F1 – Soluzioni differenti per Red Bull e Toro Rosso?

Mentre la Formula 1 è al lavoro sul Gran Premio di Russia, continuano a tenere banco le incertezze tecniche legate specialmente ai due team in orbita Red Bull. Ad oggi infatti sia Red Bull Racing che Scuderia Toro Rosso sono senza motore. Anche il mercato piloti però è pronto a muoversi

MOTORI
Dopo aver criticato pesantemente i propulsori Renault, bussando alla porta Mercedes, e aver ricevuto il “benservito” direttamente da Carlos Ghosn, oggi Helmut Marko e Christian Horner si dichiarano scandalizzati, poiché l’unica offerta di fornitura pare sia quella della Ferrari ma relativa ai propulsori del 2015. Il puzzle si complica poiché, ad oggi, il regolamento permette a ciascun motorista di fornire un massimo di quattro scuderie. In casa Ferrari sono già presenti Haas e Sauber. Un solo posto per due candidati (Red Bull Racing  e Toro Rosso). Sembra quasi il gioco musicale della sedia.

Dal 2014 Toro Rosso si è unita a Renault, raggiungendo la “sorella” RBR, unendo così maggiormente le forze per lo sviluppo tecnico. Stando alle attuali regole pertanto questa collaborazione potrebbe venire a meno. Quali strade quindi per Toro Rosso? “La Honda ha bussato alla porta della Toro Rosso. Una soluzione che potrebbe aiutare il costruttore giapponese, e di conseguenza anche la McLaren, nello sviluppo di una Power-unit in grande difficoltà. Sappiamo con certezza che la Honda è in giro per l’Europa a fare shopping tecnico e di tecnologia” commenta Gian Carlo Minardi “Mentre noi stiamo parlando, è in corso il Consiglio Mondiale che potrebbe modificare gli attuali regolamenti che, tra le varie cose, limitano ciascun motorista a fornire al massimo quattro team”

Mercedes ha tutti i posti occupati coi Team Mercedes, Williams, Force India e Manor, che subentra alla Lotus. Come detto prima, in casa Ferrari ci sarebbe un posto libero (Ferrari, Sauber, Haas). Tre ancora sarebbero le forniture libere per Honda e Renault (che si appresta a tornare come costruttore acquistando la Lotus).

In questo momento la palla passa alla Ferrari e al suo Presidente che deve decidere se aggiungere un quarto cliente. Ma attenzione. Il 28 febbraio 2016 dovranno essere depositati e congelati i motori che si intendono usare per la stagione. Non potendo più utilizzare gettoni per lo sviluppo durante la stagione, team ufficiale e clienti avranno le medesime unità, non sarà quindi possibile differenziare le forniture come è successo in questa stagione a Manor e, Mercedes e Ferrari ai propri clienti. A meno di variazioni regolamentari vedo difficile l’utilizzo delle PU 2015 nel modo descritto da Ferarri e Red Bull.”

PILOTI
Contestualmente al mercato-motori, si potrebbe animare anche il mercato-piloti. Nella giornata di ieri il team Haas ha presentato il francese Grosjean, che ha salutato la Lotus, lasciando momentaneamente solo il già confermato Maldonado (grazie ai suoi sponsor).

L’arrivo della Renault potrebbe portare ad Enstone un top driver come Jenson Button che non ha ancora chiarito il suo futuro, il suo posto al fianco di Fernando Alonso potrebbe essere preso da Stoffel Vandoorne (pilota già in orbita McLaren). L’arrivo sotto l’ala protettrice Mercedes della Manor potrebbe portare anche in questo caso nuovi nomi, come Pascal Wehrlein “Insomma c’è veramente tanta carne al fuoco. Aspettiamo di conoscere le novità portate del Consiglio Mondiale. In più il Dieselgate potrebbe avere ripercussioni anche sulla FIA. Il gruppo Volkswagen è molto impegnato nel motor sport: Porsche nel WEC, Audi con WEC e DTM oltre ai Rally per Volkswagen” conclude il manager faentino

F1 – Gp Giappone: PAGELLE

Tra i vari problemi motoristici legati a Honda, Red Bull e Lotus/Renault, con Gian Carlo Minardi diamo voti ai protagonisti del Gran Premio del Giappone

Lewis Hamilton – 9 perfetto in gara, ma ha preso la “paga” dal compagno di box in qualifica. Ancora una volta ha dimostrato tutta la superiorità della sua Mercedes segnando anche un giro veloce fantastico, lasciando tutta la concorrenza ad oltre 1”

Max Verstappen – 8,5 per la seconda volta è partito dal fondo, riuscendo a recuperare fino alla nona posizione grazie ad un ritmo interessante e a sorpassi esaltanti. Un risultato insperato forse ad inizio gara, considerando anche le caratteristiche del tracciato giapponese

Sebastian Vettel – 8 molto bravo in partenza sopravanzando Bottas. Ha portato a casa il miglior risultato possibile per la Ferrari in un circuito non certamente favorevole alla rossa

