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Minardi lancia l’allarme “Senza una soluzione, le formule minori non hanno più senso”

Test SI, Test NO! E’ questo il grande e importante dilemma che sta tornando all’attenzione della Formula 1. Dopo il loro divieto per cercare di ridurre i costi della F.1, i test privati tornano a far discutere e a dividere il Circus. Da una parte abbiamo team che premono sull’acceleratore per riabilitarli, come la Ferrari, dall’altra team che tirano il freno a mano, tipo la McLaren.

Tra i forti sostenitori del loro ritorno c’e da sempre quel Gian Carlo Minardi che in oltre 20 anni di F1 e 340 GP ha saputo lavorare costantemente con i giovani valorizzandoli e lanciandoli nella massima serie “Da sempre sono un grande sostenitore dei test. In questo modo si possono valorizzare i giovani. Se veramente si vogliono fare dei tagli, questi non dovrebbero certo coinvolgere  la voce dei test. Con più giornate di test si da la possibilità al giovane di conoscere tutti i segreti di una monoposto di F1 e di farsi notare

Minardi però pone l’accento su un argomento molto importante, legato a tutto quel backstage della massima serie che sono le formule propedeutiche “Se non diamo uno sbocco naturale verso la Formula 1 a chi ha dimostrato di andare molto forte, meritando quindi di essere messo alla prova, allora decadono tutte le formule minori. Non ha più senso correre in un campionato tanto costoso come la GP2 se poi chi vince non viene premiato e così pure accade in cascata per tutte le altre categorie. Bisogna mettersi attorno ad un tavolo e trovare delle soluzioni serie

Il progetto che sta portando avanti la Ferrari Driver Academy è frutto di un buon lavoro di equipe tra l’ACI CSAI Scuola Federale e, appunto, FDA. Abbiamo un Antonio Fuoco che si sta mettendo in evidenza al debutto in Formula Renault 2.0 e un Raffaele Marciello leader nella F.3 Euro Series con il team Prema. Questi risultati sono di ottimo auspicio e una grande soddisfazione. Vuol dire che gli sforzi di questi anni stanno dando i primi frutti. E’ importante seguire i ragazzi dando loro anche una metodologia di lavoro e di crescita. Senza però uno sbocco verso la massima serie, tutto questo lavoro potrebbe diventare veramente inutile!”  conclude il manager faentino

Minardi “A un giovane servono 3-5000 km per conoscere la macchina”

In occasione del gran premio di Spagna si è tornati a parlare di test in Formula 1 e la Ferrari, attraverso le parole del suo presidente Luca Cordero di Montezemolo, ha fatto intendere che il team di Maranello appoggia fortemente un loro reinserimento. Ben diversa invece la posizione della McLaren, da sempre contraria.

Gian Carlo Minardi, attraverso le colonne del portale www.minardi.it è tornato sull’argomento appoggiando la linea della Ferrari, ribadendo il suo forte interesse per i test e per i giovani con i quali ha sempre voluto lavorare e condividere la sua esperienza nel Mondiale.

Ho sempre sostenuto con determinazione che i tagli vadano fatti in altri settori, senza penalizzare i test privati che hanno l’importante ruolo di gratificare i giovani. Ad un pilota, perché possa arrivare a conoscere una vettura, servono come minimo 3-5000 km. Con le regole attuali questo è impossibile. Se poi aggiungiamo che questi ragazzi sono chiamati a correre ad inizio campionato in circuiti che non hanno mai visto allora il quadro è veramente completo.” analizza il manager faentino “Se vogliamo un cambio di generazione dobbiamo dare la possibilità a questi ragazzi di esercitarsi. Mi auguro vivamente che le parole dell’avvocato Montezemolo possano trovare presto un riscontro. Vorrebbe dire maggiore attenzione da parte di tutti verso i piloti, dargli la possibilità di esprimersi e mettersi in mostra attraverso prove in circuito. Da diverso tempo ormai sponsorizzo l’idea di restituire le prove libere del venerdì ai rookie. Non dimentichiamoci che Vettel e Kubica, solo per citarne alcuni, sono balzati agli occhi di tutti gli addetti ai lavori proprio grazie alle prove del venerdì”

In questo inizio di stagione il messicano della Sauber Esteban Gutierrez è stato criticato e messo in discussione. Proprio in Spagna ha dato un segnale importante segnando il giro più veloce in gara,  chiudendo il week end davanti al compagno di scuderia “Prima di mettere sulla graticola Gutierrez bisognerebbe dargli il tempo di esprimersi. In questo momento il team deve avere la forza di farlo lavorare tranquillamente. Sarebbe ingiusto bocciarlo ora, dopo appena cinque gran premi, alcuni dei quali corsi su tracciati a lui sconosciuti. Purtroppo, come capita oggi, non ha avuto la possibilità di prepararsi al meglio” conclude Gian Carlo Minardi

Gp Spagna – Presentazione

Il primo gran premio europeo storicamente è molto interessante in quanto tutti i team si presentano in pista il venerdì mattina con numerose novità tecniche. Arriviamo a Barcellona dopo tre settimane di stop, tre settimane in cui i team hanno avuto il tempo di analizzare e studiare tutti i dati raccolti nei primi quattro gran premi.

A rendere il week end spagnolo ancora più interessante ci ha pensato nuovamente la Pirelli che porterà una nuova mescola dura, anche se con caratteristiche molto simili a quelle usate nella parte finale della passata stagione. Questo cambiamento annulla dunque tutte le prove invernali, creando così una nuova incognita che potrà regalarci maggiore suspense. Inoltre, in via del tutto eccezionale, i team avranno a disposizione nelle prove libere un set in più di gomma super-dura, che gli darà la possibilità di girare maggiormente e di testare le novità.

