Gp Brasile – LE PAGELLE

Con il Gran Premio del Brasile siamo arrivati all’ultimo giorno di scuola.

Sebastian Vettel 9.5 – E’ impossibile non dargli un voto alto in quanto ancora una volta sia lui che la Red Bull hanno dominato in lungo e in largo e in qualsiasi condizione atmosferica. Ancora una volta sono stati in grado di fare quello che volevano. Hanno messo insieme una macchina da guerra, perché nove vittorie di file era forse difficile immaginarle. Insieme hanno raggiunto un feeling che li ha resi invincibili.

Mark Webber 9 – questo voto va sia per il secondo posto conquistato domenica (grazie al quale ha chiuso al terzo posto nel mondiale) sia perché stiamo parlando di un vero gentleman. Negli ultimi anni gli è stato portato via un titolo già vinto in pista e ha dovuto fare da seconda guida, senza lamentarsi più di tanto. Inoltre tutti i problemi della Red Bull sono arrivati sulla sua vettura.

Fernando Alonso 9 – ancora una volta ha dimostrato di essere il numero 1. E’ riuscito a portare ancora una volta la Ferrari sul podio in una gara stradominata dalla Red Bull

Jenson Button e Sergio Perez 7 – Hanno fatto risorgere una McLaren  che nelle ultime gare aveva battuto la fiacca. Se il quarto posto di Button era insperato, il sesto del messicano non è da meno, in quanto senza la sostituzione del cambio, avrebbe potuto chiudere la gara nuovamente davanti al compagno, riconfermato all’interno del team

Nico Rosberg 7 – Bella gara. Rispetto alle gare precedenti è stato molto arrembante difendendo la sua posizione con il coltello tra i denti

Felipe Massa  9 – gli è stato rubato un podio, perché certamente Fernando gli avrebbe fatto strada dandogli la possibilità di chiudere la sua avventura in rosso con un podio, davanti al suo pubblico.

Nico Hulkenberg  7 – Ancora una volta ha portato dei punti al team. Il suo contributo è stato determinante a salvare la stagione della Sauber portando con i suoi punti, linfa importante in ottica 2014. E’ la dimostrazione di quanto sia importante per un team di seconda fascia avere tra le sue linee un pilota esperto il cui stipendio viene ripagato dai risultati.

Lewis Hamilton 6.5 – Anche se reputo la sua penalizzazione eccessiva (e una conseguenza della penalizzazione inflitta prima a Massa con il solo scopo di riequilibrare i giochi) un campione del mondo non dovrebbe creare certe situzioni e poteva usare un’altra metodologia per sopravanzare Bottas. Il finlandese dal canto suo aveva tutto lo spazio per spostarsi ed evitare il contatto, come richiesto dal regolamento.

Daniel Ricciardo 7 – Sul bagnato sia lui che il suo compagno avevano confermato un buon ritmo entrando in Q3. Con l’asciutto poi non sono stati in grado di ripetersi ma rispetto a Vergne ha regalato alla Toro Rosso l’ultimo punto della stagione che fa certamente morale

FIA 0 – voto per la disorganizzazione e la perseveranza con gli stessi uomini. E’ arrivato il momento di ringiovanire e creare un’unica commissione che giudichi i piloti, per avere uniformità nei giudizi

Gp Brasile – IL PUNTO

Si chiude un 2013 con una bruttissima figura da parte della FIA. La decisione presa nei confronti di Felipe Massa è demenziale e credo che sia arrivato il momento anche per la Federazione di prendere dei provvedimenti per ringiovanire e uniformare il collegio. Un combattuto e bel Gran Premio del Brasile, caratterizzato da sorpassi emozionanti, è stato vanificato da decisioni di persone esterne che, cambiando gara dopo gara, non garantiscono un giudizio omogeneo. In aggiunta la penalità inflitta ad Hamilton mi ha dato l’impressione che sia stata assegnata per riequilibrare le forze in campo. Un brutto doppio errore

