F1 | Gp Malesia – Presentazione

La Formula 1 arriva in Malesia che dal 1999 ospita un appuntamento del Mondiale. I due rettilinei sono i segni tangibili di Sepang, in cui la Mercedes potrà scatenare tutta la sua cavalleria (1000 cv rilevati, 980 cv dichiarati da Toto Wolff), prima delle altrettante importanti  staccate. Si arriva alla parte mista dov’è importante trovare il giusto equilibrio tra aerodinamica e scorrevolezza in curva.

Sarà un Gran Premio tattico e impegnativo a causa delle alte temperature, anche se le forti precipitazioni non sono così sporadiche in questo periodo dell’anno. Strategie ancora una volta differenti in casa dei tre top team sul fronte gomme, con la Mercedes e Ferrari che porteranno sette set di Soft per ciascun pilota, ma Hamilton potrà contare su tre Hard, così come Raikkonen, contro i due set “rossi” di Rosberg e Vettel.  In casa Red Bull, Ricciardo e Verstappen hanno optato per una soluzione di 3 Hard, 4 Medium e 6 Soft.

Sarà una gara che potrebbe darci qualche indicazione in più sulla lotta per il titolo tra Hamilton e Rosberg, staccati l’uno dall’altro di appena otto punti dopo quindici appuntamenti. Forte del successo di quindici giorni fa, il tedesco si è portato in vantaggio sul compagno mentre la Ferrari, dopo la vittoria targata 2015 con Sebastian Vettel (che ha portato a sette i sigilli totali del Cavallino in Malesia) dovrà cercare di recuperare qualche punto sulla Red Bull. Proseguirà anche la lotta per il quarto posto tra Williams e Force India.

Per la seconda volta, vedremo sicuramente in pista la nuova proprietà della Formula 1, dopo il debutto a Singapore. Come hanno già dichiarato puntano ad una Formula 1 legata a grandi eventi, orientata verso le grandi capitali mondiali. A mio avviso bisognerebbe, soprattutto, ricedere in modo radicale i regolamenti, per rendere le corse più spettacolari.

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La F1 del domani. Carey punta sui “grandi eventi” Minardi “Servono gare più corte”

Poco alla volta Chase Carey, il nuovo volto della Formula 1 dopo l’acquisizione da parte di Liberty Media, svela il progetto legato alla nuova era del Circus. Reduce dal fine settimana di Marina Bay Street Circuit a Singapore, in un’intervista rilasciata al sito ufficiale del mondiale Carey parla di “grandi eventi” che dovranno interessare l’intera settimana del gran premio “Singapore è stupefacente. Si tratta di uno spettacolo lungo una settimana intera. Il Gran Premio di Formula 1 dovrà far parte di un grande evento, dove le macchine e i piloti saranno il nucleo. Le vetture sono incredibile così come la loro tecnologia, ma non basta

Sul fronte del mercato, Libery Media punterà molto sul territorio a stelle e strisce “Crediamo che la F1 debba arrivare nelle grandi città del mondo, come Miami, New York e Los Angeles

Singapore è stato il primo circuito a trasformare il Gran Premio in un evento con spettacoli e attrazioni diluiti nella settimana. Iniziativa che richiama tantissima gente e veramente molto bello, ma la F1 non può slegarsi dai circuiti veri e storici come Monza, Silverstone e Spa-Francorchamps-Monza” racconta Gian Carlo MinardiAnni fa i prati dei circuiti venivano presi d’assalto dai tifosi, trasformandoli in campeggi con tende e grigliate. Oggi purtroppo tutto questo è impossibile

Gli eventi di contorno vanno molto bene, ma bisognerebbe avere gare più corte e spettacolari, rivedendo completamente i regolamenti. Servono regole chiare, stabili e interpretabili anche dagli appassionati” prosegue il manager faentino, richiamando l’attenzione su un tema altamente di attualità.

Quanti di noi, guardando una gara, hanno rischiato di addormentarsi? Singapore, escludendo la bellissima lotta tra Kvyat-Verstappen, il sorpasso di Raikkonen su Hamilton e gli ultimi passaggi con la rimonta (non riuscita) di Ricciardo sul vincitore Rosberg, è stata una gara eterna, soporifera.

Negli Stati Uniti le  federazioni, dal basket alla Nascar e Indy ecc., stanno affrontando uno studio sul disinteresse dei giovani verso lo sport che chiedono eventi più veloci. Nei prossimi anni questa crisi interesserà anche il calcio. Novanta minuti di partita sono troppi” conclude Minardi aggiungendo “Il mondo sta cambiando. Negli ultimi 10 anni l’America è passata ad avere un 73% di neo-patentati ad un 45% attuale. E’ un segnale importante sugli interessi dei giovani di oggi e su come stiano cambiando le abitudini

F1 | Gp Singapore – L’angolo di Gianluca Medeot

Singapore – E’ tutta questione di giusto bilanciamento di Gianluca Medeot

Perché se c’è un aspetto importante e che ha fatto davvero la differenza questo weekend, questo è un corretto bilancio meccanico, che di sicuro Sebastian non aveva durante le qualifiche, ma Nico decisamente si. Andiamo dunque a scoprire i perché di un weekend interessante e acceso come quello del Gp di Singapore.

