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Gian Carlo Minardi “La Formula 1 è miope”

La Formula 1 ha acceso nuovamente i suoi propulsori ibridi dando vita al secondo turno spagnolo di test collettivi. Dopo Jerez il Circus si è trasferito in quel di Barcellona. Oltre all’intenso lavoro nelle Factory per migliorare le nuove creature, la Commission F1 si è riunita a Ginevra. La tanto attesa “fumata bianca” sui nuovi regolamenti 2016 non è arrivata “Mi sembra di tornare indietro ai primi anni ‘90” commenta con un po’ di ironia Gian Carlo Minardi “La Formula 1 non vuole mai cambiare. Invece di proporre, preferisce la via più veloce e semplice, ovvero quella di rimandare

Già nel 1992, in un’intervista rilasciata al MinardiNews, il mensile della scuderia faentina, Gian Carlo Minardi aveva lanciato questo allarme. In quegli anni il Mondiale di F1 stava lottando contro i costi che stavano diventando insostenibili. Il Team Principal dell’omonima scuderia aveva posto l’attenzione su aspetti importanti volti alla diminuzione dei costi, ma non alle limitazioni tecniche poiché “… la F1 deve continuare ad essere la massima espressione della tecnica automobilistica” commenta a MinardiNews nel 1992. Le aree su cui si dovrebbe intervenire sono ben altre “Limitazione del numero delle monoposto da portare in pista per ogni squadra. Portandone due sole, ad esempio si risparmierebbe, nell’arco dell’anno, la costruzione di una ennesima macchina, con annessi ricambi. In più una squadra in meno di meccanici da portare in giro per il mondo… 

Limitare il numero dei motori da utilizzare per ogni gran premio. Cosi i motoristi sarebbero costretti a fare motori più affidabili evitando unità speciali solamente per le qualifiche. Allo stesso tempo limitare gli pneumatici. Cosi facendo si arriverebbe ad un risparmio annuo” proseguiva sempre il manager faentino “di due, due milioni e mezzo di dollari che per un piccolo team possono significare anche la sopravvivenza” Leggere oggi queste proposte fa venire i brividi, poiché hanno visto la luce solamente anni dopo “Tutte cose che si sono verificate dopo 8-9-10 anni per correre dietro la fuga dei grandi costruttori e per colpa dell’aumento dei costi. Ad oggi però le cose non sembrano cambiare. “A Ginevra, in un momento complicato per la F1, nessuno ha preso decisioni o ha provato a proporre soluzioni importanti. Ciascuno continua a tirare l’acqua verso il proprio mulino” prosegue l’ex costruttore “Nel 1992 le riunioni erano capitanate dai tredici team in griglia, di cui ben dieci erano rappresentate dal proprietario stesso. Gli altri tre erano Flavio Briatore per Benetton, Jean Todt per Ferrari e Peter Collins per la Lotus, ovvero tutti personaggi che conoscevano molto bene l’ambiente

A tenere banco è stata la proposta di portare i propulsori alla potenza di 1000 CV. “Per cambiare l’immagine dell’ambiente e attirare l’attenzione degli appassionati, il nocciolo non sta nell’aumento della potenza. Occorre riportare il pilota al centro dell’attenzione, pur nella massima espressione tecnologica. Mi spiego meglio: perché passare ore in galleria del vento generando appendici aereodinamiche per guadagnare pochi millesimi di secondo a prezzi elevatissimi e con una comprensione del pubblico molto limitata? Non sarebbe meglio avere un’ala pulita e “semplice”? Chi è davanti la TV o seduto in tribuna, non può rendersi conto se una macchina è più performante di 1 km/h o di 1 decimo di secondo. Sono ben altre le cose da cambiare, come ad esempio, rendere le macchine più accattivanti all’occhio o avere gare combattute, con staccate al limite. Avere gomme più larghe poteva essere una bella scelta. Anche l’estetica ne avrebbe guadagnatoconclude Minardi

Ciao Piero, “papà” della Motori Moderni

Dopo una breve malattia, nella notte è venuto a mancare Piero Mancini. Amico di Gian Carlo Minardi, nonchè colonna portante del Minardi Team “Con Piero, questa notte viene a mancare una parte preziosa della storia del Minardi Team. Amico e partner in tante battaglie. La sua passione per il nostro Sport, lo ha portato prima ad entrare per diversi anni nella compagine societaria della Scuderia,  per fondare nel 1984 insieme all’Ing. Carlo Chiti la Motori Moderni, cuore pulsante Turbo V6 dal 1985 al 1987 della Minardi, rimasta orfana dei motori Alfa Romeo”

A tutta la Famiglia Mancini, un grandissimo abbraccio

 

Dal battilamiera alla prototipazione rapida: l’evoluzione della Formula 1

Mentre i giorni passano velocemente e ci avviciniamo con rapidità alla seconda sessione di test collettivi invernali sulla pista spagnola di Barcellona, abbiamo incontrato nel suo quartier generale di  Faenza (e non poteva essere altrove) Gian Carlo Minardi.