Nico Rosberg – 7 voto legato soprattutto alla qualifica conclusa con la pole position. In gara mi è sembrato incolore e non aggressivo come dovrebbe essere un pilota nella sua situazione. Con la macchina che si ritrovare, il secondo posto è il risultato peggiore a cui puntare. Mi sembra rassegnato a dover fare la seconda guida

Nico Hulkenberg – 7 un sesto posto importante sia per lui che per la Force India. E’ la dimostrazione che il quinto posto tra i Costruttori è un risultato conquistato in pista

Valterii Bottas – 6,5 Si è fatto sorprendere in partenza perdendo la sfida con l’avversario diretto: la Ferrari. Porta punti alla Williams che si conferma terza forza del mondiale

Romain Grosjean e Pastor Maldonado – 6,5 in un momento così difficile per il loro team, entrambi riescono ad entrare nella zona punti. Una bella prova di forza per i due alfieri Lotus. Mentre Mandonado è stato confermato anche per la prossima stagione, per Grosjean si dovrebbero aprire le porte del team Haas

Carlos Sainz Jr – 6,5 ha perso il confronto col compagno di box, il primo degli avversari, commettendo anche una leggerezza entrando ai box perdendo tempo per la sostituzione del musetto.

Fernando Alonso – 4 al di la della sua cattiveria in pista per la conquista dell’undicesimo posto migliorando costantemente i tempi, voto legato al suo team-radio. Un’uscita veramente infelice soprattutto perché rivolta verso chi lo ha voluto alla McLaren. La Honda ha rimandato qualsiasi decisione al team che tramite Ron Dennis, a quanto pare, vorrebbe farlo fuori. Certamente un’uscita infelice, ma resta il fatto che le comunicazioni dovrebbero essere maggiormente filtrate. E’ la FIA stessa a decidere quali team-radio far ascoltare. In questa occasione è stata usata un’arma poco elegante per tenere viva l’attenzione sulla F1. Questi episodi fanno parlare.

Mercedes – 10 Pole position e vittoria coi suoi due piloti. Hanno dimostrato di non aver perso la bussola e di essere tornati quella macchina perfetta e imbattibile del pre-Singapore.

Ferrari – 8,5 Con il terzo e quarto posto hanno consolidato il secondo posto tra i Costruttori, conquistando con Vettel il decimo podio stagionale. Un buon risultato considerando le caratteristiche tecniche di Suzuka poco favorevoli alla rossa

Lotus – 7,5 nonostante la mancanza di liquidità e della hospitality, tutto lo staff sta lavorando con la speranza del salvataggio da parte di Renault. Punti che danno morale e consolida la sesta posizione

Williams – 7 si è difesa in qualifica, ma in gara ha corso sotto le sue possibilità. In un circuito come questo, adatto alle caratteristiche della Power-Unit Mercedes, mi sarei aspettato qualcosa in più.

Toro Rosso – 7 chiudono il weekend addirittura davanti ai cugini della Red Bull, a dimostrazione che stanno lavorando bene. Spero che possano trovare una soluzione motoristica adeguata alla loro crescita, che gli permetta di proseguire la linea giovane che tanto ci fa divertire

Red Bull – 5 oltre a non aver confermato il risultato di Singapore, hanno perso il confronto con la Toro Rosso. Certamente sono disturbati da tutti i problemi legati al motore. Stanno pagando pesantemente la loro arroganza, soprattutto nei confronti di una Renault con cui hanno vinto quattro mondiali. Alle prime problematiche non si sono fatti scrupoli puntando il dito pesantemente contro il costruttore francese. Un atteggiamento aggressivo che spaventa certamente Ferrari e Mercedes. Dovrebbero farsi un esame di coscienza.

PuzzleMotori – Red Bull tra Ferrari e Mercedes. Pericolo Honda

Più passa il tempo e più ingarbugliato è il nodo-motori in casa Red Bull, ma non solo. Alla fine di luglio il matrimonio tra Red Bull e Mercedes sembrava cosa fatta. Durante il Gran Premio d’Italia, a Monza, la Mercedes ha fatto un deciso passo indietro dichiarando, tramite il management del team tedesco, che non era loro intenzione fornire un team nato per vincere. Di contro si era fatta avanti la Ferrari, tramite il suo Presidente Sergio Marchionne. Dalle parole si è passato ai fatti con diverse riunioni per provare a raggiungere un accordo.

Oltre alla Red Bull, la Scuderia del Cavallino Rampante si troverebbe a fornire i suoi propulsori anche alla cugina Toro Rosso, dando il via ad un valzer non di poco conto di Power-Unit, oltre ad avere un buon ritorno economico. Non dimentichiamoci infatti che il regolamento permette, ad ogni motorista, di fornire al massimo quattro team e dal 2016 il nuovo team a “Stelle e strisce” Haas sarà dotato del cuore di Maranello. In questo “gioco pericoloso” a rimetterci potrebbe essere la Sauber, con la Manor in ottica Mercedes. Siamo arrivati alla fine di settembre e la situazione è ancora ferma. Le perplessità della Mercedes corrono anche tra i corridoi di Maranello.

