Gp Abu Dhabi – PAGELLE

Anche questo campionato è andato in archivio. Lewis Hamilton è il nuovo Campione del Mondo e la Mercedes ha firmato il sedicesimo successo in diciannove appuntamenti. Hanno fatto Bingo.

Lewis Hamilton – 10 ha saputo reggere alla grande la pressione mediatica e sportiva  di Rosberg. Ha firmato l’undicesimo successo stagionale personale

Nico Rosberg – 10- encomiabile in qualifica con un tempo eccezionale. Nelle ultime gare questa Formula 1 si è avvicinata ai record segnati con vetture 2008-2009. Merito agli ingegneri. Lui e Lewis hanno messo insieme la bellezza di sedici successi. Peccato per la partenza non perfetta. Sicuramente il prossima anno sarò nuovamente li a lottare con il compagno

Felipe Massa – 9+ un pilota rigenerato. Solo un anno fa era dato per finito. Dopo esser stato bersagliato dalla sfortuna ad inizio anno, ha preso per mano la Williams facendola crescere, chiudendo con un ottimo secondo posto e guidando con aggressività

Valtteri Bottas – 9 è la rivelazione del campionato come giovane pilota. Ha corso con intelligenza

Daniel Ricciardo – 9 partire dai box e recuperare fino al quarto posto nonostante una macchina inferiore è un grandissimo risultato. A inizio stagione era impensabile ipotizzare una stagione  del genere. Tutti pensavano che sarebbe stato surclassato da Vettel

Jenson Button – 9 nonostante le voci del suo appiedamento, ha continuato a guidare alla grande, portando alla McLaren punti importanti

Nico Hulkenberg, Sergio Perez – 8 hanno lottato con il coltello tra i denti in tutte le gare, valorizzando al meglio la loro Force India

Fernando Alonso – 7.5 più di così certamente non poteva fare

Kimi Raikkonen – 7 anche lui ha lottato, ma il nono e decimo posto non è certamente da Ferrari

Sebastian Vettel – 7 ancora una volta ha chiuso alle spalle del compagno, anche se in qualifica aveva avuto la meglio. Ha perso decisamente il confronto con Daniel. Per lui si chiude un annata difficile

Gp Abu Dhabi – IL PUNTO

Si è conclusa velocemente anche questa stagione composta da Gran Premi affascinanti, anche se praticamente tutti marchiati Mercedes. Peccato per questo finale che ci ha privati di Nico Rosberg, frenato da un problema sulla sua vettura. Sarebbe stato bello vederli lottare fino alla fine. Devo fare a Nico i miei più sinceri complimenti, sia per il bel gesto nei confronti di Lewis a gara finita, sia per aver voluto terminare a tutti i costi il Gran Premio.

E’ stato un campionato in crescendo, nonostante le preoccupazioni di carattere tecnico iniziali. I tempi si sono abbassati velocemente fino ad avvicinarsi ai vari record proprio come con il tempo di ieri in qualifica di Rosberg, vicinissimo al record assoluto della pista targato Vettel-2009

E’ stata una stagione con tante variabili: la Williams, dopo un 2013 difficilissimo, è diventata la terza forza del mondiale, chiudendo la stagione con un doppio podio. Hanno fatto rinascere Felipe Massa oltre a formare uno dei giovani più promettenti, Bottas. La Red Bull ha dimostrato che telaisticamente parlando è una vettura competitiva, nonostante qualche furbizia di troppo.  Crescendo come Power-unit avrebbe certamente qualcosa da dire. Ferrari, tra le tante difficoltà, si è confermata la quarta/quinta forza del mondiale. Fernando ha salutato il team facendo vedere cose che solo un campione può fare, come il sorpasso su Kimi e il cambio al volo della strategie entrando per primo al pit-stop. Button ha digerito alla grande il suo ultimo GP. Al fianco di Fernando ci sarà infatti Kevin Magnussen. Da martedì inizierà quindi la nuova era McLaren-Honda.