Nonostante con l’uscita dal Mondiale di Formula 1 si sia lasciato alle spalle il n.21 di Via Lazzaro Spallanzani che dal 1984 ospitava la sede del suo Minardi Team, nel nuovo ufficio si continua a respirare aria di Formula 1 attraverso i caschi dei numerosi piloti che hanno vestito i colori giallo-blu, i volanti delle monoposto, ai modellini o al manichino del motore Cosworth F1 – TJ 2005 10V, usato come tavolino. L’occhio si sofferma su un album fotografico che prontamente apriamo. La mente inizia a viaggiare velocemente indietro nel tempo, come se avessimo a disposizione la DeLorean di “Doc” Emmet Brown e Marty McFly. Ci sono fotografie che sembrano preistoria, ma che fanno parte della storia italiana del Mondiale di Formula 1. Oggi siamo abituati a sentir parlare di galleria del vento, simulatori di ultimissima generazione in grado di riprodurre la realtà, ma non è sempre stato così  “Osservando queste fotografie si ha l’impressione che sia passato un secolo. Invece parliamo solamente di 30 anni fa” commenta Gian Carlo Minardi.

Il nostro viaggio inizia dagli anni ’84-‘85E’ incredibile come sia cambiato il mondo, senza accorgercene, e i passi da gigante fatti dalla tecnologia. Viene anche da porsi delle domande. E’ necessario tutto questo? Mi spiego meglio. Negli anni ’80 per costruire due macchine da Formula 1 si impiegavano 22-23 persone. L’ufficio tecnico era una stanza di 26 mq. Oggi, nonostante l’aiuto della tecnologia, i team contano oltre 400 dipendenti. Certamente le vetture e l’aereodinamica sono più complesse, ma pur concedendo spazio all’evoluzione mi pare si sia giunti a livelli di staff incredibili” prosegue l’ex Team Principale Nel 1984 i telai erano costruiti con materiali compositi, in particolare fibra di Carbonio e Kevlar e la carrozzeria veniva realizzata manualmente come tutte le attrezzature per la realizzazione della stessa (modelli), utilizzando materiali per modelleria facilmente lavorabili. Manualmente si ottenevano le geometrie richieste. La difficoltà era fare la pancia sinistra uguale alla destra. Le macchine erano fatte proprio artigianalmente. Era anche molto frequente produrre parti o componenti di carrozzeria come ad esempio l’elemento di chiusura del vano ammortizzatori detto “cupolino”, ottenuto in lamierino modellato  a mano dal fido Otello, carrozziere storico Ferrari di fine anni 60. Insomma fino ai primi anni ‘80 ogni pezzo veniva realizzato manualmente, prima di portarlo in galleria del vento.”

Il passaggio successivo è stato l’introduzione dei computer e, successivamente, la modellazione 3D. “Nel 1988 ha fatto il suo ingresso in azienda la macchina FTP  a controllo numerico a tre assi. Una volta realizzato il disegno potevi veder crescere la macchina, a cui fa seguito la “JOBS” ovvero una macchina utensile con controllo su  cinque  assi che permetteva di realizzare la sagoma completa della scocca, modellando un blocco di resina  attraverso le matematiche rappresentative delle superfici esterne prodotte dai progettisti al CAD. Questo primo esemplare servirà per ottenere lo stampo su cui realizzate il telaio della vettura in carbonio.

Una vera rivoluzione è arrivata negli anni 2000 quando si iniziano ad utilizzare i macchinari per la prototipazione rapida, o stererolitografia.

Attraverso la solidificazione a mezzo laser di una resina liquida si ottenevano elementi “finiti” utilissimi soprattutto per realizzare compenti necessari ai test aerodinamici in galleria del vento. Tecnologia che ha permesso di velocizzare i tempi di produzione di questi componenti.

La prototipazione rapida arriva a Faenza “La Minardi è stata tra le prime aziende a disporre di questa tecnologia, certamente la prima in F.1 ad istallare una 3D Systems-SLA® 7000, un passo seguito a breve da alcuni top team. Realizzato il primo studio al computer con tecnologie Cad, veniva costruito direttamente il modellino in scala 1/2 per andare in galleria del vento”

Per finire una bella quanto inedita chicca. “Ecco il modellino della Minardi 2006, che purtroppo non ha mai visto la luce. E’ l’ultima creatura dell’Ing. Gabriele Tredozi. Eravamo già avanti nella progettazione della scocca,” conclude il racconto Gian Carlo Minardi “quando nel settembre 2005 iniziarono le trattative con la Red Bull per il passaggio di proprietà.”

