Dopo Indianapolis….un po’ di Minardi anche alla 24H di Le Mans

La 90° edizione della 24 Ore di Le Mans, la gara più affascinante nel panorama del Motorsport a Ruote Coperte è partita. Insieme a Montecarlo e Indianapolis, la 24 Ore è senza ombra di dubbio la corsa più attesa e sentita da tutti gli appassionati. Per piloti, team, ingegneri, meccanici, cuochi si tratta di un week end a cardiopalma e massacrante che vale quanto un’intera stagione. Viene preparato minuziosamente in ogni suo singolo dettaglio. A Le Mans nulla può essere lasciato al caso

Ricordo con piacere che molti miei ragazzi hanno vinto questa prestigiosa gara” ci ricorda Gian Carlo Minardi. Ed è proprio così. Nella sua storia il Minardi Team è stato in grado di lanciare nel circus piloti che si sono affermati anche al di fuori del panorama della Formula 1, proprio come nel caso di Paolo Barilla (1985 su Porsche 956), Michele Alboreto (1997 su TWR-Porsche WSX-95) , Pierluigi Martini (1999 su BMW V12 LMR) e Marc Genè (2009 su Peugeot 908-HDI FAP)

Su un parterre di 56 partenti ben 9 driver ex Minardi saranno sulla griglia di partenza per tentare di passare per primi sotto la bandiera a scacchi allo scadere della 24esima ora di gara: Davidson Anthony, Fisichella Giancarlo, Gené Marc, Lamy Pedro, Nakano Shinji, Sarrazin Stephan, Garcia Antonio e Tom Kristensen.

I primi sette portacolori hanno preso il via al mondiale di Formula 1 difendendo i colori del Team Minardi, mentre il leggendario Tom Kristensen (8 vittorie a Le Mans 1997-2000-2001-2002-2003-2004-2005-2008) si calò nell’abitacolo della Minardi M197 nel 1997 in qualità di tester, con l’obiettivo di essere al via nella stagione successiva. Solamente problemi finanziari gli impedirono di coronare il suo sogno.

A questi 9 magnifici piloti un “IN BOCCA AL LUPO”.

Williams-Sauber, da outsider a comparse

Dopo un 2012 ricco di soddisfazioni concluso con il sesto e ottavo posto, Sauber e Williams si erano presentati al via della nuova stagione come i principali outsider dei top team. Dopo il primo terzo di campionato però si sono trasformati velocemente in semplici comparse.

Con alle spalle sette Gran Premi il bottino del team svizzero conta solamente 5 punticini e l’ottavo posto nel mondiale (grazie all’ottavo e decimo posto di Hulkenberg in Malesia e Cina)alle spalle di Force India (51), McLaren (37) e Toro Rosso (20). Nono posto e nessun punto invece per la scuderia inglese e per i suoi alfieri Maldonano e Bottas

Quando sei un team di seconda fascia che lotta sul filo dei decimi per la conquista dei punti è molto facile passare da una buona stagione, come il 2012, a prestazioni meno esaltanti” analizza Gian Carlo Minardi “A mio avviso il team di Hinwil ha pagato il passaggio in McLaren di Perez, non tanto in termini di prestazioni, ma sul piano finanziario. In aggiunta ha perso alcuni tecnici. Una serie di coincidenze che hanno portato la Sauber a lottare per le posizioni di ripiego.

La Williams invece sta attraversando una fase importante di riorganizzazione interna. Pertanto un anno sabatico è necessario prima di riconquistare un posto alla luce del sole. E’ stato scelto un pilota giovane come Bottas che in Canada ha fatto vedere una prestazione importante regalando al team la seconda posizione, ma ha ancora bisogno di tempo. Maldonando, anche se commette meno errori, non è ancora maturo al 100%. In aggiunta non so quanto possa essere di aiuto per lo sviluppo della macchina e la crescita del team. Le novità previste per la nuova stagione non aiutano certamente in questo senso, in quanto sarà difficile portare avanti contemporaneamente il progetto 2013 e 2014. Il nuovo anno è dietro l’angolo

A complicare la situazione anche la crescita importante di due scuderie come Force India e Toro Rosso “Il team indiano sta conservando con tutte le forze la quinta posizione nel mondiale mettendo in difficoltà la McLaren e la Toro Rosso ha dimostrato grande competitività sia in gara che qualifica andando con costanza a punti” analizza il manager faentino

WDW’98 e il gemellaggio Minardi-Ducati

Sul tracciato del Misano World Circuit – Marco Simoncelli –  è partita l’ottava edizione del World Ducati Week, il raduno internazionale della comunità Ducati. Nella passata stagione ben 65.000 appassionati hanno celebrato  la fede, la passione, l’amore per Ducati e per le mitiche “Rosse di Borgo Panigale”.

