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Debutto a Le Mans e WEC per Fernando Alonso

Dopo averla rincorsa nella passata stagione, quest’anno Fernando Alonso riuscirà a realizzare il suo obiettivo partecipando alle 24 Ore di Le Mans al volante della Toyota TS050 Hybrid. Per il Campione del Mondo si apre una stagione ricca di impegni poiché ai 21 gran premi di F1 con McLaren-Renault aggiungerà non solamente la maratona del Sarthe, ma prenderà parte anche alla super season 18/19 del FIA WEC sempre con la vettura+ giapponese numero 8, in coppia con Kazuki Nakajima e Sebastien Buemi.

Per Nando si tratterà di un altro debutto dopo la positiva parentesi nella 500 Miglia di Indianapolis (conclusa col ritiro per il cedimento del motore Honda), reso possibile anche grazie al benestare arrivato proprio dalla scuderia di Woking.
Reduce da una deludente 24 ore di Daytona al volante della Ligier LMP2 della scuderia United Autosports, Alonso firmerà il debutto nel Campionato del Mondo Endurance al volante della LMP1 in occasione della 6 Ore di Spa-Francorchamps (5-6 maggio) che anticiperà la 24 ore di Le Mans (16-17 giugno), saltando successivamente solamente la 6 Ore del Fuji per la sovrapposizione con il GP degli USA di Formula 1, che resta l’impegno prioritario.

“Faccio un grande in bocca al lupo a Fernando poiché è chiamato ad un impegno notevole. Si troverà in una situazione non facile dovendo passare da una categoria all’altra e, soprattutto, da modelli di vetture molto differenti tra loro. Le gare endurance (6 Ore o 24 Ore ndr) richiedono una preparazione molto differente rispetto ad un GP di F1” commenta Gian Carlo Minardi

“Non condanno e non appoggio questa scelta, ma vedo molta discontinuità nel programma. Dopo aver preso parte a Daytona con una Ligie LMP2, affronterà Le Mans e il WEC con una Toyota LMP1, mentre l’anno scorso aveva corso la 500 Miglia di Indianapolis. Nando sta dando un segno importante di quanto sia forte la sua voglia di correre andando a caccia di nuove sfide. e tutto questo fa bene allo sport poiché genera interesse, ma lo trovo eccessivo” conclude il manager faentino

F1 | Hamilton appoggia Minardi. Anche il campione contro le vie di fuga asfaltate

Le vie di fuga asfaltate dei nuovi circuiti tornano all’ordine del giorno. Questa volta è il quattro volte Campione del Mondo Lewis Hamilton a puntare il dito contro la nuova conformazione dei tracciati confermando quanto già dichiarato nei mesi scorsi da Gian Carlo Minardi. Proprio in occasione del gran premio degli USA, e a seguito della penalità a Verstappen, il manager faentino dichiarava

“…Le vie di fuga asfaltate danno troppa tranquillità ai piloti e questo li spinge ad andare oltre il limite consentito della pista, incappando poi in penalizzazioni che generano polemiche e che non sono favorevoli all’immagine del mondiale. Guarda caso questi episodi non succedono nelle piste storiche come Suzuka, Spa-Francorchamps o Monza, dove l’errore o la bravata viene pagata pesantemente poiché si rischia di restare insabbiati”

Dello stessa idea anche il Campione del Mondo britannico 2017

“La Federazione ha fatto un lavoro incredibile sul tema della sicurezza, ma è arrivato il momento di fare un passo indietro tornando alle vie di figa in erba o ghiaia. Un pilota non dovrebbe poter tagliare le curve così facilmente, con la consapevolezza che tanto se commette un errore ha a sua disposizione un’ampia striscia di asfalto.. Quello che amo del passato era il rischio di perdere tempo – o la gara – se si usciva di pista. Oggi puoi affrontare una curva anche il 5% più forte poiché anche se sbagli puoi comunque rientrare in pista”

Proprio in merito alla penalità attribuita a Verstappen per il sorpasso ai danni di Raikkonen ad Austin, Minardi aveva aggiunto un’ulteriore analisi

