Articoli

F1, Minardi “Il Gp d’Italia come Olimpiadi, Mondiali di Calcio e Nuoto. E’ un evento nazionale”

Sono giorni difficili per il Motor-sport nel Vecchio Continente. I Paesi emergenti – il nuovo – si stanno facendo strada velocemente e così, dopo aver perso negli ultimi anni la Francia, quest’anno è arrivato il turno della Germania che  non avrà il suo gran Premio di Formula 1. Hockenheim e Nurburgring si sono fatti da parte “Parliamo di circuiti facenti parte di una nazione all’apice dell’automobilismo, non solo sportivamente parlando. Nonostante questo non avranno un Gran Premio. Questo deve far riflettere” commenta Gian Carlo Minardi

Purtroppo anche sul nostro Bel Paese pende la spada di Damocle. Nel 2016 scadrà il contratto tra la FOA e Monza. Il Gran Premio d’Italia è fortemente a rischio. In questo momento il tracciato brianzolo, Tempio delle Velocità, è chiamato ad uno sforzo su due fronti: rinnovamento delle proprie strutture per adeguarsi alle necessità sportive delle due e quattro ruote, e trovare le risorse necessarie (22-24 milioni di euro) per prolungare il contratto con Mr. Ecclestone. “Fino ad oggi Monza ha goduto di un trattamento privilegiato rispetto alla media delle realtà europee ed extra-europee” prosegue il manager faentino. Con gli attuali contratti, l’unica fonte di guadagno per l’organizzatore dell’evento deriva dalla vendita dei biglietti “I diritti pubblicitari e la logistica fanno capo alla FOA. Troppo poco per la sopravvivenza e per rientrare delle spese.” Minardi pone però l’attenzione su un aspetto importante “In sette-dieci giorni un Gran Premio di Formula 1 muove, nelle zone in cui si svolge, un volume di affari pari a 100-120 milioni di dollari, raggiungendo centinaia di milioni di persone ad evento attraverso televisioni e giornali di tutto il mondo.” Numeri da capogiro “che solo le Olimpiadi e i vari Campionati del Mondo raggiungono, però con cadenza quadriennale. La Formula 1 rappresenta quindi un vero vantaggio economico anche per le casse dello Stato. Proprio per questo motivo deve ricevere lo stesso trattamento dei Mondiali di Nuoto, delle Olimpiadi o dei Campioni del Mondo di Calcio, manifestazioni per le quali  non interviene solamente la Federazione Sportiva, ma anche il Governo. Non dimentichiamoci che l’Italia ha il patrimonio culturale Numero Uno al mondo, invidiato da tutti. Pertanto bisognerebbe utilizzare la Formula 1 come calamita per attirare turisti studiando pacchetti, Pre e Post-Gp, coi Tour Operator mondiali. Oltretutto parliamo di una città facilmente raggiungibile con gli aerei e coi treni ad alta velocità”

La politica messa in atto dalle nazioni emergenti come Malesia, Qatar, Abu Dhabi, Singapore, Russia ecc è andata proprio in questa direzione “Hanno puntato sulla Formula 1 per far crescere il settore turistico-commerciale-industriale. Malesia e Kuala Lumpur sono stati i primi, tra le new entry degli ultimi anni. La stessa Petronas ha sfruttato l’immagine del Motor-Sport per diventare un colosso mondiale. Il medesimo discorso vale anche per città come Imola o, tornando indietro di diversi anni, per Adelaide. Prima della F1 chi le conosceva?”

Non dimentichiamoci che il Motor-sport non è solo “Sport d’élite” Alle spalle di ogni vettura ci sono milioni di posti di lavoro nel mondo e certamente centinaia di migliaia nel nostro Paese. Un indotto che genera un volume d’affari non indifferente. “Proprio per questo voglio fare un grande in bocca al lupo al Presidente dell’Automobile Club Milano, Ivan Capelli, per l’inizio delle trattative con Bernie Ecclestone e al nostro Presidente dell’ACI Sticchi Damiani, che ha a cuore l’esistenza del Gran Premio d’Italia e la salvaguardia di Monza. Farà di tutto per trovare i giusti finanziamenti e accordi.” Conclude Gian Carlo Minardi “Monza, insieme a Silverstone e Montecarlo, è la Formula 1

F1, Gp Malesia – PAGELLE

Dopo la bella vittoria di Sebastian Vettel e della Ferrari davanti al duo-Mercedes, diamo i voti la Gran Premio della Malesia

Sebastian Vettel – 10 prevedere la sua vittoria non era cosa facile, anzi. Tutti ci aspettavamo nuovamente due frecce d’argento imprendibili e invece è saltato fuori lui con la sua Ferrari #5. Veramente bravo, così come il muretto che non ha sbagliato nulla nelle strategie, fin dalle qualifiche. Costantemente all’attacco senza commettere il minimo errore. Molto bello il sorpasso ai datti del Campione del Mondo Hamilton
K

imi Raikkonen – 8 Errore di valutazione non da Campione del Mondo in qualifica, che gli è costato l’accesso in Q3, e un partenza al rallentato con il risultato di finire in mezzo al gruppetto e trovarsi con una gomma forata. E’ riuscito però a recuperare fino al quarto posto finale