Per prima cosa andiamo come al solito a delineare le caratteristiche del circuito di Marina Bay.

Il primo settore è quello più veloce e generalmente meno tecnico, con l’eccezione della delicata sequenza di curva 1-2-3.
Il secondo intermedio è invece quello più tecnico, dove il carico aerodinamico e un corretto bilanciamento meccanico per aggredire al meglio i cordoli e portare velocità in curva, risultano fondamentali.

Nel terzo settore serve invece una giusta erogazione della potenza e tanto carico per uscire al meglio dalle curve a 90 gradi presenti nella sezione dello stadio.

Ma oltre a carico, trazione ecc.. quello che davvero serve a Singapore è un piede pesante e tanta freddezza, perché quello di Marina Bay è uno di quei circuiti dove i piloti possono ancora fare davvero la differenza.

Mettere assieme un giro pulito è davvero molto difficile; dunque vediamo come se la sono cavata i piloti entrati nel Q3.

Dal grafico in cui viene messo a confronto il tempo “ideale” dato dai migliori settori contro il reale tempo in Q3, possiamo notare che 4 piloti hanno fatto il loro miglior giro nel Q3, mentre tutti gli altri ci si sono avvicinati moltissimo, con differenze davvero trascurabili. Bravi ragazzi!

Passando ora all’aspetto tecnico delle qualifiche, risulta interessante andare ad analizzare i gap nel Q3 durante tutta la stagione tra Red Bull e Ferrari, nell’ambito della loro lotta per il secondo posto in classifica costruttori.

Guardando semplicemente le linee di tendenza risulta evidente la grande evoluzione di Red Bull, dopo un avvio di stagione un po’ sotto tono e la INvoluzione di Ferrari, che anche tramite le recenti evoluzioni motoristiche non riesce a chiudere il gap contro due team come Mercedes e Red Bull che continuano a spingere forte sugli aggiornamenti motoristici e aerodinamici.

Passando ora all’analisi vera e propria risulta interessante analizzare le velocità massime alla speed trap. In primo luogo notiamo che il più veloce di tutti è risultato Hamilton, a fronte però dei 6 decimi che si è beccato da Rosberg, mentre il più lento, con 14 km/h in meno è stato Sainz, qualificatosi comunque in sesta posizione. Il tutto a conferma della non importanza dell’efficienza in rettilineo a Singapore.

Interessante anche notare una leggera differenziazione di set up tra i due piloti Toro Rosso, e anche tra i due Red Bull, con velocità più alte per per Kvyat e Verstappen (una differenza che per lui si può meglio apprezzare nei grafici successivi).

Andiamo dunque ad analizzare i grafici con i distacchi percentuali e le velocità nei vari settori, per capire dove Rosberg ha davvero fatto la differenza rispetto agli altri.

Nel primo settore la Mercedes è riuscita ad imprimere un passo molto veloce, grazie alla sua grande efficienza in rettilineo, mantenuta anche a fronte della grande sezione frontale necessaria per un circuito cittadino come Marina Bay.

Ma è nel secondo che Rosberg ha fatto davvero la differenza, anche rispetto ad Hamilton, a cui a dato ben mezzo secondo.

Questa batosta che Nico ha rifilato a tutti si può spiegare con un fantastico set up meccanico che gli ingegneri sono riusciti a trovare per la sua vettura. Dunque una vettura equilibrata, con cui poteva aggredire i cordoli mantenendo una grande stabilità e con cui poteva affrontare le curve come sui binari.

Spostandoci sul grafico del terzo settore che di fatto, visti i livellamenti di prestazioni fra compagni di squadra, può essere interpretato come una sorta di ranking dei telai, notiamo che qui non è più Rosberg a dettare il passo, bensì Ricciardo. Nel settore dove la trazione conta più di tutto la Red Bull ha potuto sfoggiare gli incredibili sforzi di trazione che già si erano visti in alcuni gran premi come ad esempio Montecarlo.

Se infatti c’è un area dove la Mercedes fa realmente un po’ di fatica rispetto alla RB12, è quella degli sforzi di trazione. In diversi appuntamenti di questo mondiale che vi ho raccontato su queste pagine, abbiamo potuto notare che nei settori più di trazione, la Mercedes o guadagnava di meno sugli avversari rispetto agli altri intermedi o in alcuni casi veniva addirittura surclassata.

Chiaramente si parla di perdite molto ristrette e quella che si evidenzia dalle immagini è comunque una vettura che va sempre sui binari. Eppure qualche cosa ci dev’essere.

