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Video, F1 | Gp Australia: IL PUNTO sulle qualifiche

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Non sembra esser cambiato nulla. Sembra di essere rimasti a Novembre 2015, con due Mercedes davanti a tutti. Ho l’impressione che non abbiano neanche mostrato tutte le loro carte. Ancora una volta Hamilton è stato fantastico, restando a solamente 3 decimi dal record assoluto della pista. Già questo dato dovrebbe far meditare FIA e Working Group in ottica Regolamenti 2017, dove si vorrebbero monoposto ancora più preformarti.

Come avevamo anticipato, la sorpresa è arrivata dalla Scuderia Toro Rosso. Due monoposto in Q3 con Verstappen in quinta posizione e Sainz al settimo, davanti alla Red Bull di Ricciardo. Hanno dimostrato di essere all’altezza della situazione nonostante un motore 2015. Questo deve far riflettere la Ferrari, che può contare su una power-unit decisamente più evoluta. Nel post-qualifiche Vettel è sembra molto rammaricato e polemico sulle prestazioni.

In casa Mercedes, Aldo Costa ha rispolverato le sospensioni idrauliche che, insieme all’ingegnere Gabriele Tredozi, aveva già usato nel 93-94 sulla Minardi. Mi fa molto piacere che se ne ritorni a parlare. Metà classifica per la McLaren che ha saputo sfruttare al meglio le caratteristiche di questo tracciato. Se saranno supportati dall’affidabilità potranno puntare alla zona punti, il loro obiettivo primario in questo inizio di stagione.

Vergognoso lo spettacolo a cui abbiamo assistito in Q3. E’ inammissibile che non ci siano macchine in pista negli ultimi minuti a lottare per la pole position. Quando si sono accordi di non potersi avvicinare ai concorrenti, i team hanno risparmiato le gomme, come la Ferrari. Format che non condivido e che va assolutamente rivisto. In Q1 abbiamo assistito a due errori incredibili in casa Sauber e Red Bull con l’eliminazione si Kvyat. Per il resto nulla di emozionante.

Domani sarà interessante vedere la prima gara di campionato, a partire dalle ore 6.00

Video, F1 | Gian Carlo Minardi presenta la nuova stagione

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Dopo un silenzio quasi abissale lungo tre mesi, la Formula 1 è pronta a far parlare di sé in quel di Melbourne, teatro del primo dei ventuno appuntamenti mondiale. Siamo col fiato sospeso per vedere quanto di vero ci fosse nei risultati delle prove di Barcellona, che ci hanno consegnato una Ferrari competitiva. Da studiare il vero potenziale della Mercedes. Alle loro spalle ma auguro di poter assistere ad una bella bagarre.

Una stagione inizia già in salita per alcune realtà come Sauber e Force India, fortemente penalizzate da una difficile situazione economica. La compagine svizzera, anche se in ritardo, è riuscita a pagare gli stipendi ai suoi dipendenti, mentre il magnate Vijay Mallya è alle prese con la giustizia indiana. Restano diversi punti interrogativi sul fronte dei regolamenti, dove non si è arrivati ancora ad un punto di incontro. Questi ritardi non sono favorevoli all’avvicinarsi di altre case automobilistiche.

Mercedes e Ferrari
Tra pochi giorni scopriremo se le dichiarazioni di Niki Lauda sono solamente pre-tattica o meno. Il presidente non esecutivo della Mercedes parla di una Ferrari molto forte, a soli 2-3 decimi dalla corazzata tedesca. La SF16-H si è dimostrata particolarmente performante sul passo gara, ma creo che la Mercedes si sia nascosta

La possibile sorpresa
Alle spalle di Mercedes e Ferrari, mi aspetto una lotta tra Williams e Red Bull per il trono di terza forza del mondiale. Alle loro spalle ci sono diverse scuderie che giocheranno il tutto e per tutto nelle prime gare con l’obiettivo di raccogliere più punti possibili e costruirsi la classifica finale. La sorpresa potrebbe essere la Scuderia Toro Rosso. Mi è piaciuta molto durante le otto giornate di test e ho fiducia sia nel team che nei due giovani piloti, Max Verstappen e Carlos Sainz Jr. Già l’anno scorso avevano dimostrato di avere una buona vettura, rallentata però dai problemi alla power-unit transalpina. Con l’unità Ferrari (versione 2015) hanno compiuto tantissimi chilometri

Le nuove qualifiche
L’unica novità (insieme alle gomme Ultra Soft viola della Pirelli) dopo tante chiacchiere e riunioni. Da innamorato di questo sport, non lo vedo come un cambiamento positivo anche se potrà essere un modo diverso per approcciarsi alla pole position e per attirare i giovani. La capacità del pilota e le qualità della macchina non saranno gli unici ingredienti per primeggiare. Entrano in gioco anche fortuna, condizioni meteorologiche, possibili errori di strategie e il traffico. Una novità sicuramente da guardare a partire dalle ore 6.00 di sabato.