Complimenti a Sebastian Vettel e alla Red Bull che hanno vinto tutto. Seb ha segnato un nuovo record con 9 vittorie consecutive e 13 in un unico campionato, eguagliando Michael Schumacher, anche se il tedesco aveva conquistato questo traguardo in un campionato di 18 gran premi, e non 19 appuntamenti come il calendario 2013.  La Mercedes chiude il Mondiale al secondo posto, davanti alla Ferrari. Un grandissimo risultato per il team tedesco che però rende più importante il secondo posto tra i piloti di Alonso, considerando le differenze tecniche. Lo spagnolo si conferma il miglior pilota assoluto. Senza la penalità a Felipe, oggi il secondo posto era a portata per la Scuderia di Maranello, anche se pesano i punti mancati dal brasiliano in una parte della stagione. Ora bisognerà analizzare i problemi e trovare velocemente la soluzione perché il tempo è veramente poco, soprattutto considerando tutte le novità che saranno introdotte

Con la chiusura della stagione vanno in pensione i propulsori aspirati 8 cilindri e diversi piloti si apprestano a cambiare casacca, o vita, come Felipe Massa e Mark Webber.  L’australiano termina una stagione con il secondo posto e il terzo assoluto, dopo aver iniziato la sua carriera nel 2002 con il Minardi Team e due punti mondiali al debutto assoluto. Sono veramente pochi quelli che possono vantare questo primato. Mark saluta il circus da vero protagonista. Mi fa piacere vedere ancora una volta un podio composto da tre piloti che hanno iniziato la loro carriera in F.1 tra le mura di Faenza, di cui due con me nel Minardi Team – Fernando e Mark.

La mente ormai è rivolta già al 2014 che porterà con se un cambiamento regolamentare veramente importante, che potrebbe far riemergere diversi team portando con se anche diverse incognite, legate soprattutto alla componente motoristica. La rottura del propulsore Renault sulla Lotus deve far riflettere: se con otto motori per pilota super collaudati un team chiude la sua stagione con una fumata, non oso pensare cosa possa succedere con solamente cinque unità/pilota di nuova concezione. Mi sembra che siano stati fatti passi troppo azzardati e poco ponderati.  Se aggiungiamo che tutte queste novità porteranno ad un aumento di costi importanti allora il quadro è veramente completo. Questa è anche una delle cause per cui alcuni team di serie B non hanno completato la loro line-up. Molti sono in cerca della migliore soluzione tecnico-economica. E’ vero che la FIA deve convivere con le case automobilistiche e che il futuro dell’auto è rivolto verso i motori turbo, il kers e l’ibrido, però si deve tenere conto anche della difficile situazione economica di alcuni team.

Brasile ’85 – L’inizio di un sogno

Questo fine settimana sul circuito di Interlagos calerà definitivamente il sipario sul Mondiale di Formula 1 dominato a tutto tondo dalla Red Bull e da Sebastian Vettel, inseguiti da una Lotus in grande spolvero, attuale seconda forze del campionato, ma quarta in classifica costruttori.

Per Gian Carlo Minardi il Gran Premio del Brasile ha da sempre un sapore speciale rappresentando il punto di partenza di un’avventura durata la bellezza di 340 GP. “5 aprile 1985, ore 9.30, Circuito di Jacarepagua parte la FP1. Eravamo arrivati in Formula 1. Al di là di tutto il lavoro svolto per l’assemblaggio della vettura e l’organizzazione della prima trasferta oltre oceano, solo quando abbiamo avviato il nostro motore per compiere il primo giro in pista ci siamo realmente resi conto di cosa avevamo realizzato” ricorda Gian Carlo Minardi