La prima edizione del WDW prese il via nel lontano 1998 e, in quell’occasione, ci fu un gemellaggio particolare, unico nella storia Ducati, proprio con il Minardi Team F1 di Gian Carlo Minardi “Ricordo ancora oggi con grande gioia l’affetto del popolo “ducatista” che aveva preso in simpatia la piccola Minardi. Un bellissimo connubio, rimasto unico nella storia, tra due costruttori distanti appena 50 km” ricorda Minardi “Una manifestazione che già allora aveva attirato tantissimi appassionati, arricchita da numerose esibizioni”

Insieme al pilota titolare Minardi, Esteban Tuero, anche i “fenomeni” che hanno reso grande la Ducati nel Mondo come Paolo Casol (n.1), Carl Fogarty (n.2), Pierfrancesco Chili (n.7), Troy Corser (n.11)

 

 

 

Campioni al microscopio

Il parterre degli ultimi mondiali di F1 è stato animato da diversi Campioni del Mondo e anche l’attuale stagione non è da meno,  con ben cinque iridati pronti a darsi battaglia con il coltello tra i denti sfruttando ogni minima occasione senza regalare niente a nessuno. Tolto Rosberg, tutte le vittorie 2013 sono targate da questi campioni, con tre sigilli da parte di Vettel, due di Alonso e una di Raikkonen. Questo rende l’idea di quanto competitiva e difficile sia una stagione di Formula 1.

Dei cinque campioni ben quattro occupano le prime quattro posizioni della classifica con al comando il tre volte campione Sebastian Vettel (132), seguito dal bi-campione Fernando Alonso (96), da Kimi Raikkonen (88) e Lewis Hamilton (77). Più staccato Jenson Button (25) con il decimo posto.

In questo momento Sebastian Vettel ha l’abilità e la fortuna di guidare la migliore macchina in assoluto. Ha ottimizzato tutti i punti. Fortuna, perché fin da subito è approdato in una reaalla Red Bull che stava facendo un cambiamento epocale sfruttando i cambi di regolamenti. Su questo fronte non è andato altrettanto bene a Fernando Alonso che, dopo le vittorie targate Renault, si è trasferito in casa McLaren dove si è scontrato con un ottimo Lewis Hamilton, prima di emigrare verso una Ferrari che aveva già vinto tutto e che stava chiudendo un ciclo. Ora insieme al team stanno lavorando per aprirne uno nuovo, cosa non facile visto il livello del Mondiale. Fernando per me rimane il miglior pilota anche se purtroppo ha raccolto molto meno di quanto meritato  a causa di scelte sbagliate o, comunque, gestite poco bene. In questa prima parte di stagione ha tirato fuori costantemente il 110% del suo potenziale. E’ stato abile a recuperare e risalire da posizioni poco favorevoli, come in Canada. Purtroppo però lo “zero” in Malesia potrà essere determinante così come i punti persi in Bahrein.

Lewis Hamilton ha avuto un primo anno micidiale riuscendo a mettere alla frusta il Campione del Mondo Alonso facendo vedere cose importanti e vincendo il titolo al secondo anno, quando era il pilota di punta della McLaren. Anche l’inglese ha certamente raccolto meno di quanto meritato perché è un pilota molto veloce, anche  in qualifica. Ha subito la discesa del suo ex team. In Mercedes si è trovato un compagno di squadra sottovalutato che ha nel suo DNA velocità e costanza. E’ cresciuto step-by-step facendo tutta la gavetta. L’inglese ha senza alcun dubbio il compagno di squadra più forte e tosto.

Per quanto riguarda Kimi Raikkonen è un pilota completamente rigenerato e, forse, anche più forte di quando vinse il mondiale nel 2008 al volante della “rossa”. Due anni lontano dal circus gli hanno fatto sicuramente bene e lo vedo anche più forte atleticamente. Ha tra le mani una vettura nata molto bene come la Lotus che ha portato costantemente in zona punti. Sarà sicuramente l’uomo mercato 2014.

