GP Inghilterra – PRESENTAZIONE

Dal Gran Premio di Montreal, che ci ha introdotto nel secondo terzo di campionato, sono passate tre settimane. I team  quindi hanno avuto due settimane piene per lavorare sui nuovi aggiornamenti, che potranno essere determinanti per la lotta alla pole position e la vittoria.

Silverstone è un circuito vero, oltre che storico. Per di più si trova in uno Stato in cui condizioni atmosferiche e basse temperature potranno avere un ruolo determinante. Storicamente Red Bull e Mercedes sono le favorite anche se la Ferrari non può permettersi di perdere altro terreno. Proprio nella passata stagione firmò il suo sigillo con Alonso. Questi tre team sono certamente i favoriti alla conquista del gradino più alto del podio con Hamilton e Rosberg pronti a infastidire Vettel per la pole.

In casa Lotus l’arrivo di nuova linfa, derivante dalla cessione del 35% delle quote, sarà determinante per riprendere lo sviluppo, anche se dovrà essere spalmata in modo intelligente nell’arco di tutta la stagione. Saranno certamente un importante outsider insieme a Force India e, con condizioni particolari legate al meteo, Toro Rosso e McLaren.

Per la Williams l’appuntamento inglese avrà un sapore importante visto che rappresenta il 600esimo Gran Premio in Formula 1. Un traguardo straordinario anche se in questo momento la scuderia sta attraversando un anno non facile, caratterizzato da una riorganizzazione sia manageriale che tecnica. Ho grande fiducia nel lavoro di Frank. E’ sempre stato molto bravo a ribaltare le situazioni difficili e a ricreare il team.

In questi giorni di attesa è arrivato anche il responso sul “Test-gate”, che mi trova particolarmente d’accordo. Hanno fatto un test in più ed è arrivato il divieto di prendere parte alla giornata dedicata ai rookie. Un test importante in quanto, nonostante siano aperti e dedicati ai giovani, le scuderie usano quelle giornate per effettuare delle prove. Spero si arrivi alla chiusura di questa telenovela alquanto inutile sulla chiusura dei test.

Silverstone 1989 rappresenta forse la migliore gara in assoluto del Minardi Team. Grazie al 5° e 6° posto di Martini-Sala restammo nella top 10. In quegli anni l’acquisizione dei punti, e quindi dei diritti televisivi e dei trasporti, era divisi in due semestri. Silverstone era l’ultima gara del primo semestre e dovevamo conquistare assolutamente due punti. Grazie a Martini e Sala ne portammo a casa addirittura tre. Avevamo raggiunto a pieni voti un risultato di vitale importanza per noi.

Ne parlavo giusto qualche sera fa con Pier Luigi e sono convinto che sia stata la miglior gara in assoluta firmata dal binomio Minardi-Martini. Al rientro a Bologna, nonostante la Ferrari avesse vinto con Mansell, tutti i faentini ci prepararono una fantastica festa all’aeroporto. Proprio in quell’occasione nacque il primo importante colloquio con l’ing. Fusaro, Presidente Ferrari, che ci portò a “vestire” i propulsori Ferrari nella stagione 1991.

IL PUNTO di (quasi) metà stagione

Con il Gran Premio del Canada la Formula 1 è entrata nel secondo terzo di stagione. Team e piloti si avvicinano sempre di più al giro di boe e alla parte bollente della stagione che tradizionalmente segna uno spartiacque naturale tra i top team e le scuderie di seconda fascia che non dispongono delle risorse finanziarie e tecniche per proseguire lo sviluppo della monoposto lavorando al tempo stesso sul progetto 2014 che, come sappiamo, introdurrà numerose (e costose) novità.

Il campionato è ripartito da dove ci eravamo lasciati nel 2012 con una Red Bull al comando della classifica e una Ferrari che insegue, quest’anno  con qualche rimpianto, in quanto Fernando potrebbe avere più punti se non avesse fatto uno zero in Malesia e una prestazione opaca a Sakhir. La F138 si è dimostrata certamente performante nei long run, ma non ancora all’altezza dei principali avversari per quanto riguarda la qualifica.

Prestazioni altalenanti da parte della Mercedes che dopo Montecarlo ha dato un segnale importante, dimostrando di aver risolto in parte i gravi problemi di degrado che le avevano condizionato pesantemente la passata stagione. La scuderia delle Tre Stelle potrà essere certamente, per il futuro, un terzo incomodo. Per il primo terzo di campionato abbiamo avuto una Lotus in grande spolvero con un Raikkonen aggressivo e molto costante. Occupano la terza e quarta posizione nel mondiale piloti e costruttori, ma dovranno fare un grande sforzo a livello organizzativo, ma non so se le risorse economiche glielo permetteranno, per essere pronti  nel 2014. La prossima stagione presenterà numerose novità, prima tra tutto il motore Turbo, e pertanto si dovrà creare una forte collaborazione (non facile) tra costruttore e motorista.

Molto bene la Force India che si sta confermando, con il suo quinto posto davanti alla McLaren, outsider scomodo e difficile. Inizio certamente non facile proprio per la scuderia di Waking che sta attraversando un periodo di riorganizzazione interna e forse è già proiettata al 2015, quando tornerà un binomio importante come quello con la Honda.

Dopo Melbourne e Bahrein la Toro Rosso è riuscita a portarsi costantemente in zona punti conquistando l’attuale settimo posto nel mondiale, aiutata soprattutto da un grande Vergne che è tornato in lizza per un posto in Red Bull se, come è probabile, Webber prenderà altre strade a fine anno.

Stiamo parlando senza alcun dubbio di un campionato condizionato dall’interpretazione da parte dei Team delle gomme. La  situazione che si è venuta a creare per ottenere  maggiore spettacolo potrebbe anche non giovare all’ immagine della Pirelli, che quindi dovrà necessariamente intervenire tecnicamente . Quello che lascia maggiormente perplessi, in questa prima parte del Campionato, sono le differenze sostanziali di prestazioni tra i piloti  all’interno delle stesso team. A Silverstone i Team dovrebbero provare nuove gomme con costruzione della spalla diversa. Attendiamo quindi con curiosità queste prove per vedere se poi ci sarà l’unanimità dei Team per il cambiamento Tecnico.