Il regolamento parla chiaramente: tutti i team iscritti al Mondiale di F1 devono avere un motore. Se dovesse arrivare un “NO” anche da Maranello, qualcosa si muoverà dall’alto. Da buon maestro d’orchestra, Mr E. non starà certamente a guardare, anche perché non può permettersi di perdere due team del calibro di Red Bull Racing e Toro Rosso. L’unica cosa certa è che il prossimo anno RBR e TR non avranno le PU Renault.

Se aggiungiamo anche i guai in casa Lotus e McLaren, si capisce che si sta camminando sui carboni ardenti. La compagine di Enstone sta aspettando la Renault per provare a pianificare il futuro del team, che comunque in Giappone ha dato una bella prova di forza chiudendo la gara al settimo e ottavo posto con Grosjean e Maldonado.

Sul fronte McLaren-Honda la situazione non è da meno.  Il team di Ron Dennis sta pagando la forte debacle giapponese tra sponsor latitanti e altri pronti a fuggire. Il team-radio di Fernando Alonso durante il Gp a Suzuka, non giustificabile, è sinonimo di frustrazione. Per Honda è un momento molto difficile. Il divario tecnico nei confronti dei diretti avversari è enorme. Davanti a situazioni di questo genere i giapponesi si sono resi protagonisti di scelte drastiche. Ad oggi un futuro in Formula 1 oltre il 2016 è veramente difficile immaginarlo

Nei prossimi giorni qualcosa si muoverà di certo, anche perché ci sono due macchine da progettare.

F1 – Gp Giappone: IL PUNTO

Tutto è tornato nella routine. Dopo la parentesi negativa di Singapore, qui in Giappone la Mercedes ha mostrato nuovamente tutto il suo strapotere con un Hamilton imprendibile, che ha dimostrato alla concorrenza di avere le redini del gioco e di poter fare cosa vuole. Nico Rosberg, sbagliando la partenza, ha compromesso non solamente la sua gara, ma anche le sue chance iridate.

La W06 Hybrid è su un altro pianeta, al di la di qualche errore o problema. Dopo una vittoria, un terzo posto è sempre un “boccone” amaro, ma il terzo e quarto posto sono un buon bottino per la Ferrari. Vettel porta a casa il decimo podio stagionale su un tracciato difficile per la rossa, che consolida il suo secondo posto nel Mondiale Costruttori, ai danni di una Williams già orientata al 2016.

Un gran premio che comunque ci ha regalato dei bei duelli e sorpassi, come quello di Nico ai danni di Bottas o Verstappen sul compagno Sainz. Per fortuna la regia ha cambiato politica, dando molto spazio alle lotte di metà gruppo. Ancora una volta i due giovani “tori” hanno animato la corsa, regalando alla Toro Rosso tre punti importanti in ottica Campionato nonostante qualche errore, come nel caso di Sainz Jr all’ingresso della corsia box danneggiando la sua ala. Complimenti anche alla Force India e, soprattutto, alla Lotus. Il team diVijay Mallya, che ha confermato anche per la prossima stagione Hulkenberg e Perez, dimostra che il quinto posto nel mondiale è più che meritato. Molto bella la reazione della Lotus che saluta Suzuka col settimo e ottavo posto, nonostante i momenti difficili. Un premio per tutto lo staff che continua a lavorare nonostante la forte pressione. Speriamo che nei prossimi giorni arrivi l’annuncio del passaggio di proprietà.

Un pensiero anche sulla gara di Fernando Alonso. Certamente non condivido lo sfogo via radio dello spagnolo che non ha risparmiato critiche pesanti verso la sua McLaren-Honda, dopo l’ennesimo sorpasso subito. Posso capire però la sua frustrazione. Nonostante abbia lottato costantemente ha chiuso solamente in undicesima posizione, davanti al compagno fermo al sedicesimo posto. E’ un momento veramente difficile sia per lui, ma soprattutto per la Honda. Sono preoccupato di cosa possano fare i giapponesi davanti ad una situazione così critica. Il divario tecnico è importante e non si vedono miglioramenti sulla Power-Unit. Ad oggi non vedo per loro un futuro in Formula 1 oltre il 2016.

Il Circus però sta affrontando una situazione non facile. Alcune realtà stanno camminando sui carboni ardenti. Insieme alla Honda, le cui problematiche si riversano anche sulla componente economica del team, abbiamo una Red Bull (RBR e TR) senza un motore, oltre alla Lotus che aspetta con ansia la Renault. Il tempo stringe e questa settimana, stando alle indiscrezioni, dovrebbero sbloccarsi alcune situazioni complicate. Potrebbe esserci anche un ripensamento da parte della Mercedes nei confronti della Red Bull. Sta di fatto che c’è un regolamento che parla chiaro: ciascun team deve avere un motore. Vedremo nei prossimi giorni come si evolverà. Da ottimo maestro d’orchestra, Mr E. non starà a guardare.