Infine Jenson Button. Ha avuto l’abilità di dare una svolta alla sua carriera vincendo il titolo al volante della Brawn GP. La vittoria gli ha dato quella fiducia che gli mancava ma dei “cinque” rimane il più vulnerabile. Per vincere deve sfruttare certe situazioni, come il bagnato, anche se è molto bravo nella gestione delle gomme. E’ un onesto lavoratore e un buon professionista, ma anche con una macchina competitiva lo vedo più in difficoltà.

C’è Rookie e Rookie

Insieme agli idoli della Formula 1 già conosciuti la griglia di partenza 2013 ci ha presentato ben cinque volti nuovi, se così possiamo dire, perché sono tutti piloti che si sono messi in mostra nei campionati propedeutici più importanti.

Tre dei cinque debuttanti hanno trovato posto tra le due scuderia cenerentola, Marussia e Caterham con il francese Bianchi che sta vincendo la sfida tra i  suoi più diretti avversari, primo tra tutti il compagno Chilton, e il binomio Pic/Van der Garde. Il 24enne, portacolori anche del Ferrari Driver Academy, sta confermando di meritarsi il posto nonostante una vettura non certamente competitiva.

Williams e Sauber, i due team che stanno rispettando di meno le aspettative di inizio hanno, hanno affiancato a Pastor Maldonado e Nico Hulkenberg il finlandese Voltteri Bottas, proveniente dalla GP3, e il messicano Esteban Gutierrez. Proprio questi due ragazzi hanno interpretato al meglio l’inizio di stagione, aiutati certamente da una vettura più performante. Proprio nell’ultimo appuntamento a Motreal il finnico ha riportato la Williams nelle posizioni alte della classifica centrando un’importante seconda fila oltre a  chiudere diversi Gran Premi davanti al  proprio compagno di squadra.

Siamo solo all’inizio della stagione e i ragazzi dovranno dimostrare gara dopo gara di meritare il palcoscenico della Formula 1. Le scuderia dovranno essere in grado di aiutarli a crescere senza mettergli troppo pressione. Purtroppo, causa questi regolamenti ridicoli, i giovani arrivano nel mondiale con pochissima esperienza al volante di una F1. “Un pilota ha bisogno almeno di 5000 km prima di essere valutato” analizza Gian Carlo Minardi “Le prove libere del venerdì mattina per me sono determinanti per la crescita di un Pilota, in quanto danno la possibilità al ragazzo non soltanto di conoscere i tracciati, ma al tempo stesso di fare esperienza e km in pista  insieme ai Top Drivers” spiega il manager faentino

Gp Canada – Up & Down

Archiviato il Gran Premio del Canada, ecco le pagelle di Gian Carlo Minardi

Sebastin Vettel 9 – Non c’è bisogna di aggiungere niente, tranne che senza i due errorini in gara sarebbe stato un week end da 10

Fernando Alonso 8.5 – non si è demoralizzato dopo una qualifica non positiva conducendo una gara costantemente all’attacco facendo segnare ottimi riscontri cronometrici.

Lewis Hamilton 8 – molto bravo sia in qualifica che in gara. Nonostante fosse in difficoltà con le gomme ha dato da filo da torcere a Fernando sia prima che dopo il sorpasso del ferrari. Tre campioni del mondo sul podio significa che hanno lottato per farci divertire

Jean-Eric Vergne 8 – è stato bravissimo a portare la sua Toro Rosso in Top6, una posizione che giudico molto prestigiosa visto che un tempo significava il limite per la zona punti e lottare con i migliori. Molto competitivo sia in qualifica che in gara e con tutte le mescole senza commettere errori.

Paul di Resta 7 – si merita questo bel voto per la sua determinazione, da condividere anche con il suo team che si conferma davanti alla McLaren in classifica.