Capire cosa è estremamente difficile, se non quasi impossibile, ma credo che si tratti di un fenomeno che si possa relazionare alle pressioni e alle temperature della gomme.

Abbiamo già visto a Spa le enormi difficoltà avute dalla W07 in presenza di pressioni minime estremamente alte (tutta quella potenza la dovrà pur scaricare in qualche modo no ?), e anche in occasione di questo appuntamento esse non erano cosi basse..

Potrebbe anche trattarsi di un problema di temperature, con la gomma che, avendo Rosberg spinto al massimo già dal primo settore, nel terzo settore sia uscita leggermente dal range di temperatura ideale, e abbia reso la macchina un po’ meno precisa. Ma sono solo ipotesi..

Una realtà è di sicuro l’importante prova di forza della Red Bull, che per tutto il weekend ha infastidito la Mercedes e che ha dimostrato di avere un telaio alla loro altezza. E che come abbiamo visto prima, grazie ai costanti aggiornamenti di Renault sta recuperando pian piano quel grande gap motoristico con cui aveva iniziato la stagione.

Una grande di prova di forza la ha data anche la Toro Rosso, che in un circuito dove le differenze motoristiche si appiattiscono un po’ ha dato prova dell’ottimo telaio che la contraddistingue, ma a cui vengono inevitabilmente tarpate le ali in tutti gli altri circuiti. Dai grafici si nota una progressiva diminuzione del gap da un settore all’altro, che come ha anche detto Sainz dopo le qualifiche, è data dalla necessità all’inizio del giro di non stressare troppo la gomma, aspetto generalmente interessante e che ci fa capire che la Toro Rosso fa lavorare molto le mescole.

Poco da dire sulla Ferrari, attualmente in un periodo di stallo, e che torna a casa con un grande amaro in bocca, per un weekend che come al solito ha riservato tante brutte sorprese.

Dai dati si nota una Ferrari con un’efficienza abbastanza bassa (solito problema), con velocità a livello Red Bull ma un efficienza in curva decisamente peggiore, da abbinare ad un telaio che sappiamo non essere il massimo.

Di positivo notiamo comunque dei buoni sforzi di trazione, a livello Mercedes, grazie alla presenza della mescola ultrasoft, e come al solito il buon bilancio aerodinamico che si nota dalle velocità nel terzo settore.

Generalmente gli argomenti e spunti di analisi al momento sono abbastanza pochi, dunque entrare nel dettaglio è abbastanza difficile e si può finire nel banale, speriamo dunque che i prossimi gran premi ci riservino qualche sorpresa tecnica in più.

Per il momento è tutto, ci vediamo in Malesia e ricordatevi, sempre keep pushing !!! 😉

 

F1 | Griglia giovane nel 2017. Sainz verso Renault?

La prossima stagione potrebbe portare numerose novità sulla griglia di partenza dei gran premi di Formula 1. In casa Mercedes, Ferrari e Red Bull gli equipaggi sono stati confermati, ma nel resto della griglia si prospettano possibili cambiamenti.

Come sappiamo, durante il fine settimana del gran premio d’Italia Felipe Massa (classe 1981) ha annunciato il suo ritiro dalle corse. In casa Williams, a fianco del finlandese Bottas potrebbe arrivare il canadese Lance Stroll, ex –FDA vincitore del Campionato Italiano di Formula 4 e attuale leader del FIA F3 European.

In casa McLaren Stoffel Vandoorne (classe 1992) è già stato ufficializzato al fianco di Fernando Alonso, con Jenson Button (classe 1980) terzo pilota e collaudare della squadra inglese

Nel mese di giugno la Red Bull ha rinnovato il contratto allo spagnolo Carlos Sainz Jr che potrebbe essere dato in prestito alla Renault. Dal prossimo anno la Toro Rosso abbandonerà i propulsori Ferrari per riabbracciare la power-unit transalpina. Pertanto lo spagnolo potrebbe rientrare nell’operazione,  considerando che la casa costruttrice sta lavorando per ricostruire la squadra 2017. Al momento Magnussen e Palmer non hanno convinto i vertici (causa anche una vettura poco performante).

Tra i piloti attualmente sotto contratto con la Renault c’è anche Esteban Ocon, classe 1996, che dall’appuntamento di Spa-Francorchamps veste i colori della Manor al fianco di Pascal Wehrlein (classe 1994 e pilota sotto contratto Mercedes). Il francese, vincitore di due titoli in altrettante stagione (2014 – FIA F3 European e 2015 GP3 Series) potrebbe essere affiancato a Sainz Jr (terza stagione in F1 nel 2017)

In Toro Rosso potrebbe venire promosso il francese Pierre Gasly, classe 1996, e attuale leader della GP2 Series, davanti ai nostri portacolori Antonio Giovinazzi e Raffaele Marciello che meriterebbero certamente un’occasione. Daniil Kvyat, dopo la sostituzione in Red Bull con Max Verstappen, è alla ricerca di conferme. A Singapore, proprio nel duello con l’olandese, ha dimostrato di essere un ottimo pilota.

