è vero – come abbiamo visto nelle passate stagioni – ma bisogna aver segnato almeno nelle prove libere un tempo all’interno del 107%… La realtà di oggi è di vetture che fanno fatica a compiere consecutivamente una manciata di giri, oppure costrette a disattivare – cosa non così semplice – i sistemi di recupero energia pur di coprire un numero significativo di chilometri, con la conseguenza però di perdere in prestazioni. Quest’anno il Kers equivale a 4 sec sul tempo/giro, ovvero circa 90 CV” La safety car potrebbe quindi avere un ruolo importante “Mi aspetto un uso sfrenato della vettura di sicurezza, legato soprattutto ai tempi d’intervento da parte dei soccorsi. Non dimentichiamoci che chi interviene per rimuovere la vettura, prima di iniziare le operazioni, deve aspettare l’accensione dei nuovi Led Verdi installati sulle vetture. Questo potrebbe far allungare le operazione e, di conseguenza, far entrare più spesso la safety-car

Nel post Sakhir è prevista una nuova riunione per definire i regolamenti “Dopo il Bahrain ci sarà una riunione in cui si parlerà anche della pazzia legata ai punteggi per l’ultima gara. A questo punto, credo, che sia necessario porre la dovuta attenzione anche sulla regolamentazione, ma non esclusione, del 107%.” Conclude Minardi “Sottolineo regolamentazione e non esclusione perché, avere in gara vetture con un gap tecnico così evidente, renderebbe difficoltoso anche il lavoro per la direzione gara

Problema Renault. E se la Lotus avesse visto lontano?

Mentre tutti i team sono impegnati nel quarto ed ultimo giorno di test sul tracciato di Jerez – dal 19 febbraio il circus si trasferirà al caldo in Bahrain – proviamo a giocare con i numeri. Lasciando per il momento da una parte i riscontri cronometrici, mettiamo un po’ di ordine sul numero di giri inanellati dai Motoristi e dai team.

Dopo i primi tre giorni abbiamo un motore Mercedes che guida la classifica con la bellezza di 466 passaggi grazie ai suoi quattro team (McLaren , Mercedes, Williams e Force India), seguito dal propulsore di Maranello con un totale di 235 giri, realizzati in collaborazione con la Sauber C33 e la Marussia M03 – il cui esordio però risale solamente nella giornata di ieri (5 tornate). Ben più staccati invece i team equipaggiati dalla nuova unità Energy Renault.  Solo 81 passaggi messi nel sacco, con il Team Campione del Mondo fermo a 14. In questa classifica manca la grande assente, la Lotus “A quanto possiamo vedere il motorista Mercedes ha interpretato al meglio i nuovi regolamenti, seguito da una Ferrari che gira e macina chilometri con i suoi due piloti. In netta difficoltà invece i Renault. Chissà, forse la Lotus ci ha visto molto lungo…” raccontava ieri Gian Carlo Minardi al sito www.minardi.it

Da quello che si apprende nessun team sta ancora spremendo al limite la propria unità “Osservatori esterni, attraverso l’uso di strumentazione fonometriche, sostengono che ad oggi le macchine non utilizzano tutti i 15.000 giri/min dei loro propulsori. Proprio per questo guardiamo con curiosità e interesse i tempi, ma è presto per giudicare” analizza il manager faentino

Tra i costruttori motorizzati Mercedes, la W05 di Nico Rosberg e Lewsi Hamilton risulta essere la più stakanovista con 177  passaggi, seguita dalla MP4-29 di Button e Magnussen con 135 tornate, dalla Williams di Massa e Bottas con 89 giri. La Force India di Sergio Perez e Nico Hulkenberg segna 65 passaggi sul traguardo

Tra i costruttori motorizzati Ferrari, la coppia Alonso-Raikkonen ha inanellato 136 tornate. 94 passaggi per la C33 di Adrian Sutil e Esteban Gutierrez. Solo 5 giri per Max Chilton e la sua Marussia

Tra i costruttori motorizzati Renault, la Scuderia Toro Rosso guida la classifica con 45 giri, seguito dalla Caterham con 22 passaggi. Fanalino di coda la Red Bull che non va oltre le 14 tornate con Sebastian Vettel e Daniel Ricciardo.

Non dimentichiamoci che si è aperto solamente il quarto giorno di shake-down. Una volta i team effettuavano le prime prove privatamente, mentre ora sono obbligati a farlo pubblicamente. I problemi a cui stiamo assistendo su alcune monoposto  sono di normale gestione, soprattutto perché stiamo parlando di una Formula 1 nuova a 360°” conclude Minardi

Jerez Day 1 – Minardi lancia l’allarme “Occhio alla chimica”

La nuova era della Formula1 è iniziata questa mattina con la prima giornata di test collettivi sul tracciato di Jerez. Assenti solamente Lotus e Marussia.. Una sessione certamente complessa per i team che hanno dovuto far fronte alle numerose novità introdotte. Se normalmente i tempi dei test vanno presi con le pinze, quelli di oggi vanno semplicemente letti per quello che sono, anche se fa piacere vedere un Kimi Raikkonen mettere insieme 31 tornate.

