Minardi “Montecarlo dovrebbe fare scuola”

Con le prove libere il fine settimana nel Principato è ufficialmente iniziato. Un Gran Premio ricco di storia e conosciuto in tutto il mondo, grazie ad un palcoscenico unico reso possibile da una posizione geografica mozzafiato, che si corre su una pista che si ama o si odia e fuori dalla norma, dove le qualifiche hanno un’importanza esagerata, visto che sorpassare è praticamente impossibile nonostante KERS, DRS e Pirelli.

Montecarlo ha però anche un’ulteriore caratteristica che lo rende ancora più unico nel suo genere, poiché gli appassionati possono veramente vedere da vicino i loro idoli e le macchine sfrecciare tra i palazzi sfiorando i muretti “E’ una pista fuori dalla norma. Noi corriamo qui per lo show, per lo spettacolo e per il pubblico che può ammirare delle macchine sfrecciare a 250 all’ora tra i muretti“ commenta Fernando Alonso “Oltre ad essere una pista fuori dalla norma, anche la gara in se è fuori dalla norma. Corriamo praticamente da soli, non c’è battaglia visto che non si può sorpassare. La vera lotta è contro il cronometro il sabato e contro gli errori di guida la domenica. In gara bisogna tenere sotto controllo tutte le componenti meccaniche della macchina, stando nel frattempo attenti a non toccare il guard-rail“. Gli fa eco anche colui che ha lanciato lo spagnolo nel Mondiale, Gian Carlo Minardi “In nessun circuito al mondo si respira la medesima atmosfera. Nonostante tutte le transenne che ti fanno quasi sentire in gabbia, si ha veramente la sensazione di poter toccare e sfiorare con mano le monoposto. Vibri insieme al motore. La gente ha la possibilità di passare a pochi metri dai Motorhome e vedere così vicino i suoi idoli. E’ veramente incredibile. Unico

Montecarlo dovrebbe dunque essere preso come esempio per cercare di avvicinare ulteriormente gli appassionati, ma anche gli sponsor. Intorno al circus girano sicuramente tanti soldi, ma nonostante questo non è esente dalla crisi. Diverse scuderie non saranno in grado di reggere il confronto con i top team per portare fino alla fine lo sviluppo delle macchine e, al tempo stesso, lavorare sul progetto 2014 oltre a dover “vendere” i sedili al miglior offerente con alle spalle magari intere nazioni. “Su questo fronte la Formula 1 si deve ringiovanire. Tra gli anni ’90 e 2000 era quasi impossibile trovare un pass paddock. Per le aziende essere presenti era sinonimo di privilegio e immagine ed erano molto interessate ad avvicinare questo mondo. Ora invece, questo clima è cambiato e la F1 dovrebbe aprirsi verso l’esterno. L’appassionato vuole vedere da vicino i suoi idoli e le macchine. Montecarlo dovrebbe fare da scuola” commenta Minardi “In Spagna il giovedì pomeriggio, pagando un supplemento del biglietto, era possibile visitare il paddock. Era veramente pieno di gente. Si è sempre data la priorità alle TV che pagano i diritti. A mio avviso sarebbe interessante che in ogni appuntamento si potesse far vivere agli appassionati una giornata indimenticabile facendole toccare, nel limite del possibile e senza interferire con il lavoro dei team, il mondo della F1. Questo potrebbe incentivare, perché no, anche l’ingresso di nuovi sponsor. Oggi all’interno dei paddock si vedono sempre le stesse facce e solamente gli addetti ai lavori. Bisognerebbe portare la F1 ad un livello più umano” conclude il manager faentino

Gp Monaco – La parola ai protagonisti

A poche ore dal primo semaforo verde del Gran Premio di Montecarlo abbiamo sentito le aspettative di Ferrari, Mercedes, Lotus e Force India. Tra le stradine del Principato le qualifiche hanno sempre avuto un ruolo da primo attore e questo potrebbe accrescere le possibilità della Mercedes, che ha una vettura perforante sul giro secco. Di contro c’è una Ferrari molto forte nel long run, ma non ancora perfetta in qualifica. Ancora una volta tra gli outsider si sarà da tenere in grande considerazione la Force India, attualmente al quinto posto nel mondiale davanti alla McLaren.

 ROB SMEDLEY (Ferrari) “Bisogna avere un anteriore molto buono per affrontare al meglio le tantissime curve lente. Allo stesso tempo, bisogna tener conto delle ondulazioni, dei cordoli e delle sconnessioni: la vettura saltella molto e, quindi, vanno curate con attenzione le fasi di frenata e di accelerazione. Conta tantissimo l’aderenza meccanica e non ci sono praticamente curve veloci ma soltanto lente, alcune di esse molto strette, come il tornante del Loews. Dal punto di vista aerodinamico si cerca quindi la configurazione con massimo carico, senza stare troppo a pensare alla resistenza all’avanzamento: è una scelta sulla carta inefficiente ma qui funziona così. Dal punto di vista della distribuzione dei pesi si cerca di andare per quanto possibile verso il posteriore, che deve essere molto rigido e accoppiato ad un anteriore morbido per ridurre il sottosterzo nelle curve lente”.