In casa Force India il team Principal Vijay Mallya ha confermato entrambi I piloti, ma Sergio Perez lascia una  aperta una porta. Claire Williams ha speso parole di elogio per il messicano che si è detto lusingato in un’intervista rilasciata al sito ufficiale del mondiale, guardando però anche in casa Renault.

Dopo il successo al GP di Monza, Antonio Giovinazzi è stato chiamato dalla Ferrari per una giornata di test al simulatore.  Per lui si potrebbero aprire le porte della Sauber a fianco dello svedese Eriksson

F1 | Gp Singapore – PAGELLE

Nico Rosberg – 10 molto bravo in qualifica con la conquista della pole position ma sopratutti ha saputo costruire una vittoria molto importante nonostante una macchina con qualche problema ai freni di troppo. E’ stato freddo nel momento del recupero di Ricciardo

Daniel Ricciardo – 9 ottima la sua prima fila in qualifica. In gara è sempre stato presente, lottando fino alla fine supportato da una buona strategia. Con due giri in più avrebbe insidiato il leader

Sebastian Vettel – 8,5 così come Raikkonen, ha ottimizzato al meglio la sua Ferrari rendendosi protagonista di un’importante rimonta. A parità di mescole il divario resta importante

Kimi Raikkonen – 8,5 ho rivisto un finlandese aggressivo e vivo che non si è risparmiato. Bello il sorpasso di Hamilton. Il quarto posto era il massimo

Fernando Alonso – 8 lo spagnolo ha girato molto forte regalando alla McLaren punti importanti nella lotta con la Toro Rosso

Daniil Kvyat – 7,5 nel duello con Verstappen ha dimostrato di non essere “bollito” Due punti importanti per Toro Rosso

Kevin Magnussen – 7 di incoraggiamento. Così come il suo compagno si deve guadagnare il rinnovo per ila prossima stagione. Un punto importante anche per la Renault

Max Verstappen – 6,5 ha perso la sfida col compagno in qualifica e in gara mi è sembrato sottotono, anche se non sono mancati i suoi sorpassi. Ancora una volta, purtroppo, si è lamentato. Succede veramente troppo spesso. Non può pensare che gli altri piloti si scansino al suo arrivo

F1 | Gp Singapore – IL PUNTO

Nel fine settimana del suo 200°Gran Premio, Nico Rosberg vince il Gran Premio di Singapore, in volata, davanti a Daniel Ricciardo e a Lewis Hamilton. Con questo successo il tedesco di casa Mercedes si porta al comando della classifica.  

Una Mercedes che ha dimostrato di saper vincere e dominare anche in un week-end non perfetto, macchiato da alcuni problemi legati ai freni. Per Rosberg una vittoria più sofferta del solito.

Rispetto alla passata stagione la Red Bull ha fatto passi da gigante migliorandosi, in qualifica, di 1”8. Ricciardo fino alla fine ha provato il colpaccio. Con due giri in più avremo potuto assistere ad un’altra interessante lotta. Di contro, la Ferrari è passata dal successo 2015 a doversi accontentare del quarto e quinto posto. I due piloti hanno raccolto il massimo. Dopo i problemi di affidabilità in qualifica, Vettel si è reso protagonista di una bella rimonta, con Raikkonen autore di una delle sue migliori gare con il Cavallino Rampante. Il finlandese nulla ha potuto contro Hamilton, anche se è stato molto bravo a metà gara quando è riuscito a sopravanzarlo, prima della sua sosta. Una Ferrari che ha dovuto usare le mescole più morbide (SuperSoft e UltraSoft) per provare a dimezzare il distacco dai concorrenti.

Singapore ci ha regalato una gara strategica con diversi duelli. Il pilota Toro Rosso Kvyat ha provato a prendersi la rivincita su Verstappen, tenendo dietro l’olandese di casa Red Bull. Solo sul finale si è arreso, ma a parità di gomme ha dimostrato di non essere un pilota “cotto”. Con l’ottavo posto di Perez, la Force India si riporta al quarto posto nel mondiale, davanti alla Williams. E’ un campionato ancora molto aperto e tra quindici giorni ci trasferiremo su un’altra pista calda come Sepang.

Bellissima e perfetta, ancora una volta, la coreografia e l’illuminazione del tracciato, tutta made in Italy grazie alla ditta DZ, di questo gran premio che è entrato nel cuore di tutti gli appassionati. 

