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Gp Malesia – IL PUNTO

Seconda gara e secondo sigillo per la Mercedes. Dopo Rosberg questa volta è toccato ad Hamilton scalare il podio e conquistare il gradino più alto. Non c’è niente da dire. Una supremazia netta in tutte le condizioni. Dalle prove libere alla gara, dall’asciutto al bagnato. Fanno bene a guadagnare più punti possibili per poterli eventualmente gestire in ottica campionato. Sette motori Mercedes nelle prime dieci posizioni è un dato notevole.

Leggero miglioramento in casa Ferrari che chiude con un distacco di 35” dal vincitore, anche se accusa un ritardo di 10” dalla Red Bull. A Maranello c’è ancora tantissimo lavoro da fare. Sfortunato Kimi che senza il contatto con Magnussen avrebbe potuto portare a casa punti importanti in ottica Mondiale. Ancora una volta Fernando ha ottenuto il massimo dalla sua Ferrari inanellando giri molto simili tra di loro in tutte le condizioni, ma per andare a podio  – o lottare per la vittoria – la F14-T ha bisogno di un’ulteriore step evolutivo importante.

La Red Bull si dimostra la vettura con il miglior telaio, come si nota in particolar modo nelle curve, anche se paga  i problemi alla power-unit Renault. Sono certamente sulla strada giusta anche se il margine della Mercedes, le cui risorse nascoste sono ancora notevoli, è ampio. Per il motorista francese risolvere i suoi problemi non sarà facile, ma la Red Bull potrebbe trarre vantaggio in quei circuiti il cui il motore sarà meno importante. Rispetto ai test pre-stagionali hanno fatto dei passi importanti sia in termini di prestazioni che di affidabilità, anche se ora dovranno capire cosa è successo sulla vettura di Ricciardo. Ancora una volta tutte le sfortune capitano sulla RedBull-2.

Nico Hulkenberg si dimostra pilota da top team, anche se la Force India sta facendo molto bene cercando di attestarsi al quinto posto nel mondiale. Un ottimo risultato conquistato guidando molto bene e con un pit stop in meno. Come già successo nella passata stagione hanno una vettura molto gentile con i pneumatici Pirelli. Anche questa è una soluzione tecnica e un punto di forza. Bravo anche il debuttante di casa Toro Rosso, Daniil Kvyat, che conquista un punto. Oggi stare nelle prime dieci posizioni con ben sette motori Mercedes al traguardo non è facile, considerando che anche lui è spinto da un Renault.

In Malesia ha fatto il suo debutto la nuova penalità di 5”, inflitta dai commissari ai danni di Kevin Magnussen dopo il contatto con Kimi Raikkonen. Sinceramente ho trovato la sanzione troppo eccessiva, in quanto a mio avviso è un normale contatto di gara. Questo potrebbe diventare un problema andando avanti con il mondiale, in quanto è una decisione troppo soggettiva. Oggi i commissari hanno deciso che era un intervento da penalizzare, ma cosa succederà con un’altra giuria? Ho voluto osservare attentamente lo svolgimento del pit-stop con penalità e ho notato che i meccanici McLaren sono stati molto bravi e veloci. I suoi precedenti pit stop si erano attestati intorno a 24.7-25.5 secondi, mentre in occasione della penalità Kevin ha lasciato la pit-lane in 30”. Questa penalità non ci ha fatto capire il vero valore su questa pista della MP4-29 che non ha vissuto un gran premio positivo. I due piloti hanno comunque portato a casa dei punti.

Da sottolineare gli strani ordini di scuderia in casa Williams. Non credo che Bottas avesse la forza di andare ad infastidire Button. Non ho capito il motivo di creare del nervosismo all’interno del team già al secondo week end. Prevedo delle polemiche anche se Massa ha fatto bene a mantenere la posizione.

Tra sette giorni si volerà in Bahrein e vedremo cosa succederà, anche se sarà difficile vedere un cambiamento delle forze in campo.

Il Minardi Team ambasciatore nel Mondo della Malesia

Domenica prenderà il via la 16° edizione del Gran Premio della Malesia sul tracciato di Sepang a Kuala-Lumpur, seconda tappa del Mondiale di Formula 1.

