A Ruota Libera – In onda il secondo video-clip

La Formula 1 è arrivata a Kuala Lumpur, Malesia, per il secondo Gran Premio stagionale e puntuale come ogni giovedì pre-gran premio è in onda sul canale Sky.it la rubrica “A ruota libera” a firma di Gian Carlo Minardi.

Il fondatore del Minardi Team, nonché scopritore di numerosi talenti, e oggi Presidente della Commissione Velocità ACI-CSAI, ci racconta nel suo video-clip che gara sarà quella di Sepang e quali sono i temi che stanno caratterizzando la vigilia: dal braccio di ferro RedBull-Fia all’apertura della stessa Federazione a cambiare quelle regole che hanno fatto storcere il muso a qualche team. “Caldo e meteo in generale condizioneranno il GP – dice Minardi -. Ma è difficile fare previsioni, (quasi) tutte sbagliate quelle prima dell’Australia. E attenzione ai due rettilinei…”.

La seconda puntata è già disponibile sul portale ufficiale di SkySportF1HD e sui nostri Social-Network FaceBook e Twitter

La presentazione al Gran Premio di Malesia, sempre a firma di Gian Carlo Minardi, è disponibile anche sul nostro portale www.minardi.it all’interno della rubrica IL PUNTO

Buona visione e buona lettura!

Gp Malesia – PRESENTAZIONE

Dopo aver salutato l’Australia con la prima squalifica ai danni della Red Bull di Daniel Ricciardo e la netta vittoria di Mercedes e Nico Rosberg, la Formula 1 è pronta a sbarcare in Malesia, a Kuala Lumpur.

Per questa nuova Formula 1 il tracciato di Sepang sarà un vero e proprio banco di prova, quasi una laurea, date le sue caratteristiche tecniche e la posizione geografica. Stiamo parlando infatti di una pista lunga 5.543 km composta da 15 curve – 10 a destra e 5 a sinistra – da ben 8 rettilinei di cui 2 vicini al km come lunghezza in cui il motore gira al massimo per il 70% del tempo sul giro, senza dimenticare la carta meteo. Il grande caldo si fa sentire e le piogge torrenziali non mancano, anche se le temperature restano elevate. Nonostante le piogge, i termometri continuano a segnare almeno 30°C. Più che all’Albert Park, in Malesia gli otto rapporti del cambio potrebbero dare una mano alla sopravvivenza dei propulsori. Questo fine settimana vedremo l’esordio anche della mescola Hard Orange, al fianco delle Medium.

Team e piloti troveranno quindi una situazione molto più dura di quella respirata fino ad oggi, sia in Australia che in Bahrein durante i test. Fare delle previsioni è praticamente impossibile in quanto siamo ancora in una fase di apprendistato e ci sono in ballo numerose variabili. Potrebbe succedere veramente tutto e il contrario di tutto. Se in quindici giorni – dall’ultimo test in Bahrein al GP d’Australia – le carte in gioco sono cambiate radicalmente, non oso immaginare cosa potrà succedere con ulteriori quindici giorni a disposizione.

Le gerarchie attuali danno un motore Mercedes davanti a Ferrari e Renault, con i francesi non molto lontano da Maranello. Tra i team la Red Bull non sarà da sottovalutare – pensiamo a cosa sono stati in grado di fare in 15 giorni – mentre la W05 di Rosberg ed Hamilton non è solo Power-Unit, ma è una signora macchina.

Come dicevo prima ci sono tante variabili che possono entrare in gioco a determinare il risultato finale e tutti sono impegnati a risolvere i problemi emersi nella prima gara, FIA compresa. L’episodio emerso dall’errore FIA sulle centraline P.U. di casa Maranello – Ferrari, Sauber e Marussia – è una variabile molto pericolosa che può compromettere la storia di una gara. Ci sono quindi numerosi aspetti che necessitano di verifiche e revisioni, senza dimenticare il flussometro che a Melbourne ha avuto il collaudo definitivo. Di conseguenza il costruttore potrebbe aver apportato delle modifiche, anche se la decisione di analizzare solamente il 14 aprile l’appello presentato dalla Red Bull Racing non aiuta a fare chiarezza. Lo strano silenzio attorno a questa vicenda, il fatto che nessun team abbia preso una posizione in merito e l’apertura di Jean Todt a voler modificare il regolamento – diminuendo i Km dei Gran Premi o aumentando il quantitativo minimo di benzina – potrebbe voler dire che qualcosa bolle in pentola.