“Sarebbe fondamentale avere per l’intera durata della stagione il medesimo gruppo di lavoro a fianco del direttore di gara, Charlie Whiting. Solamente così si eviterebbero i giudizi soggettivi. Nel corso della passata stagione” aggiunge l’ex costruttore “si sono verificati diversi episodi simili tra loro a cui sono state attribuite valutazioni differenti e questo non fa bene allo sport. Una soluzione per venire in contro ai circuiti e non fargli spendere ulteriori soldi, salvaguardando la sicurezza, potrebbe essere imporre pesanti penalità in caso di tagli” conclude Minardi

Motor show Bologna, Minardi “Motorsport e show al centro della manifestazione”

A due giorni dalla chiusura del Motor Show di Bologna abbiamo incontrato Gian Carlo Minardi, da sempre legato alla manifestazione e protagonista negli anni passati con le vetture di F1 del suo Minardi Team e oggi impegnato attivamente nell’organizzazione, insieme ad ACI Sport, dell’Area 48, cuore pulsante della fiera con sfide ed esibizioni tra le macchine da corsa più importanti, dalle vetture di Formula 1 al rally passando per le moto, Gran Turismo, Prototipi, vetture storiche per concludere col Memorial Bettega, e dei padiglioni 21 e 26.

“Il Motor Show di Bologna sta tornando agli albori del passato dove l’appassionato e il motor sport sono il punto focale dell’intera manifestazione. Per tanti anni il Minardi Team è stato parte integrante dello spettacolo con le sfide dedicate alle vetture di F1 che avevano appena concluso il mondiale di F1. Oggi sono impegnato nell’organizzazione e ho cercato di trasferire lo spirito dell’Historic Minardi Day anche qui all’interno del Motor Show” commenta Gian Carlo Minardi

“Anni addietro oltre 40.000 appassionati affollavano gli spalti e i padiglioni. Da due anni a questa parte stiamo provando a riaccendere quegli entusiasmi. Il Motor Show era l’appuntamento per eccellenza che concludeva la stagione sportiva, coi piloti di F1 tra i primi attori. Anche quest’anno abbiamo avuto vetture fantastiche, tra le quali, le Ferrari F1 e la 488 GTE Campione del Mondo WEC, la Toro Rosso del 2017, vetture del mondiale Rally insieme all’esposizione della storia dell’automobilismo italiano da corsa nei diversi padiglioni, ma mi piacerebbe avere un maggiore coinvolgimenti da parte di tutti team” prosegue il manager faentino, premiato nei giorni scorsi col Casco d’oro Autosprint per l’organizzazione dell’Historic Minardi Day riconosciuto come Miglior evento motor sport 2017

“L’appassionato da corsa ha la possibilità di vedere e fotografare da vicino macchine, moto, camion e anche bici che hanno solcato i palcoscenici mondiali più importanti del motor sport, oltre a vederle direttamente in azione. Fin da subito ho condiviso le scelte dell’organizzazione di ridurre lo spazio commerciale dedicato alle vetture di serie, favorendo l’aspetto sportivo. D’altronde stiamo parlando di Motor-Show: motori e spettacolo e siamo nel cuore pulsante della Motor Valley, in una regione che ospita due team di Formula 1 – Ferrari e Toro Rosso -, due team in Moto GP – Ducati e Gresini – un grande realtà come Dallara insieme ad icone del lusso come Lamborghini, Pagani, Maserati” conclude Gian Carlo Minardi

F1 | Kubica-Williams, accordo vicino. Minardi “Robert merita un ritorno in grande stile”

Col gran premio di Abu Dhabi in programma tra una settimana calerà il sipario sul Mondiale di Formula 1 che ha visto trionfare per il quarto anno consecutivo la Mercedes consegnando il terzo titolo mondiale a Lewis Hamilton sotto la stella di Stoccarda, raggiungendo il diretto avversario di quest’annata, Sebastian Vettel.

Non è arrivato però ancora il tempo di mandare in pensione le monoposto 2017 poiché sono in programma due giorni di test Pirelli, successivi al GP, per provare le gomme 2018 e tra i protagonisti ci dovrebbe essere anche Robert Kubica, alla sua prima uscita con le monoposto di nuova generazione dopo le due sessioni di test col team di Grove a Silverstone e Budapest e il confronto diretto con Paul Di Resta. Tra i pretendenti ad occupare il sedile che verrà lasciato libero da Felipe Massa tra una settimana, il polacco sembra il favorito anche se resta l’ombra di Wehrlein, ormai quasi certamente scaricato dalla Sauber in favore di Leclerc.