Prima di raccontare questa storia dobbiamo fare un piccolo sforzo e andare indietro ancora di qualche anno, più precisamente al 1980, anno in cui Minardi fonda la sua Scuderia diventando costruttore partecipando al Campionato di Formula 2, ma con la mente già rivolta alla Formula 1. I risultati non tardano con Michele Alboreto, Alessandro Nannini, Paolo Barilla e Pier Luigi Martini, ma l’obiettivo resta sempre la massima serie. La grande occasione si presenta nel 1984 in un incontro tra l’imprenditore faentino e il presidente dell’Alfa Romeo ing. Massacesi . Alla fine di una lunga trattativa – il Presidente Alfa Romeo – promise a Minardi una fornitura di motori turbo 8 cilindri. Su quelle parole il manager faentino si lanciò nell’organizzazione delle nuova vettura e sulla costruzione della prima Minardi F1 che venne presentata a luglio ’84. Tutto era pronto quando, con una doccia fredda, arrivò il dietrofront Alfa. Ormai però era troppo tardi per tornare indietro. La Minardi F1 era già inscritta al Campionato del Mondo, quindi si decise di equipaggiare la monoposto con un vetusto motore aspirato Ford-Cosworth/Mader per i primi G.P., in attesa che la neonata società “Motori Moderni” di Piero Mancini e l’Ing Carlo Chiti fornisse il 6 cilindri 1500 Turbo.

Quello di Rio è stato un debutto a tutto tondo, nuovi come telaisti e con un assemblaggio motore dell’ultima ora. Saltato l’accordo con l’Alfa, abbiamo affrontato le prime due gare con un motore aspirato e successivamente con un propulsore turbo, trovandoci a combattere contro colossi come Ferrari, BMW, Ford e Renault, da privati. Arrivavamo da una consolidata esperienza come costruttori in F.2, ma ci trovavamo davanti ad una avventura tutta da scoprire in F.1 . Un piccolo team con una macchina con pochi chilometri alle spalle – costruita con una scocca in sandwich di alluminio, honecomb, con interposta fibra di carbonio e kevlar – dovevamo imparare tutto, dalle procedure di pista a conoscere la vettura. Ricordo con piacere che in quegli anni l’assegnazione dei box era casuale, e non dettata dall’ordine in campionato. Pertanto potevi trovarti in mezzo tra Ferrari e McLaren o Williams, Lotus e Renault con la possibilità di osservare il loro lavoro e quindi di incamerare esperienza”, analizza il manager faentino

Il passaggio dalla F.2 alla F.1 è stata la conseguenza di una strategia Aziendale, che prevedeva di costruire una vettura con cui correre direttamente, e non per rivenderle a terzi. Eravamo arrivati al punto di avere un organico  numeroso per costruire e gestire una F.2, ma non ancora strutturati per la massima serie. Si rese necessario comunque un salto di categoria.  Avevamo dimostrato di saper costruire telai, ma il nostro tallone al debutto era certamente il cambio di motorizzazione a stagione inoltrata. Insieme alla Tyrrel eravamo gli unici equipaggiati con un aspirato e, nonostante la loro esperienza, riuscivamo a lottare alla pari. Mi fa piacere sottolineare che con il sistema attuale di assegnazione punti, nonostante tutti i problemi di gioventù incontrati,  avremmo potuto conquistare già nella prima stagione i primi punti nel Mondiale, grazie all’ottavo posto di Martini in Australia”.

Per il debutto in F.1 Gian Carlo Minardi si affidò al piede di un giovanissimo Pierluigi Martini, nipote di Giancarlo Martini, che firmerà con la scuderia faentina la bellezze di 103 GP “Sono passati un po’ di anni, ma è stato un giorno di grandissima emozione per tutti. Si respirava una bellissima atmosfera. All’interno del team primeggiava la passione e la voglia di far bene. E’ stato un week end non privo di problemi, ma l’inizio di una nuova avventura” commenta Pierluigi Martini

Guarda il video con le interviste a Gian Carlo Minardi e Pierluigi Martini targate 1985

Gp USA – IL PUNTO

Il Gran Premio USA, penultimo round del Mondiale, ci ha regalato qualche bella battaglia con i suoi campioni Webber, Hamilton e Alonso, ma soprattutto ci ha consegnato una Lotus e un Grosjean in forte crescita.