Lewis Hamilton – 8 bella la pole position, ma penalizzato da una Mercedes in difficoltà con le gomme su questa pista. Buono il suo 1’43”161 al 41mo giro,  contro 1’43”782 di Vettel al 40esimo passaggio

Nico Rosberg – 7 ha portato a termine il suo compitino, guidando senza cattiveria, salvo segnare sul finale un tempo incredibile di 1’42’062, ovvero 1” più veloce del miglior giro in gara dell’anno scorso. Mi piacerebbe avere qualche spiegazione.

Felipe Massa e Valtteri Bottas – 6,5 dopo l’Australia ci si aspettava certamente di più, ma anche l’anno scorso la Williams si era trovata in difficoltà. Forse la macchina non si adatta al tracciato di Sepang o al forte caldo. Stando all’attuale classifica sono diventati la terza forza.

Molto belle le lotte in casa Red Bull, tra Daniil Kvyat (7.5) e Daniel Ricciardo (7), e Toro Rosso. I due giovanissimi Max Verstappen e Carlos Sainz Jr.  non stanno tradendo le attese. Per loro un bell’8 in pagella.

Pastor Maldonado – 5 la FIA gli toglie pure 3 punti dalla patente per eccesso velocità in regime di safety-car. Ormai ha diversi gran premi alle spalle.

Nico Hulkenberg 5 Sergio Perez 4 Week end da dimenticare per la Force India e i suoi piloti che chiudono rispettivamente in 14ma e 13ma posizione (su 15 macchine classificate) In più perdono 2 punti sulla patente per i contati ai danni di Kvyat e Grosjean

McLaren – NC ancora troppo lontane dal gruppo e dalle posizioni che contano, nonostante un miglioramento rispetto a quindici giorni fa.  C’è ancora molto lavoro da fare

F1, #ARuotaLibera – Gp Malesia

Con le due sessioni di prove libere il Gran Premio di Malesia, secondo appuntamento stagionale del Mondiale di Formula 1 2015, è entrato nel vivo. Con un giorno di ritardo sulla normale tabella di marcia arriva la seconda puntata di “A Ruota Libera” la rubrica di Gian Carlo Minardi in collaborazione con SkySportHD girata nella splendida location del Relais Villa Abbondanzi di Faenza

Si arriva a questo appuntamento dopo l’annuncio dell’uscita dal calendario 2015 del Gran Premio di Germania. In pista però le novità non sono mancate col ritorno di Alonso e Bottas e il debutto di Raffaele Marciello al volante della Sauber

[media id=158 width=600 height=400]

F1, Road to Sepang

Dopo una prima gara in un circuito semi-cittadino come Melbourne, il Circus della F1 è pronto ad arrivare a Sepang, su un tracciato permanente con due rettilinei vicino al chilometri di lunghezza, curve medio-veloci e pneumatici abbastanza stressati. Si passa da velocità intorno agli 80-90 km/h in uscita di curva per raggiungere i 300 km/h alla fine del rettilineo, prima di scalare nuovamente in seconda marcia. La vettura lavora molto in appoggio e l’asfalto è abbastanza abrasivo.

Siamo nel periodo dei monsoni, pertanto il manto stradale sarà pulito, ma per il week-end sono attese temperature intorno ai 34°C. Per questo la Pirelli porterà mescole Medium e Hard. E’ un Gran Premio da 3-4 pit stop. L’anno scorso solamente la Force India tentò la carta delle due soste, chiudendo al quinto posto con un distacco di 47”, ma all’appello mancavano le due Williams – 7° e 8° dopo un gp in difficoltà – e la Ferrari di Kimi Raikkonen, fuori dalla zona punti. La scelta delle due soste mi sembra troppo azzardata, anche se quest’anno i pneumatici si degradano meno facilmente.

Superate le visite mediche, Fernando Alonso si metterà al volante della sua McLaren-Honda e Bottas sarà regolarmente in pista avendo recuperato perfettamente. In più il venerdì mattina ci sarà il ritorno in nostro portacolori in pista, con Raffaele Marciello impegnato al volante della Sauber. Le vetture in griglia dovrebbero tornare venti, dopo il forfait australiano della Manor. Insomma gli spunti interessanti non mancheranno.