Un ringraziamento particolare all’Ing. Gabriele Tredozi per il prezioso supporto tecnico. Sul nostro canale ufficiale di FaceBook è disponibile una vasta gallery con ulteriori fotografie anche sulla Minardi PS06

Minardi-Alfa: quel matrimonio saltato all’ultimo

Durante la presentazione della SF15-T, la nuova vettura di Maranello affidata al piede destro di Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen per il Mondiale di Formula 1 2015, l’attenzione dei media e degli appassionati è stata attirata anche dalla comparsa del logo “Alfa Romeo” sulla carrozzeria del Cavallino Rampante.

Immediatamente la mente di Gian Carlo Minardi ha fatto un tuffo nel passato, arrivando fino al 1983, anno in cui il manager faentino decise che il suo Minardi Team era pronto per il grande salto nel Mondiale di Formula 1. Era certamente una sfida da temerari visto  i livelli sconvolgenti che i costi stavano raggiungendo in quegli anni. Le strade di Minardi e del Biscione si incrociarono alla fine del 1983 quando Gian Carlo scrisse al Presidente Massacesi una lettera con la proposta di acquistare la squadra di F1 per un prezzo complessivo di 1.800.000 di Lire italiane. Non ottenendo nessuna risposta chiese di essere ricevuto di persona. Il costruttore lasciò gli stabilimenti della leggendaria Casa milanese con la promessa della fornitura dell’otto cilindri turbo.

Su queste basi partì il progetto della M184, costituita da una scocca in sandwich di Avional con interposta fibra di carbonio e kevlar, pance alte per dare spazio ai radiatori e un originale alettone triplano con mono-supporto e flap laterali. Cuore pulsante doveva appunto essere l’otto cilindri Alfa Romeo. Doveva, appunto. L’avventura Minardi-Alfa era pronta ad iniziare, ma con una doccia fredda e inattesa il Presidente Massacesi comunicò, di punto in bianco, che il matrimonio non s’ha da fare. Il danno era fatto, ma ormai troppo tardi per fermarsi ed arrendersi. Non c’era altra scelta che modificata la M184 per  ospitare il motore aspirato Ford-Cosworth.

Nel 1985 iniziò comunque la grande e bellissima (permettetecelo) avventura del Minardi Team nel Mondiale di Formula 1 con al volante Pierluigi Martini, durata poi la bellezza di oltre vent’anni.

Che lo spettacolo abbia inizio

Dopo Force India, Williams, McLaren-Honda e Sauber è arrivato il Ferrari-Day. Si sono accesi i riflettori (digitali) sulla nuovissima SF15-T, la prima Ferrari marchiata Marchionne, affidata alla coppia Vettel-Raikkonen che insieme racchiudono la bellezza di cinque Titoli Mondiali.

Ormai manca veramente poco all’accensione dei propulsori. Nonostante ci siano ancora vetture da svelare – chi perché in ritardo con il superamento dei crash-test come la Red Bull, chi alle prese con i problemi di budget come la Force India o chi con problemi di continuità come Marussia e Caterham –  domenica 1 Febbraio inizierà ufficialmente la nuova stagione, con la prima giornata di test invernali sulla pista spagnola di Jerez. Tra le vettura ancora da svelare (i cui veli caleranno proprio a Jerez, anche se sono state svelate le prime immagini) ci sono i Campioni del Mondo in carica, ovvero quella Mercedes che ha dominato la scena con Hamilton e Rosberg. Proprio per lo strapotere mostrato nel 2014, restano certamente i favoriti grazie alla continuità del progetto. Alle loro spalle si piazza la FW37 Williams di Bottas e Massa, che ha messo in mostra uno sviluppo puntuale della vettura 2014 che ha regalato tante soddisfazioni alla compagine inglese. Segue la McLaren-Honda MP4-30. Gli ingegneri hanno fatto un grandissimo lavoro. Colpiscono le pance, molto rastremate nella parte posteriore e più basse rispetto alla concorrenza. Da sottolineare anche il muso che, oltre ad essere gradevole alla vista, dovrebbe far lavorare bene il flusso aerodinamico sotto il fondo. Certamente l’attenzione sarà rivolta alla Honda, per valutare il lavoro indoor dei giapponesi. In casa Ferrari, la nuova vettura presenta un bel muso accattivante, ma le pance così grandi possono essere discutibili e creare qualche problema al passaggio dei flussi.