Sul rientro di Kubica c’è grande attesa dopo il suo incidente del 2011 che lo ha allontanato dal Circus, anche se ci sono diversi pareri contrastanti. Ultimi in ordine cronologico quelli di Jacques Villeneuve e Juan Pablo Montoya, col Campione del Mondo 1997 canadese che punta il dito sul fattore sicurezza.

“Gran parte del mondo sportivo è con Robert e auspica di rivederlo tra i protagonisti in F1, così come i tanti tifosi. Gli voglio molto bene e mi piacerebbe rivederlo primo attore. Durante le sue recenti uscite ha segnato riscontri cronometrici importanti e questo fa ben sperare. Il test di Abu Dhabi sarà un ulteriore esame anche perché potrà mettersi alla prova con le monoposto di ultimissima generazione oltre ad avere un riscontro diretto coi tempi del weekend” analizza Gian Carlo Minardi “Certamente restano dei nodi da sciogliere, legati principalmente alla sua resistenza nell’intero weekend e soprattutto nella gestione della corsa. Il problema maggiore saranno i manettini sul volante, considerando la mano offesa”

F1 | Gp Italia, Minardi suona la carica “Strada in salita per la Ferrari, ma si può recuperare”


Che il circuito di Monza fosse terreno fertile per la Mercedes non lo abbiamo certamente scoperto domenica, ma quello che ha stupito è il distacco inflitto agli avversari, Ferrari in primis. Se Lewis Hamilton e Valtteri Bottas hanno potuto guidare in “serenità”, senza correre alcun rischio e utilizzare tutta la potenza del motore (il finlandese ha solamente dovuto scarpinare i primi giri per prendersi il suo secondo posto ai danni di Ocon e Stroll che lo avevano sopravanzato nel nubifragio di sabato) la Ferrari con Sebastian Vettel è stata costretta ad aggredire ogni centimetro della pista coprendo le 53 tornate con un ritmo da qualifica, pagando ugualmente costantemente un distacco di 7-8 decimi al giro.

I trentasei secondi di distacco accusati da Vettel nei confronti di Hamilton (che salgono a 60” ai danni di Kimi Raikkonen) sono preoccupanti e pericolosi per il proseguo del mondiale. Dopo la bella prova di SPA, ci si aspettava una difesa maggiore da parte del team di Maranello, che invece si è dovuta guardare le spalle anche da un’arrembante Red Bull-Renault guidata da uno scatenato Daniel Ricciardo (partito dalla 17esima posizione per colpa di queste assurde penalizzazioni – 25 nel suo caso -), protagonista – tra l’altro – di un sorpasso eccezionale ai danni di Raikkonen alla prima variante.

Col senno del poi, a Maranello devono ringraziare anche l’irruenza di Max Verstappen che ancora una volta si è rivolta contro l’olandese. Protagonista di una partenza straordinaria (partendo 14esimo grazie alle 20 posizioni di penalità) senza la foratura avrebbe potuto lottare per tranquillamente per il podio.

Il risultato del Gran Premio d’Italia cambia quelle che potevano essere le previsioni da qui alla fine della stagione poiché la Mercedes ha messa a segno una stoccata notevole, dimostrando di esser migliorata anche nei tratti più lenti. Il punto forte è nascosto nella power unit. Nei primi giri riescono costantemente a prendere quel vantaggio che gli permette di gestire la corsa, tenendo gli avversari fuori dalla zona-DRS.

Tra quindici giorni ci sarà un altro appuntamento fondamentale, Singapore, e pertanto bisogna mettersi subito al lavoro senza cadere nel caos delle responsabilità. La Ferrari deve ritrovare la competitività per provare a stressare la Mercedes, con un occhio alla Red Bull. Anche se in salita, la strada è ancora lunga e non è il momento per mollare, anche se per la prima volta la Mercedes è davanti in entrambe le classifiche.

Come ho già avuto modo di scrivere, un plauso bisogna farlo a tutti gli appassionati che hanno scaldato le tribune di Monza (specialmente nella fredda giornata di sabato), ma bisogna essere più sportivi. Non si può fischiare un campione del calibro di Hamilton.