La prima edizione è targata 1999 e porta la firma di Eddie Irvine al volante della Ferrari F399, seguito dai tre successi di Michael Schumacher (2000-2001-2004) sempre su Ferrari, del fratello Ralf nel 2003 sulla Williams-BMW, dalla doppietta di Kimi Raikkonen su McLaren e Ferrari (2003 e 2008), dalla tripletta di Fernando Alonso con altrettante vetture (Renault-2005, McLaren-2007, Ferrari-2012), del nostro Giancarlo Fisichella su Renault-2006, Jenson Button nell’anno del titolo iridato con la Brawn GP e della tripletta del Campione del Mondo

Il Gran Premio della Malesia però è particolarmente legato  anche alla storia del Minardi Team che nel 2001 portò all’esordio nel Circus il primo pilota malese, Alex Yoong, al fianco di Fernando Alonso. Alex firma il suo debutto al volante della Ps01 a Monza prendendo il posto lasciato libero da Marques. La collaborazione con la scuderia faentina di Gian Carlo Minardi proseguirà anche l’anno successivo che, insieme alla nuova coppia Webber-Yoong, ha il grande onore di far conoscere lo Stato federale dell’Asia sudorientale e la sua capitale Kuala-Lumpur a tutto il mondo, grazie alla partnership proprio con la capitale malese e allo slogan “GO KL” che colorava le pance della PS02

“Ricordo con piacere quegli anni. Per noi è stato un vero onore essere gli ambasciatori nel mondo di un Paese in piena espansione come la Malesia. Ho ancora negli occhi il ricordo della presentazione a kuala Lumpur della nuova monoposto che fu spettacolare” ricorda Gian Carlo Minardi

A Ruota Libera – In onda il secondo video-clip

La Formula 1 è arrivata a Kuala Lumpur, Malesia, per il secondo Gran Premio stagionale e puntuale come ogni giovedì pre-gran premio è in onda sul canale Sky.it la rubrica “A ruota libera” a firma di Gian Carlo Minardi.

Il fondatore del Minardi Team, nonché scopritore di numerosi talenti, e oggi Presidente della Commissione Velocità ACI-CSAI, ci racconta nel suo video-clip che gara sarà quella di Sepang e quali sono i temi che stanno caratterizzando la vigilia: dal braccio di ferro RedBull-Fia all’apertura della stessa Federazione a cambiare quelle regole che hanno fatto storcere il muso a qualche team. “Caldo e meteo in generale condizioneranno il GP – dice Minardi -. Ma è difficile fare previsioni, (quasi) tutte sbagliate quelle prima dell’Australia. E attenzione ai due rettilinei…”.

La seconda puntata è già disponibile sul portale ufficiale di SkySportF1HD e sui nostri Social-Network FaceBook e Twitter

La presentazione al Gran Premio di Malesia, sempre a firma di Gian Carlo Minardi, è disponibile anche sul nostro portale www.minardi.it all’interno della rubrica IL PUNTO

Buona visione e buona lettura!

Gp Malesia – PRESENTAZIONE

Dopo aver salutato l’Australia con la prima squalifica ai danni della Red Bull di Daniel Ricciardo e la netta vittoria di Mercedes e Nico Rosberg, la Formula 1 è pronta a sbarcare in Malesia, a Kuala Lumpur.

Per questa nuova Formula 1 il tracciato di Sepang sarà un vero e proprio banco di prova, quasi una laurea, date le sue caratteristiche tecniche e la posizione geografica. Stiamo parlando infatti di una pista lunga 5.543 km composta da 15 curve – 10 a destra e 5 a sinistra – da ben 8 rettilinei di cui 2 vicini al km come lunghezza in cui il motore gira al massimo per il 70% del tempo sul giro, senza dimenticare la carta meteo. Il grande caldo si fa sentire e le piogge torrenziali non mancano, anche se le temperature restano elevate. Nonostante le piogge, i termometri continuano a segnare almeno 30°C. Più che all’Albert Park, in Malesia gli otto rapporti del cambio potrebbero dare una mano alla sopravvivenza dei propulsori. Questo fine settimana vedremo l’esordio anche della mescola Hard Orange, al fianco delle Medium.

Team e piloti troveranno quindi una situazione molto più dura di quella respirata fino ad oggi, sia in Australia che in Bahrein durante i test. Fare delle previsioni è praticamente impossibile in quanto siamo ancora in una fase di apprendistato e ci sono in ballo numerose variabili. Potrebbe succedere veramente tutto e il contrario di tutto. Se in quindici giorni – dall’ultimo test in Bahrein al GP d’Australia – le carte in gioco sono cambiate radicalmente, non oso immaginare cosa potrà succedere con ulteriori quindici giorni a disposizione.