Gp Canada – IL PUNTO

Come spesso è capitato in questa stagione abbiamo vissuto un week end a due facce per la Ferrari e ad unica linea per la Red Bull. Ancora una volta il risultato è stato deciso dal tempo e dalla basse temperature, e di conseguenza, dalle gomme.

Un sabato che potremmo definire molto difficile per la Ferrari ed eccezionale per la Red Bull, soprattutto con Vettel che ha costruito proprio con la qualifica il successo della domenica. Ha fatto la lepre prendendo subito un buon margine. Si sono dimostrati molto bravi a ribaltare le situazioni difficili, ma altrettanto fortunati perché nonostante la toccata contro il muro di Sebastian e il “lungo”, la vettura non ha riportato nessun tipo di danno. I due errori sono un segnale che anche il tedesco non è immune dalle sbavature.

Molto bravo Fernando Alonso che ancora una volta, come se ne avesse bisogno, ha dimostrato di essere un cavallo vincente conducendo una gara costantemente all’attacco. Il secondo posto vale quanto una vittoria. Rimane il rammarico per il troppo tempo perso dietro Rosberg e Webber. Positiva anche la prestazione di Felipe Massa. Dopo il brutto incidente in cui ha compromesso le qualifiche è stato autore di una buona corsa, recuperando diverse posizioni e girando su ottimi riscontri portando alla Ferrari punti importanti in ottica mondiale.

La Mercedes ha dimostrato di aver risolto i suoi problemi con le gomme chiudendo al terzo posto con Hamilton, dopo una bella lotta con il ferrarista. Potranno essere gli arbitri del mondiale. Tra i quattro team, la Lotus potrebbe essere quella meno pericolosa, in quanto dubito che potranno proseguire lo sviluppo della monoposto, nata molto bene, fino a fine campionato. Mi auguro che la prestazione di domenica non sia un primo campanello. Credo abbiano pagato le basse temperature della pista in quanto 28°C della pista sono pochi per loro. Nonostante questo Kimi ha proseguito la sua striscia positiva entrando nuovamente nella zona punti, diversamente dal suo compagno.

Da applausi la prestazioni di Vergne e della Toro Rosso. Non sono entrati solamente nella zona punti, ma hanno conquistato la Top 6 lottando ad armi pari con i top team. Nella storia della F1 la Top 6 era la linea che delimitava la zona punti mentre oggi, per fortuna di team e piloti, questa forbice è stata allargata. Oggi parliamo di un settimo/ottavo posto come un risultato importante, mentre negli anni passati era considerato di secondo piano. Proprio per questo quando un pilota legato ad un team di seconda fascia conquista la quinta posizione, lo considero ancora di più un risultato importante. Quella di domenica per la scuderia di Faenza è stato il migliori risultato dopo la vittoria di Monza e dimostra di avere intrapreso una strada interessante, supportata anche da un buon momento di competitività dei suoi alfieri.

La Force India si conferma un ottimo outsider consolidando la quinta posizione, davanti ad una McLaren che è rimasta fuori dalla zona punti.

Tra tre settimane si tornerà in Europa sui circuiti storici e i team avranno due settimane piene di lavoro per mettere a punto ulteriori aggiornamenti.

Gp Monaco – IL PUNTO

Abbiamo vissuto un Montecarlo caratterizzato da numerosi incidenti, safety-car e da una Mercedes decisamente competitiva. Nonostante “una rondine non faccia primavera” – stiamo sempre parlando di un gran premio corso su un tracciato particolare, utilizzando due mescole che difficilmente ritroveremo ancora –  hanno dato comunque una grande prova di forza e, qualora confermassero di aver veramente risolto i problemi di degrado in gara, il campionato avrà trovato dei nuovi pretendenti per il titolo.

Uso ancora in condizionale in quanto i valori in campo cambiano molto velocemente da un gran premio all’altro, anche se hanno dimostrato di essere veloci fin dal primo giorno. Un plauso bisogna certamente farlo a Nico Rosberg, non soltanto per la vittoria, ma anche perché ha dimostrato di sapere gestire al meglio, sia in prova che in gara, il binomio macchina-gomme. Questo risultato in un certo senso riabilita anche Michael Schumacher che, al di la dell’età, aveva lottato contro un pilota che non è certamente di seconda fascia, ma un validissimo driver. Oggi invece sta vincendo il confronto con un pilota emergente, campione del mondo e considerato da tutti come il migliore, che in partenza ha dormito un po’.

Se da un lato il successo della Mercedes potrà regalarci maggiore suspense rendendo questa stagione ancora più incerta, di contro un avversario un più vuol dire maggiore difficoltà nel recuperare punti. Questo aspetto mette in evidenza maggiormente il week end poco felice della Ferrari e di Alonso, caratterizzato anche dal doppio incidente di Felipe Massa. Sarà importante rimboccarsi le maniche, cercando di mettere a fuoco tutti gli errori dopo il trionfo spagnolo. In Canada gomme e meteo potranno condizionare ancora il risultato.

Giornata positiva invece per Force India e Toro Rosso con il team di Vijay Mallya che si conferma al quinto posto e outsider veramente tosto. Grande esuberanza da parte di Perez che vuole dimostrare a tutti i costi di poter avere un futuro e di non essere di secondo piano. Molto irruente, ma anche sfortunato e non trattato benissimo dai colleghi. Lo stesso Raikkonen, che ha fatto gli ultimi 3-4 passaggi tiratissimi, ha stretto il messicano per ben due volte. E’ importante che i commissari usino lo stesso metro per tutti i piloti e in tutte le gare.

