F1 | GP ARABIA SAUDITA, IL PUNTO DI GIAN CARLO MINARDI “FERRARI IN CRESCITA, SOPRATTUTTO CON POCO BENZINA. DA APPLAUSI IL DEBUTTO DI BEARMAN”

Al di la dei primi due in classifica (Verstappen e Perez), siamo di fronte ad un campionato molto tirato, sia in qualifica che in gara. Alla fine la scelta di Leclerc (che ha puntato su un maggiore carico aerodinamico) ha pagato arrivando ad appena 18” dal vincitore Max Verstappen, aggiudicandosi anche il giro più veloce conquistato all’ultimo giro strappandolo a Lewis Hamilton.

Un risultato anche questo che va letto come un segnale positivo in quanto conquistato con gomme media con all’attivo già 35 passaggi. La Ferrari, in condizioni di poca benzina, ha dimostrato di aver fatto un passo in avanti rispetto all’anno passato, mentre a pieno carico non è ancora all’altezza della concorrenza.

Ottima prestazione anche da parte di Piastri (McLaren) così come per Fernando Alonso (Aston Martin), mentre sottotono le Mercedes con Russell ed Hamilton.

Molto bravo Oliver Bearman, al sul debutto in Formula 1 al volante della Ferrari. In qualifica ha mancato la Q3 per appena 36 millesimi e in gara ha conquistato il settimo posto. Un risultato incredibile considerando il pochissimo tempo avuto a disposizione. Anche lui ha firmato la sua migliore prestazione in gara all’ultimo passaggio. Un risultato positivo sia per la Ferrari stessa, ma anche per la FDA. A questo punto alcune considerazioni sono necessarie.

Fine settimana positivo anche per Sergio Perez che ha chiuso ad appena 8” dal compagno (diventati 13” per la penalità di 5”). Un miglioramento notevole rispetto alla gara di apertura della stagione.

Da segnalare il decimo posto di Hulkenberg. Questa è una pista che non penalizza chi ha problemi di carico e il motore Ferrari li ha certamente aiutati. Ben diversa è la situazione in casa Alpine.

Purtroppo i risultato non mi stupiscono del tutto poiché è un team che da diversi mesi è in balia di cambiamenti e forte instabilità. Fattori che poi hanno ripercussioni sui risultati in pista. Certamente Alpine/Renault non sono in F1 per essere fanalino di coda…..

Gian Carlo Minardi

F1 | GP ARABIA SAUDITA, GIAN CARLO MINARDI “E’ UNA F1 TERREMOTATA”

Tra poche ore si accenderanno i motori. Dal Bahrein la Formula 1 è approdata in Arabia Saudita, su un circuito cittadino, ma molto veloce che l’anno scorso ci aveva regalato una delle gare più attrattive della stagione, per competitività e sorpassi.

In questo momento è una Formula 1 che, purtroppo, fa più parlare per aspetti non sportivi e tecnici, vedi il caso Horner che continua a tenere banco a cui si sono aggiunge le investigazioni nei confronti del Presidente FIA. Sono episodi che non mi piacciono e che non fanno parte della “mia” Formula 1 in qualità di appassionato. Mi auguro che i risultati della pista tornino al centro dell’attenzione insieme ai suoi principali attori.

Arriviamo al secondo appuntamento del mondiale. Sarà certamente interessante vedere se saranno confermati gli equilibri emersi in Bahrein o se qualche outsider riuscirà ad inserirsi. Ad oggi abbiamo una Red Bull davanti a tutti, inseguita dalla Ferrari come seconda forza davanti a Mercedes, McLaren e Aston Martin.

Anche in questa occasione il programma è anticipato di un giorno, con prove libere in programma domani (giovedì), qualifica venerdì 8 marzo e sabato il Gran Premio a partire dalle 18:00 (ora italiana).