F1 | Mercato piloti. Minardi “Stroll verso la Williams ma ci sono anche i nostri”

Se uno dei nostri alfieri tra Giovinazzi, Fuoco, Ghiotto o Marciello non dovesse debuttare in Formula 1, allora è inutile lavorare” sono le parole forti di Gian Carlo Minardi, interpellato da www.Minardi.it per discutere sul mercato piloti 2017

Il manager faentino non usa giri di parole per sottolineare la validità dei nostri piloti, primi attori nei rispettivi campionati di GP3 e GP2 Series “In GP2 Antonio Giovinazzi e Raffaele Marciello sono in seconda e terza posizione, in piena lotta per il titolo. Più distante Luca Ghiotto, autore di una positiva stagione di esordio. Con ancora due appuntamenti Antonio Fuoco è al secondo posto nella GP3

Durante il fine settimana del Gran Premio d’Italia Felipe Massa ha annunciato il suo addio alle corse, mentre la McLaren ha dato il benvenuto a Stoffel Vandoorne al fianco di Fernando Alonso, con Jenson Button relegato a terzo pilota/collaudatore. “Potrebbe essere Lance Stroll il sostituto di Felipe Massa, al fianco di Bottas. Il canadese in questo momento è impegnato a vincere il FIA F3 European Championship per garantirsi la Superlicenza e, per la prima volta nella sua giovane carriere, non fa proclami anticipati” prosegue l’ex Team Principal

Il canadese, classe 1998, ha firmato il suo debutto tra le monoposto nella prima edizione dell’Italian Formula 4 Championship powered by Abarth, inaugurandone l’albo d’oro, passando poi l’anno successivo al FIA F3 European Championship. Con ancora due gare in programma (Imola e Hockenaim) Stroll guida la classifica del Formula 3 europeo “Bisognerà vedere anche come si muoveranno Sauber, Manor e Renault. Il team francese è al lavoro dietro le quinte per costruire la squadra 2017. Movimenti importanti sono attesi anche in casa Sauber, dopo il passaggio di proprietà. Ipoteticamente ci sono ancora sei/sette piloti appetibili e Antonio Giovinazzi potrebbe essere un uomo mercato. Non solo in GP2, ma in tutti questi anni ha dimostrato il suo valore

La famiglia Minardi, grazie all’intuito di Gian Carlo e Giovanni, ha confermato il suo feeling coi giovani seguendone le prime fasi della carriera “Nel 2010, insieme a mio figlio Giovanni, abbiamo dato a Giovinazzi la possibilità di mettersi in mostra durante una giornata di test sulla pista di Varano con una Formula Abarth, aprendogli la strada. Successivamente, ha trovato l’importante supporto indonesiano. In GP2, così come fatto in Formula 3, sta dimostrando prepotentemente il suo valore

I giochi sono aperti e auspichiamo di vedere velocemente il tricolore nella massima serie.

F1 | Gian Carlo Minardi “Singapore, ultima chiamata per Ferrari”

Questo fine settimana la Formula 1 sbarcherà a Singapore, uno degli ultimi Gran Premi per sognare la vittoria in casa Ferrari, che dovrà guardarsi decisamente le spalle da una Red Bull aggressiva. L’anno scorso Vettel riuscì a conquistare la vittoria sfruttando i problemi in casa Mercedes che domenica,a sua volta proverà a sfatare il mito del circuito che nelle otto edizioni non ha mai assegnato una doppietta. Nico Rosberg e Lewis Hamilton proveranno a conquistare anche questo record, giocandosi una carta importante in ottica mondiale

E’ un circuito impegnativo con 61 giri che stressa sia le vetture che le gomme. Ancora una volta la Ferrari punterà con decisione sulle mescole morbide avendo portato 9 set di extra-soft contro i sette di casa Mercedes e Red Bull. Già a Monza le frecce d’argento hanno dimostrato di essere a loro agio in qualsiasi condizione e imprendibili con qualsiasi mescola.

La Ferrari dovrà guardarsi le spalle dalla Red Bull, a suo agio su questo tipo di tracciati grazie ad un’ottima aerodinamica e telaio. Rispetto al 2015 possono contare anche su una Power-Unit Renault decisamente migliorata.

Con Singapore, mancano sei appuntamenti alla bandiera a scacchi del mondiale, con caratteristiche diverse tra loro e determinante per la conquista del titolo in casa Mercedes

Ancora una volta ci sarà tanto made in Italy, grazie alla tecnologia DZ, premiata dalla camera di commercio italiana all’estero di Singapore, pronta ad illuminare la notte del Marina Bay Street Circuit. Dal punto di vista scenografico la componente dell’illuminazione la fa da padrone, ma il campo di azione della DZ  interessa anche il sistema audio-video del tracciato e da supporto alla race Control Room attraverso i sistemi controllo-video

Gian Carlo Minarid riceve il premio “Una vita per lo sport”

Nella cornice di Pizza del Popolo a Faenza, sabato 10 settembre Gian Carlo Minardi ha ricevuto il premio del Panathlon Club Faenza “Una vita per lo sport”, riconoscimento istituito nel 1990 per premiare quei personaggi e dirigenti faentini che hanno saputo distinguersi nello sport.