Ancora una volta la lotta sarà tra Lewis Hamilton e Nico Rosberg, con il tedesco costretto ad inventarsi qualcosa per non perdere il contatto dal compagno, senza commettere errori. Nella sfida interna per ora siamo 1-0 per il Campione del Mondo. Alle loro spalle vedo avvantaggiata la Williams sulla Ferrari, che dovrò vedersela con le altre motorizzazioni Mercedes (Lotus e Force India). Non sarà un fine settimana facile dove potenza e consumi potranno fare la differenza. Dopo il podio di Vettel, la Ferrari è chiamata a ripetersi. Bisogna però stare coi piedi per terra. Leggo troppi trionfalismi. Ricordiamoci che è uno sport di squadra con sviluppi step-by-step.

In casa Red Bull c’è un grande nervosismo, soprattutto nei confronti della Renault. Le voci sul disinteressamento verso la F1 da parte del patron Mateschitz sono sempre più insistenti e crescono gli incontri tra Toro Rosso e Renault. Questo fermento potrebbe togliere l’attenzione necessaria a recuperare il divario. Avendo dominato la scena per quattro anni, alzare così i toni alla prima difficoltà incolpando gli altri team di aver messo in atto una politica anti-RB per fermarli,  non lo trovo corretto. Preferisco nettamente la filosofia di Maranello quando dichiara di voler battere la Mercedes in pista

F1, Minardi “Un quarto del budgets per motore-cambio? Non ci siamo”

Il Gran Premio d’Australia, gara di apertura del Mondiale di F1, insieme ad una Mercedes pronta a dominare nuovamente la scena ci ha consegnato diversi team in forte difficoltà economica che stanno già chiedendo gli anticipi sui premi 2014.

Negli anni passati questi scenari si presentavano molto più in avanti, verso fine stagione. Oggi siamo in attesa solamente della seconda gara. Abbiamo avuto una Force India (sesta forza del mondiale nel 2014) costretta a girare con la vettura vecchia per la maggior parte dei test, una Manor che ad oggi non ha percorso neanche un giro di pista oltre ad aver perso la Caterham “E’ un aspetto molto serio che deve far meditare. Continuo a sostenere che il male principale sia il costo esagerato dei motori,” analizza Gian Carlo Minardi alle colonne di www.minardi.it “20-22 milioni di dollari sono una cifra da capogiro. La voce motore-cambio non può occupare un quarto del bilancio di un team. Parliamo sempre di circa dodici motori a stagione per scuderia. Quattro a macchina, più altri quattro per i test,” prosegue il manager faentino “Solamente le case costruttrici possono permettersi certe spese, ma al momento sono solo quattro (Mercedes, Ferrari, Honda e Renault), troppo poche per garantire lo spettacolo della F1. Per i team clienti è pazzesco. La Mercedes dichiara un fatturato di 440 milioni di dollari… Non può funzionare una competizione di questo genere. E’ troppo selettiva. A questi livelli di Budget l’attuale F1 rende difficile un adeguato ritorno economico per gli sponsor commerciali, come succedeva invece una volta che non siano le stesse Case Automobilistiche”.

Un famoso detto dice “Non tirare troppo la corda…perché prima o poi si spezza” Ed è un po’ quello che sta succedendo in questa Formula 1 “Bisogna rivedere i regolamenti. Si era partiti nel modo corretto bloccando il costo dei motori a 5 milioni. Si sarebbe dovuto proseguire su quella strada per stabilizzare i fatturati dei team”.

Altri segnali sgomentano: il dietrofront del Nurburgring è un altro segnale altamente negativo “La rinuncia degli organizzatori dello storico GP di Germania – da sempre in F1 – fa tremare i polsi e preoccupa per il futuro anche di casa nostra. Il 2016 si avvicina velocemente e a breve bisognerà dare le garanzie necessarie per il rinnovo del contratto del Gran Premio d’Italia. Il vecchio continente rischia di scomparire dal mondiale di Formula 1. Insieme a Silverstone e Monaco parliamo dei circuiti che hanno fatto la storia di questo sport” Al loro posto sono pronti a subentrare i nuovi attori come Qatar. “Saranno sufficienti per mantenere in vita il Circus? La F1 deve correre ai ripari per rimpossessarsi dei suoi tifosi, avvicinarli, trovare nuove risorse e studiare nuove strategie per ridurre i costi di gestione

F1, Gian Carlo Minardi “L’art. 23.12 del regolamento va modificato”

Tra poco più di una settimana (28-29 marzo) il tracciato malese di Sepang ospiterà il secondo appuntamento stagionale del Mondiale di F1. Sarà la diciassettesima edizione del Gran Premio di Malesia, la cui “prima” risale al 1999 con vittoria di Eddie Irvine su Ferrari davanti a Michael Schumacher.

Certamente tutti i team avranno avuto modo di analizzare e studiare maniacalmente i dati raccolti durante il fine settimana inaugurale in Australia, con l’intento di apportare le dovute correzioni per migliorare le prestazioni delle monoposto e ottenere il miglior risultato sia in qualifica che in gara. Sotto la lente d’ingrandimento finiscono anche strategie e il lavoro al pit-stop. In casa Ferrari sarà stato oggetto di riunioni scrupolose per determinare la causa del problema alla ruota posteriore sinistra che ha portato al ritiro di Raikkonen al 40esimo giro.