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Italia, IL PUNTO di Minardi “Dopo il Belgio mi aspettavo distacchi minori. Cornice di pubblico fantastica”

La Mercedes ha stra-dominato il Gran Premio d’Italia, ma il vincitore numero uno sono stati i tifosi e gli appassionati accorsi in massa in tutte e tre le giornate riempiendo l’autodromo. In particolare la giornata di sabato è stata veramente lunga e fredda e la direzione di gara non è stata impeccabile nelle comunicazioni. Per fortuna si è conclusa per il meglio con lo svolgimento delle qualifiche. Il pubblico ha dimostrato il proprio affetto verso la F1, il Gran Premio d’Italia a Monza e verso una Ferrari che deve ancora crescere.

Fin dalle prove libere del venerdì si era intuito che la Mercedes avrebbe fatto sul serio e i distacchi inflitti oggi ai diretti avversari la dice lunga su quello che è lo strapotere a disposizione di Lewis Hamilton e Valtteri Bottas.

Dopo il risultato di Spa-Francorchamps francamente mi aspettavo un divario meno accentuato. I trentasei secondi dal vincitore accusati da Vettel sono una nota dolente per il proseguo del mondiale. Certamente non è tutto finito, anzi ci sono ancora molte gare da qui alla fine, ma questa doppietta può far gioire doppiamente la Mercedes in virtù di quei appuntamento a loro meno favorevoli.

Quello che preoccupa è la rinascita della Red Bull supportata da un Daniel Ricciardo fortemente propositivo che ha marchiato il giro più veloce della corsa. L’irruenza di Verstappen ha giocato contro all’olandese che, dopo l’ottimo start, avrebbe potuto giocarsi il podio.

Ennesima delusione in casa McLaren (anche se non c’erano molte speranze viste le caratteristiche di Monza), mentre la Williams è riuscita a marchiare punti importanti in ottica mondiale per provare ad agguantare il quinto posto (a discapito della Toro Rosso) grazie ad una bella gara del giovanissimo Stroll che ha chiuso davanti a Massa.

Non ci resta che aspettare Singapore. Nei prossimi giorni vi racconterò le emozioni e le impressioni che ho raccolto direttamente a Monza

Gian Carlo Minardi

F1 | Ocon-Perez, Minardi “La FIA deve intervenire”

Il Gran Premio di Spa-Francorchamps ha visto un nuovo capitolo dell’accesa sfida in casa Force India tra Esteban Ocon e Sergio Perez. L’episodio clou avviene al trentesimo passaggio sul velocissimo tratto che immette all’Eau Rouge-Raidillon col messicano che tocca con la sua posteriore destra l’ala anteriore del compagno di box mandandola in frantumi, forando il proprio pneumatico.

Il contatto costringe la direzione di gara a chiamare in pista la safety-car per dare la possibilità ai commissari di pista di togliere i detriti in un punto molto pericolo

“Fortunatamente i due piloti sono riusciti a rientrare ai box e nessuno si è fatto male, ma è arrivato il momento che la FIA intervenga in modo decisivo nei confronti dei due piloti, per mettere la parola fine a questa diatriba prima che qualcuno si faccia male” commenta in modo deciso Gian Carlo Minardi

“Non è la prima volta che Ocon e Perez arrivano ad un contatto e la Force India non si sta dimostrando in grado di gestire il rapporto tra i suoi piloti. Oggi è andata molto bene, ma avrebbero potuto mettere in pericolo anche gli altri piloti o il pubblico stesso” conclude il manager faentino

“Quanto abbiamo visto va ben oltre la battaglia in pista tra due piloti”

L’ennesimo contatto è costato diversi punti alla scuderia con sede a Silverstone che chiude il weekend con solamente un nono posto e due punti all’attivo, anche se il quarto posto nel Mondiale Costruttori resta saldo.

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F1 | Minardi “In Formula 1 mancano i personaggi con la voglia di scommettere”

La due giorni di test sulla pista di Budapest, oltre a riportare in pista Robert Kubica in un appuntamento ufficiale con la Renault e ai debutti di Luca Ghiotto al volante della Williams e Charles Leclerc (pilota FDA) sulla Ferrari senza dimenticare il grande lavoro portato a termine da Antonio Giovinazzi durante le prove libere del Gran Premio di Ungheria e a Barcellona durante i test Pirelli, ha riacceso l’attenzione sulle difficoltà dei giovani ad affacciarsi alla massima serie.