FELIPE MASSA (Ferrari) “Monaco è una pista molto speciale, completamente differente da tutte le altre. Dovunque sei davvero vicino ai guardrail: bisogna andare al limite ma non un centimetro oltre perché il più piccolo errore si paga a caro prezzo. E’ davvero particolare come tracciato e correrci è molto emozionante. Non penso che ci sia una parte più difficile di un’altra. Tutte le curve sono impegnative e rappresentano una sfida: per fare il giro perfetto devi affrontarle al cento per certo. In certe piste se si fa un piccolo errore ad una curva si può pensare di recuperarlo in un altro punto ma a Monaco la minima sbavatura ti fa perdere tantissimo tempo: questo è uno dei motivi che lo rende un tracciato straordinario da fare con una monoposto di Formula 1”.

NICO ROSBERG (Mercedes) “Monaco è sempre un fine settimana fantastico ed è molto bello correre nella città in cui vivo. Mi fa piacere che famigliari e amici possano vedermi correre. La coreografia lo rendono il miglior circuito. Ho dei bellissimi ricordi legati a questo tracciato dove nella passata stagione conquistai un bellissimo secondo posto. Al momento abbiamo una buona macchina per la qualifica, aspetto molto importante a Monaco. Mi auguro che possa esserci di aiuto, anche se ci sono tantissime incognite soprattutto legate alle gomme.”

LEWIS HAMILTON (Mercedes) “Abbiamo lavorato sodo per lasciarci alle spalle la cocente delusione di Barcellona.  Monaco è una delle mie piste preferite. E’ una vera e proprio sfida passare così vicino ai guard-rail e l’idea di essere così a contatto con i tifosi mi piace molto. Si crea un’atmosfera unica. Più di ogni altro tracciato la qualifica è determinante, ma dobbiamo rimanere concentrati sulla gara di domenica. E’ fondamentale migliorare il nostro passo

KIMI RAIKKONEN (Lotus) “Non esiste nessun altra gara come Monaco. Poter correre tra le stradine del Principato è veramente diverso da ogni altra cosa e lo aspetto con grande gioia ogni anno. E’ sempre molto difficile avere un week end perfetto a Montecarlo. Sorpassare è praticamente impossibile quindi per goderti veramente la gara devi essere davanti. Nel 2005 ho scritto il mio nome nell’albo e spero di poterlo ripetere anche quest’anno. Dobbiamo rimanere concentrati sulla qualifica. Nel 2009 sono rimasto bloccato dietro a Rubens, ma nonostante il KERS non sono riuscito a passarlo. Essendo molto difficile ricreare le caratteristiche del tracciato diventa impegnativo fare delle previsioni. La E21 i è dimostrata molto veloce fino ad oggi. Speriamo di continuare su questa strada

ADRIA SUTIL (Force India) “Nonostante gli episodi sfortunati delle prime gare resto ottimista. La maggior parte delle cose che sono successe non sono dipese da me. Resto convinto che possiamo migliorare per evitare certi errori nel futuro. La macchina è veloce e con un week end perfetto il podio potrà essere alla nostra portata. Monaco sarà il primo e vero circuito stradale. La vettura ha un buon equilibrio che la rende ben guidabile.  Il Principato è un posto speciale. Mi è sempre piaciuto correre qui. Non c’è lo spazio per il minimo errore. Devi portare un grande rispetto ai muretti. E’ una grande prova mentale. Devi mantenere la concentrazione al massimo per quasi due ore di gara

PAUL DI RESTA (Foce India) “Sono abbastanza soddisfatto dei risultato conquistato a Barcellona, nonostante i problemi accusati anche con il DRS. L’anno scorso Monaco è stata una gara positiva per noi e anche domenica cercheremo di conquistare nuovi punti. Vivendo a Monaco è molto bello vedere come si trasforma la città durante il week end. Inoltre la sera posso tornare a dormire a casa. E’ anche l’occasione per avere vicino amici e famigliari.  In questo inizio di stagione stiamo facendo un lavoro fantastico. Abbiamo battuto regolarmente i nostri principali avversari – Sauber, Williams e Toro Rosso – e siamo al quinto posto davanti alla McLaren, anche se realisticamente sarà difficile conservare questa posizione

GP Montecarlo – Presentazione

Ho vissuto tanti gran premi di Montecarlo, ma purtroppo non ho mai avuto l’abitudine di viverne la vita notturna. Passavo le giornate e le serata ai box in quanto era nostro costume organizzare cene con amici e sponsor nel nostro Motorhome sul porto.