Per la vittoria mi aspetto una lotta aperta a tre, Red Bull-Ferrari-Lotus. Senza l’inconveniente nell’ultima gara Alonso avrebbe potuto lottare per il primo e secondo posto, mentre abbiamo una Lotus che dialoga molto bene con le Pirelli grazie ad una vettura valida e competitiva guidata molto bene dal finlandese. Da tenere sicuramente d’occhio McLaren e Mercedes. Proprio la scuderia di Waking con gomme dure ha fatto vedere belle gare, soprattutto con Button. Sono un po’ la delusione di questo inizio di anno e certamente non saranno stati a guardare.

Da non sottovalutare ci sono certamente Force India, che in classifica è davanti alla McLaren, e Toro Rosso che stanno sovrastando una Williams in difficoltà. Anche per la scuderia di Faenza sono attesi importanti aggiornamenti.

 

Orari Gp Spagna

Venerdì 10 maggio
10:00 – 11:30 Prove libere 1; diretta Sky Sport F1 e Rai Sport 1
14:00 -15:30 Prove libere 2; diretta Sky Sport F1 e Rai Sport 1

Sabato 11 maggio
11:00 – 12:00 Prove libere 3; diretta Sky Sport F1 e Rai Sport 1
14:00 Qualifiche; diretta Sky Sport F1 (13:00) e Rai 2 (13:45)

Domenica 12 maggio
14:00 – Gran Premio Spagna F1: diretta Sky Sport F1 (12:30) Rai 1 dalle 13:10

TECNICA – Minardi fa scuola… dal LINK al FLIC

In questo inizio di stagione a tener banco tra i team di Formula 1 è stato il sistema FRIC, front and rear interactive control, adottato da Aldo Costa e Ross Brawn sulla Mercedes W04 di Hamilton e Rosberg. Si tratta di un sistema idraulico che permette alle sospensioni anteriori e posteriori di lavorare insieme ricreando così in parte i benefici delle sospensioni attive.

Per la Formula 1 non si tratta però di una novità assoluta. Già negli anni ’90 il Minardi Team aveva dotato la sua M193 di un sistema analogo. Proprio per capire meglio il funzionamento e gli effetti abbiamo interpellato l’ingegnere Gabriele Tredozi, “papà” di numerose monoposto del team faentino. Arrivato alla corte di Gian Carlo Minardi nel 1988 come ingegnere di macchina di Adrian Campos e, successivamente, di Pier Luigi Martini, nel 1997, in seguito alla partenza proprio di Aldo Costa verso la Ferrari, divenne capo progettista della monoposto M198 e Coordinatore tecnico della squadra.

Bisogna fare una premessa tornando indietro di circa vent’anni. Alla fine del ’92 spopolava una nuova tecnologia – sospensioni attive – che aveva la capacità di gestire elettronicamente la sospensione attraverso numerosi parametri come l’altezza da terra, il rollio e beccheggio. Tutto questo non veniva più fatto attraverso un sistema a molle, ma idraulicamente” introduce l’ingegnere di Brisighella “Il sistema era composto da attuatori posti sui puntoni. Il gruppo molla-ammortizzatore riceveva l’olio degli attuatori in pressione tramite una pompa e, attraverso i controllo elettronici, veniva gestita l’altezza da terra del posteriore, anteriore, il beccheggio e il rollio, ottenendo così un beneficio in termini aerodinamici. Tutto questo progetto si può scorporare in due parti: una parte passiva, con l’hardware delle sospensioni idrauliche, e quella attiva, ovvero elettronicamente” ci illustra Tredozi.

La M193 di Martini e Fittipaldi era dotata di un sistema idraulico passivo: non c’era una pompa esterna che metteva in pressione e gestiva automaticamente l’altezza da terra, ma era dotata di sospensioni tradizionali mandate in pressione idraulicamente. Lavorava sulle molle comandate da condotti idraulici con il puntone che mandava in pressione il circuito. Questo era il punto di partenza per poi rendere completamente attivo il sistema l’anno successivo. Purtroppo la FIA bandì il sistema e così ci trovammo con una sospensione molto avanzata ma non sfruttabile. Continuammo però ad usarla nel 1994 senza renderla attiva

Come funzionava il sistema “L’obiettivo era minimizzare le variazioni di altezza tra anteriore e posteriore in frenata e accelerazione. Per gestire in modo passivo il beccheggio della vettura mettemmo in comunicazione, con un collegamento incrociato – LINK – l’asse anteriore con il posteriore. In questo modo, quando la vettura in frenata schiacciava l’anteriore l’attuatore creava un vuoto nel retro, occupato dall’ olio dell’attuatore posteriore in modo da far schiacciare a terra anche il posteriore. Così facendo si manteneva inalterata la differenza di altezza. Essendo incrociato dava un aiuto in più in curva: quando il carico maggiore era sulla ruota posteriore esterna, interveniva sulla ruota anteriore interna limitando il rollio.  Il medesimo funzionamento, ma opposto, avveniva in accelerazione: il carico si trasferisce dietro facendo alzare l’anteriore. La pressione degli attuatori evitava proprio questo schiacciando il muso a terra. Così facendo si diminuisce il sottosterzo in potenza.

Alla fine del 1993 però il collegamento venne vietato. Con la M194 continuammo quindi con le sospensioni idrauliche, ma non più connesse. Una parte del beneficio venne  quindi perso. Sulle Formula 1 di oggi invece è ricomparso questo Link,  utilizzando quindi un sistema analogo al nostro di 20 anni fa.”