“E’ il secondo riconoscimento che ricevo dalla città di Faenza. Il primo, Faentino sotto la torre, mi venne consegnato nel 1987, dopo il mio ingresso nel Mondiale di Formula 1 col Minardi Team. Sono i due più importati premi che l’amministrazione comunale di Faenza riconosce ai suoi cittadini e averli ricevuti entrambi mi rende orgoglioso” commenta Gian Carlo Minardi

Un riconoscimento che non arriva solamente per i traguardi raggiunti nelle ventuno stagioni di F1 “Per 10 anni sono stato Presidente del club faentino Lotta greco Romana e, attualmente, sono ancora Presidente del Faenza Calcio” prosegue il manager faentino “Mi ha fatto piacere riceve il premio da Mauro Benericetti, presidente del Panathlon Club Faenza e dal Tenente Colonnello Giuseppe Minissale, capo dipartimento agonistico del Centro sportivo dell’Esercito, in presenza dei suoi atleti olimpici  ai suoi atleti olimpici Odette Giuffrida (medaglia d’argento nel judo alle recenti Olimpiadi in Brasile Fabio Parisi (lotta greco romana), Giovanni Sarchioto (pugilato), Raffaele Di Serio (pugilato), Licia Martignani (Taekwondo), Lara Mori ed Erika Fasana (ginnastica artistica). In  qualità di Presidente della Commissione Velocità ACI Sport, sto lavorando insieme al Tenente Colonnello Minissale per attivare una collaborazione col centro”

Durante il fine settimana del Gran Premio d’Italia a Monza il Tenente Colonnello Giuseppe Minissale, insieme ai medagliati Basile e Chamizo, hanno toccato l’ambiente del Mondiale di Formula 1, seguiti da Gian Carlo Minardi

F1 | Monza, Il tempio della velocità… o forse no. L’analisi di Gianluca

Il tempio della velocità… o forse no… perché Monza non è solo un circuito di rettilinei e alte velocità. E’ anche un circuito di trazione in uscita dalla varianti e di carico per le frenate e le curve ad ampio raggio. La Mercedes non se l’è di sicuro dimenticato ed è proprio per questo che ha infranto brutalmente ogni romantico sogno di una vittoria della rossa ai tifosi di Monza.

Sulla Mercedes ci torneremo però dopo, ora concentriamoci sul layout del circuito.

Monza lo conoscete ovviamente tutti, ma un veloce ripasso può aiutare a comprendere meglio i motivi di questo dominio.

Il primo settore è quello più veloce e in cui serve una grande efficienza in rettilineo, abbinata ad una buona trazione in uscita dalla prima variante.

Il secondo settore è invece più tecnico, con la necessità di carico e trazione per affrontare la variante della roggia e le due di lesmo, ma anche di un corretto set up meccanico.

Infine il terzo settore è quello forse più complesso, in quanto c’è bisogno di efficienza in rettilineo, carico per avere una vettura composta nelle due severe frenate prima dell’ascari e della parabolica. Ma anche un ottimo bilancio aerodinamico per avere una vettura veloce ed efficace sempre nella variante Ascari e nella parabolica.

Fatte queste premesse, spostiamoci sul grafico con il confronto tra il reale tempo in Q3 e il tempo ideale dato dalla somma dei migliori settori, per vedere se i piloti sono riusciti davvero a dare il massimo nella parte finale di qualifica.

Si nota subito che anche se generalmente di pochissimo (a parte Gutierrez), nessun pilota è riuscito a dare il massimo, lasciando per strada qualche centesimo. Ma essendo appunto centesimi, il risultato della qualifica non sarebbe comunque andato a variare.

Molto più interessante invece il grafico con il confronto tra il risultato del Q3 e le velocità massime in qualifica.

Guardando Force India e Haas (la performance Red Bull è intaccata dalla PU), risulta chiaro che sia un assetto troppo scarico e sia un assetto troppo carico non risultino efficaci e che anche a Monza ormai il lavoro degli ingegneri si sia spostato sulla ricerca della migliore efficienza globale e non solo di quella in rettilineo.

Sempre interessante e allo stesso tempo preoccupante il grafico con il distacco percentuale della Ferrari dalla Mercedes in qualifica. Dopo la debacle Mercedes a Spa che aveva fatto sognare molti, il distacco è tornato ad attestarsi sui valori pre pausa estiva, con l’unica differenza che in questo caso non c’era una Red Bull in mezzo a rendere il tutto più doloroso.

Il vero aspetto preoccupante è però quella linea di tendenza che invece di scendere è incominciata a salire, a causa di performance troppo altalenanti da parte della Rossa.

Dunque, dov’è che la Mercedes ha fatto davvero la differenza rispetto agli avversari?

Andando ad analizzare i grafici con il distacco percentuale in ogni settore, risulta evidente che la batosta è arrivata nel secondo, ma soprattutto nel terzo settore (e soprattutto Hamilton..)