Gian Carlo Minardi

F1 | GP BAHRAIN, IL PUNTO DI GIAN CARLO MINARDI “FERRARI SECONDA FORZA DIETRO ALLA SUPER-RED BULL”

Tutto secondo copione? Quasi. Il mondiale 2024 è iniziato com’era finito il 2023 con la vittoria della Red Bull di Max Verstappen seguito dal compagno Sergio Perez, davanti alla due Ferrari.

Verstappen ha confermato tutta la sua tranquillità nella gestione della macchina e nei tempi di gara. Quando ha voluto, ha segnato il miglior giro per poi gestire il vantaggio accumulato sia nei confronti di Perez (22”) che di Sainz (25”).

La novità è proprio qui. Oltre ad attestarsi come seconda forza del mondiale, la Ferrari ha confermato il miglioramento emerso durante i test collettivi, sia nella prestazione che nella gestione gomme. Infatti, il gap 2023 a fine gara era nettamente maggiore (48”). Tutto questo però non è ancora sufficiente per arrivare alla vittoria.

La Red Bull non ha mostrato tutto il potenziale. In gestione gara, il passo di Verstappen era superiore al compagno di quasi mezzo secondo. Ma soprattutto per tutto il gran premio ha gestito la vettura, scegliendo quando spingere.

La continuità di regolamento ci ha consegnato un compattamento verso alto delle prestazioni, che si vede in particolare modo in qualifica con quindici vetture racchiuse in un 1”. Basta veramente un minimo errore per vanificare il lavoro. Lo abbiamo visto con Leclerc in Q3. Per una piccolissima sbavatura non ha ripetuto il tempo segnando in Q2 (1:29.165) perdendo la pole position in favore di Verstappen (1:29.179).

Il risultato del primo GP rispecchia quanto era emerso dai test con Red Bull, Ferrari, Mercedes, McLaren e Aston Martin.

Sul finale abbiamo assistito allo scambio di posizioni in casa Racing Bull tra Tsunoda e Ricciardo. Operazione che, onestamente, non avrei fatto poiché Ricciardo era stato dietro al compagno per tutto il fine settimana. Perlomeno l’australiano avrebbe dovuto restituire la posizioni al compagno, una volta capito di non poter superare Magnussen. Questo purtroppo non è avvenuto.

Tra una settimana si torna in pista (sempre di sabato) in Arabia Saudita dove sono attese temperatura più alte di quanto avuto in Bahrain con una leggera modifica nella mescola delle gomme (C2-C3-C4)

Gian Carlo Minardi

 

F1 | GP QATAR, GIAN CARLO MINARDI “FERRARI MIGLIORATA, MA NEWEY HA INTRAPPRESO UNA STRADA FANTASTICA”

Siamo ormai prossimi alla vigilia del primo gran premio della stagione. Si parte dal Bahrain con un programma inedito (come per Abu Dhabi): i motori si accendono giovedì coi due turni di prove libere, venerdì prove libere 3 e qualifica, sabato GP (ore 16:00). Questa è già la prima novità.

Arriviamo a questo primo appuntamento (di 24 GP) dopo aver assistito a tre giorni di test collettivi. Tre giorni da cui non è facile trarre delle conclusioni. Si riparte da dove ci eravamo lasciati: una Red Bull davanti a tutti. Adrian Newey ha intrapreso una strada diversa dal resto del gruppo e se tutto dovesse funzionare a dovere, ancora una volta, ci sarà poco da fare per tutti gli altri anche perché ha introdotto novità che difficilmente si possono replicare in poco tempo.

Sono rimasto particolarmente colpito dai long run coperti da Max Verstappen nella giornata di venerdì. Con estrema tranquillità e naturalezza ha messo insieme numerosi passaggi sul medesimo passo.

Stesso risultato lo aveva ottenuto anche Carlos Sainz con la SF-24 (anche se con tempi sul giro differenti) il giorno prima, ma non è facile fare dei paragoni. Ferrari che mi sembra nata meglio rispetto alla vettura precedente.

Un altro fattore che è emerso seguendo i test è un compattamento verso l’alto delle prestazioni, così come l’affidabilità. Proprio per questo aspetto di seguire le Q2. Le vetture di norma sono a pari condizioni di gomma e benzina.  Proprio l’anno scorso, in particolare a fine campionato, abbiamo visto una bella sfida com le vetture racchiuse in 1″.

