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F1 | GP AUSTRALIA, MINARDI “BISOGNA TORNARE A METTERE AL CENTRO LA PARTE SPORTIVA”

Mancano ormai poche ore al fine settimana di Melbourne. Mi auguro che questo GP possa porre fine ai discorsi extra-pista e che si possa tornare a parlare solamente di sorpassi, staccate e tempi sul giro. Non dimenticarci che il nuovo regolamento del 2026 dovrà essere deliberato entro giugno e che anche il Concorde Agreement è in scadenza.

La Pirelli ha portate le mescole più mordice . C3-C4-C5 e sarà interessante vedere le strategie adottate. Per via del poco tempo dal Gp di Jeddah difficilmente vedremo monoposto con importanti novità che saranno invece presenti in occasione del Gran Premio all’Autodromo di Imola, in qualità di primo appuntamento europeo.

Nei primi due appuntamenti abbiamo assistito ad qualifiche molto tirate con sedici macchine racchiuse in poco meno di un secondo, dove basta un niente per passare dalle “stelle alle stalle”. In questo momento sono poche le certezze. Una di questa è data dalla Red Bull e Verstappen, davanti ad una Ferrari come seconda forza del mondiale. Per il resto c’è grande incertezza con una Mercedes impegnata a fare “acquisti” per provare a recuperare il gap.

Prima di salutarci una considerazione finale. Negli scorsi giorni abbiamo assistito a diverse giornate di test private, tra le quali la McLaren in azione a Imola con Piastri e Norris. L’australiano infatti non aveva mai corso al “Dino Ferrari”. Questa apertura, anche se con vetture vecchie di due anni, verso i test mi piace molto.

Credo possa essere visto come un primo passo verso il ritorno ai test in pista.

Gian Carlo Minardi

[11° Appuntamento] MINARDI M192 | IL DEBUTTO DI GIAN CARLO MINARDI NELLA “SUA” IMOLA

Domenica 7 maggio 2017, Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola. Certamente un’altra data simbolo nella storia del Minardi Team, ma soprattutto, per Gian Carlo Minardi.

Da quando abbiamo iniziato questo viaggio tra le monoposto faentine, molti di voi ci hanno chiesto il racconto della Minardi M192 spinta dal V12 Lamborghini, ma abbiamo volutamente aspettato.

Dicevamo, 7 maggio 2017. Come mai proprio questo data anziché tornare indietro al 17 maggio 1992, giorno del debutto nel Campionato del Mondo di Formula 1 al Gran Premio di San Marino (5° Gran Premio) della M192?

Siamo sempre al Santerno, ma l’occasione è l’edizione numero 2 dell’ Historic Minardi Day, la kermesse ideata proprio dal manager faentino insieme ai suoi fratelli e portata in pista al fianco di Formula Imola.

Il collezionista e pilota Frits van Eerd mette a disposizione di Gian Carlo Minardi la M192-Lamborghini (ex-Fittipaldi, Zanardi, Morbidelli), che firma così il debutto assoluto al volante di una sua vettura, su una pista resa umido dalla pioggia caduta nella mattinata. Si scopre, infatti, che Gian Carlo prima di allora non aveva mai voluto provare una sua vettura.

La pit-lane e la terrazza dell’autodromo sono colmi di appassionati e l’uscita dai box di Gian Carlo è accompagnata da un boato e da applausi.

E’ stato un momento magico e devo ringraziare l’amico Frits van Eerd. Questo evento resterà nella storia degli Historic Minardi Day, anche perché sono sicuro di avere segnato il giro più lento in assoluto al volante di una vettura da corsa” ricorda sorridente Gian Carlo.

La monoposto, progettata da Aldo Costa, monta il gruppo motore-cambio Lamborghini ed è caratterizzata da una vistosa ala anteriore di ispirazione Jordan (che si rivelò piuttosto instabile).

Questa soluzione fu la principale causa delle problematiche prestazionali della vettura: era estremamente difficile riuscire a trovare un buon compromesso di bilanciamento tra lento e veloce, mentre su alcune pista come Hungaroring e Spa risulta addirittura inguidabile.

Alle alte velocità l’ala anteriore caricava molto costringendo a scelte penalizzanti di assetto per evitare il sottosterzo nel veloce. In vista del GP d’Italia a Monza la squadra decide di fare un passo indietro, tornando al disegno della M91 e l’equilibrio della vettura cambiò radicalmente.

