Gp Australia – PRESENTAZIONE

Che lo Spettacolo abbia Inizio … tra doping delle benzine, nuove penalità, incognita affidabilità e safety-car.

Melbourne aprirà le danze di quello che potrà essere ricordato come il Mondiale del cambiamento epocale, ma soprattutto dell’incertezza e della curiosità. Dalle dichiarazioni dei Team Principal e dei proprietari traspare grande preoccupazione sia per l’affidabilità che per i consumi. Tutti si sono detti in ritardo sulla tabella di marcia. Ferrari e Shell giocano la carte dei lubrificanti e delle benzine per combattere l’incognita dei consumi, strada per altro battuta da tutti gli altri motoristi. L’Albert Park fa paura con i suoi 58 giri e 307 km. L’anno scorso i consumi erano pari a 160 kg di benzina, mentre quest’anno il limite è di soli 100 kg…  Per questo il mio motto al momento è “Chi va piano va sano e lontano“ Nessuno ha la reale certezza di finire il Gran Premio. Il Responsabile Magneti Marelli Roberto Dalla (che ha iniziato la sua avventura in via Spallanzani a Faenza nella sede del Minardi Team) ha dichiarato che domenica potrebbero vedere la bandiera a scacchi diverse macchine come NESSUNA. Lo reputo un segnale altamente serio e preoccupante.

Ad oggi ci sono ancora tantissimi buchi neri che è stato stato possibile analizzare durante le tre uscite pre-stagionali. Ad esempio la safety-car potrà rappresentare una grandissima incognita per le temperature e l’affidabilità delle vetture, così come i cambi gomme. La Federazione ha dichiarato che, per agevolare il lavoro dei commissari di pista potrebbe chiamare in pista la vettura di sicurezza. La Pirelli, che a Melbourne porterà   P ZERO WHITE MEDIUM e P ZERO YELLOW SOFT, prevede invece 2-3 soste. La percorrenza della corsia box e i secondi necessari per il cambio gomme potrebbero alzare pericolosamente le temperature.

Come dicevamo in queste settimane siamo davanti ad un cambiamento epocale, sia sul fronte tecnico che sportivo. La FIA  ha introdotto nuove penalità di 5” – oltre alla patente a punti  – da scontarsi a fine gara se uno ha già compiuto i suoi pit-stop, oppure durante la sosta stessa. In tal caso il pilota sconta i 5”nella sua piazzola, dopodiché i meccanici possono iniziare le operazioni di cambio gomme. Proprio queste penalità sono una mia grande preoccupazione in quanto non esiste un metro esatto, ma varia dal giudizio personale di ogni commissario. Pertanto nell’arco della stagione potremo assistere a decisioni diverse. Per fortuna la Federazione ha chiamato per questo primo appuntamento Emanuele Pirro, che reputo il più preparato tra tutti i commissari con esperienza da pilota. Dovrebbe essere l’uomo fisso. Nel seguirlo nelle sue decisioni prese lo scorso anno è stato lineare, costante e oggettivo nel valutare le diverse situazioni.

Cambiano anche le Qualifiche. I piloti saranno costretti a partire per la gara con le stesse mescole usate in Q2, mentre chi accederà in Q3 avrà a disposizione un set di gomme supplementare da usare solamente per quell’occasione. Inoltre la sessione avrà una durata di 12 min (contro i 10’ dello scorso anno). Questo permetterà ad ogni pilota di chiudere due giri veloci (forse non nei primi gran premi), creando maggiore spettacolo.

Le novità sono veramente tante e mi auguro che la Federazione sia in grado di controllare tutto, anche se certamente seguiranno delle riunioni per apportare delle modifiche.

Non ci resta che puntare la sveglia molto presto perché sarà un week end tutto da scoprire

Viaggio all’interno della Formula 1 – Regolamenti Tecnici 2014

Dopo aver analizzato il Regolamento Sportivo tuffiamoci di getto tra le novità Tecniche che hanno scompigliato, non poco, il sonno di ingegneri, team principal e piloti. Insomma le novità sono veramente tante, così come gli scenari che potrebbero aprirsi e le incognite a cui andremo incontro già alla prima gara in Australia, a Melbourne

Jerez e Bahrein – comprese le dichiarazioni dei protagonisti – ci hanno dato un primo assaggio di quanto sia complicato far dialogare tutta la tecnologia installata sotto la carrozzeria e il cofano motore di queste nuovissime vetture – propulsori Turbo V6 e batterie elettriche – Nei dodici giorni di test le bandiere rosse non sono mancate e questo è un termometro abbastanza significativo per farci capire quanto lavoro si debba ancora affrontare. Molti team non sono stati in grado di completare la distanza di un Gran Premio e, se lo hanno fatto, hanno dovuto rinunciare al Kers, oltre che limitare i numeri dei giri dei propulsori. A Melbourne nessuno sfrutterà a pieno i 15.000 giri/min. Gli occhi di tutti gli addetti ai lavori sono rivolti principalmente a due componenti: Affidabilità e Consumi.

Affidabilità, in quanto solamente percorrendo giri e chilometri si può provare a portare all’esasperazione le varie componentistiche, oltre che far venire a galla tutte le problematiche, e solo con l’affidabilità si vede la bandiera a scacchi. Consumi, perché da quest’anno è stata introdotta la regola di un consumo di benzina non maggiore di 100 kg/ora e attualmente è uno dei problemi maggiori non ancora risolti dai Team. Già solo per questo credo che la regola “Chi va piano va sano e lontano” potrà trovare molti seguaci.