Escludendo come al solito le due Red Bull, o perlomeno la RB #1 che ancora una volta ha dimostrato di poter giocare con i suoi avversari, Romain ha dimostrato di poter essere una prima guida per il futuro prossimo chiudendo a soli 6” dal Campione del Mondo, inserendosi tra le due macchine più competitive del lotto. Merita certamente un 9 in pagella per la partenza e gestione gara. Ha provato ad infastidire Sebastian Vettel segnando il giro più veloce in gara, poi regolarmente battuto dal “biondino” il giro successivo. Può essere una garanzia per il suo team che in questo finale di stagione ha dimostrato di aver recuperato qualcosa alla Red Bull, nonostante la non felice decisione di sostituire Kimi con Kovalainen. Probabilmente il lavoro svolto da Valsecchi all’interno del team meritava una chance. Peggio di così….. anche se nel post gara il finlandese è stato giustificato puntando il dito verso dei problemi tecnici.

Ottimo lavoro per Lewis Hamilton che si è difeso da un Fernando Alonso che, forse, ha spremuto più del dovuto le sue gomme. Una Ferrari in difficoltà per tutto il week end saluta Austin con il quinto posto dello spagnolo e un disperso Massa. Mi auguro che qualcosa non abbia funzionato, anche se il brasiliano ha sofferto pesantemente per tutto il fine settimana. Nonostante una gara strepitosa di Nando, in cui ha lottato con il coltello tra i denti, 29 sec. dal vincitore restano tanti, troppi. Fernando ha cercato di limitare i danni nei confronti di una Mercedes che ha portato entrambe le vetture in zona punti. La sfida finale per il secondo posto tra i costruttori si sposta così in Brasile, a casa di Felipe, tra soli sette giorni. Certamente non potranno dormire sonni sereni anche in vista dell’ottimo stato di saluto della Lotus, subito alle spalle del Cavallino.

Ancora una bella prestazione da parte del neo-silurato Sergio Perez che ha dimostrato che non doveva essere lui ad essere scaricato.  Ha solo 22 anni ed è in netta crescita. Anche in ottica 2015 (McLaren-Honda) forse andavano fatte scelte diverse. Abbiamo un Jenson Button – a fatica ha portato a casa un punto – che mi sembra sulla via del tramonto.

Ancora punti per Nico Hulkenberg e la sua Sauber che avrebbe meritato di conquistare la zona punti anche con Gutierrez. Peccato per la penalità ottenuta in qualifica. Mi ha sorpreso Bottas. In casa Williams hanno fatto scelte retroattive rispolverando soluzioni targate 2012 che hanno ripagato. Valtteri si sta confermando pilota da F1

Gp USA – PRESENTAZIONE

Tra i circuiti legati alla nuova generazione il tracciato di Austin è senza alcun dubbio quello più interessante per le sue caratteristiche tecniche. Quest’anno si attendono temperature sotto la media stagionale e la scelta Pirelli di portare Hard e Medium potrebbe creare alcuni problemi a qualche team, Ferrari compresa. Stiamo assistendo a una bella lotta tra i costruttori con la Scuderia di Maranello impegnata a raggiungere la Mercedes, con la Lotus pronta a tentare il colpaccio e scavalcare il Cavallino. L’uscita di scena di Kimi – ha fatto bene a farsi operare per non compromettere anche la prossima stagione – ma soprattutto la scelta Lotus potrebbero rendere difficile la rincorsa al terzo posto.

Non da meno la lotta per il quinto posto tra McLaren e Force India. Fino a qualche Gran Premio indietro sembrava tutto già deciso, ma le ultime prestazioni targate Di Resta e Sutil hanno riportato in corsa il team che nelle ultime due uscite ha conquistato la bellezza di 15 punti. Ora il gap è di soli 18 lunghezze, quindi ancora tutto può succedere. Il cambio Perez-Magnussen potrebbe destabilizzare la serenità del team in favore della scuderia del magnate indiano Vijay Mallya

Austin sarà un week end da bollino rosso per il traffico nei retro-box in previsione non solo 2014, ma anche in ottica 2015, come ci fanno intuire le novità delle ultime ore. Era da tempo che non assistevamo ad un mercato così attivo e, forse, anche un po’ pazzo, figlio di certi regolamenti.    Ma andiamo con ordine:

– in casa Lotus, dopo aver sondato il terreno per Maldonado, Hulkenberg e Schumacher, ha puntato su Kovalainen lasciando parcheggiato nel box il suo terzo pilota Valsecchi. Una scelta che deve far certamente riflettere tutti, soprattutto quei ragazzi che si accingono a firmare dei contratti da terzo Pilota, senza avere garanzie. I dirigenti Lotus hanno preferito un pilota certamente con dei gran premi sulle spalle, ma fermo da un po’ di tempo, piuttosto che scommettere su un giovane che ha lavorato con loro un anno dimostrando di saper andare forte. La colpa però l’attribuisco a questi regolamenti, veramente demenziali che non permettono a questi giovani di mettersi in evidenza e di fare esperienza.  Scelta che certamente non condivido e che mi lascia alquanto deluso.

–  in casa McLaren arriverà invece Magnussen, al posto di Perez. Il messicano è stato più volte criticato, ma onestamente ha fatto bene mettendo alla frusta anche Jenson Button. Credo che questa scelta vada letta più in ottica 2015 (collaborazione Honda) che una bocciatura per Perez.

A questo punto ci saranno molte trattativa dietro le quinte. Abbiamo due piloti come Perez e Maldonado a piedi che possono contare su appoggi milionari. Pastor ha messo nel suo mirino il sedile Lotus, così come Perez che potrebbe guardare anche in casa Force India e Sauber tutto questo a discapito di “Hulk” il quale potrebbe restare attaccato al sedile della Sauber con la collaborazione della Ferrari.

Ci aspettano quindi due gran premi caldi per formare il puzzle della prossima stagione.

Una PS04B a Casa Ferrari Modena

Al Museo Casa Enzo Ferrari, in occasione dell’esposizione “Grand Prix: le Monoposto del Campionato di Formula 1″ ha fatto il suo ingresso la Minardi PS04B, la monoposto con la quale il Minardi Team ha preso parte alle prime gare nel Mondiale di Formula 1 2005 prima di far esordire la PS05, la ventunesima vettura del team faentino che ha corso l’ultimo Gran Premio in Bahrein con i driver Patrick Friesacher, Robert Doornbos e Christijan Albers

Nata dal genio dell’ing. Gabriele Tredozi, la PS04B è visibile all’interno della mostra che vuole celebrare i 40 anni di passione e velocità, in un inedito percorso dal forte valore culturale e sportivo che accoglie vere e proprie opere d’arte dell’ingegneria motoristica per far rivivere un Gran Premio fuori dagli schemi, una griglia di partenza che sintetizza un sogno impossibile nella realtà, dove i più grandi piloti della storia e le migliori macchine di sempre tornano a sfidarsi sul campo.

La Minardi PS04B, oggi di proprietà dell’Ing. Tredozi, è circondata da vere e proprie leggende che hanno entusiasmato migliaia di appassionati come la Ferrari 312 T del mondiale 1975 di Niki Lauda, la Williams del grande e indimenticato Ayrton Senna o la McLaren MP 4/4 che con Senna e Prost, si aggiudicò nel 1988 15 gran premi su 16, solo per citarne alcune. La mostra, situata nell’avveniristico “cofano” giallo che abbraccia la casa natale di Enzo Ferrari, resterà aperta fino al 28 gennaio 2014

Gp Abu Dhabi – IL PUNTO

La supremazia dimostrata ancora una volta dalla Red Bull è veramente disarmante. 32” di distacco tra due compagni di scuderia è qualcosa di raro e incredibile. Nonostante una gara magistrale da parte di Mark Webber, si è beccato un distacco di oltre mezzo minuto da Sebastian Vettel che continua a fare tutto quello che vuole. Ci manca che si fermi a prendere anche un caffè…. Credo che sia la prima volta nella storia della F.1 che all’interno di un medesimo team si verifichino distacchi simili, anche perché stiamo parlando di due prime guide. Nel 2010 Webber avrebbe meritato di vincere il Mondiale, perso proprio ad Abu Dhabi a vantaggio del tedeschino.

Sinceramente rimango basito da questa supremazia che andrebbe vista anche in ottica 2014. Se gli altri team non saranno in grado di trovare il bandolo della matassa, ci sarà poco da raccontare nonostante un cambiamento tecnico così importante.