Felipe Massa 7– – Nonostante l’errore grave in qualifica per un pilota con la sua esperienza, ha fatto una gara all’attacco recuperando diverse posizioni. Dopo gli incidenti di Montecarlo bisogna anche capirlo. Ha portato punti importanti alla Ferrari in ottica mondiale

Valtteri Bottas 7 – ottima la sua qualifica e sta mettendo in difficoltà un Maldonado insufficiente

Nico  Rosberg 6.5 – dopo la vittoria di Monaco ci potevamo aspettare qualcosa in più. Rispetto al suo compagno di squadra ha sofferto maggiormente il degrado delle Pirelli

Insufficienti invece Webber, Maldonado e Raikkonen. Il finlandese si esalta quando ha tra le mani una vettura competitiva, mentre nei momenti più difficili si addormenta

Minardi “Si ai test, ma con un rookie”

Finalmente. Ci è voluto uno scandalo come quello Pirelli-Mercedes-FIA per tornare a parlare e riaprire i test durante una stagione di Formula 1. Stando alle indiscrezione nel 2014 si potranno svolgere sui circuiti europei quattro sessioni da due giorni ciascuna.

Non posso che essere soddisfatto di questa scelta. A mio avviso però, come sostengo da anni ormai, sarebbe giusto organizzarli in modo che ogni team si presenti in pista con un pilota titolare affiancato da un rookie” analizza Gian Carlo Minardi che, dopo aver lavorato e lanciato in F1 tantissimi giovani campioni, continua a porre l’attenzione sui piloti del domani, vera linfa del Motor Sport.

Dopo tutto il polverone sollevato era inevitabile, ma era anche paradossale pensare di ridurre le spese tagliando sulle prove, dirottando così la ricerca verso altri settori come simulatore, prove indoor e galleria del vento. E’ da anni che lo sostengo e finalmente ci siamo. La Formula 1 deve certamente stare attenta ai costi, fare limitazioni, ma non proibire” conclude il manager faentino e attuale supervisore della Scuola Federale “Vediamo cosa succederà nelle prossime settimane”

Gp Canada – Presentazione

Dopo il ritorno in Europa la Formula 1 si appresta a salutare il vecchio continente per un week end ed atterrare in Canada, dopo un Montecarlo ricco di polemiche e strascichi extra pista. Diversamente da quanto annunciato nelle settimane scorse anche a Montreal la Pirelli porterà la gomme usate fino ad oggi. Solo durante le prove libere 1 i team avranno modo di assaggiare le gomme con la nuova carcassa che potranno debuttare a Silverstone.

Per il fine settimana canadese team e piloti avranno a disposizione le mescole Medium e SuperSoft. Tra le due mescole c’è una grande differenza di usura e chi saprà gestire al meglio le SuperSoft, che saranno usate anche in Q3, avrà certamente un vantaggio. Sarà un gran premio interessante e non facile in quanto è un misto tra cittadino e permanente con insidie che si nascondono dietro ogni curva. C’è un lunghissimo rettilineo dove si potrà attivare il DRS (anche se per un tratto più breve) che immette sull’ultima, e famosa, chicane contraddistinta dal “muro dei campioni”. I freni avranno un ruolo molto importante in quanto si parte con un carico maggiore di benzina a causa del consumo più elevato che nei normali circuiti. Il meteo potrà essere una variabile in più, soggetta dai venti del nord che possono far variare velocemente le condizioni.

Ci apprestiamo ad entrare nella parte calda della stagione con una Red Bull in testa, pur non avendo dimostrato un dominio assoluto, e una Mercedes che dovrà confermare quanto di buono fatto vedere tra le stradine del Principato. In tal caso il campionato avrà acquisito un cliente scomodo. La Ferrari con le Medium ha dimostrato di trovarsi a suo agio, mentre non ha ancora ottimizzato le SuperSoft. Dovrà iniziare il recupero portando via punti importanti a Vettel.

Naturalmente non dobbiamo dimenticarci della Lotus che sta vivendo di rendita grazie ad un progetto nato molto bene, con una vettura che ha sfrutta molto bene tutti i tipi di gomme ottimizzando la prestazione sul giro. Vista la difficile situazione economica sarà difficile che possa tenere il ritmo dei top fin qui lavorando contemporaneamente sullo sviluppo 2013 e progetto 2014.

