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F1 | Test, L’analisi di Gian Carlo MINARDI. Red Bull spaventa

 

Al Montmelò si sono spenti i riflettori sulla seconda sessione di test collettivi e fare un’analisi non è certamente facile, anche se bisogna partire da due punti fissi:

– Siamo alla conclusione di un ciclo tecnico e sul fronte dell’evoluzione queste macchine hanno raggiunto il limite;
– Le gomme sono le medesime della passata stagione.

I miglioramenti in termini cronometrici, nell’ordine di qualche decimo rispetto a dodici mesi fa, sono perfettamente in linea poichè è molto più facile guadagnare mezzo secondo (se non un secondo) tra una stagione e l’altra con l’inserimento di una nuova mescola. Lavorando solamente sull’aerodinamica e sul motore, sono necessari due-tre anni di sviluppo per raggiungere il medesimo obiettivo.

A saltare all’occhio è il distacco di appena un secondo e mezzo tra i primo e l’ultimo (1’16”196 per Bottas e 1’17”803 di Albon). Onestamente un divario poco realistico e questo ci deve far pensare, ma a Melbourne scopriremo le reali forze in campo.

A far paura è la Red Bull. Ho l’impressione che tra i top team, siano loro ad aver effettuato lo step evolutivo maggiore in termini di telaio e motore e che si siano nascosti. Nell’ultimo tentativo di venerdì Verstappen ha palesemente alzato il piede nel T3 e il suo miglior crono di 1’16”269 (a 71 millesimi da Bottas) poteva essere decisamente più basso.

Indecifrabile la Mercedes. Resta la vettura di riferimento. Anche loro si sono coperti. Così come i team satelliti, hanno accusato diversi problemi inaspettati di affidabilità, ma potrebbero aver volutamente portato al limite i pezzi per testarne la resistenza.

In crescita la Ferrari, rispetto ai primi tre giorni di test, con diverse prove sulle gomme anche se non si sentono pronti a lottare per la vittoria nella prima parte di stagione.

Gian Carlo Minardi

Foto © Copyright: Moy / XPB Image

Gian Carlo Minardi “Bello vedere tanti giovani nei test”

Il Mondiale di Formula 1 si è chiuso appena domenica, e già tra martedì e mercoledì tutti i team (Marussia esclusa) sono scesi nuovamente in pista sul tracciato di Abu Dhabi per gli ultimi chilometri di questo 2014. Le vetture sono state trasformate in veri e propri laboratori con l’obiettivo di raccogliere il maggior numero di dati e informazioni da travasare sul progetto 2015.

Al fianco dei piloti titolari, i team manager si sono affidati anche a giovanissimi rookie, provenienti dai principali campionati propedeutici come F.3 European (Esteban Ocon e Spike Goddard), GP3 Series (Alex Lynn), GP2 Series (Raffaele Marciello e Jolyon Palmer), WSR 3.5 (Carlos Sainz Jr) nonchè DTM (Stoffel Vandoorne e Pascal Wehrlein), a cui si aggiungono Felipe Nasr (già collaudatore Williams), Max Verstappen (prossimo pilota TR) e Will Stevens con un passato in WSR 3.5 e pilota Caterham nell’ultimo round. Sono stati ben nove i nuovi volti che si sono messi al volante di Force India, Red Bull, McLaren, Mercedes, Ferrari e Lotus “Un bel segnale per questa Formula 1, che con la scusa della limitazione dei costi, ha ridotto all’osso le possibilità per i ragazzi di mettersi in mostra al volante di una monoposto della massima seriecommenta Gian Carlo Minardi “Sono sempre stato un sostenitore dei test dedicati ai giovani e vedere tutti questi nuovi volti mi fa ben sperare per il futuro. La massima serie deve tornare il sogno e l’obiettivo per tutti quei ragazzi che entrano nel Motor Sport. In queste ultime due giornate che hanno chiuso il 2014, e che in parte hanno inaugurato la nuova stagione, abbiamo visto piloti che si sono messi in mostra in tutti i principali campionati propedeutici, dalla Formula 3 alla GP2, mettendo insieme un gran numero di tornate. Vedere Raffaele Marciello calarsi nell’abitacolo della F14-T, da italiano, è un’immagine spettacolare, anche perché figlio del progetto di tutoraggio che ACI e la Scuola Federale stanno portando avanti. Partito dal karting ha vinto la Formula Abarth, prima di  imporsi a livello internazionale nella F.3 e, quest’anno in GP2, con la bella vittoria a Spa-Francorchamps” prosegue il manager faentino. Negli ultimi due anni invece era toccato a Jules Bianchi e Davide Rigon (quest’anno impegnato nel Mondiale Endurance con la Ferrari di AF Corse) partecipare ai Rooky test sulla pista di Magny-Course e Silverstone. “Solo con queste giornate di test possiamo avere un ricambio generazionale nel Circus. I talenti non mancano, soprattutto in Italia. Il programma e il lavoro svolto in queste stagioni dai nostri istruttori con gli stage formativi e il Supercorso, ci hanno permesso di formare campioni come Antonio Fuoco e Antonio Giovinazzi senza dimenticare Mirko Bortolotti, Daniel Zampieri, Edoardo Piscopo, Luca Ghiotto e molti altri

Sulla pista di Vallelunga si è tenuta l’undicesima edizione del Supercorso Federale ACI, stage formativo e valutativo destinato ai giovani talenti della velocità e del rallismo tricolore. I giovani piloti sono stati impegnati in test, alternati a incontri in aula, con vetture diverse per quanto ha riguardato il settore pista e su fondi diversi per il settore rally. Nel settore pista sono stati selezionati due piloti provenienti dalla Formula 4 (Drudi e Russo) e quattro dal karting  (Bertorelli, Travisanutto, Cutrupi e Albanese). Tra i piloti provenienti dalla Formula 4 il migliore è stato Mattia Drudi, mentre tra i quattro kartisti alla fine delle quattro giornate di gara è emerso Diego Bertonelli “Indipendentemente da chi ha vinto, tutti i ragazzi partecipanti saranno seguiti anche nel futuro, collaborando attivamente alla loro crescita in attesa che sia varato il Team Italia Velocità,” conclude l’ex costruttore “come annunciato dal Dott. Marco Ferrari, Direttore per lo Sport Automobilistico ACI”

Minardi “Si ai test, ma con un rookie”

Finalmente. Ci è voluto uno scandalo come quello Pirelli-Mercedes-FIA per tornare a parlare e riaprire i test durante una stagione di Formula 1. Stando alle indiscrezione nel 2014 si potranno svolgere sui circuiti europei quattro sessioni da due giorni ciascuna.

Non posso che essere soddisfatto di questa scelta. A mio avviso però, come sostengo da anni ormai, sarebbe giusto organizzarli in modo che ogni team si presenti in pista con un pilota titolare affiancato da un rookie” analizza Gian Carlo Minardi che, dopo aver lavorato e lanciato in F1 tantissimi giovani campioni, continua a porre l’attenzione sui piloti del domani, vera linfa del Motor Sport.

Dopo tutto il polverone sollevato era inevitabile, ma era anche paradossale pensare di ridurre le spese tagliando sulle prove, dirottando così la ricerca verso altri settori come simulatore, prove indoor e galleria del vento. E’ da anni che lo sostengo e finalmente ci siamo. La Formula 1 deve certamente stare attenta ai costi, fare limitazioni, ma non proibire” conclude il manager faentino e attuale supervisore della Scuola Federale “Vediamo cosa succederà nelle prossime settimane”