Una stagione che va in archivio con tanti cambiamenti, sia dal lato piloti che tecnico. Vettel al posto di Alonso in Ferrari. Alonso in McLaren al posto di Button (manca solo l’annuncio). Kvyat in Red Bull al posto di Vettel. Il russo è stato sfortunato in alcune circostanze, ma fin dall’inizio si è imposto molto bene. Sarà al fianco di Ricciardo che anche oggi ha dimostrato di poter essere una prima guida. In Toro Rosso arriva invece il giovanissimo Max Verstappen. Da decidere chi sarà il suo compagno. Per i test la scuderia di Faenza ha chiamato Carlos Sainz jr. A questo punto direi che per Vergne le porte si chiudono, anche se è stato autore di un buon finale di stagione.  Un team giovane Verstappen-Sainz sarà una bella scommessa, anche se non facile. Sul fronte tecnico abbiamo visto tantissimi cambiamenti, soprattutto in ambito Ferrari dove però le novità non sono finite.  Le indiscrezioni parlano di un nuovo cambio al vertice tra Mattiacci-Arrivabene. Se così fosse sarebbe un bel colpo. Arrivabene conosce molto bene la F1, l’ambiente Ferrari e la famiglia Agnelli. Insomma, ci sono ancora tantissimi tasselli da mettere a posto.

Durante i test di Abu Dhabi avremo la possibilità di vedere in azione anche Raffaele Marciello, al volante della Ferrari. Lo seguirò con molta attenzione avendolo osservato da vicino fin dai suoi primi passi in questo mondo.

Gp Abu Dhabi – PRESENTAZIONE

Siamo arrivati alla diciannovesima gara, l’ultima di una stagione corsa via velocemente tra polemiche, evoluzioni tecniche, difficoltà per i team e dominio netto di Mercedes.

Abbiamo dovuto aspettare fino all’ultimo week-end per conoscere il successore di Sebastian Vettel, che lascerà così il #1. Sarà una lotta tutta in famiglia, tra Hamilton e Rosberg. L’inglese, grazie al suo vantaggio, potrà giocare in rimessa, mentre la vittoria a Nico potrebbe non bastare. Non vedo nessun pilota in grado di inserirsi tra loro, per favorire l’uno o l’altro. La stessa Williams è ancora molto lontana, come dimostrano i 41” di distacco accusati in Brasile. La lotta per il terzo posto tra i Costruttori è, invece, cosa fatta per Williams, nonostante la disponibilità dei punti doppi, che si sono dimostrati inutili.

La Pirelli, per l’ultimo appuntamento, ha portato Soft e SuperSoft. Questo potrebbe regalarci una qualifica molto combattuta. Quindici giorni fa abbiamo avuto addirittura 18 piloti racchiusi in appena 2”, mentre in gara le differenze tra le Mercedes e il resto del gruppo potrebbero comunque emergere. Questa soluzione di mescole potrebbe non favorire la McLaren nella lotta per il quarto posto. La vettura di Button-Magnussen si è dimostrata più performante con Medium e Hard. Attraverso un tweet, inoltre, hanno annunciato che dovremmo aspettare oltre il 1 dicembre per conoscere la nuova line-up, anche se i giochi sono già fatti.

Il retro-box sarà molto caldo, con varie decisioni da prendere, legate a terza macchina, distribuzione dei premi e modifiche alle Power-Unit.

Gian Carlo Minardi “I giochi in F1 non sono finiti”

Tra undici giorni la Formula 1 emetterà il suo verdetto, consacrando il Campione del Mondo Piloti 2014. Hamilton o Rosberg? La Mercedes intanto ha già conquistato, alla fine del Gran Premio di Russia, il suo primo Titolo Costruttori della storia. Anche se il Mondiale si chiuderà, le incognite verso il 2015 restano tantissime. Negli ultimi anni mai si era arrivato a questo punto della stagione con ancora così tanti punti interrogativi attorno al Circus.