Infatti se nel primo settore, quello più veloce, i distacchi risultano abbastanza contenuti (con l’eccezione del duo Red Bull), dal secondo intermedio in poi il più veloce degli avversari è stato relegato a ben l’1% di distacco, con incredibili punte del 3%.

Tutto ciò si spiega, come avevo accennato all’inizio dell’articolo, con l’incredibile efficienza aerodinamica della Mercedes, abbinata alla superiorità di PU, che gli permette di poter mantenere una vettura carica anche in relazione alle altissime top speed di Monza.

Tutto ciò si è fatto molto sentire nel terzo settore in primis perché un maggior carico garantisce una vettura più stabile in frenata, con conseguenti effetti positivi in tutta la percorrenza di curva, ma anche perché con assetti così scarichi trovare un corretto bilancio aerodinamico è molto difficile, e senza quello nell’affrontare la parabolica la vettura si comporta come se avesse delle bucce di banane sotto le ruote.

E parlando di altri aspetti che hanno fatto la differenza in questo weekend non bisogna dimenticarsi del grande set up meccanico, che garantisce trazione e un ottimo comportamento sui cordoli, con una conseguente ottima gestione delle mescole (in particolare della soft e della medium).

Passando alla rossa si può dire che durante questo weekend abbia fatto il minimo sindacale, con una seconda fila abbastanza scontata viste le difficoltà Red Bull. La power unti evo portata in pista ha sicuramente fatto il suo lavoro e continua ad essere vicina a quella della Mercedes in mappature standard.

Il vero problema sta nella troppa discontinuità di performance da una pista all’altra, ovvero la difficoltà nel trovare ogni volta il giusto assetto meccanico e aerodinamico, con un efficienza aerodinamica che non si avvicina mai al livelli Mercedes, problemi causati da una vettura generalmente complicata e che spesso culminano con le difficoltà nel portare le mescole all’interno del working range (problemi per fortuna non evidenziati negli ultimi due GP). Sarà sicuramente molto interessante come la SF16-H sin comporterà a Singapore, dove potremo analizzare meglio il telaio e gli sforzi di trazione.

Poco da dire sulla Red Bull che sapeva già cosa aspettarsi da questo Gp. Nonostante la sezione frontale ridotta all’osso e i “trucchetti” con gli assetti per diminuire la resistenza all’avanzamento, non c’è stato nulla da fare contro le power unit evo degli avversari. Il gap era davvero tanto, basti pensare che come mi aveva detto un famoso ingegnere, fino a qualche anno fa (e probabilmente anche adesso), 1km/h di distacco sul rettilineo a Monza coincideva a 7cv, dunque fate voi i conti…. ( anche se molto alla buona)

Nel secondo e nel terzo settore non era molto lontana dalla Ferrari, recuperando terreno grazie al carico del corpo vettura e al bilancio aerodinamico, ma nel primo non c’era niente da fare. Aspettiamo invece Singapore, che di fatto è il circuito perfetto per la RB12, e dove verrà anche portato in pista uno step evolutivo per la PU.

Parlando di Williams invece, nel primo settore si è data molto da fare, ma come al solito senza carico le performance nel secondo e nel terzo sono andate in picchiata, piazzandola comunque grazie a quel primo settore fenomenale, davanti alle Red Bull.

Rimane l’amaro di uno degli ultimi weekend per poter puntare in alto, abbastanza sprecato, con l’arrivo dei circuiti da alto carico che sancirà un altro crollo delle performance.

Non molto bene neanche la Force India che si è ritrovata con il problema della “coperta troppo corta”, e ha preferito tirarla verso una maggior velocità in rettilineo, avendo evidentemente visto che alla fine era la soluzione migliore. La differenza rispetto alla Williams è però che il carico per i prossimi Gp lo può anche trovare.

Per il momento è tutto, ci vediamo nelle strette vie di Singapore dove carico e trazione saranno fondamentali, ciao!!!

                   GRAFICI SULLA GARA


Nell’analizzare questo grafico ricordatevi del pit stop in più della Ferrari e anche del fatto che entrambi i Mercedes hanno incominciato a “veleggiare” e a gestire i distacchi ad un certo punto.

Bernie Ecclestone vende la Formula 1

Con l’immagine di Paperon de’ Paperoni  che nuota felice nel suo deposito, abbiamo voluto scherzare, ma a quanto si apprende Berni Ecclestone ha venduto (o si appresta a farlo) la Formula 1 al gruppo americano Liberty Media

Il fine settima del Gran Premio d’Italia nel tempio della velocità di Monza è stato ricco di annunci. Da Felice Massa che saluterà il Circus a fine stagione, chiudendo la sua avventura col la Williams, a Stoffel Vandoorne  che debutterà nel mondiale a fianco di Fernando Alonso nel 2017 sulla McLaren, con Jenson Button in veste di terzo pilota/collaudatore, passando per il prolungamento del contratto tra la F1 e l’Autodromo di Monza per i prossimi tre anni, la cui firma però deve ancora essere messa nero su bianco.