La Lotus, dopo un 2014 decisamente molto deludente, è al debutto con la motorizzazione Mercedes E23 Hybrid. A Enstone è stato fatto un grande sforzo per portare la vettura in Spagna. Si è fatto un taglio netto con la passata stagione. Stessa situazione in casa Sauber. Il team svizzero è alla ricerca del pronto riscatto dopo aver chiuso l’anno con zero punti. Molto lavoro è stato svolto per alloggiare al meglio il propulsore Ferrari. Anche loro hanno pance molto alte e lunghe. Nuova macchina, ma anche nuova livrea. La mia attenzione è stata catturata dai nuovi colori, quel blu (anche se molto più chiaro) e giallo che mi riportano a un passato Minardi.

Infine abbiamo la Toro Rosso. Esteticamente e tecnicamente assomiglia sempre di più alla Red Bull RB11. Hanno spostato nelle pance la centralina ERS, avanzando di 100 mm il motore Turno V6 Energy F1 Hybrid. Così facendo hanno potuto realizzare un posteriore estremamente rastremato, facilitando il passaggio dei flussi verso il posteriore.

Purtroppo a Jerez mancherà la Force India, il cui assemblaggio è rallentato dai problemi finanziari. In Messico hanno presentato la nuova livrea , ma a breve arriverà anche per loro il debutto. Le due Cenerentole (Marussia e Caterham), ammesso che saranno della partita, dovranno fare i conti con una notevole differenza di prestazioni con il  resto del lotto.

A questo punto non ci resta che accendere i motori e andare in pista. Che lo spettacolo abbia inizio!

Nasce il Team Italia Velocità: Marciello e Ghiotto i Capitani

L’ultimo progetto di ACI Sport si prepara a prendere il volo: la Nazionale Azzurra Velocità è stata presentata ufficialmente a Verona, in occasione dell’annuale festa per la premiazione dei “Campioni Italiani di Automobilismo”

Raffaele Marciello, fresco collaudatore e pilota di riserva del team Sauber nonché alfiere Trident in GP2, e Luca Ghiotto, portacolori del team di Maurizio Salvadori nella GP3 Series, sono i Capitani dell’ACI Team Italia, il programma che si va ad affiancare alla sezione Rally. In sala, insieme ad Angelo Sticchi Damiani, presidente Aci e vice-presidente Fia, era presente anche Gian Carlo Minardi che così ha commentato, al sito www.minardi.it, il nuovo programma “Con Trident, Marciello e Ghiotto il team Italia è diventato una realtà. In attesa di accendere i riflettori sul 2015, siamo in una fase ancora transitoria in cui si saluta l’anno appena concluso. Così a Verona è andata in scena la tradizionale premiazione a chi ha saputo tenere alto il nome dell’Italia attraverso la Premiazione dei nostri campioni” commenta il manager faentino “E’ stato un week end molto interessante. E’ iniziato con la stupenda commemorazione dei 110 anni di ACI Italia nella cornice di Palazzo Madama a Torino, per proseguire a Verona

Il Team Trident ha una carta importanti da giocarsi e sono certo che darà il 101% delle sue possibilità. Lo stesso Salvadori ha dichiarato di avere a disposizione due ottimi piloti, Marciello e Ghiotto” Le sorprese potrebbero però non essere finite “Potremo allargare il progetto ad un terzo pilota. Stiamo a vedere

La cerimonia è stata anche l’occasione per svelare il nuovo logo dell’Automobile Club Italia, sezione SportTappa estremamente importante nell’immagine fortemente voluta dal Presidente Angelo Sticchi Damiani

Gian Carlo Minardi “Aspettiamoci un’avveniristica e bella McLaren”

Tutti gli occhi sono ormai puntati sulle sedi dei team, in attesa delle presentazioni che faranno cadere i veli delle nuove monoposto pronte ad animare il Mondiale di Formula 2015. Il conto alla rovescia è quindi iniziato. Subito dopo le presentazioni (21 gennaio, Force India; 29 gennaio, McLaren; 30 gennaio, Ferrari (online); 1 febbraio, Mercedes) le vetture saranno attese in pista, per la prima quattro giorni di test sulla pista spagnola di Jerez.