Come sappiamo Sebastian Vettel ha salutato, a Suzuka, la Red Bull senza però annunciare la nuova destinazione. Fernando Alonso lascerà Maranello, per quale lido? Si parla con insistenza di Honda-McLaren; fino ad ora tante chiacchiere, ma zero fatti. E poi chi sarà “sacrificato” tra Button e Magnussen? Le novità non finisco qui. Marussia e Caterham hanno alzato bandiera bianca, ma le incognite ruotano intorno anche ad altre case, come Lotus e Sauber (che ne frattempo ha annunciato Ericsson e Nasr in ottica 2015, scaricando di fatto i suoi titolari Sutil e Gutiérrez). Andiamo avanti. In Toro Rosso, dopo il comunicato stampa di Agosto in cui annunciava la line-up 2015 con Kvyat-Verstappen (noi di Minardi.it  non ci credevamo molto) sempre a Suzuka è arrivato il contro-annuncio: il russo Kvyat in RBR al posto di Vettel, al fianco di Daniel Ricciardo. Cosa farà quindi lo “scaricato” Vergne?

E’ certamente un anno anomalo per questa pazza Formula 1. Il groviglio però interessa non solo i piloti, ma anche tecnici e uomini chiave dei team. La Ferrari ha portato modifiche sostanziali nel suo organigramma, ma non è stata l’unica. La McLaren la licenziato tredici suoi uomini. “Perdere non piace a nessuno. In particolar modo a chi è abituato, nella sua storicità, a vincere. La Formula 1 vive un momento molto particolare e non facile, ricco di confusione. In questi mesi, abbiamo assistito a diversi cambiamenti e, di certo, non siamo arrivati alla fine. Squadra che non vince, si cambia. La F14T ha tradito le attese e la Ferrari è quindi intervenuta pesantemente nelle principali aree. Si era iniziata la stagione con proclami da titolo. Oggi è quarta nel mondiale Costruttori (dietro a Mercedes, Red Bull e Williams) e, in alcune circostanze, la quinta macchina“, commenta Gian Carlo Minardi su www.minardi.it. “Purtroppo, vedo difficile riuscire a risolvere i problemi in così poco tempo, anche in base a quanto si legge. Si parla di uno step evolutivo  del nuovo propulsore di soli 30-40 CV. Disarmante, considerando l’enorme differenza in campo, mostrata dalla concorrenza tedesca“, prosegue il manager faentino. “Bisogna anche aggiungere i problemi legati ai consumi troppo elevati. In Brasile, pista che  non doveva dare problemi sotto questo aspetto, Alonso ha dichiarato di aver dovuto combattere contro i consumi. Siamo davanti ad una situazione troppo complicata e intricata. Non credo che i cambiamenti siano giunti alla fine. Marchionne ha fatto domande ben precise ai suoi collaboratori“, conclude Minardi, “non ricevendo le risposte sperate. Questo è sinonimo di grande precarietà, che può portare a nuovi cambi”.

Ferrari e Renault si sono coalizzate per convincere Mercedes a “scongelare” i motori ed aprire una finestra per portare sviluppi ed aggiornamenti sulle Power-Unit, risultate meno prestazionali. Horner, Ecclestone e Lopez intanto ci provano. Vorrebbero fare un passo indietro e abbandonare i costosissimi V6 Turbo, in favore dei rimpianti V8. Secca la riposta di Niki Lauda: “Se si torna ai V8, Mercedes lascerà la F1“. Una tempesta è pronta ad abbattersi sulla F1.

Gp Brasile – PAGELLE

Sempre molto bello e valido  il circuito di Interlagos. Gli organizzatori meritano un plauso per i lavori fatti sull’asfalto, avendone migliorato le prestazioni . Molto bello anche l’intervento di Piquet sul palco a fine GP, che ha riportato la F.1 ai tempi addietro, con domande rivolte ai piloti legate ad altri argomenti al di fuori della gara, rendendola più scherzosa.