La Ferrari e il pilota sono stati sollevati da eventuali penalizzazioni (da scontare nel prossimo gran premio) poichè il DS Massimo Rivola ha dimostrato che l’origine del problema derivava da un’errata manovra nel rilascio della frizione da parte di Kimi. Si è creato un contraccolpo sulla ruota, mentre il meccanico era in azione sulla gomma, provocando il grippaggio del filetto del porta-mozzo ed impedendo la sostituzione della gomma vecchia. Di fatto la vettura non era più conforme al regolamento sportivo. Corretta quindi la decisione di fermare subito Kimi. Le immagini televisive si sono soffermate a lungo all’interno del box riprendendo il DS Rivola, il meccanico Ferrari e il Commissario FIA Kristensen, intenti a discutere su quanto accaduto. C’è da supporre che la spiegazione di Rivola, ottimo conoscitore dei regolamenti che già in altre occasioni ha evitato penalità alla Ferrari,  sia stata determinante a far cadere la possibile “responsabilità del Concorrente” per motivi tecnici, che avrebbe penalizzato il finlandese in Malesia.

A tal proposito rammento cosa dice il regolamento e il rischio di penalità a cui è stato sottratto il pilota.
ART. 23.12
a) Sarà responsabilità del concorrente lasciare ripartire la propria vettura dal proprio garage o postazione pit stop solo qualora ciò possa avvenire in sicurezza. Il concorrente dovrà, inoltre, dare modo di stabilire chiaramente, dalla vista frontale della vettura, quando la vettura in questione sia stata rilasciata.
b) laddove si ritenga che una vettura e’ stata rilasciata in assenza di sicurezza durante una qualsiasi  sessione di prova, i commissari potranno far retrocedere il relativo pilota di tante posizioni in griglia  quante riterranno appropriate.

Personalmente non ho mai condiviso questo punto del regolamento poiché non tiene conto dei due campionati: Piloti e Costruttori. Non vedo perché, per un eventuale errore del team, debba essere penalizzato anche il driver che ha già pagato in pista le conseguenza. Avrebbe più senso infliggere una giusta penalità solamente sulla classifica “Costruttori”

F1, Gp Australia – PAGELLE

Aspettando di vivere il secondo gran premio stagionale, a Sepang il 29 marzo,  torniamo a Melbourne per darei voti

Lewis Hamilton – 10 cosa aggiungere di altro. Il Campione del Mondo è partito con Pole, giro veloce, vittoria

Mercedes – 10 sebbene dichiari un fatturato da capogiro con 400.000.000,00€ lo fa fruttare al meglio mettendo il sigillo sulla prima doppietta stagionale. Mantiene un vantaggio che difficilmente sarà colmabile

Nico Rosberg – 8 contro uno scatenato Lewis Hamilton, ha potuto fare veramente poco commettendo anche un piccolo errore in qualifica

Felipe Massa – 8 molto bene in qualifica. Purtroppo la gara gli è stata rovinata da una strategia discutibile da parte della Williams a cui va un 7 in condotta

Sebastian Vettel – 8 ha ottimizzato il materiale messo a disposizione dalla Ferrari. C’è ancora molto da lavorare perché un distacco di 1”40 in qualifica e 34” al traguardo sono eccessivi. Il terzo posto fa comunque morale e da gli stimoli giusti per proseguire la rincorsa

Felipe Nasr (Sauber) e Carlos Sainz Jr (Toro Rosso) 8 – per un ottimo debutto in qualifica e gara. Hanno regalato ai rispettivi team punti preziosi già nella gara di apertura

Daniel Ricciardo – 7 non è si è demoralizzato nonostante una power-unit Renault non all’altezza della concorrenza. Ha portato la sua Red Bull al sesto posto

Lotus – 6 di incoraggiamento per essere entrati in Top10 in qualifica

McLaren – senza voto, nella speranza di poterla giudicare positivamente fin dal prossimo week-end

F1, La McLaren a 5” dalla vetta. Minardi “Cosa penserà Ron Dennis?”

Con il Gran Premio d’Australia è partito il Mondiale di F1 2015 e la Mercedes non ha di certo tradito le attese dominando in lungo e in largo l’intero week-end. Dalla conquista della prima fila, alla prima doppietta stagionale con Lewis Hamilton vero mattatore (pole, giro veloce in gara e vittoria!) davanti al compagno Rosberg. Terzo gradino per la Ferrari di Vettel che chiude la “prima” in rosso lasciandosi alle spalle la Williams di Felipe Massa, orfana del finlandese Bottas.