Con l’addio della Manor i team presenti in griglia sono scesi solamente a dieci. Certamente un imbuto sempre più ristretto per i tanti giovani piloti che scalano la piramide delle categorie propedeutiche fino ad arrivare alla nuova Formula 2.

Ad alimentare l’attenzione ci ha pensato questa volta Gunther Steiner. Il Team Principal della Haas, alla sua seconda stagione in F1 – attualmente al settimo posto nel mondiale costruttori – ha sottolineato la mancanza dei piccoli team come la Minardi che nelle sue 21 stagioni è stata in grado di lanciare numerosi giovani piloti che si sono poi confermati nelle scuderie di primo livello scrivendo il proprio nome nell’Albo d’Oro.

“Il DNA della Minardi è stato quello di lavorare sempre coi giovani, fin dalla Formula 2 proseguendo poi questa attitudine anche in Formula 1. La Minardi però ha lavorato e scommesso non solamente sui giovani piloti, formando anche meccanici, addetti stampa, tecnici e ingegneri che hanno poi trovato sbocchi nei team più blasonati”

“Da anni sostengo che in Formula 1 manchino i personaggi con la voglia e la capacità di scommettere sui giovani, portando nel paddock volti nuovi. Ultimamente assistiamo solamente a importanti cambi di casacca. Personalmente avevo stipulato una collaborazione con l’università di Bologna, la quale ci segnalava gli studenti più meritevoli, da inserire all’interno dell’organico del team Minardi” prosegue il manager. “I top team che puntano al mondiale devono avere nella loro line-up campioni già formati. Spetta agli altri il compito di scovare, o far crescere, i giovani del futuro trovando il mix perfetto tra esperienza e talento. Pertanto diventa fondamentale appoggiarsi ad un Junior Team” ricorda Gian Carlo Minardi, interpellato dai microfoni del blog www.minardi.it

Nella sua analisi il manager e ingegnere a capo della scuderia americana commenta “Quando c’era Minardi, era quasi felice di essere ultimo, perché sapeva che aveva il dovere di portare i giovani in Formula 1. Sicuramente avrebbe preferito stare più avanti, ma ci poteva convivere, perché quello era il loro modello di business”.

Di contro il manager faentino ricorda anche i successi conquistati dalla sua scuderia, come il settimo posto nel mondiale nel 1991 e gli sforzi compiuti pur di debuttare in Brasile il 4 aprile 1985

“Nella sua storia la Minardi ha conquistato piazzamenti importanti nonostante risorse economiche limitate e regolamenti più restrittivi.

Ho vissuto il periodo in cui la griglia di partenza era formata da ben più degli attuali dieci team, con punteggi assegnati solamente ai primi sei classificati.

Inoltre non avevamo la stessa tutela nella fornitura dei motori e delle gomme che, come dico sempre, sono nere e tonde. Quando abbiamo avuto la possibilità di avere motorizzazioni importanti come il Ferrari (i primi assoluti a diventare clienti di Maranello) abbiamo conquistato il settimo posto nel mondiale costruttori. Altri team ci hanno messo molti più anni a raggiungere i medesimi risultati.

Nel 1985, pur di debuttare, ci siamo dovuti costruire in casa un motore turbo (Motori Moderni) lottando con le case ufficiali. Nel 2000, per proseguire l’avventura, abbiamo comprato i vecchi Cosworth (ribattezzati Fondmetal prima ed European dopo), mentre oggi il regolamento tecnico impone ai costruttori presenti di fornire più team e specifiche tutte identiche per quanto riguarda le gomme” conclude l’ex costruttore.

F1 | Robert Kubica in Ungheria con Renault nel test post-GP. Minardi “Saranno in molti a temere questa uscita”

Durante i test post-Ungheria, che inizieranno martedì 1 agosto, la Renault porterà in pista Robert Kubica. Il 32enne polacco sarà alla sua terza uscita col team transalpino dopo il terribile incidente, ma alla prima esperienza con la vettura 2017 e in occasione di un test ufficiale insieme a tutti gli altri piloti.