Al momento faccio fatica a valutare la Mercedes. Russell ha fatto il suo miglior tempo con mescole che non saranno presenti in questo fine settimana, così come Leclerc.

Sarà interessante seguire questo primo appuntamento, per iniziare a carpire le forze in campo e chi sarà stato il più abile in questi mese. La RB ha attirato l’attenzione con Tsunoda e Ricciardo….

Ma attenzione! Occhi puntati anche sulla Formula 3, con Fornaroli e Mini, e il debutto di Andrea Kimi Antonelli in Formula 2.

Insomma, ci aspetta un fine settimana all’insegna del Motorsport. Buona visione a tutti

Gian Carlo Minardi

Foto @F1

F1 | IL PUNTO DI GIAN CARLO MINARDI SULLA STAGIONE 2024 TRA PRESENTAZIONI VIRTUALI, POCHI TEST E PILOTI GIA’ ANNUNCIATI

La nuova stagione del Mondiale di Formula 1 è ormai alle porte. Da mercoledì si accenderanno i motori per la tre giorni di test collettivi in Bahrain, che ospiterà il primo appuntamento.

Non dimentichiamoci che il Gran Premio si correrà sabato 2 marzo con il programma tutto anticipato di una giornata (si inizia giovedì con le prove libere), così come il fine settimana successivo in Arabia Saudita (7-9 marzo).

PRONTI A PARTIRE. Ci siamo lasciati alle spalle una stagione dominata dalla Red Bull e da Max Verstappen (che ha conquistato il terzo titolo mondiale), contraddistinta anche da una grande competitività in qualifica con tutta la griglia racchiusa in meno di un secondo, in particolar modo sul finale di campionato. Rispetto al 2023 i regolamenti tecnici sono rimasti praticamente i medesimi, ma i team hanno avuto un anno di tempo per mettere a punto i dettagli. Proprio per questo mi aspetto un ulteriore miglioramento delle prestazioni, soprattutto sul giro secco.

MA SERVONO PIU’ SESSIONI DI TEST. Neanche da dire. Il punto di riferimento resta la Red Bull. Non sarà certamente facile dare delle interpretazioni dopo appena tre giorni di test. Troppo pochi. E’ vero che non ci sono stati stravolgimenti sul fronte regolamenti e line-up piloti, ma diversamente, come sarebbe possibile lanciare un rookie in un mondiale così lungo e competitivo con solamente tre giorni di test ufficiali? In questi ultimi giorni i piloti sono tornati in pista utilizzando vetture “vecchie” per togliere la ruggine invernale, ma in nessun altro sport ci sono limitazioni così strette “sull’allenamento”

TUTTI A CACCIA DELLA RED BULL. Ad oggi tutti si ritengono soddisfatti in base ai risultati ottenuti indoor, ai simulatori, ma nessuno è a conoscenza di quanto margine avesse ancora la RB19 e quanto possono essere migliorati con la RB20. Da quello che si sente, la Racing Bulls dovrebbe aver fatto un grande passo in avanti rispetto all’anno passato. Sarà interessante seguire questi avvicendamenti.

DAL VIRTUALE AL REALE. Le nuove monoposto sono state svelate in forma mediatica. Esprimere dei giudizi è praticamente impossibile. Bisognerà vedere se quanto si è visto nelle foto corrisponde alla realtà. Rispetto al 2023 abbiamo visto numerose novità, frutto di un continuo sviluppo. Sarà interessante seguire i test anche sotto questo aspetto. Con solamente tre giorni, a distanza di così poco tempo dal primo GP, non credo che si nasconderanno eccessivamente.