Quali sono i suoi vantaggi. “Il vantaggio è di minimizzare la differenza tra l’altezza anteriore e posteriore in frenata o accelerazione. Avere una macchina molto stabile in frenata vuol dire avere una più alta velocità in ingresso e, di conseguenza, più carico. Inevitabilmente si sfruttano meglio le gomme. Il pneumatico scivola e patina di meno e l’anteriore strappa di meno. E’ certamente un sistema che richiede del tempo per essere messo a punto, che si gioca sui diametri dei tubi” conclude Tredozi.

Gian Carlo Minardi “Vogliamo fare una foto come nel ’95”

Nei giorni scorsi un fan mi ha mandato questa foto chiedendomi quando ci saranno altri piloti italiani in F1… Siamo nel 1995 e la Scuderia Ferrari organizza un test con la 412T2 sulla pista di Fiorano per scegliere il nuovo tester. Per l’occasione lo staff di Maranello chiama quattro piloti con un passato in F.1  con Minardi – Martini, Badoer, Morbidelli, Fisichella –

Da quattro anni collaboro con ACI CSAI e FERRARI DRIVER ACADEMY lavorando coesi con un unico obiettivo: riportare nuovamente i piloti italiani in Formula 1. L’Italia ha tantissimi talenti, ma purtroppo mancano gli sponsor. Abbiamo perso due generazioni e cioè quei piloti che oggi hanno tra i 23 e 27 anni, come Filippi e Rigon: ragazzi fortissimi. In questi anni nella Formula ACI-CSAI Abarth sono emersi alcuni talenti che stanno primeggiando nelle categorie superiori europee.

Nella FDA FERRARI DRIVER ACADEMY ci sono ragazzi che arrivano proprio dalla nostra filiera come l’ultimo acquisto Antonio Fuoco e Raffaele Marciello, leader nell’europeo F.3. Questa è la dimostrazione che il progetto sta dando i primi frutti”

La Minardi è stato l’ultimo team italiano a “puntare” su piloti italiani. Noi non potendo contare su budget faraonici tali da poter permetterci campioni affermati, andavamo alla ricerca di quei piloti con una marcia in più, molti dei quali possono oggi vantare un palmares eccezionale nel mondo delle competizioni motoristiche.

Sono ottimista e mi auguro di vedere fra qualche anno una foto come quella del ’95, con quattro giovani piloti italiani vestiti di rosso.

Per onore di cronaca quel 27 settembre 1995 Luca Badoer vinse la sfida, segnando il miglior crono con  1’04”391

Gp Bahrein – IL PUNTO

Nel gran premio più tirato ed esaltante di questo inizio 2013 è purtroppo venuto a mancare uno dei protagonisti, Fernando Alonso, rallento dal primo problema tecnico. Un gran premio ricco di lotte, sorpassi e controsorpassi al limite del regolamento  dettati da una grande tenacia.

Abbiamo avuto un Perez veramente scatenato nei confronti di un Button che non voleva mollare la leadership all’interno del team McLaren e un Rosberg penalizzato purtroppo dal degrado delle gomme. Il suo giro in qualifica è stato vicino alla perfezione, lasciandosi dietro due campioni del mondo del calibro di Vettel e Alonso. In gara sapevano benissimo che la situazione si sarebbe capovolta a causa del consumo eccessivo dei pneumatici posteriori. La bagarre di inizio gran premio non lo ha aiutato. Ottima gara per Lewis Hamilton che è riuscito a risalire fino al quinto posto riuscendo a sfruttare meglio le sue Pirelli. I due/tre giri in più prima dell’ultimo pit stop gli hanno permesso di arrivare a fine gara con gomme più “fresche”, riuscendo ad avere la meglio su Webber e Perez.

Una corsa dai numerosi spunti, fin dal sabato con tutti i top driver racchiusi in pochi decimi,  ma amara per i nostri colori, con Alonso rallentato dal non funzionamento del DRS e un Massa da due forature che richiederanno un’analisi approfondita. Lo spagnolo ha messo in piazza una prova esemplare: nonostante il pit stop anticipato e la mancanza del DRS è stato autore di una corsa eccezionale e i 37” di distacco da Vettel sono veramente pochi. Visto come si erano messe le cose ad inizio corsa sono tre punti guadagnati, anche se senza dubbio la Ferrari ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato. Al di la dell’ottima prestazione e dalla nuova vittoria, diventa difficile giudicare Sebastian Vettel autore di una corsa in solitaria e senza pressione dopo i due sorpassi di Alonso e Rosberg. Credo comunque che abbia ancora un buon margine nonostante i suggerimenti del team di non spingere e i giri veloci segnati in gara. Al contrario Webber non è stato all’altezza della situazione. Difficile fare un’analisi, in quanto è andato in crisi con le gomme. Purtroppo per lui è rimasto immischiato in numerose battaglie che portano ad un maggiore consumo delle gomme.

Raikkonen e un ritrovato Grosjean completano il podio del Bahrein regalando punti preziosi ad una Lotus costantemente presente nelle zone alte che si conferma terza forza sia sul fronte costruttori che piloti. Dopo aver sofferto un Kimi in forma eccezionale che sfrutta al massimo un’ottima macchina, Grosjean ha ritrovato la retta via, aiutato anche dal cambio della scocca. La E21 lavora molto bene con le gomme e ha già raccolto più punti della passata stagione.

