F1 – Road to …. Singapore

Dal Salone di Francorforte Carlos Ghosn ha annunciato la fine della collaborazione tra Renault e Red Bull, senza aggiungere ulteriori dettagli sul futuro in F1 del Costruttore francese. E’ una situazione certamente pesante per la Red Bull che a metà settembre si trova senza una Power Unit. Non credo che sia una notizia inaspettata per gli uomini di Horner, che già diverso tempo fa si erano mossi verso la Mercedes prima, e ora Ferrari. Toto Wolff ha vinto la sua battaglia coi vertici Mercedes, poiché non ha mai nascosto di essere contrario a fornire un avversario affamato di vittoria. Sarò a Singapore, dove proverò a raccogliere maggiori informazioni per essere più chiaro.

Il toto-motore sarà l’apice del Gran Premio di Singapore, uno dei più belli, coreografici e spettacolari. Il primo gran premio in notturna che ha aperto una nuova era legata alla visibilità. Mi fa piacere ricordare che tutto questo è possibile grazie ad un’azione italiana, romagnola, come la DZ Engineering. Un circuito che racchiude numerose incognite. Coi suoi 5065 mt e le sue 23 curve (13 a sinistra e 10 a destra) il Marina Bay è il circuito più impegnativo del Mondiale, come dichiarano gli stessi piloti. Ancora più di Montecarlo. Ha tutte le difficoltà di un cittadino: righe bianche della segnaletica stradale, i tombini e la safety-car  a cui dobbiamo però aggiungere l’umidità (intorno all’80%) e le temperature esterne intorno ai 35°C. L’affidabilità sarà un punto focale, anche a causa di foschia e inquinamento, che potrebbero “soffocare” i motori

Tantissime incognite che renderanno il week end aperto a qualsiasi scenario, anche se la Mercedes resta favorita con la solita lotta interna tra Hamilton e Rosberg. Nico deve giocarsi al meglio le ultime carte per tenere vivo il Mondiale. Alle loro spalle auspico di vedere una Ferrari, in crescita, che deve dimezzare il gap dalla Mercedes. Occhio alla Red Bull, anche se certamente non avrà più nessun aggiornamento da qui alla fine del mondiale. La Toro Rosso proverà ad agguantare quei punti che gli sono scappati fino ad oggi causa poca affidabilità, mentre la Force India sta viaggiando sopra le sue aspettative.

Sul fronte pneumatici la Pirelli proporrà, come nel 2014, le SuperSoft e Soft. L’anno scorso Hamilton vince con SS-SS montando le Soft solamente negli ultimi 10 giri.

F1, Gp d’Italia – IL PUNTO

Il velocissimo e impegnativo layout del tracciato di Monza ha messo in evidenza l’unico vero Tallone d’Achille di quel gioiello tecnologico qual è la Mercedes: l’affidabilità. Si è notato soprattutto osservando le diversità nelle tabelle dei tempi. Durante i long run del venerdì, la Ferrari pagava un dazio di 1-1,2” nei confronti dei tedeschi, sceso poi incredibilmente a 3 dec durante le qualifiche del sabato.

Nel frattempo abbiamo saputo che Nico Rosberg era stato costretto a qualificarsi con una Power-Unit datata, con alle spalle già 5 gran premi ed oltre 4000 km, causa un cedimento al super motor portato proprio per Monza. Questo ha obbligato anche Hamilton a girare in modalità più “soft”. Nonostante questa spada di Damocle, in gara Vettel pagava costantemente in ritardo di 5” al giro nei confronti del leader. Divario che poi è tornato ad oltre 1” proprio sul finale, quando gli ingegneri Mercedes hanno chiesto a Lewis di spingere.

L’errore allo start di Kimi Raikkonen, autore poi di una bellissima rimonta, mi fa pensare ad una modifica della strategia della “Rossa” che contava di poter mettere una maggiore pressione alle frecce d’argento. Un secondo posto certamente importante sia per la Ferrari che per i tifosi, che hanno festeggiato Hamilton-Vettel-Massa sotto il podio infiammando l’autodromo. Un podio che conferma Maranello come seconda forza del Mondiale, proprio davanti alla Williams che ha completato il podio con Felipe Massa, terzo davanti al compagno Bottas. Il brasiliano ha mostrato di che pasta è fatto.