Non a caso, in quel fine settimana, Morbidelli segna il 10° tempo in griglia mentre in Giappone Fittipaldi coglie un meritato 6° posto che vale il primo e unico punto della stagione.

Una vettura con un potenziale importante, purtroppo nata male, ma che resta nel cuore di tantissimi tifosi. Dal 7 maggio 2017 c’è anche una ragione in più.

[10° Appuntamento] MINARDI PS02 | DEBUTTO CON “PODIO”. A IMOLA IL TRAGUARDO DEI 275 GP

Mark Webber (AUS) Minardi PS02

La PS02 si presenta come una monoposto molto diversa dalla precedente. E’ la prima monoposto che porta la firma di Gabriele Tredozi e la principale differenza era costituita dal muso tornato alto e dal conseguente abbandono della sospensione a tirante all’avantreno in favore del classico schema a puntone.

Rispetto alla PS01, il passo viene incrementato di 74 mm per consentire dell’alloggiamento della versione B del cambio in titanio, ma soprattutto in funzione della maggiore capacità del serbatoio., incrementata di 20 litri.

L’allungamento del passo era stato necessario anche per spostare in avanti l’asse anteriore in modo da allontanare maggiormente dalle fiancate le turbolenze originate dagli pneumatici anteriori.

La distribuzione dei pesi fu spostata in avanti con una concentrazione del 45% sull’asse anteriore e la possibilità di gestire una zavorra di 50 kg

Alquanto diversa la disposizione dei radiatori, con l’abbandono della posizione sdraiata in favore di una più tradizionale coi gruppi radianti simmetrici, vale a dire con il radiatore dell’acqua e dell’olio in entrambe le fiancate.

La PS02 si dimostrò subito una monoposto più efficiente in termini aerodinamici, anche se lo sviluppo in galleria del vento venne piuttosto limitato durante la stagione con l’introduzione solo di un nuovo diffusore in Austria e di nuove paratie dell’alettone anteriore, anch’esso modificato durante la stagione 2002.

  • Mark Webber (AUS) KL Minardi Asiatech Australian Grand Prix Qualifying, Albert Park, Melbourne, 2 March 2002 DIGITAL IMAGE

Rispetto alla PS01, che aveva accusato poca affidabilità soprattutto nel gruppo trasmissione, la PS02 si rivelò una monoposto decisamente affidabile. Spinta dal poco potente ma affidabile motore Asiatech (ex Peugeot) la PS02 si avvale di due diversi sistemi di centralina elettronica: quella del telaio realizzata da Magneti Marelli e quella del motore realizzata da TAG.

Con la partenza di Fernando Alonso, a Faenza arriva un nuovo debuttante: l’australiano Mark Webber a cui viene affiancato il malese Alex Yoong (portava in dote al team diversi milioni di dollari) che dal GP d’Italia del 2001 aveva affiancato lo spagnolo.

Mark Webber (AUS) KL Minardi Asiatech
Australian Grand Prix, Albert Park, Melbourne, 3 March 2002

Il momento più emozionante della stagione arriva proprio in occasione della gara di apertura del Mondiale, a Melbourne il 9 marzo (altra data importante nella storia del Minardi Team). Sulla pista di casa, e al debutto assoluto in F1, Mark Webber conquista uno straordinario 5° posto facendo esplodere di gioia l’intero circuito.

Allo start entrambe le Minardi riescono a passare indenni da un pauroso crash. Da quel momento le monoposto faentine continuano a rimanere in zona punti con Mark che conquista i primi due punti della sua carriera.

Michael Schumacher ha più volte ricordato quel particolare GP che lo aveva visto vittorioso al volante della Ferrari soprattutto per un particolare: si era stupito di avere poca gente accanto a sé al momento di stappare lo champagne: tutti erano a festeggiare la Minardi e il suo quinto posto a cui si unì anche il campione tedesco. Una gara memorabile rafforzata dal 7° posto di Yoong.

Nel resto della stagione la PS02 mostrò un buon potenziale in circuiti molto guidati come Montecarlo. L’ 11 Aprile all’Autodromo Enzo e Dine Ferrari di Imola, in occasione del GP di San Marino il team faentino taglia il traguardo dei 275 GP.

