Viaggio all’interno della Formula 1 – Regolamenti Tecnici 2014

Dopo aver analizzato il Regolamento Sportivo tuffiamoci di getto tra le novità Tecniche che hanno scompigliato, non poco, il sonno di ingegneri, team principal e piloti. Insomma le novità sono veramente tante, così come gli scenari che potrebbero aprirsi e le incognite a cui andremo incontro già alla prima gara in Australia, a Melbourne

Jerez e Bahrein – comprese le dichiarazioni dei protagonisti – ci hanno dato un primo assaggio di quanto sia complicato far dialogare tutta la tecnologia installata sotto la carrozzeria e il cofano motore di queste nuovissime vetture – propulsori Turbo V6 e batterie elettriche – Nei dodici giorni di test le bandiere rosse non sono mancate e questo è un termometro abbastanza significativo per farci capire quanto lavoro si debba ancora affrontare. Molti team non sono stati in grado di completare la distanza di un Gran Premio e, se lo hanno fatto, hanno dovuto rinunciare al Kers, oltre che limitare i numeri dei giri dei propulsori. A Melbourne nessuno sfrutterà a pieno i 15.000 giri/min. Gli occhi di tutti gli addetti ai lavori sono rivolti principalmente a due componenti: Affidabilità e Consumi.

Affidabilità, in quanto solamente percorrendo giri e chilometri si può provare a portare all’esasperazione le varie componentistiche, oltre che far venire a galla tutte le problematiche, e solo con l’affidabilità si vede la bandiera a scacchi. Consumi, perché da quest’anno è stata introdotta la regola di un consumo di benzina non maggiore di 100 kg/ora e attualmente è uno dei problemi maggiori non ancora risolti dai Team. Già solo per questo credo che la regola “Chi va piano va sano e lontano” potrà trovare molti seguaci.

Prendendo in considerazione questi due aspetti ecco quali scenari potrebbero aprirsi, soprattutto in vista dei primi appuntamenti

SAFETY-CAR:  una variabile da non sottovalutare. Le bandiere rosse non sono mancate nei Test collettivi e di conseguenza l’attività in pista per i commissari è stata notevole. La mancanza di affidabilità potrebbe portare ad un uso sfrenato della safety-car in quanto, quest’anno, i tempi di intervento potrebbero allungarsi notevolmente. I commissari infatti, prima di poter intervenire sulle vetture, dovranno aspettare l’accensione dei nuovi led-verdi installati sulle vetture. Di conseguenza la Direzione gara potrebbe intervenire in tal senso.  Inoltre, un maggior uso della vettura di sicurezza, porterebbe ad avere un tempo maggiore da coprire a velocità ridotta con l’inevitabile innalzamento delle temperature – uno dei problemi per i motorizzati Renault – oltre che ad un maggiore accumulo di energia. Lascio a voi immaginare le conseguenze.

SICUREZZA IN PISTA: mentre i piloti sono obbligati a fare delle vere acrobazie da circo per uscire velocemente dalla vettura senza toccare troppo la carrozzeria, i commissari dovranno attuare tutte le procedure che saranno loro impartite  prima di poter intervenire sulla vettura.

TEMPISTICHE DI RIPRISTINO: la complessità dei sistemi e delle vetture è evidente anche dalla lievitazione esponenziale dei tempi di ripristino delle varie componentistiche. Per la sostituzione di un cambio o di un propulsore i tempi di intervento si sono dilatati in modo esponenziale. Pensiamo a cosa potrebbe succedere se il problema si verificasse prima delle qualifiche. Le vetture potrebbero non essere pronte in tempo per entrare in pista, e probabilmente si dovranno rivedere gli orari di accesso ai Box da parte degli addetti ai lavori. Oggi i regolamenti prevedono che, entro tre ore e mezza dal termine delle qualifiche, tutte le vetture utilizzate siano coperte e pronte a ricevere i sigilli FIA, in modo tale da poter rimanere sotto sorveglianza fino al giorno successivo. Dopodiché, salvo deroga della FIA, nessun intervento è più ammesso.

LIMITE 107%: Alla fine del primo turno in Bahrein il 40% delle vetture non sarebbe risultata  qualificata causa un tempo sul giro superiore del 107% rispetto al miglior riscontro cronometrico (di Nico Rosberg). Il panorama è migliorato notevolmente nell’ultima quattro giorni dove solamente la Lotus sarebbe rimasta esclusa, ma con questi problemi lo spada di Damocle resta.

CHIMICA: con l’introduzione dei V6 Turbo e l’arrivo dell’ MGU-K e MGU-H, la FIA ha stabilito che i propulsori non devono consumare più di 100 kg/ora di carburante. Per ovviare a questo grande limite potrebbe fare il suo ingresso la Chimica, attraverso sostanze/solventi che alterano il peso specifico della benzina. Solventi che poi sarebbero in grado di evaporare e quindi non rintracciabili. Potrebbe essere il doping della F.1 Grande attenzione è stata attribuita anche ai lubrificanti per i cambi dove la Mercedes sembra essere leggermente avvantaggiata su Ferrari e Renault.

Insomma, c’è tanta carne al fuoco e ci aspetta un avvio di stagione problematico e di difficile interpretazione, con un super lavoro da parte di tutti i componenti dei Team. Rispetto agli anni passati, dove si partiva da una tecnologia molto avanzata e rodata, la curva di apprendimento quest’anno potrebbe essere molto più marcata col susseguirsi dei Gran Premi, e in particolar modo probabilmente dovremo attendere  l’arrivo del Circus in Europa per constatare  miglioramenti significativi nelle prestazioni.