Questo inizio di campionato ci porta a fare delle riflessioni. Se da un lato ci ha fatto conoscere le reali forze in campo e lo sviluppo dei team svolto nei mesi invernali, dall’altro purtroppo ci fa toccare con mano la crisi economica che non risparmia neanche il mondo dorato della Formula 1. Come sappiamo la Manor (ex Marussia) si è presentata in circuito lasciando però le vetture di Stevens e Merhi ferme ai box e ad oggi non si sa quando saranno realmente in grado di scendere in pista. La Lotus ha già chiesto a Bernie Ecclestone un anticipo sui premi FOA (derivanti dai risultati ottenuti nel 2014). In passato questa richiesta arrivava, dai piccoli team, dopo la seconda metà della stagione.  La Force India, in forte difficoltà già prima del via avendo dovuto portare al debutto la nuova vettura solo negli ultimi giorni di test invernali, pare sia alla ricerca di nuovi soluzioni finanziarie (forse attraverso Mr. E).

A questo panorama già abbastanza preoccupante ed oggetto di varie riunioni invernali dalle quali non sono emerse soluzioni concrete, si aggiunge anche la crisi tecnica di due costruttori come Renault e Honda.

In questo fine settimana la Red Bull non ha fatto mistero del suo malcontento nei confronti del partner motoristico (che quest’anno ha perso anche la Lotus, passata al Mercedes). Il Post-Australia sarà oggetto di riunioni infuocate. McLaren non pervenuta.  Ultimi in qualifica ad oltre 5” dalla pole di Hamilton, ultimi in gara con Button e Magnussen costretto al forfait ancora prima del via. Con questa tecnologia i giapponesi sembrano altamente in difficoltà e i problemi non saranno risolvibili in tempi brevi.

Scenario certamene poco allegro poiché parliamo di due Team che non soffrono la crisi economica, ma la mancanza di risultati potrebbe far perdere la pazienza ai propri finanziatori, Mr. Mateschitz e Takanobu Ito, neo Presidente e CEO Honda. Sono curioso di sapere cosa succederà nei prossimi giorni e, soprattutto, cosa dirà Ron Dennis, sempre molto critico nel passato coi piccoli Team che viaggiavano a 2-3” dalla pole. A suo dire non erano degni di occupare la griglia di partenza!

Dopo aver dominato la scena mondiale per quattro anni, cosa succederà in casa RB? Si inizia a vociferare la possibilità di salutare il Circus. Tra le altre cose proprio la Renault sarebbe interessata all’acquisto della Scuderia Toro Rosso.

Insomma, una Formula 1 che “corre” sui carboni ardenti. Alla prima gara ha portato al traguardo solamente undici vetture delle venti iscritte al campionato, con McLaren, Lotus e ovviamente Manor fuori dalla zona punti. Non succedeva da parecchio tempo

F1 – Gp Australia, IL PUNTO

Il Primo Gran Premio della stagione ci ha permesso di conoscere verità e realtà. E’ partita la rincorsa alle due Mercedes che, come si sapeva, faranno ancora una volta le lepri.

La Ferrari è tornata sul podio vincendo la sfida dei “numeri 2” e abbiamo avuto ben sette vetture differenti nei primi dieci posti, ma andrei molto cauto. Sono partite solamente 15 vetture su 20 iscritte e, in aggiunta, mancano due attori come Red Bull-Renault e McLaren-Honda, in ritardo sulla tabella di marcia.

Il Gran Premio va analizzato con la giusta interpretazione, e non da ultrà. La conferma è la Mercedes che fa gara a se con un ritmo pazzesco in gara, dopo una qualifica stratosferica andata a vantaggio di Hamilton su un Rosberg che ha commesso qualche errore in prova e non ha mai impensierito il compagno di squadra in gara. Hanno un vantaggio enorme sulla concorrenza. La Ferrari ha vinto la sua sfida contro gli attuali diretti avversari della Williams. Dopo aver chiuso la qualifica col quarto tempo dietro a Massa, Vettel si è preso il gradino del podio proprio ai danni del brasiliano. Un risultato che sarà da conquistare gran premio dopo gran premio. Nonostante sia venuto a mancare Raikkonen (costretto al ritiro per un errore ai box, cosa anomala per la Ferrari) la SF-15T si è dimostrata affidabile, mettendo in pista un importante sviluppo che la fa stare davanti a Red Bull e McLaren. Un podio che fa certamente morale, soprattutto pensando ai grandi cambiamenti invernali avvenuti a Maranello. Uno stimolo per continuare a fare meglio.

La realtà però va vista facendo il confronto coi numeri. Cronometro alla mano, il Circus ha avuto uno step evolutivo molto importante grazie al telaio, Power-Unit e gomme, ma in sostanza non è cambiato nulla in termini di distacco tra le Mercedes e i diretti avversari. Sabato il distacco di Vettel dalla pole è stato di 1”4, contro 1”5 di Alonso nel 2014. In gara Sebastian è arrivato terzo con un distacco di 34”. Dodici mesi fa Alonso aveva chiuso quarto a 35”. Questa è la dura realtà cronometrica. Chi è rimasto indietro, per il momento, sono Red Bull e McLaren che, secondo mie informazioni, avrebbe girato senza motore elettrico. Il telaio è all’altezza della concorrenza, ma i problemi, per il momento, arrivano dalla Power-Unit giapponese. La Red Bull resta ancora un’incognita. Ricciardo ha lottato con il coltello tra i denti con una macchina che non è competitiva e poco affidabile come dimostra il ritiro di Daniil Kvjat nel giro di ricognizione.