Prendendo in considerazione questi due aspetti ecco quali scenari potrebbero aprirsi, soprattutto in vista dei primi appuntamenti

SAFETY-CAR:  una variabile da non sottovalutare. Le bandiere rosse non sono mancate nei Test collettivi e di conseguenza l’attività in pista per i commissari è stata notevole. La mancanza di affidabilità potrebbe portare ad un uso sfrenato della safety-car in quanto, quest’anno, i tempi di intervento potrebbero allungarsi notevolmente. I commissari infatti, prima di poter intervenire sulle vetture, dovranno aspettare l’accensione dei nuovi led-verdi installati sulle vetture. Di conseguenza la Direzione gara potrebbe intervenire in tal senso.  Inoltre, un maggior uso della vettura di sicurezza, porterebbe ad avere un tempo maggiore da coprire a velocità ridotta con l’inevitabile innalzamento delle temperature – uno dei problemi per i motorizzati Renault – oltre che ad un maggiore accumulo di energia. Lascio a voi immaginare le conseguenze.

SICUREZZA IN PISTA: mentre i piloti sono obbligati a fare delle vere acrobazie da circo per uscire velocemente dalla vettura senza toccare troppo la carrozzeria, i commissari dovranno attuare tutte le procedure che saranno loro impartite  prima di poter intervenire sulla vettura.

TEMPISTICHE DI RIPRISTINO: la complessità dei sistemi e delle vetture è evidente anche dalla lievitazione esponenziale dei tempi di ripristino delle varie componentistiche. Per la sostituzione di un cambio o di un propulsore i tempi di intervento si sono dilatati in modo esponenziale. Pensiamo a cosa potrebbe succedere se il problema si verificasse prima delle qualifiche. Le vetture potrebbero non essere pronte in tempo per entrare in pista, e probabilmente si dovranno rivedere gli orari di accesso ai Box da parte degli addetti ai lavori. Oggi i regolamenti prevedono che, entro tre ore e mezza dal termine delle qualifiche, tutte le vetture utilizzate siano coperte e pronte a ricevere i sigilli FIA, in modo tale da poter rimanere sotto sorveglianza fino al giorno successivo. Dopodiché, salvo deroga della FIA, nessun intervento è più ammesso.

LIMITE 107%: Alla fine del primo turno in Bahrein il 40% delle vetture non sarebbe risultata  qualificata causa un tempo sul giro superiore del 107% rispetto al miglior riscontro cronometrico (di Nico Rosberg). Il panorama è migliorato notevolmente nell’ultima quattro giorni dove solamente la Lotus sarebbe rimasta esclusa, ma con questi problemi lo spada di Damocle resta.

CHIMICA: con l’introduzione dei V6 Turbo e l’arrivo dell’ MGU-K e MGU-H, la FIA ha stabilito che i propulsori non devono consumare più di 100 kg/ora di carburante. Per ovviare a questo grande limite potrebbe fare il suo ingresso la Chimica, attraverso sostanze/solventi che alterano il peso specifico della benzina. Solventi che poi sarebbero in grado di evaporare e quindi non rintracciabili. Potrebbe essere il doping della F.1 Grande attenzione è stata attribuita anche ai lubrificanti per i cambi dove la Mercedes sembra essere leggermente avvantaggiata su Ferrari e Renault.

Insomma, c’è tanta carne al fuoco e ci aspetta un avvio di stagione problematico e di difficile interpretazione, con un super lavoro da parte di tutti i componenti dei Team. Rispetto agli anni passati, dove si partiva da una tecnologia molto avanzata e rodata, la curva di apprendimento quest’anno potrebbe essere molto più marcata col susseguirsi dei Gran Premi, e in particolar modo probabilmente dovremo attendere  l’arrivo del Circus in Europa per constatare  miglioramenti significativi nelle prestazioni.

 

Viaggio all’interno della Formula 1 – Regolamenti sportivi 2014

Con oggi mancano solamente nove giorni alla prima luce verde che inaugurerà ufficialmente il Mondiale di Formula 1 2014. Le uscite di Jerez e Bahrein ci hanno fatto capire quanto siano complesse queste vetture e, di conseguenza, quanto sia difficile – se non impossibile – capire i reali valori in campo.

Quest’anno ci troviamo di fronte ad un cambiamento epocale per la F.1 che però non ha riguardato solamente la sfera tecnica, ma anche i regolamenti sportivi.

In questi giorni proveremo ad affrontare e a porre l’attenzione su aspetti che team e noi semplici appassionati dovremo tenere sotto controllo per seguire al meglio lo spettacolo. Iniziamo questo nuovo viaggio partendo dalle novità previste nei Regolamenti Sportivi

PATENTE A PUNTI: All’inizio del Campionato ogni pilota disporrà sulla propria Superlicenza 12 punti. Ogni volta che commetterà un’infrazione i commissari potranno decidere di decurtargli un certo numero di punti, a seconda della gravità. Una volta persi tutti i punti il pilota sarà costretto a restare in panchina nel Gran Premio successivo

NUOVE PENALITA’: fa il suo ingresso una nuova penalità di 5 secondi riservata alle infrazioni di minor entità da scontarsi a fine gara, se uno ha già compiuto i suoi pit-stop, oppure durante la sosta stessa. In tal caso il pilota sconta i 5”nella sua piazzola, dopodiché i meccanici potranno iniziare le operazioni di cambio gomme.