E’ stata una domenica ricca di polemica dove a tener banco ci ha pensato il test Mercedes-Pirelli. Mille chilometri avvallati dalla FIA, ma che la Mercedes non avrebbe svolto nel rispetto delle regole, ovvero non utilizzando una vettura vecchia almeno di due anni. Ci sono regolamenti chiari che però vengono interpretati a seconda delle varie esigenze dei team. Questo non va bene

 

 

 

 

 

GP Montecarlo
1. Nico Rosberg – Mercedes – 78 giri
2. Sebastian Vettel – Red Bull-Renault – +3″8
3. Mark Webber – Red Bull-Renault – +6″3
4. Lewis Hamilton – Mercedes – +13″8
5. Adrian Sutil – Force India-Mercedes – +21″4
6. Jenson Button – McLaren-Mercedes – +23″1
7. Fernando Alonso – Ferrari – +26″7
8. Jean-Eric Vergne – Toro Rosso-Ferrari – +27″2
9. Paul di Resta – Force India-Mercedes – +27″6
10. Kimi Raikkonen – Lotus-Renault – +36″5
11. Nico Hulkenberg – Sauber-Ferrari – +42″5
12. Valtteri Bottas – Williams-Renault – +42″6
13. Esteban Gutierrez – Sauber-Ferrari – +43″2
14. Max Chilton – Marussia-Cosworth – +49″8
15. Giedo van der Garden – Caterham-Renault – +1’02″5
16. Sergio Perez – McLaren-Mercedes – +6 giri

Mondiale Piloti:

1. Vettel 107; 2. Raikkonen 86; 3. Alonso 78; 4. Hamilton 62; 5. Webber 57; 6. Rosberg 47; 7. Massa 45; 8. Di Resta 28; 9. Grosjean 26; 10. Button 25;

Mondiale Costruttori:

1. Red Bull-Renault 164; 2. Ferrari 123; 3. Lotus-Renault 112; 4. Mercedes 109; 5. Force India-Mercedes 44; 6. McLaren-Mercedes 37; 7. Toro Rosso-Ferrari 12; 8. Sauber-Ferrari 5

Gp Spagna – IL PUNTO

La Ferrari e la F1 ci hanno fatto vivere un gran premio e una domenica pomeriggio eccezionale. Ho vissuto dal vivo i primi due giorni del gran premio di Spagna e fin dalle prove libere la scuderia di Maranello si era dimostrata molto veloce nei long run con entrambe le mescole, dando una grande sensazione di tranquillità.

La F138 deve certamente migliorare sul giro secco, che rimane il suo tallone d’Achille, anche se questa F.1 permette numerosi sorpassi grazie a Kers, DRS e al forte degrado delle gomme Pirelli. Buona parte del successo è stato costruito da Alonso alla curva tre, mettendo a segno un sorpasso da manuale che rimarrà certamente negli annuali. Sono quelle manovre che riabilitano questo sport e che ci danno la possibilità di vivere e assistere ad una stagione entusiasmante.

Il risultato di oggi è la chiara dimostrazione che i ribaltoni sono possibili e si possa passare velocemente da delusioni importanti a gare eccelse. Secondo successo stagionale per Alonso che si sta avvicinando velocemente alla vetta, ora lontana diciassette lunghezze. Ora ci aspettano due appuntamenti, Monaco e Canada, dove lo spagnolo potrà fare nuovamente la differenza. Bravo anche Felice Massa, autore di una bella rimonta. Ha saputo gestire nel migliore dei modi i problemi con le gomme posteriori portando a casa un terzo posto prezioso che lancia il team al secondo posto nel mondiale. Impeccabili anche nei pit stop. Stefano Domenicali si è fatto certamente un bellissimo regalo di compleanno e, con l’occasione, rinnovo i miei auguri.

L’ottimo week end di Maranello è stato completato dal secondo successo in Formula Renault 2.0 di Antonio Fuoco, pilota FDA. Sul tracciato di Imola, Fuoco ha bissato il successo conquistato a Vallelunga in occasione della gara di apertura. Anche le nuove leve della FDA contribuiscono a rendere ancora più bella questa storia.

Fin dalle prove libere ho temuto Raikkonen. Se la Lotus non avrà un calo di budgets, il finlandese sarà il primo avversario di Fernando. Kimi sta facendo una stagione egregia così come la Force India che, grazie al settimo posto di Paul Di Resta, si conferma quinta forza del mondiale davanti alla McLaren, che ha salvano il fine settimana con una gara chiusa a punti con i suoi due piloti. Ancora una volta Button ha fatto la differenza con le hard.

Molto bene anche la Toro Rosso che in una gara così dura con tantissimi detriti in pista e l’incognita di incorrere in un errore banale conquista un punto con Ricciardo consolidando la settima posizione.

La Mercedes si è dimostrata una vettura molto valida sul giro secco, ma con molti problemi ingara. Non erano certamente loro a far paura e i primi avversari anche se sono molto contento per Nico Rosberg che in qualifica ha messo a segno un giro strepitoso lasciandosi alle spalle Hamilton. E’ stato un osso molto duro da superare in gara e grazie al suo sesto posto la Mercedes conserva la quarta posizione. Hanno una vettura che consuma eccessivamente le gomme, ma sono convinto che da qui a qualche gran premio potranno migliorare.

Ora ci aspetta Montecarlo in cui troveremo le mescole Super Soft e Soft. Anche in questo caso ci sarà da soffrire. Nonostante i numerosi sorpassi tra le stradine del Principato la qualifica rimane molto importante.

