L’allievo batte sua maestà “E’ la dimostrazione che i 1000 cv non servono”

Il Gran Premio di Spagna dello scorso week-end, nettamente sotto le aspettative – per non dire quasi soporifero – ha rappresentato il debutto della Formula 1 e della GP2 Serie nel Vecchio Continente, oltre al via della GP3 Series.

Nonostante i suoi 65anni di esperienza – Il 13 maggio 1950, a Silverstone, veniva disputato il primo Gp di Formula 1 vinto da Farina con l’Alfa Romeo – la massima serie dell’automobilismo sportivo non sta certamente vivendo il suo momento migliore. A Barcellona ha stonato nuovamente. Dallara GP2 più veloce: l’allievo batte il maestro.

Facendo un confronto tra le due qualifiche saltano all’occhio una serie di numeri e dati allarmanti:

Pole position Nico Rosberg 1’24″681
Pole position Stoffel Vandoorne 1’29″273

Fin qui tutto normale. Ci sta. Un gap di quasi 5″. Andando più indietro nello schieramento ecco che salta all’occhio l’inghippo. Will Stevens e Roberto Merhi (Manor 04-Ferrari) si sono qualificati in ultima fila rispettivamente coi tempi di 1’31″200 e 1’32″038. Lo schieramento GP2 è stato chiuso da Zoel Amberg (Lazarus) che ha percorso i 4.655 mt in 1’31″751. Quindi tutta la griglia GP2 ha fatto meglio dell’ultima e costosissima F1, mentre la bellezza di 21 piloti hanno battuto la migliore Manor. Il poleman Vandoorne è stato addirittura più rapido di 1”927

Alziamo la posta
9 fila F1: Nico Hulkenberg 1’28″365 – Sergio Perez 1’28″442

Questo significa che la Dallara della ART ha girato a meno di 1” dalle Force India di Hulkenberg e Perez motorizzate MercedesNumeri che si commentano da soli. Questo è il risultato che i 1000 CV non sono la soluzione giusta per risolvere i problemi di questa Formula 1. E’ stata sconfitta da macchine che possono contare “solamente” su 620 cv. Bisogna lavorare sull’aerodinamica più semplice che permetta sorpassi in pista, e non solamente attraverso le strategie dei box o l’uso delle due mescole obbligatorie. Oggi ci troviamo a guardare macchine che “soffrono” quando si avvicinano troppo a chi gli sta davanti. Non è normale. Gli appassionati vogliono tornare a vedere i duelli in pista senza artifici. Anche il DRS è inutile. Tra le altre cose è una tecnologia che non troverà mai uno sbocco nelle auto di serie” analizza Gian Carlo Minardi.

La Formula 1 è la massima serie dell’automobilismo sportivo. Stando a questi numeri non sembrerebbe proprio