Non ci resta che attendere e osservare cosa potrà succedere fin dal venerdì con le prime prove libere.

A quali scenari andiamo incontro?

Ci apprestiamo ad entrare nella settimana che ci consegnerà la seconda prova del Mondiale di Formula 1, in Malesia sul tracciato di Sepang a Kuala Lumpur.

A mente fredda si possono iniziare a dare qualche spiegazione sugli episodi che hanno contraddistinto la prima uscita in Australia, e in particolar modo il post-gara con la squalifica di Daniel Ricciardo e della Red Bull per non aver rispettato gli Artt. 5.1.4  e 3.2 dei Regolamenti Tecnici e Sportivi.

Ignorando i richiami dei Commissari Sportivi FIA, è evidente che la Red Bull abbia volutamente innescato un braccio di ferro che sarà necessario monitorare, in quanto voluto”, analizza Gian Carlo Minardi nel sito www.minardi.it. “A mio avviso, rientrando nei limiti imposti dal Regolamento Tecnico di 100 Kg/h di consumo istantaneo Ricciardo avrebbe, al massimo, rischiato di arrivare alle spalle di Kevin Magnussen. Quindi sul terzo gradino del podio”, prosegue il manager faentino. “Così facendo invece rischiano di compromettere un secondo posto e i primi punti mondiali. Puntualmente è arrivata la squalifica, anche se la scuderia di Milton Keynes ha presentato appello. Sinceramente faccio fatica a capire questo comportamento, a meno che non abbiano voluto forzare la mano per porre l’attenzione e portare sul tavolo delle discussioni un aspetto tecnico, sfruttando un punto debole della FIA legato al flussometro”.

Nei giorni scorsi il Team Principal del Minardi Team F1 aveva posto la sua attenzione su quanto possa essere difficile una vittoria in appello da parte degli uomini di Horner, in quanto autori di una doppia ammenda, legata sia al Regolamento Tecnico che Sportivo. Quest’ultimo, al punto 3.2, cita testualmente: “[..] I concorrenti dovranno assicurarsi che le loro vetture siano conformi alle condizioni di idoneità e di sicurezza per tutta la durata delle prove e della gara”. Ma, ignorato un ordine preciso di carattere sportivo proveniente dalla FIA, la vettura #3, in quegli istanti, non rispettava le condizioni di “idoneità e di sicurezza per tutta la durata delle prove e della gara” necessarie per correre un Gran Premio di Formula 1.

Come sappiamo l’appello della Red Bull Racing sarà discusso dalla FIA il 14 aprile a Parigi, ovvero dopo i Gran Premi di Malesia e Bahrein. “A questo punto quali scenari si potranno aprire? Conoscendo i punti deboli del sistema, si potrebbero innescare delle discussioni via radio tra Team e Commissari Sportivi per mettere in crisi il dispositivo”, commenta Minardi. “Mentre non si leggono per il momento prese di posizioni da parte dei Team Principal pro e contro RB, il presidente della Federazione Jean Todt, durante un’intervista concessa al TG1 RAI, si sbilancia dichiarando: ‘[..] La proposta legata ai 100 kg di carburante è arrivata direttamente dai partecipanti al Mondiale, ma se ne vogliono 110 kg non c’è nessun problema [..]’.

Non c’è dubbio. A questo punto sono iniziati i lavori per apportare dei cambiamenti ai Regolamenti”, conclude Gian Carlo Minardi.

Quanto la Red Bull fa bene a presentare appello?

Dopo la squalifica di Daniel Ricciardo a Gran Premio concluso, la Red Bull Racing ha annunciato che avrebbe fatto ricorso, in quanto non d’accordo con quanto deliberato dei commissari presenti a Melbourne.

Ma siamo proprio sicuri che il team di Milton Keynes  abbia il coltello dalla parte del manico per andare avanti con la sua azione? Come sappiamo, i Campioni del Mondo in carica sono stati squalificati in quanto la vettura #3 dell’australiano ha infranto l’Art. 5.1.4 del Regolamento Tecnico e l’Art. 3.2 del Regolamento Sportivo.