Pensando al mio passato ho certamente qualche rammarico legato al Gp del Canada. Non siamo mai entrati nella zona punti (top 6) ma su 20 edizioni ben dieci volte abbiamo conquistato l’importante traguardo della Top Ten con prestazioni importanti con Martini, Fisichella, Badoer, Fittipaldi, Marques, Verstappen e Baumgartner nel 2004. In un gran premio così difficile portare la macchina in una zona calda come la top ten era certamente un risultato positivo per un team di seconda fascia. Purtroppo però allora prendevano punti solo i primi sei.

 

Orari GP CANADA

Venerdì 7 giugno
16:00-17:30, Prove libere 1 
20:00 – 21:30, Prove libere 2

Sabato 8 giugno
16:00 – 17:00, Prove libere 3
19:00 – 20.00, Qualifiche 

Domenica 9 giugno
20:00, Gara

Il punto sui motori 2014

Per la Formula 1 sono stati giorni intensi, non soltanto per il caso test Pirelli-Mercedes che ha monopolizzato l’attenzione e le pagine dei giornali, ma anche per gli accordi legati alla fornitura dei nuovi propulsori turbo che dalla prossima stagione saranno il cuore pulsante della F1.

Ad oggi tutti gli undici team hanno firmato un accordo con Ferrari, Mercedes e Renault che hanno così completato il mosaico “Con la scelta di Mercedes di fornire anche la Williams, insieme a McLaren (fino a fine 2014) e Force India il parco team è stato coperto al 100%” analizza Gian Carlo Minardi “Questa scelta ha l’impressione di essere uno sbarramento per evitare l’ingresso di nuove case costruttrici ,anche se la parola fine è ancora lontana in quanto sappiamo molto bene che Porsche e Toyota sono molto avanti nella progettazione della nuova unità. In aggiunta anche Ford e BMW stanno pensando al circus

Le case costruttrici tornano quindi a guardare alla F1 “Il futuro dell’automobilismo di serie  è rivolto al KERS, turbo e  alla parte elettronica. Aspetti su cui i costruttori stanno già investendo. Pertanto fornire il proprio propulsore gratis o dietro il pagamento di un piccolo rimborso di spese potrebbe creare un valore aggiunto in termini di comunicazione e immagine. Bisogna tenere in considerazione anche che diversi team sono in difficoltà economica e la mancanza di sponsor, animali sempre più in via di estinzione, non aiuta in questo passaggio di generazione che porterà ad un aumento inevitabile dei costi. Si passa dai 6-8 milioni a circa 18-21 milioni per il turbo. Proprio per questo aspetto” conclude il manager faentino “potrebbero esserci delle novità in futuro e chi vorrà entrare dovrà dare una grande prova di forza. Si potrebbero aprire nuovi scenari interessanti”

Minardi “Raikkonen in direzione McLaren”

Il gran premio di Monaco ci ha regalato diversi spunti e sono tornati ad accendersi i riflettori su Romain Grosjean e sulla sua guida troppo irruente, che già nella passata stagione era stata pesantemente criticata dagli addetti ai lavori. La foga del driver svizzero, con passaporto francese, ad oggi non si è tradotta in risultati e punti per il suo team che, dei 112 totali conquistati tra l’Australia e il Principato, solo 26 sono attribuibili al 27enne.

Attraverso le colonne di www.minardi.it Gian Carlo Minardi commenta la difficile situazione economica della Lotus e il brutto week end di Grosjean a Monaco “A Montecarlo è stato coinvolto in un week end catastrofico. L’incidente con Ricciardo è sicuramente il più grave e imperdonabile. E’il risultato di una mancata valutazione. Il ragazzo inizia ad avere alle spalle un consistente numero di gran premi e certi errori non sono più ammessi” analizza Gian Carlo Minardi “Indubbiamente se fossi nel team Lotus inizierei a pensare anche in ottica futura, visto che la scuderia non naviga in acque semplici dal punto di vista economico. I punti in ottica mondiale che vengono a mancare hanno un peso notevole, in quanto a fine anno si traduco in minor entrate. Devono certamente salvaguardare il bilancio 2013 pensando anche al prossimo anno. Spero che venga data una chance a Valsecchi”

In difficile momento del team Lotus potrà tradursi anche in un cambio di casacca per Raikkonen, in direzione McLaren “In questa situazione difficilmente riusciranno a tenere Kimi, che al momento sta temporeggiando. Non mi stupirei se pensasse di tornare in McLaren” Il manager faentino indica anche le sue motivazioni di questo passaggio, Waking e non Milton. “In McLaren ci sono segnali di un Button interessato a fare un anno sabbatico se non cambiare addirittura vita. In Red Bull difficilmente Vettel accetterebbe il finlandese che potrebbe destabilizzare i valori in campo. Kimi è un pilota vincente ma difficile da gestire