I rumors parlano una McLaren pronta al riscatto, dopo un 2014 sottotono chiuso al quinto posto, alle spalle della Ferrari, come ci racconta Gian Carlo Minardi “C’è molto fermento in casa McLaren e i rumors parlano di una macchina molto bella quanto avveniristica, con un motore Honda in forte recupero sulla parte elettrica, l’anello debole della power unit giapponese” commenta il manager faentino alle colonne di www.minardi.it. Proprio in questi giorni la FIA ha concesso anche al costruttore giapponese la possibilità di sviluppare la sua unità con i 32 gettoni di evoluzione dopo l’omologazione del 28 febbraio “Questa notizia, che era nell’aria, ha ringalluzzito l’ambiente, dando una bella iniezione di fiducia. Si parla di una McLaren con un telaio completamente nuovo e molto innovativa in tutti i settori” prosegue Minardi. La cura Prodromou sembra dare i frutti sperati e questo non potrà che far piacere a Fernando Alonso e Jenson Button “Il tutto sarà stato certamente reso possibile anche da un valido disegno meccanico del motore

Se anche quest’anno le prospettive saranno rispettate, come nella passata stagione la Mercedes sarà la vettura da battere. Aspettiamoci comunque un bellissimo campionato “I Campioni del Mondo in carica partono con la power unit dell’anno scorso con la sola modifica della iniezione (si dice rivoluzionaria) e contano di utilizzare i 32 gettoni a disposizione durante l’arco della stagione se sarà necessario; questo dimostra che sono consapevoli della loro superiorità tecnica

Cisitalia Group incontra Gian Carlo Minardi

Alberto Diaz Lima (President & Owner di Cisitalia Global Group, in compagnia dell’ing. Enrique Scalabroni, sono stati ospiti di Gian Carlo Minardi a Faenza. Mr. Diaz Lima è l’unico depositario del glorioso marchio Cisitalia che negli anni ’50 ha realizzato macchina avveniristiche, che hanno scritto la storia per le sue innovazioni. Il simbolo per eccellenza della Cisitalia Group è senza alcun dubbio la 202, esposta nel Museo d’Arte Moderna di New York da 40 anni, guidata anche da Tazio Nuvolari che la portò a conquistare numerosi successi.

E’ stato un incontro di cortesia e personalmente mi ha fatto molto piacere confrontarmi sia con il Presidente Diaz Lima che con l’ing. Scalabroni. Il gruppo in questi anni è impegnato a progettare una versione moderna dello storico marchio Cisitalia, oltre che creare una riedizione delle macchine con i sistemi costruttivi di quell’epoca” commenta Gian Carlo Minardi “La 202 era una macchina avveniristica per quegli anni, nonché il modello più famoso, divenuta un’icona del Design Made in Italy”

Nel 2012 la nuova sfida si è chiamata 202 E: riprogettare la coupè sportiva divenuta una pietra miliare nella storia dell’automobilismo. Un esercizio di stile basato sullo studio della Cisitalia 202

Minardi Team e la Parigi-Dakar

Quando si legge il nome Minardi o si vedono i colori storici giallo/blu, la mente corre velocemente alla Formula 1 e alla storica scuderia italiana fondata da Gian Carlo Minardi  nel 1979 che per oltre vent’anni ha solcato i Gran Premi di F.1. Ed è giusto che sia così. Ma non tutti sanno che il marchio della scuderia faentina è legato anche alla competizione più famosa del mondo nel panorama dei rally: la Parigi-Dakar

Il progetto nacque nel 1985, in concomitanza con il debutto del Minardi Team nel Campionato del Mondo di Formula 1, per concretizzarsi nel 1986 con la partecipazione all’ottava edizione della competizione ideata dal pilota francese Thierry Sabine.

Gian Carlo Minardi mise a disposizione tutta la sua struttura e l’esperienza nelle gare per trasformare un camion CVS da trasporto speciale, motorizzato Iveco, e partecipare alla durissima competizione nel deserto “Durante una stagione intensa e non priva di problemi visto il debutto in F.1, è partito il progetto Parigi-Dakar. Il Minardi Team mise a disposizione tutta la sua esperienza per trasformare il pesante camion CVS in vista dell’edizione ’86. Trasferimmo la nostra esperienza in F.1 sul veicolo, che risultò estremamente bilanciato con un 40% del carico sull’anteriore e il restante 60% sul posteriore riuscendo a saltare sopra le dune a gran velocità” racconta Gian Carlo Minardi “Purtroppo l’equipaggio, formato da Gaudenzio Mantova (pilota con esperienza in F.2 e F.3) Denis Biffi (copilota) e Adriano Antolini (navigatore e padre putativo dell’avventura, in quanto fortemente da lui voluta) fu costretto al ritiro mentre occupava saldamente la secondo posizione. Il mezzo” prosegue il manager faentino “prese fuoco in mezzo al deserto. Con ogni probabilità sottodimensionammo, in fase di progettazione, l’impianto elettrico. L’errore,” conclude Minardi “basato sull’inesperienza in questo tipo di competizione, fu fatale