 

 

 

 

 

Gp Barcellona

1. Fernando Alonso – Ferrari – 66 giri
2. Kimi Raikkonen – Red Bull-Renault – +9″3
3. Felipe Massa – Ferrari – +26″0
4. Sebastian Vettel – Red Bull-Renault – +38″2
5. Mark Webber – Red Bull-Renault – +47″9
6. Nico Rosberg – Mercedes – +1’08″0
7. Paul di Resta – Force India-Mercedes – +1’08″9
8. Jenson Button – McLaren-Mercedes – +1’19″5
9. Sergio Perez – McLaren-Mercedes – +1’21″7
10. Daniel Ricciardo – Toro Rosso-Ferrari – +1 giro
11. Esteban Gutierrez – Sauber-Ferrari – +1 giro
12. Lewis Hamilton – Mercedes – +1 giro
13. Adrian Sutil – Force India-Mercedes – +1 giro
14. Pastor Maldonado – Williams-Renault – +1 giro
15. Nico Hulkenberg – Sauber-Ferrari – +1 giro
16. Valtteri Bottas – Williams-Renault – +1 giro
17. Charles Pic – Caterham-Renault – +1 giro
18. Jules Bianchi – Marussia-Cosworth – +2 giri
19. Max Chilton – Marussia Cosworth – +2 giri

La classifica del Mondiale Piloti:

1. Vettel 89; 2. Raikkonen 85; 3. Alonso 72; 4. Hamilton 50; 5. Massa 45; 6. Webber 42; 7. di Resta e Grosjean 26; 9. Rosberg 22; 10. Button 17; 11. Perez 12; 12. Ricciardo 7; 13. Sutil 6; 14. Hulkenberg 5; 15. Vergne 1.

La classifica del Mondiale Costruttori:

1. Red Bull-Renault 131; 2. Ferrari 117; 3. Lotus-Renault 111; 4. Mercedes 72; 5. Force India-Mercedes 32; 6. McLaren-Mercedes 29; 7. Toro Rosso-Ferrari 8; 8. Sauber-Ferrari 5.

Gp Bahrein – IL PUNTO

Nel gran premio più tirato ed esaltante di questo inizio 2013 è purtroppo venuto a mancare uno dei protagonisti, Fernando Alonso, rallento dal primo problema tecnico. Un gran premio ricco di lotte, sorpassi e controsorpassi al limite del regolamento  dettati da una grande tenacia.

Abbiamo avuto un Perez veramente scatenato nei confronti di un Button che non voleva mollare la leadership all’interno del team McLaren e un Rosberg penalizzato purtroppo dal degrado delle gomme. Il suo giro in qualifica è stato vicino alla perfezione, lasciandosi dietro due campioni del mondo del calibro di Vettel e Alonso. In gara sapevano benissimo che la situazione si sarebbe capovolta a causa del consumo eccessivo dei pneumatici posteriori. La bagarre di inizio gran premio non lo ha aiutato. Ottima gara per Lewis Hamilton che è riuscito a risalire fino al quinto posto riuscendo a sfruttare meglio le sue Pirelli. I due/tre giri in più prima dell’ultimo pit stop gli hanno permesso di arrivare a fine gara con gomme più “fresche”, riuscendo ad avere la meglio su Webber e Perez.

Una corsa dai numerosi spunti, fin dal sabato con tutti i top driver racchiusi in pochi decimi,  ma amara per i nostri colori, con Alonso rallentato dal non funzionamento del DRS e un Massa da due forature che richiederanno un’analisi approfondita. Lo spagnolo ha messo in piazza una prova esemplare: nonostante il pit stop anticipato e la mancanza del DRS è stato autore di una corsa eccezionale e i 37” di distacco da Vettel sono veramente pochi. Visto come si erano messe le cose ad inizio corsa sono tre punti guadagnati, anche se senza dubbio la Ferrari ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato. Al di la dell’ottima prestazione e dalla nuova vittoria, diventa difficile giudicare Sebastian Vettel autore di una corsa in solitaria e senza pressione dopo i due sorpassi di Alonso e Rosberg. Credo comunque che abbia ancora un buon margine nonostante i suggerimenti del team di non spingere e i giri veloci segnati in gara. Al contrario Webber non è stato all’altezza della situazione. Difficile fare un’analisi, in quanto è andato in crisi con le gomme. Purtroppo per lui è rimasto immischiato in numerose battaglie che portano ad un maggiore consumo delle gomme.

Raikkonen e un ritrovato Grosjean completano il podio del Bahrein regalando punti preziosi ad una Lotus costantemente presente nelle zone alte che si conferma terza forza sia sul fronte costruttori che piloti. Dopo aver sofferto un Kimi in forma eccezionale che sfrutta al massimo un’ottima macchina, Grosjean ha ritrovato la retta via, aiutato anche dal cambio della scocca. La E21 lavora molto bene con le gomme e ha già raccolto più punti della passata stagione.

Da applausi anche la Force India con un Di Resta che chiude ai piedi del podio. E’ una presenta costante in Q3 e si sta inserendo nella lotta per la sesta posizione. Senza il contatto da inizio gara anche Sutil avrebbe potuto portare punti importanti. E’ una bella realtà che riesce a disturbare e lottare con i big.

Ora abbiamo tre settimana prima dell’arrivo del Mondiale in Europa. A questo punto della stagione team e piloti hanno il panorama completo dei compound, oltre ad aver girato in diverse condizioni atmosferiche. Si arriva su un tracciato che non ha segreti come Barcellona, essendo sede dei test invernali. Red Bull rimane certamente la macchina di riferimento con una Ferrari però più vicina, anche in qualifica. In questa lotta però ci sono outsider molto insidiosi come la Mercedes, veloce sul giro secco, e una Lotus costantemente presente nelle zone calde della classifica. Con questo livellamento delle prestazioni però ogni errore viene pagato il doppio. Bisognerà stare molto attenti. Ci sono ancora quindici gran premi e quindi tutto potrà succedere. In Spagna vedremo numerose novità .