Arrivando alla gara sullo Yas Marina Circuit, abbiamo assistito ad un bel gran premio giocato su strategie e tattiche, con una Ferrari in grado di ottimizzare il potenziale, supportata da un grande Fernando Alonso. Dopo un sabato difficile ha conquistato un prezioso quinto posto, portando a termine una buona rimonta su Massa, Hamilton e Di Resta, segnando negli otto giri finali costantemente il giro più veloce della gara.  Altrettanto positiva la corsa di Massa, anche se la Mercedes è stata più brava, portando il suo vantaggio a undici lunghezze su Maranello grazie al terzo posto di Rosberg e al settimo di Hamilton. Ancora una volta Nico ha messo in difficoltà il compagno all’interno del team. Ci sono ancora due gare e molti punti in palio. Pertanto la lotta al secondo posto tra i costruttori resta aperto. Con il risultato di oggi lo spagnolo ha praticamente messo in cassaforte il secondo posto tra i piloti, aiutato anche dal ritiro di Kimi Raikkonen. Il finlandese ha vissuto un week end nervoso, ma da professionista mi aspetto che porti a termine la stagione. Il team non risolverà la pendenze nei suoi confronti, ma troveranno altre strade. Pertanto vedo difficile l’esordio del nostro Valsecchi. Positivo risultato per la Force India che piazza la sua vettura tra una Ferrari e una Mercedes. Meritano certamente la posizione che occupano, coadiuvati dai piloti che sfruttano molto bene le gomme. Bravo Perez, ancora una volta davanti a Button.

Il sorpasso di Alonso su Vergne sotto investigazione? Resto dell’idea che sia fondamentale avere tra i commissari sempre un medesimo pilota che abbia un’uniformità nei giudizi. In questo week end abbiamo avuto Martin Donnelly, che ha corso solamente due stagioni in F1 tra l’89 e il ’90. In tutti questi anni il mondo delle corse è cambiato radicalmente. Pertanto mi sembra troppo forzato come arbitro. C’è bisogno di un pilota con esperienze “fresche”, in grado di interpretare e intuire al meglio le diverse situazioni. La mia filosofia è quella di lasciar correre, restando severi davanti alle situazioni di pericolo. Spettacolare il sorpasso di Alonso. Vergne non si aspettava un suo attacco, uscendo dalla corsia box. Diverso l’episodio legato ad Hulkenberg che, insieme al team, ha creato una situazione di pericolo ripartendo dai box.

Ancora complimenti a Sebastian Vettel, non soltanto per la sua vittoria, ma anche per lo spettacolo che ha regalato al pubblico. Mi auguro che a lui non arrivi una nuova multa.

Tra 15 giorni, ad Austin, assisteremo ad un nuovo capitolo nella lotta tra Ferrari e Mercedes per il secondo posto.

Gp Abu Dhabi – Presentazione

A sette giorni dai titoli di Sebastian Vettel e della Red Bull il circus della Formula 1 è pronto a tornare in pista per il terz’ultimo appuntamento al Yas Marina Circuit di Abu Dhabi.

Sarà un Gran Premio prevalentemente finalizzato alla conquista del secondo posto nei mondiali Piloti e Costruttori, con piloti e team pronti a lottare per gli ultimi punti in palio, per consolidare sedili, posizioni o per aspirare a nuove avventure. Mi aspetto comunque una Red Bull arrembante, pronta a non fare nessun regalo. La vera sfida sarà alle loro spalle. Viste le alte temperature dell’asfalto e dell’atmosfera le gomme Pirelli saranno ancora una volta una componentistica importante.

