GIAN CARLO MINARDI “SERVE UN BUDGET CAP ALL INCLUSIVE”

Per la Formula 1 è arrivato il momento di sedersi intorno ad un tavolo e scrivere un libro completamente nuovo, senza rinnegare il passato” Sono le prime parole di Gian Carlo Minardi, interpellato dai microfoni di Minardi.it sul nuovo corso che sta prendendo la Formula 1.

Proprio nelle settimane scorse è stata approvata la regola del congelamento delle Power-unit, a partire dal 2022 fino al 2025. Ma non è l’unica novità. Da questa stagione debutta il budget cap, una novità importante per il Circus.

Contrariamente al passato, oggi la Formula 1 costa molto di più rispetto al ritorno di immagine che può garantire ad una casa costruttrice. Questo certamente non favorisce l’ingresso di nuove squadre o nuove case.

Una voce molto importante sul budget dei team è senza alcun dubbio il costo della motorizzazione. Quei soldi si potrebbero spendere nello sviluppo della macchina e avere un campionato ancora più competitivo. Se il congelamento serve per fare un punto a capo e trovare una direzione molto meno onerosa, che possa aprire al tempo stesso le porte a nuovi arrivi, allora sono favorevole a questa scelta” prosegue Minardi.

Continuo a sostenere che il budget cap così com’è stato studiato non sia la strada giusta poiché ci sono voci molto importanti (vedi lo stipendio dei piloti) che sono state escluse. Sono stati inseriti numerosi paletti che creano obbligatoriamente delle differenze tra le squadre. Se si vuole mettere un tetto massimo di spesa, deve comprendere tutte le voci, senza alcuna esclusione. Starà poi al team valutare al meglio come spenderlo: se prendere il pilota o il tecnico migliore, andare in pista per dei test o altro ancora. Così facendo si mettono tutte le squadre sullo stesso piano, favorendo anche la ricerca di sponsorizzazioni. A quel punto entra in gioco l’abilità, la capacità organizzativa e creativa della squadra stessa.

La Formula 1 ha bisogno di una ventata di aria fresca” conclude Gian Carlo Minardi