Nico Rosberg – 10 Pole e vittoria senza commettere la minima sbavatura, nonostante una pressione importate da parte di Hamilton per tutta la durata della gara. Se avesse fatto meno errori durante la stagione, questo per lui sarebbe stato un mach-point notevole. Purtroppo, ha alternato prestazioni magistrali ad altre meno positive, come ad Austin, quando ha praticamente spalancato la porta al compagno

Lewis Hamilton – 9 ha commesso un errore provando a riprendere il compagno, segnando comunque il giro più veloce della gara. Per molti passaggi si sono sfidati sul filo del decimo di secondo, girando su ritmi altissimi. Ha dato del filo da torcere al compagno ed è una lotta tutta tra loro. Purtroppo solamente uno dei due può vincere, anche se entrambi si meriterebbero un premio

Felipe Massa – 9 ha commesso due errori, superando lo speed-limit e sbagliando il box, ma ha portato a termine una gara magistrale, conquistando un nuovo podio per se e la sua Williams. Ad oggi purtroppo non sono ancora in grado di controbattere la supremazia Mercedes e, anche ad Abu Dhabi, solamente fattori esterni potrebbero cambiare un risultato già scritto

Jenson Button – 8 da separato in casa (o quasi) sta dimostrando che meriterebbe una migliore  considerazione

Sebastian Vettel – 8 autore di una bella gara e porta gli unici punti in casa Renault

Fernando Alonso – 8 lotta costantemente con il coltello tra i denti, nonostante una macchina non perfetta. Oggi sono la quarta forza del mondiale, dietro a Mercedes, Red Bull e le Williams. Con il poco tempo a disposizione, sarà dura risolvere i problemi. Ancora una volta, comunque, vince la battaglia con il compagno, che ha dato un segnale di risveglio

Nico Hulkenberg – 7 porta dei nuovi punti alla sua Force India

Valtteri Bottas e Kevin Magnussen – 6 non sono stati in grado di confermare i risultati ottenuti in qualifica, perdendo il confronto con il compagni più “anzianotti”

Gp Brasile – IL PUNTO

San Paolo non ha tradito le attese, grazie ad un circuito entusiasmante che mette a dura prova l’abilità dei piloti. Come facilmente prevedibile, abbiamo avuto una netta supremazia del team Mercedes e delle sue Power-Unit con quattro piloti nella top-4 e sette in top-10.

Buona gara anche per Sebastian Vettel, con un Daniel Ricciardo particolarmente sfortunato, frenato dal cedimento della sospensione anteriore sinistra. Fernando Alonso ha viaggiato al meglio con la sua Ferrari, giocando il tutto per tutto, così come Kimi Raikkonen, che ha giocato la carta del pit-stop in meno, rischiando di compromettere il settimo posto in favore di Hulkenberg e Magnussen. Vista la supremazia della PU tedesca, la battaglia è stata vinta da Vettel-Alonso-Raikkonen, entrando in top-10. Lo stesso Button poi è stato autore di una buona gara, dimostrando quanto la sua McLaren si difenda con le mescole Medium e Hard, soffrendo, invece, con Soft e Supersoft.

Ancora una volta è stata una lotta impari tra la coppia Hamilton/Rosberg e tutti gli altri. Hanno lottato fino alla fine sfidandosi a suon di giri veloci. Questo è il bello di due campioni con a disposizione una macchina che gli permette di fare quello che vogliono. Nonostante la supremazia, però, il titolo verrà assegnato solamente all’ultimo appuntamento di Abu Dhabi. Questo non può che essere un bene per la F1. Il vantaggio dell’inglese rimane tale e potrà chiudere la partita anche con un secondo posto. Sarà un week-end che si aprirà con tante incognite, sia per l’affidabilità che per i possibili errori. Anche oggi lo stesso Lewis ha commesso un errore che, in altre circostante, gli sarebbe stato fatale. Grazie alle nuove regole sulla sicurezza (che hanno portato ad asfaltare le vie di fuga), è stato graziato, perdendo solamente pochi secondi. 17 punti di vantaggio sono comunque un salvagente importante, a dimostrazione che i punti doppi sono un’invenzione inutile. Inoltre, la pista ha già deliberato il suo verdetto. 10 a 5 le vittorie per Hamilton su Rosberg… Poi altri fattori, come l’affidabilità, hanno condizionato la classifica.