Ritornano nella top 10 le Force India di Sergio Perez, in cerca della conferma, e del neo-confermato Nico Hulkenberg. Molto bravi anche i piloti della Toro Rosso, con Verstappen autore di bellissimi sorpassi. Purtroppo ancora una volta sono stati penalizzati dalla PU francese. Week-end da dimenticare invece per la Lotus, che continua a lottare in acque poco serene, anche se per i prossimi giorni sono attese comunicazioni importanti riguardanti il loro futuro.

Arriviamo però al “giallo” che sta avvolgendo la corsa. Sventolata la bandiera a scacchi, sono iniziate a circolare le voci di una possibile penalizzazione nei confronti della Mercedes, che non avrebbero rispettato la pressione delle gomme consigliata dalla Pirelli. Da qui si capisce il perchè dell’enigmatica comunicazione rivolta a Hamilton nelle fasi finali. Siamo davanti nuovamente ad un caso di F1-caos. Tanto per cambiare non si capisce nulla. Si parla di possibile penalizzazioni, ma su quali basi? La FIA dovrebbe dimostrare che l’uso di una pressione più bassa, rispetto a quanto indicato ai team da parte della Pirelli, avrebbe creato una situazione di Pericolo * ….

E’ stato un fine settimana anche ricco di riunioni, legate al futuro del Gran Premio d’Italia a Monza post-2016. Riunioni che fanno ben sperare sul rinnovo anche se parlare di percentuali di successo è un po’ prematuro. Per l’occasione oggi era presente in autodromo anche il Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Sono dell’idea che si debba difendere la tappa italiana, poiché non è solo un evento legato alla Regione Lombardia, ma un know-how di tutta l’Italia.

* Il caso “pressione-pneumatici” si è chiuso con un nulla di fatto. I commissari sportivi hanno confermato la vittoria di Lewis Hamilton e della Mercedes poiché ha rispettato le procedure

F1 – Road to …. Monza

Dopo le emozioni che hanno saputo regalarci Spa-Francorchamps e il Trofeo Lorenzo Bandini, che ha incoronato la Mercedes nella cornice del Comune di Brisighella, ci avviamo a vivere il Gran Premio di Monza, giunto alla sua 66esima edizione.

Sarà senza alcun dubbio un fine settimana ricco di problematiche, come abbiamo potuto assistere durante la presentazioni con le esternazioni del Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni e la difesa del Presidente AC Milano Ivan Capelli e del Presidente ACI Angelo Sticchi Damiani, e di incontri dietro le quinte per provare a sbloccare la situazione post-2016. A fare gli onori di casa, nella giornata di Domenica, arriverà in circuito anche Matteo Renzi.

Week end caratterizzato anche dalle problematiche finanziarie della Lotus e sul futuro motoristico della Red Bull il cui pre-accordo con la Mercedes potrebbe essere messo in discussione, viste le difficoltà incontrate da Renault nell’acquisizione della Lotus. Nei giorni scorsi c’è stato un incontro dei vertici Red Bull col costruttore francese che potrebbe riaprire porte ad oggi chiuse. Da quello che ho appreso a Brisighella, la Mercedes Motorsport non vede di buon occhio l’accordo coi “bibitari”, diversamente invece dal Management della casa tedesca. A dirigere l’orchestra, ancora una volta, c’è di mezzo Mr E. che nei giorni scorsi ha pagato gli stipendi ai dipendenti Lotus, oltre ad essere impegnato a mettere insieme un parterre di partecipanti per mantenere competitivo e interessante il mondiale. Dall’altro poi abbiamo una Ferrari interessata all’acquisto di una parte della Toro Rosso.

Arrivando invece alla pista, nei prossimi giorni è attesa una conferenza stampa della Pirelli che spiegherà nel dettaglio quanto successo a Spa. Diversamente da quanto fatto l’anno scorso, il costruttore porterà in pista le mescole Soft e Medium. Sul fronte meteo potrebbe essere un fine settimana disturbato da temperature più miti. Ci avviamo dunque verso la fine del campionato e tutti daranno il massimo. Mercedes resta la favorita, ma bisognerà fare molta attenzione all’affidabilità. A Monza per il 67% del tracciato le PU gireranno al massimo e anche le frenate hanno un ruolo importante, come i cambi di direzione. Occhio naturalmente alla prima variante teatro di momenti difficili. Ferrari, Williams, Red Bull, Force India e, speriamo, anche la Lotus proveranno ad inserirsi nella lotta per le posizioni di vertice. Per Rosberg sarà anche una delle ultime occasioni per tenere aperto il mondiale. Il neo-papà, speriamo che si presenti a Monza con la testa libera e pronto a dare battaglia vera al compagno

