Articoli

F1 | HONDA LASCIA, GIAN CARLO MINARDI “HANNO CONFERMATO IL PROGRAMMA INIZIALE. SI APRONO NUMEROSI SCENARI”

La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno. La casa giapponese ha annunciato il proprio ritiro a fine della prossima stagione, lasciando così senza fornitura sia la red Bull Racing che l’Alpha Tauri.

Certamente per i diretti interessati questa non è stata una notizia improvvisa e si staranno già muovendo su diversi fronti” commenta Gian Carlo Minardi, raggiunto telefonicamente al Mugello, impegnato nel Racing Weekend ACI Sport.

La fuoriuscita della Honda è frutto del nuovo Concord Agreement, che permette a tutti di uscire dalla Formula 1 con un solo anno di avviso, senza dover pagare una penale. Onestamente non è un buon segnale per il paddock. Una notizia che ha spiazzato tutti, anche se fa parte del progetto iniziare dei giapponesi, che avevano dichiarato fin dall’inizio la loro permanenza fino al 2021” prosegue il manager faentino.

La Honda è pronta a chiudere un ciclo non certamente facile, anche se stava iniziando a raccogliere i frutti con la Red Bull, che ora dovrà bussare alle porte di Ferrari, Renault e Mercedes. “Questa decisione apre a numerosi scenari, tra i quali il cambio di strategia in casa Mercedes con un programma proiettato solamente alla fornitura motori. La Mercedes potrebbe vendere il suo team” commenta Minardi.

Oltre alla fornitura Mercedes, l’altro canale potrebbe essere il ritorno alla Power-Unit Renault, che dal prossimo anno sarà nel Mondiale col marchio Alphine “I rapporti tra Red Bull e Renault, nel recente passato, non sono stati dei più felici la cui collaborazione ha avuto una brusca interruzione, ma in questo momento tutto è possibile

L’uscita della Honda si potrebbe anche leggere come un fallimento dell’era ibrida “La realtà è che in questo momento non ci sono nuovi costruttori interessati ad entrare nel mondiale e dal 2021 avremo solamente tre motoristi… Non il massimo per l’immagine della F1conclude Gian Carlo Minardi.

F1 | Fornitura motori, Gian Carlo Minardi avverte “Pericolo Honda”

Mentre i team sono impegnati nell’ultima sessione di test collettivi sulla pista di Barcellona, in preparazione del primo Gran Premio stagionale in Australia, nel dietro le quinte si continua a lavorare per cambiare la Formula 1.

Oltre alle modifiche alle qualifiche proposte dalla F1 Commission e Strategy Group che dovrebbero entrare in gioco già da quest’anno, a partire dal Gran Premio di Spagna come annunciato direttamente da Bernie Ecclestone “Il nuovo software per le eliminazioni non sarà pronto prima di maggio” si parla anche dei nuovi regolamenti legati alle forniture delle Power-Unit da parte dei motori. La proposta si indirizzerebbe verso una fornitura minima di due team per ciascun motorista, con un massimo di tre clienti. Ad oggi il Circus conta quattro fornitori (Mercedes, Ferrari, Renault e Honda) e undici scuderie (Mercedes, Ferrari, Williams, Red Bull Racing, Force India, Renault, Scuderia Toro Rosso, Manor e la new-entry americana Haas)

Stando ai risultati emersi dalle prime quattro giornate di test, la Mercedes resta ancora la motorizzazione di punta, non solamente sotto il profilo dell’affidabilità (coi suoi 3800 km percorsi) ma anche per la potenza con 950 CV accrediti, contro i 930 CV di casa Ferrari, i 900 CV di Renault e gli 850 CV di casa Honda. Ad oggi i Campioni del Mondi foniscono quattro team (Mercedes, Williams, Force India e Manor), così come la Ferrari. Due scuderie per i transalpini, con Renault e Red Bull, e McLaren con Honda. Proprio gli occhi sono puntati verso i giapponesi, chiamati ad un duro compito dopo un 2015 disastroso e il cambio al vertice

[media id=182 width=600 height=400]

GIAN CARLO MINARDIQualora le difficoltà dovessero proseguire anche quest’anno, Honda potrebbe decidere di ritirasi. A nessuno piace perdere per un periodo troppo lungo. Da quello che ho sentito, i giapponesi avrebbero problemi anche sulla lubrificazione del basamento. In aggiunta il cambio al vertice a stagione iniziata non è un buon segnale. Le nuove regole obbligherebbero ciascun motorista a fornire da due a tre team. In caso di un clamoroso dietro-front ecco che verrebbero a mancare le forniture. Sarebbe il caso di guardarsi attorno per far entrare un nuovo costruttore affidabile” prosegue il manager faentino interpellato da www.minardi.it “Dalla Spagna arrivano voci di un Fernando Alonso nervoso e preoccupato