#ARuotaLibera – Gp Giappone

Dalla notte di Singapore all’Impero del Sol Levante. La Formula 1 arriva in Giappone, Suzuka, circuito di vecchia concezione con le vie di fuga che non perdonano. Occhio anche al meteo.

Nella sua rubrica “A Ruota Libera” Gian Carlo Minardi, in collaborazione con SkySportHD ci presenta il Gran Premio del Giappone

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F1 – Road to ….. Suzuka

Entriamo negli ultimi 6 gran premi della stagione, con ancora 150 punti a disposizione. Dopo la vittoria a Singapore targata Ferrari e Vettel, e il ritiro per problemi di Lewis Hamilton, tutti sognano l’impossibile.

Il Circus arriva in Giappone, a Suzuka. Circuito storico di vecchia concezione dove l’errore viene pagato pesantemente. I piloti dovranno dimenticarsi velocemente le lunghe, asfaltate e sicure vie di fuga alla “Tilke”.

Parliamo di una pista che ha scritto pagine importanti di questo sport, lungo, veloce e molto impegnativo, caratterizzato anche dalle avverse condizioni climatiche. Ovviamente la mente corre veloce ad un anno fa, a quel terribile incidente che ci ha poi strappato Jules Bianchi. Motori e gomme vengono notevolmente sollecitati creando maggiore incertezze, come il possibile ingresso della Safety-car

Sarà interessante vedere come sapranno reagire in casa Mercedes. La Ferrari, piano piano, sta rosicchiando punti importanti. Il passato ci insegna che la compagine tedesca, messa sotto pressione, non è poi così perfetta. La Williams credo abbia ormai la testa al 2016. Il terzo posto è per loro una certezza. Non penso che la Red Bull abbia la forza per recuperare l’attuale gap, così come la Lotus nei confronti della Force India. La Toro Rosso proverà invece ad infastidire proprio il team di Enstone coi suoi due giovani alfieri reduci da un bel week-end a Singapore, specialmente Verstappen protagonista di un buon recupero agevolato anche dalle due Safety car.

Sarà un appuntamento importante anche nel dietro le quinte con manovre pesanti per un futuro non così roseo. Abbiamo una Honda che, tra i tanti problemi, si preparare a fare gli onori di casa, una Red Bull senza motore e una Renault che deve decidere i suoi piani. In tutto questo il tempo scorre inesorabile.

Monica Zoli, made in Italy a Singapore: l’intervista

Dopo il successo della Ferrari e di Sebastian Vettel nella notte di Singapore, www.Minardi.it ha avuto il piacere di incontrare Monica Zoli, amministratore unico della DZ Engineering, la società del Gruppo Dino Zoli di Forlì responsabile dell’illuminazione, e non solo, del tracciato di Singapore. In pochi anni, grazie alla scenografia unica, il Marina Bay Street Circuit ha catturato l’attenzione dei tifosi e addetti ai lavori

Qual è il campo di azione della DZ Engineering durante il week end del Gran Premio di Singapore di F1?
Parliamo di un sistema integrato audio-video-luce dove la componente dell’illuminazione la fa da padrone del punto di vista scenografico.  Inoltre siamo di supporto alla Race Control Room attraverso i nostri sistemi di controllo-video. Monitorando con le nostre videocamere le aree di  tutto il circuito, i video sono a disposizione, ad esempio, per l’inchiesta legata all’invasione di pista

 

Quanti mesi dura il lavoro di montaggio e smontaggio?
Iniziamo il montaggio ad inizio Maggio, per concludere con il rimessaggio presso i magazzini della Singapore Gp a fine novembre. I lavori di smantellamento iniziano subito dopo la fine della corsa. Da quest’anno i nostri uffici si trovano nello stesso palazzo che ospita la Singapore Gp. Ci hanno voluto vicini (sorride Monica Zoli) per poter essere a portata di mano.

Quali sono i vostri programmi per i prossimi anni in F1
Il nostro obiettivo è di continuare a crescere. L’area asiatica è una zona molto sensibile al Motor-Sport. Il nostro principale obiettivo è il rinnovo del contratto con la Singapore Gp, la quale a sua volta ha iniziato le trattative per il prolungamento del suo contratto per il prossimo quinquennio (dal 2018 al 2022). Sul fronte della Formula 1 al momento non ci sono altre richieste a breve, anche se ci piacerebbe lavorare con Monza e Imola, il nostro circuito di casa. Sarebbe bellissimo se Imola riuscisse a riprendersi la F1

E negli altri campionati?
 Abbiamo iniziato a lavorare con la serie elettrica “Formula E” per l’EPrix malese a Putrajaya, e nel mese di agosto con Kuala Lumpur in occasione della prima edizione del KL City Grand Prix.  Trattandosi di un evento diurno il nostro impegno ha riguardato i sistemi TVCC, audio e di radiocomunicazione tra i marescialli in campo e la Centrale Operativa. Uscendo dalla quatto ruote, la DZ Engineering sta collaborando con il circuito di Sepang in vista della tappa mondiale della MotoGp, oltre che sul fronte degli Stadi.