 

Sakhir, gara

1. Sebastian Vettel – Red Bull-Renault – 57 giri
2. Kimi Raikkonen – Lotus-Renault – +9″1
3. Romain Grosjean – Lotus-Renault – +19″5
4. Paul di Resta – Force India-Mercedes – +21″7
5. Lewis Hamilton – Mercedes – +35″2
6. Sergio Perez – McLaren-Mercedes – +35″9
7. Mark Webber – Red Bull-Renault – +37″2
8. Fernando Alonso – Ferrari – +37″5
9. Nico Rosberg – Mercedes – +41″1
10. Jenson Button – McLaren-Mercedes – +46″6
11. Pastor Maldonado – Williams-Renault – +1’06″4
12. Nico Hulkenberg – Sauber-Ferrari – +1’12″9
13. Adrian Sutil – Force India-Mercedes – +1’16″7
14. Valtteri Bottas – Williams-Renault – +1’21″5
15. Felipe Massa – Ferrari – +1’26″3
16. Daniel Ricciardo – Toro Rosso-Ferrari – +1 giro
17. Charles Pic – Caterham-Renault – +1 giro
18. Esteban Gutierrez – Sauber – +1 giro
19. Jules Bianchi – Marussia-Cosworth – +1 giro
20. Max Chilton – Marussia-Cosworth – +1 giro
21. Giedo van der Garde – Caterham-Renault – +2 giri

La classifica del Mondiale Piloti:

1. Vettel 77; 2. Raikkonen 67; 3. Hamilton 50; 4. Alonso 47; 5. Webber 32; 6. Massa 30; 7. Grosjean 26; 8. di Resta 20; 9. Rosberg 14; 10. Button 13; 11. Perez 10; 12. Ricciardo e Sutil 6; 14. Hulkenberg 5; 15. Vergne 1.

La classifica del Mondiale Costruttori:

1. Red Bull-Renault 109; 2. Lotus-Renault 93; 3. Ferrari 77; 4. Mercedes 64; 5. Force India-Mercedes 26; 6. McLaren-Mercedes 23; 7. Toro Rosso-Ferrari 7; 8. Sauber-Ferrari

Gp Cina – IL PUNTO

Prima di iniziare una piccola premessa che mi ha fatto sorridere. Il commento di Andrea Stella verso Fernando Alonso (lo avvisa che non c’era bisogno di spingere) e la risposta dello spagnolo (Non sto spingendo)  negli ultimi giri del gran premio di Cina mi hanno riportato indietro con la mente al 1999 quando Nando provò la Minardi F1 sotto la pioggia di Jerez. In quell’occasione, dopo soli tre giri segno’ il miglior tempo dimostrandosi di 1 secondo e mezzo più veloce di ogni altro tester . A quel punto lo avvisammo di non spingere, trattandosi solamente di un test e, anche allora, Alonso rispose che non stava facendo nulla di particolare, anzi che si poteva migliorare ulteriormente …

A Shanghai abbiamo assistito ad un gran premio ricco di suspance, sorpassi, contatti e nuovi errori (anche gravi) ai pit stop. Fin dalle qualifiche le strategie e le gomme Pirelli hanno fatto la storia del terzo appuntamento. Cinque campioni del mondo nelle prime cinque prime posizioni appartenenti a cinque team diversi, guidati da un Fernando Alonso perfetto che ha attaccato dal primo all’ultimo passaggio firmando la prima vittoria stagionale. Perfetta la strategia e la prestazioni della Ferrari e degli uomini in rosso ai box e al muretto.

Week end invece non certamente privo di sbavature per Red Bull, sia per la strategia di Vettel che per l’errore di benzina sulla vettura di Webber. A tal proposito è la seconda volta che succede in due anni al team, ma la cosa più sospetta è che per la terza volta la gara di Webber viene condizionata da errori banali dopo il verificarsi di problemi tra il team e il pilota australiano nella corsa precedente…. L’episodio malese potrebbe essere anche la causa di certi errori, che sono gravi per un team che ha vinto gli ultimi tre titolo mondiali costruttori.

Ottima prestazioni per Lotus e Mercedes che con i loro alfieri Raikkonen ed Hamilton saranno certamente gli animatori del prossimo gran premio, in programma tra una settimana. Ottima anche la difesa di Jenson Button che chiude al quinto posto, alle spalle di Vettel, con una McLaren in crescita. Meno esaltante la gara di Grosjean e Massa, anche se grazie ai loro piazzamenti Lotus e Ferrari occupano la seconda e terza posizione nel mondiale.

Fantastici Daniel Ricciardo e Toro Rosso che, dopo la Q3, salutano il fine settimana con un settimo posto e nuovi punti che li lanciano al settimo posto nel mondiale davanti alla Sauber, che si è difesa con il decimo posto di Hulkenberg.

Tra una settimana, con il quarto gran premio in Bahrain potremmo avere il quadro definitivo delle mescole 2013 Pirelli. Per l’occasione team e piloti avranno a disposizione le P Zero Yellow(Morbide) e P Zero Orange(Dure).

 

 

 

 

 

 Shanghai, gara

1. Fernando Alonso – Ferrari – 56 giri

2. Kimi Raikkonen – Lotus-Renault – +10″1
3. Lewis Hamilton – Mercedes – +12″3
4. Sebastian Vettel – Red Bull-Renault – +12″5
5. Jenson Button – McLaren-Mercedes – +35″2
6. Felipe Massa – Ferrari – +40″8
7. Daniel Ricciardo – Toro Rosso-Ferrari – +42″6
8. Paul di Resta – Force India-Mercedes – +51″0
9. Romain Grosjean – Lotus-Renault – +53″4
10. Nico Hulkenberg – Sauber-Ferrari – +56″5
11. Sergio Perez – McLaren-Mercedes – +1’03″8
12. Jean-Eric Vergne – Toro Rosso-Ferrari – +1’12″6
13. Valtteri Bottas – Williams-Renault – +1’33″8
14. Pastor Maldonado – Williams-Renault – +1’35″4
15. Jules Bianchi – Marussia-Cosworth – +1 giro
16. Charles Pic – Caterham-Renault – +1 giro
17. Max Chilton – Marussia-Cosworth – +1 giro
18. Giedo van der Garde – Caterham-Renault – +1 giro

La classifica del Mondiale Piloti:

1. Vettel 52; 2. Raikkonen 49; 3. Alonso 43; 4. Hamilton 40. 5. Massa 30; 6. Webber 26; 7. Button e Rosberg 12; 9. Grosjean 11; 10. di Resta 8; 11. Sutil e Ricciardo 6; 12. Hulkenberg 5; 13. Perez 2; 14. Vergne 1.