F1 | Fornitura motori, Gian Carlo Minardi avverte “Pericolo Honda”

Mentre i team sono impegnati nell’ultima sessione di test collettivi sulla pista di Barcellona, in preparazione del primo Gran Premio stagionale in Australia, nel dietro le quinte si continua a lavorare per cambiare la Formula 1.

Oltre alle modifiche alle qualifiche proposte dalla F1 Commission e Strategy Group che dovrebbero entrare in gioco già da quest’anno, a partire dal Gran Premio di Spagna come annunciato direttamente da Bernie Ecclestone “Il nuovo software per le eliminazioni non sarà pronto prima di maggio” si parla anche dei nuovi regolamenti legati alle forniture delle Power-Unit da parte dei motori. La proposta si indirizzerebbe verso una fornitura minima di due team per ciascun motorista, con un massimo di tre clienti. Ad oggi il Circus conta quattro fornitori (Mercedes, Ferrari, Renault e Honda) e undici scuderie (Mercedes, Ferrari, Williams, Red Bull Racing, Force India, Renault, Scuderia Toro Rosso, Manor e la new-entry americana Haas)

Stando ai risultati emersi dalle prime quattro giornate di test, la Mercedes resta ancora la motorizzazione di punta, non solamente sotto il profilo dell’affidabilità (coi suoi 3800 km percorsi) ma anche per la potenza con 950 CV accrediti, contro i 930 CV di casa Ferrari, i 900 CV di Renault e gli 850 CV di casa Honda. Ad oggi i Campioni del Mondi foniscono quattro team (Mercedes, Williams, Force India e Manor), così come la Ferrari. Due scuderie per i transalpini, con Renault e Red Bull, e McLaren con Honda. Proprio gli occhi sono puntati verso i giapponesi, chiamati ad un duro compito dopo un 2015 disastroso e il cambio al vertice

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GIAN CARLO MINARDIQualora le difficoltà dovessero proseguire anche quest’anno, Honda potrebbe decidere di ritirasi. A nessuno piace perdere per un periodo troppo lungo. Da quello che ho sentito, i giapponesi avrebbero problemi anche sulla lubrificazione del basamento. In aggiunta il cambio al vertice a stagione iniziata non è un buon segnale. Le nuove regole obbligherebbero ciascun motorista a fornire da due a tre team. In caso di un clamoroso dietro-front ecco che verrebbero a mancare le forniture. Sarebbe il caso di guardarsi attorno per far entrare un nuovo costruttore affidabile” prosegue il manager faentino interpellato da www.minardi.it “Dalla Spagna arrivano voci di un Fernando Alonso nervoso e preoccupato

 

F1 – Road To … Spa-Francorchamps

Dopo le tre settimane di pausa il Mondiale di F1 è pronto a ripartire tra entusiasmo, visto l’approdo su un tracciato affascinante come Spa-Francorchamps e i risultati dell’Hungaroring, incertezze, dettate dalle condizioni atmosferiche che sono una variabile costante in territorio belga, la partenza delle vetture che per la prima volta non sarà più completamente assistita, la prima curva a “gomito” – teatro di momenti spettacolari – e certezza, con la solita corazzata tedesca firmata Mercedes.

Resta aperta la lotta tra Lewis Hamilton e Nico Rosberg coi due portacolori Mercedes separati da 18 lunghezze. Alle loro spalle una bella sfida marchiata Ferrari e Williams. La rossa di Maranello si presenta nelle Ardenne forte del secondo successo stagionale firmato da Sebastian Vettel che in Ungheria ha riacceso gli entusiasmi e sogni per un’impresa quasi irraggiungibile. Occhio però alla Williams. Il Circus si prepara ad arrivare su due/tre circuiti veloci, sulla carta favorevoli al team di Grove. Un piccolo aiuto per Vettel e Raikkonen potrebbe arrivare dalla Pirelli che anche quest’anno si presenterà con le Soft e Medium, come nel 2014, seppure di costruzione diversa. Proprio le mescole “gialle” potrebbero favorire la SF15-T. Occhio alle condizioni meteo.