Da applausi anche la Force India con un Di Resta che chiude ai piedi del podio. E’ una presenta costante in Q3 e si sta inserendo nella lotta per la sesta posizione. Senza il contatto da inizio gara anche Sutil avrebbe potuto portare punti importanti. E’ una bella realtà che riesce a disturbare e lottare con i big.

Ora abbiamo tre settimana prima dell’arrivo del Mondiale in Europa. A questo punto della stagione team e piloti hanno il panorama completo dei compound, oltre ad aver girato in diverse condizioni atmosferiche. Si arriva su un tracciato che non ha segreti come Barcellona, essendo sede dei test invernali. Red Bull rimane certamente la macchina di riferimento con una Ferrari però più vicina, anche in qualifica. In questa lotta però ci sono outsider molto insidiosi come la Mercedes, veloce sul giro secco, e una Lotus costantemente presente nelle zone calde della classifica. Con questo livellamento delle prestazioni però ogni errore viene pagato il doppio. Bisognerà stare molto attenti. Ci sono ancora quindici gran premi e quindi tutto potrà succedere. In Spagna vedremo numerose novità .

 

Sakhir, gara

1. Sebastian Vettel – Red Bull-Renault – 57 giri
2. Kimi Raikkonen – Lotus-Renault – +9″1
3. Romain Grosjean – Lotus-Renault – +19″5
4. Paul di Resta – Force India-Mercedes – +21″7
5. Lewis Hamilton – Mercedes – +35″2
6. Sergio Perez – McLaren-Mercedes – +35″9
7. Mark Webber – Red Bull-Renault – +37″2
8. Fernando Alonso – Ferrari – +37″5
9. Nico Rosberg – Mercedes – +41″1
10. Jenson Button – McLaren-Mercedes – +46″6
11. Pastor Maldonado – Williams-Renault – +1’06″4
12. Nico Hulkenberg – Sauber-Ferrari – +1’12″9
13. Adrian Sutil – Force India-Mercedes – +1’16″7
14. Valtteri Bottas – Williams-Renault – +1’21″5
15. Felipe Massa – Ferrari – +1’26″3
16. Daniel Ricciardo – Toro Rosso-Ferrari – +1 giro
17. Charles Pic – Caterham-Renault – +1 giro
18. Esteban Gutierrez – Sauber – +1 giro
19. Jules Bianchi – Marussia-Cosworth – +1 giro
20. Max Chilton – Marussia-Cosworth – +1 giro
21. Giedo van der Garde – Caterham-Renault – +2 giri

La classifica del Mondiale Piloti:

1. Vettel 77; 2. Raikkonen 67; 3. Hamilton 50; 4. Alonso 47; 5. Webber 32; 6. Massa 30; 7. Grosjean 26; 8. di Resta 20; 9. Rosberg 14; 10. Button 13; 11. Perez 10; 12. Ricciardo e Sutil 6; 14. Hulkenberg 5; 15. Vergne 1.

La classifica del Mondiale Costruttori:

1. Red Bull-Renault 109; 2. Lotus-Renault 93; 3. Ferrari 77; 4. Mercedes 64; 5. Force India-Mercedes 26; 6. McLaren-Mercedes 23; 7. Toro Rosso-Ferrari 7; 8. Sauber-Ferrari

Gp Cina – IL PUNTO

Prima di iniziare una piccola premessa che mi ha fatto sorridere. Il commento di Andrea Stella verso Fernando Alonso (lo avvisa che non c’era bisogno di spingere) e la risposta dello spagnolo (Non sto spingendo)  negli ultimi giri del gran premio di Cina mi hanno riportato indietro con la mente al 1999 quando Nando provò la Minardi F1 sotto la pioggia di Jerez. In quell’occasione, dopo soli tre giri segno’ il miglior tempo dimostrandosi di 1 secondo e mezzo più veloce di ogni altro tester . A quel punto lo avvisammo di non spingere, trattandosi solamente di un test e, anche allora, Alonso rispose che non stava facendo nulla di particolare, anzi che si poteva migliorare ulteriormente …

A Shanghai abbiamo assistito ad un gran premio ricco di suspance, sorpassi, contatti e nuovi errori (anche gravi) ai pit stop. Fin dalle qualifiche le strategie e le gomme Pirelli hanno fatto la storia del terzo appuntamento. Cinque campioni del mondo nelle prime cinque prime posizioni appartenenti a cinque team diversi, guidati da un Fernando Alonso perfetto che ha attaccato dal primo all’ultimo passaggio firmando la prima vittoria stagionale. Perfetta la strategia e la prestazioni della Ferrari e degli uomini in rosso ai box e al muretto.

Week end invece non certamente privo di sbavature per Red Bull, sia per la strategia di Vettel che per l’errore di benzina sulla vettura di Webber. A tal proposito è la seconda volta che succede in due anni al team, ma la cosa più sospetta è che per la terza volta la gara di Webber viene condizionata da errori banali dopo il verificarsi di problemi tra il team e il pilota australiano nella corsa precedente…. L’episodio malese potrebbe essere anche la causa di certi errori, che sono gravi per un team che ha vinto gli ultimi tre titolo mondiali costruttori.

Ottima prestazioni per Lotus e Mercedes che con i loro alfieri Raikkonen ed Hamilton saranno certamente gli animatori del prossimo gran premio, in programma tra una settimana. Ottima anche la difesa di Jenson Button che chiude al quinto posto, alle spalle di Vettel, con una McLaren in crescita. Meno esaltante la gara di Grosjean e Massa, anche se grazie ai loro piazzamenti Lotus e Ferrari occupano la seconda e terza posizione nel mondiale.