HAMILTON-FERRARI: Come sappiamo tutte le squadre, a fine anno, avevano confermato le formazioni. Ci aspettavamo una prima parte di stagione “tranquilla” sotto questo aspetto per poi scatenarsi verso l’estate, ma l’inizio di quest’anno è stato tutt’altro che sereno. Ci hanno pensato Ferrari e Lewis Hamilton a movimentare le acque, con un anno di anticipo. Onestamente non condivido questa azione. Il mio DNA è legato ai giovani. Ho spinto la Federazione, attraverso la nostra scuola, ad impostare un lavoro di tutoraggio verso i giovani attivando anche collaborazioni con le varie Accademy dei team, FDA in primis. Annunciare oggi Lewis Hamilton in ottica 2025 vuol dire sbarrare la strada ai giovani della tua Accademy. Tra l’altro sono due anni che il vincitore della F2 non trova sbocchi in F1. E’ vero che l’arrivo delle Hypercar nel mondiale WEC ha aperto nuove opportunità, ma a chi imposta un programma di F3 e F2, gli si deve dare un’opportunità in F1. Il sette volte Campione del Mondo è a fine carriera, ma il mio discorso non è legato all’età anagrafica (n.d.r. nel 2025 saranno 40 anni): Fernando Alonso ha dimostrato che, con la macchina competitiva, l’età è solamente un numero. Mi auguro, comunque, che non sia stata solamente un’operazione di marketing per distogliere l’attenzione da una macchina non competitiva. Quel che è certo, è che per Mercedes e Ferrari si apre una stagione non facile, sotto la gestione dei suoi piloti.

CASO HORNER. Sono allibito da tutta questa situazione. In questo momento si stanno facendo delle grandi chiacchiere, legate piuttosto a lotte interne tra la proprietà austriaca e thailandese. Non comprendo anche l’interessamento di Ford, prossimo fornitore e partner, poichè tutto questo non ha nulla a che vedere con loro. Mi ha stupito anche l’interesse da parte di altre parte, esterne al team. Mi pare sia un vero e proprio accanimento che certamente toglie serenità alla squadra.

Ci avviciniamo a questa nuova stagione, lunghissima composta da 24 appuntamenti, con tanta curiosità e tante domande a cui dare una risposta.

Gian Carlo Minardi

F1 | GP LAS VEGAS, MINARDI “MI APPROCCIO A QUESTO APPUNTAMENTO CON GRANDE CURIOSITA’. PISTA RICCA DI INSIDIE”

La Formula 1 torna, quarant’uno anni dopo, a Las Vegas. Questa volta non per correre in un circuito allestito nel parcheggio del Caesars Palace, ma in un vero e proprio circuito cittadino con tutte le insidie che nasconde un tracciato di questo genere legate alle vie di fuga e all’ingresso in pista della safety car.

A questo si aggiunge anche l’incognita del meteo, essendo previste temperature molto basse che influiranno sul rendimento delle gomme e sulle strategie. Parliamo di un GP lungo 310 km, una pista che misura oltre sei chilometri (6201 metri) con un rettilineo lungo 2 km.

La Formula 1 torna nella capitale del Nevada, una città che vive 24 ore su 24. Sono certamente curioso di seguire e osservare come si svilupperà l’intero fine settimana. Tutto è nuovo e pertanto imprevedibile. Tra l’altro la gara, per conciliare i vari fusi orari, si correrà sabato sera (domenica mattina ore 7:00 in Italia).

Ci sono ancora due appuntamenti in calendario, tanti punti da assegnare e in ballo posizioni importanti sia in termini sportivi che economici.

Abbiamo una Ferrari che deve recuperare 20 punti alla Mercedes e un’intensa lotta tra McLaren-Aston Martin e Alpha Tauri-Williams per il settimo posto.

Con grande curiosità mi approccerò a questo fine settimana per poi fare serenamente le valutazioni, ma l’aspetto principale resta quello sportivo.

Gian Carlo Minardi

F1 | GP BRASILE, GIAN CARLO MINARDI “QUATTRO GP IN CINQUE SETTIMANE SONO TROPPI, NON SOLAMENTE PER LE SQUADRE”

Gran Premio del Brasile, 21° appuntamento del mondiale, terz’ultimo della stagione 2023 e terzo dei 4 appuntamenti nel continente americano previsti in queste 5 settimane. Un vero e proprio tour-de-force sicuramente per gli addetti ai lavori, ma anche per gli spettatori. In questo fine settimana cambia anche il programma, ospitando la sesta e ultima sprint race. In questo momento abbiamo tanta quantità, ma probabilmente si è persa la qualità.