Parlando di rinnovi contrattuali, avete incontrato Bernie Ecclestone?
In realtà il nostro rinnovo interessa in modo indiretto Mr. Ecclestone, poiché il nostro cliente è la Singapore Gp, il cui rapporto è veramente ottimo. C’è una stima reciproca molto forte che si è consolidata nel corso degli anni. Hanno saputo apprezzarci per la nostra versatilità e professionalità. Noi non possiamo che apprezzare loro.

Singapore, un appuntamento che è entrato nel cuore di tutti gli appassionati, proprio per la bellezza scenografica, apprezzata anche dai protagonisti: i piloti.
La città di Singapore vive intensamente il Gran Premio di Formula 1. Tutti gli anni volo a Singapore proprio in occasione di questo evento, e ogni volta tocco con mano questa sensazione. Inoltre ci sono tantissimi eventi collaterali che offrono un pacchetto di divertimento completo, dove la F1 è posta al centro. Personalmente il circuito è uno dei più belli, legato soprattutto alla spettacolarità scenografica grazie ad un’illuminazione brillante e costante su tutto il tracciato. Anche i piloti si sono detti entusiasti per il lavoro fatto.

Eppure qualche giornalista ha insinuato che qualche curva sia più buia delle altre
 Vorrei proprio sapere su quali basi sono fatte queste valutazioni. L’illuminazione è assolutamente regolare ed è dimostrato da rilevazioni tecniche sul campo e non da problemi di abbagliamento. A Brisighella, durante la consegna del Trofeo Bandini, ho avuto occasione di parlare con Davide Valsecchi, pilota e commentatore Sky, che ha corso proprio a Singapore. Ha dichiarato che è uno dei circuiti più belli in cui correre.

Se lo dice lui non posso che crederci.

Il vostro lavoro ha anche un impatto importante sul fronte sicurezza dei piloti e addetti ai lavori. Come si è evoluta la tecnologia in questi anni?
Abbiamo migliorato l’affidabilità e la capacità di illuminazione dei proiettori, la qualità dei generatori che arrivano dalla Turchia, oltre alle modalità di integrazione e la qualità delle immagini HD. E’ un lavoro continuo che segue anche l’evoluzione del tracciato. Ogni modifica è un’occasione per noi per proporre dei miglioramenti. Questa tecnologia diventa un punto di riferimento anche per gli altri tracciati.

Si è chiuso un week end sensazionale per il Made in Italy, grazie anche al successo della Ferrari
E’ stata una gioia vedere sventolare il tricolore. C’eravamo noi e la Ferrari. Una gioia immensa, come per tutti gli italiani, come hanno dimostrato gli ascolti del GP.

Sono quegli episodi che aiutano anche l’immagine della F1, come l’entusiasmo e la simpatia di Sebastian Vettel. E’ il collegamento tra i fans e la Ferrari

F1 – Gp Singapore: LE PAGELLE

Dopo la bella vittoria di Sebastian Vettel su Ferrari e la debacle della Mercedes, con Gian Carlo Minardi diamo i voti ai protagonisti

Sebastian Vettel – 10 il suo è stato un week-end assolutamente perfetto. Gli è mancato solamente il giro più veloce. Ancora più della gara, in qualifica è stato sensazionale. Il suo giro è da libidine. Enciclopedico. Da Manuale.

Daniel Ricciardo – 9 con una Red Bull non certamente perfetta, è stato in grado di compiere un bel salto in avanti, aiutato anche dalle gomme e dal layout del tracciato, non severo col suo motore.

Max Verstappne – 8,5 nonostante l’errore al via è stato in grado di recuperare, regalandoci ancora una volta dei bellissimi sorpassi.

Carlos Sainz Jr – 8 non c’è dubbio. Insieme al compagno sta dimostrando di meritarsi questa F1. Insieme a Max ha portato punti importanti alla Toro Rosso.

Daniil Kvyat – 7,5 molto bene il venerdì, buona la sua qualifica, mentre si è un po’ perso in gara anche se col sesto posto ha portato punti importanti alla Red Bull Racing. In classifica si è fatto sorpassare dal compagno.

Lewis Hamilton – 7 molto bene l’inglese soprattutto dopo il suo cambio gomme, quando ha tenuto il ritmo dei primi. Purtroppo è stato tradito dall’affidabilità della sua Mercedes.

Nico Rosberg – 7 grazie al ritiro di Hamilton ha guadagnato 11 punti in classifica. Un bel bottino in  un momento cruciale del campionato. Ha riaperto il campionato, anche se dovrà guardarsi le spalle da Vettel.

Valtteri Bottas e Sergio Perez – 7 rispettivamente al quinto e settimo posto. I portacolori di Williams e Force India hanno massimizzato il materiale a loro disposizione.

Alexander Rossi – 7 debuttare in un circuito impegnativo come quello di Singapore non è certamente cosa facile, ma l’americano di casa Manor ha dimostrato di poter far parte del mondiale.