L’appuntamento tra le stradine del Principato è sempre stato un week end particolare, sia per gli addetti ai lavori sia per gli appassionati che possono avere un vero contatto con le macchine. In nessun circuito al mondo si respira la medesima atmosfera. Nonostante tutte le transenne che ti fanno quasi sentire in gabbia, si ha veramente la sensazione di poter toccare e sfiorare con mano le monoposto. Vibri insieme al motore. La gente ha la possibilità di passare a pochi metri dai Motorhome e vedere così vicino i suoi idoli. E’ veramente incredibile. Unico.

Il week end racchiude in sé grandi incognite, legate alle gomme soft e super soft e al fatto di non aver trovato un dominatore assoluto. Ci sono diversi attori che potranno regalarci un Montecarlo interessante. La Ferrari ha dimostrato di avere un passo superiore in gara, ma potrebbe soffrire se non dovesse azzeccare una qualifica dove è molto facile incappare in qualche sbavatura. Di contro c’è una Mercedes molto forte in qualifica e con le gomme morbide. Potranno difendersi almeno fino al primo pit stop, soprattutto se partiranno in pole. Da quelle che sono le mie informazioni sono molto vicini a risolvere i problemi legati ai long run.  C’è poi una Lotus che si è dimostrata competitiva in qualsiasi condizione con un Raikkonen in grande spolvero che può impensierire fortemente gli avversari. Naturalmente non possiamo dimenticare la Red Bull, anche se si è lamentata non poco delle gomme. Proprio a riguardo non condivido la scelta della Pirelli di cambiare la composizione in corsa. Appoggio la linea di Lotus e Ferrari. Ci andava l’unanimità.

Tra gli outsider più pericolosi c’è sicuramente la Force India che potrebbe portare vai punti importanti, mentre non vedo una McLaren ancora al top. Per le sue caratteristiche Montecarlo è un tracciato che richiede un grande carico aerodinamico dove si da meno importanza al peso complessivo della vettura, in quanto la priorità è finire la gara. Vengono apportati una serie di correttivi alle monoposto per irrobustire le parti più soggette a contatti con i guard rail e i muretti.

Speriamo che il tempo non sfalsi i valori in campo. A questo punto della stagione i team stanno lavorando per preparare la seconda parte di stagione. Sul fronte pit stop mi aspetto 2-3 soste. E’ un circuito estremamente corto con un asfalto ben curato e non abrasivo. La Pirelli tradizionalmente ha sempre dato il massimo in queste condizioni, anche se sarà fondamentale azzeccare la tempistica giusta per la sosta.

Minardi lancia l’allarme “Senza una soluzione, le formule minori non hanno più senso”

Test SI, Test NO! E’ questo il grande e importante dilemma che sta tornando all’attenzione della Formula 1. Dopo il loro divieto per cercare di ridurre i costi della F.1, i test privati tornano a far discutere e a dividere il Circus. Da una parte abbiamo team che premono sull’acceleratore per riabilitarli, come la Ferrari, dall’altra team che tirano il freno a mano, tipo la McLaren.

Tra i forti sostenitori del loro ritorno c’e da sempre quel Gian Carlo Minardi che in oltre 20 anni di F1 e 340 GP ha saputo lavorare costantemente con i giovani valorizzandoli e lanciandoli nella massima serie “Da sempre sono un grande sostenitore dei test. In questo modo si possono valorizzare i giovani. Se veramente si vogliono fare dei tagli, questi non dovrebbero certo coinvolgere  la voce dei test. Con più giornate di test si da la possibilità al giovane di conoscere tutti i segreti di una monoposto di F1 e di farsi notare

Minardi però pone l’accento su un argomento molto importante, legato a tutto quel backstage della massima serie che sono le formule propedeutiche “Se non diamo uno sbocco naturale verso la Formula 1 a chi ha dimostrato di andare molto forte, meritando quindi di essere messo alla prova, allora decadono tutte le formule minori. Non ha più senso correre in un campionato tanto costoso come la GP2 se poi chi vince non viene premiato e così pure accade in cascata per tutte le altre categorie. Bisogna mettersi attorno ad un tavolo e trovare delle soluzioni serie

Il progetto che sta portando avanti la Ferrari Driver Academy è frutto di un buon lavoro di equipe tra l’ACI CSAI Scuola Federale e, appunto, FDA. Abbiamo un Antonio Fuoco che si sta mettendo in evidenza al debutto in Formula Renault 2.0 e un Raffaele Marciello leader nella F.3 Euro Series con il team Prema. Questi risultati sono di ottimo auspicio e una grande soddisfazione. Vuol dire che gli sforzi di questi anni stanno dando i primi frutti. E’ importante seguire i ragazzi dando loro anche una metodologia di lavoro e di crescita. Senza però uno sbocco verso la massima serie, tutto questo lavoro potrebbe diventare veramente inutile!”  conclude il manager faentino