A questo punto nascono i primi problemi in quanto le penalità sono a discrezioni dei commissari, il cui gruppo di lavoro non è mai lo stesso per tutta la stagione. Non essendoci un codice scritto che stabilisce il “peso” di ogni infrazione in termini di punteggio entra in gioco il giudizio personale, che può essere diverso per ogni individuo. Non esiste quindi un unico metro di giudizio. Lo stesso vale per la penalità di 5” (non appellabile). In un’ipotetica classifica corta, aggiungere 5” sul tempo finale significherebbe perdere numerose posizioni. Anche questa decisione è lasciata libera ai commissari.. Ma andiamo avanti:

PUNTEGGIO DOPPIO E TROFEO POLE: Il Gran Premio di Abu Dhabi varrà, in termini di punteggio, il doppio, mentre sarà aggiunto un trofeo dedicato a chi conquisterà più pole position nella stagione. Continuo a trovare assurda l’idea di raddoppiare i punteggi dell’ultima gara. In questo modo un pilota potrebbe vedere vanificato l’intero lavoro di una stagione solamente in un week end, senza contare che potrebbe entrare in gioco la componente fortuna/sfortuna, piuttosto che la bravura del pilota. Sarei più propenso a premiare, in termini di punteggio, il pilota che conquista un numero maggiore di pole position. In questo modo verrebbero premiate le doti velocistiche, soprattutto se il paragone viene fatto con il primo avversario di ogni pilota, il compagno di Box.

GOMME QUALIFICHE: da questa stagione i piloti saranno chiamati a prendere il via al Gran Premio con le medesime mescole usate per la Q2. I dieci piloti si “giocheranno” la pole position in Q3 con gomme speciali – molto probabilmente supersoft.

Come dicevamo qualche riga sopra i cambi regolamentari sono i veri protagonisti della marcia di avvicinamento al mondiale e, come abbiamo visto nelle prime uscite, i problemi non sono mancati. Tra power-unit e sistemi elettrici team e motoristi hanno avuto i loro grattacapi. Nei giorni scorsi abbiamo sondato le sensazioni dei Team Principal i quali, a poco più di una settimana del Gran Premio di Australia, hanno puntato il dito contro due aspetti fondamentali, legati all’Affidabilità e ai Consumi.

Ci apprestiamo quindi ad entrare nei nuovi Regolamenti Tecnici, tra Safety-car, sicurezza, chimica, cambi… ma questa è un’altra storia

To be Continued

 

La Formula 1 tira le somme in virtù di Melbourne

Archiviate le tre sessioni di test collettivi tutti gli occhi sono puntati al prossimo 14 marzo, giorno in cui scatterà il primo semaforo verde delle FP1 del Gran Premio d’Australia

Grande attenzione sarà rivolta al fattore affidabilità, come anche l’ultima sessione in Bahrein ci ha dimostrato. Proprio Gian Carlo Minardi, attraverso il sito www.minardi.it,  aveva sottolineato l’importanza di organizzare più prove “Nessuno è soddisfatto al 100% del lavoro svolto, dalla Mercedes alla Caterham,  e questo ci fa capire quanto sia stato poco intelligente, davanti ad un cambiamento così epocale, non organizzare un maggior numero di prove.”

Gli stessi Team Principal hanno voluto fare il punto, in vista del primo appuntamento

Toto Wolf – MercedesI test sono finiti ma in vista di Melbourne abbiamo ancora molto lavoro da svolgere. La prima gara sarà il banco di prova per tutti. Durante i test pre-stagionali abbiamo avuto alti e bassi, soprattutto verso la fine. L’ostacolo principale è rappresentato dall’affidabilità. Nelle prime gare comunque non dovremo dare nulla per scontato

Stefano Domenicali – FerrariIl cambiamento di regolamento in questa stagione è stato così radicale che penso di interpretare il sentire comune se dico che avremmo bisogno di altri test in pista prima del via del Mondiale. Per quanto ci riguarda ci portiamo a casa una gran quantità di dati che ora saranno analizzati in profondità: ci sono di certo degli aspetti che meritano un supplemento di attenzione per ottenere le prestazioni che ci aspettiamo mentre altre cose sono magari solo da affinare. Una volta tornati a Maranello faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità per sistemare le cose che non funzionano ancora come vorremmo e per fare in modo di arrivare il più preparati possibile a Melbourne. Ritengo che potremmo vedere forti cambiamenti dalla prima alla seconda gara e dalla seconda alla terza, con degli sviluppi continui da parte di tutti. All’inizio sarà fondamentale essere affidabili perché senza affidabilità non si fanno punti. Credo anche che alcune squadre che sono in difficoltà in questo momento avranno la possibilità di recuperare mentre i team che per ora sembrano in leggero vantaggio potrebbero plafonare la propria prestazione permettendo agli altri di ridurre il gap. Per quello che si è visto fin qui ci sono due squadre davanti a tutte: Mercedes e Williams. Poi ci potremmo essere noi. Dal nostro punto di vista sappiamo che c’è ancora una montagna di temi da sviluppare con i nostri ingegneri. Quello che a me interessa, e l’ho chiesto espressamente, è stato definire una lista di priorità che deve essere rispettata. Uno degli aspetti su cui lavoreremo è di certo quello relativo al bilanciamento tra la potenza del motore termico turbo e quella elettrica data dai recuperatori di energia. In questo senso c’è ancora molto da fare. D’altro canto andiamo a Maranello a lavorare consapevoli che le indicazioni che abbiamo ricevuto dalla vettura in fase di progettazione hanno trovato effettivo riscontro in pista. E questo è già un bel punto di partenza”.

Rod Nelson, Williams:Nei tre turni abbiamo messo insieme 936 passaggi con la FW36 e siamo soddisfatti del lavoro svolto. Purtroppo proprio nell’ultimo giorno, con Valtteri abbiamo avuto un problema, ma dopo così tanti chilometri percorsi un problema ci può stare. Abbiamo salutato il Bahrein soddisfatti per la direzione intrapresa”

Andrew Green, Force India:Il nostro programma si è concluso leggermente in anticipo l’ultimo giorno per un guasto causato dai numerosi chilometri messi insieme. Pertanto non abbiamo completato il chilometraggio previsto. Partiamo per Melbourne con sensazioni positive circa la nostra affidabilità. Abbiamo fatto anche un grande lavoro con i nostri drivers per prepararci al primo appuntamento in Australia”