“I primi due test hanno permesso al team e a Robert di raccogliere numerose informazioni. Con la prossima uscita sulla pista ungherese al volante della R.S. 17 avremo un raffronto diretto sulle condizioni di Robert” commenta il diretto tecnico Renault F1 Cyril Abiteboul

“Dando a Robert questa importante occasione, Renault sta facendo un’azione molto bella. Il pilota polacco aveva tutte le carte per diventare un grande pilota in questo ambiente e con caparbietà si sta rimettendo in discussione. Saranno in molti a temere questo confronto, anche se dovrà fare i conti con la poca esperienza con queste vetture di nuova generazione. Sarà una sfida nella sfida, ma sono sicuro che non deluderà” commenta Gian Carlo Minardi, entusiasta di rivedere il polacco in azione

“Robert potrebbe destabilizzare l’ambiente della F1 e non solamente all’interno del team Renault” conclude il manager faentino

Ultim’ora: La Williams farà esordire sulla vettura di Felipe Massa e Lance Stroll il nostro connazionale Luca Ghiotto, pilota impegnato in F2 coi colori del Russian Time e alfiere dell’ACI Team Italia. Il 22enne pilota veneto sarà al lavoro sulla FW40 mercoledì 2 agosto

“Devo ringraziare la Williams per questa grande occasione. Il primo test in F1 è un momento speciale per qualsiasi pilota e poterlo fare con una squadra con un passato così glorioso è ancora meglio. Non vedo l’ora di scendere in pista. Naturalmente ora mi concentrerà sul weekend in F2” sono le prime parole di Luca Ghiotto

 

F1 | Haas conferma i piloti. Minardi “Sconfitta per il sistema Ferrari”

Alle porte del weekend di Ungheria, undicesima tappa del Mondiale di Formula 1 che inaugurerà la seconda parte di stagione, Gene Haas – fondatore e proprietario dell’omonima scuderia che ha debuttato nel Circus la passata stagione – durante un’intervista rilasciata al sito ufficiale del campionato ha confermato entrambi i suoi piloti. Anche nel 2018 Romain Grosjean e Kevin Magnussen difenderanno i colori della scuderia statunitense.

“Se così fosse sarebbe un’occasione persa per la Ferrari. Resto ottimista e voglio pensare che sia un’azione volta solamente a mantenere la serenità all’interno di un team che sta facendo molto bene, col solo obiettivo di conquistare altrettanti punti anche nella seconda metà di stagione” commenta Gian Carlo Minardi.

Dopo dieci Gran Premi il team Haas occupa la settima posizione nella classifica costruttori con ventinove punti, lo stesso bottino messo assieme nell’intera stagione di esordio.

“Diversamente sarebbe una sconfitta per l’intero sistema Ferrari volto ai giovani piloti e per l’automobilismo Italiano” analizza duramente il manager faentino che si dichiara “… dispiaciuto, avvilito e deluso. Col concretizzarsi di questo scenario sarebbe evidente che i piloti Ferrari non godono di alcuna tutela. La Ferrari non avrebbe più potere decisionale nei confronti dei suoi clienti. Mi rifiuto di pensare ad uno scenario simile” conclude Minardi

F1 | Dal 2018 arriva Halo. Minardi “Decisione superficiale”

A sorpresa, dopo il Gran Premio d’Inghilterra, lo strategy-group ha ufficializzato l’ingresso nel mondiale di Formula 1,a partire dalla prossima stagione, di Halo.

La protezione ideata dalla Mercedes e provata per la prima volta l’anno scorso da diverse scuderie, tra cui la Ferrari, diventerà parte dell’abitacolo delle monoposto di F1 nonostante il forte dissenso da parte dei piloti che avevano avuto modo di testarlo.

L’annuncio ai team è arrivato durante l’incontro tenutosi a Ginevra.

“Trovo strano che ancora una volta sia stata presa una decisione da parte dello strategy-group e non direttamente dalla Federazione considerando che stiamo parlando di un argomento legato alla sicurezza” analizza Gian Carlo Minardi, interpellato dai microfoni di www.minardi.it

“Questa decisione è arrivata a ciel sereno e, soprattutto, contro il parere dei diretti interessati che hanno avuto modo di provarlo direttamente in pista” prosegue il manager faentino

“Non è corretto imporre una soluzione quando i piloti stessi non sono convinti della sua efficacia. Come al solito è stata presa una soluzione affrettata e superficiale”

Proprio durante il weekend di Silverstone Sebastian Vettel aveva portato in pista Shield, il cupolino

“Soluzione a dir poco demenziale che credo sia stata abbandonata velocemente. Pensiamo a quanto olio potrebbe raccogliere solamente nel momento della partenza della gara…”

Sui social i tifosi non hanno perso tempo dichiarando il loro dissenso verso questa decisione. Naturalmente non sono mancate le parodie verso il nuovo arrivato, paragonandolo ad un infradito.

