Tremila appassionati riscaldano il paddock dell’Historic Minardi Day

Con l’Historic Minardi Day andato in scena all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, Gian Carlo Minardi ha regalato ad oltre tremila appassionati un viaggio nel tempo lungo trent’anni, facendo riassaporare i sapori e i suoni dei V8, V10 e V12 degli anni ’80, ’90 e 2000.

Tremila gli appassionati che hanno invaso il paddock e i box del tracciato del Santerno per riabbracciare la Formula 1, a dieci anni dall’ultimo Gran Premio di Formula 1. E’ stata l’occasione per toccare con mano oltre 50 monoposto di Formula 1, insieme a vetture di Gran Turismo, Formula 2, Formula 3 e F.3000, raggiungendo un “parco” di oltre 70 macchine e per incontrare il Team Principal Gian Carlo Minardi e piloti che hanno fatto parte della scuderia faentina.

Partendo dall’argentino Miguel Angel Guerra, primo pilota che ha corso sotto i colori del Minardi Team in Formula 2, per arrivare agli italiani Paolo Barilla, Giancarlo Fisichella, Giovanni Lavaggi, Pier Luigi Martini, Gianni Morbidelli, Jarno Trulli, Matteo Bobbi e Thomas Biagi, il brasiliano Tarso Marques e gli spagnoli Adrian Campos e Sala Luis Perez, insieme agli ingegneri Gabriele Tredozi e Aldo Costa si sono resi disponibili per firmare autografi e foto, oltre a scendere in pista con le 12 Minardi F1 portate dai collezionisti.

Emozioni anche per i quasi quattromila appassionati che hanno assistito durante il giorno all’evento dalla tribuna centrale e visto sfrecciare le monoposto della scuderia faentina, insieme a Ferrari, Williams, Tecno, March-BMW Schnitzer, Chevron-Toyota e tantissime altre vetture. Nei box, i tifosi che hanno varcato i cancelli del Paddock hanno potuto osservare da vicino il lavoro dei meccanici sulle monoposto, assistendo alla messa in moto dei propulsori e l’ingresso nella pit-line. Super visitata la mostra “Da Minardi a Toro Rosso”, 39 vetture schierate per una “passeggiata” nel mondo del Motorsport “made in Faenza”: si partiva dalle prime vetture di Formula 2 costruite da Gian Carlo Minardi per arrivare alla M185, la prima Minardi F1 che debuttò il 5 aprile del 1985 in Brasile, fino alla Minardi PS05 per concludere con tutta la gamma della Scuderia Toro Rosso, fino alla STR 10.

Gian Carlo MinardiSoddisfatto ed emozionato. Una giornata dedicata allo sport e agli appassionati in cui mi ha fatto piacere rivedere tantissimi piloti che hanno scritto, insieme a me, pagine importante del Minardi Team. La forte risposta del pubblico con una partecipazione importante sia in tribuna che all’interno del paddock è l’aspetto più bello. Mi ha fatto piacere vedere un paddock così animato e soprattutto la presenza di tantissimi giovani. Mi sono emozionato quando, insieme a tutti i piloti, siamo andati a salutare il pubblico presente in tribuna principale. L’Historic Minardi Day è stata l’occasione per ripercorrere 35 anni di passione, e vivere  un viaggio nel tempo anche sul fronte della tecnica. Erano presenti tre generazioni di monoposto. Sentire “cantare” questi propulsori mi riporta con la mente indietro. Sicuramente un’esperienza da ripetere. Devo ringraziare tutti per la calorosa accoglienza

Pier Giovanni Ricci (Direttore Autodromo): “Una bellissima giornata, fatta di emozioni che emergono con grande intensità quando si parla di Formula Uno ad Imola. E proprio il binomio Autodromo – Minardi è stata la carta vincente di questa manifestazione, entrambi simboli di due territori vicini che hanno saputo esprimere queste due eccellenze. Un ritorno ad un passato prossimo che ha portato la Scuderia di Giancarlo Minardi a ritagliarsi un posto di prestigio nella storia della F1, con i “suoi” piloti che hanno voluto essere presenti in questa grande festa. Voglio ringraziare i tanti appassionati che non hanno voluto mancare a questo appuntamento, sfidando un clima davvero torrido: segno che la passione era ancora più bollente”.

Historic Minardi Day | Sette ottimi motivi per venire a Imola

Stanchi della solita Formula 1 barricata nei suoi mega-motorhome super blindati e irraggiungibili? Stanchi della Formula 1 troppo silenziosa e poco avvincente?

La risposta è l’Historic Minardi Day che si prepara ad invadere l’Autodromo “Enzo e Dino Ferrari” di Imola sabato 25 giugno, a partire dalle 9.00, per una giornata dedicata interamente a tutti i tifosi. Oltre 70 vetture animeranno uno spettacolo unico, con tanta azione in pista, ma ancora di più nel paddock con mostre, simulatori e tanto altro ancora Abbiamo trovato 7 buoni motivi….

1) Torna il sound della F1 degli anni d’oro
La Formula 1 dell’era Turbo e dei propulsori V10 e V12 torna a rombare a Imola. Saranno ben 17 le monoposto del Mondiale che gireranno a Imola. Insieme alla Tecno 1972, alla Williams FW07 Campione del Mondo 1980 alle Ferrari di Alain Prost, Jean Alesi e Ivan Capelli gli onori di casa saranno fatti dalle 10 monoposto del Minardi Team. Si parte dalla Minardi M186 Motori Moderni per arrivare alla Minardi del 2005 ripercorrendo così la bellezza di oltre trent’anni di Formula 1.