Ottimo debutto per Felipe Nasr della Sauber, subito a punti anche con Ericcson. L’anno scorso erano dispersi. Bene anche Sainz Jr. a punti con la Toro Rosso, costretto a lottare tutto il Gran Premio con una vettura danneggiata alla prima curva e con grandi difficoltà nel finale. Meno fortunato Verstappen costretto al ritiro per problemi tecnici quando era nei Top 10.

Insomma, abbiamo fatto conoscenza con il Mondiale di Formula 1 2015. Lasciamo Melbourne, circuito cittadino con caratteristiche particolari, per volare tra quindici giorni in Malesia – circuito permanente – vero banco di prova per le prestazioni dei team.

F1, Gian Carlo Minardi “Allucinante quello che succede a Melbourne”

Questa notte, quando in Italia saranno le ore 2.30 si accenderanno ufficialmente i riflettori sul Mondiale di Formula 1 2015 con il primo turno di prove libere.

La nuova stagione non è ancora iniziata, ma le pagine dei siti web e dei giornali si stanno riempiendo (purtroppo) di vicissitudini economiche legate ad alcune realtà che poco hanno a che fare con lo sport, in particolar modo all’interno di Sauber e Manor (Marussia). Un segnale certamente non di buon auspicio, considerando che siamo appena alla prima trasferta. Abbiamo quindi voluto sentire Gian Carlo Minardi che tramite le colonne di www.minardi.it ha così analizzato le vicende in casa del team Svizzero e sulla presenza del Team Manor

Van der Garde – Sauber

E’ allucinante quello che sta succedendo in queste ore in Australia in casa Sauber, con la diatriba legata a Van der Garde. Da alcuni anni esiste il Contracts Recongnition Board, ovvero un notaio che risiede a Ginevra presso il quale tutti i team depositano in busta chiusa i contratti dei loro piloti. Il contratto che viene depositato per primo ha la precedenza su tutti gli altri. Trovo assurdo che al battesimo della prima gara ci siano giudici e sentenze giuridiche che determinano chi deve correre. Il Contracts Recongnition Board è nato tantissimi anni fa in seguito ad un problema creato da Jean Alesi, quando firmò in contemporanea tre contratti con tre team differenti nel ’90: Tyrrell, Williams e Ferrari, se la memoria non mi inganna

Ancora una volta questo scenario rappresenta uno smacco per chi ha creato dei regolamenti. Ci vorrebbe veramente un po’ più di serietà. L’altra discussione è legata alla Superlicienza dei pilota. Da quelle che sono le mie informazioni Van der Garde dispone della Superlicienza A. Pertanto diventa solamente un fatto formale, risolvibile. Non sarà questo cavillo ad impedirgli di correre

Manor

E’ un caso economico-politico. Nel senso che il team Manor è presente in Australia, sul circuito di Melbourne, solamente per conservare i diritti (e ottenere i benefit) conquistati nella passata stagione con il decimo posto nel Campionato Costruttori. Quando correvo con il mio team, per essere considerato presente all’evento, dovevi eseguire le verifiche. Poi non importava se prendevi parte o meno alla gara. In questo momento molto difficile (ricordiamo che non hanno preso parte a nessuna giornata di test e che correranno la stagione con la vettura 2014 aggiornata solamente con il muso 2015) il loro unico pensiero è quello di strappare l’assegno derivante dai diritti televisivi e commerciali. Sarebbe bello sapere quanti meccanici sono presenti a Melbourne

F1, Road To Melbourne

A distanza di neanche cinque mesi dalla gara di chiusura di Abu Dhabi, è già iniziato il conto alla rovescia al del Gran Premio d’Australia, gara di apertura del Mondiale di Formula 1.

Il Circus prepara il suo sbarco a Melbourne con molte certezze, tra le quali il dominio-bis targato Mercedes. Durante i test collettivi di Jerez e Barcellona i Campioni in carica non hanno mai montato le gomme Pirelli Super Soft, a differenza di tutti gli altri, segnando comunque il miglior riscontro cronometrico con Nico (1’22”8), contro 1’23” della Williams fatto però con le SS. Una differenza, a conti fatti, di quasi 1 secondo tra la coppia Hamilton/Rosberg e i primi inseguitori, le Williams di Massa e Bottas. Alle loro spalle c’è poi un folto gruppo con Ferrari, Red Bull, Lotus, Force India, Sauber e Toro Rosso.