The Minardi team celebrate their 275th Grand Prix start. – San Marino Grand Prix, Imola, Italy, 11 April 2002.

Il 21 luglio al Gp di Francia Mark Weber conquista l’8° posto (10° Yoong) e il 10° in Giappone nell’appuntamento conclusivo. In occasione dei GP di Ungheria e Belgio il volante del malese viene affidato ad Anthony Davidson.

Grazie ai due punti conquistati in Australia, il Minardi Team conclude la stagione 2002 al 9° posto, accedento ad importantissimi fondi TV.

In quella stessa stagione il team decide di costruire una Minardi bi-posto, modificando la scocca della Tyrrell 026, per avvicinare potenziali sponsor. Lo stesso Michael Schumacher la volle guidare, a Fiorano, per far divertire moglie e figli.

Il 27 ottobre va in scena il secondo “Minardi Day”, il primo all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola che dal 2016 ospita l’ Historic Minardi Day, e ben quattro di queste vetture erano presenti guidate da Alex Yoong, Matteo Bobbi, Giorgio Pantano e da Paul Stoddart.

Mark Webber (AUS) Minardi PS02 – Japanese Grand Prix, Suzuka, 12 October 2002.

[8° Appuntamento] MINARDI M02 | TANTE NOVITA’ TECNICHE E IL TRAGUARDO DEI 250 GP

Per la stagione 2000 Gustav Brunner disegna una monoposto estremamente innovativa. La M02 presenta un musetto più basso e appuntito, fiancate compatte, scarichi alti e un’assottigliata parte centrale del corpo vettura.

Un ulteriore miglioria, rispetto alla M01, è rappresentata dalla nuova trasmissione interamente in titanio, realizzata dalla CRP di Modena, di ingombro estremamente contenuto introdotto nel GP di Spagna.

In quella stagione, inoltre, la Minardi presenta due ulteriori novità: è stata la prima monoposto di F1 ad adottare le pinze dei freni coricate e l’inedita forma a doppia U della centina per facilitare le operazioni di accesso e uscita dell’abitacolo dei piloti.

Ancora una volta l’anello debole della vettura era rappresentato dal propulsore: il V10 Cosworth ribattezzato Fondmetal. Con un motore più potente e un adeguato sviluppo, la Minardi M02 avrebbe potuto piazzarsi a metà classifica.

Dopo la positiva stagione di esordio, cresce l’apporto economico della Telefonica (cambia anche la livrea) che continua a sostenere lo spagnolo Marc Genè a cui viene affiancato l’argentino Gaston Mazzacane, con Luca Badoer richiamato alla Ferrari per proseguire il suo ruolo di collaudatore.

Nel Gran Premio d’esodio, in Australia il 12 marzo, Genè porta la M02 all’8° posto, con Mazzacane che replica il risultato il 21 maggio in occasione del GP d’Europa al Nurburgring. In Austria, all’ A1 Ring, lo spagnolo è nuovamente 8°.

Il 27 agosto, in occasione del GP del Belgio tra i Sali-scendi delle Ardenne, il Minardi team taglia il traguardo dei 250 GP.

Durante la stagione la Minardi conquista nuovamente la top-10: Mazzacane è 10° ad Interlagos e sulla pista di casa, nel tempio della velocità di Monza, Marc e Gaston tagliano il traguardo rispettivamente in 9° e 10 ° posizione. Grazie a questi risultati, il Minardi Team conquista nuovamente il 10° posto nella classifica Costruttori, davanti alla Prost di Alesì e Heidfeld.

Purtroppo la stagione è macchiata dalla scoperta del male incurabile a Rumi, costretto a cedere le sue quote, trovando in Paul Stoddart il nuovo acquirente.

[7° Appuntamento] MINARDI M01 | NURBURGRING, TRA GIOIE E DOLORI

La Minardi M01, disegnata da Gustav Brunner rientrato dopo la parentesi in Ferrari, rappresenta un progetto molto ambizioni per la scuderia faentina. A differenza delle monoposto che l’hanno preceduta, non presentava alcun componente derivante dal modello precedente. L’intera vettura era nuova.