Le gerarchie attuali danno un motore Mercedes davanti a Ferrari e Renault, con i francesi non molto lontano da Maranello. Tra i team la Red Bull non sarà da sottovalutare – pensiamo a cosa sono stati in grado di fare in 15 giorni – mentre la W05 di Rosberg ed Hamilton non è solo Power-Unit, ma è una signora macchina.

Come dicevo prima ci sono tante variabili che possono entrare in gioco a determinare il risultato finale e tutti sono impegnati a risolvere i problemi emersi nella prima gara, FIA compresa. L’episodio emerso dall’errore FIA sulle centraline P.U. di casa Maranello – Ferrari, Sauber e Marussia – è una variabile molto pericolosa che può compromettere la storia di una gara. Ci sono quindi numerosi aspetti che necessitano di verifiche e revisioni, senza dimenticare il flussometro che a Melbourne ha avuto il collaudo definitivo. Di conseguenza il costruttore potrebbe aver apportato delle modifiche, anche se la decisione di analizzare solamente il 14 aprile l’appello presentato dalla Red Bull Racing non aiuta a fare chiarezza. Lo strano silenzio attorno a questa vicenda, il fatto che nessun team abbia preso una posizione in merito e l’apertura di Jean Todt a voler modificare il regolamento – diminuendo i Km dei Gran Premi o aumentando il quantitativo minimo di benzina – potrebbe voler dire che qualcosa bolle in pentola.

Non ci resta che attendere e osservare cosa potrà succedere fin dal venerdì con le prime prove libere.

A quali scenari andiamo incontro?

Ci apprestiamo ad entrare nella settimana che ci consegnerà la seconda prova del Mondiale di Formula 1, in Malesia sul tracciato di Sepang a Kuala Lumpur.

A mente fredda si possono iniziare a dare qualche spiegazione sugli episodi che hanno contraddistinto la prima uscita in Australia, e in particolar modo il post-gara con la squalifica di Daniel Ricciardo e della Red Bull per non aver rispettato gli Artt. 5.1.4  e 3.2 dei Regolamenti Tecnici e Sportivi.

Ignorando i richiami dei Commissari Sportivi FIA, è evidente che la Red Bull abbia volutamente innescato un braccio di ferro che sarà necessario monitorare, in quanto voluto”, analizza Gian Carlo Minardi nel sito www.minardi.it. “A mio avviso, rientrando nei limiti imposti dal Regolamento Tecnico di 100 Kg/h di consumo istantaneo Ricciardo avrebbe, al massimo, rischiato di arrivare alle spalle di Kevin Magnussen. Quindi sul terzo gradino del podio”, prosegue il manager faentino. “Così facendo invece rischiano di compromettere un secondo posto e i primi punti mondiali. Puntualmente è arrivata la squalifica, anche se la scuderia di Milton Keynes ha presentato appello. Sinceramente faccio fatica a capire questo comportamento, a meno che non abbiano voluto forzare la mano per porre l’attenzione e portare sul tavolo delle discussioni un aspetto tecnico, sfruttando un punto debole della FIA legato al flussometro”.

Nei giorni scorsi il Team Principal del Minardi Team F1 aveva posto la sua attenzione su quanto possa essere difficile una vittoria in appello da parte degli uomini di Horner, in quanto autori di una doppia ammenda, legata sia al Regolamento Tecnico che Sportivo. Quest’ultimo, al punto 3.2, cita testualmente: “[..] I concorrenti dovranno assicurarsi che le loro vetture siano conformi alle condizioni di idoneità e di sicurezza per tutta la durata delle prove e della gara”. Ma, ignorato un ordine preciso di carattere sportivo proveniente dalla FIA, la vettura #3, in quegli istanti, non rispettava le condizioni di “idoneità e di sicurezza per tutta la durata delle prove e della gara” necessarie per correre un Gran Premio di Formula 1.

Come sappiamo l’appello della Red Bull Racing sarà discusso dalla FIA il 14 aprile a Parigi, ovvero dopo i Gran Premi di Malesia e Bahrein. “A questo punto quali scenari si potranno aprire? Conoscendo i punti deboli del sistema, si potrebbero innescare delle discussioni via radio tra Team e Commissari Sportivi per mettere in crisi il dispositivo”, commenta Minardi. “Mentre non si leggono per il momento prese di posizioni da parte dei Team Principal pro e contro RB, il presidente della Federazione Jean Todt, durante un’intervista concessa al TG1 RAI, si sbilancia dichiarando: ‘[..] La proposta legata ai 100 kg di carburante è arrivata direttamente dai partecipanti al Mondiale, ma se ne vogliono 110 kg non c’è nessun problema [..]’.