Kimi Raikkonen – 6,5 ha fatto il suo compitino. Con la situazione di questo fine settimana, il terzo posto era il risultato minimo, e così è stato. Certamente il terzo posto rappresenta punti importarti e preziosi per la Ferrari in ottica del Mondiale Costruttori, ma ancora una volta il confronto col compagno è impietoso.

Fernando Alonso – 6 In qualifica è riuscito a mettere una pezza, mentre nulla ha potuto in gara contro l’inaffidabilità della sua McLaren e del motore Honda. I giapponesi meritano un’insufficienza grave.

Ferrari – 10 un risultato conquistato in pista. In queste condizioni la macchina si è dimostrata molto forte. Hanno fatto tutto bene, gestendo molto bene anche le ripartenze.

Red Bull Racing – 8 Un gran bel recupero, ma parliamo di un circuito “anomalo” in cui il motore non deve esprimersi al massimo. Come già successo in Ungheria, a bassi regimi il Renault rende meglio.

Mercedes 6- credo che questo week end possa restare solo una parentesi in una stagione interessante per loro. Certamente quando sono messi sotto pressione vanno in panico e qualche errore lo commettono.

F1 – Gp Singapore: IL PUNTO

Siamo passati dal podio di Monza alla pole position con vittoria di Singapore. Sebastian Vettel e la Ferrari mettono a segno un week end praticamente perfetto, condito anche dal terzo posto di Kimi Raikkonen. Al tedesco è mancato solamente il giro più veloce della gara, marchiato da Daniel Ricciardo, secondo al traguardo

Autore di un giro perfetto in qualifica, Sebastian ha fatto la sua gara a piacimento, spingendo al massimo e gestendo quando era necessario. Neanche le safety car (reali e virtuali) hanno rovinato la festa “rossa”. Ad ogni ripartenza è stato bravissimo e tenersi dietro l’ex-compagno di team, rispondendo agli attacchi dell’australiano mettendo tra la sua Ferrari e la Red Bull Racing un gap sicuro. Sul fronte SC ho trovato veramente assurda la decisione del Direttore di gara, in occasione dell’invasione di pista durata neanche 30”, di tenerla in pista addirittura per 5 giri. Sono quegli episodi che possono anche farti perdere la vittoria.  Terzo successo stagionale quindi per la Ferrari. Ad inizio anno l’obiettivo era di due sigilli. Week-end da dimenticare invece per la Mercedes e per i suoi alfieri Hamilton e Rosberg. Non sono mai stati della “partita”, una vera e propria novità da due anni da questa parte. Addirittura in qualifica si sono dovuti accomodare in terza fila. Ora diventa importante capire le motivazioni, poiché non è possibile un rovescio di questo tipo. Potrebbe essere un problema legato alle pressioni dei pneumatici o alle alte temperature. Dopo aver dominato in lungo e in largo fino ad oggi, Hamilton è stato costretto al ritiro per mancanza di potenza, con Nico quarto al traguardo. Grazie allo Zero del compagno, Rosberg ha ridotto leggermente il distacco in classifica (41 punti), ma dovrà guardarsi le spalle da Vettel (distaccato solo di 8 punti). Grazie al terzo posto del finlandese la Ferrari consolida il secondo posto tra i Costruttori, anche se Kimi è stato molto più lento del compagno e poco incisivo.

Come avevo pronosticato, in un circuito cittadino la Red Bull è risorta. Molto probabilmente la Power-Unit Renault a bassi regimi si difende molto bene, dando il meglio di se stessa. I problemi sorgono quando c’è bisogno della potenza massima come nei tracciati a basso carico. Un plauso anche alla Toro Rosso che è tornata in zona punti con tutti e due i piloti. Bravissimo Max Verstappen. Dopo l’errore al via ha recuperato fino all’ottava posizione facendoci divertire ancora una volta con dei bellissimi sorpassi. Sul finale non è riuscito a sopravanzare Perez. Bene anche Sainz Jr, nono davanti alla Sauber di Nasr.

#ARuotaLibera – Gp Singapore

La Formula 1 arriva a Singapore,  su uno dei tracciati più coreografici del mondiale e sugli schermi di Minardi.it e SkySportHD arriva la rubrica a firma di Gian Carlo Minardi e in collaborazione con #SkyMotoriA Ruota Libera

Una delle piste più lunghe e ancora più impegnativa, secondo i piloti, di Montecarlo. Tante insidie nascoste lungo i 5065 mt: “righe bianche della segnaletica stradale, i tombini, la safety-car, l’umidità (intorno all’80%), le temperature esterne intorno ai 35°C e foschia e inquinamento, che potrebbero “soffocare” i motori” Dietro le quinte continueranno i discorsi legati ai toto-motori. Dal Salone di Francoforte Carlos Ghosn ha annunciato la fine della collaborazione tra Renault e Red Bull, senza aggiungere ulteriori dettagli sul futuro in F1 del Costruttore francese. Domenica tutti davanti al televisore a partire dalle 14.00

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F1 – PuzzeMotori – Gli scenari