Ho l’impressione che sarà un week end giocato molto dietro le quinte causa i diversi punti interrogativi che aleggiano intorno al 2014, come i sedili liberi e il numero dei motori utilizzabili. Abbiamo ancora diversi posti vacanti come in casa Lotus, attenta a trovare il sostituto di Raikkonen guardando sia il portafoglio che la tecnica e alla Williams con un  Maldonado deciso a salutare la compagine inglese per approdare alla corte di Eric Boullier. Dal Canto suo la scuderia di Grove, qualora trovasse un accordo importante dal lato economico, potrebbe ingaggiare Felipe Massa. Sul fronte propulsori, considerando le numerose novità tecniche che saranno introdotte (Motor Turbo 1.6 congelato nel numero dei giri, limiti nei consumi, nuovi “sistemi di recupero di energia” MGU-K e MGU-H), il poco tempo per provare in pista e il numero di gare in calendario, cinque unità all’anno per pilota potrebbero essere veramente troppo poche. Non sarà facile infatti nell’immediato trovare la giusta affidabilità e il giusto equilibrio. Pertanto potremmo assistere a qualche “fumata” di troppo. Il bello però di queste novità e che tale tecnologia potrà essere sicuramente trasferita alle macchine di serie.

Ci aspetta quindi un 2014 estremamente impegnativo sul lato tecnico, ma ingegneri e tecnici sapranno come sempre porre rimedio. I cambiamenti comporteranno grandi sforzi economici per tutti e i piccoli team di affideranno alla tecnologia dei grandi costruttori. Storicamente le modifiche ai regolamenti portano ad un cambio delle forze in campo. Oggi abbiamo una Red Bull inavvicinabile e credo che faranno parlare di se anche nel domani, ma potremo assistere alla crescita di qualche altro team.

Gp India – LE PAGELLE

Sebastina Vettel 9  Quattro titoli mondiali a 26 anni che rimarranno nella storia. Come al solito è stato in grado di fare quello che gli pareva. Ho apprezzato molto i burnout davanti al pubblico  (mai lo avrei moultato), per poi inginocchiarsi e baciare la sua macchina. Un gesto che l’ha reso certamente simpatico e che ha fatto capire quanto debba ringraziare la Red Bull

Nico Rosberg 8  Con il coltello tra i denti sta cercando (e per ora riuscendo) di portare via il secondo posto alla Ferrari

Romain Grosjean 9+  Il voto più alto della giornata però spetta a  lui che si è dimostrato più forte degli errori del suo muretto. Da 17esimo a terzo con una gara eccezionale

Kimi Raikkonen 8 Ha fatto una scelta particolare. Certamente il suo compagno è stato più bravo a sfruttare le gomme. Il suo capolavoro è stato vanificato con un pit stop in extremis. Resta la soddisfazione per aver segnato il giro più veloce in gara. Complimenti anche alla Lotus che sta vendendo cara la pelle. Potrebbe essere il giudice per il secondo e terzo posto tra i costruttori

Felipe Massa 8  Correre da separato in casa non è cosa facile. Certamente vorrà sia lasciare un bel ricordo in Ferrari sia assicurarsi un futuro in F.1 Il quarto posto può essere di buon auspicio per recupere il distacco dalla Mercedes

Fernando Alonso 6  “Andare al mulino ci si infarina” Molto sfortunato al via, ma non l’ho visto concentrato come in tante altre occasioni. La sequenza dei tempi ci ha fatto capire che avrebbe potuto lottare con Rosberg per il secondo posto, ma il nervosismo era notevole.

Sergio Perez 7+  Ha utilizzato al meglio la sua vettura migliorando gara dopo gara. Dopo esser stato messo in discussione in una parte di campionato ora mette in ombra Jenson Button. In casa McLaren si preparano i giochi 2015.

Lewis Hamilton 7 Un po’ in difficoltà. Non riesce a sfruttare al 100% il potenziale della sua vettura, diversamente dal suo compagno. Aveva ripreso le redini del team, ma ora è dietro a Rosberg

Force India 6 L’aria di casa gli ha fatto bene. Dopo una parentesi negativa sono tornati in zona punti con entrambi i piloti portando a termine un buon week end. Ormai il sesto posto è sicuro

Toro Rosso 6- Un punticino non è molto soprattutto considerando lo zero dei diretti avversari della Sauber. Anche se mancano ancora tre gare credo che per loro sia difficile recuperare il gap. Da faentino gli auspico un buon finale di stagione

 

Gp India – IL PUNTO

Cosa possiamo ancora dire… Abbiamo assistito nuovamente ad una supremazia disarmante, difficile anche da commentare. Ancora una volta Vettel è stato in grado di fare quello che gli pareva. Con i due titoli assegnati (Piloti e Costruttori) ci aspetta un finale di stagione Thriller per la Ferrari che dovrà lottare con il coltello tra i denti fino alla fine per conquistare almeno il secondo posto. Le prestazioni di Rosberg ed Hamilton non possono far dormire sonni sereni agli uomini in rosso. Il titolo di vice-campione resta certamente alla loro portata in quanto abbiamo ancora tre gare (Abu Dhabi, Austin e San Paolo) e molti punti in palio.