Non c’è dubbio. A questo punto sono iniziati i lavori per apportare dei cambiamenti ai Regolamenti”, conclude Gian Carlo Minardi.

Quanto la Red Bull fa bene a presentare appello?

Dopo la squalifica di Daniel Ricciardo a Gran Premio concluso, la Red Bull Racing ha annunciato che avrebbe fatto ricorso, in quanto non d’accordo con quanto deliberato dei commissari presenti a Melbourne.

Ma siamo proprio sicuri che il team di Milton Keynes  abbia il coltello dalla parte del manico per andare avanti con la sua azione? Come sappiamo, i Campioni del Mondo in carica sono stati squalificati in quanto la vettura #3 dell’australiano ha infranto l’Art. 5.1.4 del Regolamento Tecnico e l’Art. 3.2 del Regolamento Sportivo.

Fin da subito Horner ha messo in dubbio l’affidabilità del flussometro FIA, il sistema di rilevazione progettato dalla Gill Sensors per il controllo del limite di 100 Kg/h di consumo istantaneo di carburante una volta superati i 10.500 giri/min, ammesso appunto dall’Art. 5.1.4, sostenendo che fornirebbe dati discordanti al variare di una serie di parametri – densità del carburante, temperature – non garantendo quindi il margine di errore dichiarato. Nella giornata di giovedì  Charlie Whiting aveva spezzato una lancia in favore del sistema dichiarando: “…Siamo fiduciosi riguardo all’accuratezza del misuratore del flusso di carburante. Sarà sempre correlato con i dati che abbiamo dagli iniettori per assicurarci che non ci sia divergenza”. Confermando tolleranza zero per chi non si fosse attenuto ai dati del flussometro imposto dalla FIA.

Come indicato in questi giorni i Commissari avevano avvisato più volte gli uomini Red Bull di rientrare nei parametri imposti dal Regolamento, cosi come con il muretto Ferrari e Mercedes. Diversamente da Maranello e Brackley, la compagine di Horner ha proseguito la gara ignorando le indicazioni. È qui che entra in gioco l’Art 3.2 del Regolamento Sportivo che cita testualmente I concorrenti dovranno assicurarsi che le loro vetture siano conformi alle condizioni di idoneità e di sicurezza per TUTTA la durata delle prove e della gara.

Indipendentemente da quanto afferma la RB, il team ha ignorato un ordine preciso di carattere sportivo proveniente dalla FIA. Di conseguenza la vettura, in quegli istanti, non rispettava le condizioni di “idoneità e di sicurezza per tutta la durata delle prove e della gara” necessarie per correre un Gran Premio di Formula 1.

Gp Australia – IL PUNTO

A Melbourne è successo tutto il contrario di quanto ci si poteva aspettare. In quindici giorni la Formula 1 è stata in grado di ribaltare qualsiasi pronostico.

Abbiamo avuto un podio composto tra tre piloti appartenenti ad altrettanti team: Mercedes, Red Bull e McLaren. L’unica conferma è arrivata proprio dalla Mercedes – come team e motorista – che si è confermata al top.

La W05 di Hamilton e Rosberg si è confermata al vertice sia nel “giro secco” che nei long-run e, per fortuna degli altri, con qualche difetto di affidabilità. Diversamente sarebbe stata doppietta.

Grande rimonta per la Red Bull che si presenta come la vettura con maggiore carico aerodinamico, anche se paga l’handicap legato alla power-unit Renault. Le parole di Jenson Button durante i primi test in Bahrein hanno trovato riscontro. Una volta risolti i problemi motoristici, sarà difficile tenerli a bada. Il Campione del Mondo Sebastian Vettel è stato invece tradito da quella centralina che proprio l’anno scorso faceva tanto la differenza.

Una rinata McLaren che in Kevin Magnussen, forse, ha trovato il nuovo Hamilton. Al debutto subito un podio con un quarto posto per Button. Solo un pizzico di sfortuna ha privato la Williams di un ottimo risultato. Al pronti via Felipe Massa è stato centrato dal rientrante Kobayashi, mentre Bottas è stato autore di un errore causato probabilmente da una troppa irruenza nello scaricare a terra la potenza.

Un plauso alla Toro Rosso che porta due vetture in zona punti. È un ottimo risultato considerando che non è arrivato per demeriti altrui, ma conquistato sul campo. Bene anche la Force India con Hülkenberg, un po’ meno con Perez. È fuori dubbio che Nico sia un grande pilota.