I motori si accenderanno alle 9.00 coi primi giri di pista delle vetture Gran Turismo, apripista delle monoposto di Formula 1, Formula 2 e Formula 3 e Formula 3000 per uno spettacolo che si concluderà solamente alle 18,30

2) Le Formula 1 a portata di “mano” per un viaggio nel tempo unico
Dalle ore 9.00 i cancelli dell’area Paddock del circuito di Imola saranno aperti a tutti i tifosi e appassionati (costo di 10€ e gratis per gli under 12), per vedere da vicino le vetture del Minardi Team F1 e della Scuderia Toro Rosso. A fianco delle 31 monoposto faentine (si comincia dalla Minardi M185 che esordì nel Mondiale di F1 al Gran Premio del Brasile con Piero martini per arrivare alla STR10 di Verstappen-Sainz jr.) saranno esposte la piccola FIAT 500 del 1972, con cui Gian Carlo Minardi vince il primo Campionato Italiano in qualità di Direttore Sportivo della Scuderia del Passatore, la Minardi F2 del 1982 e la Ferrari F2001 Campione del Mondo Costruttori con Michael Schumacher e Rubens Barrichello

3) A “tu per tu” coi piloti
Camminando per il paddock si incontrerà il Team Principal Gian Carlo Minardi e i “suoi ragazzi” che hanno fatto parte della scuderia faentina nei 35 anni di storia, a partire dall’argentino Miguel Angel Guerra, primo pilota che ha corso sotto i colori del Minardi Team in Formula 2, per arrivare agli italiani Paolo Barilla, Giancarlo Fisichella, Giovanni Lavaggi, Pier Luigi Martini, Gianni Morbidelli, Alessandro Nannini, Jarno Trulli, il brasiliano Tarso Marques, gli spagnoli Adrian Campos e Sala Luis Perez, il portoghese Pedro Lamy e i test-driver che si sono alternati sulle vetture di Gian Carlo Minardi, tra cui Davide Rigon, Gabriele Lancieri, Matteo Bobbi e Thomas Biagi.

4) Sfida i tuoi amici
Ti senti un vero Campione del Mondo? Allora non potrai sottrarti dalla sfida coi tuoi amici al volante dei Simulatori GT Challenge e F1.

Il pilota più abile proverà l’emozione di girare sulla pista di Imola su una vera Lamborghini Huracan a fianco di un pilota professionista

5) Tanta musica e Street-food
Si sa, l’Emilia Romagna è terra di motori, ma anche della buona forchetta. Abbiamo allestito così un’area per lo Street-food dove si potranno assaporare diversi gusti, sorseggiando buona birra. Non mancherà la musica il dj-set in puro stile divertimento Red Bull.

6) Spazio alla tecnologia
Spazio anche alle nuove tecnologie “made in Emilia Romagna” e agli appassionati delle due ruote grazie alla partecipazione di “Energica Motor Company”. La società modenese  esporrà i suoi modelli di moto elettriche, Ego ed Eva. Quest’ultima appena presenta al pubblico, una streetfighter elettrica da 200 km/h, sarà disponibile per test drive programmati.

7) La comodità di arrivare a Imola
Raggiungere l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola non è come scalare l’Everest ! Comodo arrivarci in treno (la stazione dista 3,5 km dall’ingresso)  ed in Auto (Uscita A14 IMOLA).

Un tracciato che è parte della storia del Motorsport, una giornata da non perdere.

Vi aspettiamo TUTTI!

Historic Minardi Day |A Imola oltre 70 macchine con 50 Formula 1, 22 piloti “Minardi” e una mostra imperdibile

Un Historic Minardi Day dai colori internazionali si prepara ad invadere l’Autodromo “Enzo e Dino Ferrari” di Imola nella giornata di sabato 25 giugno. Vetture e piloti italiani ed esteri, provenienti  dall’Europa e dal Sud America per una giornata di sport dedicata a tutti gli appassionati, collezionisti e alla scuderia faentina fondata da Gian Carlo Minardi.

A dieci anni dall’ultimo Gran Premio di F1, la pista del Santerno si prepara a riabbracciare la Formula 1. Saranno oltre 70 le vetture presenti tra pista e paddock, con 50 esemplari di monoposto che hanno scritto le pagine più importanti del Mondiale di F1, insieme alle Formula 2, Formula 3, F. Italia, F3000 e Gran Turismo. Non mancheranno gli incontri coi piloti del Minardi Team e Gian Carlo Minardi

LA FORMULA 1 TORNA A ROMBARE IN PISTA
A partire dalle ore 9.00 verranno accesi i motori coi primi giri di pista delle Gran Turismo, con Ferrari, Aston Martin e Porsche apripista alle esibizioni delle 17 Formula 1. Gli appassionati potranno rivedere in azione 10 monoposto del Minardi Team F1 – si parte dalla Minardi M186 Motori Moderni per arrivare alla Minardi PS04/B – insieme alle quali sfrecceranno, tra le altre, anche la Williams FW07 Campione del Mondo 1980, le Ferrari con cui  Giancarlo Martini, Alain Prost, Jean Alesi e Ivan Capelli difesero i colori del Cavallino Rampante e la Tecno del 1972

A fianco delle Dallara F3, Renault F2000 e Ralt F3000 scenderanno in pista anche la Minardi M283B spinta dal propulsore BMW con cui Gian Carlo Minardi affrontò il Campionato di F2 nel 1983, la March-BMW Schnitzer 732 e la Chevron-Toyota B38 con cui Elio De Angelis vinse la gara di Montecarlo ed il Campionato Italiano nel 1977.