Come ci si poteva aspettare sono stati dei primi giri abbastanza complicati e ricchi di bandiere rosse con l’uscita di Hamilton, dove i meccanici hanno lavorato sicuramente più a lungo dei rispettivi piloti. La McLaren è stata fermata nei box per problemi elettronici mentre Red Bul e Caterham hanno finito il montaggio della vettura solamente nel tardo pomeriggio, competando così solo degli shake-down” commenta Gian Carlo Minardi al sito www.minardi.it

L’interesse maggiore era certamente rivolto alle nuove forme geometriche, caratterizzate da prospicienti proboscidi “Il problema è sempre lo stesso. Chi scrive le regole non è un progettista e i risultati sono questi. Al di la dell’estetica, alquanto discutibile, voci autorevoli quali Adrian Newey e Gabriele Tredozi – presente a Jerez –  pongono l’attenzione sul fattore sicurezza. In caso di contatto laterale queste protuberanze potrebbero creare seri problemi, oltre a snaturare la Formula 1”

Grazie alla sua pluriennale esperienza come costruttore, il manager faentino vuole porre l’attenzione su un aspetto altamente interessante legato alla benzina “Come i telaisti hanno interpretato in modo estremo i regolamenti, mi auguro che altrettanto non abbiano fatto i motoristi e i fornitori di carburanti. Attraverso l’uso della chimica infatti si potrebbe alterare il peso specifico della benzina  o migliorarne le prestazioni con l’uso del turbo, falsificando così il campionato e snaturando la volontà della FIA il cui intento è utilizzare un prodotto in ottica auto di serie. Nel passato infatti, prima di apportare delle modifiche alle caratteristiche della benzina per la F1, il fornitore doveva depositare un campione per essere analizzato e testato sulle auto di serie. Sul fronte motori, osservatori esterni hanno stilato una prima classifica grazie all’uso di strumentazione fonometriche con Mercedes e Ferrari davanti alla Renault. Naturalmente bisognerà anche analizzare l’aspetto legato ai consumi, certamente di non seconda importanza

Alle spalle del ferrarista si è piazzata la Mercedes di Hamilton con 11 tornate, davanti a Bottas (7) alla Force India di Perez (11) e alla Toro Rosso, che chiude con 15 passaggi “Sulla carta la Mercedes ha dato l’impressione di essere una vettura temibile. La Force India, nonostante problemi di gioventù, ha fatto vedere cose egregie

Domani si accenderanno i riflettori sulla seconda giornata. Aspettiamo di vedere i primi giri cronometrati di McLaren e Red Bull

La Formula 1 cavalca le nuove frontiere dell’informazione

Aspettando di vedere le nuove forme di Red Bull, Mercedes, Marussia e Caterham e dopo le presentazioni on-line firmate McLaren MP4-29, Ferrari F14-T, Sauber C33-Ferrari e quelle virtuali di Williams, Force India e Lotus grazie ai nuovi mezzi di comunicazioni, il Mondiale di Formula 1 è pronto ad entrare nel vivo con la prima giornata di test collettivi a Jerez.

Il Circus si prepara a vivere e a scrivere un capitolo completamente nuovo della sua storia, non soltanto per le numerose novità tecnico-sportive, ma anche dal punto di vista della comunicazione

Siamo in un momento epocale. L’informazione sta cambiando velocemente grazie a internet e giornali e riviste, purtroppo, arrivano sempre dopo. Le notizie sono già “bruciate” dal web, con i suoi Social Network e i siti internet” commenta Gian Carlo Minardi tramite le colonne del sito www.minardi.it “La massima serie sta cercando di percorrere al meglio le strade messe a disposizione dai nuovi mezzi di comunicazione, e così in questi giorni abbiamo avuto una rincorsa a chi presentava per prima la macchina, attraverso anche anteprime virtuali non preannunciate. Si ha la sensazione che tutti vogliano rivendicare la paternità di una soluzione tecnologica.  

In pochi secondi è possibile far arrivare in tutto il mondo una notizia o un’immagine fotografica, cosa impensabile fino a qualche anno fa quando ci si doveva appoggiare a giornali o telecamere. Sinceramente sono molto d’accordo su questo tipo di presentazione, in quanto a mio avviso è inutile spendere soldi in presentazioni spettacolari che non hanno nulla a che vedere con la tecnologia” prosegue il manager faentino “C’è sicuramente ancora molto su cui lavorare, ma bisogna provare a recuperare audience, soprattutto nel vecchio continente. I numeri della F.1 sono pareggiati dall’arrivo di nuovi mercati, me certamente si è persa un po’ di popolarità in Europa

In questi giorni l’ambiente Formula 1 è stato anche scosso dall’improvviso abbandono del Team Principal Lotus, Eric Boullier. Dalle prime battute Boullier era stato dato molto vicino alla poltrona di Whitmarsh, con il 55enne britannico pronto ad approdare in Lotus “La decisione di Lopez di riprendere in mano in prima persona le sorti del team la vedo in modo positivo. Anche se l’ho accettato, ho sempre criticato l’arrivo dei manager in Formula 1. Ora a capo delle scuderie abbiamo dei manager, che oggi ci sono e domani chissà. Una volta il team principal era anche il proprietario del team” analizza il fondatore dell’omonimo team di F1

Campanello d’allarme Caterham

In occasione della presentazione della nuova line-up 2014- Kamui Kobayashi e Marcus Ericsson che avranno rispettivamente il #10 e  #9 – il patron Tony Fernandes ha lasciato intendere che se non arriveranno i primi risultati importanti, a fine stagione potrebbe anche lasciare il Circus.