A questo punto sarebbe utile analizzare i tempi sul giro per conoscere il vero gap tra i team. La Mercedes ha girato costantemente con Rosberg sull 1.32 e 1.33 basso, mentre tutti gli altri sull’ 1.34. Proprio sul finale Fernando Alonso (quinto al traguardo) ha girato sull’ 1.32 basso andando vicino al giro più veloce in gara di Rosberg (1’32″478). Sicuramente un risultato incoraggiante, anche se non di facile interpretazione. Bisognerebbe conoscere i consumi e le strategie. In questa stagione la curva di apprendimento dei team sarà molto elevata e pertanto, dopo ogni gran premio, potremmo aspettarci degli step evolutivi molto importanti.

La stessa Lotus, che ha chiuso la prima gara stagione con due ritiri, ha potuto mettere insieme un buon numero di chilometri nel week end, raccogliendo così dati importanti per risolvere e scoprire i problemi che affliggono la power-unit transalpina e la E22.

La Mercedes fa la lepre, mentre la Ferrari, come macchina e motore, è la seconda forza. Una volta che la RB potrà sfruttare a pieno la potenza Renault sarà difficile da catturare. La prima uscita ci ha dimostrato quanto sia difficile far dialogare le 15 centraline, ma i progressi dei team motorizzati Renault sono la dimostrazione che sono operazioni che si possono fare anche Indoor. Il Gap quindi può essere ridotto.

Attenzione: l’analisi è stata fatta appena concluso il Gran Premio.

Gian Carlo Minardi a “Race Anatomy”

Domani, a partire dalle ore 12.00, Gian Carlo Minardi sarà ospite negli studi di Race Anatomy sul canale Sky Sport F1 HD per commentare e analizzare in primo Gran Premio di Formula 1, sul tracciato di Melbourne che scatterà alle ore 7.00

Gian Carlo Minardi “A Ruota Libera” su Sky.it

In concomitanza con la partenza del Mondiale di Formula 1, arriva su Sky.it la rubrica “A ruota libera” di Gian Carlo Minardi.  Ogni giovedì antecedente ogni Gran Premio il fondatore del Minardi Team, nonché scopritore di numerosi talenti,  oggi Presidente della Commissione Velocità ACI-CSAI, racconterà in 60″ la sua Formula 1.

La prima puntata è già disponibile sul portale ufficiale di SkySportF1HD e sui nostri Social-Network FaceBook e TwitterSvolta epocale, stagione unica per cambiamenti tecnici e nel regolamento. Non perdete di vista il doping dei carburanti

La presentazione al Gran Premio d’Australia è disponibile anche sul nostro portale all’interno della rubrica IL PUNTO, a firma di Gian Carlo Minardi

Gp Australia – PRESENTAZIONE

Che lo Spettacolo abbia Inizio … tra doping delle benzine, nuove penalità, incognita affidabilità e safety-car.

Melbourne aprirà le danze di quello che potrà essere ricordato come il Mondiale del cambiamento epocale, ma soprattutto dell’incertezza e della curiosità. Dalle dichiarazioni dei Team Principal e dei proprietari traspare grande preoccupazione sia per l’affidabilità che per i consumi. Tutti si sono detti in ritardo sulla tabella di marcia. Ferrari e Shell giocano la carte dei lubrificanti e delle benzine per combattere l’incognita dei consumi, strada per altro battuta da tutti gli altri motoristi. L’Albert Park fa paura con i suoi 58 giri e 307 km. L’anno scorso i consumi erano pari a 160 kg di benzina, mentre quest’anno il limite è di soli 100 kg…  Per questo il mio motto al momento è “Chi va piano va sano e lontano“ Nessuno ha la reale certezza di finire il Gran Premio. Il Responsabile Magneti Marelli Roberto Dalla (che ha iniziato la sua avventura in via Spallanzani a Faenza nella sede del Minardi Team) ha dichiarato che domenica potrebbero vedere la bandiera a scacchi diverse macchine come NESSUNA. Lo reputo un segnale altamente serio e preoccupante.

Ad oggi ci sono ancora tantissimi buchi neri che è stato stato possibile analizzare durante le tre uscite pre-stagionali. Ad esempio la safety-car potrà rappresentare una grandissima incognita per le temperature e l’affidabilità delle vetture, così come i cambi gomme. La Federazione ha dichiarato che, per agevolare il lavoro dei commissari di pista potrebbe chiamare in pista la vettura di sicurezza. La Pirelli, che a Melbourne porterà   P ZERO WHITE MEDIUM e P ZERO YELLOW SOFT, prevede invece 2-3 soste. La percorrenza della corsia box e i secondi necessari per il cambio gomme potrebbero alzare pericolosamente le temperature.