Giampaolo Dall’Ara – SauberRispetto ai primi risultati di Jerez la nostra curva di apprendimento è stata molto rapida. Ora abbiamo ancora del lavoro da svolgere in vista di Melbourne, ma partiamo da una buona base. Le prime gare della stagione ci daranno la possibilità di imparare ancora molto sulla C33. Abbiamo chiuso i test in Bahrein percorrendo molti chilometri con i nostri piloti (ndr ben 158 giri)

Stando ai risultati dei test collettivi la nuova stagione per la Red Bull non è iniziata sotto la migliore stella. In vista della gara inaugurale Christian Horner punta il dito su un aspetto che già il nostro Gian Carlo Minardi aveva affrontato sul sito ww.minardi.it nei giorni scorsi, legato al consumo “Chi va piano va sano e lontanocommentava il manager faentino. Gli fa eco Horner “Quest’anno non credo che la preoccupazione principale dei piloti sia la salvaguardia dei pneumatici, in quanto dovranno dosare l’accelerato per risparmiare il carburante. La mia principale preoccupazione è che potremmo perdere i duelli ruota a ruota. Speriamo di non dover vedere alcuni piloti costretti ad alzare il piede per gestire la benzina e arrivare a tagliare il traguardo

Bahrein 2 – IL PUNTO … di Gian Carlo Minardi

Ci siamo lasciati alle spalle anche l’ultima sessione di test. Il mondiale può aprire le danze.  A questo punto solamente quindi giorni ci separano dal primo Gran Premio.

Mai come quest’anno la Formula 1 è avvolta da una fittissima coltre di nebbia che rende incomprensibile a noi osservatori i valori reali in campo, anche se una cosa è certa: c’è ancora un grandissimo lavoro e l’incognita più importante è rappresentata dall’affidabilità. Nessuno è soddisfatto al 100% del lavoro svolto, dalla Mercedes alla Caterham,  e questo ci fa capire quanto sia stato poco intelligente, davanti ad un cambiamento così epocale, non organizzare un maggior numero di prove.

Tra Bahrein 1 e 2 abbiamo avuto dei grandi miglioramenti in termini di chilometri percorsi (2314 giri contro gli oltre 3280 passaggi) e prestazioni. Ogni giorno che passa va a vantaggio della competitività, ma Melbourne sarà una grandissima incognita. Credo che per i primi appuntamenti il famoso detto “Chi va piano va sano e lontano” troverà grande riscontro.

Durante gli ultimi quattro giorni di lavoro il gruppo si è compattato. Tutte le vetture sono riuscite a rientrare nel famoso limite del 107%, anche se resta il grande divario tra Ferrari-Mercedes e i motorizzati Renault. La Red Bull ha mostrato maggiori problemi, rispetto a quanto evidenziato da Toro Rosso, Lotus e Caterham, anche se dobbiamo fare un ragionamento a parte. Gli uomini RB devono difendere un titolo, diversamente dai “compagni” i cui obiettivi sono diversi. Di conseguenza l’esasperazione delle prestazioni potrebbe essere stata differente.

In casa Mercedes, la FW36 e la W05 si sono dimostrate allineate sul tempo sul giro, senza dimenticare la McLaren anche se è impossibile fare una classifica. I chilometri percorsi potrebbero essere un buon termometro e, su questo fronte, è evidente la superiorità dei propulsori tedeschi sul Ferrari (1462 passaggi per i quattro partners Mercedes contro i 948 del “club Ferrari”) Prendendo singolarmente Scuderia Ferrari e Team Mercedes, Brackley  batte Maranello 351 a 337.

Dopo aver dato un po’ di numeri, non ci resta che aspettare due settimane per volare dall’altro capo del mondo e vedere cosa ci aspetta.

Che lo spettacolo abbia inizio!

Bahrein 2, Day 4 – Hamilton chiude in vetta. Poi Williams e Ferrari

E’ calato il sipario anche sull’ultimo giorno di lavoro sul tracciato di Sakhir. Va in archivio così la terza e ultima sessione di test collettivi e tra quindici giorni sarà Mondiale vero.

Neanche a dirlo a guidare la classifica è un team motorizzato Mercedes, grazie al miglior tempo fatto segnare dalla Mercedes W05 di Lewis Hamilton che ha fissato il limite di giornata in 1’33″278 in 70 tornate, sfiorando il miglior tempo in assoluto segnato ieri da Massa. Alle spalle dell’inglese si piazza il finlandese di casa Williams che inanella ben 108 tornate prima di dover parcheggiare la sua FW36 a bordo pista sul finale della sessione.

Terza piazza per Fernando Alonso e la sua Ferrari F14-T. Lo spagnolo porta la sua “rossa” a tre dec dalla Williams con il miglior crono di 1’34″280 e 74 passaggi e davanti alla Force India di Nico Hulkenberg, che taglia per 74 volte la riga del traguardo.

Quinta posizione per il team di Faenza Toro Rosso che con Vergne conclude il lavoro in Bahrein con  1’35″701 e 74 passaggi, davanti alla Sauber di Sutil e Gutierrez. I due portacolori del team svizzero si sono divisi il lavoro portando la loro C33-Ferrari in sesta e ottava piazza inanellando la bellezza di 158 tornate. Poco lavoro in casa McLaren che con Jenson Button non vanno oltre i 21 giri con il miglior crono di 1’38″111

In casa Red Bull, Sebastian Vettel mette insieme 71 tornate, ma con un tempo limite (1’37″468) lontano di oltre 4″ dal miglior crono di giornata . Non è andata meglio in casa Lotus dove Grosjean non riesce a far compiere alla sua E22 più di 32 tornate.

Il week end del 16 marzo scatterà quindi  il primo Gran Premio stagionale, tra numerose incognite. Anche in quest’ultima quattro giorni infatti non sono mancati i problemi di affidabilità in casa degli undici team.