Al momento è difficile stabilire con certezza le gerarchie poiché non si conoscono la maggior parte dei parametri con cui le macchine sono scese in pista. Uno su tutti il quantitativo di benzina. Pertanto il week-end di Melbourne sarà interessante. Ci darà i primi riscontri sul lavoro invernale. Nessuno potrà più nascondersi. Osservato speciale sarà il consumo di carburante. Le prestazioni si stanno avvicinando a quelle del 2011-2012 con tempi, velocità e consumi diversi rispetto allo scorso anno. In dodici mesi la F1 è riuscita a guadagnare ben 3” tra sviluppo aerodinamico, motore e gomme.

LA PRIMA FILA

I Campioni del Mondo sono pronti a ripartire da dove avevano lasciato, con un Rosberg che si è confermato molto veloce in versione qualifica. L’anno scorso l’affidabilità è stata l’unico tallone d’Achille, permettendoci così di avere in tre occasioni (Canada, Ungheria e Belgio) un vincitore diverso, grazie a Daniel Ricciardo. Da quello che si è potuto vedere nelle tre sessioni, si sono concentrati molto sull’affidabilità percorrendo tantissimi chilometri. Questo potrebbe tagliare ulteriormente le gambe alla concorrenza

I PRIMI TRA GLI ALTRI

La Williams si presenta al via come la seconda forza del mondiale, con un leggero vantaggio su Ferrari, Red Bull, Lotus, Force India, Sauber e Toro Rosso. Dopo l’ottima stagione in crescendo del 2014 Sir. Frank ha continuato nello sviluppo di una vettura semplice, ma sempre più affidabile e snella aerodinamicamente. Potrà essere veramente la seconda forza del Campionato.

IL GRUPPO DA TOP 10

La Ferrari ha fatto uno step evolutivo importante dimostrando di poter contare su una già buona affidabilità sia sul fronte meccanico che della Power Unit, così come in casa Sauber. Nonostante i problemi finanziari Lotus e Force India, spinte dal propulsore tedesco, hanno ben impressionato. In particolar modo la VJM08, che ha visto la luce solamente negli ultimi tre giorni di test portando comunque a termine un gran numero di giri (circa 1600 km). Purtroppo i gravi problemi finanziari potrebbero incidere sullo sviluppo. Auguriamoci che possano trovare la migliore soluzione. Non dimentichiamoci anche la Toro Rosso. Verstappen e Sainz Jr hanno coperto un gran numero di giri, ben di più rispetto ai cugini della RBR portandosi nelle zone importanti della classifica.

L’INCOGNITA

La Red Bull è l’incognita principale. Tra i Top Team sembra quello più in ritardo nello sviluppo vettura, ma non credo che arriveranno in Australia impreparati. Basti pensare a quanto successo un anno fa con i disastrosi test invernali. Proprio Ricciardo era stato in grado  a Melbourne di andare a podio nella gara di apertura, salvo poi essere squalificato per una regola che oggi è stata cambiata. Quindi,  detto questo, mi aspetto che il Team pluricampione del Mondo si possa inserire nella lotta per la terza fila.

SECONDE LINEE

La Manor (Marussia) è rimasta nel lotto regalandoci una griglia formata da venti macchine, ma per loro non sarà una stagione certamente facile. La macchina sarà di fatto quella del 2014 con il solo muso riadattato al regolamento 2015 e, certamente, dovranno lottare per rientrare nel limite del 107%.

La McLaren-Honda in questo inizio di stagione ha un po’ deluso ed è parsa molto indietro rispetto alla concorrenza sul fronte dell’affidabilità e competitività.  In più dovranno fare a meno di Fernando Alonso. E’ auspicabile che si smetta di speculare su quanto accaduto al Montmelò e che venga fatta chiarezza. Con tutta la tecnologia a disposizione non è possibile che non si arrivi ad una conclusione certa. Tutti devono sapere cosa è successo. Non capisco quale sia il problema nel dire chiaramente la verità. Tutta questa vicenda non fa bene alla F1 che avrebbe bisogno di nuove regole e trasmettere serenità. Si rischia di allontanare ulteriormente gli appassionati. Fino ad oggi ci hanno raccontato un sacco di frottole. Ora è giunto il momento della verità.

Che lo spettacolo abbia inizio. La caccia alla Mercedes può partire. Si prospetta una nuova stagione veramente interessante che potrà regalarci diversi spunti.

Winter Test, Barcellona 2 – IL PUNTO

Il prossimo appuntamento sarà tra quindici giorni, con il primo Gran Premio della stagione a Melbourne. Con la giornata di oggi è andato in archivio anche il quarto e ultimo giorno di test collettivo, chiudendo di fatto la sessione invernale.