Ci sono tutti gli ingredienti per vivere un bellissimo week end e gran premio. Tutti davanti al televisore e sulle tribune. Sarò presente in circuito e auspico di vedere le gradinate e i prati pieni di tifosi. Sarebbe una bella spinta anche per firmare il nuovo contratto

F1, Gp Belgio – IL PUNTO

Abbiamo assistito ad un affascinate G.P del Belgio arrivato alla sua 60° edizione di cui 48 corse a SPA e contemporaneamente si è festeggiato il 900° GP della Ferrari, un traguardo veramente importante per la Casa di Maranello che ha fortemente contaminato del suo DNA il mondo delle corse e della F.1 in particolare.

Dopo una Qualifica strepitosa da parte di Hamilton  che con un giro perfetto ha conquistato la pole e addirittura distanziato di 0”458 il suo compagno di squadra, il Campione del Mondo Mercedes non ha sbagliato nulla partendo in testa alla corsa e gestendo a suo piacimento la gara senza mai essere impensierito da Rosberg che invece ha sbagliato la partenza e  dovuto  recuperare nei primi giri la seconda posizione occupata da un ottimo Pérez. Vettel che partiva dalla 8° posizione dopo una buona partenza ha faticosamente conquistato la 3° posizione  con una strategia molto spinta, basata su un solo pit stop fatto al 15° giro. Strategia purtroppo vanificata dallo scoppio dello pneumatico posteriore destro a due giri dalla fine che lo ha messo ko. E’ così salito al terzo gradino del podio un ottimo Grosjean sulla Lotus  che ha fatto comparire il sorriso al proprio box in un W. E. difficile visto i problemi economici che il Team sta affrontando.

Certamente la strategia Ferrari è stata un pò azzardata, ma credo vada investigato meglio da parte Pirelli quanto è accaduto anche sulla scia del problema simile riscontrato da Rosberg (ma la Pirelli per il caso occorso alla Mercedes sottolinea che è stato causato da detriti).  In entrambi i casi però è accaduto ad una gomma non in appoggio e certamente i bravissimi Tecnici Pirelli ci sapranno dire se si tratta di un problema tecnico di costruzione o un problema di affaticamento della struttura visto che, nel caso di Vettel, non si è manifestato alcun calo di prestazione dovuto ad usura della mescola poiché i tempi sul giro segnati dal Campione ferrarista sono stati costanti fino al momento dello scoppio.

Problemi ancora una volta in casa Williams con errori ai Box che hanno vanificato la ottima prestazione di Bottas in qualifica con il terzo tempo. C’è, tuttavia,  da osservare che in gara sia lui che Massa disponevano di una vettura che stressava enormemente le gomme. Una nota positiva di questo GP viene dai due giovani Kvyat (4°) e Verstappen (8°) che con la loro grinta e i loro sorpassi hanno vivacizzato  la corsa dimostrando che qualche volta puntare sui giovani è corretto. Poco da dire di uno sfortunato Kimi in prova; bravo per un 7° posto finale nonostante una partenza dalla 15° posizione, ma i  55” secondi di distacco dai primi e la poca competitività della vettura nei confronti di Pérez e Massa che lo hanno preceduto, non hanno permesso al finlandese di festeggiare nel migliore dei modi il rinnovo del contratto per il 2016.

I prossimi quindici giorni saranno come sempre caratterizzati, per tutti, da un intenso lavoro  in vista del prossimo G. P. che si svolgerà a Monza, una delle vetrine storiche della F1.

F1 – Road To … Spa-Francorchamps

Dopo le tre settimane di pausa il Mondiale di F1 è pronto a ripartire tra entusiasmo, visto l’approdo su un tracciato affascinante come Spa-Francorchamps e i risultati dell’Hungaroring, incertezze, dettate dalle condizioni atmosferiche che sono una variabile costante in territorio belga, la partenza delle vetture che per la prima volta non sarà più completamente assistita, la prima curva a “gomito” – teatro di momenti spettacolari – e certezza, con la solita corazzata tedesca firmata Mercedes.