[Immagine: Sutton-images.com]

Gp Monaco – Up & Down

Con il Gran Premio di Monaco alle spalle diamo i voti ai protagonisti

Nico Rosberg – 10 Ha fatto tutto bene. E’ stato costantemente il più veloce segnando un tempo strepitoso in qualifica. Sta vincendo il confronto con un compagno di scuderia che è considerato il miglior pilota della griglia. Ha meritato la vittoria

Lewis Hamilton – 8 Ha fatto tutto molto bene anche se non perfetto in partenza

Mercedes – 10 Al di la del test, hanno dimostrato che risolvendo i problemi con le gomme possono lottare per la vittoria. Hanno la miglior coppia di piloti sia in termini di prestazione che velocità e per i punti che possono mettere insieme

Vettel-Webber-Red Bull – 8 Hanno portato a termine il loro compito gestendo bene i problemi del venerdì. Se quando non sono al top chiudono secondi e terzi, allora c’è molto da preoccuparsi

Adrian Sutil Paul Di Resta – Force India – 8 Sono tra gli outsider più minacciosi e ancora una volta hanno piazzato in top ten due vetture portando via punti importanti ad Alonso. Lavorano bene e meritano la posizione che occupano.

Jenson Button – 7 Sta lottando con unghie e denti in un momento non facile. Ha ottenuto un posto insperato a inizio week end

Sergio Perez – 6 Se da un lato meriterebbe qualche penalità per la troppa irruenza dall’altro ha messo insieme dei bei duelli e sorpassi, che in una gara ci stanno. E’ un pilota che non vuole passare per seconda guida ma deve accumulare ancora parecchia esperienza

McLaren – 7 Nonostante il momento difficile sono riusciti a portare a casa punti importanti. Senza la troppa irruenza di Perez avrebbero messo due macchina in top 10

Fernando Alonso – 5 Troppo arrendevole nei sorpassi ricevuti da Button, Sutil e Perez. Dopo tanti week end esaltanti può capitare una gara opaca che ha coinciso con un fine settimana poco esaltante anche per il team. Sei punti importanti comunque in ottica campionato.

Ferrari – 5 Rimane il rammarico per aver lasciato per strada punti preziosi. Un week end difficile può capitare, ma sarà importante analizzare tutto il fine settimana

Jean-Eric Vergne – Toro Rosso – 8 vergne è stato costantemente nella top 10, sia in qualifica che in gara. hanno lottato azzeccando la strategia. Hanno una macchina che da qualche gran premio entra con regolarità in zona punti mantenendo così il settimo posto nel mondiale

Lotus – Kimi Raikkonen – 7 Continua il trend positivo grazie ad una macchina buona. Il finlandese si è difeso troppo chiudendo eccessivamente Perez

Romain Grosjean – 4 Non si possono commettere tutti questi errori in un solo week end. Il team dovrà riflettere. Mi auguro che Valsecchi abbia la possibilità di mettersi in mostra

A Indianapolis anche un po’ di Minardi

In concomitanza con il Gran Premio di Monaco, ma dall’altra parte del globo, si sono accessi i riflettori sull’evento motoristico a stelle e strisce più atteso: la 500 Miglia di Indianapolis, giunta quest’anno alla sua 97esima edizione.

Tra i trentatré piloti che coloreranno le udici file dello schieramento dell’ovale più famoso al mondo, pronti a sfidarsi per ottocento chilometr,i ci saranno anche tre piloti che hanno firmato il loro debutto al volante di una Formula 1 grazie al Minardi Team, tra il 2003 e il 2005; Justin Wilson, Will Power e Katherine Legge

L’inglese Wilson prese parte al Mondiale di F.1 nel 2003 al volante della PS03, mentre l’australiano Will Power, accreditato per la vittoria finale, e l’allora 25enne inglese Katherine Legge provarono l’emozione della Formula 1 rispettivamente nel 2004 e 2005 sulle piste di Misano e Vallelunga ai comandi della PS04 e PS05 del team faentino.