Dal Salone di Francorforte Carlos Ghosn ha sancito la fine della collaborazione tra Renault e Red Bull. Dal 2016 il Costruttore francese non fornirà più le sue (discusse) Power-Unit. Il Presidente però non ha aggiunto altro sul futuro in Formula 1 della Renault “L’annuncio sul futuro della Renault è stato posticipato a dopo il Salone di Francoforte” dichiarava qualche giorno fa, alle colonne di ww.minardi.it, il manager Gian Carlo Minardi. Lotus che dovrebbe essere acquistata dalla Renault, pronta a rientrare con un suo team

Con la fine della partnership si aprono diversi scenari che caratterizzeranno certamente questo finale di stagione. Già durante il Gran Premio d’Italia a Monza il Presidente della Ferrari, Sergio Marchionne, si era detto disponibile a fornire le Power-Unit di Maranello a Red Bull Racing e Toro Rosso, incontrandosi proprio con Helmut Marko e Christian Horner . La Scuderia del Cavallino Rampante ha di fatto superato la concorrenza della Mercedes, i cui colloqui con i vertici dei bibitari si sono interrotti sancendo di fatto una vittoria per Toto Wolff, che non aveva mai visto di buon occhio la fornitura ad un diretto concorrente al titolo.

Scenari che sembravano ormai definiti sono pronti a rimescolarsi. Ricordiamoci infatti, che secondo le attuali regole, ogni costruttore può fornire le sue Power-Unit solamente a quattro team. Non dimentichiamoci che il 2017 sarà oggetto di numerosi cambiamenti regolamentari. Andiamo con ordine.

POWER-UNIT FERRARI
Come sappiamo dal 2016 farà il suo ingresso il team Haas che avrà il supporto della Ferrari, attraverso i suoi propulsori. Il portfoglio di Maranello ad oggi include anche Sauber e Manor. Dovessero arrivare Red Bull Racing e Toro Rosso, il numero di forniture salirebbe addirittura a 6 (vietato dall’attuale regolamento)

POWER-UNIT MERCEDES
Da quello che si apprende la Manor sarebbe pronta a passare alla motorizzazione Mercedes, trasformandosi di fatto nel Junior Team tedesco. Si unirebbe quindi a Williams e Force India.

RENAULT
La Renault si è detta interessata a tornare in Formula 1 in prima persona, come Costruttore e non semplice fornitore di motore, attraverso l’acquisto della Lotus, in forte difficoltà economica. Ogni annuncio è stato posticipato a dopo il Salone di Francoforte.

 SAUBER
Stando così le cose, la Sauber sarebbe costretta a passare alla motorizzazione transalpina. Stando a quanto dichiarato da Ghosn, la Renault resterebbe in Formula 1 solamente come Costruttore senza fornire la PU ad ulteriori team. Questa decisione creerebbe un problema di non poco conto alla compagine svizzera.

Mercedes: Mercedes, Williams, Force India, Manor
Ferrari: Ferrari, Red Bull Racing, Toro Rosso, Haas
Renault: Renault, Sauber (?)
Honda: McLaren

F1 – Road to …. Singapore

Dal Salone di Francorforte Carlos Ghosn ha annunciato la fine della collaborazione tra Renault e Red Bull, senza aggiungere ulteriori dettagli sul futuro in F1 del Costruttore francese. E’ una situazione certamente pesante per la Red Bull che a metà settembre si trova senza una Power Unit. Non credo che sia una notizia inaspettata per gli uomini di Horner, che già diverso tempo fa si erano mossi verso la Mercedes prima, e ora Ferrari. Toto Wolff ha vinto la sua battaglia coi vertici Mercedes, poiché non ha mai nascosto di essere contrario a fornire un avversario affamato di vittoria. Sarò a Singapore, dove proverò a raccogliere maggiori informazioni per essere più chiaro.

Il toto-motore sarà l’apice del Gran Premio di Singapore, uno dei più belli, coreografici e spettacolari. Il primo gran premio in notturna che ha aperto una nuova era legata alla visibilità. Mi fa piacere ricordare che tutto questo è possibile grazie ad un’azione italiana, romagnola, come la DZ Engineering. Un circuito che racchiude numerose incognite. Coi suoi 5065 mt e le sue 23 curve (13 a sinistra e 10 a destra) il Marina Bay è il circuito più impegnativo del Mondiale, come dichiarano gli stessi piloti. Ancora più di Montecarlo. Ha tutte le difficoltà di un cittadino: righe bianche della segnaletica stradale, i tombini e la safety-car  a cui dobbiamo però aggiungere l’umidità (intorno all’80%) e le temperature esterne intorno ai 35°C. L’affidabilità sarà un punto focale, anche a causa di foschia e inquinamento, che potrebbero “soffocare” i motori

Tantissime incognite che renderanno il week end aperto a qualsiasi scenario, anche se la Mercedes resta favorita con la solita lotta interna tra Hamilton e Rosberg. Nico deve giocarsi al meglio le ultime carte per tenere vivo il Mondiale. Alle loro spalle auspico di vedere una Ferrari, in crescita, che deve dimezzare il gap dalla Mercedes. Occhio alla Red Bull, anche se certamente non avrà più nessun aggiornamento da qui alla fine del mondiale. La Toro Rosso proverà ad agguantare quei punti che gli sono scappati fino ad oggi causa poca affidabilità, mentre la Force India sta viaggiando sopra le sue aspettative.