 

PuzzleMotori – Red Bull tra Ferrari e Mercedes. Pericolo Honda

Più passa il tempo e più ingarbugliato è il nodo-motori in casa Red Bull, ma non solo. Alla fine di luglio il matrimonio tra Red Bull e Mercedes sembrava cosa fatta. Durante il Gran Premio d’Italia, a Monza, la Mercedes ha fatto un deciso passo indietro dichiarando, tramite il management del team tedesco, che non era loro intenzione fornire un team nato per vincere. Di contro si era fatta avanti la Ferrari, tramite il suo Presidente Sergio Marchionne. Dalle parole si è passato ai fatti con diverse riunioni per provare a raggiungere un accordo.

Oltre alla Red Bull, la Scuderia del Cavallino Rampante si troverebbe a fornire i suoi propulsori anche alla cugina Toro Rosso, dando il via ad un valzer non di poco conto di Power-Unit, oltre ad avere un buon ritorno economico. Non dimentichiamoci infatti che il regolamento permette, ad ogni motorista, di fornire al massimo quattro team e dal 2016 il nuovo team a “Stelle e strisce” Haas sarà dotato del cuore di Maranello. In questo “gioco pericoloso” a rimetterci potrebbe essere la Sauber, con la Manor in ottica Mercedes. Siamo arrivati alla fine di settembre e la situazione è ancora ferma. Le perplessità della Mercedes corrono anche tra i corridoi di Maranello.

Il regolamento parla chiaramente: tutti i team iscritti al Mondiale di F1 devono avere un motore. Se dovesse arrivare un “NO” anche da Maranello, qualcosa si muoverà dall’alto. Da buon maestro d’orchestra, Mr E. non starà certamente a guardare, anche perché non può permettersi di perdere due team del calibro di Red Bull Racing e Toro Rosso. L’unica cosa certa è che il prossimo anno RBR e TR non avranno le PU Renault.

Se aggiungiamo anche i guai in casa Lotus e McLaren, si capisce che si sta camminando sui carboni ardenti. La compagine di Enstone sta aspettando la Renault per provare a pianificare il futuro del team, che comunque in Giappone ha dato una bella prova di forza chiudendo la gara al settimo e ottavo posto con Grosjean e Maldonado.

Sul fronte McLaren-Honda la situazione non è da meno.  Il team di Ron Dennis sta pagando la forte debacle giapponese tra sponsor latitanti e altri pronti a fuggire. Il team-radio di Fernando Alonso durante il Gp a Suzuka, non giustificabile, è sinonimo di frustrazione. Per Honda è un momento molto difficile. Il divario tecnico nei confronti dei diretti avversari è enorme. Davanti a situazioni di questo genere i giapponesi si sono resi protagonisti di scelte drastiche. Ad oggi un futuro in Formula 1 oltre il 2016 è veramente difficile immaginarlo

Nei prossimi giorni qualcosa si muoverà di certo, anche perché ci sono due macchine da progettare.

Gian Carlo Minardi “Aspettiamoci un’avveniristica e bella McLaren”

Tutti gli occhi sono ormai puntati sulle sedi dei team, in attesa delle presentazioni che faranno cadere i veli delle nuove monoposto pronte ad animare il Mondiale di Formula 2015. Il conto alla rovescia è quindi iniziato. Subito dopo le presentazioni (21 gennaio, Force India; 29 gennaio, McLaren; 30 gennaio, Ferrari (online); 1 febbraio, Mercedes) le vetture saranno attese in pista, per la prima quattro giorni di test sulla pista spagnola di Jerez.

I rumors parlano una McLaren pronta al riscatto, dopo un 2014 sottotono chiuso al quinto posto, alle spalle della Ferrari, come ci racconta Gian Carlo Minardi “C’è molto fermento in casa McLaren e i rumors parlano di una macchina molto bella quanto avveniristica, con un motore Honda in forte recupero sulla parte elettrica, l’anello debole della power unit giapponese” commenta il manager faentino alle colonne di www.minardi.it. Proprio in questi giorni la FIA ha concesso anche al costruttore giapponese la possibilità di sviluppare la sua unità con i 32 gettoni di evoluzione dopo l’omologazione del 28 febbraio “Questa notizia, che era nell’aria, ha ringalluzzito l’ambiente, dando una bella iniezione di fiducia. Si parla di una McLaren con un telaio completamente nuovo e molto innovativa in tutti i settori” prosegue Minardi. La cura Prodromou sembra dare i frutti sperati e questo non potrà che far piacere a Fernando Alonso e Jenson Button “Il tutto sarà stato certamente reso possibile anche da un valido disegno meccanico del motore