Molto bravo anche Felipe Massa. Con il terzo posto completa il podio della gara di casa. Ha commesso due errori da dilettante, che comunque non avrebbero cambiato il risultato. Due errori dettati dalla foga di correre davanti al proprio pubblico e di guidare una macchina competitiva, come la sua Williams. Purtroppo al brasiliano mancano diversi punti persi nella prima parte, che oggi lo avrebbero lanciato al terzo-quarto posto. Ha vissuto una stagione in crescendo, monetizzando il potenziale della sua vettura. E’ ancora molto lontano dalla Mercedes, ma la PU gli permette questi risultati.

A proposito di errori, è stata una domenica ricca di sbavature ai box con Raikkonen, Bottas ed Hamilton. Per la Ferrari è il secondo errore. Un campanello d’allarme da non sottovalutare, perchè arriva in un settore in cui il Cavallino Rampante è stato sempre al top.

#ARuotaLibera Gp Brasile – Minardi: “Brasile, gara aperta a diverse soluzioni. Ma…”

Sui canale di SkySportF1HD è arrivata la nuova puntata di “A Ruota Libera” con la video-clip a firma di Gian Carlo Minardi sul tracciato brasiliano di Interlago. Un’altra storica tappa del Mondiale di F1: “Un circuito tecnico e tra i più brevi del campionato, dove la Pirelli ha portato medium e soft. Hamilton o Rosberg? Ho l’impressione che i giochi siano fatti”. E occhio al meteo

 

 

Gp Brasile – PRESENTAZIONE

A sette giorni dal Gran Premio di Austin, il Circus arriva a Interlagos, un circuito storico della Formula 1. La tappa sul circuito brasiliano è caratterizzata da uno dei tracciati più corti del campionato ed, oltre a problematiche tecniche, è sempre influenzata dalla variabilità atmosferica. Anche per questa tre-giorni è infatti attesa la pioggia, che potrebbe complicare le scelte dei team.

In caso di pista asciutta, la Pirelli porterà Medium e Soft; siamo davanti ad una gara aperta a diverse soluzioni. Ovviamente il tutto è finalizzato alla Mercedes e alla lotta interna tra Hamilton e Rosberg.

Dopo Austin, il vantaggio di Lewis su Nico è arrivato a 24 punti. Ho la sensazione che ormai tutto sia già programmato, come ho già analizzato nei giorni scorsi. Dopo la gara di Spa-Francorchamps, il team ha creato gerarchie ben precise per il bene della scuderia, dell’immagine e degli investimenti fatti in questi anni. Hamilton è predestinato a vincere questo mondiale. Negli ultimi appuntamenti abbiamo visto come uno dei due si prenda la pole e l’altro vinca la gara. Per me, anche la tranquillità con cui Nico ha accettato la sconfitta una settimana fa è un ulteriore segnale.

Ci prepariamo ad un Gran Premio del Brasile con due interrogativi: chi vincerà tra Hamilton e Rosberg? Chi si aggiudicherà il terzo posto nel Mondiale Costruttori?

Come dicevo prima, il gradino più alto del podio (salvo problemi tecnici) è una questione Mercedes. Non vedo altri attori che potrebbero impensierirla. Arrivati a questo punto il terzo posto tra i Costruttori è praticamente cosa fatta per la Williams, nonostante i punti doppi di Abu Dhabi. Alcuni team sono ormai già impegnati sulla prossima stagione. La Ferrari in questo momento ha grandi problemi nel presente. Lasciamoli lavorare ed osserviamo con attenzione le prove che stanno facendo.