La Caterham ha firmato il suo ingresso nel Mondiale di Formula 1 nel 2010 con il nome di Lotus Racing, prima di prendere la denominazione attuale a partire dalla stagione 2012. Giunti alla quinta stagione Fernandes si aspetta i primi punti. Non è più deciso a restare in fondo alla classifica con distacchi così importanti “Se ancora una volta occuperemo la parte finale dello schieramento metterò fine la progetto Formula 1. Dopo cinque stagioni mi aspetto i primi punti. Non ha senso continuare ad occupare costantemente le ultime file” commenta  Fernandes “C’è un limite alla pazienza, alle motivazioni e ai soldi

Il team anglo-malese era arrivato nel Circus insieme alla HRT e all’attuale Marussia. A fine 2012 la HRT aveva già alzato bandiera bianca

 

Gian Carlo Minardi “Priorità al presente”

Siamo entrati in una settimana cruciale per la Formula 1. Nella giornata di mercoledì, Team Principal e Presidente FIA Jean Todt si incontreranno intorno ad un tavolo per discutere dei provvedimenti presenti e futuri, a cui farà seguito la presentazione (virtuale) di alcune monoposto e la prima sessione di prove collettive sulla pista spagnola di Jerez, in programma a partire dal 28 gennaio

Il Salary Cap in previsione 2015 è certamente un argomento fondamentale per la sopravvivenza del Circus, ma  nella scaletta di mercoledì sarà importante mettere in cima i problemi attuali che attanagliano la Formula 1 di oggi, nonostante le dichiarazioni di rito dei diretti interessati.

In questo momento abbiamo diverse realtà che lottano con gli aumenti esponenziali dei costi, derivanti dalle importanti novità tecnologiche introdotte, e la mancanza di sponsorizzazioni. Ad esclusione  dei primi due-tre team del mondiale, gli altri navigano in acque molto agitate. Una volta il tam-tam classico era la sopravvivenza o la chiusura di un piccolo team come la Minardi, mentre ora sentiamo di una Lotus – quarta forza del mondiale – in forte difficoltà o di una McLaren che non supera i crash test, ecc…

La Formula 1 è sempre stata la massima espressione della tecnologia e la strada intrapresa abbraccia quelle che saranno le caratteristiche delle prossime auto di serie: recupero dell’energia, riduzione dei consumi e i motori turbo. Solo la competizione sportiva può aiutare velocemente la ricerca, ma a mio avviso sono errate le tempistiche. Non sono stati presi correttamente in esame i campanelli d’allarme sulla difficile situazione economica mondiale. Non dimentichiamoci che la Formula 1 è l’evento mediatico più seguito, dopo le Olimpiadi e i Mondiali di calcio – che arrivano però solo ogni 4 anni – mentre i Gran Premi si corrono ogni 15 giorni. Pertanto il Circus non può permettersi scelte poco ponderate, come il raddoppio dei punti per rendere più spettacolare un mondiale, che per la mia storicità è assolutamente fuori logica.  A mio avviso l’attuale regolamento è troppo penalizzante. In questo momento il numero di motori e di cambi a disposizione per ogni pilota è troppo ridotto così come le giornate di prove, soprattutto in virtù delle numerose novità introdotte e delle problematiche che i team stanno affrontando. I ritardi sulla tabella di marcia sono evidenti e questo inciderà sull’affidabilità, sulla performance delle vetture e sulla sicurezza.

Siamo arrivati oltre metà gennaio e a breve inizierà la prima giornata di test collettivi sulla pista di Jerez. Chi ci sarà? In che condizioni gireranno? Come affronteranno i primi appuntamenti? Ho l’impressione che il Mondiale potrà essere vinto non da chi avrà le migliori soluzioni tecniche, ma da chi riuscirà a tagliare il traguardo. L’affidabilità diventerà la vera arma vincente. In un ambiente competitivo e tecnologico come il Circus, i problemi economici si ripercuotono non solamente sulla ricerca tecnologica, ma anche sull’affidabilità delle varie componentistiche.

La F1 sta vivendo un momento difficile; i problemi di Mr E. si ripercuoteranno sull’ambiente? Nonostante dichiari di avere il pieno appoggio dei team, sarà sempre il punto di riferimento o da questa riunione emergeranno nuove figure?

Mi auguro che vengano presi in esame i numerosi problemi in ottica 2014 per garantire credibilità,  uno spettacolo e una competitività degna di questo sport, prima di pensare al futuro prossimo