Fin da subito Horner ha messo in dubbio l’affidabilità del flussometro FIA, il sistema di rilevazione progettato dalla Gill Sensors per il controllo del limite di 100 Kg/h di consumo istantaneo di carburante una volta superati i 10.500 giri/min, ammesso appunto dall’Art. 5.1.4, sostenendo che fornirebbe dati discordanti al variare di una serie di parametri – densità del carburante, temperature – non garantendo quindi il margine di errore dichiarato. Nella giornata di giovedì  Charlie Whiting aveva spezzato una lancia in favore del sistema dichiarando: “…Siamo fiduciosi riguardo all’accuratezza del misuratore del flusso di carburante. Sarà sempre correlato con i dati che abbiamo dagli iniettori per assicurarci che non ci sia divergenza”. Confermando tolleranza zero per chi non si fosse attenuto ai dati del flussometro imposto dalla FIA.

Come indicato in questi giorni i Commissari avevano avvisato più volte gli uomini Red Bull di rientrare nei parametri imposti dal Regolamento, cosi come con il muretto Ferrari e Mercedes. Diversamente da Maranello e Brackley, la compagine di Horner ha proseguito la gara ignorando le indicazioni. È qui che entra in gioco l’Art 3.2 del Regolamento Sportivo che cita testualmente I concorrenti dovranno assicurarsi che le loro vetture siano conformi alle condizioni di idoneità e di sicurezza per TUTTA la durata delle prove e della gara.

Indipendentemente da quanto afferma la RB, il team ha ignorato un ordine preciso di carattere sportivo proveniente dalla FIA. Di conseguenza la vettura, in quegli istanti, non rispettava le condizioni di “idoneità e di sicurezza per tutta la durata delle prove e della gara” necessarie per correre un Gran Premio di Formula 1.

Gp Australia – PAGELLE

Dopo esserci lasciati alle spalle, non senza qualche strascico di polemica – vedi la squalifica di Daniel Ricciardo – il primo Gran Premio stagionale, diamo i primi voti:

Nico Rosberg – 9,5 Ha gestito tutto il week end molto bene, considerando che eravamo alla prima uscita stagionale con un Gran Premio ricco di sorprese e tutto da scoprire. L’unica sbavatura, che forse gli è costata la pole position, è avvenuta in Q3 perdendo quei due secondi utili per fare ancora un giro veloce.

Daniel Ricciardo – 9 Nonostante la pressione derivante dal Gran Premio casalingo e dalla prima uscita con i colori Red Bull Racing, si è comportato molto bene senza commettere errori.

Kevin Magnussen e Daniil Kvyat – 9 I due debuttanti di casa McLaren e Toro Rosso hanno fatto vedere cose egregie. Magnussen forse meriterebbe qualcosa di più, ma non dimentichiamoci che guida una vettura che si è fatta “dare del lei” fin dai primi test collettivi, diversamente dal giovane Daniil che ha tra le mani la vettura di Faenza, che solo fino a pochi giorni fa navigava in mezzo a mille problemi.

Fernando Alonso – 8 Ancora una volta lo spagnolo non ha messo in mostra i limiti della Ferrari. Nel quinto posto in Q3 e nel quarto all’arrivo c’è molto di suo.

Nico Hulkenberg – 8 Nico si è dimostrato un grande pilota, lottando fino alla fine, mentre nella parte iniziale ha fatto un duello corretto con Alonso, mettendolo in difficoltà.

Jenson Button – 7,5 Con il quarto posto, divenuto poi un podio, ha contribuito a portare punti importanti in casa McLaren. Bravo – con il Team – nelle strategie, entrando per primo ai Box appena uscita la Safety Car.

Valtteri Bottas – 6 Con l’errore in gara ha compromesso la sua posizione finale. Avrebbe potuto anche impensierire Alonso e fare più punti.

Kimi Raikkonen – 5.5 Non è stato all’altezza delle aspettative per tutto il week end e come Campione del Mondo dovrebbe almeno fare la differenza, cosa che riesce invece a fare il suo compagno.

Sebastian Vettel – 5 Sinceramente l’ho visto troppo nervoso. Anche quando le cose non vanno per il verso giusto si vede il carattere di un Campione del Mondo. Deve saper reagire facendo la differenza.

Mercedes – 8 Il problema di affidabilità legato alla vettura di Lewis Hamilton fanno perdere qualche punto.

McLaren – 7 Ha lottato con entrambe le macchine centrando il podio e la zona punti con i suoi due piloti.

Ferrari – 6 Un voto di incoraggiamento per la Scuderia di Maranello che ha portato al traguardo entrambe le F14-T.