Gian Carlo Minardi “La FDA formerà il prossimo pilota Ferrari”

In queste settimane le novità in casa Ferrari non sono certamente mancate grazie ad una serie di annunci, legati all’arrivo del messicano Esteban Gutierrez in qualità di terzo pilota e collaudatore, seguito da un forte rinnovamento dell’organigramma e, per ultimo in ordine cronologico, il benvenuto di Jean-Eric Vergne nel ruolo di collaudatore per seguire le attività di sviluppo della monoposto al simulatore. Gutierrez arriva direttamente dalla Sauber, mentre il francese si è visto costretto a salutare la Scuderia Toro Rosso per far posto a Carlo Sainz Jr.

In seguito a questi annunci non sono mancate le polemiche dei giornali di settore verso il progetto FDA, marchiando l’arrivo di Gutierrez come una sconfitta. Non è dello stesso parere Gian Carlo Minardi, sempre molto sensibile alla crescita dei giovani “Andrei piano nell’emettere sentenze nei confronti della Ferrari Driver Academy. In questo momento il progetto FDA andrà avanti con Raffaele Marciello, Antonio Fuoco, Lance Stroll e Guan Yu Zhou. L’arrivo di Esteban non lede il lavoro FDA. E’ prettamente un discorso di carattere economico-finanziario” commenta il manager faentino al sito www.minardi.it “E’ legato ad uno dei gruppi più forti al mondo facente capo a Slim. Come in tante altre realtà, anche la Ferrari non ha voluto farsi scappare questa occasione. Oggi il ruolo di terzo pilota, è una parola che “riempie la bocca”, ma se analizziamo i fatti è molto restrittiva soprattutto in una realtà da top-team come Ferrari, che non si affida al collaudatore/terzo pilota per le prove del venerdì mattina.

Sono certo che la FDA formerà il prossimo pilota Ferrari. Credo molto in questo. La Scuderia del Cavallino Rampante in questo momento sta affrontando un cambiamento importante. Si sta tornando al Made in Italy. Questa direzione non posso che promuoverla e appoggiarla in pieno. Ho sempre sostenuto che a Maranello non manchi assolutamente niente. C’era però bisogno di intervenire in aree sensibili.”

Proseguirà dunque il progetto, iniziato nel 2010 con ACI e la Scuola Federale, legato alla crescita e alla formazione dei giovani piloti “Come Aci prosegue l’impegno per la creazione di una Nazionale Azzurra di Velocità, così come esiste già nei Rally. Pertanto dovremo confrontarci con Ferrari e FDA per favorire e sponsorizzare qualsiasi iniziativa con l’obiettivo unico di portare il più avanti possibile i nostri ragazzi. Non azzardo la parola “Formula 1” poiché in quel caso entrano anche altri parametri, non legati solamente ai risultati sportivi” conclude Gian Carlo Minardi “Non dimentichiamoci che l’automobilismo è uno sport costoso legato al business

Gian Carlo Minardi “Corretta la scelta Alonso-Button per McLaren-Honda”

Con l’annuncio di ieri anche l’ultima “pedina da 90” è andata al suo posto, in una griglia 2015 che si presenterà con numerose novità: Fernando Alonso è il nuovo pilota della McLaren-Honda. Contestualmente è stato sciolto anche il nodo del pilota che affiancherà lo spagnolo. Nel ballottaggio tra Button e Magnussen, l’ha spuntata il Campione del Mondo 2009 che si prepara a vivere la sua 16esima stagione nel Mondiale.

Scelta che trova d’accordo anche Gian Carlo Minardi, come commenta al sito www.minardi.it “Fernando ha voluto incidere nell’organizzazione aziendale sponsorizzando Jenson. La McLaren dal canto suo puntava sul giovane Magnussen, anche per questioni economiche. Alla fine comunque li hanno tenuti tutti e tre. Nonostante sia da sempre un sostenitore dei giovani, trovo che sia stata presa la scelta più corretta” prosegue il manager faentino “Button potrà dare un grande aiuto nell’interpretazione dei pneumatici, in un team che vuole e deve risalire velocemente la china. Per loro inizia un nuovo capitolo. Si trovano in un momento di grande ristrutturazione aziendale, con il debutto di un nuovo motore. Non sarà una stagione facile anche per Honda, che arriva nel Mondiale con un anno in meno di esperienza sui campi di gara” Per Fernando sarà una sfida non facile come ha fatto già intendere dalle prime dichiarazioni “Alonso ha le idee chiare e conoscere la reale situazione. Honda in questo momento è in ritardo sul programma di sviluppo della sua PU. Lo spagnolo è da sempre uomo squadra e le sue dichiarazioni sono anche un modo per spronare il team ad accelerare i tempi