Come dicevamo in queste settimane siamo davanti ad un cambiamento epocale, sia sul fronte tecnico che sportivo. La FIA  ha introdotto nuove penalità di 5” – oltre alla patente a punti  – da scontarsi a fine gara se uno ha già compiuto i suoi pit-stop, oppure durante la sosta stessa. In tal caso il pilota sconta i 5”nella sua piazzola, dopodiché i meccanici possono iniziare le operazioni di cambio gomme. Proprio queste penalità sono una mia grande preoccupazione in quanto non esiste un metro esatto, ma varia dal giudizio personale di ogni commissario. Pertanto nell’arco della stagione potremo assistere a decisioni diverse. Per fortuna la Federazione ha chiamato per questo primo appuntamento Emanuele Pirro, che reputo il più preparato tra tutti i commissari con esperienza da pilota. Dovrebbe essere l’uomo fisso. Nel seguirlo nelle sue decisioni prese lo scorso anno è stato lineare, costante e oggettivo nel valutare le diverse situazioni.

Cambiano anche le Qualifiche. I piloti saranno costretti a partire per la gara con le stesse mescole usate in Q2, mentre chi accederà in Q3 avrà a disposizione un set di gomme supplementare da usare solamente per quell’occasione. Inoltre la sessione avrà una durata di 12 min (contro i 10’ dello scorso anno). Questo permetterà ad ogni pilota di chiudere due giri veloci (forse non nei primi gran premi), creando maggiore spettacolo.

Le novità sono veramente tante e mi auguro che la Federazione sia in grado di controllare tutto, anche se certamente seguiranno delle riunioni per apportare delle modifiche.

Non ci resta che puntare la sveglia molto presto perché sarà un week end tutto da scoprire

Viaggio all’interno della Formula 1 – Regolamenti sportivi 2014

Con oggi mancano solamente nove giorni alla prima luce verde che inaugurerà ufficialmente il Mondiale di Formula 1 2014. Le uscite di Jerez e Bahrein ci hanno fatto capire quanto siano complesse queste vetture e, di conseguenza, quanto sia difficile – se non impossibile – capire i reali valori in campo.

Quest’anno ci troviamo di fronte ad un cambiamento epocale per la F.1 che però non ha riguardato solamente la sfera tecnica, ma anche i regolamenti sportivi.

In questi giorni proveremo ad affrontare e a porre l’attenzione su aspetti che team e noi semplici appassionati dovremo tenere sotto controllo per seguire al meglio lo spettacolo. Iniziamo questo nuovo viaggio partendo dalle novità previste nei Regolamenti Sportivi

PATENTE A PUNTI: All’inizio del Campionato ogni pilota disporrà sulla propria Superlicenza 12 punti. Ogni volta che commetterà un’infrazione i commissari potranno decidere di decurtargli un certo numero di punti, a seconda della gravità. Una volta persi tutti i punti il pilota sarà costretto a restare in panchina nel Gran Premio successivo

NUOVE PENALITA’: fa il suo ingresso una nuova penalità di 5 secondi riservata alle infrazioni di minor entità da scontarsi a fine gara, se uno ha già compiuto i suoi pit-stop, oppure durante la sosta stessa. In tal caso il pilota sconta i 5”nella sua piazzola, dopodiché i meccanici potranno iniziare le operazioni di cambio gomme.

A questo punto nascono i primi problemi in quanto le penalità sono a discrezioni dei commissari, il cui gruppo di lavoro non è mai lo stesso per tutta la stagione. Non essendoci un codice scritto che stabilisce il “peso” di ogni infrazione in termini di punteggio entra in gioco il giudizio personale, che può essere diverso per ogni individuo. Non esiste quindi un unico metro di giudizio. Lo stesso vale per la penalità di 5” (non appellabile). In un’ipotetica classifica corta, aggiungere 5” sul tempo finale significherebbe perdere numerose posizioni. Anche questa decisione è lasciata libera ai commissari.. Ma andiamo avanti:

PUNTEGGIO DOPPIO E TROFEO POLE: Il Gran Premio di Abu Dhabi varrà, in termini di punteggio, il doppio, mentre sarà aggiunto un trofeo dedicato a chi conquisterà più pole position nella stagione. Continuo a trovare assurda l’idea di raddoppiare i punteggi dell’ultima gara. In questo modo un pilota potrebbe vedere vanificato l’intero lavoro di una stagione solamente in un week end, senza contare che potrebbe entrare in gioco la componente fortuna/sfortuna, piuttosto che la bravura del pilota. Sarei più propenso a premiare, in termini di punteggio, il pilota che conquista un numero maggiore di pole position. In questo modo verrebbero premiate le doti velocistiche, soprattutto se il paragone viene fatto con il primo avversario di ogni pilota, il compagno di Box.