Resta aperta la lotta tra Lewis Hamilton e Nico Rosberg coi due portacolori Mercedes separati da 18 lunghezze. Alle loro spalle una bella sfida marchiata Ferrari e Williams. La rossa di Maranello si presenta nelle Ardenne forte del secondo successo stagionale firmato da Sebastian Vettel che in Ungheria ha riacceso gli entusiasmi e sogni per un’impresa quasi irraggiungibile. Occhio però alla Williams. Il Circus si prepara ad arrivare su due/tre circuiti veloci, sulla carta favorevoli al team di Grove. Un piccolo aiuto per Vettel e Raikkonen potrebbe arrivare dalla Pirelli che anche quest’anno si presenterà con le Soft e Medium, come nel 2014, seppure di costruzione diversa. Proprio le mescole “gialle” potrebbero favorire la SF15-T. Occhio alle condizioni meteo.

Diversamente da quanto assistito sul lento tracciato ungherese, a Spa la Power-Unit sarà determinante nei rettilinei, nelle accelerazioni e nei cambi di direzioni. Certamente è un tracciato lungo in cui il pilota può fare la differenza, ma senza poter compiere miracoli. Il Pilota è sempre importante su questo circuito, ma le vetture attuali evidenzieranno sopratutto lotte tra piloti della stessa casata, piuttosto che sopperire differenze tecniche tra vetture delle varie Scuderie. Se non dovesse avere problemi di affidabilità, telaisticamente la Red Bull potrebbe dire la sua, anche se incombe l’incognita delle prime penalizzazioni.

Tra i team di fascia B confido nella Toro Rosso che negli ultimi appuntamenti ha perso punti importanti causa affidabilità, chiudendo comunque la prima parte di stagione col bel quarto posto di Verstappen in Ungheria. Da loro mi aspetto un finale di stagione aggressivo e interessante. Spa potrebbe essere il loro trampolino di lancio per avvicinarsi al quel quinto posto nei costruttori che era l’obbiettivo di inizio stagione. . Poca fiducia invece per Lotus, impegnata nella trattativa con la Renault per la cessione del team, e Force India, causa problemi economici.

Dietro le quinte continueranno le manovre in vista del 2016, mentre domani (martedì 18) si riunirà il Working Gruop. Vedremo che decisioni saranno prese. Auspico diverse da quelle abbozzate nelle scorse riunioni, per poi eventualmente commentarle a parte.

F1, Gp Ungheria – IL PUNTO

All’Hungaroring la Formula 1 ci consegna un gran premio all’insegna delle sorprese, anche grazie alla particolare caratteristica del tracciato ungherese.

L’enorme differenza di potenziale tra le Mercedes e le Ferrari emerso nelle giornate di venerdì e sabato si è completamente annullato nella gara. Incredibile la rimonta della rossa, nonostante temperature più basse. Le gomme continuano a giocare un ruolo determinante nel risultato finale.

La Ferrari e Sebastian Vettel conquistano il secondo successo stagionale grazie ad una partenza molto buona, anche se bisogna restare coi piedi per terra poiché le Mercedes restano il punto di forza. Certamente oggi le Frecce d’Argento non sono state esenti da errori importanti sia sul fronte della strategia che dei piloti. Ancora una volta la partenza non è stata perfetta e abbiamo visto un Hamilton tanto nervoso quanto fortunato. In uno dei suoi week end più neri, in cui ha rischiato seriamente di vedersi annullato il vantaggio in classifica nei confronti del compagno di box, proprio sul finale Nico è costretto ad una sosta ai box aggiuntiva per sostituire la gomma forata dal contatto con un Ricciardo graziato dai commissari. Come già successo in Malesia, la Ferrari si è fatta trovare pronta.

Abbiamo assistito ad una gara veramente difficile da decifrare, con un bel rimescolamento delle forze in campo. Peccato per Kimi Raikkonen, rallentato da un problema all’affidabilità, quando era saldamente al secondo posto. La vittoria poteva essere una doppietta. Sul podio sono tornate così le due Red Bull, con un bel secondo e terzo posto di Kvyat e Ricciardo seguite da Verstappen, quarto con la Toro Rosso, e dal quinto posto di Fernando Alonso con la McLaren che si lascia dietro la Mercedes di Hamilton. Fantastico il quinto posto dello spagnolo che ha lottato ad armi pari con Sainz conquistando questo posto non solo per demerito degli altri.