Sia i portamozzi che la scatola-guida erano in titanio fuso, mentre il blocco del cambio rappresentava una pionieristica fusione in lega di magnesio. Il retrotreno della M01 era senza dubbio la parte più riuscita dal punto di vista aerodinamico con un cofano motore e appendici laterali che miglioravano il flusso dell’aria davanti alle gomme posteriori.

Sul fronte piloti Gian Carlo Minardi e Gabriele Rumi (entrato in società nel 1997) richiama a Faenza Luca Badoer, che già nel 1995 si era messo in evidenza prima di diventare un punto di riferimento nello sviluppo delle Ferrari, affiancandogli il debuttante spagnolo Marc Genè, sostenuto dalla Telefonica.

Badoer non tradì le attese, dimostrando tutto il suo valore tecnico e velocistico in particolare durante il GP d’Europa del 26 settembre, corso al nuovo Nurburgring.

  • Minardi M01 Lunch

Sotto una pioggia battente, che contribuì a limare le differenze fra grandi e piccoli team rendendo meno influente la potenza dei propulsori, Badoer porta la sua M01 nelle primissime posizioni, arrivando fino al quarto posto davanti a Ralf Schumacher su Williams, a Jaques Vileneuve su BAR e al compagno di box Genè, segnando importanti riscontri cronometrici che lo stavano facendo avvicinare a Barrichello su Stewart (3°).

I sogni di gloria sia di Luca che del Minardi Team si infrangono al 54° passaggio, a 13 giri dalla bandiera a scacchi, per il cedimento del cambio, costringendolo a parcheggiare la monoposto a bordo pista. A risollevare il morale del team, ci pensa lo spagnolo che regala alla scuderia il primo punto stagionale, 6° al traguardo.

Quella bellissima gara fu una confortante dimostrazione sia delle qualità della Minardi M01, il cui Tallone d’Achille era (ancora una volta) solo il motore, che di Luca Badoer.

Vanno però ricordati anche i due ottavi posti, conquistati al GP di San Marino (2 maggio) da Badoer e al GP di Canada da Marc Genè (13 giugno)

Minardi.it incontra Gianni Morbidelli

Ha appena concluso la sua stagione nel TCR International Series con la Honda Civic, ma dal 1990 al 1992 ha difeso i colori del Minardi Team nel Mondiale di Formula 1. Minardi.it ha incontrato Gianni Morbidelli, appena rientrato dall’Argentina per rivivere quegli anni insieme a Gian Carlo Minardi e ai suoi ragazzi

Il Gran Premio USA 1990 è stato il tuo debutto in Minardi dopo il debutto in Scuderia Italia, in preparazione della stagione completa nel 1991
Gli ultimi due gran premi della stagione 1990 sono stati il preludio di due anni belli con Gian Carlo Minardi. Era come vivere in famiglia, con veri rapporti umani. Ho avuto modo di imparare tantissimo e crescere professionalmente. Sul fronte dei risultati sono state gare non facili poiché abbiamo avuto diversi problemi di affidabilità. In qualifica riuscivamo a difenderci grazie al propulsore Ferrari prima, e Lamborghini dopo. In gara purtroppo avevamo diversi problemi di affidabilità La M191 è stata la prima vettura firmata dal giovanissimo Aldo Costa, col quale ho mantenuto un rapporto fantastico e che in Mercedes ha mostrato tutto il suo vero valore. Nel 1991 si trovò a gestire un 12 cilindri non facile, molto lungo che creava problemi anche di torsione sul telaio.

Sei rimasto col Team di Gian Carlo Minardi anche nella stagione ’92. Qual è il momento che ricordi con maggiore piacere?
Uno dei Gran Premi più belli è stato il Messico, in cui ho chiuso al settimo posto, mancando la zona punti solamente per un posto. Purtroppo a quel tempo i punti venivano assegnati col contagocce, diversamente da quanto succede oggi. Oppure la qualifica di Imola quando con Pierluigi Martini ci sfidammo, fino all’ultimo, a suon di decimi entrando nella top 10. La buona cucina di Minardi non si può dimenticare. Ogni tanto anche piloti di altri team venivano a mangiare sotto il nostro tendone. Con tanti ragazzi ho mantenuto un ottimo rapporto e, in particolare, con Luca Zama