La classifica del Mondiale Costruttori:

1. Red Bull-Renault 78; 2. Ferrari 73; 3. Lotus-Renault 60; 4. Mercedes 52; 5. Force India-Mercedes e McLaren-Mercedes 14; 7. Toro Rosso-Ferrari 7; 8. Sauber-Ferrari 5.

Gp Malesia: IL PUNTO

E’ stato un gran premio all’insegna degli errori, che potrebbero diventare il leitmotiv della stagione. Quando le squadre sono costrette a fare tre-quattro soste per macchina, giocando sul filo dei decimi, l’inconveniente è dietro l’angolo. Se poi aggiungiamo anche la frenesia della strategia, il meteo e la ricerca esasperata nell’effettuare pit stop sempre più veloci (siamo nell’ordine dei 2”) il quadro è completo.

A farne le spese in Malesia i piloti della Force India, rallentati da problemi tecnici alle pistole o al porta mozzo e Jenson Button (problema all’anteriore destra) oltre ad Hamilton che ha pensato bene di fare un saluto ai suoi vecchi meccanici. Non possiamo dimenticarci di Fernando Alonso e la Ferrari. Dopo pochi chilometri abbiamo perso un grande protagonista che non commetteva un errore da diversi gran premi. Autore di un errore di valutazione, a cui però bisogna sommare anche la decisione, molto strana, del muretto di non fermarlo immediatamente per la sostituzione dell’ala danneggiata. Si sarebbe potuto giocare con una strategia azzardata, ma era fondamentale arrivare almeno in zona punti.

In un mondiale di diciannove gare i piazzamenti sono fondamentali, come il 2012 ci ha insegnato. Titolo perso solamente per tre lunghezze. A volte si esasperano le strategie o la voglia di raggiungere risultati anche davanti a realtà che sono molto diverse da quelle che si prospettano. In questo caso sono stati corsi troppi rischi. Eravamo solo al secondo passaggio e si doveva cercare di contenere il danno portando a casa punti determinanti in un campionato che si delineando come molto duro e competitivi.

Recuperare questo zero non sarà facile in quanto la lotta non è racchiusa solamente a due piloti, ma abbiamo ben cinque pretendenti, senza dimenticarci gli outsider Williams, Force India e Sauber. L’anno scorso Fernando ha perso il mondiale arrivando due volte secondo in Spagna e Abu Dhabi dietro a Maldonado e Raikkonen, due macchine che all’inizio non erano candidate alla vittoria.

La Red Bull si è dimostrata anche una volta la vera macchina da battere anche se ora dovranno risolvere un problema interno non da poco. Non sarà facile per Horner e Newey gestire i due piloti. Già al secondo gran premio si è innescato una strategia che potrà creare nervosismo. Anche in Mercedes sono state date indicazioni ben precise ai piloti. Questa è la nota stonata in un gran premio bello, ricco di sorpassi, staccate e lotte interne, combattuto molto al limite in certe occasioni.

Ancora una volta i pneumatici l’hanno fatta da padrona, grazie anche ai cambi di temperatura durante la gara che hanno modificato le forze in campo. I team stanno ancora imparando a conoscere ed interprete le mescole e così abbiamo avuto un cambio di posizioni rispetto all’Australia, dove avevamo avuto una Lotus vincente e una Mclaren indietro. Nonostante tutti dessero per morta la scuderia di Walking, Button stava lottando per le zone alte della classifica. Grazie alla sua esperienza e ad una buona gestione delle gomme hard sta facendo la differenza rispetto al suo più giovane compagno Perez, alla prima esperienza in un top team e alle prese con una macchina non ancora al top.

Buon inizio di stagione per Felipe Massa che in entrambi i week end ha segnato ottime prestazioni in qualifica portando a termine una discreta gara. La sua Ferrari è stata in difficoltà con le gomme medie. Con il bagnato non reggeva il passo degli altri e ha sofferto quando la pista era ancora fredda. Il quinto posto oggi era il massimo, vista la competitività di Red Bull e soprattutto Mercedes.

Ora ci aspettano tre settimane di stop prima di andare in Cina dove i team, oltre e portare numerosi upgrade, si dovranno confrontare per la prima volta con le gomme soft Pirelli. A quel punto avremmo il panorama completo delle compound di questa stagione

 

 

 

 

 

Sepang – Gara

1. Sebastian Vettel – Red Bull-Renault – 56 giri
2. Mark Webber – Red Bull-Renault – +4″2
3. Lewis Hamilton – Mercedes – +12″1
4. Nico Rosberg – Mercedes – +12″6
5. Felipe Massa – Ferrari – +25″6
6. Romain Grosjean – Lotus-Renault – + 35″5
7. Kimi Raikkonen – Lotus-Renault – +48″4
8. Nico Hulkenberg – Sauber-Ferrari – +53″0
9. Sergio Perez – McLaren-Mercedes – +1’12″3
10. Jean-Eric Vergne – Toro Rosso-Ferrari – +1’27″1
11. Valtteri Bottas – Williams-Renault – +1’28″6
12. Esteban Gutierrez – Sauber-Ferrari – +1 giro
13. Jules Bianchi – Marussia-Cosworth – +1 giro
14. Charles Pic – Caterham-Renault – +1 giro
15. Giedo van der Garde – Caterham-Renault – +1 giro
16. Max Chilton – Marussia-Cosworth – +2 giri
17. Jenson Button – McLaren-Mercedes – +3 giri
18. Daniel Ricciardo – Toro Rosso-Ferrari – +5 giri

La classifica del Mondiale Piloti:

1. Vettel 40; 2. Raikkonen 31; 3. Webber 26; 4. Hamilton 25; 5. Massa 22; 6. Alonso 18; 7. Rosberg 12; 8. Grosjean 9; 10. Sutil 6

La classifica del Mondiale Costruttori:

1. Red-Bull Renault 66; 2. Lotus-Renault e Ferrari 40; 4. Mercedes 37; 5. Force India-Mercedes 10; 6. Sauber-Ferrari e McLaren-Mercedes 4; 8. Toro Rosso-Ferrari 1.