“Da quello che si apprende Bernie Ecclestone avrebbe trovato un acquirente per la F1, anche se resterà a fianco della nuova proprietà. Una Formula 1 che in questo momento deve assolutamente rinnovarsi e tornare spettacolare perché il pubblico che ha invaso Monza merita decisamente di più. Bisogna rivedere le regole e il format” analizza Gian  Carlo Minardi, interpellato da www.Minardi.it “La decisione di Massa va rispettata. Ha dato tanto a questo sport ricevendo altrettanto e oggi non si vuole rimettere in discussione peggiorando il livello tecnico. Decisione che va rispettata. In casa McLaren nel 2017 avremo un Campione del Mondo in qualità di collaudatore/terzo pilota e un giovane come pilota titolare. Stoffel Vandoorne ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per fare bene, ma la sua avventura inizia con una grandissima pressione sulle spalle. Questa scelta da parte del team fa pensare che se il ragazzino non dovesse rispettare le aspettative, potrebbe subentrare Button”

F1 | Gp Italia – PAGELLE

Pubblico – 10 il massimo dei voti spetta agli appassionati che sono accorsi in massa rispondendo magistralmente all’arrivo della Formula 1 realizzando, ancora una volta, una coreografia unica nel suo  genere

Nico Rosberg – 9,5 non ha ceduto dopo la pole position spettacolare di Lewis Hamilton. Gara perfetta supportato ottimamente dal team

Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen – 8 hanno ottimizzato al 100% quanto messo a disposizione dalla Ferrari ribaltando un trend negativo. A Monza sono tornati ad essere in lotta per il secondo posto nel mondiale

Daniel Ricciardo – 8 si è battuto con una macchina in difficoltà sui lunghi rettilinei regalandoci un sorpasso fantastico ai danni della Williams.

Felipe Massa Valtteri Bottas – 7,5 nel tempio della velocità hanno riconquistato (almeno per il momento) il quarto posto davanti ad una Force India che venderà cara la pelle.

Fernando Alonso – 7,5 nonostante le difficoltà della Honda ha dimostrato di saper vendere cara la pelle. Non ha portato punti a casa ma ha dimostrato di essere un pilota di prima scelta, marchiando il giro più veloce anche se supportato dalle gomme e dalla poca benzina a bordo

Sergio Perez – 7 insieme ad Hulkenberg ha limitato i danni nei confronti della Williams. Sarà una bella lotta fino alla fine

Max Verstappen – 6 no è stato il suo migliore fine settimana. Forse è stato reguardito  dai commissari e dai suoi colleghi

Lewis Hamilton – 6 alla partenza ha vanificato la straordinaria pole, ma quello che non mi è piaciuto è il suo atteggiamento a fine gara. Bisogna saper perdere.

La Giovane Italia che vince

A Monza, non solo Formula 1, ma tanta Italia. Per una Ferrari che conquista il terzo posto dietro alle due Mercedes, nella GP2 Series Antonio Giovinazzi ci ha regalato un altro entusiasmante successo, condito dal terzo posto nella seconda gara.

Scattato dall’ultima posizione, il portacolori di casa Prema Powerteam al debutto nella categoria che ha lanciato proprio i due campioni di casa Mercedes che si stanno giocando il Titolo di Campione del Mondo 2016, ha saputo conquistare il terzo successo stagionale dopo la doppietta firmata a Baku. Coi trentacinque punti conquistati a Monza, Giovinazzi ha scalato la classifica portandosi al secondo posto a soli dieci lunghezze dal leader. Sul podio di gara-1 sono stati ben due i tricolori a sventolare, grazie al secondo posto conquistato da Raffaele Marciello che consolida la terza posizione nel campionato. L’incredibile fine settimana dei portacolori italiani è dell’ACI Team Italia è completato dal sesto posto di Luca Ghiotto, anche lui alla prima esperienza in GP2 Series

Podio per Antonio Fuoco nell’appuntamento della GP3 Series. Col terzo posto il portacolori del team Trident conferma il secondo posto in classifica, a ventiquattro punti dal leader e due week-end in calendario.

Il tempio della velocità ha ospitato anche la tappa della Porsche Supercup col successo casalingo di Matteo Cairoli, dopo aver conquistato anche la pole position, e l’incredibile terzo posto di Mattia Drudi.

Devo fare i complimenti a tutti i nostri ragazzi. Monza è stato un fine settimana sensazionale, tra vittorie, podi e piazzamenti. Come ACI Team Italia abbiamo ben tre piloti in lotta per il titolo nei campionati di GP2 e GP3. Un bellissimo risultato per i colori italiani che meritano palcoscenici sempre più importanti” commenta Gian Carlo Minardi