Diversamente da quanto assistito sul lento tracciato ungherese, a Spa la Power-Unit sarà determinante nei rettilinei, nelle accelerazioni e nei cambi di direzioni. Certamente è un tracciato lungo in cui il pilota può fare la differenza, ma senza poter compiere miracoli. Il Pilota è sempre importante su questo circuito, ma le vetture attuali evidenzieranno sopratutto lotte tra piloti della stessa casata, piuttosto che sopperire differenze tecniche tra vetture delle varie Scuderie. Se non dovesse avere problemi di affidabilità, telaisticamente la Red Bull potrebbe dire la sua, anche se incombe l’incognita delle prime penalizzazioni.

Tra i team di fascia B confido nella Toro Rosso che negli ultimi appuntamenti ha perso punti importanti causa affidabilità, chiudendo comunque la prima parte di stagione col bel quarto posto di Verstappen in Ungheria. Da loro mi aspetto un finale di stagione aggressivo e interessante. Spa potrebbe essere il loro trampolino di lancio per avvicinarsi al quel quinto posto nei costruttori che era l’obbiettivo di inizio stagione. . Poca fiducia invece per Lotus, impegnata nella trattativa con la Renault per la cessione del team, e Force India, causa problemi economici.

Dietro le quinte continueranno le manovre in vista del 2016, mentre domani (martedì 18) si riunirà il Working Gruop. Vedremo che decisioni saranno prese. Auspico diverse da quelle abbozzate nelle scorse riunioni, per poi eventualmente commentarle a parte.

Da Campos a Sainz Jr. L’Asse Faenza-Spagna

Parlando del Gran Premio di Spagna non possiamo dimenticare l’asse Faenza-Spagna, un gemellaggio diventato sempre più forte nel corso degli anni, dal quale sono transitati tutti i piloti spagnoli, ad eccezione del solo Pedro De La Rosa. Il Minardi Team ha aperto la strada nel 1987 con l’ingaggio di Adrian Campos. Oggi il testimone è passato alla Scuderia Toro Rosso che ha chiamato tra le sue fila Carlos Sainz Jr, in coppia all’olandese Verstappen.

Dopo il debutto al volante della M187, con il quattordicesimo posto proprio in Spagna come miglior risultato, Adrian Campos si è fermato a Faenza anche la stagione successiva, facendo coppia con Luis Perez Sala, prima di cedere il volante della M188 a Pierluigi Martini. Per la Scuderia diretta da Gian Carlo Minardi erano i primi anni nel Mondiale di Formula 1 col debutto targato 1985, ma già a Detroit festeggiava il primo punto iridato grazie al sesto posto del romagnolo.

Arriviamo alla fine degli anni ’90 e inizio 2000 con Marc Genè e Fernando Alonso. Prima di passare nelle fila della Williams e, successivamente Ferrari come collaudatore, Genè difende i colori del Minardi Team nelle stagioni 1999 e 2000, in coppia con Luca Badoer e Gaston Mazzacane conquistando i punti nel Gran Premio d’Europa al volante della M01 motorizzata Ford, prima di passare il testimone al connazionale e futuro bi-campione del mondo Fernando Alonso.  L’ultimo spagnolo in ordine cronologico targato Minardi è Antonio Garcia che nel 2002 si era calato nell’abitacolo della PS02 di Mark Webber per un test, prima di passare con successo alle competizioni a ruote coperte. Nel suo palmares compare infatti il nono posto nel WTCC ’05 insieme alle vittorie 2008-2009-2011 nella 24 Ore di Le Mans al volante di Aston Martin e Corvette e ai successi 2009-2015 nella 24 Ore  di Daytona.

Sul fronte TR il 2009 è l’anno di Jaime Alguersuari e quest’anno del figlio d’arte Carlos Sainz Jr. «Sono stati veramente tanti i piloti spagnoli e mi fa piacere che da quando il Minardi Team ha firmato il suo debutto in F1 nel lontano 1985, tutti i piloti, ad eccezione di uno, siano transitati per Faenza. Per il Minardi Team, insieme a Monza e Imola, il GP di Spagna era la corsa di casa» racconta Gian Carlo Minardi «Ho dei bellissimi ricordi legati sia al calore dei tifosi iberici sia ai piloti, coi quali tutt’oggi ho un ottimo rapporto. L’ultimo spagnolo arrivato a Faenza e Sainz Jr, chce ha le caratteristiche per far bene. Mi auguro che abbia più fortuna del suo procedessero Alguersuari, vittima degli errori RB. Nel 2006 avevo assistito al suo debutto in Formula, sul circuito di Imola: pole, vittoria e giro veloce in entrambe le gare. Gli avevo prospettato un futuro in F1, che c’è stato, anche se troppo breve» conclude il manager faentino che nel fine settimana sarà a Barcellona anche per seguire Luca Ghiotto e Raffaele Marciello impegnati in GP3 e GP2 come alfieri dell’ACI Team Italia.