Punti punti per Bhai Tech a Portimao

Tra i saliscendi naturali del tracciato di Portimao il team Bhai Tech ha vissuto un week end agrodolce. Sono infatti arrivati i primi punti stagionali con le due McLaren MP4 12C, ma le prestazioni in pista non soddisfano ancora lo staff di Mestrino, anche a causa delle forti limitazioni imposte per i motori turbo.

I quattro alfieri, Giorgio Pantano/Rafael Suzuki e Chris Van der Drift/Luiz Razia si sono resi protagonisti di importanti rimonte che gli hanno permesso di inanellare ben ventinove sorpassi conquistando nelle due gare la Top 10 e i primi punti stagionali. Il lungo week end è iniziato fin dal giovedì con le due ore di prove libere in cui lo staff, diretto dall’ing. Roberto Costa, ha eseguito un primo shake down della vettura #65 rimasta gravemente danneggiata a Le Castellet, proseguendo poi il lavoro di sviluppo sulle due McLaren e la preparazione del secondo round dell’International GT Open.

Nell’appuntamento del sabato pomeriggio, dopo una qualifica che ha visto le due vetture non andare oltre la nona e decima fila, il padovano Giorgio Pantano e il brasiliano Rafael Suzuki si sono resi protagonisti di un’emozionante “remontada” conclusa con la decima posizione (settimo di classe) e il primo punto, seguiti dal 13mo posto dei compagni Van Der Drift e Razia. Nella gara di domenica è toccato invece all’equipaggio neozelandese-brasiliano #66 scalare di prepotenza la classifica, conquistando una preziosa nona posizione in generale e quarta di classe. Dieci posizioni guadagnate non sono bastate invece al duo italo-brasiliano, che si ferma ai piedi della zona punti.

Sapevamo che non sarebbe stato facile in quanto si trattava del nostro debutto in condizioni di pista asciutta. Per le sua caratteristiche Portimao è stato un banco di prova importante in quanto ci ha consegnato una fotografia dettagliata del nostro sviluppo e sulle aree in cui dobbiamo intervenire “analizza il direttore tecnico Roberto Costa “Ci siamo concentrati su diverse prove di set-up andando alla ricerca del migliore bilanciamento, compiendo un buon passo in avanti tra le due gare.Ora dovremo mettere a frutto i dati raccolti per proseguire il lavoro nel prossimi appuntamenti, ma soprattutto dovremo continuare a lavorare insieme agli organizzatori della serie per risolvere i problemi legati al bilanciamento e alla limitazione del turbo, per poter lottare alla pari con i nostri avversari” conclude l’ingegnere brasiliano

La scuderia con sede nel Bhai Tech Advanced Vehicle Science di Mestrino saluta Algarve con la consapevolezza di essere un valido e duro avversario, di poter continuare a crescere nei prossimi appuntamenti e lottare per le posizioni importanti. Il prossimo appuntamento è in programma sul tracciato tedesco del Nurburgring (1-2/06/2013)

 

Bhai Tech Racing: Prossima fermata Portimao

A quindici giorni dalla gara inaugurale di Le Castellet si riaccendono i riflettori sul Bhai Tech Racing. La scuderia con sede a Mestrino è pronta a tornare in pista per il secondo appuntamento dell’International GT Open sul tracciato portoghese di Portimao.

Nonostante le macchine siano già in direzione di Algarve, per lo staff diretto dall’ing. Roberto Costa sono stati giorni di intenso lavoro per sistemare la McLaren MP4 12C GT3 di Pantano/Suzuki, rimasta gravemente danneggiata nel corso del primo round e per preparare la nuova sfida in Portogallo che vedrà al via trentadue equipaggi. Il week end in terra francese non ha dato la possibilità all’equipe italiana di mettere in mostra tutto il suo potenziale anche a causa di alcuni problemi legati alle gomme rain, che hanno condizionato le prestazioni in pista dei quattro alfieri.