BAHREIN 2 – DAY 4

1. Lewis Hamilton – Mercedes W05 – 1’33″278 – 70 giri
2. Valtteri Bottas – Williams FW36-Mercedes – 1’33″987 – 108
3. Fernando Alonso – Ferrari F14 T – 1’34″280 – 74
4. Nico Hulkenberg – Force India VJM07-Mercedes – 1’35″577 – 74
5. Jean-Eric Vergne – Toro Rosso STR9-Renault – 1’35″701 – 74
6. Adrian Sutil – Sauber C33-Ferrari – 1’36″467 – 91
7. Max Chilton – Marussia MR03-Ferrari – 1’36″835 – 61
8. Esteban Gutierrez – Sauber C33-Ferrari – 1’37″303 – 67
9. Sebastian Vettel – Red Bull RB10-Renault – 1’37″468 – 78
10. Jenson Button – McLaren MP4-29-Mercedes – 1’38″111 – 22
11. Kamui Kobayashi – Caterham CT05-Renault – 1’38″653 – 106
12. Romain Grosjean – Lotus E22-Renault – 1’39″517 – 32

Bahrein 2, Day 3 – Massa guida il gruppo davanti a Rosberg e Raikkonen

Felipe Massa con la sua FW36 è il mattatore della terza e penultima giornata di test sul tracciato del Bahrein. Il brasiliano, oltre ad aver inanellato 99 giri, con il suo  1’33″258 ha segnato la migliore prestazione fino ad oggi rubando il primato a Nico Rosberg per pochi millesimi.

Proprio il portacolori di casa Mercedes si è piazzato al secondo posto con un bottino di 103 passaggi e un crono di  1’33″484, davanti al ferrarista Kimi Raikkonen (1’35″426), che simulata in gran premio, e a Kevin Magnussen con 1’35″894 e 88 passaggi all’attivo.

Incoraggiante quinto posto per la Toro Rosso di Kvyat che si ferma a 1’36″113 con 81 passaggi, mentre giornata completamente da dimenticare per i Campioni del Mondo della red Bull che non riescono a mettere insieme nemmeno un giro cronometrato. Sesta piazza per il tedesco di casa Force India Nico Hulkenberg 1’36″205 con ben 115 giri, davanti alla Marussia di Bianchi che mette insieme ulteriori 78 tornate, provando cosi a recuperare il tempo perso nelle sessioni precedenti. Meglio di loro fa la Caterham che con Ericsson mette insieme addirittura 117 giri anche se con un tempo limite più alto di 1″ rispetto ai concorrenti della Marussia (1’38″083)

Prosegue ancora il momento poco felice per la Lotus che con Grosjean non va oltre la nona posizione.

Domani si accenderà l’ultimo semaforo verde prima del Gran Premio d’Australia. A quel punto sarà Mondiale VERO!

BAHREIN 2 – DAY 3

1. Felipe Massa – Williams FW36-Mercedes – 1’33″258 – 99 giri
2. Nico Rosberg – Mercedes W05 – 1’33″484 – 103
3. Kimi raikkonen – Ferrari F14 T – 1’35″426 – 87
4. Kevin Magnussen – McLaren MP4-29-Mercedes – 1’35″894 – 88
5. Daniil Kvyat – Toro Rosso STR9-Renault – 1’36″113 – 81
6. Nico Hulkenberg – Force India VJM07-Mercedes – 1’36″205 – 115
7. Jules Bianchi – Marussia MR03-Ferrari – 1’37″087 – 78
8. Marcus Ericsson – Caterham CT05-Renault – 1’38″083 – 117
9. Romain Grosjean – Lotus E22-Renault – 1’42″166 – 33
10. Sebastian Vettel – Red Bull RB10-Renault – s.t. – 0
11. Adrian Sutil – Sauber C33-Ferrari – s.t. – 0

Bahrein 2, Day 2 – Perez Bis davanti ad Alonso e Ricciardo

Anche la seconda giornata di test sul tracciato del Bahrein si chiude con il miglior crono di Sergio Perez e della sua Force India che in 108 tornate mettono a segno 1’35″570, davanti alla Ferrari F14-T di Fernando Alonso che ferma le lancette del suo cronometro a poco meno di 1dec dalla vetta (1’35″634 ). Con le sue 122 tornate lo spagnolo è risultato il pilota più attivo. Molto lavoro anche per gli altri team marchiati Maranello. La Sauber con Gutierrez mette insieme 106 passaggi, mentre la Marussia con il francese casa FDA Bianchi stacca il sesto miglior tempo ( 1’38″198 ) in 75 tornate.

Quarta piazza per Felipe Massa, tornato al volante della sua FW36-Mercedes che chiude la giornata con 103 passaggi all’attivo e davanti alla McLaren di Jenson Button (1’36″901 ) con solo 52 giri. 89 passaggi, ma settima piazza, per Lewis Hamilton che ha preso il posto di Nico Rosberg (1’39″041 ) sulla Mercedes.

Crescono le tornate per i team motorizzati Renault. La Red Bull con Daniel Ricciardo segna il terzo miglior tempo in 66 passaggi con la Scuderia Toro Rosso ferma in ottava posizione e 61 giri. Ha ripreso a girare anche la Caterham, mentre la Lotus di Maldonado è stata costretto a chiudere in anticipo i giochi dopo appena 31 tornate.

La seconda giornata di test va in archivio con ben 868 giri in totale, il maggior numero di giri messi insieme in una sola giornata tra Bahrein 1 e 2. L’inizio del Mondiale si avvicina e i team cercano di girare il più possibile per raccogliere il maggior numero di dati e per scovare i difetti di gioventù delle monoposto.