Red Bull – 5 La squalifica dal Gran Premio di Daniel Ricciardo è arrivata per aver infranto sia il Regolamento Tecnico (art. 5.1.4) che Sportivo (art. 3.2). Sul fronte Sportivo la Red Bull ha ignorato i richiami dei commissari, mentre sul fronte Tecnico la scuderia avrebbe avuto consumi superiori a quelli consentiti (superiori a 100 Kg/h di consumo istantaneo).

Ora non ci resta che aspettare cosa succederà tra quindi giorni in Malesia e che sviluppo metteranno in pista tutti i team.

Ricciardo escluso dal Gran Premio di Melbourne

È durata poche ora la felicità per Daniel Ricciardo. Dopo aver conquistato il primo podio in carriera il neo-promosso di casa Red Bull è stato infatti squalificato dalla classifica del Gran Premio di Australia per aver infranto la regola sul limite dei consumi.

Bisogna ricordare che quest’anno, tra le numerose novità, sono stati inseriti due limiti relativi i consumi massimi di carburante:

1) Per ogni gran premio ogni pilota ha a disposizione un massimo di 100Kg di carburante;

2) Il limite di 100Kg/h di consumo istantaneo quando i motori superano il regime di 10.500 giri/min;

come riportato dall’articolo 5.1.4 del del regolamento tecnico e all’art’3.2 del Regolamento Sportivo.

La Red Bull Racing ha presentato immediato appello, ma per ora il secondo posto viene preso dal debuttante di casa McLaren Kevin Magnussen. Sale sul podio così anche il compagno, Jenson Button.

 

 

Gp Australia – IL PUNTO

A Melbourne è successo tutto il contrario di quanto ci si poteva aspettare. In quindici giorni la Formula 1 è stata in grado di ribaltare qualsiasi pronostico.

Abbiamo avuto un podio composto tra tre piloti appartenenti ad altrettanti team: Mercedes, Red Bull e McLaren. L’unica conferma è arrivata proprio dalla Mercedes – come team e motorista – che si è confermata al top.

La W05 di Hamilton e Rosberg si è confermata al vertice sia nel “giro secco” che nei long-run e, per fortuna degli altri, con qualche difetto di affidabilità. Diversamente sarebbe stata doppietta.

Grande rimonta per la Red Bull che si presenta come la vettura con maggiore carico aerodinamico, anche se paga l’handicap legato alla power-unit Renault. Le parole di Jenson Button durante i primi test in Bahrein hanno trovato riscontro. Una volta risolti i problemi motoristici, sarà difficile tenerli a bada. Il Campione del Mondo Sebastian Vettel è stato invece tradito da quella centralina che proprio l’anno scorso faceva tanto la differenza.

Una rinata McLaren che in Kevin Magnussen, forse, ha trovato il nuovo Hamilton. Al debutto subito un podio con un quarto posto per Button. Solo un pizzico di sfortuna ha privato la Williams di un ottimo risultato. Al pronti via Felipe Massa è stato centrato dal rientrante Kobayashi, mentre Bottas è stato autore di un errore causato probabilmente da una troppa irruenza nello scaricare a terra la potenza.

Un plauso alla Toro Rosso che porta due vetture in zona punti. È un ottimo risultato considerando che non è arrivato per demeriti altrui, ma conquistato sul campo. Bene anche la Force India con Hülkenberg, un po’ meno con Perez. È fuori dubbio che Nico sia un grande pilota.

A questo punto sarebbe utile analizzare i tempi sul giro per conoscere il vero gap tra i team. La Mercedes ha girato costantemente con Rosberg sull 1.32 e 1.33 basso, mentre tutti gli altri sull’ 1.34. Proprio sul finale Fernando Alonso (quinto al traguardo) ha girato sull’ 1.32 basso andando vicino al giro più veloce in gara di Rosberg (1’32″478). Sicuramente un risultato incoraggiante, anche se non di facile interpretazione. Bisognerebbe conoscere i consumi e le strategie. In questa stagione la curva di apprendimento dei team sarà molto elevata e pertanto, dopo ogni gran premio, potremmo aspettarci degli step evolutivi molto importanti.

La stessa Lotus, che ha chiuso la prima gara stagione con due ritiri, ha potuto mettere insieme un buon numero di chilometri nel week end, raccogliendo così dati importanti per risolvere e scoprire i problemi che affliggono la power-unit transalpina e la E22.