Gp America – PAGELLE

Il circuito di Austin, tra i più tecnici di ultima generazione, ci ha permesso di assistere ad un Gran Premio valido e vivo, dandoci la possibilità di valutare abbastanza realisticamente i valori in campo. In aggiunta, non sono mancate le penalità legate all’utilizzo di nuove Power-Unit

Mercedes – 10 si meritano certamente il voto più alto in assoluto del week end, sia per le prestazioni, sia per il modo in cui stanno gestendo la lotta interna tra Hamilton e Rosberg

Lewis Hamilton e Nico Rosberg – 9  gara e qualifica strepitosa. Le qualità e “difetti” dell’uno e dell’altro si compensano. Uno conquista la pole position e l’altro si prende la vittoria

Daniel Ricciardo – 9 gara con sorpassi eccezionali. Sempre molto aggressivo e si conferma la sorpresa più bella di questa stagione. E’ un vero team-leader. 65 punti di vantaggio sul quattro volte Campione del Mondo, al primo anno in un top team, non sono pochi

Felipe Massa – 8,5 ha sfruttato al 100% il potenziale della sua Williams, anche se ancora una volta è stato penalizzato da un pit-stop non perfetto da parte del suo team. La sfortuna non vuole abbandonarlo

Jean-Eric Vergne – 8 nonostante il futuro incerto corre alla grande ottenendo il massimo, portando punti importanti all’interno della Toro Rosso

Fernando Alonso – 8 è l’unica vera arma della Ferrari. E’ riuscito a tenersi dietro Sebastian Vettel e ha fatto vedere di che pasta è fatto. Resta il numero 1

Sebastian Vettel – 7 bel recupero. Dalla pit-lane alla settima posizione. E’ in difficoltà con questa macchina, ma vuole far capire di essere arrivato alla Ferrari grazie al suo valore

Valtteri Bottas – 6,5 sinceramente non mi è piaciuto in questa circostanza. Non è stato il solito Bottas, pimpante e aggressivo

Sergio Perez – 5 non lo capisco proprio. Non è la prima volta che fa un errore di questo genere e l’espressione sul viso del suo Team Principal dice tutto. Non era certamente soddisfatto

Jenson Button e Kevin Magnussen – 5 bisogna vedere se è più per colpa loro o della vettura. La McLaren è certamente una di quelle vetture, come la Ferrari, che non digerisce alcune mescole

Kimi Raikkonen – N.D. impietoso il confronto con il compagno, sia come punti che come posizione in classifica.  Non è mai stato in gara. Non riesce a risolvere i suoi problemi e questo non è un buon segno in ottica futura

Ora vedremo cosa succederà tra meno di sette giorni in Brasile, penultimo appuntamento del Mondiale. Potrebbe arrivare la parola fine

Gp AMERICA – IL PUNTO

Lewis Hamilton è un “animale” da gara. Dopo aver perso il confronto con il compagno in qualifica, in gara è stato eccezionale, mettendo a segno uno di quei sorpassi che fanno capire chi sia il migliore in squadra in questo momento. I punti di vantaggio ora sono diventati 24 (su 75 ancora da attribuire tra Brasile e Abu Dhabi) e tra una settimana potrebbe arrivare la parola “fine”. E’ una questione solamente tra loro. In questo momento, non ci sono altri attori che possono infastidirli.

E’ stato un Gran Premio in cui la Williams mi ha deluso. Sinceramente, mi sarei aspettato di veder lottare sia Massa che Bottas per il terzo posto. Fantastico su questo fronte, invece, Daniel Ricciardo, autore di sorpassi incredibili. Si conferma assolutamente un team-leader, ottimizzando al meglio questa Red Bull che non smette di stupirci, uccidendo (sportivamente parlando) il compagno Vettel.

Sinceramente, non ho capito la strategia di Vettel – costretto a partire dalla pit-line – anche se proprio sul finale ha agguantato un settimo posto.

Molto bene la Lotus, che è risorta con un punto di Maldonado, e Vergne. Il francese ha dimostrato di non essere da rottamare. Può ancora essere utile alla Toro Rosso e alla Red Bull in un contesto globale, portando a Faenza punti importanti. Il team sta crescendo e può essere di aiuto.

Arrivando in casa Ferrari, Fernando Alonso prosegue il suo trend positivo, ridicolizzando Raikkonen. Purtroppo, il confronto con lo spagnolo è imbarazzante.