Male le Williams, come ci si poteva aspettare in un tracciato come questo. Certamente sapranno riprendersi dopo la pausa estiva con l’arrivo del Circus a Spa-Francorchamps e Monza.

Gara con diverse penalizzazioni, sorpassi e contatti. Tutti ingredienti che ci stanno vista la conformazione kartistica del tracciato. Quello che continua a lasciarmi perplesso sono le decisioni dei Commissari. Il metro di giudizio non sempre lo stesso.

F1 – Road to…. Hungaroring

Il circuito dell’Hungaroring, che questo fine settimana ospiterà il decimo Gran Premio di Formula 1, viene spesso paragonato ad un kartodromo, proprio per il suo layout molto lento che richiede un alto carico aerodinamico, in contrapposizione ai due appuntamenti che lo seguiranno, sui tracciati di Spa-Francorchamps e Monza.

Sarà un week-end ricco di insidie, a partire dal grande caldo che sta interessando praticamente tutta l’Europa che metterà a dura prova la resistenza delle gomme Pirelli Soft e Medium, il poco grip dell’asfalto e la polvere che si deposita in questo periodo dell’anno, anche perché parliamo di un tracciato poco utilizzato. Un’altra variabile sarà dettata dalla gomma che si depositerà fuori dalla traiettoria ideale, che potrebbe creare qualche difficoltà ai piloti impegnati nei sorpassi.

Causa l’annullamento del Gran Premio di Germania, arriviamo in Ungheria dopo tre settimane di pausa forzata. Vedremo chi avrà lavorato meglio e quali novità saranno state anticipate. Al di là del dominio Mercedes, spero che la Ferrari sia in grado di controbattere la rimonta della Williams, che negli ultimi appuntamenti ha dato segnali molto forti di crescita. Maranello è chiamata a dare un segnale forte per tornare ad essere la seconda forza del mondiale anche in pista.

Alle spalle di questi due team il divario è molto sensibile. Basta veramente poco per cambiare le forze in campo. La Red Bull resta il grande mistero di quest’anno. Per il loro potenziale restano una realtà temibile anche se stanno pagando pesantemente il ritardo della PU Renault. In aggiunta qualche problema di telaio esiste. I cugini della Toro Rosso hanno “firmato” per il quinto posto tra i Costruttori. Certamente con il loro potenziale tecnico ed economico questo risultato è alla loro portata, ma i problemi di affidabilità stanno compromettendo questo traguardo. Finora non hanno raccolto quanto meritato. Il quinto posto sarà un’impresa non facile da raggiungere e la Force India “viaggia” con un vantaggio di 20 punti.

Gp Inghilterra – IL PUNTO

Un inizio di gara che ha cambiato le carte in tavola con le due Williams che si portano  subito al comando davanti ad Hamilton e Rosberg, autori di una brutta partenza così come in casa Ferrari. Una Williams che fino al primo pit stop era riuscita a tenere testa alla Mercedes.

Con il cambio gomme Lewis ha rimesso le cose in chiaro andando a guidare il gruppo. Con l’arrivo della pioggia nelle fasi finali la Williams è scivolata anche già dal podio, in favore della Ferrari di Sebastian Vettel. Una Ferrari che ha azzeccato la strategia, anche se  il lavoro da fare è veramente tanto considerando il distacco accusato in qualifica. Un terzo posto molto importante che li riporta sul podio, ma dovranno guardarsi da una Williams in forte crescita.

Lewis Hamilton ha messo in campo tutta la sua esperienza inglese indovinando il momento esatto per passare alle Intermedie, mentre in questa gara Nico non è stato perfetto al 100%. Molto bravo Felipe Massa, autore di un ottimo tempo in qualifica e di una solida gara chiusa davanti a Bottas. Fino al pit-stop aveva guidato la gara, per poi “arrendersi” alla Mercedes e alla pioggia in favore di Maranello. Positivo il sesto e settimo posto di Kvyat e Hulkenberg che portano in alto la Red Bull (orfana di Ricciardo costretto al ritiro) e la Force India che completa il gran premio con il nono posto di Perez, alle spalle della SF-15T di Kimi Raikkonen. Un punticino per Fernando Alonso che chiude il fine settimana inglese della McLaren con il decimo posto dopo un avvio di gara difficile con il ritiro di Jenson Button

