F1 – Gian Carlo Minardi “Bilancio Positivo per Aci Team Italia. Ora serve un team satellite”

Il duemilaquindici ha visto prendere la luce all’Aci Team Italia Velocità con Luca Ghiotto e Raffaele Marciello quali alfieri in senno al team Trident, rispettivamente nei campionati GP3 e GP2. E’ solamente l’ultimo step di un programma a lungo termine studiato dalla Federazione, volto ad aiutare i ragazzi nel tortuoso percorso del motorsport, partendo proprio dal karting. Nelle settimane scorse, in un’intervista esclusiva concessa ai microfoni di www.minardi.it il Presidente Aci Angelo Sticchi Damiani, con soddisfazione, faceva il punto “I risultati ottenuti ci indicano chiaramente che questa è la strada giusta e che già da ora possiamo dire di aver ottenuto due importanti vittorie. La prima è quella sullo scetticismo che fin dall’inizio ha circondato questo progetto. La seconda vittoria l’abbiamo ottenuta sul campo facendo in modo che i due ragazzi della Trident potessero avere un supporto finanziario e di comunicazione importante; fatti questi che hanno consentito loro di affrontare al meglio la stagione ed ottenere risultati buoni, spesso ottimi” Dopo l’appuntamento di Monza, e con ancora tre week end in calendario, Luca Ghiotto guida la classifica GP3, con Marciello all’ottavo posto in GP2.

Quando si parla di giovani, non si può non coinvolgere un talent-scout come il manager faentino Gian Carlo Minardi, presente anche a Monza durante il Gran Premio d’Italia di F1 “Il Team Italia sta coronando il lavoro iniziato dalla Scuola Federale tramite le selezioni di Aci Sport, volte a seguire e valorizzare i ragazzi nella loro carriera. Parliamo di uno sport condizionato fortemente dalla ricerca dei finanziamenti e dall’economia. Nonostante il difficile momento abbiamo diversi giovani, nati nelle nostre formule miniori, che si stanno mettendo in mostra a livello internazionale avviandosi al professionismo, italiani e non” Il lavoro prosegue partendo proprio dal karting, il primo passo “Seguiamo i ragazzi impegnati nel Kart portandoli poi nel Campionato di Formula 4, per scovare i nuovi Fuoco, Ghiotto, Marciello, Giovinazzi. Come Federazione siamo stati i primi in assoluto a credere in questa nuova formula, che col tempo saprà regalarci importanti soddisfazioni” Un esempio è il canadese della FDA Lance Stroll, campione in carica della F4 Italia e attualmente al settimo posto, al debutto, nell’impegnativa FIA Formula 3 European. Al secondo posto troviamo, ad una manciata di punti, il nostro portacolori Antonio Giovinazzi “Non dobbiamo dimenticarci che l’Italia ha contribuito a scrivere pagine importantissime della storia del Motorsport insieme a Ferrari, Maserati e Alfa Romeo. Ancora oggi sappiamo difenderci e ho l’impressione che le vittorie dei nostri ragazzi inizino a pesare. L’esempio l’ho toccato con mano a Monza, quando la vettura di Luca Ghiotto è stata oggetto di verifiche e controlli al limite della sopportazione. Operazioni che invece non sono avvenuta sulle vetture dei suoi avversari che, guarda caso, corrono col team Art Gran Prix

A questo punto la domanda sorge spontanea. Cosa manca all’Italia e ai nostri piloti per raggiungere l’apice e la Formula 1? “Serve assolutamente un team di serie B, o come lo chiamo io, un Team Materasso per far crescere e mettere alla prova i ragazzi. Soluzione che manca alla Ferrari per completare il progetto FDA, molto criticato negli ultimi giorni” prosegue Gian Carlo Minardi “Altre realtà possono contare su un team giovane per valorizzare i vivai, ottenendo qualche volta importanti risultati. Lo stesso Sebastian Vettel, accantonato dalla Red Bull, era passato alla corte della BMW esplodendo grazie alle prove libere del venerdì mattina aperte ai giovani. Ripreso dai “bibitari” e “parcheggiato in Toro Rosso, ha avuto la possibilità di crescere vincendo la sua prima gara a Monza, prima di passare in Red Bull Racing e diventare per quattro volte Campione del Mondo. Questo deve essere motivo di meditazione. In Italia abbiamo solamente la Ferrari. Serve con urgenza un team secondario