Sul fronte pneumatici la Pirelli proporrà, come nel 2014, le SuperSoft e Soft. L’anno scorso Hamilton vince con SS-SS montando le Soft solamente negli ultimi 10 giri.

F1 – Gian Carlo Minardi “Bilancio Positivo per Aci Team Italia. Ora serve un team satellite”

Il duemilaquindici ha visto prendere la luce all’Aci Team Italia Velocità con Luca Ghiotto e Raffaele Marciello quali alfieri in senno al team Trident, rispettivamente nei campionati GP3 e GP2. E’ solamente l’ultimo step di un programma a lungo termine studiato dalla Federazione, volto ad aiutare i ragazzi nel tortuoso percorso del motorsport, partendo proprio dal karting. Nelle settimane scorse, in un’intervista esclusiva concessa ai microfoni di www.minardi.it il Presidente Aci Angelo Sticchi Damiani, con soddisfazione, faceva il punto “I risultati ottenuti ci indicano chiaramente che questa è la strada giusta e che già da ora possiamo dire di aver ottenuto due importanti vittorie. La prima è quella sullo scetticismo che fin dall’inizio ha circondato questo progetto. La seconda vittoria l’abbiamo ottenuta sul campo facendo in modo che i due ragazzi della Trident potessero avere un supporto finanziario e di comunicazione importante; fatti questi che hanno consentito loro di affrontare al meglio la stagione ed ottenere risultati buoni, spesso ottimi” Dopo l’appuntamento di Monza, e con ancora tre week end in calendario, Luca Ghiotto guida la classifica GP3, con Marciello all’ottavo posto in GP2.

Quando si parla di giovani, non si può non coinvolgere un talent-scout come il manager faentino Gian Carlo Minardi, presente anche a Monza durante il Gran Premio d’Italia di F1 “Il Team Italia sta coronando il lavoro iniziato dalla Scuola Federale tramite le selezioni di Aci Sport, volte a seguire e valorizzare i ragazzi nella loro carriera. Parliamo di uno sport condizionato fortemente dalla ricerca dei finanziamenti e dall’economia. Nonostante il difficile momento abbiamo diversi giovani, nati nelle nostre formule miniori, che si stanno mettendo in mostra a livello internazionale avviandosi al professionismo, italiani e non” Il lavoro prosegue partendo proprio dal karting, il primo passo “Seguiamo i ragazzi impegnati nel Kart portandoli poi nel Campionato di Formula 4, per scovare i nuovi Fuoco, Ghiotto, Marciello, Giovinazzi. Come Federazione siamo stati i primi in assoluto a credere in questa nuova formula, che col tempo saprà regalarci importanti soddisfazioni” Un esempio è il canadese della FDA Lance Stroll, campione in carica della F4 Italia e attualmente al settimo posto, al debutto, nell’impegnativa FIA Formula 3 European. Al secondo posto troviamo, ad una manciata di punti, il nostro portacolori Antonio Giovinazzi “Non dobbiamo dimenticarci che l’Italia ha contribuito a scrivere pagine importantissime della storia del Motorsport insieme a Ferrari, Maserati e Alfa Romeo. Ancora oggi sappiamo difenderci e ho l’impressione che le vittorie dei nostri ragazzi inizino a pesare. L’esempio l’ho toccato con mano a Monza, quando la vettura di Luca Ghiotto è stata oggetto di verifiche e controlli al limite della sopportazione. Operazioni che invece non sono avvenuta sulle vetture dei suoi avversari che, guarda caso, corrono col team Art Gran Prix

A questo punto la domanda sorge spontanea. Cosa manca all’Italia e ai nostri piloti per raggiungere l’apice e la Formula 1? “Serve assolutamente un team di serie B, o come lo chiamo io, un Team Materasso per far crescere e mettere alla prova i ragazzi. Soluzione che manca alla Ferrari per completare il progetto FDA, molto criticato negli ultimi giorni” prosegue Gian Carlo Minardi “Altre realtà possono contare su un team giovane per valorizzare i vivai, ottenendo qualche volta importanti risultati. Lo stesso Sebastian Vettel, accantonato dalla Red Bull, era passato alla corte della BMW esplodendo grazie alle prove libere del venerdì mattina aperte ai giovani. Ripreso dai “bibitari” e “parcheggiato in Toro Rosso, ha avuto la possibilità di crescere vincendo la sua prima gara a Monza, prima di passare in Red Bull Racing e diventare per quattro volte Campione del Mondo. Questo deve essere motivo di meditazione. In Italia abbiamo solamente la Ferrari. Serve con urgenza un team secondario