E’ stata una vera e proprio corsa contro il tempo sia per far arrivare i pezzi di ricambio dall’Inghilterra sia per sistemare e preparare le due vetture, che ora sono già in viaggio” analizza il direttore tecnico Costa “E’ stato un lavoro lungo e voglio ringraziare tutti i ragazzi. Visto il poco tempo a disposizione non siamo riusciti ad organizzare uno shake down, che verrà quindi effettuato durante il test di giovedì.  Abbiamo lavorato anche al fianco di McLaren per cercare di risolvere i problemi di costruzione legati alle gomme Dunlop che in particolar modo hanno affliggono le nostre macchine. In Portogallo continuerà il nostro percorso di apprendistato e anche i piloti proseguiranno il loro feeling con la vettura e il tipo di campionato” Dopo la pioggia, nebbia e basse temperature del Paul Ricard, in Portogallo dovrebbe essere atteso il sole “Il meteo dovrebbe essere più clemente e questo dovrebbe aiutarci a seguire il nostro programma di sviluppo. In condizioni di asciutto, a Le Castellet, la macchina si era già dimostrata competitiva. Abbiamo lavorato duramente e solo la pista saprà dirci se saremmo stati più bravi dei nostri avversari

I motori si accenderanno  a partire da giovedì con due ore di test privati, per poi proseguire venerdì mattina (10.15-11.15), prima delle due sessioni di prove libere da 60’ ciascuna e in preparazione dei due turni di qualifica (9.30 e 11.50) di sabato che disegneranno la griglia di partenza delle due gare. Alle 16.00 si accenderà il semaforo verde che darà il via alla prima gara da 70’, mentre domenica scatterà gara-2 con start alle 12.00.

Week end di apprendistato per Bhai Tech al Paul Ricard

Sul tracciato transalpino di Le Castellet si sono accesi i riflettori sulla prima stagione della scuderia padovana nell’International GT Open.

Un debutto caratterizzato dal mal tempo e segnato da pioggia, nebbia e basse temperature che ha dato la possibilità al team diretto dall’ing. Roberto Costa di accumulare esperienza con i due esemplari della nuova McLaren MP4 12 C GT3 affidate alle coppie di piloti Pantano/Suzuki e Van Der Drif/Razia, all’esordio nella serie internazionale.

Nonostante un debutto “a tutto tondo” la scuderia con sede a Mestrino non ha tradito le attese accumulando chilometri e raccogliendo dati, segnando incoraggianti intertempi fin dalle prove libere portando le due vetture nelle zone calde della classifica. In qualifica 1 il talento dei quattro formulisti viene messo in bella mostra monopolizzando tutta la seconda fila con la vettura #65 italo-brasiliana Pantano/Suziki davanti ai compagni. In gara la fortuna non è dalla parte della compagine italiana e l’avventura di Van der Drift dura solo lochi chilometri a causa di un contatto con l’Aston Martin che porta il neozelandese a salutare in anticipo la corsa dopo un testacoda. Nelle fasi finali anche la seconda macchina, affidata a Suzuki, esce di scena. L’impatto è violento e i danni riportati non possono essere riparati in tempo per la seconda qualifica dove, con grande determinazione, Luiz Razia tiene alto il morale regalando al team la prima fila con il secondo miglior tempo. Ancora una volta il verdetto finale della corsa non rende giustizia e Van der Drift, dopo una lunga sosta ai box per sistemare alcune parti della carrozzeria e aver preso i comandi da Razia, chiude al quindicesimo posto.

Non possiamo ritenerci soddisfatti del risultato finale in quanto non siamo riusciti a risolvere i problemi in condizione di pista bagnata. Per noi era tutto nuovo e non avevamo mai girato in queste condizioni. Le scelte fatte purtroppo non hanno pagato. Ora lavoreremo al fianco di McLaren per analizzare tutti i dati, anche legati alle gomme Dunlop rain” analizza il direttore tecnico Roberto Costa “Con pista asciutta invece la macchina si è dimostrata competitiva. Non dobbiamo dimenticarci che siamo solo all’inizio dello sviluppo. Il team è molto competitivo e sono tutti dei professionisti. La mente è già rivolta a Portimao

Lo staff è pronto a far ritorno nell’avveniristica struttura Bhai Tech Advanced Vehicle Science per analizzare i dati e preparare la prossima sfida sul tracciato di Portimao (11/12 maggio)

Tutto pronto in casa Bhai Tech per il Paul Ricard

Poker d’assi d’eccellenza per Bhai Tech Racing che questo fine settimana, sul tracciato di Le Castellet, firmerà il debutto nell’International GT Open 2013.  L’appuntamento del Paul Ricard sarà solo il primo in un calendario composto da otto week end sui più prestigiosi tracciati internazionali, a partire da Portimao (11-12/05), Nurburgring (01-02/06), Jerez (15-16/06), Silverstone (13-14/07), Spa-Francorchamps (07-08/09) e Monza (05-06/10) prima del gran finale in Spagna, Barcellona, nel week end del 9-10 novembre.

