F.1 – Il gran premio di Valencia… di Gian Carlo Minardi

Formula1'Dopo la pausa estiva il circus della Formula 1 ha riaperto i suoi cancelli con due importanti novità sul fronte piloti: sul tracciato cittadino di Valencia ha fatto il suo debutto al volante di una F1 il francese Grosjean, prendendo in eredità la Renault “lasciata libera” da Nelson Piquet, mentre sul fronte Ferrari l’italiano Luca Badoer ha avuto l’oneroso compito di sostituire l’infortunato Felipe Massa.

Per il neo portacolori Renault si è trattato sicuramente di un debutto molto positivo. In qualifica il francese è stato molto vicino ai tempi di Fernando Alonso, mentre in gara è riuscito addirittura ad essere più veloce (seppur di pochi millesimi) dello spagnolo, dimostrando di aver trovato fin da subito un buon ritmo.

“Rimandato” invece Luca Badoer. Il suo è stato certamente un week end in salita, e non poteva essere diversamente: 10 anni di inattività sono tanti, soprattutto a 38 anni e senza mai aver provato la Ferrari F60. In queste condizioni diventa veramente difficile trovare il ritmo e raggiungere tempi accettabili. Un conto è svolgere un test in cui si devono dare delle indicazioni ai propri tecnici, mentre un altro è la gara. Sono due cose completamente diverse. Il tempo a disposizione è poco e un circuito come quello belga non sarà di certo di aiuto, anche se dichiara di aver trovato la giusta confidenza con la vettura. Spa è un tracciato molto tecnico e difficile e il divario tra Luca e il resto del gruppo è ampio e non facilmente colmabile.

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Proprio in base a questo risultato voglio ribadire il mio concetto, ovvero che bisogna dare fiducia e spazio ai giovani piloti provenienti dalle categorie propedeutiche: abbiamo una GP2 che prepara molto bene i suoi piloti e chi arriva da questo campionato (come anche dagli altri) riesce ad essere subito competitivo. Questo premia anche quei team che hanno investito sul futuro dei giovani supportando economicamente la loro carriera fin dalla giovane età. Grosjean e Alguersuari sono solo gli ultimi due esempi, ma possiamo citare anche Vettel, Hamilton e Kubica, senza andare indietro troppo nel tempo.

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Tornando al gran premio abbiamo visto una McLaren rinata al 100% che, alla luce di questi risultati, potrebbe anche portare via il terzo posto nella classifica mondiale alla Ferrari, che dovrà cercare di lottare ad ogni gran premio con due piloti performanti. Raikkonen ha vissuto un buon fine settimana mettendo in mostra una rossa in crescita, anche se non ai livelli delle frecce d’argento. Il finlandese è stato performante e continuativo, anche se dovrà andare alla ricerca di qualche decimo in più per scalare il gradino più alto del podio.

Valencia ci ha lasciato una Red Bull leggermente sotto tono, rispetto alle prestazione che ci aveva abituato anche se a Spa saranno nuovamente li davanti. Hanno sicuramente perso una grande occasione per accorciare il divario in classifica, anche se la cosa che mi preoccupa maggiormente sono i cedimenti al motore di Sebastian Vettel. Ricordiamo che ogni pilota ha a disposizione per l’intera stagione solamente 8 propulsori…e alla fine della stagione mancano ancora 6 appuntamenti…

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Buon recupero della Brawn GP che è tornata al successo con Rubens Barrichello, autore di un’ottima prestazione. Probabilmente anche senza l’inconveniente ai box di Lewis Hamilton, il brasiliano sarebbe riuscito a spuntarla. Certamente non all’altezza del suo compagno di scuderia Jenson Button, che per tutto il week end non è riuscito ad essere competitivo, iniziando forse a sentire la pressione del primo posto.

Ottima prestazione invece per Nico Rosberg, sempre tra i primi nelle prove libere e in qualifica, riuscendo ad esprimersi su ottimi livelli anche in gara confermando le sue capacità. Proprio il pilota della Williams sarà un’importante pedina in ottica mercato, insieme ad Alonso e Kubica. Il tedesco si è infatti visto costretto a dover rinunciare all’accordo con la BMW per la prossima stagione.

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Ospite fisso della top ten il due volte campione del mondo Fernando Alonso che, nonostante una vettura non così performante come dichiara Briatore, potrebbe rilevarsi un ottimo guasta feste per chi lotterà per il mondiale.

Sorprendente e indecifrabile è stata invece la prestazione della Toyota che alterna ottime prestazioni a risultati deludenti. A dimostrazione di questo il tempo fatto segnare da Timo Glock a tre tornate dalla fine: 1 secondo più veloce della sua migliore prestazione ottenuta in Q2, in condizioni di carico di benzina praticamente identico. Il problema della scuderia giapponese potrebbe essere proprio i troppi soldi a disposizione: un ridimensionamento del budgets potrebbe essere positivo per loro. Devono ringiovanire il team e un Timo Glock costa anche meno di un Jarno Trulli.

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Apprezzabili gli sforzi della Force India e della BMW che, dopo l’annuncio del suo ritiro, è riuscita a tornare nella zona punti con Robert Kubica.

Ci avviamo quindi a vivere in finale di stagione veramente intenso in quanto il calendario ci proporrà circuiti veri che potranno fare la differenza in vista della volata per i due titoli, a partire proprio da Spa. La dimostrazione l’abbiamo avuta ancora una volta domenica dove, su un circuito di 5419 mt, i 15 migliori tempi erano racchiusi in appena 1 secondo, mentre nella giornata di sabato Giancarlo Fisichella è stato eliminato in Q1 con uno scarto di 1 secondo sulla migliore prestazione.

Gian Carlo Minardi

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