La Mercedes fa la lepre, mentre la Ferrari, come macchina e motore, è la seconda forza. Una volta che la RB potrà sfruttare a pieno la potenza Renault sarà difficile da catturare. La prima uscita ci ha dimostrato quanto sia difficile far dialogare le 15 centraline, ma i progressi dei team motorizzati Renault sono la dimostrazione che sono operazioni che si possono fare anche Indoor. Il Gap quindi può essere ridotto.

Attenzione: l’analisi è stata fatta appena concluso il Gran Premio.

Gian Carlo Minardi a “Race Anatomy”

Domani, a partire dalle ore 12.00, Gian Carlo Minardi sarà ospite negli studi di Race Anatomy sul canale Sky Sport F1 HD per commentare e analizzare in primo Gran Premio di Formula 1, sul tracciato di Melbourne che scatterà alle ore 7.00

Melbourne – Quando la piccola Minardi si lasciò dietro il colosso Toyota

Mentre i team e la Formula 1 si preparano ad accendere i V6 Turbo per il primo appuntamento ufficiale del Mondiale di Formula 1 targato 2014 sul tracciato di Melbourne, vogliamo fare un passo indietro con la memoria per tornare agli inizi del XXI secolo e più precisamente al 2002 quando il debuttante Mark Webber regalava al Minardi Team un favoloso quinto posto nella gara di apertura

E’ certamente un ricordo stupendo e oggi mi fa piacere vedere Mark nel paddock di Melbourne come spettatore” commenta Gian Carlo Minardi “Gli faccio i miei più sinceri complimenti per la sua bellissima carriera e un grande in bocca al lupo per la nuova e stupenda avventura tra i prototipi nel Mondiale FIA WEC. E’ tornato nel mondo da cui era partita la sua avventura: le ruote coperte

Grazie al quinto posto di Mark Webber il team faentino conquistava all’apertura della stagione due punti mondiali che gli permisero di chiudere la stagione davanti un colosso del calibro della Toyota “Diversamente da quanto succede ora, in quegli anni andavano a punti solamente i primi sei classificati. Incamerare due punti alla gara di apertura voleva dire mettersi al riparo da eventuali sorprese. Entrare nella Top 6 era qualcosa di eclatante perché si lasciava il segno nella classifica. In quest’occasione Mark tagliò il traguardo davanti alla Toyota. Proprio grazie a quel risultato eccezionale chiudemmo la stagione al nono posto in classifica, proprio davanti al colosso di Colonia… Niente male per un piccolo team come il nostro” prosegue il manager faentino

Facendo un ulteriore passo indietro Melbourne ha segnato anche il debutto nel Mondiale di Formula 1 di un certo Fernando Alonso e, guarda caso, con i colori del Minardi Team “Nel 2001 è iniziata la nostra avventura con Fernando. In quella stagione Nando mise in mostra già il suo talento chiudendo diverse gare in Top ten con ottimi risultati. Con il sistema attuale di punteggio sarebbe entrato più volte in zona punti. Abbiamo avuto la fortuna e l’onore di portare in pista un pilota che sta scrivendo una parte importante di storia dell’automobilismo” conclude il Presidente Commissione Velocità ACI-CSAI

Gian Carlo Minardi “A Ruota Libera” su Sky.it

In concomitanza con la partenza del Mondiale di Formula 1, arriva su Sky.it la rubrica “A ruota libera” di Gian Carlo Minardi.  Ogni giovedì antecedente ogni Gran Premio il fondatore del Minardi Team, nonché scopritore di numerosi talenti,  oggi Presidente della Commissione Velocità ACI-CSAI, racconterà in 60″ la sua Formula 1.

La prima puntata è già disponibile sul portale ufficiale di SkySportF1HD e sui nostri Social-Network FaceBook e TwitterSvolta epocale, stagione unica per cambiamenti tecnici e nel regolamento. Non perdete di vista il doping dei carburanti

La presentazione al Gran Premio d’Australia è disponibile anche sul nostro portale all’interno della rubrica IL PUNTO, a firma di Gian Carlo Minardi

Gp Australia – PRESENTAZIONE

Che lo Spettacolo abbia Inizio … tra doping delle benzine, nuove penalità, incognita affidabilità e safety-car.

