F1 | GP AUSTIN, IL PUNTO DI GIAN CARLO MINARDI “VINCE VERSTAPPEN E HAMILTON SI AVVICINA A PEREZ. POI LA SQUALIFICA”

Va in archivio una delle gare più tattiche della stagione. Ancora una volta Max Verstappen si aggiudica la vittoria (è il cinquantesimo successo personale in carriera) dopo esser scattato dalla sesta fila. Una vittoria non facile e agile come tante altre, avendo tagliato il traguardo con poco più di due secondi di vantaggio su Lewis Hamilton.

Ancora una volta l’olandese e la Red Bull conquistano sia il gran premio che la sprint, lasciando agli avversari solamente le “briciole”.

Fine settimana decisamente positivo per Mercedes e McLaren con Lewis Hamilton che conquista il secondo posto consolidando il secondo posto tra i costruttori della Mercedes che allunga non solo sulla Ferrari, ma anche sulla McLaren oggi terza con Lando  Norris. Hamilton che riduce il distacco da Perez per il secondo posto nella classica piloti.

Ferrari che non va oltre il quarto posto con Carlos Sainz, ma la vera notizia è la diversificazione di strategie tra i due piloti. Scelta che trovo assolutamente corretta. Sono convinto che il quarto posto sia il massimo risultato a cui potevano ambire. Al massimo avrebbero potuto portare a casa il quinto posto ai danni di Sergio Perez. Niente di più. Proprio per questo è stato giusto provare un qualcosa di diverso tra Leclerc e Sainz.

Da segnalare anche l’ottimo decimo posto di Tsunoda a cui va sommato il punto addizionale del giro più veloce in gara, conquistato all’ultimo passaggio. Ottima gestione della corsa e risultato ottimizzato considerando che si trovano in lotta praticamente con tutte case automobilistiche.

[Aggiornamento] Con la squalifica di Lewis Hamilton e Charles Leclerc per irregolarità tecnica legata al fondo piatto, la classifica finale viene stravolta con Ferrari che rosicchia qualche punto sulla Mercedes grazie al terzo posto di Carlos Sainz. Sergio Perez allunga su Hamilton tra i piloti.  Yuki Tsunoda scala fino all’ottavo posto portando l’Alpha Tauri a sole due lunghezze dalla Haas, mentre per la prima volta entra nella top-10 il pilota Williams, Sergent.

Peccato per Fernando Alonso. Partito dalla pit-lane si è dovuto ritirare per un problema sulla vettura mentre era in top-10.

Prossima settimana la F1 si trasferisce a “casa” di Sergio Perez, in Messico. Chissà che non possa essergli di aiuto per un pronto rilancio. I fischi rivolti a Verstappen, in favore di Perez, sono stati certamente una scena poco felice da parte del pubblico americano.

Gian Carlo Minardi