Ciao Angelo….

rigon.jpg'Sono giorni carichi di dolore per Gian Carlo Minardi: all’età di 83 anni si è spento Angelo Gallignani, uomo di sport ma soprattutto grande amico del manager faentino. Continua a leggere

F1 – GP CINA: Il punto … di Gian Carlo Minardi

SHANGHAI – Il Gran premio di Cina ha evidenziato una variabile interessante legata alle mescole, in cui in una forbice di 3-4°C la prestazioni possono cambiare notevolmente rendendo il campionato ancora più elettrizzante.

Detto questo bisogna fare i complimenti a Nico Rosberg, uno dei migliori piloti della griglia e autore di un week end perfetto: dalla pole position alla vittoria. Mi fa piacere che sia stato il tedesco della Mercedes a rompere l’egemonia dei campioni del mondo. Dopo Button e Alonso, Rosberg.

Alle sue spalle abbiamo visto 6-7 macchine che hanno dato vita ad una bella bagarre. In queste condizioni è molto facile incorrere in un errore. Una piccola sbavatura viene pagata pesantemente, come abbiamo visto sia con Raikkonen sia con Alonso. Il finlandese a pochi giri dalla fine occupava la seconda posizioni e dopo essere uscito dalla traiettoria si è trovato fuori dalla top ten.

Tre vincitori diversi per altrettanti gran premi con un bel compattamento delle forze in campo. Abbiamo distacchi minimi tra le monoposto con una McLaren che si è dimostrata la vettura più preparata e completa, come lo dimostra la classifica con Hamilton al vertice. Non dobbiamo certamente sottovalutare Red Bull, Mercedes, Lotus e la stessa Ferrari.

Ci avviamo a vivere una stagione ricca di sorprese. Gli outsider sono pronti a sfruttare ogni occasione lasciata libera dai top team. Oggi la Williams ha portato via punti importanti piazzando due macchine in top ten, ieri era stata la Sauber con Perez.. Un minimo errore viene pagato pesantemente in termini di posizioni. Lo abbiamo visto anche oggi con due errori importanti ai box da parte di Mercedes e McLaren. I pit stop sono determinanti e i decimi guadagnati nel cambio gomma sono importanti. Questo aumenta la tensione. La Mercedes oggi avrebbe potuto mettere due piloti sul podio. Occasioni come questo sono da sfruttare.

Tra solo una settimana si andrà in Bahrain, pista difficile dove bisognerà vedere se le gomme saranno ancora determinanti. Avremmo temperature più alte e mescole diverse. Sarà interessante vedere se anche le due compound saranno sensibili ai cambiamenti di temperatura.

Gian Carlo Minardi

F1 – GP AUSTRLIA: IL PUNTO…. di Gian Carlo Minardi

MELBOURNE – Anche se una rondine non fa primavera, il motivo dominante di questa stagione potrebbe essere rappresentato dal compattamento verso l’alto delle prestazioni. Continua a leggere

Gian Carlo Minardi “L’Italia deve aiutare il suo automobilismo”

minardi.jpg'Mentre Piloti, Manager e Sponsor hanno sfruttato le vacanze natalizie per ricaricare le batterie, nelle sedi dei team di Formula 1 è proseguita la lotta contro il tempo per preparare le nuove vetture e arrivare pronti all’ esame di Febbraio.
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F1 – Ferrari, ora devi rischiare di brutto!!

Si è concluso un nuovo anno e sembrava ieri che iniziavo a scrivere il primo articolo della stagione. E’ stato un anno fantastico all’insegna dei sorpassi e, purtroppo per il popolo ferrarista, della Red Bull. Una RB che sembra inavvicinabile.

Anche domenica ha giocato con le strategie spostando le carte e facendo in modo che Fernando Alonso scendesse dal gradino del podio nella classifica dei piloti. Questo la dice lunga sul loro potenziale, anche perché manca veramente poco al 2012. Non so quanto sia possibile recuperare 8 dec. da un team che sembra imbattibile. Facendo “chiacchiere da bar” pare che stiano lavorando su soluzioni incredibili, nonostante il divieto degli scarichi soffiati.