Saranno quindi numerose le monoposto e le Gran Turismo che animeranno lo spettacolo in pista fino alle 18,30 prima del saluto davanti alla tribuna principale. Per l’occasione l’accesso alle tribune sarà libero.

MOSTRA:  DA MINARDI A TORO ROSSO – la storia della Formula 1 in 30 anni di passione
Dalle ore 9.00 i cancelli dell’area Paddock del circuito di Imola saranno aperti a tutti i tifosi e appassionati (costo di 10€ e gratis per gli under 12), per vedere da vicino le vetture del Minardi Team F1 e della Scuderia Toro Rosso ripercorrendo oltre trent’anni di Motorsport. A fianco delle 31 monoposto faentine saranno esposte anche la Minardi F2 del 1982 e la FIAT 500 del 1972, con cui Gian Carlo Minardi vince il primo Campionato Italiano in qualità di Direttore Sportivo della Scuderia del Passatore, e la Ferrari F2001 Campione del Mondo Costruttori con Michael Schumacher e Rubens Barrichello.

Non mancheranno le occasioni per confrontarsi e salutare Gian Carlo Minardi e i piloti che hanno fatto parte della scuderia faentina nei 35 anni di storia, a partire dall’argentino Miguel Angel Guerra, primo pilota che ha corso sotto i colori del Minardi Team in Formula 2, per arrivare agli italiani Paolo Barilla, Giancarlo Fisichella, Giovanni Lavaggi, Pier Luigi Martini, Gianni Morbidelli, Alessandro Nannini, Jarno Trulli, il brasiliano Tarso Marques, gli spagnoli Adrian Campos e Sala Luis Perez, il portoghese Pedro Lamy e i test-driver che si sono alternati sulle vetture di Gian Carlo Minardi, tra cui Davide Rigon, Gabriele Lancieri, Matteo Bobbi e Thomas Biagi.

ENTERTAINMENT
All’interno del Paddock sarà prevista un’area di puro divertimento in stile Red Bull con musica e dj-set, cimentarsi in simulazioni di pit-stop grazie alla Toro Rosso oltre a poter sfidare i propri amici coi Simulatori GT Challenge e F1. Il pilota più abile proverà l’emozione di girare sulla pista di Imola su una vera Lamborghini Huracan a fianco di un pilota professionista. Non mancherà l’angolo della degustazione con un’offerta culinaria differenziata grazie ai numerosi stand dello Street Food

Spazio anche alle nuove tecnologie “made in Emilia Romagna” e agli appassionati delle due ruote grazie alla partecipazione di “Energica Motor Company”. La società modenese, che ha individuato nella figura di Gian Carlo Minardi il consigliere indipendente,  esporrà i suoi ultimi modelli di moto elettriche.

Per l’occasione è stato inaugurato il portale ufficiale dell’evento, www.MinardiDay.it,  dov’è disponibile l’intero programma dell’evento e tutti i dettagli sulla giornata all’Autodromo di Imola. Sarà possibile seguire gli aggiornamenti anche tramite i Social Network Facebook e Twitter, usando gli hashtag #HistoricMinardiDay e #MinardiDay, e il sito www.Minardi.it

Colgo l’occasione per ricordarvi che i documenti inerenti la richiesta ACCREDITI STAMPA per la giornata di sabato 25 giugno 2016 dovranno essere inviati per e-mail a Marcello Pollini (marcello.pollini@autodromoimola.it) entro il 20 giugno.  Tutte le informazioni sono disponibili sul sito dell’Autodromo di Imola all’indirizzo http://www.autodromoimola.it/accredito-stampa/historic-minardi-day/ e sulla pagina dell’evento

 

Historic Minardi Day – A Imola presenti anche gli Scuderia Ferrari Club

Anche gli Scuderia Ferrari Club – che rappresentano la PASSIONE FERRARI nel mondo – saranno presenti all’HISTORIC MINARDI DAY che si terrà il prossimo 25 giugno presso l’Autodromo Dino e Enzo Ferrari di Imola.

Siamo certi che questa collaborazione permetterà di arricchire una giornata dedicata a fan, collezionisti ed appassionati che vogliono rivivere le emozioni legate alla storia della F1, e ammirare le monoposto d’epoca sfrecciare di nuovo in pista con gli odori e rumori che ormai sono lontani.

Historic Minardi Day | Pierluigi Martini vi aspetta a Imola con la sua M189

Tra i grandi protagonisti dell’Historic Minardi Day, in programma il prossimo 25 giugno all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, non poteva di certo mancare Pierluigi Martini che sfreccerà lungo 4909 metri di pista al volante della sua M189 con cui riuscì a conquistare la prima fila in America, la zona punti a Silverstone, Estoril e Adelaide e la testa della corsa durante il Gran Premio del Portogallo “La M189 era come un vestito su misura. Rispetto alle F1 di oggi, quelle vetture erano molto più piccole e sembrava di essere veramente a contatto con l’asfalto

Grazie al suo passato è l’icona del Team Minardi F1. Ha portato al debutto la M185, la prima monoposto F1 firmata dalla scuderia faentino, ha conquistato il primo punto mondiale nel Gran Premio degli Stati Uniti nel 1988 e corso 104 Gran Premio, su 120, al fianco di Gian Carlo Minardi. Nel suo palmares svetta anche la vittoria nella 24 Ore di Le Mans nel 1999. Ha dato un seguito al binomio Minardi-Martini degli anni ’70 quando suo zio, Giancarlo, corse con la Scuderia del Passatore ed Everest di un giovanissimo Minardi in Formula 2.