Gp Australia – IL PUNTO

Finalmente siamo partiti. Il semaforo verde si è acceso e si è alzato il sipario sul mondiale 2013 di Formula 1. Una partenza che non ha deluso le attese, sia per la pioggia battente che ha condizionato lo svolgimento delle qualifiche (divise su due giorni) sia per un gran premio che ha visto la scena dominata dai primi cinque della classe, con la delusione McLaren e la sorpresa Force India.

Abbiamo avuto tre campioni del mondo sul podio e quattro nei primi cinque classificati. Questo è un segnale importante di quanto difficile e competitivo potrà essere questo mondiale. Gara stupenda per Lotus e Kimi Raikkonen che hanno dimostrato di saper gestire molto bene i pneumatici, mandando in archivio la prima tappa con soli due pit stop, contro i tre dei principali avversari. Il finlandese si è inserito prepotentemente nella lotta per il titolo e la sua Lotus ha tutte le carte in regola per poter disturbare i pretendenti al titolo. Hanno confermato quanto di buono fatto vedere nei test.

Inizio intenso per Fernando Alonso. Il sorpasso su Hamilton nei primi passaggi è certamente la ciliegina sulla torta. Ha dimostrato freddezza, controllo e lucidità. Ha condotto una gara su livelli da qualifica giro dopo giro. La Ferrari ha dimostrato di essere molto vicino alla vetta in gara, mentre le manca qualcosa sul giro secco, contrariamente a quanto succede in casa Red Bull dove la fa da padrona. La squadra di Maranello ha dimostrato un’ottima gestione della strategia e dei pit stop. Il quarto posto di Massa permette agli uomini in rosso di iniziare la stagione in testa al mondiale.

La Force India guida il gruppo dei team di seconda fascia, conquistando prima la Q3 con Di Resta e poi la zona punti con entrambi i piloti. Ottimo rientro per Sutil che insieme al compagno ha fruttato molto bene la macchina andando subito a punti. Pollice verso invece per la McLaren. Mi sarei aspettato certamente qualcosa in più da Button. E’ sempre andato molto bene a Melbourne dimostrando una buona gestione delle gomme. La macchina ha evidenziato delle lacune costringendo i piloti a correre in difesa. Le scelte 2013 del team di Woking forse sono state dettate più da esigenze economiche che tecniche. A fine anno dovrà rimpiazzare la Vodafone e l’arrivo di Perez potrebbe essere letto anche in questo senso, visto che è appoggiato dall’uomo più ricco al mondo. Di conseguenza Hamilton avrà ritenuto opportuno guardarsi intorno puntando su una casa costruttrice come la Mercedes, cresciuta rispetto alla passata stagione. Si difende molto bene sul giro secco, anche se deve lavorare su affidabilità e ritmo gara.

Chiude la top team e la zona punti Grosjean, autore di una corsa da seconda guida. In partenza non ha voluto prendere rischi difendendo un punticino importante per la classifica.

Tornando alle qualifiche credo che Charlie Whiting & C siano stati troppo conservatori e cautelativi. Credo che si dovesse avere più rispetto per gli spettatori che avevano pagato il biglietto per assistere alle qualifiche, aspettando diverse ore anche sotto una pioggia battente.

Tra sette giorni si tornerà in pista con il GP della Malesia dove la Pirelli porterà compound diverse (P Zero Orange hard e il P Zero White medium). Solo dopo i primi gran premi potremmo avere un termometro più chiaro, anche perché dopo Sepang ci saranno tre settimane di stop in attese della Cina dove i team si scateneranno con gli sviluppi.

 

 

 

 

 

Melbourne – Gara
1. Kimi Raikkonen – Lotus-Renault – 58 giri
2. Fernando Alonso – Ferrari – +12″4
3. Sebastian Vettel – Red Bull-Renault – +22″3
4. Felipe Massa – Ferrari – +33″5
5. Lewis Hamilton – Mercedes – +45″5
6. Mark Webber – Red Bull-Renault – +46″8
7. Adrian Sutil – Force India-Mercedes – +1’05″0
8. Paul di Resta – Force India-Mercedes – +1’08″4
9. Jenson Button – McLaren-Mercedes – +1’21″6
10. Romain Grosjean – Lotus-Renault – +1’22″7
11. Sergio Perez – McLaren-Mercedes – +1’23″3
12. Jean-Eric Vergne – Toro Rosso-Ferrari – +1’23″8
13. Esteban Gutierrez – Sauber-Ferrari – +1 giro
14. Valtteri Bottas – Williams-Renault – +1 giro
15. Jules Bianchi – Marussia-Cosworth – +1 giro
16. Charles Pic – Caterham-Renault – +2 giri
17. Max Chilton – Marussia-Cosworth – +2 giri
18. Giedo van der Garde – Caterham-Renault – +2 giri

 

 

F1 – GP Valencia: IL PUNTO … di Gian Carlo Minardi

Contrariamente alle stagioni passate Valencia ci ha regalato un gran premio fantastico con un Fernando Alonso superlativo in tutti i sensi, sia per i sorpassi sia per la sicurezza dimostrata.
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F.1 – GP Canada: IL PUNTO … di Gian Carlo Minardi

Benvenuti al “Pirelli World Championship”. È un campionato deciso dalle gomme e da chi riesce ad interpretarle meglio nel corso del week end. Oggi ci troviamo davanti al settimo vincitore diverso in altrettanti gran premi e diventa sempre più difficile interpretare queste corse. Quello che salta all’occhio sono le grandi differenze all’interno dello stesso team.

Prendiamo Hamilton e Button. La differenza è enorme. Quasi inspiegabile. C’è qualcosa che non torna e diventa difficile fare una valutazione. Ci possono essere dei problemi tecnici o mentali. Certamente non sta attraversando un periodo favorevole. Dal lato tecnico, negli ultimi tre gran premi sono state usate le mescole più morbide, mentre lui si è esaltato con le mescole dure, quelle più difficili da portare in temperature. La classifica di Montreal è un esempio in questo senso. Nelle prime cinque posizioni abbiamo cinque macchine diverse. Passano i gran premi ma continuano le differenze di prestazioni tra i due piloti dello stesso team, anche se Felipe Massa si sta avvicinando ad Alonso.