 

BAHREIN – DAY 2

1 – Sergio Perez (Force India VJM07-Mercedes) – 1’35″570
2 – Fernando Alonso (Ferrari F14T) – 1’35″634
3 – Daniel Ricciardo (Red Bull RB10-Renault) – 1’35″743
4 – Felipe Massa ((Williams FW36-Mercedes) – 1’36”692
5 – Jenson Button (McLaren MP4/29-Mercedes) – 1’36″901
6 – Jules Bianchi (Marussia MR03-Ferrari) – 1’38″198
7 – Lewis Hamilton (Mercedes W05) – 1’39″041
8 – Jean-Eric Vergne (Toro Rosso STR9-Renault) – 1’39″636
9 – Esteban Gutierrez (Sauber C33-Ferrari) – 1’39″976
10 – Pastor Maldonado (Lotus E22-Renault) – 1’41’762
11 – Marcus Ericsson (Caterham CT05-Renault) – 1’42″516

Bahrein 2 Day 1 – Perez al comando con la Force India davanti a Williams e Ferrari

La prima giornata in Bahrein va in archivio con 762 giri inanellati dagli undici team. Come già successo una settimana fa sul medesimo tracciato, la Williams si mostra in grande spolvero chiudendo la bellezza di 128 tornate con Bottas, che piazza la sua FW36 alle spalle di Sergio Perez (Force India-Mercedes), leader di giornata con 1’35″290 e 105 passaggi

La Ferrari di Kimi Raikkonen interrompe un dominio targato Mercedes con il terzo tempo (1’36″432) e 54 passaggi, davanti alla Mercedes di Nico Rosberg (1’36”624) con 89 tornate. Quinto posto per Adrian Sutil e la Sauber (1’37”700) che sfiora i 90 giri con il propulsore di Maranello.

Grande lavoro in casa McLaren che con il suo rookie Kevin Magnussen taglia per ben 190 volte la linea del traguardo segnando come miglior riscontro cronometrico personale 1’37”825.

Escludendo la Marussia di Chilton e Bianchi (ottavo tempo), chiudono la classifica i team spinti dal propulsore francese: settimo posto per la Red Bull di Ricciardo (1’37”908) e solo 39 passaggi, Toro Rosso di Kvyat con 1’39”242 e 55 passaggi (nono posto) davanti a Lotus di Maldonado  (1’40”599 e 31 giri) e Caterham di Kobayashi (1’42”285 – 12 passaggi)

BAHRAIN – DAY 1

1. Sergio Perez – Force India VJM07-Mercedes – 1’35”290 – 105
2. Valtteri Bottas – Williams FW36-Mercedes – 1’36”184 – 128
3. Kimi Raikkonen – Ferrari F14 T – 1’36″432 – 54
4. Nico Rosberg – Mercedes W05 – 1’36”624 – 89
5. Adrian Sutil – Sauber C33-Ferrari – 1’37”700 – 89
6. Kevin Magnussen – McLaren MP4-29-Mercedes – 1’37”825 – 109
7. Daniel Ricciardo – Red Bull RB10-Renault – 1’37”908 – 39
8. Max Chilton – Marussia MR03-Ferrari – 1’38”610 – 44
9. Daniil Kvyat – Toro Rosso STR9-Renault – 1’39”242 – 55
10. Pastor Maldonado – Lotus E22-Renault – 1’40”599 – 31
11. Kamui Kobayashi – Caterham CT05-Renault – 1’42”285 – 12

Bahrain 2 – Prove generali per Melbourne?

A partire da domani e fino a domenica 2 marzo team e piloti saranno impegnati nuovamente sulla pista di Sakhir per la terza sessione. Si tratterà dell’ultima prova generale prima della partenza del Mondiale di Formula 2014 in Australia, sul tracciato di Melbourne.

Le scuderia saranno chiamate ad una grande prova di forza e a compiere una grande mole di lavoro con l’obiettivo di scovare – e risolvere – il maggior numero di problemi.

La settimana scorsa abbiamo visto quanto siano ancora fragili le monoposto e quanto tempo richiedano le operazioni di ripristino. Questo potrebbe creare non pochi problemi durante il week end di gara.  La quattro giorni in Bahrain sarà anche l’ultima occasione per provare a spingere al limite i nuovi propulsori turbo. Attualmente infatti nessun team ha sfruttato al 100% i 15.000 giri/min a disposizione (siamo intorno ai 14.000 giri/min per i migliori), e i sistemi di recupero energia. Nell’ultima uscita i team motorizzati Renault sono stati costretti a girare senza l’uso del Kers pur di mettere insieme un numero adeguato di giri consecutivi. Nonostante questo, i problemi non sono mancati. Lo stesso Helmut Marko, spalla di Mateschitz ammette le difficoltà “Dobbiamo risolvere ancora problemi molto complessi. Siamo molto indietro sulla tabella di marcia e ogni volta scopriamo un problema dopo l’altro” La Red Bull non è andata oltre le 116 tornate, la Scuderia Toro Rosso ha toccato quota 139, mentre la Lotus si è fermata a 111 passaggi. Solamente la Caterham del rientrante Kobayashi e del rookie Ericsson ha superato la soglia dei 200 giri, anche se con tempi altissimi. Lo stesso giapponese ha dichiarato che la sua CT05 è attualmente più lenta di una GP2.