A tenere banco in questo fine settimana, come ci si poteva aspettare, è stato anche il forfait di Marussia e Caterham. Dovremo aspettare di capire quale strada prenderà questa F1, poiché c’è molta carne al fuoco tra terza macchina e nuove spartizioni di diritti. Sinceramente, non credo che la terza macchina sia la soluzione migliore. Mi prometto, però, di analizzare i problemi con più calma, in un secondo momento.

Gian Carlo Minardi “Sainz Jr, Ocon, Marciello, Evans per la terza vettura”

Se terza macchina deve essere, che almeno sia affidata a giovani ragazzi da far crescere in prospettiva futura” Con queste parole Gian Carlo Minardi analizzava la difficile situazione economica che sta attraversando la Formula 1, con la messa in vendita di Caterham e Marussia e lo spettro della terza vettura.

Il DNA del costruttore faentino è stato caratterizzato, fin dall’inizio della sua carriera, dal lavoro coi giovani piloti. Pertanto non potevamo sottrarci dal chiedergli quali nomi vedrebbe bene sulla terza vettura “In questo momento i giovani promettenti sono molti e il Made in Italy non è secondo a nessuno. Restando all’interno dei nostri confini la Ferrari è chiamata a puntare su uno dei suoi giovani tra Antonio Fuoco e Raffaele Marciello, senza però dimenticare Antonio Giovinazzi” commenta Minardi “Uscendo dal nostro territorio darei  certamente un’occasione al vincitore del FIA F3 Esteban Ocon, che si è messo alle spalle il neo-pilota Toro Rosso Max Verstappen. Inoltre si dice essere andato molto bene a Valencia con la Lotus e prossimamente proverà la Ferrari a Fiorano, come premio con la conquista del titolo. Come ho già sottolineato più volte vedrei molto bene il vincitore della WSR 3.5 Carlos Sainz Jr in coppia con Verstappen in TR. Il team sta crescendo anche strutturalmente. Pertanto punterei su una coppia molto giovane, con l’obiettivo di continuare la crescita insieme raccogliendo i frutti nell’arco di 2-3 anni. Con Ricciardo e Kyviat le porte di RedBullRacing sembrano essere bloccate nel breve periodo

Proseguendo la piramide arriviamo fino alla GP2 che ha consacrato Jolyon Palmer “Personalmente mi piacciono molto Mitch Evans e Felipe Nasr. In ottica terza macchina bisogna inserire nell’elenco anche Stoffel Vandoorne, facendo parte del programma giovani piloti McLaren

I punti interrogativi attorno all’utilizzo della terza vettura sono ancora numerosi “Bisogna capire meglio come sarà utilizzata per i diritti televisivi e per il punteggio” conclude il manager faentino “Essendo arrivati al terz’ultimo appuntamento mi auguro che sia oggetto di riunioni, affrontando con serietà e freddezza l’argomento”.

Gp America – PRESENTAZIONE

In virtù del forfait di Caterham e Marussia, l’adozione della terza macchina sarà argomento di riunioni durante il Gran Premio di Austin, terz’ultimo appuntamento del Mondiale di Formula 1.

Organizzare una terza vettura non è così semplice e scontato, poiché, oltre ad un costo, richiede anche un’organizzazione precisa, in termini di uomini e di logistica. Bisogna valutare al 100% tutti i Pro e Contro di un’operazione del genere, per evitare di ritrovarsi in situazioni simili, con aumento dei costi spropositati, che stanno tagliando le gambe non solamente alle due “Cenerentole”. Abbiamo almeno un altro team che naviga in acque tempestose. Diversamente dalla situazione in casa Caterham, la Marussia ha un biglietto da visita interessante, derivante dall’attuale nono posto nel mondiale Costruttori (davanti a Sauber e Caterham), che a fine stagione si tramuterebbe in denaro. Certamente bisognerà valutare la stato di salute fino in fondo. Arrivare all’amministrazione controllata a tre GP dalla fine non è un buon segnale. Bisogna valutare anche quali sono i termini del “bonus” concesso da Mr. E, per non perdere i diritti acquisiti con l’attuale nono posto.