Credo sia veramente troppo intenso come programma e mi auguro che siano fatte le dovute valutazioni a fine stagione, sia sulla “gara corta” che sul numero di GP.

La Formula 1 è arrivata ad Interlagos, circuito particolare che si percorre in senso antiorario (uno dei pochi), tra i più corti della stagione lunga poco più di quattro chilometri, che sollecita le gomme con nove curve a sinistra e cinque a destra a cui si aggiunge un asfalto di rugosità elevato. La scelta dovrebbe ricadere sulla due soste, ma sulla strategia potrebbe intervenire anche il meteo che in questo periodo cambia rapidamente, passando dall’asciutto al bagnato.

Molte squadre, tra cui anche la Ferrari, faranno fatica a concludere la stagione senza incappare in nuove penalità. Pertanto, dovranno decidere quando cambiare le componenti, optando per la pista più favorevole per un’eventuale rimonta. Interlagos potrebbe essere proprio una scelta, diversamente dal layout di Las Vegas.

Si riaccende la sfida per le posizioni di rincalzo, tra Mercedes e Ferrari per il secondo posto tra i costruttori e tra McLaren (in grande spolvero) e Aston Martin per il quarto. In questo momento l’Aston Martin è il team in maggiore difficoltà, sia in termini di prestazioni della vettura che sul fronte pilota, essendo in lotta solamente con un solo pilota viste le difficoltà di Stroll.

In Messico, in particolare, abbiamo visto un’Alpha Tauri in grande spolvero che ha recuperato diversi punti in classifica, raggiungendo l’Alfa Romeo e portandosi a solamente dieci lunghezze dalla Williams. In questo momento i punti persi da Tsunoda pesano, ma c’è ancora tempo per recuperare. Considerando l’inizio di stagione, raggiungere il settimo posto sarebbe un risultato importantissimo.

Gian Carlo Minardi

F1 | GP AUSTIN, GIAN CARLO MINARDI “I RISULTATI DI PEREZ NON RISPECCHIANO IL VUO VALORE”

Il mondiale di Formula 1 è arrivato al Circuit of the Americas di Austin, sede del Gran Premio degli Stati Uniti per il 19°esimo nonché quint’ultimo appuntamento stagionale.

Per la prima volta nella sua storia ospiterà anche la sprint-race (in programma sabato a mezzanotte ndr Il Gp scatterà domenica alle 21,00) anticipata da una sola ora di prove libere e dalle qualifiche Shootout.

La Pirelli, che ha messo a disposizione delle squadre le mescole C2-C3-C4, ha posto l’attenzione sull’asfalto disconnesso della pista che potrebbe creare dei problemi di surriscaldamento anomale delle gomme. Una variabile in più da considerare nelle strategie.

Con i mondiali piloti e costruttori matematicamente rispettivamente nelle mani di Max Verstappen e Red Bull, tutta l’attenzione è rivolta nella sfida tra Mercedes-Ferrari e Aston-Martin-McLaren. Tra tutte quattro, la scuderia di Woking è quella che sta attraversando il momento migliore e si trova solamente a ventuno punti di distanza dal quarto posto. Un obiettivo non così difficile da raggiungere considerando anche che l’Aston Martin lotta con un solo pilota, Fernando Alonso.

Ferrari non porterà nessuna novità, avendo deciso di bloccare lo sviluppo della SF-23. Lo sfida diretta con Hamilton e Russell dovrà basarsi solamente sulle strategie e sulla corretta messa a punto della vettura.

Proprio in questi giorni, le indiscrezioni sul futuro di Sergio Perez hanno tenuto banco. In questo momento il messicano non sta vivendo uno dei suoi momenti migliori, ma i risultati in pista non rappresentano il suo vero potenziale.