Una Mercedes che ancora una volta ha dimostrato tutto il suo strapotere anche in termini di Power-Unit con sei vetture nei primi dieci posti, e una Ferrari che dovrà guardarsi le spalle dal ritorno della Williams

F1 – Road To Silverstone

Entriamo nella seconda parte di un campionato che ormai ha ben poco da raccontare sul fronte dei Campioni del Mondo. La Mercedes ha in mano l’assoluta leadership. Resta solamente aperta la lotta interna tra Nico Rosberg e Lewis Hamilton. Nelle ultime uscite abbiamo visto un Nico in maggiore spolvero rispetto al compagno, distratto e innervosito. L’anno scorso il tedesco era andato molto forte firmando la pole position, lasciando la vittoria al compagno solamente per la rottura del cambio.

Sarà un gran premio da seguire con attenzione soprattutto per una Williams che proprio a Silverstone aprì le danze ad una seconda parte di campionato eccezionale, che le consegnò il terzo posto tra i Costruttori. Il team inglese sarà da tenere sotto controllo, soprattutto dalla Ferrari che al momento è la seconda forza in campo.

E’ un circuito particolarmente abrasivo e per i 52 giri la Pirelli ha portato Medium e Hard. Occhio alla pioggia che da sempre è una caratteristica importante. In questo momento l’Inghilterra è attraversata da un’alta pressione che potrebbe allontanare l’incognita pista bagnata.

Nel dietro le quinte si parlerà anche di mercato-piloti e mi auguro che possano essere presi in considerazione anche i nostri giovani che stanno ben figurando nelle categorie propedeutiche come Marciello, Fuoco (che ha fatto il suo esordio nei test post-Austria), Ghiotto vincitore in GP3 e Giovinazzi che si sta difendendo nella F3 Internazionale. Proprio a riguardo dei giovani, lo scorso fine settimana ero presente a Imola, per l’ACI Racing week-end. Interessante numericamente parlando e anche qualitativamente con 40 vetture GT e 27 monoposto Formula 4 con una griglia che ha visto 16 vetture F4 racchiuse in appena 9 dec. Chi era seduto sugli spalti ha assistito a gare combattute con in azione le leve del futuro. La FIA dovrà fare ancora un passo in avanti poiché, ad oggi, il salto dalla F4 alla F3 Internazionale è molto elevato e assistiamo troppo spesso ad incidenti spettacolari e pericolosi

F1, Gp Austria – IL PUNTO

Scivola via veloce il Gran Premio d’Austria, con la nuova doppietta targata Mercedes. Questa volta è Nico Rosberg ad  avere la meglio sul compagno di squadra che chiude al secondo posto, davanti a Felipe Massa e Sebastian Vettel

Un Nico Rosberg perfetto in tutto il week-end , che prende la testa della gara a pochi metri dal via mettendosi alle spalle Lewis e il ferrarista, per non lasciarla più fino alla fine. Come era prevedibile le due Mercedes fanno la gara con Vettel che prova a tenere il ritmo girando costantemente su tempi cronometrici interessanti, a pochi decimi da Hamilton.

I pit-stop della top-four viene aperta da Nico Rosberg al 34esimo giro, seguito da Massa, Hamilton e Vettel, che si ferma per passare alle gialle-Soft al 37esimo passaggio. Un problema con la posteriore destra, che si ripete per la seconda volta quest’anno, lo fa scivolare fuori dal podio, alle spalle dell’ex-ferrarista. Una sosta non perfetta neanche per il Campione del Mondo che tornando in pista pizzica la linea bianca. Come già sabato in Q3 un Hamilton che sotto pressione qualche imprecisione la commette. Un errore indolore poiché la penalità di 5” da scontare a fine gara gli garantisce comunque il secondo posto, visto il buon vantaggio sulla Williams. Con le gomme Soft Rosberg firma anche il giro più veloce in gara, grazie ad 1.11.235

Sebastian Vettel, con l’unica Ferrari rimasta in gara dopo il crash di Raikkonen con Alonso nelle fasi iniziali, prova il tutto per tutto chiudendo a 6 dec da Massa, davanti a Bottas, Hulkenberg, Maldonado, Verstappen, Perez e Ricciardo.