Lewis Hamilton ha fatto un week end stratosferico, insieme ad una McLaren che ha individuato meglio assetto e gomme, che non hanno sofferto i cambiamenti climatici. Ottima prestazione anche per la Lotus che nel rapporto telaio/gomme è la più costante. Hanno ottimizzato il risultato. Grosjean ha commesso errori importanti nei gran premi precendenti ma in una gara difficile come quella canadese è riuscito a portare a casa un risultato molto valido. All’appuntamento con la vittoria mancano solo più loro. Anche Perez ha alternato errori di gioventù, ma si è dimostrato essere un pilota estremamente veloce. Insieme al team ha privilegiato una strategia forte, supportati anche da una buona macchina. Sul giro secco non sono ancora veloci ma la costanza gli permette di portare a casa risultati importanti. Stanno facendo un campionato avvincente e interessante. E’ un outsider che potrà fersi un bel regalo.

A mio avviso la Ferrari ha fatto bene: ha giocato d’azzarto per cercare di conquistare la vittoria, a fronte di ottenere solamente un piazzamento a punti. Forse sono stati sottovalutati i team di seconda fascia. Hanno fatto la corsa su Sebastian Vettel mentre poi sono emersi Romain Grosjean e Sergio Perez. Ha ragione Fernando quando afferma “di aver preso solamente una posizione” (su Vettel). Ormai bisogna avere una visuale a 360° su tutti i team. In pochi secondi abbiamo 8 macchine i primi 14 piloti hanno chiuso a pieni giri. Basta un nulla per stravolgere la classifica. Per le prossime strategie bisogna tenere conto anche di questo. Oggi abbiamo tanti aspetti che possono stravolgere il risultato di una gara. In qualifica Maldonado stava facendo un capolavoro che gli avrebbe permesso di partire in prima fila. Probabilmente sarebbe cambiato anche il volto della gara.

Ora ci apprestiamo a tornare in Europa e, dopo Valencia, arriveranno i circuiti storici, dove la variabilità atmosferica e le gomme subiranno minori sollecitazioni. I team dovranno delineare le prime guide e potremmo vedere chi sarà il primo pilota a firmare una doppietta.

Gian Carlo Minardi

F1 – GP Monaco: IL PUNTO … di Gian Carlo Minardi

MONTECARLO – Abbiamo assistito ad un gran premio spettacolare. Dopo 78 giri sei macchine sono passate sotto la bandiera a scacchi racchiuse in appena sei secondi. Stiamo assistendo ad un dei campionati più intensi e competitivi della storia della F.1 che si giocherà fino all’ultimo, dove saranno decisivi i piazzamenti. Dopo sei appuntamenti (vinti da sei piloti diversi) non abbiamo ancora un leader.

Sono state portate a termine 78 tornate senza commettere errori, anche in condizioni non facile e con strategie differenti come per Sebastian Vettel che ha deciso di prendere il via con le soft, andando in controtendenza a tutto il gruppo. Partenza abbastanza sconsiderata per Grosjean. Qualcuno dovrà iniziare a dargli una registrata perché sta commettendo troppi errori. Peccato per la Lotus che ha una macchina abbastanza performante, anche se dovranno rivedere le strategie. Le gomme stanno rendendo difficile l’interpretazione e il lavoro degli ingegneri di pista. Stiamo notando anche delle differenze tra monoposto dello stesso team.

Bravi comunque Webber, Rosberg e Alonso che con questo terzo posto si porta al comando della classifica. Massa è riuscito a rientrare in Q3 e in gara è stato attaccato al gruppo. Credo che questo risultato possa essere una bella iniezione di fiducia. Podrà dare ancora il suo contributo alla Ferarri, per aiutarla ad entrare nei primi tre in campionato. Ora ci aspettano due gare che dovrebbero essere favorevoli alla Ferrari. La chiave di volta del gran premio è stata il trentesimo passaggio quando Alonso, prima di rientrare per la sosta, ha fatto segnare i due migliori intertempi della gara, rientrando poi in pista davanti ad Hamilton. Bravi i meccanici che hanno fatto il lavoro in 3.7 sec e bravo a Fernando che ha fatto la differenza nel momento decisivo.

Purtroppo sono venuti a mancare due protagonisti che avrebbero potuto rendere ancora più caldo e infiammato il GP: Maldonado e Schumacher. Viste le prestazioni e il suo feeling con il tracciato cittadino il venezuelano poteva essere protagonista di una bella rimonta, mentre il tedesco è tornato a fare la pole dopo tanto tempo, dimostrando di non demordere. Nel giro secco ha fatto un capolavoro.

Dispiace per Vergne che ha pagato a caro prezzo la scelta di cambiare le gomme al 18 passaggio. Vedendo le difficoltà del suo pilota il team ha pensato di giocare d’azzardo sperando nella pioggia, non è arrivata così copiosa come si poteva sperare. Negli ultimi 14 giri gli è venuta a mancare la gomma e anche senza la sosta sarebbe uscito dalla top 10, considerando anche il gruppo molto compatto. Stava facendo una bella gara, così come il suo compagno. E’ uno di quei giovani piloti da tenere sott’occhio nel proseguo della stagione. Gira su tempi interessanti crescendo gara dopo gara. Anche lui soffre delle strategie e degli errori che il team può commettere oppure per i giochi che vengono fatti per sopperire alle mancanze meccaniche.

Gian Carlo Minardi

F1 – Gp Spagna: IL PUNTO … di Gian Carlo Minardi

BARCELLONA – Bellissimo questo avvicendamento al comando con cinque vincitori diversi in altrettanti gran premi. E’ apprezzabile che un pilota come Maldonado, spesso sottovalutato, sia riuscito a conquistare questo risultato così importante sia per lui che per il suo team. Continua a leggere