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Minardi “A un giovane servono 3-5000 km per conoscere la macchina”

In occasione del gran premio di Spagna si è tornati a parlare di test in Formula 1 e la Ferrari, attraverso le parole del suo presidente Luca Cordero di Montezemolo, ha fatto intendere che il team di Maranello appoggia fortemente un loro reinserimento. Ben diversa invece la posizione della McLaren, da sempre contraria.

Gian Carlo Minardi, attraverso le colonne del portale www.minardi.it è tornato sull’argomento appoggiando la linea della Ferrari, ribadendo il suo forte interesse per i test e per i giovani con i quali ha sempre voluto lavorare e condividere la sua esperienza nel Mondiale.

Ho sempre sostenuto con determinazione che i tagli vadano fatti in altri settori, senza penalizzare i test privati che hanno l’importante ruolo di gratificare i giovani. Ad un pilota, perché possa arrivare a conoscere una vettura, servono come minimo 3-5000 km. Con le regole attuali questo è impossibile. Se poi aggiungiamo che questi ragazzi sono chiamati a correre ad inizio campionato in circuiti che non hanno mai visto allora il quadro è veramente completo.” analizza il manager faentino “Se vogliamo un cambio di generazione dobbiamo dare la possibilità a questi ragazzi di esercitarsi. Mi auguro vivamente che le parole dell’avvocato Montezemolo possano trovare presto un riscontro. Vorrebbe dire maggiore attenzione da parte di tutti verso i piloti, dargli la possibilità di esprimersi e mettersi in mostra attraverso prove in circuito. Da diverso tempo ormai sponsorizzo l’idea di restituire le prove libere del venerdì ai rookie. Non dimentichiamoci che Vettel e Kubica, solo per citarne alcuni, sono balzati agli occhi di tutti gli addetti ai lavori proprio grazie alle prove del venerdì”

In questo inizio di stagione il messicano della Sauber Esteban Gutierrez è stato criticato e messo in discussione. Proprio in Spagna ha dato un segnale importante segnando il giro più veloce in gara,  chiudendo il week end davanti al compagno di scuderia “Prima di mettere sulla graticola Gutierrez bisognerebbe dargli il tempo di esprimersi. In questo momento il team deve avere la forza di farlo lavorare tranquillamente. Sarebbe ingiusto bocciarlo ora, dopo appena cinque gran premi, alcuni dei quali corsi su tracciati a lui sconosciuti. Purtroppo, come capita oggi, non ha avuto la possibilità di prepararsi al meglio” conclude Gian Carlo Minardi