A questo punto si pone il problema del 107% come ha fatto notare Gian Carlo Minardi Ad oggi il 40% delle vetture non sarebbero qualificate causa tempi cronometrici sopra il limite del 107% fissato sul miglior crono di Nico Rosberg. La realtà di oggi è di vetture che fanno fatica a compiere consecutivamente una manciata di giri, oppure costrette a disattivare – cosa non così semplice – i sistemi di recupero energia pur di coprire un numero significativo di chilometri, con la conseguenza però di perdere in prestazioni. Se non vogliamo vedere delle griglie di partenza deserte credo sia necessario intervenire per regolamentarla, senza eliminarla”  analizza il manager faentino

Da domani si ripartirà da dove la Formula 1 si era fermata la scorsa settima con il Mercedes punto di riferimento, grazie agli oltre 1000 giri inanellati coi suoi quattro partners: McLaren, Mercedes, Williams e Force India. Il team di Frank Williams è risultato il più stakanovista con 318 passaggi in tre giorni – il primo giorno era stato fermo ai box per problemi di pescaggio – mentre la W05 di Rosberg ed Hamilton si è mostrata un martello pneumatico con 70-80 passaggi a sessione, per un totale di 315 giri. La Scuderia Ferrari con la sua F14-T, nonostante qualche problema di natura tecnica, aveva tagliato il traguardo ben 287 volte con Alonso e Raikkonen raccogliendo numerosi dati, come aveva dichiarato Direttore Tecnico della Scuderia James Allison “Siamo arrivati a Sakhir con una lunga lista di prove da fare: abbiamo voluto massimizzare il tempo in pista operando con ordine per essere pronti per Melbourne. Devo dire che a parte per la mattina del terzo giorno ci siamo riusciti”. I problemi non sono mancati in casa Sauber e, soprattutto, Marussia.

Come abbiamo già sottolineato più volte la complessità di queste vetture ha portato ad una lievitazioni esponenziale dei tempi di ripristino delle varie componentistiche. Per la sostituzione di un cambio siamo passati dalla classica ora di lavoro alle quattro attuali, mentre per la sostituzione del propulsore ora servono ben sette ore “Pensiamo quindi a cosa potrebbe succedere se si verificassero dei problemi prima delle qualifiche. Alcune macchine potrebbero non essere pronte per il turno” sottolinea Minardi

I numerosi problemi di affidabilità potrebbero interferire anche sull’esito delle gare, attraverso l’uso della safety-car, come ci spiegava ieri l’ex costruttore faentino “I tempi per rimuovere una vettura ferma in pista potrebbero allungarsi poiché i commissari, prima di intervenire e toccare le vetture,  dovranno aspettare l’accensione dei nuovi led posti sulle vetture. Questo potrebbe allungare i tempi delle operazioni. Di conseguenza mi aspetto un uso sfrenato della vettura di sicurezza

Quali scenari con il 107%?

Giovedì 27 la Formula 1 tornerà sul tracciato di Sakhir per affrontare l’ultimo test collettivo – fino a domenica 2 marzo – prima della partenza per il Gran Premio di Australia, in programma il prossimo 16 marzo.

Quattro giorni di lavoro in pista e tre settimane ci separano solamente dal primo appuntamento stagionale, ma le problematiche da affrontare sono ancora numerose. In questa ultima uscita pre-stagionale i team dovranno, oltre al lavoro di sviluppo, preparare le vetture anche in configurazione gara, ma fino ad oggi manca un tassello fondamentale: cosa si fa con il 107%?Non per mettere sempre il coltello nella piaga, ma ad oggi ci sono ancora diversi punti oscuri, soprattutto alla luce di quanto visto in Bahrain la scorsa settimana” commenta Gian Carlo Minardi al sito www.minardi.it

Oltre al grande problema legato all’affidabilità non è stato preso in considerazione il famoso limite del 107%. Classifiche e tempi alla mano dell’ultima quattro giorni di prove, solamente 14 vetture risulterebbero qualificate rispetto al miglior tempo segnato da Nico Rosberg” prosegue il manager faentino

Ad oggi quindi circa il 40% delle vetture non sarebbe qualificata “Oltre al possibile disastro legato all’affidabilità bisognerebbe tenere in considerazione anche questo dato. Esistono le deroghe, è vero – come abbiamo visto nelle passate stagioni – ma bisogna aver segnato almeno nelle prove libere un tempo all’interno del 107%… La realtà di oggi è di vetture che fanno fatica a compiere consecutivamente una manciata di giri, oppure costrette a disattivare – cosa non così semplice – i sistemi di recupero energia pur di coprire un numero significativo di chilometri, con la conseguenza però di perdere in prestazioni. Quest’anno il Kers equivale a 4 sec sul tempo/giro, ovvero circa 90 CV” La safety car potrebbe quindi avere un ruolo importante “Mi aspetto un uso sfrenato della vettura di sicurezza, legato soprattutto ai tempi d’intervento da parte dei soccorsi. Non dimentichiamoci che chi interviene per rimuovere la vettura, prima di iniziare le operazioni, deve aspettare l’accensione dei nuovi Led Verdi installati sulle vetture. Questo potrebbe far allungare le operazione e, di conseguenza, far entrare più spesso la safety-car

Nel post Sakhir è prevista una nuova riunione per definire i regolamenti “Dopo il Bahrain ci sarà una riunione in cui si parlerà anche della pazzia legata ai punteggi per l’ultima gara. A questo punto, credo, che sia necessario porre la dovuta attenzione anche sulla regolamentazione, ma non esclusione, del 107%.” Conclude Minardi “Sottolineo regolamentazione e non esclusione perché, avere in gara vetture con un gap tecnico così evidente, renderebbe difficoltoso anche il lavoro per la direzione gara

Test Bahrain – IL PUNTO… di Gian Carlo Minardi

Il Bahrain è stato il primo vero test, in quanto Jerez la possiamo considerare solamente come uno shake-down. Purtroppo, a causa di questi regolamenti demenziali, abbiamo a disposizione un’ultima uscita e, per di più, solamente tra una settimana.

I team sono chiamati pertanto ad una grande prova di forza per sistemare e preparare le vettura in vista dei primi tre/quattro Gran Premi che si correranno, tra le altre cose, dall’altra parte del mondo. Come ci si poteva aspettare le scuderia hanno dovuto affrontare diversi problemi legati all’affidabilità, che potrebbero condizionare anche i primi appuntamenti.