Perso il posto da titolare, Kevin Magnussen sarà il pilota di riservaNon lo vedo come bocciatura per Kevin e una sconfitta per il programma giovani McLaren. E’ restato all’interno del team e avrà modo di guidare una monoposto. E’ stata una scelta ponderata e la stessa Honda avrà imposto una linea tecnica nella scelta dei piloti” conclude l’ex costruttore “considerando l’importante investimento messe in atto

Nonostante qualche punto interrogativo, si completa la griglia di partenza con importanti novità in Ferrari, Red Bull, McLaren, Toro Rosso e Sauber. Line-up confermate invece in casa Mercedes, Williams e Force India.

Gian Carlo Minardi “Bello vedere tanti giovani nei test”

Il Mondiale di Formula 1 si è chiuso appena domenica, e già tra martedì e mercoledì tutti i team (Marussia esclusa) sono scesi nuovamente in pista sul tracciato di Abu Dhabi per gli ultimi chilometri di questo 2014. Le vetture sono state trasformate in veri e propri laboratori con l’obiettivo di raccogliere il maggior numero di dati e informazioni da travasare sul progetto 2015.

Al fianco dei piloti titolari, i team manager si sono affidati anche a giovanissimi rookie, provenienti dai principali campionati propedeutici come F.3 European (Esteban Ocon e Spike Goddard), GP3 Series (Alex Lynn), GP2 Series (Raffaele Marciello e Jolyon Palmer), WSR 3.5 (Carlos Sainz Jr) nonchè DTM (Stoffel Vandoorne e Pascal Wehrlein), a cui si aggiungono Felipe Nasr (già collaudatore Williams), Max Verstappen (prossimo pilota TR) e Will Stevens con un passato in WSR 3.5 e pilota Caterham nell’ultimo round. Sono stati ben nove i nuovi volti che si sono messi al volante di Force India, Red Bull, McLaren, Mercedes, Ferrari e Lotus “Un bel segnale per questa Formula 1, che con la scusa della limitazione dei costi, ha ridotto all’osso le possibilità per i ragazzi di mettersi in mostra al volante di una monoposto della massima seriecommenta Gian Carlo Minardi “Sono sempre stato un sostenitore dei test dedicati ai giovani e vedere tutti questi nuovi volti mi fa ben sperare per il futuro. La massima serie deve tornare il sogno e l’obiettivo per tutti quei ragazzi che entrano nel Motor Sport. In queste ultime due giornate che hanno chiuso il 2014, e che in parte hanno inaugurato la nuova stagione, abbiamo visto piloti che si sono messi in mostra in tutti i principali campionati propedeutici, dalla Formula 3 alla GP2, mettendo insieme un gran numero di tornate. Vedere Raffaele Marciello calarsi nell’abitacolo della F14-T, da italiano, è un’immagine spettacolare, anche perché figlio del progetto di tutoraggio che ACI e la Scuola Federale stanno portando avanti. Partito dal karting ha vinto la Formula Abarth, prima di  imporsi a livello internazionale nella F.3 e, quest’anno in GP2, con la bella vittoria a Spa-Francorchamps” prosegue il manager faentino. Negli ultimi due anni invece era toccato a Jules Bianchi e Davide Rigon (quest’anno impegnato nel Mondiale Endurance con la Ferrari di AF Corse) partecipare ai Rooky test sulla pista di Magny-Course e Silverstone. “Solo con queste giornate di test possiamo avere un ricambio generazionale nel Circus. I talenti non mancano, soprattutto in Italia. Il programma e il lavoro svolto in queste stagioni dai nostri istruttori con gli stage formativi e il Supercorso, ci hanno permesso di formare campioni come Antonio Fuoco e Antonio Giovinazzi senza dimenticare Mirko Bortolotti, Daniel Zampieri, Edoardo Piscopo, Luca Ghiotto e molti altri