In alternativa ad Halo, la Red Bull aveva proposto Canopy, la cui principale differenza col sistema targato Mercedes, era la mancanza del supporto verticale che limita parzialmente la visibilità del pilota, oltre ad essere completamente schermato sui tre lati.

F1 | Valtteri Bottas strizza l’occhio al mondiale. Minardi “Sta facendo la differenza”

Con la vittoria in Austria, la seconda della stagione dopo il trionfo in Russia, Valtteri Bottas si è portato a ridosso del compagno di box nella classifica piloti, potendo contare su un bottino di 136 punti (contro i 151 di Lewis Hamilton) frutto anche dei podi conquistati in Australia e Bahrain (terzo posto) e i due secondi posti consecutivi in Canada e Azerbaijan. Nei primi nove appuntamenti del mondiale solamente a Barcellona il finlandese non ha visto la bandiera a scacchi.

“Sono rimasto positivamente sorpreso dalla prima parti di stagione di Bottas. Davanti alle difficoltà di Lewis Hamilton si è fatto trovare sempre pronto” commenta Gian Carlo Minardi “Sta facendo la differenza dando un contributo importante all’interno del team Mercedes in termini di punteggio per il campionato costruttori” prosegue il manager faentino che all’inizio della stagione non aveva visto di buon occhio la scelta d Toto Wolff “Devo fare un passo indietro. Bottas è certamente una seconda guida, ma si sta mettendo in risalto trovandosi a poche lunghezze dal campione britannico (quindici punti di distacco n.d.r)”

Un rullino di marcia col quale sta contribuendo a far restare la Mercedes al comando della classifica costruttori davanti alla Ferrari “Sta facendo quello che manca in Ferrari con Kimi Raikkonen. La scuderia di Maranello ha la possibilità di lottare per il costruttori, come ho già avuto modo di sottolineare all’inizio dell’anno, ma serve l’apporto del finlandese. Anche al Red Bull Ring è venuto meno, chiudendo alle spalle dei due driver di Brackley, permettendo così alla Mercedes di allungare in classifica. Valtteri sta sfruttando degnamente tutte le opportunità cercando il rinnovo contrattuale” conclude l’ex patron del Minardi Team

F1 | Minardi “Ferrari deve pensare al futuro”

Siamo solamente alle porte del nono gran premio del Mondiale di Formula 1, ma all’interno delle factory fervono già i lavori sulle vetture della prossima stagione. Da quanto ho potuto apprendere la Ferrari 2018 sta nascendo veramente molto bene e si respira un grande ottimismo intorno a questo nuovo progetto.

Mi auguro che a Maranello si stia lavorando anche al fronte piloti, poiché sarebbe una follia proseguire il rapporto con Kimi Raikkonen. E’ sicuramente un bravo ragazzo, ma il suo rendimento non è costante. Non è un pilota all’altezza della Ferrari e del suo compagno di squadra. In tutta la sua carriera è andato a corrente alternata. In McLaren ha perso dei mondiali molto abbordabili e nel 2007 ha raggiunto il titolo anche grazie agli errori dei suoi avversari. A parer mio è arrivato il momento di voltare pagina.

Sirene provenienti dall’estero annunciano una probabile fuga di Sebastian Vettel (salvo conquista del titolo mondiale), con destinazione Brackley a fianco di Lewis Hamilton. A questo punto non escluderei un ritorno di Fernando Alonso in Ferrari poiché all’interno della scuderia non ci sono più i manager di tre anni fa con cui lo spagnolo aveva avuto da ridire, a cui affiancare un pilota di seconda fascia o un giovane da far crescere.

Sono un forte sostenitore della linea intrapresa da Ferrari volta a valorizzare i suoi uomini al suo interno e questo potrebbe aprire le porte ad un pilota giovane già nell’organigramma. La Ferrari deve guardare al futuro e avere la forza di continuare a lavorare per ricostruire un ciclo vincente. Al momento la Mercedes resta la vettura da battere.

Gian Carlo Minardi