Deve ritrovare la tranquillità e le esternazioni di Helmut Marko non gli sono certamente di aiuto in questo senso. Al momento il secondo posto nel mondiale non sembra essere in pericolo, ma dovrà fare attenzione a non commettere errori. Da qui ad Abi Dhabi ci sono ancora tantissimi punti in palio e Lewis Hamilton e distante solamente 30 punti. Perdere il secondo posto, equivarrebbe ad una disfatta.

Gian Carlo Minardi

F1 | GP QATAR, GIAN CARLO MINARDI “NEGLI ANNI ’90 I TEAM ERANO BEN OLTRE GLI ATTUALI DIECI”

Nei giorni scorsi la Federazione Internazionale ha ufficializzato con un comunicato l’accettazione di Andretti Formula Racing come undicesima squadra di Formula 1. Trovo assolutamente corretta questa decisione, soprattutto quando un team rispetta tutti i numerosi quanto severi requisiti richiesti.

Non dimentichiamoci che i regolamenti attuali della Formula 1 prevedono fino a ventiquattro piloti in pista, ossi dodici scuderie.

Faccio fatica a comprendere tutto questo ostruzionismo da parte di Liberty Media e dei team attuali. Non c’è scritto da nessuna parte che chi è già parte attiva del mondiale debba per forza ricevere i bonus. Questi vanno conquistati sul campo.

Non dimentichiamoci che negli anni ’90 le scuderie iscritte erano ben oltre alle attuale dieci o undici. Per entrare nella top-10 della classifica costruttori dovevi lottare e investire. Il Minardi Team si è sempre guadagnato sul campo l’accesso ai diritti televisivi. Quando entrammo nel mondiale nel lontano 1985 lottammo per guadagnarci il diritto di restare in Formula 1.

L’ingresso di Andretti, tra l’altro, garantirà due sedili in più. Da tutta questa operazione vedo solo aspetti positivi, tra cui un aumento della lotta in pista per guadagnare punti preziosi.

Siamo anche alle porte del GP del Qatar, diciassettesimo appuntamento. Siamo in una fase calda della stagione che determinerà il vice-campione. Red Bull si è già aggiudicata il titolo costruttori e Max Verstappen è ad un passo (mancano 3 punti) dal suo terzo mondiale piloti. Resta però una lotta serrata alle loro spalle tra Mercedes, Ferrari, Aston Martin e McLaren.

In questo momento Aston Martin è la più sofferente, anche perché può contare solamente su un pilota. Fernando Alonso sta difendendo con le unghie e i denti i risultati conquistati nella prima parte della stagione, ma servirebbe il supporto del secondo pilota.

Tutti i team, ad eccezione della sola Williams, hanno confermato tutti i piloti. Il 2024 sarà quindi un bel banco di prova per tutti che potrà aprire a diversi cambiamenti.

Gian Carlo Minardi

F1 | GP ITALIA, GIAN CARLO MINARDI “FINO AD OGGI E’ MANCATA LA CONTINUITA’ ALLE SPALLE DI VERSTAPPEN”

Dall’Olanda la Formula 1 è arrivata a Monza per il Gran Premio d’Italia: quindicesima prova (quattordicesima con l’annullamento di Imola) del Mondiale, ultimo appuntamento europeo.

Pista velocissima dove il carico aerodinamico è decisamente meno importante con le gomme molto sollecitate.

La stabilità in frenata e la trazione in uscita dalle due chicane sono i fattori che mettono più a dura prova le gomme su questo tracciato, anche se non bisogna sottovalutare i carichi laterali esercitati nelle curve veloci, come la Parabolica intitolata a Michele Alboreto e la Grande. Pirelli ha optato per le tre mescole più morbide: PZero White Hard C3, PZero Yellow Medium C4 e PZero Red Soft C5

L’anno scorso le prime dieci vetture hanno adottato otto strategie diverse e per questo potremo aspettarci di tutto. Unica eccezione la competitività di Max Verstappen che è lanciato verso la decima vittoria stagionale, che significherebbe il nuovo record assoluto della massima categoria.