Sarà una grandissima giornata di festa dove tutti gli appassionati e tifosi, del Minardi Team e non solo, potranno rivivere un capitolo importante della ricerca italiana nel Motor-sport. Gian Carlo Minardi, insieme al suo Minardi Team, ha saputo formare piloti, tecnici e ingegneri di talento che si sono messi in evidenza in Formula 1, regalandoci numerose emozioni. Insieme a Gian Carlo ho festeggiato traguardi importanti come il debutto in Brasile, il primo punto mondiale a Detroit, la prima fila in America e la testa del Gran Premio ad Estoril e diversi arrivi nella zona punti” commenta “Piero” Martini “Poter ricordare tutto questo a Imola, uno dei circuiti più belli, sarà fantastico. Ci sarà la possibilità di veder sfrecciare le macchine in pista, ma anche di vederle da vicine

I motori verranno accesi a partire dalle ore 9.00 coi primi giri di pista delle vetture di Gran Turismo e Supercars, apripista alle esibizioni delle F2, F3 e F1, ma già della 8.00 i cancelli dell’area Paddock e box saranno aperti per vedere da vicino le monoposto del Minardi Team F1, della Scuderia Toro Rosso e alcuni pezzi unici e storici come la F3 Chevron-Toyota B38 con cui Elio De Angelis vinse la gara di Montecarlo ed il Campionato Italiano nel 1977, la March-Bmw Schnitzer 732 che pilotò Ernesto “Tino” Brambilla, la Formula 3000 con cui Martini vinse a Imola e tante altre.

Historic Minardi Day | Intervista a Gian Carlo Minardi

Il 25 giugno 2016 sarà una data importate per la storia del Minardi Team. All’Autodromo “Enzo e Dino Ferrari” di Imola andrà in scena l’Historic Minardi Day, un’intera giornata dedicata alla storia della scuderia faentina fondata da Gian Carlo Minardi che per oltre vent’anni ha calcato la scena mondiale. In pista, insieme alle monoposto di Faenza, anche le vetture di Formula 2 e Formula 3. Lo spettacolo però non sarà solamente lungo i quasi 5 km di pista. Tutti gli appassionati potranno accedere all’area Paddock e ai box, dove saranno esposte i ventuno modelli del Minardi Team, (dalla M185 alla PS05), le dieci Toro Rosso e alcuni pezzi storici e unici come la  F3 Chevron-Toyota B38 di Elio De Angelis, oltre ad incontrare i piloti. Non mancherà la musica dei DJ e lo spazio per la cucina.

Abbiamo quindi raggiunto Gian Carlo Minardi per farci raccontare cosa dovremo aspettarci dall’Historic Minardi Day. Ecco cosa ci ha detto. 

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Historic Minardi Day | Lo spettacolo tra pista e paddock con F1, musica e street food

Mancano solamente 30 giorni all’Historic Minardi Day, in programma nella giornata di sabato 25 giugno all’Autodromo di Imola. L’Enzo e Dino Ferrari si appresta a riabbracciale la Formula 1 e le monoposto di Formula 2 e Formula 3 che hanno contribuito a scrivere pagine importanti dei 35 anni della storia del Minardi Team, dell’autodromo imolese e del Motor-sport.

I motori verranno accesi a partire dalle ore 9.00 coi primi giri di pista delle vetture di Gran Turismo e Supercars, apripista alle esibizioni delle F2, F3 e F1. Il momento clou sarà alle 12,30 quando tutti i riflettori saranno rivolti verso le monoposto, grazie alla disponibilità dei numerosi collezionisti, firmate da Gian Carlo Minardi che dal Gran Premio del Brasile 1985 al GP di Cina 2005 hanno calcato la scena mondiale.

Lo spettacolo però non si svolgerà solamente lungo i quasi 4909 metri di pista. Dalle ore 8.00 i cancelli dell’area Paddock saranno aperti a tutti i tifosi e appassionati, che potranno vedere da vicino le monoposto del Minardi Team F1, della Scuderia Toro Rosso e alcuni pezzi unici e storici come la F3 Chevron-Toyota B38 dell’amico Nick Taylor con cui Elio De Angelis vinse la gara di Montecarlo ed il Campionato Italiano nel 1977, oltre ad incontrare Gian Carlo Minardi e i piloti che hanno contribuito a scrivere pagine importanti dell’avventura del team faentino nel Circus della F1. Non mancheranno le occasioni per mettersi alla prova con sfide virtuali grazie a simulatori professionali, nonchè l’angolo della musica con la Event-car Red Bull e dello Street Food con un’offerta culinaria differenziata grazie ai numerosi stand.

C’è grande attesa e fermento per questa giornata e non può che farmi piacere. L’Historic Minardi Day vuole essere una giornata di sport da vivere insieme a tutta la famiglia, un’occasione per abbracciare il mondo della F1 troppo spesso chiuso. Abbiamo voluto creare un evento dedicato completamente agli appassionati, aprendo non solamente le tribune, ma anche l’area Paddock e box. Sarà anche l’occasione per incontrare i membri dei “Minardi Fans Club San Francisco, Lauria e Paullo”, che hanno già aderito all’evento, e mi fa particolarmente piacere la presenza di Miguel Angel Guerra, il primo pilota che ha corso sotto i colori del Minardi Team in Formula 2” commenta Gian Carlo Minardi

Lo spettacolo proseguirà in pista e nell’area Paddock fino alle 18,30 prima del saluto davanti alla tribuna principale.