E il più difficile?
E’ legato ad un evento divenuto tragi-comico. Durante le qualifiche di Spa-Francorchamps, per un’incomprensione con Jean Alesi,  distrussi la mia Minardi. Rientrato ai box Gian Carlo mi fece salire  sul “muletto” per terminare la sessione. Alla bus-stop però si ruppe la sospensione picchiando nuovamente. A quel punto, dalla radio, Gian Carlo disse “Torna pure con comodo che tanto abbiamo finito le macchine” Anche nei momenti più difficili sapeva smorzare la tensione con una battuta o un detto romagnolo

Com’è cambiata la tua vita privata con l’arrivo nel Circus?
In quel periodo correvo titolare in un team di Formula 1, e in più ero collaudatore Ferrari, godendo di una doppia visibilità.  Venivi travolto dalla notorietà e dagli eventi. Eri nel limbo, soprattutto perché giovanissimo. Ti trovavi nel posto dove tutti i ragazzi volevano essere. Non ti rendi conto degli eventi. Vivi il tutto sull’onda dell’entusiasmo. Crescendo, ti godi di più l’esperienza

Il passaggio dalla stagione 1990 alla 1991 ha visto l’arrivo a Faenza del propulsore Ferrari.
Rispetto al Ford… due mondi assolutamente diversi. In quegli anni le macchine erano in continua evoluzione. Passammo dall’ 8 al 12 cilindri. Già solo per coppia e rumore erano due “mezzi” agli opposti. Il “sound” del 12 cilindri era una sinfonia.  Un piacere guidarlo.

Se dovessi raccontare un aneddoto particolare e simpatico sul romagnolo Gian Carlo Minardi?
Le espressioni romagnole che ogni tanto diceva, del tipo “Insacchiamo il violino e andiamo” oppure “Sicuro è morto” Ricordo con simpatia il lato umano di Gian Carlo oppure quando fummo invitati a Kyoto da uno sponsor giapponese. Abituati  alla piadina romagnola e ai tortellini, ci fecero pernottare in  un hotel tipico giapponese, con tutte le usanze e abitudini del posto, dal mangiare ai massaggi lunghissimi. Ci siamo fatti tante di quelle risate

Hai diviso il box con Martini, Fittipaldi e Zanardi. Chi è stato l’osso più duro?
Decisamente Piero Martini. Un vero mastino, nonché parte integrante del Team Minardi. Veloce e determinato. Io ero un giovane rampante e lui un pilota già affermato. Un grande stimolo a spingere sempre più forte

Hai chiuso la stagione 2015 nel TCR International Series
Tra alti e bassi. Siamo stati anche in testa al campionato, ma nella seconda parte di stagione abbiamo accusato problemi al turbo e freni che ci hanno tolto di fatto dalla lotta per il titolo. Rispetto alle altre vettura la nostra macchina era “acerba” per mancanza di chilometri. Col team sono rimasto in ottimi rapporti e da parte mia c’è  la volontà di proseguire nel TCR. Prima di Natale spero di definire i programmi 2016

F.1 – Gian Carlo Minardi tra Formula 1 e programma giovani

Minardi.jpg'La Formula 1 sta chiudendo un anno che, con ogni probabilità, sarà ricordato più per le vicende extra-sportive (come l’uscita di scena di importanti costruttori come Honda, BMW e Toyota) che per la vittoria del campionato del Mondo da parte di Jenson Button e della Brawn GP.
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F.1 – GP Singapore: Il punto di Gian Carlo Minardi

Formula1'Fin dall’inizio del week end la McLaren Mercedes si è presentata al pubblico di Singapore in grande spolvero e in questo momento è la scuderia che dispone della migliore vettura nelle diverse condizioni – sia con mescole dure sia con quelle morbide -, anche se stiamo parlando di un circuito molto scenografico, ma povero sul lato tecnico.
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F.1 – Il gran premio di Valencia… di Gian Carlo Minardi

Formula1'Dopo la pausa estiva il circus della Formula 1 ha riaperto i suoi cancelli con due importanti novità sul fronte piloti: sul tracciato cittadino di Valencia ha fatto il suo debutto al volante di una F1 il francese Grosjean, prendendo in eredità la Renault “lasciata libera” da Nelson Piquet, mentre sul fronte Ferrari l’italiano Luca Badoer ha avuto l’oneroso compito di sostituire l’infortunato Felipe Massa.
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