Se anche quest’anno le prospettive saranno rispettate, come nella passata stagione la Mercedes sarà la vettura da battere. Aspettiamoci comunque un bellissimo campionato “I Campioni del Mondo in carica partono con la power unit dell’anno scorso con la sola modifica della iniezione (si dice rivoluzionaria) e contano di utilizzare i 32 gettoni a disposizione durante l’arco della stagione se sarà necessario; questo dimostra che sono consapevoli della loro superiorità tecnica

Chiacchere da Box… 2014 e non solo

Tutti gli sforzi dei Motoristi sono rivolti al 2014 e non sono poche le difficoltà che stanno incontrando. E’ il momento di fare il punto della situazione con l’aiuto di amici a suo tempo vicini al alla Minardi F.1 Team ed altri che sono costantemente a contatto con la ribalta. Vorrei andare oltre i tanti articoli  molto dettagliati sotto il profilo tecnico già comparsi su molte testate sportive e fare una panoramica a ruota libera basata sulle “chiacchiere da box”.

I  principali problemi che i costruttori stanno affrontando in previsione 2014 ( Ferrari – Mercedes – Renault) sono  Consumo – Potenza – Affidabilità, ma il vero handicap è la mancanza di test in pista. Si lavora solo nelle sale prova che, pur sofisticate, non posso riprodurre fedelmente le problematiche che si potrebbero verificare sulle vetture in pista.

Con la collaborazione dei fornitore l’affidabilità sta migliorando, ma stiamo sempre parlando di risultati ottenuti al banco prova. La situazione potrebbe cambiare con l’installazione dell’unità motore nella vettura e l’uscita in pista, in quanto è veramente difficile riprodurre nel dettaglio tutte le variabili.

Le informazioni che abbiamo raccolto ci fanno intuire che i tre propulsori potrebbero racchiudersi in  una forbice compresa tra i 610-620 cv. Le attenzioni dei progettisti sono indirizzate sull’ottimizzazione dei consumi, piuttosto che  sulla ricerca della potenza massima. La vera spada di Damocle per il 2014 sarà infatti il limite imposto dei 100 Kg di carburante. Consumi eccessivi  potrebbero essere penalizzanti in gara e pare che tutti siano ancora alla ricerca del giusto equilibrio.

Voci di corridoio inoltre riferiscono che tutti i Costruttori paventano in via teorica il problema del pattinamento, in particolare,  in seconda e terza marcia (effetto coppia-erogazione di potenza-pneumatici). Con le Pirelli attuali quindi diventa importante conoscere quanto prima le specifiche degli pneumatici 2014. Non aggiungo altro, perché sulle interpretazioni regolamentari tutti stanno rincorrendo soluzioni adeguate, senza scordare che il 2014 vedrà anche il debutto di nuovi “sistemi di recupero di energia”: l’MGU-K ( in pratica il vecchio Kers) ed il neonato MGU-H, tutto nuovo e da collaudare e di non facile assemblaggio nella vettura. Non dimentichiamoci che mancano solo quattro mesi alla consegna del motore base alla FIA !

Alla panoramica 2014, unirei una riflessione sul 2015. Certo l’arrivo della Honda, cuore pulsante della futura McLaren, anche la Porsche potrebbe aprire i suoi orizzonti alla Formula 1. Nonostante non abbiano per il momento nessuna collaborazione con team, stanno provando un propulsore al banco prova (i ben informati parlano di un’unità non seconda a nessuna in termini di cavalli, consumi e affidabilità). Stiamo parlando di due Costruttori che hanno nel loro DNA la storia e l’esperienza vincente sulle motorizzazioni turbo (mi piace sottolineare anche che hanno sempre utilizzato questa tecnologia nella produzione di serie).

La Honda, da indiscrezioni, pare stia toccando i 640 cavalli, non pochi in più rispetto agli avversari, con ottimi consumi. Voci dal Giappone, danno addirittura certa la prova in pista con un telaio ibrido. L’opportunità, per la Honda, di provare per tutto il 2014  il propulsore, avvalendosi della collaborazione McLaren/Mercedes, potrà rappresentare un vantaggio tecnico eccezionale e potrebbe rivelarsi vincente per il 2015.

Sono “chiacchiere da Box”, ma è certo che molto bolle in pentola e se ne vedranno delle belle; sarà tutto da scoprire! Ci aspettano un inverno ed una primavera incandescenti.