F1 – Il gran premio di Ungheria …. di Gian Carlo Minardi

Formula1'Sul circuito di Budapest, decima tappa del Mondiale di Formula 1, abbiamo assistito ad un week end abbastanza difficile. Il circuito dell’Hungaroring non è certamente favorevole a Felipe Massa che proprio su questa pista lo scorso anno aveva perso il Mondiale per la rottura del propulsore al penultimo giro mentre era saldamente in testa. Sabato è successo quello che tutti abbiamo ancora davanti ai nostri occhi. Sembra quasi che gli astri non vogliano che passi per Budapest.

E’ stato un Gran Premio con qualche “sorpresa”, anche se era prevedibile una reazione di questo tipo da parte di Ferrari e McLaren, mentre hanno deluso, in parte, le Red Bull anche se hanno recuperato qualche punto ad una Brawn GP in difficoltà, così come la BMW. Bene la Renault, anche se è riuscita a vanificare tutto il lavoro con l’errore demenziale commesso durante il pit stop. Proprio a fine corsa è arrivata la pesantissima decisione dei commissari che hanno escluso il team francese dalla gara di Valencia. E’ vero che si è visto subito che la ruota non era stata fissata correttamente, ma tutto sommato mi sembra eccessiva la squalifica. A questo punto anche Barrichello sarebbe da squalifica perché ha perso un pezzo? Bisogna certamente salvaguardare la sicurezza dei piloti ma senza arrivare all’esasperazione. Siamo nell’era della tecnologia: la stessa direzione corsa poteva far fermare Alonso, siccome lo stop non era arrivato dal team stesso. Anche in questo caso ci vorrebbero regole chiare.

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Ottimo quarto posto per Nico Rosberg e per la Williams che, nonostante non disponga di un budget illimitato, è la vera sorpresa di questo 2009. Fin dall’inizio della stagione sono entrati costantemente nella top ten, eccezion fatta per un episodio isolato. I top team stanno venendo fuori piano piano, anche se il miglior tempo sul giro è stato segnato dalla Red Bull di Mark Webber priva del KERS, seguito da Raikkonen, Rosberg ed Hamilton. E’ chiaro che ora andremo verso Gran Premi che potranno favorire quelle macchine con un buon sistema di recupero di energia, come abbiamo potuto vedere anche domenica con il bellissimo sorpasso di Hamilton proprio ai danni dell’australiano di casa Red Bull.

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Ferrari e McLaren potranno essere i veri arbitri di questo mondiale favorendo in un certo senso la scuderia di Ross Brawn, in difficoltà ormai da tre Gran Premi. Fino ad otto giorni fa la vittoria di Lewis Hamilton e della McLaren Mercedes erano impensabili. La scuderia di Maranello, del resto, è già proiettata al 2010 avendo praticamente bloccato lo sviluppo della F60: le ambizioni per il mondiale sono svanite e il loro obiettivo è diventato il terzo posto. Sulla monoposto saranno provati solo alcuni componenti in previsione 2010, ma l’80% del lavoro è ormai completato.

Voglio fare i miei complimenti al giovanissimo Jaime Alguersuari il cui debutto è stato ottimo sotto tutti i punti di vista. L’ho visto debuttare in Formula Renault nel 2006 e già allora, scherzando con suo padre, gli avevo detto che il ragazzo aveva certamente un grande potenziale. Avrà davanti a se un grande futuro e questo deve far certamente pensare molti team. E’ inutile avere tante categorie formative quando poi ci troviamo di fronte un muro che blocca l’arrivo in Formula 1. I complimenti vanno alla Toro Rosso e alla Red Bull che hanno accettato questo tipo di scommessa. Jaime è andato molto bene segnando buoni riscontri cronometrici in gara e per la prima volta ha partecipato ad un Gran Premio così lungo e impegnativo come quella di Budapest, arrivando addirittura davanti al suo compagno di scuderia. Un debutto ad alto livello e privo di errori.

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E, a proposito di Ferrari, in questo primo giorno si sono fatti molto commenti e molti nomi sul possibile sostituto di Felipe, ma a mio avviso ad ora la cosa importante è aspettare e sperare di avere notizie sempre più confortanti sul suo recupero. Solo in funzione dei prossimi riscontri si potranno e si dovranno far le dovute valutazioni che in questo momento sono premature. A me non piace fare il fantamercato e mi sembra poco bello fare previsioni dopo appena un giorno, soprattutto rispolverando piloti che sono già andati in pensione. Auguriamoci che Felipe possa mettere a segno una nuova pole position tornando al più presto al volante della sua rossa.

Erano parecchi anni che non passavamo minuti e ore di angoscia, ma stranamente in una settimana abbiamo avuto due episodi molto simili. Anche se si tratta di due casualità, ci devono far riflettere molto perché non bisogna mai abbassare la guardia. Il nemico della sicurezza è sempre dietro l’angolo, anche se in questo momento diventa molto difficile immaginare una soluzione definitiva. Sappiamo tutti che la testa del pilota è la parte più a rischio, ma l’abbassamento della posizione del pilota dentro l’abitacolo, l’innalzamento delle paratie laterali e l’arrivo del sistema HANS hanno contributo in modo determinante a migliorare la sicurezza del pilota, oltre all’utilizzo dei caschi in carbonio. Anche in Formula 3 Italia è stato imposto il casco in carbonio: capisco che è un costo importante da sostenere ma sulla salute dei piloti e dei ragazzi non bisogna certo risparmiare. E’ stato proprio il casco ad ammortizzare l’urto, salvando la vita al brasiliano. Qualche anno fa molto probabilmente avremmo raccontato un’altra storia. Bisogna continuare a lavorare in questo senso.

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Gian Carlo Minardi

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