Sotto la direzione tecnica dell’ingegnere Roberto Costa la scuderia padovana, la cui sede è situata nel nuovissimo polo tecnologico Bhai Tech Advanced Vehicle Science dotato di un simulatore di guida dinamico di ultimissima generazione basato su una piattaforma a 6 gradi di libertà per un’accuratissima riproduzione del motion della vettura reale, software per la modelizzazione e la simulazione e ad una moderna palestra per la preparazione fisica, atletica e mentale dei piloti, si presenterà ai nastri di partenza con due McLaren MP4 12C GT3, classe GTS, e quattro “formulisti”.

La vettura #65 sarà affidata al campione veneto GP2/08 con un passato in Formula 1, Superleague e IRL Giorgio Pantano e al brasiliano Rafael Suzuki con trascorsi in F.3 in Giappone e in Europa. Per Suzuki si tratterà del debutto sulla pista di Le Castellet. L’equipaggio #66 vedrà al volante il neozelandese Chris Van Der Drift, alla sua seconda stagione con Bhai Tech Racing oltre alle esperienze in formula tra World Series Renault, A1 Grand Prix, Superleguegue e Auto GP e il brasiliano Luiz Razia, vice campione GP2 2012, al debutto in competizioni GT.

Sarà un week end di apprendistato, essendo la nostra gara di debutto. Dovremmo verificare sia gli upgrade imposti dalla FIA legati al turbo, sia conoscere bene tutti i segreti della McLaren che presenta numerose novità rispetto alla versione 2012. Sarà importante capire il nostro punto di partenza e, soprattutto, dove saremmo in grado di arrivare dopo ogni sessione,” analizza il direttore tecnico Costa “Potremmo contare comunque sull’aiuto dei nostri piloti, nonostante siano al debutto nel campionato. Solamente Chris Van Der Drift potrà contare su una maggiore esperienza avendo corso con noi le ultime tappe nel GT italiano. Il lavoro da fare sarà tanto, ma anche le due gare sono lunghe, così come il campionato” conclude l’ingegnere di casa Bhai Tech

Programma Paul Ricard 

Venerdì 26 aprile

10.35 – 11.35, prove libere 1

14.10 – 15.10, prove libere 2

Sabato 27 aprile

9.00, qualifica 1

11.40, qualifica 2

16.00, gara 1 (70 min.)

Domenica 28 aprile

12.20, gara 2 (50 min.)

Bhai Tech Racing in azione con Pantano, Suzuki, Van der Drift e Razia

Prosegue ininterrottamente la preparazione del Bhai Tech Racing in vista del debutto del prossimo 27 aprile sulla pista del Paul Ricard, valido per il primo appuntamento dell’International GT Open 2013.

Sulla pista amica di Adria la scuderia padovana ha preso parte alla due giorni di test privati con i due esemplari della McLaren MP4 12C GT3, affidate agli equipaggi composti da Giorgio Pantano- Rafael Suzuki e Chris Van der Drift  – Luiz Razia.

Sotto la direzione tecnica di Roberto Costa piloti e staff si sono concentrati sull’affinamento delle nuove normative FIA, legate ai controlli elettronici “Sono stati due giorni di intensa attività in pista, in cui ci siamo concentrati principalmente sulle ultimissime novità tecniche introdotte dalla Federazione che interessano i controlli elettronici legati al funzionamento del turbo. Essendo una novità dell’ultim’ora richiede un particolare affinamento. Stiamo lavorando a stretto contatto con McLaren per mettere tutto a punto

E’ stata anche l’occasione per il brasiliano Razia di prendere il primo contatto con la McLaren MP4-12C GT3 in vista del suo debutto nel mondo GT nella gara di apertura in Francia

Minardi “La F1 sta tornando agli anni ‘90”

Tra poco più di una settimana si riaccenderanno i riflettori sul mondiale di Formula 1 con le presentazione delle prime monoposto che animeranno la nuova stagione. La massima serie non è comunque indenne dal difficile momento che sta vivendo l’economia mondiale, come dimostrano i sedili ancora da assegnare , l’abbandono della cenerentola HRT e le difficoltà che manifestano altri Team.

Stiamo tornando agli anni ‘90, quando la griglia era composta da diciotto scuderie (prevalentemente privati) costretti a completare il budgets puntando sui piloti con la “valigia”. Premettendo che se un pilota arriva ad avere la Superlicenza merita la F.1, la mancanza di reperire il budgets attraverso le proprie sponsorizzazioni costringe la scuderia a preferire quei piloti che possono contare sull’appoggio di multinazionali o di Nazioni che usano il palcoscenico dello sport per promuovere il Turismo e i propri prodotti commerciali non seguendo una meritocrazia sportiva. La gestione finanziaria dei Team non migliorerà di certo con il ritorno del motore turbo nel 2014 con un ulteriore aumento dei costi”.