Per l’occasione è stato inaugurato il portale ufficiale dell’evento, www.MinardiDay.it,  dov’è disponibile l’intero programma dell’evento e tutti i dettagli sulla giornata all’Autodromo di Imola. Sarà possibile seguire gli aggiornamenti anche tramite i Social Network Facebook e Twitter, usando gli hashtag #HistoricMinardiDay e #MinardiDay, e il sito www.Minardi.it

Il costo del biglietto è di 10€ (gratis per gli Under 12) acquistabile direttamente in Autodromo oppure attraverso il portale Vivaticket (clicca qui)

Save the date – 25.06.2016, a Imola arriva l’Historic Minardi Day

In occasione dell’Historic Minardi Day, sabato 25 giugno, la Formula 1 tornerà a rombare all’Autodromo di Imola. Una giornata dedicata ai motori e allo sport per ripercorrere i 35 anni di storia del Minardi Team e dell’Enzo e Dino Ferrari, riassaporando i 340 Gran Premio di F1 corsi dalla scuderia fondata da Gian Carlo Minardi, ma non solo.

Insieme alle monoposto firmate Minardi Team F1, che hanno calcato la scena Mondiale dal debutto al Gran Premio del Brasile 1985 con Pierluigi Martini fino al Gran Premio di Cina 2005 con Friesacher/Doornbos/Albers passando per le stagioni di Alessandro Nannini, Michele Alboreto, Fernando Alonso, Giancarlo Fisichella, Jarno Trulli, Alessandro Zanardi, Mark Webber, Luca Badoer, Gianni Morbidelli tanto per citarne alcuni  spinte da propulsori turbo e aspirati V12 e V10 da oltre 800 CV, scenderanno in pista anche vetture di Formula 2 e Formula 3, categorie in cui Gian Carlo Minardi raccolse successi  all’inizio della sua avventura nel Motorsport.  In aggiunta nella giornata vi saranno momenti dedicati agli appassionati di GT Sportive e Stradali.

In esposizione le monoposto della storia del Team Minardi F1 e della Scuderia Toro Rosso, compresa la STR03 con cui Sebastian Vettel ha vinto il suo primo Gran Premio a Monza nel 2008,  e alcuni pezzi unici e storici di Formula 1, oltre ad incontri coi piloti che hanno contribuito a scrivere pagine importanti della avventura del Minardi Team F1.

Questa giornata è dedicata a tutti gli appassionati e ai tifosi del Minardi Team che ancora oggi continuano a dimostrarmi il loro affetto. Durante la Targa Florio ho toccato con mano il loro calore e mi sono emozionato. Sinceramente non me lo aspettavo. L’Historic Minardi Day sarà l’occasione per rivivere i 340 GP in F1 e i 35 anni del Minardi Team, insieme ai piloti che hanno contribuito a scrivere questa storia. Una giornata di sport da vivere tutti insieme. Vi aspetto numerosi” commenta Gian Carlo Minardi

Per l’occasione è stato inaugurato il portale ufficiale dell’evento, www.MinardiDay.it, dove sarà disponibile l’intero programma dell’evento e tutti i dettagli sulla giornata all’Autodromo di Imola. Sarà possibile seguire gli aggiornamenti anche tramite i Social Network Facebook e Twitter, usando gli hashtag #HistoricMinardiDay e #MinardiDay.

Il costo del biglietto è di 10€ (gratis per gli Under 12) acquistabile direttamente in Autodromo oppure attraverso il portale Vivaticket (clicca qui)

Minardi.it incontra Giovanni Lavaggi

Ha esordito nel Motor-sport a 26 anni e a 35 anni ha corso il suo primo Gran Premio di Formula 1, approdando successivamente nel 1996 alla corte di Gian Carlo Minardi. Nel suo palmares anche la vittoria della 24 Ore di Daytona oltre ad aver costruito e progettato una LMP1 da privato.

Ad una settimana dall’inizio del nuovo Mondiale di F1, Minardi.it ha incontrato Giovanni Lavaggi “Sinceramente non seguo molto il Mondiale. Trovo le gare poco interessanti e attraenti. Purtroppo i sorpassi si contano col contagocce. I duelli che hanno fatto grande questo sport sono estinti e le macchine le trovo troppo complicate

Facciamo un passo indietro  e torniamo al Gran Premio di Germania 1996, anno del tuo debutto al volante della M196 spinta dal Ford
E’ stata un’esperienza molto bella. Nonostante le difficoltà economiche attraversate dal team in quel periodo, nella squadra ho trovato grandissimi professionisti. Il telaio della macchina era veramente eccezionale, e non scherzo. Il tallone d’Achille era il motore. Oltre a pagare dazio sul fronte della potenza, l’affidabilità era veramente scarsa.  In sei week-end ho rotto sette motori. A dimostrazione di quanto fosse valido il telaio, sulla pista del Motor-show a Bologna abbiamo rischiato di vincere, contro Benetton  e Ligier.

Cosa ti è mancato per restare più a lungo nel Mondiale?
Sicuramente il supporto economico. Fin dall’inizio ho dovuto cavarmela con le mie forze. In quegli anni la Regione Sicilia avrebbe avuto i mezzi per supportarmi, poiché ero l’unico pilota siciliano in Formula 1, ma purtroppo tale collaborazione non si concretizzò.