Sulla pista di Vallelunga si è tenuta l’undicesima edizione del Supercorso Federale ACI, stage formativo e valutativo destinato ai giovani talenti della velocità e del rallismo tricolore. I giovani piloti sono stati impegnati in test, alternati a incontri in aula, con vetture diverse per quanto ha riguardato il settore pista e su fondi diversi per il settore rally. Nel settore pista sono stati selezionati due piloti provenienti dalla Formula 4 (Drudi e Russo) e quattro dal karting  (Bertorelli, Travisanutto, Cutrupi e Albanese). Tra i piloti provenienti dalla Formula 4 il migliore è stato Mattia Drudi, mentre tra i quattro kartisti alla fine delle quattro giornate di gara è emerso Diego Bertonelli “Indipendentemente da chi ha vinto, tutti i ragazzi partecipanti saranno seguiti anche nel futuro, collaborando attivamente alla loro crescita in attesa che sia varato il Team Italia Velocità,” conclude l’ex costruttore “come annunciato dal Dott. Marco Ferrari, Direttore per lo Sport Automobilistico ACI”

Gian Carlo Minardi “I giochi in F1 non sono finiti”

Tra undici giorni la Formula 1 emetterà il suo verdetto, consacrando il Campione del Mondo Piloti 2014. Hamilton o Rosberg? La Mercedes intanto ha già conquistato, alla fine del Gran Premio di Russia, il suo primo Titolo Costruttori della storia. Anche se il Mondiale si chiuderà, le incognite verso il 2015 restano tantissime. Negli ultimi anni mai si era arrivato a questo punto della stagione con ancora così tanti punti interrogativi attorno al Circus.

Come sappiamo Sebastian Vettel ha salutato, a Suzuka, la Red Bull senza però annunciare la nuova destinazione. Fernando Alonso lascerà Maranello, per quale lido? Si parla con insistenza di Honda-McLaren; fino ad ora tante chiacchiere, ma zero fatti. E poi chi sarà “sacrificato” tra Button e Magnussen? Le novità non finisco qui. Marussia e Caterham hanno alzato bandiera bianca, ma le incognite ruotano intorno anche ad altre case, come Lotus e Sauber (che ne frattempo ha annunciato Ericsson e Nasr in ottica 2015, scaricando di fatto i suoi titolari Sutil e Gutiérrez). Andiamo avanti. In Toro Rosso, dopo il comunicato stampa di Agosto in cui annunciava la line-up 2015 con Kvyat-Verstappen (noi di Minardi.it  non ci credevamo molto) sempre a Suzuka è arrivato il contro-annuncio: il russo Kvyat in RBR al posto di Vettel, al fianco di Daniel Ricciardo. Cosa farà quindi lo “scaricato” Vergne?

E’ certamente un anno anomalo per questa pazza Formula 1. Il groviglio però interessa non solo i piloti, ma anche tecnici e uomini chiave dei team. La Ferrari ha portato modifiche sostanziali nel suo organigramma, ma non è stata l’unica. La McLaren la licenziato tredici suoi uomini. “Perdere non piace a nessuno. In particolar modo a chi è abituato, nella sua storicità, a vincere. La Formula 1 vive un momento molto particolare e non facile, ricco di confusione. In questi mesi, abbiamo assistito a diversi cambiamenti e, di certo, non siamo arrivati alla fine. Squadra che non vince, si cambia. La F14T ha tradito le attese e la Ferrari è quindi intervenuta pesantemente nelle principali aree. Si era iniziata la stagione con proclami da titolo. Oggi è quarta nel mondiale Costruttori (dietro a Mercedes, Red Bull e Williams) e, in alcune circostanze, la quinta macchina“, commenta Gian Carlo Minardi su www.minardi.it. “Purtroppo, vedo difficile riuscire a risolvere i problemi in così poco tempo, anche in base a quanto si legge. Si parla di uno step evolutivo  del nuovo propulsore di soli 30-40 CV. Disarmante, considerando l’enorme differenza in campo, mostrata dalla concorrenza tedesca“, prosegue il manager faentino. “Bisogna anche aggiungere i problemi legati ai consumi troppo elevati. In Brasile, pista che  non doveva dare problemi sotto questo aspetto, Alonso ha dichiarato di aver dovuto combattere contro i consumi. Siamo davanti ad una situazione troppo complicata e intricata. Non credo che i cambiamenti siano giunti alla fine. Marchionne ha fatto domande ben precise ai suoi collaboratori“, conclude Minardi, “non ricevendo le risposte sperate. Questo è sinonimo di grande precarietà, che può portare a nuovi cambi”.

Ferrari e Renault si sono coalizzate per convincere Mercedes a “scongelare” i motori ed aprire una finestra per portare sviluppi ed aggiornamenti sulle Power-Unit, risultate meno prestazionali. Horner, Ecclestone e Lopez intanto ci provano. Vorrebbero fare un passo indietro e abbandonare i costosissimi V6 Turbo, in favore dei rimpianti V8. Secca la riposta di Niki Lauda: “Se si torna ai V8, Mercedes lascerà la F1“. Una tempesta è pronta ad abbattersi sulla F1.