Dopo l’Ungheria, Monza sarà teatro del secondo test col nuovo format di qualifica “Alternative Tyre Allocation” dove i piloti avranno la mescola obbligatoria per ciascuna sessione: nella Q1 le hard, nella Q2 le medie, quindi nella Q3 le soft. Trovo corretto fare questi esperimento in vista di possibili cambiamenti per il futuro che già in Ungheria ci ha regalato un bello spettacolo. Sarà interessante vederlo in azione su un circuito con caratteristiche decisamente diverse.

Se a Zandvoor abbiamo rivisto Fernando Alonso con l’Aston Martin tornare sul podio alle spalle del leader del mondiale, sarà interessare vedere cosa succede a Monza. Fino ad oggi, alle spalle di Max Verstappen, è mancata la continuità. Abbiamo assistito ad una bella alternanza tra Aston Martin, Mercedes e Ferrari. Ferrari che deve cercare di riprendersi dopo il fine settimana olandese poco competitivo, salvato in parte solamente dal quinto posto di Sainz.

Troppo poco.

Gian Carlo Minardi

F1 | GIAN CARLO MINARDI “VI ASPETTO A IMOLA ALL’HISTORIC MINARDI DAY PER DUE GIORNI DI PASSIONE” MAXISCHERMO NEL PADDOCK PER SEGUIRE IL GP

Siamo entrati in una settimana che ci porterà ad un weekend intenso e ricco di eventi: all’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola è in programma la 7° edizione dell’Historic Minardi Day che vedrà tra pista e paddock oltre 400 vetture di cui oltre 20 Formula 1 storiche; in Olanda andrà in scena il 13° appuntamento del Mondiale di F1.

Anche quest’anno, all’interno del paddock di Imola sarà presente il maxischermo per seguire il fine settimana (qualifiche e gara) di Zandvoort vivendo dall’interno il Minardi Day.

Sul fronte F1 ci apprestiamo ad entrare nella seconda parte della stagione, dopo tre settimane di pausa. Sarà interessante vedere quali novità le squadre porteranno in pista per provare a contrastare il dominio Red Bull, anche se credo sia praticamente impossibile.

Molto interessante, invece, è la sfida per il secondo, terzo e quarto posto nella classifica costruttori che al momento vede in lotta Mercedes, Aston Martin e Ferrari.

Questo periodo dell’anno era storicamente caratterizzato dagli annunci dei piloti, ma quest’anno tutta l’attenzione è rivolta verso l’ingaggio di tecnici e ingegneri che i team cercano di portar via dai diretti avversari.

Se Binotto dovesse effettivamente approdare in Alpine, sono certo che molti tecnici oggi presenti in Ferrari lo seguiranno. E non saranno tecnici di secondo piano o nuovi innesti.

La F1 arriva su una pista particolare, caratterizzata da 14 curve e lunga poco più di quattro chilometri, con una carreggiata stretta. La Pirelli ha portato le mescole più dure (C1-C2-C3). In gara si dovrebbe dare spazio alle C1 e C2.

Si torna anche al format di qualifica tradizionale, mentre a Monza sarà riproposto la mescola imposta per ciascuna sessione.

Vi aspetto numerosi a Imola per vivere due giorni intensi di divertimento all’insegna del Motorsport.

Gian Carlo Minardi

F1 | GP BELGIO, GIAN CARLO MINARDI “ALLE SPALLE DI VERSTAPPEN C’E’ GRANDE INCERTEZZA”

Se da un alto abbiamo la Red Bull che è assolutamente fuori quota con un potenzia di cui (probabilmente) non conosceremo mai il limite (l’ha dimostrato il giro veloce marchiato a Budapest), alle spalle di Max Verstappen c’è una grande variabilità.

A fare la differenza è certamente l’olandese. Senza di lui, staremo assistendo ad un campionato con cinque/sei vincitori diversi. Per questo, in vista di Spa-Francorchamps, la vera domanda è: Chi sarà la seconda forza?