Molto bella la rimonta di Sergio Perez che dalla retrovie risale fino alla nona piazza. Il sesto posto di Hulkenberg completa l’ottimo week-end della Force India. Ancora punti importanti per la Toro Rosso con Max Verstappen, autore di un bel sorpasso ai danni della Red Bull di Kvyat, che chiude all’ottavo posto, con Daniel Ricciardo che si era arreso tra i lunghi rettilinei del Ring anche alla Lotus motorizzata Mercedes di Pastor Maldonado.

Un gran premio che sarà ricordato anche per il record di penalizzazioni (70 posizioni in totale) date ai piloti McLaren, Toro Rosso e Red Bull per la sostituzione della Power Unit, una parte delle quali tramutata con drive-through e stop&go di 10 secondi. Un record che di questo passo potrebbe essere nuovamente battuto e che fa capire i problemi di Honda e Renault, rendendo difficile la lettura della gara e dei risultati agli appassionati.

Anche quest’anno è andata in scena la Legends Parade dedicata alle vettura anni ’80 motorizzate turbo. Ho vissuto momenti stupendi del mio passato, rivedendo alcune vetture che hanno colorato gli anni ’80 coi piloti che ne hanno fatto la  storia come Lauda, Piquet, Prost, Alesi, Patrese e il nostro Pierluigi Martini, al volante della Minardi M186. Insieme a loro erano presenti anche i personaggi della storia dell’automobilismo sportivo come Brenda, la Segretaria del Commendatore Enzo Ferrari e il “babbo” dei motori BMW Paul Roche. Complimenti e grazie alla Red Bull per aver fatto rivivere queste emozioni al pubblico.

F1 – Road To Austria

La Formula 1 è pronta a fare il suo ritorno nella Stiria, cuore verde dell’Austria, per  il suo secondo gran premio targato Red Bull Ring dopo il suo rientro in calendario.

Parliamo di un tracciato medio-veloce, poco aggressivo per gli pneumatici e così la Pirelli porterà per la terza gara consecutiva le mescole Soft e Supersoft. Un ruolo importante nel risultato finale sarà giocato dal numero di soste. L’anno scorso la maggior parte dei team aveva optato per le tre soste, ma per quest’anno la mossa vincente potrebbe giocarsi sui due pit-stop. Altra grande variabile sarà dettata dal meteo, sempre molto variabile con la pioggia pronta a fare il suo ingresso rimescolando le carte.

Sul fronte della prima fila non mi aspetto grandi novità con una Mercedes pronta a dar vita a una nuova lotta in famiglia tra Hamilton e Rosberg. Più incerta la situazione alle loro spalle con Ferrari e Williams pronte a darsi battaglia. L’anno scorso qui la Williams aveva colorato l’intera prima fila con la pole di Massa seguito dal compagno Bottas grazie ad un tempo vicinissimo al record marchiato da Michael Schumacher, che quest’anno potrebbe essere battuto.

Una pista che richiede un buon motore e non sarà facile lottare contro le Power-Unit Mercedes. Mi aspetto una Force India, grazie anche ad un Nico Hulkenberg galvanizzato dalla vittoria nella 24 Ore di Le Mans con la Porsche 919 Hybrid, pronta a lottare per la top ten. Rispetto al 2014 alcuni  scenari sono cambiati con Red Bull e McLaren lontane dalle zone che contano, anche se i “bibitari” hanno dato dei segni di crescita. In casa Ferrari il finlandese è chiamato ad un buon week-end per allontanare le critiche e portare quei punti necessari a Maranello per conservare il secondo posto nel mondiale Costruttori. Sinceramente non condivido tutte queste critiche nei suoi confronti, anche se certamente sta perdendo il confronto col compagno.

Come già successo nel 2014, anche quest’anno ci sarà la Legends Parade il cui filo conduttore è dettato dalle vetture turbo degli anni ’80. Mi fa piacere che in pista ci sia anche la Minardi M186-01 con Pierluigi Martini al volante, insieme a Niki Lauda e Alain Prost su McLaren del 1984 e 1985,  Gerhard Berger su F1-87/88C, Jean Alesi con la Renault RE50-03 del 1984 e Martin Brundle con la Lotus 98T entrambe del 1986. Insomma un motivo in più per vedere il gran premio e andare al Red Bull Ring

F1, Gp Canada – IL PUNTO

Un Gran Premio veramente anonimo con una supremazia imbarazzante (ancora una volta) da parte della Mercedes che piazza l’ennesima doppietta, lasciando Bottas – il primo degli altri – ad oltre 40”.