Fantastici Daniel Ricciardo e Toro Rosso che, dopo la Q3, salutano il fine settimana con un settimo posto e nuovi punti che li lanciano al settimo posto nel mondiale davanti alla Sauber, che si è difesa con il decimo posto di Hulkenberg.

Tra una settimana, con il quarto gran premio in Bahrain potremmo avere il quadro definitivo delle mescole 2013 Pirelli. Per l’occasione team e piloti avranno a disposizione le P Zero Yellow(Morbide) e P Zero Orange(Dure).

 

 

 

 

 

 Shanghai, gara

1. Fernando Alonso – Ferrari – 56 giri

2. Kimi Raikkonen – Lotus-Renault – +10″1
3. Lewis Hamilton – Mercedes – +12″3
4. Sebastian Vettel – Red Bull-Renault – +12″5
5. Jenson Button – McLaren-Mercedes – +35″2
6. Felipe Massa – Ferrari – +40″8
7. Daniel Ricciardo – Toro Rosso-Ferrari – +42″6
8. Paul di Resta – Force India-Mercedes – +51″0
9. Romain Grosjean – Lotus-Renault – +53″4
10. Nico Hulkenberg – Sauber-Ferrari – +56″5
11. Sergio Perez – McLaren-Mercedes – +1’03″8
12. Jean-Eric Vergne – Toro Rosso-Ferrari – +1’12″6
13. Valtteri Bottas – Williams-Renault – +1’33″8
14. Pastor Maldonado – Williams-Renault – +1’35″4
15. Jules Bianchi – Marussia-Cosworth – +1 giro
16. Charles Pic – Caterham-Renault – +1 giro
17. Max Chilton – Marussia-Cosworth – +1 giro
18. Giedo van der Garde – Caterham-Renault – +1 giro

La classifica del Mondiale Piloti:

1. Vettel 52; 2. Raikkonen 49; 3. Alonso 43; 4. Hamilton 40. 5. Massa 30; 6. Webber 26; 7. Button e Rosberg 12; 9. Grosjean 11; 10. di Resta 8; 11. Sutil e Ricciardo 6; 12. Hulkenberg 5; 13. Perez 2; 14. Vergne 1.

La classifica del Mondiale Costruttori:

1. Red Bull-Renault 78; 2. Ferrari 73; 3. Lotus-Renault 60; 4. Mercedes 52; 5. Force India-Mercedes e McLaren-Mercedes 14; 7. Toro Rosso-Ferrari 7; 8. Sauber-Ferrari 5.

Gp Cina – Presentazione

Tra una settimana torneranno ad accendersi i riflettori sul mondiale di F1. L’appuntamento di Shanghai non sarà solamente il terzo round stagionale, ma rappresenterà anche una week end ricco di spunti tecnico-sportivi.

A Shanghai avremmo il debutto nel mondiale delle gomme soft (P Zero Yellow) in situazioni atmosferiche mai provate, al fianco delle già rodate medium (P Zero White), su un circuito che notoriamente alterna situazioni di pista asciutta e bagnata. I team hanno avuto due settimane per analizzare e confrontare i dati raccolti nei primi due gran premi, le strategie e studiare al meglio le gomme Pirelli

Proprio a riguardo delle gomme si potrebbe prospettare un passo indietro della Pirelli che sarebbe disposta ad accrescere il compound delle mescole e di conseguenza la durata. Come abbiamo visto specialmente in Malesia, tre pit stop per macchina sono veramente tanti e l’errore è dietro l’angolo. Stanno diventando pericolosi soprattutto per le tempistiche ridotte all’osso. Team e meccanici sono sottoposti ad uno stress notevole.

La vettura progettata da Adrian Newey rimane la macchina di riferimento anche se dovranno risolvere un problema non indifferente di gestione dei due piloti. Mi aspetto una conferma della Ferrari con una gara all’attacco da parte dei suoi due piloti. Bisogna archiviare velocemente l’episodio malese e recuperare il terreno perso. Storicamente la vettura di Maranelllo si trova a suo agio con questo binomio di mescole. Vediamo se ci sarà anche la riconferma della Mercedes o se il risultato di Sepang è stato un fulmine a ciel sereno. Proprio in Cina, un anno fa, Rosberg regalò al suo team la prima vittoria.

Sul fronte Lotus si sentono voci poco rassicuranti, derivanti dalla difficile situazione economica. Pertanto mi auguro che si possa arrivare velocemente alla firma del nuovo Concorde Agreement. La situazione è abbastanza cupa e il 2014 è ormai alle porte. Il debutto dei motori turbo porterà ad un innalzamento dei costi non indifferente.

Questi potrebbero essere gli ingredienti per una ricetta che ci potrà regalare un week end ricco di suspance e capire meglio i valori in campo dei team.

Ci ha lasciato Giancarlo Martini

Con immenso dolore Gian Carlo Minardi annuncia la scomparsa di Giancarlo Martini. All’età di 66 anni ci lascia non solo un grande uomo di sport ed un grande imprenditore, ma soprattutto un amico dal cuore immenso e buono d’animo. Un amico col quale ho condiviso tanti successi e la passione per il mondo delle corse. Un caloroso abbraccio va alla moglie Paola e ai figli Jacopo, Benedetta e Donata
Ciao Giancarlo !!!!!!!!

                                                                                                                           Gian Carlo Minardi

 

 

 

P.S. Nei prossimi giorni verrà comunicato data e luogo dell’esequie.

