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A quali scenari andiamo incontro?

Ci apprestiamo ad entrare nella settimana che ci consegnerà la seconda prova del Mondiale di Formula 1, in Malesia sul tracciato di Sepang a Kuala Lumpur.

A mente fredda si possono iniziare a dare qualche spiegazione sugli episodi che hanno contraddistinto la prima uscita in Australia, e in particolar modo il post-gara con la squalifica di Daniel Ricciardo e della Red Bull per non aver rispettato gli Artt. 5.1.4  e 3.2 dei Regolamenti Tecnici e Sportivi.

Ignorando i richiami dei Commissari Sportivi FIA, è evidente che la Red Bull abbia volutamente innescato un braccio di ferro che sarà necessario monitorare, in quanto voluto”, analizza Gian Carlo Minardi nel sito www.minardi.it. “A mio avviso, rientrando nei limiti imposti dal Regolamento Tecnico di 100 Kg/h di consumo istantaneo Ricciardo avrebbe, al massimo, rischiato di arrivare alle spalle di Kevin Magnussen. Quindi sul terzo gradino del podio”, prosegue il manager faentino. “Così facendo invece rischiano di compromettere un secondo posto e i primi punti mondiali. Puntualmente è arrivata la squalifica, anche se la scuderia di Milton Keynes ha presentato appello. Sinceramente faccio fatica a capire questo comportamento, a meno che non abbiano voluto forzare la mano per porre l’attenzione e portare sul tavolo delle discussioni un aspetto tecnico, sfruttando un punto debole della FIA legato al flussometro”.

Nei giorni scorsi il Team Principal del Minardi Team F1 aveva posto la sua attenzione su quanto possa essere difficile una vittoria in appello da parte degli uomini di Horner, in quanto autori di una doppia ammenda, legata sia al Regolamento Tecnico che Sportivo. Quest’ultimo, al punto 3.2, cita testualmente: “[..] I concorrenti dovranno assicurarsi che le loro vetture siano conformi alle condizioni di idoneità e di sicurezza per tutta la durata delle prove e della gara”. Ma, ignorato un ordine preciso di carattere sportivo proveniente dalla FIA, la vettura #3, in quegli istanti, non rispettava le condizioni di “idoneità e di sicurezza per tutta la durata delle prove e della gara” necessarie per correre un Gran Premio di Formula 1.

Come sappiamo l’appello della Red Bull Racing sarà discusso dalla FIA il 14 aprile a Parigi, ovvero dopo i Gran Premi di Malesia e Bahrein. “A questo punto quali scenari si potranno aprire? Conoscendo i punti deboli del sistema, si potrebbero innescare delle discussioni via radio tra Team e Commissari Sportivi per mettere in crisi il dispositivo”, commenta Minardi. “Mentre non si leggono per il momento prese di posizioni da parte dei Team Principal pro e contro RB, il presidente della Federazione Jean Todt, durante un’intervista concessa al TG1 RAI, si sbilancia dichiarando: ‘[..] La proposta legata ai 100 kg di carburante è arrivata direttamente dai partecipanti al Mondiale, ma se ne vogliono 110 kg non c’è nessun problema [..]’.

Non c’è dubbio. A questo punto sono iniziati i lavori per apportare dei cambiamenti ai Regolamenti”, conclude Gian Carlo Minardi.