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Gian Carlo Minardi “Siamo in una fase interlocutoria”

Con la quattro giorni di test sulla pista di Barcellona è andato in archivio anche il secondo, e penultimo, turno di test. Una sessione caratterizzata anche dal mal tempo che ne ha condizionato la giornata conclusiva in cui i team normalmente mettono a frutto il lavoro svolto, come analizza Gian Carlo Minardi

I team hanno iniziato a portare qualche novità realizzando degli step evolutivi di avvicinamento all’ultimo turno di prove e al primo GP. E’ sicuramente molto difficile decifrare quanto i team si siano esposti per dimostrare le performance delle vetture, anche se si inizia ad evidenziare una difficoltà nell’interpretazione delle mescole morbide. Ho ancora impressa la frase di Paul Hembery in occasione della presentazione delle nuove gomme, in cui ha sottolineato la volontà (o necessità) di rendere ancora più interessante la corsa” analizza il manager faentino

Nella seconda parte della passata stagione abbiamo avuto un livellamento delle prestazioni con le medie/hard dove i piloti effettuavano il pit stop perché lo prevedeva il regolamento. Confrontando i tempi nei primi primi giri dei long run e gli ultimi passaggi, si denotano dei decadimenti improvvisi e sostanziali in poco tempo. Sarà estremamente difficile e importante stabilire il momento esatto del pit stop. Pertanto nei primi gran premi assisteremo a variabili di strategia interessanti. Siamo ancora in una fase interlocutoria e la quattro giorni è stata interrotta dal mal tempo. Normalmente l’ultimo giorno mostra i risultati del lavoro, ma questa volta non è stato possibile

Barcellona ha confermato un compattamento dei tempi, con 7-8 squadre racchiuse nel famoso “secondo”. Pertanto sarà interessante osservare cosa succederà nel terzo, ed ultimo test (dal 28/02 al 03/03), che sarà ospitato ancora sull’asfalto di Barcellona. Bisognerà vedere quanto i team si mostreranno, anche se credo che faranno delle prove disgiunte per non dare dei riferimenti agli avversari. Ci aspettano due gare vicine (Australia e Malesia) mentre poi avremmo tre settimane prima della Cina, in cui potremmo vedere i correttivi

La Ferrari torna a far “discutere” “Siamo alla fine di un ciclo ed era un percorso da intraprendere. Può essere il frutto di una vettura nata in una galleria del vento di ultima generazione. Molti sbandamenti della passata stagione sicuramente erano legati ad una galleria del vento non perfetta” conclude il supervisore ACI CSAI