Gp Malesia: IL PUNTO

E’ stato un gran premio all’insegna degli errori, che potrebbero diventare il leitmotiv della stagione. Quando le squadre sono costrette a fare tre-quattro soste per macchina, giocando sul filo dei decimi, l’inconveniente è dietro l’angolo. Se poi aggiungiamo anche la frenesia della strategia, il meteo e la ricerca esasperata nell’effettuare pit stop sempre più veloci (siamo nell’ordine dei 2”) il quadro è completo.

A farne le spese in Malesia i piloti della Force India, rallentati da problemi tecnici alle pistole o al porta mozzo e Jenson Button (problema all’anteriore destra) oltre ad Hamilton che ha pensato bene di fare un saluto ai suoi vecchi meccanici. Non possiamo dimenticarci di Fernando Alonso e la Ferrari. Dopo pochi chilometri abbiamo perso un grande protagonista che non commetteva un errore da diversi gran premi. Autore di un errore di valutazione, a cui però bisogna sommare anche la decisione, molto strana, del muretto di non fermarlo immediatamente per la sostituzione dell’ala danneggiata. Si sarebbe potuto giocare con una strategia azzardata, ma era fondamentale arrivare almeno in zona punti.

In un mondiale di diciannove gare i piazzamenti sono fondamentali, come il 2012 ci ha insegnato. Titolo perso solamente per tre lunghezze. A volte si esasperano le strategie o la voglia di raggiungere risultati anche davanti a realtà che sono molto diverse da quelle che si prospettano. In questo caso sono stati corsi troppi rischi. Eravamo solo al secondo passaggio e si doveva cercare di contenere il danno portando a casa punti determinanti in un campionato che si delineando come molto duro e competitivi.

Recuperare questo zero non sarà facile in quanto la lotta non è racchiusa solamente a due piloti, ma abbiamo ben cinque pretendenti, senza dimenticarci gli outsider Williams, Force India e Sauber. L’anno scorso Fernando ha perso il mondiale arrivando due volte secondo in Spagna e Abu Dhabi dietro a Maldonado e Raikkonen, due macchine che all’inizio non erano candidate alla vittoria.

La Red Bull si è dimostrata anche una volta la vera macchina da battere anche se ora dovranno risolvere un problema interno non da poco. Non sarà facile per Horner e Newey gestire i due piloti. Già al secondo gran premio si è innescato una strategia che potrà creare nervosismo. Anche in Mercedes sono state date indicazioni ben precise ai piloti. Questa è la nota stonata in un gran premio bello, ricco di sorpassi, staccate e lotte interne, combattuto molto al limite in certe occasioni.

Ancora una volta i pneumatici l’hanno fatta da padrona, grazie anche ai cambi di temperatura durante la gara che hanno modificato le forze in campo. I team stanno ancora imparando a conoscere ed interprete le mescole e così abbiamo avuto un cambio di posizioni rispetto all’Australia, dove avevamo avuto una Lotus vincente e una Mclaren indietro. Nonostante tutti dessero per morta la scuderia di Walking, Button stava lottando per le zone alte della classifica. Grazie alla sua esperienza e ad una buona gestione delle gomme hard sta facendo la differenza rispetto al suo più giovane compagno Perez, alla prima esperienza in un top team e alle prese con una macchina non ancora al top.

Buon inizio di stagione per Felipe Massa che in entrambi i week end ha segnato ottime prestazioni in qualifica portando a termine una discreta gara. La sua Ferrari è stata in difficoltà con le gomme medie. Con il bagnato non reggeva il passo degli altri e ha sofferto quando la pista era ancora fredda. Il quinto posto oggi era il massimo, vista la competitività di Red Bull e soprattutto Mercedes.

Ora ci aspettano tre settimane di stop prima di andare in Cina dove i team, oltre e portare numerosi upgrade, si dovranno confrontare per la prima volta con le gomme soft Pirelli. A quel punto avremmo il panorama completo delle compound di questa stagione

 

 

 

 

 

Sepang – Gara

1. Sebastian Vettel – Red Bull-Renault – 56 giri
2. Mark Webber – Red Bull-Renault – +4″2
3. Lewis Hamilton – Mercedes – +12″1
4. Nico Rosberg – Mercedes – +12″6
5. Felipe Massa – Ferrari – +25″6
6. Romain Grosjean – Lotus-Renault – + 35″5
7. Kimi Raikkonen – Lotus-Renault – +48″4
8. Nico Hulkenberg – Sauber-Ferrari – +53″0
9. Sergio Perez – McLaren-Mercedes – +1’12″3
10. Jean-Eric Vergne – Toro Rosso-Ferrari – +1’27″1
11. Valtteri Bottas – Williams-Renault – +1’28″6
12. Esteban Gutierrez – Sauber-Ferrari – +1 giro
13. Jules Bianchi – Marussia-Cosworth – +1 giro
14. Charles Pic – Caterham-Renault – +1 giro
15. Giedo van der Garde – Caterham-Renault – +1 giro
16. Max Chilton – Marussia-Cosworth – +2 giri
17. Jenson Button – McLaren-Mercedes – +3 giri
18. Daniel Ricciardo – Toro Rosso-Ferrari – +5 giri

La classifica del Mondiale Piloti:

1. Vettel 40; 2. Raikkonen 31; 3. Webber 26; 4. Hamilton 25; 5. Massa 22; 6. Alonso 18; 7. Rosberg 12; 8. Grosjean 9; 10. Sutil 6

La classifica del Mondiale Costruttori:

1. Red-Bull Renault 66; 2. Lotus-Renault e Ferrari 40; 4. Mercedes 37; 5. Force India-Mercedes 10; 6. Sauber-Ferrari e McLaren-Mercedes 4; 8. Toro Rosso-Ferrari 1.