Fin dai primi Gran Premi abbiamo assistito, dal secondo al sesto posto, a cambiamenti radicali dovuti alla gestione gomme, condizioni atmosferiche e, ovviamente, agli sviluppi della vettura. Non è cosa facile prevedere il nome del secondo posto, soprattutto in vista di un circuito così lungo e impegnativo coma Spa.

Oggi abbiamo la McLaren come seconda forza del mondiale. A inizio stagione era l’Aston Martin, sopravanzata poi dalla Mercedes con l’introduzione della versione B. Chi manca all’appello in questo momento è la Ferrari. Vediamo se riusciranno a metterci una pezza. Stanno attraversamento un momento di sconforto, come si legge dai volti tirati. Non è facile recuperare.

Tra l’altro stiamo assistendo ad una competitività entusiasmante in qualifica, coi piloti racchiusi in una manciata di decimi. Situazione che cambia drasticamente in gara.

Sarà interessante seguire anche il fine settimana di Sergio Perez, dopo il terzo posto a Budapest. Il pilota Red Bull arrivava dagli ultimi cinque appuntamenti non entusiasmanti.

Per cercare di evitare le piogge, quest’anno l’appuntamento in Belgio è stato anticipato, anche se le previsioni parlano di temperature intorno ai 17-19°C con possibilità di rovesci. Tutto questo mi riporta in mente un aneddoto:

Il 2 giugno 1985 si sarebbe dovuto correre il Gran Premio del Belgio proprio a Spa-Francorchamps (per noi era il primo anno di mondiale), ma la gara venne sospesa perché al passaggio delle macchine l’asfalto si sbriciolava, rendendo il tutto molto pericoloso. Situazione create sia dal gran caldo che dal manto stradale appena steso. Il GP venne recuperato successivamente con Piero Martini che si classificò in dodicesima posizione con la M185

Sarà interessante vedere cosa succederà domenica, ma anche sabato pomeriggio con la gara sprint in una pista così lunga (la più lunga del mondiale) e impegnativa.

Gian Carlo Minardi

F1 | GP UNGHERIA, GIAN CARLO MINARDI “SARANNO CONFERMATE LE PRESTAZIONI VISTE A SILVERSTONE?”

Siamo arrivati in Ungheria, undicesimo appuntamento di questo mondiale che, al netto del dominio (praticamente) incontrastato di Max Verstappen (con 8 vittorie) e Red Bull (10 successi), ci sta regalando diversi capovolgimenti nelle forze in campo.

Se a Silverstone abbiamo avuto una McLaren competitiva che ha permesso a Lando Norris di conquistare la seconda posizione e il primo podio stagionale (con Piastri in P4), in Austria era arrivato il podio da parte di Ferrari con Leclerc, poi sprofondata in Inghilterra. Ancora prima ci aveva pensato Mercedes a scavalcare una bella Aston Martin, capace di conquistare cinque podi con Fernando Alonso nei primi otto GP presentandosi come seconda forza del mondiale. Posizione attualmente occupata proprio da Mercedes. Monaco ci ha regalato invece l’espluà di Alpine col terzo posto firmato da Esteban Ocon.

Sarà interessante vedere se nel lento tracciato di Budapest, tradizionalmente caratterizzato dalle alte temperature dell’atmosfera e pista, queste forze saranno confermate o se assisteremo nuovamente ad un cambiamento, anche in preparazione della seconda parte di stagione. Se la classifica piloti è delineata con Verstappen lanciato verso il suo terzo titolo, sul lato costruttori alle spalle di RB c’è grande incertezza.

Proprio la situazione non facile in casa Alpha Tauri (attualmente fanalino di coda con solamente due punti) ha portato al discutibile passaggio di volante tra De Vris e Ricciardo.

L’Hungaroring sarà teatro della nuova qualifica, coi piloti impegnati nelle varie sessioni con mescola obbligatoria (Q1 Hard, Q2 Medium, Q3 Soft). Sarà interessante seguirla in virtù del prossimo futuro.

Gian Carlo Minardi