F1 | GP ABU DHABI, IL PUNTO DI GIAN CARLO MINARDI “NORRIS, UN TITOLO MERITATO”
Il Mondiale 2025 si chiude con il trionfo di Lando Norris, un epilogo giusto per quanto visto lungo i 24 Gran Premi. Il britannico ha attraversato alti e bassi come ogni protagonista del campionato, ma ha saputo ricucire il distacco dal compagno di squadra e imporsi con maturità. Ha vinto la squadra più completa e il pilota che, nell’arco dell’intera stagione, ha dimostrato di meritare questo titolo.
Anche oggi Norris è stato protagonista di sorpassi determinanti dopo il primo pit stop. Condivido pienamente la decisione dei commissari di penalizzare Tsunoda per i tre cambi di traiettoria in fase di difesa, così come quella di non intervenire sul presunto track limit del sorpasso ai suoi danni: la manovra è avvenuta sul rettilineo, senza alcun vantaggio ottenuto. Norris si è semplicemente tenuto più largo per evitare un possibile contatto causato dagli spostamenti del pilota Red Bull. Anche i team radio sono stati valutati correttamente.
Questo risultato conferma quanto la serenità interna a un team incida sulle prestazioni. McLaren oggi ha eseguito un weekend impeccabile, così come Red Bull con Verstappen. L’olandese, pur ribadendo il valore dei suoi quattro titoli mondiali, è stato “vittima” di una fase di tensione interna a metà stagione che ha compromesso il cammino iridato. Con l’arrivo di Mekies la squadra ha ritrovato equilibrio e ha saputo riaprire la lotta fino all’ultima gara.
Piastri chiude terzo in classifica: per l’australiano sono risultati decisivi i due zeri raccolti nel corso della stagione.
Prestazione eccellente per Charles Leclerc, quarto al traguardo con una Ferrari che continua però a mostrare un divario difficile da spiegare rispetto a Hamilton, soprattutto in qualifica. Abbiamo assistito a sessioni tiratissime, giocate sul filo dei millesimi, dove un dettaglio poteva proiettarti dalla prima fila a fondo griglia. In gara Leclerc ha rimontato con solidità, chiudendo in zona punti. Con il cambio regolamentare del 2026, probabilmente assisteremo a uno scenario diverso.
Rispetto alle attese, Mercedes è mancata proprio nell’ultimo appuntamento. Russell aveva limitato i danni con il quarto posto in qualifica, mentre resta inspiegabile la prestazione di Antonelli in Q2 dopo un ottimo Q1. Per il giovane bolognese è stata una stagione di alti e bassi, ma chiusa con un incoraggiante settimo posto nel mondiale piloti, primo tra i rookie. Nel finale ha acquisito esperienza preziosa nella gestione gara, bagaglio fondamentale in vista del 2026. Davanti a lui c’è un futuro promettente. Per Mercedes si chiude un’era e sarà fondamentale saper interpretare al meglio il nuovo regolamento. Il tempo per respirare è poco: le prime prove del nuovo anno sono già programmate per fine gennaio.
Quella di Abu Dhabi è stata anche la gara che ha salutato la Sauber, pronta a passare il testimone ad Audi. Una stagione in crescita, coronata da punti importanti e dal primo podio di Hulkenberg a Silverstone. Annata significativa anche per Renault, che chiude il suo capitolo in Formula 1 dopo un percorso non semplice con Alpine.
Il 2026 si avvicina, e l’attesa è già altissima.
Gian Carlo Minardi



Sono molto curioso di vedere cosa accadrà in questo finale di campionato ad Abu Dhabi. Un Mondiale che, fino a poche gare fa, sembrava avere due soli pretendenti, ma che i diretti interessati sono riusciti a rimettere completamente in discussione, portandoci a un epilogo a tre.
Max Verstappen rilancia la propria candidatura al titolo con una vittoria netta in Qatar. Il successo, unito al secondo e quarto posto conquistati da Piastri e Norris, consente all’olandese di ridurre a dodici le lunghezze che lo separano dal britannico. È stato un weekend particolarmente intenso, caratterizzato da strategie complesse incentrate sulla gestione delle gomme, fattore decisivo sull’asfalto di Losail.
Dal deserto di Las Vegas a quello di Doha per il ventitreesimo e penultimo appuntamento del Mondiale. Dopo i risultati del Nevada, Max Verstappen si è inserito nella lotta per il titolo insieme a Lando Norris e Oscar Piastri, con il britannico che guida il terzetto con ventiquattro punti di vantaggio. Non sono certamente pochi, ma nemmeno tanti, considerando che ci sono ancora due GP e una gara sprint da disputare.
Il Gran Premio di Las Vegas ci ha regalato un colpo di scena degno dei migliori thriller, se non addirittura horror per Norris e Piastri, con la doppia squalifica McLaren arrivata a gara conclusa per irregolarità nel pattino. Un evento che riapre la corsa al Mondiale, non solo tra i due piloti McLaren, ma anche grazie all’inserimento di Max Verstappen, protagonista ancora una volta di una partenza straordinaria e di una gara perfetta, in cui è riuscito non solo a gestire il vantaggio, ma anche a lanciare un segnale forte e deciso ai diretti avversari negli ultimi tre giri, marcando costantemente la miglior prestazione.
La Formula 1 arriva a Las Vegas per il ventiduesimo appuntamento del Mondiale, sul secondo circuito più lungo della stagione: 6.201 km caratterizzati da tre rettilinei velocissimi e da una serie di chicane lente che metteranno a dura prova gli pneumatici.
Interlagos ci ha regalato un Gran Premio movimentato, non per la pioggia ma per i numerosi incidenti, a cominciare da quello causato da un’azione troppo ottimistica di Oscar Piastri alla ripartenza dopo la SC, che ha messo fuori gioco Charles Leclerc e ha rischiato di coinvolgere anche Antonelli.




Dopo il grande successo della nona edizione – che ha registrato oltre 20.000 presenze nei due giorni e più di 700 vetture storiche – la macchina organizzativa dell’Historic Minardi Day è già al lavoro per un’edizione che si preannuncia particolarmente significativa: la decima, in programma sabato 19 e domenica 20 settembre 2026 all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola.




La Formula 1 arriva ad Austin, in Texas, col titolo costruttori già in mano della McLaren. Resta aperta la sfida tra Oscar Piastri e Lando Norris col team che ha ribadito di voler lasciare liberi i due piloti di lottare e correre.