Mi fa molto piacere vedere tre Dallara guidate da tre piloti diversi che hanno come comune denominatore i colori Minardi.  La 500 Miglia di Indianapolis è una gara storica che ha fatto la storia dell’automobilismo, in particolar modo oltre oceano, che negli ultimi anni si è decisa solamente negli ultimi metri. E’ una corsa molto tattica dove non bisogna commettere il minimo errore interpretando al meglio le varie safety car.

Justin Wilson corse con noi tutta la stagione di Formula 1 nel 2003. Il suo debutto in F1 fu legato ad un episodio molto particolare in quanto tifosi e amici fecero un investimento sull’inglese, comprandogli delle quote. La stagione fu dignitosa e ricordo sempre con piacere il primo test a Imola prima di partire per l’Australia. Nonostante una vettura al debutto e con gomme imprestare dalla Ferrari, segnò un tempo pari al sesto-settimo tempo delle prove libere ufficiali. Purtroppo durante la stagione non riuscimmo più a ripetere quella prestazione, anche a causa di un rapporto travagliato con Bridgestone” ricorda Gian Carlo Minardi

Katherine Legge era la ragazza più veloce in quel momento e fu una giornata molto interessante. Sulla pista di Vallelunga dimostro buona qualità, anche se lontane dai canoni per la F.1 Si vedeva che aveva le carte in regola per essere sopra la media, così come Will Power che provo la Minardi nel 2004 sul tracciato di Misano. Purtroppo però non disponeva delle risorse necessarie per il debutto nell’anno successivo. Ci aspetta dunque un week end intenso di avvenimenti sportivi importanti. Dopo Montecarlo potremmo goderci anche lo spettacolo di Indianapolis” conclude il manager faentino

Minardi “A un giovane servono 3-5000 km per conoscere la macchina”

In occasione del gran premio di Spagna si è tornati a parlare di test in Formula 1 e la Ferrari, attraverso le parole del suo presidente Luca Cordero di Montezemolo, ha fatto intendere che il team di Maranello appoggia fortemente un loro reinserimento. Ben diversa invece la posizione della McLaren, da sempre contraria.

Gian Carlo Minardi, attraverso le colonne del portale www.minardi.it è tornato sull’argomento appoggiando la linea della Ferrari, ribadendo il suo forte interesse per i test e per i giovani con i quali ha sempre voluto lavorare e condividere la sua esperienza nel Mondiale.

Ho sempre sostenuto con determinazione che i tagli vadano fatti in altri settori, senza penalizzare i test privati che hanno l’importante ruolo di gratificare i giovani. Ad un pilota, perché possa arrivare a conoscere una vettura, servono come minimo 3-5000 km. Con le regole attuali questo è impossibile. Se poi aggiungiamo che questi ragazzi sono chiamati a correre ad inizio campionato in circuiti che non hanno mai visto allora il quadro è veramente completo.” analizza il manager faentino “Se vogliamo un cambio di generazione dobbiamo dare la possibilità a questi ragazzi di esercitarsi. Mi auguro vivamente che le parole dell’avvocato Montezemolo possano trovare presto un riscontro. Vorrebbe dire maggiore attenzione da parte di tutti verso i piloti, dargli la possibilità di esprimersi e mettersi in mostra attraverso prove in circuito. Da diverso tempo ormai sponsorizzo l’idea di restituire le prove libere del venerdì ai rookie. Non dimentichiamoci che Vettel e Kubica, solo per citarne alcuni, sono balzati agli occhi di tutti gli addetti ai lavori proprio grazie alle prove del venerdì”

In questo inizio di stagione il messicano della Sauber Esteban Gutierrez è stato criticato e messo in discussione. Proprio in Spagna ha dato un segnale importante segnando il giro più veloce in gara,  chiudendo il week end davanti al compagno di scuderia “Prima di mettere sulla graticola Gutierrez bisognerebbe dargli il tempo di esprimersi. In questo momento il team deve avere la forza di farlo lavorare tranquillamente. Sarebbe ingiusto bocciarlo ora, dopo appena cinque gran premi, alcuni dei quali corsi su tracciati a lui sconosciuti. Purtroppo, come capita oggi, non ha avuto la possibilità di prepararsi al meglio” conclude Gian Carlo Minardi