GOMME QUALIFICHE: da questa stagione i piloti saranno chiamati a prendere il via al Gran Premio con le medesime mescole usate per la Q2. I dieci piloti si “giocheranno” la pole position in Q3 con gomme speciali – molto probabilmente supersoft.

Come dicevamo qualche riga sopra i cambi regolamentari sono i veri protagonisti della marcia di avvicinamento al mondiale e, come abbiamo visto nelle prime uscite, i problemi non sono mancati. Tra power-unit e sistemi elettrici team e motoristi hanno avuto i loro grattacapi. Nei giorni scorsi abbiamo sondato le sensazioni dei Team Principal i quali, a poco più di una settimana del Gran Premio di Australia, hanno puntato il dito contro due aspetti fondamentali, legati all’Affidabilità e ai Consumi.

Ci apprestiamo quindi ad entrare nei nuovi Regolamenti Tecnici, tra Safety-car, sicurezza, chimica, cambi… ma questa è un’altra storia

To be Continued

 

Bahrain 2 – Prove generali per Melbourne?

A partire da domani e fino a domenica 2 marzo team e piloti saranno impegnati nuovamente sulla pista di Sakhir per la terza sessione. Si tratterà dell’ultima prova generale prima della partenza del Mondiale di Formula 2014 in Australia, sul tracciato di Melbourne.

Le scuderia saranno chiamate ad una grande prova di forza e a compiere una grande mole di lavoro con l’obiettivo di scovare – e risolvere – il maggior numero di problemi.

La settimana scorsa abbiamo visto quanto siano ancora fragili le monoposto e quanto tempo richiedano le operazioni di ripristino. Questo potrebbe creare non pochi problemi durante il week end di gara.  La quattro giorni in Bahrain sarà anche l’ultima occasione per provare a spingere al limite i nuovi propulsori turbo. Attualmente infatti nessun team ha sfruttato al 100% i 15.000 giri/min a disposizione (siamo intorno ai 14.000 giri/min per i migliori), e i sistemi di recupero energia. Nell’ultima uscita i team motorizzati Renault sono stati costretti a girare senza l’uso del Kers pur di mettere insieme un numero adeguato di giri consecutivi. Nonostante questo, i problemi non sono mancati. Lo stesso Helmut Marko, spalla di Mateschitz ammette le difficoltà “Dobbiamo risolvere ancora problemi molto complessi. Siamo molto indietro sulla tabella di marcia e ogni volta scopriamo un problema dopo l’altro” La Red Bull non è andata oltre le 116 tornate, la Scuderia Toro Rosso ha toccato quota 139, mentre la Lotus si è fermata a 111 passaggi. Solamente la Caterham del rientrante Kobayashi e del rookie Ericsson ha superato la soglia dei 200 giri, anche se con tempi altissimi. Lo stesso giapponese ha dichiarato che la sua CT05 è attualmente più lenta di una GP2.

A questo punto si pone il problema del 107% come ha fatto notare Gian Carlo Minardi Ad oggi il 40% delle vetture non sarebbero qualificate causa tempi cronometrici sopra il limite del 107% fissato sul miglior crono di Nico Rosberg. La realtà di oggi è di vetture che fanno fatica a compiere consecutivamente una manciata di giri, oppure costrette a disattivare – cosa non così semplice – i sistemi di recupero energia pur di coprire un numero significativo di chilometri, con la conseguenza però di perdere in prestazioni. Se non vogliamo vedere delle griglie di partenza deserte credo sia necessario intervenire per regolamentarla, senza eliminarla”  analizza il manager faentino

Da domani si ripartirà da dove la Formula 1 si era fermata la scorsa settima con il Mercedes punto di riferimento, grazie agli oltre 1000 giri inanellati coi suoi quattro partners: McLaren, Mercedes, Williams e Force India. Il team di Frank Williams è risultato il più stakanovista con 318 passaggi in tre giorni – il primo giorno era stato fermo ai box per problemi di pescaggio – mentre la W05 di Rosberg ed Hamilton si è mostrata un martello pneumatico con 70-80 passaggi a sessione, per un totale di 315 giri. La Scuderia Ferrari con la sua F14-T, nonostante qualche problema di natura tecnica, aveva tagliato il traguardo ben 287 volte con Alonso e Raikkonen raccogliendo numerosi dati, come aveva dichiarato Direttore Tecnico della Scuderia James Allison “Siamo arrivati a Sakhir con una lunga lista di prove da fare: abbiamo voluto massimizzare il tempo in pista operando con ordine per essere pronti per Melbourne. Devo dire che a parte per la mattina del terzo giorno ci siamo riusciti”. I problemi non sono mancati in casa Sauber e, soprattutto, Marussia.