Negli ultimi anni sono stati fatti numerosi, e vani, tentativi per ridurre i costi passando per la limitazione ed eliminazione dei test privati e il numero di persone in pista “Le forze sono state solamente spostate da un settore all’altro. La limitazione dei test privati in pista ha costretto le scuderie a dirottare le forze verso nuovi settori, come il virtuale e la simulazione. Inoltre i top team possono contare su una squadra a “casa” che supporta il muretto nella gestione della corsa. Per diminuire realmente i costi bisognerebbe avere macchine meno sofisticate, limitare l’elettronica e la ricerca esasperata dell’aerodinamica e stabilire comunque regolamenti che favoriscono lo sviluppo di materiale e tecnologia che si possono traslare alla produzione di serie. Faccio comunque molta fatica a capire come si possano tenere sotto controllo i tetti di spesa” analizza il manager faentino Gian Carlo Minardi.

“Da sempre l’automobilismo è tra gli sport più costosi e fin dai tempi lontani i piloti che sono arrivati in F1 potevano contare sull’apporto della famiglia e di aziende importanti. E’ difficile vedere un ragazzo che va avanti solo con le proprie forze. La rivoluzione che sta portando avanti la FIA è atta a diminuire il numero di categorie, facilitando così l’individuazione del talento. Una volta avevamo solamente F1, F2 e F3. La F2 vedeva la presenza di 4-5 costruttori e altrettanti motoristi. In questo modo emergeva veramente il talento. Bisogna avere il coraggio di fare dei passi indietro, anche se non è facile. La CSAI ha preso una decisone sofferta e discutibile, come quella di sospendere l’attività della Formula 3 Italia, collaborando con Berger e la FIA, nell’intento di perseguire e appoggiare questo cambiamento

A pochi mesi dal via dei vari Campionati Nazionali molti team non hanno ancora completato il loro organico e ci sono molti contratti ancora da firmare e concludere “Oggi abbiamo ancora molti posti liberi in team di GP2, GP3 e WSR. Il fatto che team vincenti non abbiano ancora completato il loro organico è un campanello d’allarme non indifferente. In aggiunta stiamo assistendo anche ad un altro fenomeno particolare da tenere sotto controllo: molti genitori stanno entrando, o comprando, in prima persona il team per agevolare la crescita professionale del proprio figlio. Questo sicuramente nel presente dà stabilità e certezza ad alcuni Team, ma qualora i risultati non dovessero arrivare questi potrebbero abbandonare velocemente l’avventura. Un po’ com’era successo con l’ingresso in F1 delle case automobilistiche che, successivamente all’arrivo della crisi, hanno abbandonato la scena mettendo in difficoltà il sistema.” conclude Minardi

F1 – GP Valencia: IL PUNTO … di Gian Carlo Minardi

Contrariamente alle stagioni passate Valencia ci ha regalato un gran premio fantastico con un Fernando Alonso superlativo in tutti i sensi, sia per i sorpassi sia per la sicurezza dimostrata.
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F.1 – GP Canada: IL PUNTO … di Gian Carlo Minardi

Benvenuti al “Pirelli World Championship”. È un campionato deciso dalle gomme e da chi riesce ad interpretarle meglio nel corso del week end. Oggi ci troviamo davanti al settimo vincitore diverso in altrettanti gran premi e diventa sempre più difficile interpretare queste corse. Quello che salta all’occhio sono le grandi differenze all’interno dello stesso team.

Prendiamo Hamilton e Button. La differenza è enorme. Quasi inspiegabile. C’è qualcosa che non torna e diventa difficile fare una valutazione. Ci possono essere dei problemi tecnici o mentali. Certamente non sta attraversando un periodo favorevole. Dal lato tecnico, negli ultimi tre gran premi sono state usate le mescole più morbide, mentre lui si è esaltato con le mescole dure, quelle più difficili da portare in temperature. La classifica di Montreal è un esempio in questo senso. Nelle prime cinque posizioni abbiamo cinque macchine diverse. Passano i gran premi ma continuano le differenze di prestazioni tra i due piloti dello stesso team, anche se Felipe Massa si sta avvicinando ad Alonso.

Lewis Hamilton ha fatto un week end stratosferico, insieme ad una McLaren che ha individuato meglio assetto e gomme, che non hanno sofferto i cambiamenti climatici. Ottima prestazione anche per la Lotus che nel rapporto telaio/gomme è la più costante. Hanno ottimizzato il risultato. Grosjean ha commesso errori importanti nei gran premi precendenti ma in una gara difficile come quella canadese è riuscito a portare a casa un risultato molto valido. All’appuntamento con la vittoria mancano solo più loro. Anche Perez ha alternato errori di gioventù, ma si è dimostrato essere un pilota estremamente veloce. Insieme al team ha privilegiato una strategia forte, supportati anche da una buona macchina. Sul giro secco non sono ancora veloci ma la costanza gli permette di portare a casa risultati importanti. Stanno facendo un campionato avvincente e interessante. E’ un outsider che potrà fersi un bel regalo.