Ieri come oggi, c’era un team che dominava la scena: la Williams, mentre oggi abbiamo la Mercedes. Dei cicli che si ripetono sempre.
Con la differenza che oggi, anche i team più piccoli, possono contare su una motorizzazione praticamente pari a quella ufficiale. A quell’epoca noi pagavamo anche 180 CV in meno, quasi il 25%. Pertanto diventava impossibile lottare alla pari con gli altri, nonostante un telaio molto buono, come dimostra il risultato di Budapest. In un tracciato il cui il motore cantava  meno, sono riuscito a chiudere nella top-ten

Nel  1995 ha vinto anche la 24 ore di Daytona. Che differenza hai visto tra Europa e USA?
Non posso dire di aver vissuto a pieno l’esperienza americana poiché correvo con un team semi-ufficiale Porsche, la cui collaborazione con la casa di Stoccarda proseguiva  dal 1989. Ho corso anche tre edizioni della 24 Ore di Le Mans. Devo dire che la più grande differenza è il livello dei piloti. In Europa il livello è decisamente più elevato

Dopo la F1 sei passato alle ruote coperte, progettando e costruendo anche una LMP1
Dopo l’esperienza in F1 era difficile trovare nuovi stimoli per continuare, pertanto ho deciso di dare vita ad un mio team correndo con una Ferrari 333 e ottenendo importanti risultati con podi e vittorie, come nella 1000 Km di Monza e Magny-Course. Al mio fianco ho avuto anche Gaston Mazzacane, arrivato poi in Minardi nel 2000. Quando la Ferrari decise di non farmi più avere i pezzi di ricambio in tempopensai di arrangiarmi da solo. Quello fu il primo passo, che mi portò a progettare e realizzare privatamente una LMP1. Sapevo che sarebbe stata una sfida non facile. Lo stesso Gian Carlo, col quale ho mantenuto un ottimo rapporto, me lo disse ma mi sono sempre piaciute le sfide impossibile. Anche perché avrei dovuto lottare con Audi, Peugeot ecc

Nonostante le risorse economiche ristrette, la macchina era buona, facile da guidare  e con un grande potenziale. Alla fine del 2006 eravamo solamente a 2” dalla pole. Contemporaneamente alla crisi economica, c’erano da affrontare i cambi di regolamenti che richiedevano importanti investimenti. Condizione impossibile per un privato. Siamo andati avanti fino al 2009. Occasionalmente partecipo alle gare storico e mi è capitato di dividere l’abitacolo con Emanuele Pirro

 

Giocando coi numeri

In questi giorni di apparente tranquillità, aspettando con trepidazione la presentazione delle nuove monoposto, a poco più di dieci anni dall’ultimo gran premio del Minardi Team F1 ho voluto giocare coi numeri e le statistiche.

Naturalmente è stato un vero gioco, ma i numeri che sono emersi sono simpatici e da una parte mi gratificano, considerando anche il sistema punteggio di quegli anni, le risorse economiche ridotte e le varie difficoltà nel reperire motori e gomme. Se da una parte il team Minardi è al primo posto come numero di gran premi disputati senza conquistare alcun podio (siamo infatti arrivati tre volte al quarto posto) dall’altro occupiamo ancora la settima posizione, alle spalle di colossi del calibro di Ferrari, McLaren, Williams, Lotus, Tyrrel e Brabham, come numero di gran premi disputati in totale. 340 gran premi, contro i 326 di Liguer, 311 di Sauber e 300 di Renault, che proprio quest’anno tornerà come costruttore. Nella classifica punti, rientriamo nella Top 40, col 36esimo posto davanti a Prost Gp, Toleman, Footwork. Ci sono volute 73 gare prima di disputare un giro in testa (1989 – Gp Portogallo con Martini) contro i 178 di Sauber e 82 della BAR.

Sul fronte piloti, Pierluigi Martini è al quattordicesimo posto come numero di gran premi corsi col medesimo costruttore (103) su 118 partenza nella sua carriera in Formula 1 che lo collocano in 48esima posizione assoluta (primo è Barrichello con 323 Gp) e al sesto posto tra gli italiani. Nella Top six dei debuttanti più giovani, il Minardi Team è rappresentato da Fernando Alonso (19 anni e 218 giorni) ed Esteban Tuero (19 anni e 320 giorni). Niente male

Come dicevamo sono solamente numeri, ma se vogliamo continuare a giocare coi “se” notiamo che col sistema di punteggio attuale, la Minardi sarebbe andata a punti fin dalla stagione di esordio grazie ad un ottavo posto in Australia di “Piero” Martini. In ventuno stagioni, solamente nel 1987 non avremo raggiunto la Top-10. L’altro grande rammarico è legato alla fornitura del motori. Oggi i costruttori sono obbligati a fornire Power-Unit tutte uguali, salvo deroghe fatte ad hoc, come nel caso di Toro Rosso per il 2016. Come Minardi, già anni avevamo tentano (invano purtroppo) di porre l’attenzione verso questa regola, poiché eravamo costretti a correre con propulsori vecchi anche di tre generazioni. Nonostante tutto però, in alcune circostanze, siamo riusciti a stare davanti a costruttori ben più blasonati. Piccole soddisfazioni.

Con un sorriso in più, ci prepariamo a vivere e seguire da vicino un’altra intensa stagione di Formula 1 … e che vinca il migliore.

Gian Carlo Minardi ricorda l’indimenticabile Michele

Con Michele c’è sempre stato un bellissimo rapporto di reciproca stima. Mi fa piacere che abbiamo iniziato e terminato la sua carriera, in monoposto da professionista, col Minardi Team. Una volta appeso il casco al chiodo, avevamo programmato di collaborare insieme per aiutare a crescere l’automobilismo italiano” ricorda Gian Carlo Minardi.