Gian Carlo Minardi “Rimasi folgorato da Alonso”

Per Fernando Alonso il gran premio della Malesia, in programma questo fine settimana, non rappresenterà soltanto il secondo week end stagionale, ma anche il raggiungimento dei suoi primi 200 gp.

Sono già passati dodici anni da quando quel giovanissimo spagnolo (appena 19enne) si affacciava nell’olimpo del Motor Sport grazie a Gian Carlo Minardi che, dopo averlo visto in azione, lo volle follemente con se nel suo team, con cui debutto in F.1 nel 2001 al volante della PS01 “Sono sempre stato molto attento ai risultati dei giovanissimi, grazie anche all’aiuto di validi collaboratori. Uno di questo era proprio un ex-Minardi, Adrian Campos. Dopo avermi segnalato Mark Genè, che corse con noi per due stagioni, mi portò all’attenzione Fernando. Iniziai quindi a seguirlo e rimasi subito folgorato. Era chiaro che aveva qualcosa in più” ricorda Minardi

Nel ‘99 Fernando si impone nella World Series by Nissan e il titolo gli valse un test al volante della monoposto di Minardi a Jerez “Tradizionalmente il mio team metteva in palio per i piloti che vincevano i campionati più importati un test. Quell’anno fu chiamato quindi anche Fernando in Spagna insieme ad altri piloti. Nonostante la pioggia Alonso fece vedere cose che non avevo mai visto in un debuttante. Giocava con la macchina, tant’è che al terzo passaggio aveva già segnato il miglior riscontro cronometrico, dimostrandosi di 1 secondo e mezzo più veloce di ogni altro tester…. A quel punto capii che avevo a che fare con qualcuno che era diverso da tutti gli altri piloti. Iniziò una lunga ed estenuante trattativa che si concluse con la stesura di un contratto pluriennale

Nel 2000 prende parte al campionato di F.3000 con il team Astromega chiudendo una stagione in crescendo, grazie ad un secondo e una vittoria nelle ultime due gare “Contemporaneamente all’impegno nella F.3000 iniziò a lavorare con noi. Il test più importante è stato sicuramente a Fiorano, dove fece segnare tempi tanto importanti da attirare l’interesse della Ferrari. In quel momento le sue quotazioni iniziarono a crescere. Noi purtroppo eravamo in difficoltà e stavamo iniziando a pensare di cedere il team. Pertanto mettemmo sul mercato il cartellino di Alonso che fu offerto a Flavio Briatore, così com’era successo con Fisichella. L’accordo prevedeva che Alonso corresse con il Team Minardi o il Team Renault, e non ceduto in prestito a terzi. Nel 2001 così prese parte a diciassette gran premi con noi firmando una bellissima stagione. Solo l’anno successivo approdò alla corte di Briatore come test driver

Immediatamente si è visto che sarebbe stato un pilota vincente e durante la prima stagione più volte avevo detto che sarebbe diventato campione del mondo. Ora raggiunge la soglia dei 200 gp, dopo due titoli mondiali. Mi auguro che possa arrivare anche il terzo.

La qualità più importante di Fernando? “Concentrazione e prestazione. La sua forza è di saper fare tutto in gran premio a livello di qualifica. Questo lo contraddistingue dai vari Vettel, Hamilton, Raikkonen, Webber. Ha una grande visione della gara, anche senza l’ausilio di radio o lavagna. Buon anniversario Fernando!” conclude il manager faentino

 

Gp Australia – IL PUNTO

Finalmente siamo partiti. Il semaforo verde si è acceso e si è alzato il sipario sul mondiale 2013 di Formula 1. Una partenza che non ha deluso le attese, sia per la pioggia battente che ha condizionato lo svolgimento delle qualifiche (divise su due giorni) sia per un gran premio che ha visto la scena dominata dai primi cinque della classe, con la delusione McLaren e la sorpresa Force India.

Abbiamo avuto tre campioni del mondo sul podio e quattro nei primi cinque classificati. Questo è un segnale importante di quanto difficile e competitivo potrà essere questo mondiale. Gara stupenda per Lotus e Kimi Raikkonen che hanno dimostrato di saper gestire molto bene i pneumatici, mandando in archivio la prima tappa con soli due pit stop, contro i tre dei principali avversari. Il finlandese si è inserito prepotentemente nella lotta per il titolo e la sua Lotus ha tutte le carte in regola per poter disturbare i pretendenti al titolo. Hanno confermato quanto di buono fatto vedere nei test.

Inizio intenso per Fernando Alonso. Il sorpasso su Hamilton nei primi passaggi è certamente la ciliegina sulla torta. Ha dimostrato freddezza, controllo e lucidità. Ha condotto una gara su livelli da qualifica giro dopo giro. La Ferrari ha dimostrato di essere molto vicino alla vetta in gara, mentre le manca qualcosa sul giro secco, contrariamente a quanto succede in casa Red Bull dove la fa da padrona. La squadra di Maranello ha dimostrato un’ottima gestione della strategia e dei pit stop. Il quarto posto di Massa permette agli uomini in rosso di iniziare la stagione in testa al mondiale.