La Mercedes ha confermato una maggiore coesione e performance con i suoi partners. Le scelte tecniche sono state ripagate dai numerosi chilometri (oltre 1140 giri) percorsi da Mercedes (315), McLaren (299), Williams (318) e Force India (212).  La Ferrari, come Scuderia, si difende sul lato delle prestazioni in quanto non molto lontana dal binomio Rosberg-Hamilton. Più distante sul fronte “clienti”. La Sauber nell’ultima giornata ha accusato importanti problemi telaistici, mentre la Marussia risulta dispersa nel panorama affidabilità con solamente ventisei tornate all’attivo. Maranello ha quindi salutato il tracciato di Sakhir con 552 tornate.

Dei tre costruttori ancora una volta la Renault risulta in difficoltà sul programma. Anche se sono riusciti a girare leggermente di più rispetto alla Spagna, abbiamo avuto una Lotus praticamente inesistente, così come Red Bull e Toro Rosso. Solamente la Caterham ha messo insieme un buon numero di chilometri (250 passaggi) anche se con riscontri cronometrici elevatissimi. Pur di percorrere il maggior numero di strada i team motorizzati Renault hanno girato senza KERS, che in termini di tempo sul giro quest’anno equivale a cinque/sei secondi.

Tra tante incertezze è emerso un dato certo: con queste vetture qualsiasi problema tecnico è accentuato in termini di tempo per il ripristino delle vetture. Questo ci fa capire quanto siano complessi i sistemi installati.

Ci apprestiamo ad entrare in una settimana intensa che ci introdurrà all’ultimo test collettivo. Poi sarà campionato vero.

I team dovranno lavorare per arrivare a Melbourne il meno malati possibili, cercando di limitare i problemi.

In questo momento fare ulteriori analisi diventa veramente difficile, in quanto non si conoscono le configurazioni in cui le vettura hanno girato e cosa sia stato provato. Pertanto per adesso mi fermo qui

La Mercedes chiude al top la sessione del Bahrain

Si chiude con il miglior crono della Mercedes di Nico Rosberg il quarto ed ultimo giorno di test in Bahrain. Al volante della sua W05 ha tagliato per 89 volte la linea del traguardo mettendo insieme il maggior numero di chilometri della giornata strappando lo scettro alla Williams, ferma a quota 87.

L’ultimo giorno in Bahrain è stato caratterizzato da una forte contrazione nei giri complessivi messi insieme dai team. Dopo gli oltre 600 passaggi del secondo e terzo turno, oggi i team non sono andati oltre le 472 tornate.

Alle spalle dell’1:33.283 di Rosberg, si piazza la McLaren di Jenson Button (1:34.957) che chiude la seconda sessione di test invernali con 69 tornate (il 15% dei giri totali odierni), portando a quota 299 i passaggi messi insieme dalla MP4-29. Terzo miglior tempo per la F14-T di Kimi Raikkonen (1:36.718) che si inserisce tra i motorizzati Mercedes. Il finlandese inanella 82 passaggi (il 17% dei giri complessivi odierni) prima di chiudere la giornata con un incidente. In casa Maranello manca il contributo di Sauber e Marussia. Dopo il grande lavoro dei primi tre giorni la scuderia svizzera non va oltre i sette passaggi dopo aver lavorato a lungo sulla C33. Sessione invece completamente da dimenticare per la piccola Marussia che in quattro giorni non va oltre le 26 tornate.

Tra i motoristi si mette nuovamente in evidenza la Mercedes che con i suoi quattro partners (Mercedes, McLaren, Williams e Force India) vince il duello con la bellezza di 1144 giri totali. La Williams, oggi in pista con il neo-collaudatore Nasr, copre il 18% dei giri totali (87 passaggi) fissando la quarta miglior prestazioni. Lo staff di Frank Williams saluta il tracciato di Sakhir con 318 giri, contro i 315 di Mercedes, i 299 di McLaren e i 212 della coppia Hulkenberg-Perez. Causa i problemi di Sauber e, soprattutto, Marussia il propulsore di Maranello non va oltre le 552 tornate.

Prosegue il momento non facile dei motorizzati Renault. Red Bull e Toro Rosso coprono solamente 15 e 19 passaggi, con Maldonado (Lotus) che non va oltre le 59 tornate con il miglior crono di 1:38.707 (5°). E’ la Caterham a coprire il maggior numero di giri, anche se con riscontri cronometrici molto elevati.

Tra una settimana il Circus tornerà in pista in Bahrain per la terza (ed ultima) sessione di test prima di partire per l’Australia, teatro del primo Gran Premio di F1 2014. Questa quattro gironi ha dimostrato che c’è ancora moltissimo lavoro da fare….

DAY 4 – Bahrain

1 – Nico Rosberg (Mercedes W05) – 1’33″283 – 89 giri
2 – Jenson Button (McLaren MP4/29-Mercedes) – 1’34″957 – 66
3 – Kimi Raikkonen (Ferrari F14T) – 1’36″718 – 82
4 – Felipe Nasr (Williams FW36-Mercedes) – 1’37″569 – 87
5 – Pastor Maldonado (Lotus E22-Renault) – 1’38″707 – 59
6 – Sergio Perez (Force India VJM07-Mercedes) – 1’39″258 – 19
7 – Daniel Ricciardo (Red Bull RB10-Renault) – 1’40″138 – 15
8 – Jean-Eric Vergne (Toro Rosso STR9-Renault) – 1’40″472 – 19
9 – Kamui Kobayashi (Caterham CT05-Renault) – 1’43″027 – 17
10 – Marcus Ericsson (Caterham CT05-Renault) – 1’45″094 – 4
11 – Adrian Sutil (Sauber C33-Ferrari) – s.t. – 7
12 – Jules Bianchi (Marussia MR03-Ferrari) – s.t. – 5