Come abbiamo già sottolineato più volte la complessità di queste vetture ha portato ad una lievitazioni esponenziale dei tempi di ripristino delle varie componentistiche. Per la sostituzione di un cambio siamo passati dalla classica ora di lavoro alle quattro attuali, mentre per la sostituzione del propulsore ora servono ben sette ore “Pensiamo quindi a cosa potrebbe succedere se si verificassero dei problemi prima delle qualifiche. Alcune macchine potrebbero non essere pronte per il turno” sottolinea Minardi

I numerosi problemi di affidabilità potrebbero interferire anche sull’esito delle gare, attraverso l’uso della safety-car, come ci spiegava ieri l’ex costruttore faentino “I tempi per rimuovere una vettura ferma in pista potrebbero allungarsi poiché i commissari, prima di intervenire e toccare le vetture,  dovranno aspettare l’accensione dei nuovi led posti sulle vetture. Questo potrebbe allungare i tempi delle operazioni. Di conseguenza mi aspetto un uso sfrenato della vettura di sicurezza

Quali scenari con il 107%?

Giovedì 27 la Formula 1 tornerà sul tracciato di Sakhir per affrontare l’ultimo test collettivo – fino a domenica 2 marzo – prima della partenza per il Gran Premio di Australia, in programma il prossimo 16 marzo.

Quattro giorni di lavoro in pista e tre settimane ci separano solamente dal primo appuntamento stagionale, ma le problematiche da affrontare sono ancora numerose. In questa ultima uscita pre-stagionale i team dovranno, oltre al lavoro di sviluppo, preparare le vetture anche in configurazione gara, ma fino ad oggi manca un tassello fondamentale: cosa si fa con il 107%?Non per mettere sempre il coltello nella piaga, ma ad oggi ci sono ancora diversi punti oscuri, soprattutto alla luce di quanto visto in Bahrain la scorsa settimana” commenta Gian Carlo Minardi al sito www.minardi.it

Oltre al grande problema legato all’affidabilità non è stato preso in considerazione il famoso limite del 107%. Classifiche e tempi alla mano dell’ultima quattro giorni di prove, solamente 14 vetture risulterebbero qualificate rispetto al miglior tempo segnato da Nico Rosberg” prosegue il manager faentino

Ad oggi quindi circa il 40% delle vetture non sarebbe qualificata “Oltre al possibile disastro legato all’affidabilità bisognerebbe tenere in considerazione anche questo dato. Esistono le deroghe, è vero – come abbiamo visto nelle passate stagioni – ma bisogna aver segnato almeno nelle prove libere un tempo all’interno del 107%… La realtà di oggi è di vetture che fanno fatica a compiere consecutivamente una manciata di giri, oppure costrette a disattivare – cosa non così semplice – i sistemi di recupero energia pur di coprire un numero significativo di chilometri, con la conseguenza però di perdere in prestazioni. Quest’anno il Kers equivale a 4 sec sul tempo/giro, ovvero circa 90 CV” La safety car potrebbe quindi avere un ruolo importante “Mi aspetto un uso sfrenato della vettura di sicurezza, legato soprattutto ai tempi d’intervento da parte dei soccorsi. Non dimentichiamoci che chi interviene per rimuovere la vettura, prima di iniziare le operazioni, deve aspettare l’accensione dei nuovi Led Verdi installati sulle vetture. Questo potrebbe far allungare le operazione e, di conseguenza, far entrare più spesso la safety-car

Nel post Sakhir è prevista una nuova riunione per definire i regolamenti “Dopo il Bahrain ci sarà una riunione in cui si parlerà anche della pazzia legata ai punteggi per l’ultima gara. A questo punto, credo, che sia necessario porre la dovuta attenzione anche sulla regolamentazione, ma non esclusione, del 107%.” Conclude Minardi “Sottolineo regolamentazione e non esclusione perché, avere in gara vetture con un gap tecnico così evidente, renderebbe difficoltoso anche il lavoro per la direzione gara