La Force India guida il gruppo dei team di seconda fascia, conquistando prima la Q3 con Di Resta e poi la zona punti con entrambi i piloti. Ottimo rientro per Sutil che insieme al compagno ha fruttato molto bene la macchina andando subito a punti. Pollice verso invece per la McLaren. Mi sarei aspettato certamente qualcosa in più da Button. E’ sempre andato molto bene a Melbourne dimostrando una buona gestione delle gomme. La macchina ha evidenziato delle lacune costringendo i piloti a correre in difesa. Le scelte 2013 del team di Woking forse sono state dettate più da esigenze economiche che tecniche. A fine anno dovrà rimpiazzare la Vodafone e l’arrivo di Perez potrebbe essere letto anche in questo senso, visto che è appoggiato dall’uomo più ricco al mondo. Di conseguenza Hamilton avrà ritenuto opportuno guardarsi intorno puntando su una casa costruttrice come la Mercedes, cresciuta rispetto alla passata stagione. Si difende molto bene sul giro secco, anche se deve lavorare su affidabilità e ritmo gara.

Chiude la top team e la zona punti Grosjean, autore di una corsa da seconda guida. In partenza non ha voluto prendere rischi difendendo un punticino importante per la classifica.

Tornando alle qualifiche credo che Charlie Whiting & C siano stati troppo conservatori e cautelativi. Credo che si dovesse avere più rispetto per gli spettatori che avevano pagato il biglietto per assistere alle qualifiche, aspettando diverse ore anche sotto una pioggia battente.

Tra sette giorni si tornerà in pista con il GP della Malesia dove la Pirelli porterà compound diverse (P Zero Orange hard e il P Zero White medium). Solo dopo i primi gran premi potremmo avere un termometro più chiaro, anche perché dopo Sepang ci saranno tre settimane di stop in attese della Cina dove i team si scateneranno con gli sviluppi.

 

 

 

 

 

Melbourne – Gara
1. Kimi Raikkonen – Lotus-Renault – 58 giri
2. Fernando Alonso – Ferrari – +12″4
3. Sebastian Vettel – Red Bull-Renault – +22″3
4. Felipe Massa – Ferrari – +33″5
5. Lewis Hamilton – Mercedes – +45″5
6. Mark Webber – Red Bull-Renault – +46″8
7. Adrian Sutil – Force India-Mercedes – +1’05″0
8. Paul di Resta – Force India-Mercedes – +1’08″4
9. Jenson Button – McLaren-Mercedes – +1’21″6
10. Romain Grosjean – Lotus-Renault – +1’22″7
11. Sergio Perez – McLaren-Mercedes – +1’23″3
12. Jean-Eric Vergne – Toro Rosso-Ferrari – +1’23″8
13. Esteban Gutierrez – Sauber-Ferrari – +1 giro
14. Valtteri Bottas – Williams-Renault – +1 giro
15. Jules Bianchi – Marussia-Cosworth – +1 giro
16. Charles Pic – Caterham-Renault – +2 giri
17. Max Chilton – Marussia-Cosworth – +2 giri
18. Giedo van der Garde – Caterham-Renault – +2 giri

 

 

TOTO Melbourne – Button vincente

Solo poche ore ci separano dal primo attesissimo semaforo verde della stagione che, come da tradizione, si accenderà all’Albert Park  vestito a festa per ospitare la prima delle diciannove tappe. Ad inaugurare il podio nella passata stagione ci avevano pensato il duo McLaren insieme alla Red Bull, con Jenson Button davanti a Vettel ed Hamilton. Il campione del mondo 2009 era stato il primo dei sette vincitori diversi in altrettanti gran premi.

Anche per quest’anno l’inglese è dato vincente al volante della sua MP4-28 grazie ad una guida che salvaguarda particolarmente le Pirelli, come dichiara Gian Carlo Minardi al sito www.minardi.it, che con il suo Minardi Team ha preso il via a ben ventuno edizioni“Tra i top team vedo favorito Jenson Button proprio perché ha dimostrato già nel 2012 di saper gestire e interpretare molto bene le Pirelli, soprattutto le medie che troveremo in Australia insieme alle super soft. Mi aspetto minimo tre pit stop. Per il podio vedo poi una bella lotta tra Ferrari e Red Bull. Sarà sicuramente un gp ricco di incognite dove in qualifica potrebbero saltar fuori sia Mercedes che Lotus. Dopo le prime quattro gare comunque avremmo un termometro più preciso della situazione”

Per il team Minardi il gran premio d’Australia ha rappresentato gioie e rimpianti sia per i risultati conquistati sia per quelli mancati “E’ sempre stato un gran premio interessante per noi, anche perché per gran parte degli anni rappresentava la corsa di chiusura, prima di andare ad inaugurare la stagione. Ho ricordi molto belli, ma anche toccati dalla sfortuna, come nel 1989 quando conquistammo in qualifica il terzo posto con Martini alle spalle di Mansel e Senna, dopo un warm up eccezionale. Purtroppo il lavoro fu vanificato dalla pioggia battente e chiudemmo al sesto posto, che voleva comunque dire un punto mondiale. Arrivavamo da tre risultati molto importanti come il quinto e sesto posto in Inghilterra, il quinto posto ad Estoril e il quarto miglior tempo nelle crono di Jerez.

Peccato che in quegli anni i punti venissero assegnati solamente ai primi sei. Forse con un sistema come quello di oggi la storia sarebbe cambiata… Ad esempio, nel 1985 – l’anno del debutto del Team Minardi nel mondiale di F1 – chiudemmo la stagione ad Adelaide con un ottavo posto con Martini. Oggi sarebbe un risultato eccezionale. Andando con la mente più vicino ai giorni nostri, arriviamo al 2002 quando al primo gran premio conquistammo un prezioso quinto posto con Mark Webber, pilota australiano esordiente” conclude il manager faentino