Dopo aver segnato il nuovo record di resistenza portando a termine sei gran premi con la medesima Power Unit, la corrazzata tedesca si è presentata a Montreal con un’unità aggiornata i cui risultati si sono visti anche in casa Williams e Force India.

A movimentare la domenica  ci hanno pensato Sebastian Vettel e Felipe Massa con due belle rimonte, che hanno portato il tedesco al quinto posto (alle spalle del compagno partito terzo) e il brasiliano al sesto. Vedendo questa rimonta, Seb è mancato e avrebbe potuto impensierire (o almeno provarci) il duo Hamilton-Rosberg  regalando alla Ferrari quel podio che è sfuggito a Raikkonen per un errore all’uscita box, facendo arrabbiare non poco il Team Principal Maurizio Arrivabene. Un gran premio volato via nella normalità, in cui anche la Safety-car (invitata quasi fissa) ha fatto da spettatrice.

Gara perfetta per Hamilton dopo un inizio di week-end molto nervoso con diversi errore tra venerdì e sabato. Raikkonen non ha sfruttato al 100% la sua Ferrari, mentre dopo le critiche di inizio stagione Daniil Kvyat è stato davanti a un Daniel Ricciardo non a suo agio. La Red Bull ha fatto dei passi in avanti telaisticamente parlando, mentre la Renault è ancora in difficoltà come dimostrano anche i risultati in casa Toro Rosso.

Incomprensibile la situazione in casa McLaren. Sarà difficile per gli uomini-Honda giustificare una débâcle di questo genere ai vertici.  Non si intravedono dei miglioramenti. Anzi, l’affidabilità sta peggiorando come dimostra il doppio ritiro.
Senza alcun dubbio (e come sostengo da ormai troppo tempo) questa Formula 1 deve rifarsi il lifting, per ritrovare il suo “appeal“. Forse qualcosa inizia a muoversi.  Le riunioni in casa McLaren potrebbero aver aperto a soluzioni interessanti e lo stesso Marchionne è stato a colloquio con Ecclestone.

F1 – Road To Montreal

La Formula 1 saluta l’Europa e vola oltreoceano, fino in Canada nella terra di Gilles Villeneuve, a Montreal. Un gran premio particolare, che si corre su un circuito mezzo cittadino e mezzo permanente dove le insidie non mancano. A partire dalle condizioni meteorologiche, con vento e temperature pronti a cambiare velocemente, mettendo a dura prova strategie e gomme. L’asfalto presenta poco grip e la Pirelli porterà le Soft e SuperSoft. Inoltre la Safety car è una presenza praticamente costante, visto che ha fatto il suo ingresso in pista nell’82% dei casi (il dato più in  un circuito di F1).

Altre variabili non di poco conto. Il layout richiede un basso carico aerodinamico coi motori costretti ad avere la farfalla aperta al massimo per il 60% del tempo, grazie al secondo rettilineo più lungo del mondiale nel quale si toccano i 350 km/h, prima di una frenata brusca che mette a dura prova tutto l’impianto frenante, insieme ad altre cinque dislocate lungo i 4361 mt. A proposito di motori: dopo aver firmato il nuovo record di durata portando a termine la bellezza di 6 GP consecutivi con la medesima PU, la Mercedes si prepara a portare in pista una nuova unità con l’aggiunta di 50 cv.

Occhio anche ai cambi e consumi. Tradizionalmente Montreal è uno dei tracciati con il più alto tasso di consumo. Rispetto all’anno scorso, anche in questo settore, è stato compiuto un bel salto in avanti, ma resta un bel banco di prova

Insomma, le incognite non mancano. Sarà un gran premio certamente da vedere, anche in funzione di quanto successo a Montecarlo. Già due volte la Mercedes ha sbagliato strategia pagandone dazio, anche se nel Principato gli è andata comunque “bene”

Ancora una volta il dietro le quinte sarà animato da riunioni, così come successo quindici gironi fa. Carlos Ghosn e Berni Ecclestone si sono trovati a discutere non certamente del Festival di Cannes o sul Casinò, ma certamente di un futuro che non si presenta così roseo, poiché coinvolge anche due team coi conti a posto come Red Bull e Toro Rosso. Si parlerà di come porre rimedio a decisioni che potrebbero rivelarsi eclatanti