C’è tanta carne al fuoco e mi auguro che sia arrivato il momento di sedersi intorno ad un tavolo, per valutare le difficoltà e trovare i rimedi per salvare questa F1 malata. Serve l’antidoto giusto, per ridare linfa e vitalità all’ambiente.

Arrivando al Gran Premio, Austin è certamente uno dei circuiti (tra quelli di ultima generazione) più tecnici e validi. Porterà ad una competizione esasperata, in cui sono attesi 2 pit-stop, avendo a disposizione Medium e Soft. Si ritorna dunque a parlare di strategie, ingrediente che è mancato in pieno in Russia. Poco da dire in casa Mercedes. Vinto il titolo Costruttori, deve solo capire chi sarà il suo campione. Lotta aperta tra Lewis e Nico, dove ognuno ha un obiettivo ben preciso. Provare a ridurre il distacco nel caso del tedesco e aumentare il divario, per essere meno vulnerabile ad Abu Dhabi, per l’inglese. Alle loro spalle, c’è la rincorsa al terzo posto, mentre tra i costruttori si accenderà la sfida per il terzo e quarto posto Costruttori, con una lotta a tre: Williams, Ferrari, McLaren. Ci aspetta una seconda-terza fila molto in fermento.

Sul fronte del mercato, l’arrivo della terza vettura potrebbe movimentare ulteriormente l’ambiente. Ad oggi, vengono a mancare quattro sedili e altrettanti piloti, che proveranno a riproporsi facendo pressione anche sulle loro disponibilità economiche. Considerando che l’idea della “terza vettura” non mi piace, spero almeno che sia affidata a dei giovani da far crescere. Intanto in queste settimane è arrivata la conferma per Nico Hulkenberg in casa Force India, uno dei team di seconda fascia certamente più appetibili.

Terza macchina? Carlos Sainz Jr. il desiderio

Lo spettro della terza macchina nel 2015 sta diventando sempre di più una realtà. Caterham e Marussia non saranno certamente presenti ad Austin, tra sette giorni nel terz’ultimo appuntamento del Mondiale di Formula 1. La notizia non sopraggiunge di certo come un fulmine a ciel sereno, visto i consistenti rumors circolati specialmente negli ultimi mesi. Addirittura rocambolesca la situazione del team di Norfolk. A distanza di pochi mesi, il salvataggio da parte di personaggi, che come sono arrivati sono spariti, è esploso come una bolla di sapone. Risultato: sedi poste sotto sequestro e struttura affidata ad un amministratore.

La crisi però non riguarda solamente le due “Cenerentole”, ma tante altre realtà, ben più blasonate (Sauber e Lotus). Pertanto i top team si stanno attrezzando per metter in pista la “terza vettura”, andando a caccia di nuovi piloti. “L’idea della terza vettura non mi piace, ma se proprio è necessaria che sia affidata ad un giovane”, commentava così nella giornata di sabato Gian Carlo Minardi sul suo sito www.minardi.it.

Il nome che circola insistentemente negli uffici dei Team Principal è quello di Sainz Jr. “Carlos Sainz Jr certamente è in pole, anche se continuo a vederlo in Toro Rosso al fianco di Verstappen”. Già nei mesi precedenti il manager faentino aveva previsto uno scenario estremamente giovane all’interno del team faentino, con lo spagnolo al fianco dell’olandese Verstappen e il russo Kvyat promosso in Red Bull, al posto di Vettel e al fianco di Ricciardo. Scenario che si è concretizzato in occasione del Gran Premio di Suzuka: Sebastian Vettel annuncia di lasciare la Red Bull, che a sua volta promuove il russo al fianco del suo australiano, lasciando un sedile libero in Toro Rosso. “Qualora la Red Bull dovesse lasciare libero Sainz Jr., ci sarebbe già pronta la Mercedes ad affidargli la terza vettura”. Lo stesso Toto Wolff aveva già provato a strappare Verstappen ai concorrenti.

Il mercato, quindi, si infiamma ulteriormente, insieme al nodo Fernando Alonso…