Melbourne aprirà le danze di quello che potrà essere ricordato come il Mondiale del cambiamento epocale, ma soprattutto dell’incertezza e della curiosità. Dalle dichiarazioni dei Team Principal e dei proprietari traspare grande preoccupazione sia per l’affidabilità che per i consumi. Tutti si sono detti in ritardo sulla tabella di marcia. Ferrari e Shell giocano la carte dei lubrificanti e delle benzine per combattere l’incognita dei consumi, strada per altro battuta da tutti gli altri motoristi. L’Albert Park fa paura con i suoi 58 giri e 307 km. L’anno scorso i consumi erano pari a 160 kg di benzina, mentre quest’anno il limite è di soli 100 kg…  Per questo il mio motto al momento è “Chi va piano va sano e lontano“ Nessuno ha la reale certezza di finire il Gran Premio. Il Responsabile Magneti Marelli Roberto Dalla (che ha iniziato la sua avventura in via Spallanzani a Faenza nella sede del Minardi Team) ha dichiarato che domenica potrebbero vedere la bandiera a scacchi diverse macchine come NESSUNA. Lo reputo un segnale altamente serio e preoccupante.

Ad oggi ci sono ancora tantissimi buchi neri che è stato stato possibile analizzare durante le tre uscite pre-stagionali. Ad esempio la safety-car potrà rappresentare una grandissima incognita per le temperature e l’affidabilità delle vetture, così come i cambi gomme. La Federazione ha dichiarato che, per agevolare il lavoro dei commissari di pista potrebbe chiamare in pista la vettura di sicurezza. La Pirelli, che a Melbourne porterà   P ZERO WHITE MEDIUM e P ZERO YELLOW SOFT, prevede invece 2-3 soste. La percorrenza della corsia box e i secondi necessari per il cambio gomme potrebbero alzare pericolosamente le temperature.

Come dicevamo in queste settimane siamo davanti ad un cambiamento epocale, sia sul fronte tecnico che sportivo. La FIA  ha introdotto nuove penalità di 5” – oltre alla patente a punti  – da scontarsi a fine gara se uno ha già compiuto i suoi pit-stop, oppure durante la sosta stessa. In tal caso il pilota sconta i 5”nella sua piazzola, dopodiché i meccanici possono iniziare le operazioni di cambio gomme. Proprio queste penalità sono una mia grande preoccupazione in quanto non esiste un metro esatto, ma varia dal giudizio personale di ogni commissario. Pertanto nell’arco della stagione potremo assistere a decisioni diverse. Per fortuna la Federazione ha chiamato per questo primo appuntamento Emanuele Pirro, che reputo il più preparato tra tutti i commissari con esperienza da pilota. Dovrebbe essere l’uomo fisso. Nel seguirlo nelle sue decisioni prese lo scorso anno è stato lineare, costante e oggettivo nel valutare le diverse situazioni.

Cambiano anche le Qualifiche. I piloti saranno costretti a partire per la gara con le stesse mescole usate in Q2, mentre chi accederà in Q3 avrà a disposizione un set di gomme supplementare da usare solamente per quell’occasione. Inoltre la sessione avrà una durata di 12 min (contro i 10’ dello scorso anno). Questo permetterà ad ogni pilota di chiudere due giri veloci (forse non nei primi gran premi), creando maggiore spettacolo.

Le novità sono veramente tante e mi auguro che la Federazione sia in grado di controllare tutto, anche se certamente seguiranno delle riunioni per apportare delle modifiche.

Non ci resta che puntare la sveglia molto presto perché sarà un week end tutto da scoprire

Viaggio all’interno della Formula 1 – Regolamenti Tecnici 2014

Dopo aver analizzato il Regolamento Sportivo tuffiamoci di getto tra le novità Tecniche che hanno scompigliato, non poco, il sonno di ingegneri, team principal e piloti. Insomma le novità sono veramente tante, così come gli scenari che potrebbero aprirsi e le incognite a cui andremo incontro già alla prima gara in Australia, a Melbourne

Jerez e Bahrein – comprese le dichiarazioni dei protagonisti – ci hanno dato un primo assaggio di quanto sia complicato far dialogare tutta la tecnologia installata sotto la carrozzeria e il cofano motore di queste nuovissime vetture – propulsori Turbo V6 e batterie elettriche – Nei dodici giorni di test le bandiere rosse non sono mancate e questo è un termometro abbastanza significativo per farci capire quanto lavoro si debba ancora affrontare. Molti team non sono stati in grado di completare la distanza di un Gran Premio e, se lo hanno fatto, hanno dovuto rinunciare al Kers, oltre che limitare i numeri dei giri dei propulsori. A Melbourne nessuno sfrutterà a pieno i 15.000 giri/min. Gli occhi di tutti gli addetti ai lavori sono rivolti principalmente a due componenti: Affidabilità e Consumi.