A mio avviso la Ferrari ha fatto bene: ha giocato d’azzarto per cercare di conquistare la vittoria, a fronte di ottenere solamente un piazzamento a punti. Forse sono stati sottovalutati i team di seconda fascia. Hanno fatto la corsa su Sebastian Vettel mentre poi sono emersi Romain Grosjean e Sergio Perez. Ha ragione Fernando quando afferma “di aver preso solamente una posizione” (su Vettel). Ormai bisogna avere una visuale a 360° su tutti i team. In pochi secondi abbiamo 8 macchine i primi 14 piloti hanno chiuso a pieni giri. Basta un nulla per stravolgere la classifica. Per le prossime strategie bisogna tenere conto anche di questo. Oggi abbiamo tanti aspetti che possono stravolgere il risultato di una gara. In qualifica Maldonado stava facendo un capolavoro che gli avrebbe permesso di partire in prima fila. Probabilmente sarebbe cambiato anche il volto della gara.

Ora ci apprestiamo a tornare in Europa e, dopo Valencia, arriveranno i circuiti storici, dove la variabilità atmosferica e le gomme subiranno minori sollecitazioni. I team dovranno delineare le prime guide e potremmo vedere chi sarà il primo pilota a firmare una doppietta.

Gian Carlo Minardi

F1 – GP Monaco: IL PUNTO … di Gian Carlo Minardi

MONTECARLO – Abbiamo assistito ad un gran premio spettacolare. Dopo 78 giri sei macchine sono passate sotto la bandiera a scacchi racchiuse in appena sei secondi. Stiamo assistendo ad un dei campionati più intensi e competitivi della storia della F.1 che si giocherà fino all’ultimo, dove saranno decisivi i piazzamenti. Dopo sei appuntamenti (vinti da sei piloti diversi) non abbiamo ancora un leader.

Sono state portate a termine 78 tornate senza commettere errori, anche in condizioni non facile e con strategie differenti come per Sebastian Vettel che ha deciso di prendere il via con le soft, andando in controtendenza a tutto il gruppo. Partenza abbastanza sconsiderata per Grosjean. Qualcuno dovrà iniziare a dargli una registrata perché sta commettendo troppi errori. Peccato per la Lotus che ha una macchina abbastanza performante, anche se dovranno rivedere le strategie. Le gomme stanno rendendo difficile l’interpretazione e il lavoro degli ingegneri di pista. Stiamo notando anche delle differenze tra monoposto dello stesso team.

Bravi comunque Webber, Rosberg e Alonso che con questo terzo posto si porta al comando della classifica. Massa è riuscito a rientrare in Q3 e in gara è stato attaccato al gruppo. Credo che questo risultato possa essere una bella iniezione di fiducia. Podrà dare ancora il suo contributo alla Ferarri, per aiutarla ad entrare nei primi tre in campionato. Ora ci aspettano due gare che dovrebbero essere favorevoli alla Ferrari. La chiave di volta del gran premio è stata il trentesimo passaggio quando Alonso, prima di rientrare per la sosta, ha fatto segnare i due migliori intertempi della gara, rientrando poi in pista davanti ad Hamilton. Bravi i meccanici che hanno fatto il lavoro in 3.7 sec e bravo a Fernando che ha fatto la differenza nel momento decisivo.

Purtroppo sono venuti a mancare due protagonisti che avrebbero potuto rendere ancora più caldo e infiammato il GP: Maldonado e Schumacher. Viste le prestazioni e il suo feeling con il tracciato cittadino il venezuelano poteva essere protagonista di una bella rimonta, mentre il tedesco è tornato a fare la pole dopo tanto tempo, dimostrando di non demordere. Nel giro secco ha fatto un capolavoro.

Dispiace per Vergne che ha pagato a caro prezzo la scelta di cambiare le gomme al 18 passaggio. Vedendo le difficoltà del suo pilota il team ha pensato di giocare d’azzardo sperando nella pioggia, non è arrivata così copiosa come si poteva sperare. Negli ultimi 14 giri gli è venuta a mancare la gomma e anche senza la sosta sarebbe uscito dalla top 10, considerando anche il gruppo molto compatto. Stava facendo una bella gara, così come il suo compagno. E’ uno di quei giovani piloti da tenere sott’occhio nel proseguo della stagione. Gira su tempi interessanti crescendo gara dopo gara. Anche lui soffre delle strategie e degli errori che il team può commettere oppure per i giochi che vengono fatti per sopperire alle mancanze meccaniche.

Gian Carlo Minardi