Nel 1981, per la seconda stagione del Minardi Team in Formula 2, ingaggia due piloti: Johnny Cecotto e un giovane, ancora poco conosciuto, di nome Michele Alboreto, mettendogli a disposizione la Minardi-Fly M281 progettata da Caliri e Marmiroli e dotata del collaudato motore BMW preparato da Heini Mader. La nuova avventura della scuderia faentina parte per il meglio, grazie anche al talento di Michele che mette subito in difficoltà il più esperto compagno di box: 3° posto a Thruxton e Pergusa, pole position a Paul e vittoria nella gara di Misano nel pieno del torrido agosto della Riviera “Fu una stagione in crescendo che ci regalò, proprio grazie al manico di Alboreto, la prima e unica vittoria del Minardi Team. Per noi era la seconda stagione come costruttori

Le strade di Minardi e Alboreto si incrociano nuovamente nel 1994, ultima stagione in Formula 1 del milanese, prima di passare alle competizioni GT e alla 24 Ore di Le Mans “Purtroppo i risultati conquistati non rendono giustizia al vero valore di un pilota come Michele. Ha raccolto meno di quanto meritato. E’ arrivato in Ferrari in un momento difficile. Già nel 1981 avevo cercato di convincere l’Ing. Enzo Ferrari a puntare su Michele. Purtroppo non mi volle ascoltare, ma nel 1984 arrivò la “rivincita”: Alboreto era pilota Ferrari” prosegue il manager faentino che ci regala anche un aneddoto “Michele è stato anche oggetto dell’unica discussione col grande Enzo Ferrari, quando nel 1983 raccontai ad Autosprint di aver segnalato alla Ferrari il talento di Michele. A quel mio intervento il Drake rispose con una lettera che ancora oggi conservo

Conclusa la 24 Ore di Le Mans 2001 avremo dovuto iniziare il nostro progetto per far crescere l’automobilismo italiano.In parte sono riuscito a dare vita a questo progetto, con la prima Formula ACI CSAI nata in ricordo di Michele Alboreto e la Scuola Federale intitolata a lui” conclude il ricordo Minardi.

Minardi.it incontra Gianni Morbidelli

Ha appena concluso la sua stagione nel TCR International Series con la Honda Civic, ma dal 1990 al 1992 ha difeso i colori del Minardi Team nel Mondiale di Formula 1. Minardi.it ha incontrato Gianni Morbidelli, appena rientrato dall’Argentina per rivivere quegli anni insieme a Gian Carlo Minardi e ai suoi ragazzi

Il Gran Premio USA 1990 è stato il tuo debutto in Minardi dopo il debutto in Scuderia Italia, in preparazione della stagione completa nel 1991
Gli ultimi due gran premi della stagione 1990 sono stati il preludio di due anni belli con Gian Carlo Minardi. Era come vivere in famiglia, con veri rapporti umani. Ho avuto modo di imparare tantissimo e crescere professionalmente. Sul fronte dei risultati sono state gare non facili poiché abbiamo avuto diversi problemi di affidabilità. In qualifica riuscivamo a difenderci grazie al propulsore Ferrari prima, e Lamborghini dopo. In gara purtroppo avevamo diversi problemi di affidabilità La M191 è stata la prima vettura firmata dal giovanissimo Aldo Costa, col quale ho mantenuto un rapporto fantastico e che in Mercedes ha mostrato tutto il suo vero valore. Nel 1991 si trovò a gestire un 12 cilindri non facile, molto lungo che creava problemi anche di torsione sul telaio.

Sei rimasto col Team di Gian Carlo Minardi anche nella stagione ’92. Qual è il momento che ricordi con maggiore piacere?
Uno dei Gran Premi più belli è stato il Messico, in cui ho chiuso al settimo posto, mancando la zona punti solamente per un posto. Purtroppo a quel tempo i punti venivano assegnati col contagocce, diversamente da quanto succede oggi. Oppure la qualifica di Imola quando con Pierluigi Martini ci sfidammo, fino all’ultimo, a suon di decimi entrando nella top 10. La buona cucina di Minardi non si può dimenticare. Ogni tanto anche piloti di altri team venivano a mangiare sotto il nostro tendone. Con tanti ragazzi ho mantenuto un ottimo rapporto e, in particolare, con Luca Zama

E il più difficile?
E’ legato ad un evento divenuto tragi-comico. Durante le qualifiche di Spa-Francorchamps, per un’incomprensione con Jean Alesi,  distrussi la mia Minardi. Rientrato ai box Gian Carlo mi fece salire  sul “muletto” per terminare la sessione. Alla bus-stop però si ruppe la sospensione picchiando nuovamente. A quel punto, dalla radio, Gian Carlo disse “Torna pure con comodo che tanto abbiamo finito le macchine” Anche nei momenti più difficili sapeva smorzare la tensione con una battuta o un detto romagnolo

Com’è cambiata la tua vita privata con l’arrivo nel Circus?
In quel periodo correvo titolare in un team di Formula 1, e in più ero collaudatore Ferrari, godendo di una doppia visibilità.  Venivi travolto dalla notorietà e dagli eventi. Eri nel limbo, soprattutto perché giovanissimo. Ti trovavi nel posto dove tutti i ragazzi volevano essere. Non ti rendi conto degli eventi. Vivi il tutto sull’onda dell’entusiasmo. Crescendo, ti godi di più l’esperienza

Il passaggio dalla stagione 1990 alla 1991 ha visto l’arrivo a Faenza del propulsore Ferrari.
Rispetto al Ford… due mondi assolutamente diversi. In quegli anni le macchine erano in continua evoluzione. Passammo dall’ 8 al 12 cilindri. Già solo per coppia e rumore erano due “mezzi” agli opposti. Il “sound” del 12 cilindri era una sinfonia.  Un piacere guidarlo.