Affidabilità, in quanto solamente percorrendo giri e chilometri si può provare a portare all’esasperazione le varie componentistiche, oltre che far venire a galla tutte le problematiche, e solo con l’affidabilità si vede la bandiera a scacchi. Consumi, perché da quest’anno è stata introdotta la regola di un consumo di benzina non maggiore di 100 kg/ora e attualmente è uno dei problemi maggiori non ancora risolti dai Team. Già solo per questo credo che la regola “Chi va piano va sano e lontano” potrà trovare molti seguaci.

Prendendo in considerazione questi due aspetti ecco quali scenari potrebbero aprirsi, soprattutto in vista dei primi appuntamenti

SAFETY-CAR:  una variabile da non sottovalutare. Le bandiere rosse non sono mancate nei Test collettivi e di conseguenza l’attività in pista per i commissari è stata notevole. La mancanza di affidabilità potrebbe portare ad un uso sfrenato della safety-car in quanto, quest’anno, i tempi di intervento potrebbero allungarsi notevolmente. I commissari infatti, prima di poter intervenire sulle vetture, dovranno aspettare l’accensione dei nuovi led-verdi installati sulle vetture. Di conseguenza la Direzione gara potrebbe intervenire in tal senso.  Inoltre, un maggior uso della vettura di sicurezza, porterebbe ad avere un tempo maggiore da coprire a velocità ridotta con l’inevitabile innalzamento delle temperature – uno dei problemi per i motorizzati Renault – oltre che ad un maggiore accumulo di energia. Lascio a voi immaginare le conseguenze.

SICUREZZA IN PISTA: mentre i piloti sono obbligati a fare delle vere acrobazie da circo per uscire velocemente dalla vettura senza toccare troppo la carrozzeria, i commissari dovranno attuare tutte le procedure che saranno loro impartite  prima di poter intervenire sulla vettura.

TEMPISTICHE DI RIPRISTINO: la complessità dei sistemi e delle vetture è evidente anche dalla lievitazione esponenziale dei tempi di ripristino delle varie componentistiche. Per la sostituzione di un cambio o di un propulsore i tempi di intervento si sono dilatati in modo esponenziale. Pensiamo a cosa potrebbe succedere se il problema si verificasse prima delle qualifiche. Le vetture potrebbero non essere pronte in tempo per entrare in pista, e probabilmente si dovranno rivedere gli orari di accesso ai Box da parte degli addetti ai lavori. Oggi i regolamenti prevedono che, entro tre ore e mezza dal termine delle qualifiche, tutte le vetture utilizzate siano coperte e pronte a ricevere i sigilli FIA, in modo tale da poter rimanere sotto sorveglianza fino al giorno successivo. Dopodiché, salvo deroga della FIA, nessun intervento è più ammesso.

LIMITE 107%: Alla fine del primo turno in Bahrein il 40% delle vetture non sarebbe risultata  qualificata causa un tempo sul giro superiore del 107% rispetto al miglior riscontro cronometrico (di Nico Rosberg). Il panorama è migliorato notevolmente nell’ultima quattro giorni dove solamente la Lotus sarebbe rimasta esclusa, ma con questi problemi lo spada di Damocle resta.

CHIMICA: con l’introduzione dei V6 Turbo e l’arrivo dell’ MGU-K e MGU-H, la FIA ha stabilito che i propulsori non devono consumare più di 100 kg/ora di carburante. Per ovviare a questo grande limite potrebbe fare il suo ingresso la Chimica, attraverso sostanze/solventi che alterano il peso specifico della benzina. Solventi che poi sarebbero in grado di evaporare e quindi non rintracciabili. Potrebbe essere il doping della F.1 Grande attenzione è stata attribuita anche ai lubrificanti per i cambi dove la Mercedes sembra essere leggermente avvantaggiata su Ferrari e Renault.