Dopo aver giocato a nascondino, la Mercedes ha dato un primo assaggio del suo reale potenziale sbaragliando la concorrenza con il miglior crono di Nico Rosberg (1’22”792) segnato il penultimo giorno con la Soft. Cosa succederà con la SuperSoft? Sono quasi certo che questa macchina abbia il potenziale per scendere sotto il muro del 1’22”

I tedeschi sono ancora una volta su un altro pianeta. Lewis e Nico faranno un campionato a se, ma con una variabile importante. Se l’anno scorso potevamo contare su un’affidabilità non perfetta, quest’anno potremo non avere neanche questo appiglio considerando i tantissimi chilometri macinati nei dodici giorni di test. Ora si tratta di andare a Melbourne e capire chi sarà la seconda e terza forza. A questo punto fare delle gerarchie non è facile poiché non sappiamo il carico di benzina a bordo.

Con un ritardo di 1” abbiamo la Williams di Massa e Bottas che hanno chiuso il lavoro con il miglior crono di giornata. Dietro di loro, in una forbice di 2-3 dec, troviamo la Ferrari di Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen. La Force India mi ha colpito molto. Considerando che la nuova macchina ha visto la luce solamente negli ultimi tre giorni, Hulkenberg e Perez hanno potuto mettere insieme la bellezza di quasi 1700 km, a dimostrazione che la VJM08-Mercedes è assembrata bene. Niente male anche la Lotus nonostante il botto di oggi di Maldonado causato da un problema ai freni. Ieri però Grosjean ha fatto diversi  long run, così come la Sauber. Hanno sorpreso per numero di chilometri percorsi e per le prestazioni. Felipe Nasr ha chiuso la giornata con ulteriori 159 giri, mettendo insieme il maggior numero di km della quattro-giorni (ben 2537 km). Un buon segnale anche per il propulsore di casa Maranello.

Arriviamo comunque in Australia con diverse incognite. La Red Bull non ci ha ancora fatto vedere il suo reale potenziale, mentre la Toro Rosso coi giovanissimi Verstappen-Sainz Jr. ha messo insieme ulteriori 2000 km.

Con la giornata di ieri (28 febbraio) sono stati congelati i propulsori e ho l’impressione che la maggior parte abbia voluto verificarne l’affidabilità compiendo, McLaren a parte, un grande numero di chilometri. La McLaren è certamente in ritardo, ma può contare su un binomio più che valido. Telaisticamente ha soluzioni molto interessanti che richiedono del tempo, ma a breve saranno in grado di recuperare il divario. L’incidente di Alonso potrebbe aver portato via ulteriore tempo. Proprio a riguardo della variabile di domenica siamo in attesa di risposte. Ci sono ancora troppi punti oscuri sulla vicenda. Quando si parla di sicurezza mi piace che venga fatta chiarezza. Mi dispiacerebbe che venisse tutto archiviato dando la colpa ad Eolo. In Romagna c’è un detto “Le chiacchiere le porta via il vento

Winter Test, Barcellona – IL PUNTO

E’ andato in archivio anche il secondo dei test collettivi. Da Jerez la Formula 1 si è trasferita in quel di Barcellona per la seconda quattro-giorni di lavoro, in preparazione della prima tappa del Campionato del Mondo in programma il week end del 15 marzo a Melbourne.

Dopo aver saltato la tappa iniziale, si è aggiunta  al gruppo anche la Force India completando così lo schieramento di partenza, in attesa di scoprire il destino di Marussia e Caterham. E’ inutile che ce la raccontiamo. Potremo stare qui a scrivere parole su parole, ma capire realmente il potenziale dei vari team è difficilissimo, per non dire quasi impossibile.

Di  chiaro c’è che:

  • le vetture sono sotto-stress, come dimostrano le numerose bandiere rosse di questi giorni.
  • Tutte le componentistiche sono “tirate” al limite. Analizzando i dati, emerge ancora una volta che i chilometri percorsi dalla maggior parte delle scuderie sono tanti.
  • E’ emersa una grande differenza di prestazione di tempo tra le “Soft” e “Medie” (anche 2”) e pertanto fare le valutazioni senza conoscere i programmi è difficile.
  • Dai tempi le macchine sembrano molto compatte (ad esclusione di McLaren che tocca a fatica quota 600 km).

I rumors e le persone ben informate però parlano di problemi legati ai consumi. Su questo fronte la Mercedes resta la numero 1, mentre si riscontrano difficoltà in casa Ferrari e Renault

A proposito del costruttore francese, si segnala un mercato dietro le quinte molto acceso. I transalpini starebbero progettando il rientro in prima linea, con un impegno al 100% come costruttore e non solamente come fornitore di Power-Unit. Temono di ritrovarsi, nel 2016, senza clienti?  Nei prossimi giorni seguiranno certamente aggiornamenti con maggiori dettagli.

Prima di salutarvi, voglio farei i miei più sinceri auguri di pronta guarigione a Fernando Alonso, vittima questa mattina di un incidente. Gli auguro di tornare velocemente al volante della sua McLaren-Honda. L’esito della tac è negativo.