Se dovessi raccontare un aneddoto particolare e simpatico sul romagnolo Gian Carlo Minardi?
Le espressioni romagnole che ogni tanto diceva, del tipo “Insacchiamo il violino e andiamo” oppure “Sicuro è morto” Ricordo con simpatia il lato umano di Gian Carlo oppure quando fummo invitati a Kyoto da uno sponsor giapponese. Abituati  alla piadina romagnola e ai tortellini, ci fecero pernottare in  un hotel tipico giapponese, con tutte le usanze e abitudini del posto, dal mangiare ai massaggi lunghissimi. Ci siamo fatti tante di quelle risate

Hai diviso il box con Martini, Fittipaldi e Zanardi. Chi è stato l’osso più duro?
Decisamente Piero Martini. Un vero mastino, nonché parte integrante del Team Minardi. Veloce e determinato. Io ero un giovane rampante e lui un pilota già affermato. Un grande stimolo a spingere sempre più forte

Hai chiuso la stagione 2015 nel TCR International Series
Tra alti e bassi. Siamo stati anche in testa al campionato, ma nella seconda parte di stagione abbiamo accusato problemi al turbo e freni che ci hanno tolto di fatto dalla lotta per il titolo. Rispetto alle altre vettura la nostra macchina era “acerba” per mancanza di chilometri. Col team sono rimasto in ottimi rapporti e da parte mia c’è  la volontà di proseguire nel TCR. Prima di Natale spero di definire i programmi 2016

Minardi.it incontra Gaston Mazzacane

Ha difeso i colori del Minardi Team F1 nella stagione 2000 al volante della M02-Fondmetal in coppia con Mark Genè. Un legame con la famiglia Minardi che dura ancora oggi. Un ottavo posto durante il Gran Premio d’Europa come miglior risultato, anche se resta impresso nella memoria dei tifosi il bel duello con la McLaren di Mika Hakkinen ad Indianapolis mentre occupava la terza posizione.

Torniamo indietro al 2000, anno del tuo debutto in Formula 1 col Team Minardi.  Quando c’è stato il primo contatto con Gian Carlo Minardi?
Il primo contatto con la Minardi è avvenuto nel 1988, a fine della mia stagione in F3000. Insieme a Eduardo Ramirez e Jacques Kremer sono stato convocato da Gian Carlo Minardi per poter diventare, nel 1999, terzo pilota del team, oltre a competere nel campionato europeo prototipi con una Ferrari del team Lavaggi

Cosa ti ha fatto scegliere il team di Faenza per il tuo debutto?
Grazie agli ottimi rapporti di affari diGian Carlo Minardi con l’Argentina ho avuto la possibilità di correre col suo team.

La F1 è il sogno di ogni ragazzo che si affaccia al motor sport. Cosa ti ha colpito di più del mondo della Formula 1?
La Formula 1 è la massima espressione del motor sport per ogni pilota. Ti senti come una stella. E’ meraviglioso.

Qual è stato il momento più bello della tua avventura in Minardi
Senza alcun dubbio quando ero terzo, durante il gran premio d’Indianapolis, davanti alla McLaren di Hakkinen con la possibilità di segnare un risultato incredibile per il team.

…. il più difficile?
Il passaggio alla Prost Gp. Ha condizionato in modo negativo la mia permanenza in F1. Non avrei mai dovuto lasciare la Minardi a fine 2000.

Con Gian Carlo e Giovanni Minardi è rimasta ancora oggi una forte amicizia. Hai qualche aneddoto da raccontarci?
In quell’anno abitavo nella stessa palazzina di Gian Carlo e Giovanni. Gian Carlo era il mio secondo padre e Giovanni come un fratello. Ogni mattina Gian Carlo passava a svegliarmi, accompagnato dal suo cane, per controllare se avevo dormito nel mio appartamento. Siamo legati da una forte amicizia che perdura ancora oggi

Quali sono ora i tuo impegni?
Dopo la F1 ho corso in Champ Car, Formula Truck e nel campionato FIA GT con una Ferrari 550 GT1 del Team ACA Argentina. Ora sono impegnato nel campionato turismo Carratera, più importante in Argentina

Il tuo sogno nel cassetto e i prossimi obiettivi?
Il mio sogno è di continuare a correre con la stessa voglia e motivazione di quando ho iniziato a 5 anni, e di raggiungere ottimi risultati in Argentina al volante della Chevrolet. Inoltre sono  vice-presidente dell’ istituto ACTT e CEO dell’Autodromo Mouras de La Plata, dove lavoro assiduamente per far crescere l’automobilismo argentino

Cosa pensi della F1 odierna?
In F1 oggi c’è tantissima tecnologia, ma il dominio Mercedes e il poco “sound” della power-unit porta ad un allontanamento dei fans. Il calendario è certamente molto bello, poiché si continua a correre nei tracciati che hanno fatto la storia di questo sport, a cui hanno affiancato posti nuovi e scenografici. Il format delle qualifiche mi piace, così come la diversità dei pneumatici, che rende i gp strategici. Continuo a seguire la Formula 1 poiché mi appassiona.