Insomma, c’è tanta carne al fuoco e ci aspetta un avvio di stagione problematico e di difficile interpretazione, con un super lavoro da parte di tutti i componenti dei Team. Rispetto agli anni passati, dove si partiva da una tecnologia molto avanzata e rodata, la curva di apprendimento quest’anno potrebbe essere molto più marcata col susseguirsi dei Gran Premi, e in particolar modo probabilmente dovremo attendere  l’arrivo del Circus in Europa per constatare  miglioramenti significativi nelle prestazioni.

 

Viaggio all’interno della Formula 1 – Regolamenti sportivi 2014

Con oggi mancano solamente nove giorni alla prima luce verde che inaugurerà ufficialmente il Mondiale di Formula 1 2014. Le uscite di Jerez e Bahrein ci hanno fatto capire quanto siano complesse queste vetture e, di conseguenza, quanto sia difficile – se non impossibile – capire i reali valori in campo.

Quest’anno ci troviamo di fronte ad un cambiamento epocale per la F.1 che però non ha riguardato solamente la sfera tecnica, ma anche i regolamenti sportivi.

In questi giorni proveremo ad affrontare e a porre l’attenzione su aspetti che team e noi semplici appassionati dovremo tenere sotto controllo per seguire al meglio lo spettacolo. Iniziamo questo nuovo viaggio partendo dalle novità previste nei Regolamenti Sportivi

PATENTE A PUNTI: All’inizio del Campionato ogni pilota disporrà sulla propria Superlicenza 12 punti. Ogni volta che commetterà un’infrazione i commissari potranno decidere di decurtargli un certo numero di punti, a seconda della gravità. Una volta persi tutti i punti il pilota sarà costretto a restare in panchina nel Gran Premio successivo

NUOVE PENALITA’: fa il suo ingresso una nuova penalità di 5 secondi riservata alle infrazioni di minor entità da scontarsi a fine gara, se uno ha già compiuto i suoi pit-stop, oppure durante la sosta stessa. In tal caso il pilota sconta i 5”nella sua piazzola, dopodiché i meccanici potranno iniziare le operazioni di cambio gomme.

A questo punto nascono i primi problemi in quanto le penalità sono a discrezioni dei commissari, il cui gruppo di lavoro non è mai lo stesso per tutta la stagione. Non essendoci un codice scritto che stabilisce il “peso” di ogni infrazione in termini di punteggio entra in gioco il giudizio personale, che può essere diverso per ogni individuo. Non esiste quindi un unico metro di giudizio. Lo stesso vale per la penalità di 5” (non appellabile). In un’ipotetica classifica corta, aggiungere 5” sul tempo finale significherebbe perdere numerose posizioni. Anche questa decisione è lasciata libera ai commissari.. Ma andiamo avanti:

PUNTEGGIO DOPPIO E TROFEO POLE: Il Gran Premio di Abu Dhabi varrà, in termini di punteggio, il doppio, mentre sarà aggiunto un trofeo dedicato a chi conquisterà più pole position nella stagione. Continuo a trovare assurda l’idea di raddoppiare i punteggi dell’ultima gara. In questo modo un pilota potrebbe vedere vanificato l’intero lavoro di una stagione solamente in un week end, senza contare che potrebbe entrare in gioco la componente fortuna/sfortuna, piuttosto che la bravura del pilota. Sarei più propenso a premiare, in termini di punteggio, il pilota che conquista un numero maggiore di pole position. In questo modo verrebbero premiate le doti velocistiche, soprattutto se il paragone viene fatto con il primo avversario di ogni pilota, il compagno di Box.

GOMME QUALIFICHE: da questa stagione i piloti saranno chiamati a prendere il via al Gran Premio con le medesime mescole usate per la Q2. I dieci piloti si “giocheranno” la pole position in Q3 con gomme speciali – molto probabilmente supersoft.

Come dicevamo qualche riga sopra i cambi regolamentari sono i veri protagonisti della marcia di avvicinamento al mondiale e, come abbiamo visto nelle prime uscite, i problemi non sono mancati. Tra power-unit e sistemi elettrici team e motoristi hanno avuto i loro grattacapi. Nei giorni scorsi abbiamo sondato le sensazioni dei Team Principal i quali, a poco più di una settimana del Gran Premio di Australia, hanno puntato il dito contro due aspetti fondamentali, legati all’Affidabilità e ai Consumi.

Ci apprestiamo quindi ad entrare nei nuovi Regolamenti Tecnici, tra Safety-car, sicurezza, chimica, cambi… ma questa è un’altra storia

To be Continued