Tornando al GP, il solo sorpasso di Alonso meritava il prezzo del biglietto di Interlagos o l’abbonamento televisivo. Questo dimostra che abbiamo una grande Red Bull, un buon Vettel ma uno straordinario Alonso. Da solo ha salvato la stagione della Ferrari. Lo dimostra che Massa non è salito sul podio per tutta la stagione e anche domenica è stato autore di una gara in secondo piano, mai incisivo e aggressivo.

A differenza della Scuderia del Cavallino la McLaren ha saputo ottenere una buona uniformità nei risultati con tutte le mescole, mentre la “Rossa” si salva solamente con le morbide. E’ troppo il divario con le dure La Pirelli ha fatto cose che non mi sarei mai aspettato ad inizio anno. Auguriamoci che questo inverno porti consigli e che i cambiamenti in atto all’interno del team possano portare soluzioni avveniristiche. Bisogna rischiare di brutto. In 2 mesi non sarà facile annullare un gap di 7-8 dec, con una continuità di regolamenti.

Dietro i tre top team si è piazzata nuovamente una Force India, autore di un bellissimo campionato come dimostra il sesto posto nel mondiale, subito alle spalle di case o team ufficiali. Si sono avvicinati tantissimo ad una Renault che sul finale ha tirato i remi in barca pensando principalmente al 2012. Direi che hanno monetizzato al meglio il rapporto budgets/risultato. Sul fronte Renault la mancanza di Kubica ha pesato notevolmente. Nei test ufficiali erano davanti e questo significa che senza il polacco sono venuti a mancare i riferimenti. Petrov e Heidfeld non sono riusciti a portare avanti lo sviluppo del team. Bella anche la lotta tra Sauber e Toro Rosso che in tre punti si sono giocati il settimo posto. L’arrivo di Kimi Raikkonen alla Lotus Renault è la ciliegina sulla torta per questa F1. Il prossimo anno avremmo quindi 6 campioni del mondo. Questo sarà sinonimo di competitività e grande richiamo.

Sempre sul fronte dei piloti il prossimo anno avremmo l’esordio di Pic al volante della Marussia, anche se potremmo valutarlo solamente nel corso della stagione. Purtroppo senza le prove libere del venerdì mattina diventa difficile mettere alla prove i giovani sulla base del loro talento (e non del budgets). C’è ancora grande movimento tra le squadre di terza fascia dove si esibiscono però i giovani con alle spalle grandi risorse economiche derivanti da politiche pubblicitarie dei loro governi. Questo concetto manca in Europa e soprattutto in Italia. Berni ha ragione quando dichiara che l’Europa è morta.

Oggi abbiamo una fascia di giovani piloti che non potranno sempre fare affidamento su famiglie o amici importanti. Pertanto si rischia di perderli. Questo discorso però vale anche per le moto. C’è una grande volontà da parte di ACI, CSAI e FDA a supportare i ragazzi, ma non basta. Ci vorrebbe una partecipazione esterna. Non è come nel calcio che basta un pallone e un paio di scarpe… Non possiamo mettere in mostra questo che riusciamo a produrre

Gian Carlo Minardi

Gian Carlo Minardi “I giovani sono la linfa per il futuro”

minardi_rookie.jpg'Largo ai giovani. La scorsa settimana Abu Dhabi e Vallelunga si sono vestiti a festa invitando tra le loro curve i migliorri giovani, quei rookie che rappresentano la linfa vitale del motor sport del domani. Mentre ad Abu Dhabi la F1 ha aperto le sue porte per una tre giorni di test, sul tracciato romano di Vallelunga la Scuderia Ferrari ha consegnato il premio ai due talenti della Formula 3 Italia, Sergio Campana (neo campione) e Michael Lewis (miglior rookie)
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F1 – GP ABU DHABI: IL PUNTO… di Gian Carlo Minardi

podio.jpg'Abbiamo assistito ad una bella gara con una McLaren molto forte ed è evidente che sono in crescita e che si sono trovati a loro agio su questa pista. Abbiamo avuto un Hamilton da nove per tutto il week end che, dopo aver dominato fin dalle prove libere, era stato battuto solamente sul finale delle qualifiche dal solito Vettel.
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F1 – La cecità della FIA

giancarlo_minardi.jpg'Mentre il mondiale di Formula 1 si appresta ad entrare nella fase calda della stagione con il 12mo appuntamento sul tracciato di Spa Francorchamps vogliamo portare ancora una volta l’attenzione su un argomento che riteniamo di vitale importanza per la sopravvivenza della Formula 1.
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