Nel caso di Webber e Alonso la sfortuna ci vede proprio bene. Ancora una volta l’australiano è stato costretto ad un ritiro in una domenica in cui avrebbe potuto lottare per posizioni importanti, mentre lo spagnolo è stato coinvolto in un contatto nelle prime curve, sprofondando nelle retrovie. Analizzando la progressione dei tempi si capisce che è stata persa un’occasione importante per mettere in cassaforte punti preziosi in ottica mondiale.

Escludendo l’extra-terrestre Seb, bisogna sottolineare la prestazione della Lotus di Grosjean, bravissimo a sfruttare le gomme, e di Raikkonen che ha fatto l’impossibile per stravolgere l’ordine di arrivo segnando il miglior giro in gara proprio sul finale dopo il pit stop. Buon quinto posto per la McLaren con Perez che si piazza davanti alla Mercedes di Hamilton. Buon week end per Felipe Massa che ha sfruttato al massimo il potenziale della sua F138 tenendo dietro Lewis, ma non Nico. Un Massa così pimpante e aggressivo, nonostante il fine rapporto con Maranello, è di buon auspicio per recuperare il divario di quattro punti che li separa dalla Mercedes. Un solo punto recuperato dalla Toro Rosso (con il decimo posto di Ricciardo) che non sfrutta il week end poco favorevole della Sauber.

Abbiamo avuto quindi la conferma che la maggior parte dei team si equivalgono, assistendo ad un buon campionato di Serie B. Tutto questo è molto preoccupante pensando a quanto poco tempo ci sia tra il 24 novembre e l’inizio del nuovo mondiale per provare a stravolgere un gap così potente. Voci da Bar danno un Newye molto attivo, pronto a stravolgere la filosofia di costruzione delle macchine. Nonostante un cambiamento tecnico così drastico i “bibitari” resteranno gli uomini da battere. Abbiamo sempre assistito a cicli vincenti da parte di team, ma quello targato Red Bull certamente è il più importante.

Tra sei giorni si tornerà in pista con un Vettel determinato a non regalare niente ai suoi avversari. Si riaccenderà quindi la sfida per il secondo posto, il primo tra gli sconfitti.

Gp India – PRESENTAZIONE

Possiamo tranquillamente ammettere che il countdown verso il quarto sigillo di Sebastian Vettel è ufficialmente iniziato. Se non dovesse arrivare in India, certamente il biondino di casa Red Bull potrà aprire le danze, sette giorni dopo, dando inizio ai festeggiamenti sullo sfondo di Abu Dhabi. Arrivati a questo punto non credo ci siano tante alternative. 90 lunghezze sono incolmabili anche se la matematica parla ancora di 100 punti in palio da qui al 24 novembre. Possiamo dire che si tratta di un capitolo decisamente chiuso. Mi aspetto un’altra gara a sè da parte di Seb.

Completamente diverso invece il discorso per le posizione alle sue spalle. Abbiamo una lotta apertissima a tre (Ferrari, Mercedes, Lotus con Alonso, Raikkonen ed Hamilton) per il secondo e terzo posto nel mondiale costruttori e piloti, racchiusi in una manciata di punti. Se abbiamo una Lotus che incalza la Mercedes, la Ferrari non può certo dormire sonni sereni, soprattutto se Felipe Massa non comincia a portare punti pesanti per consolidare il secondo posto.

Interessante battaglia anche nelle retrovie tra Sauber e Toro Rosso per il settimo posto. Nelle ultime uscite la scuderia di Faenza ha battuto la fiacca, e si è fatta rosicchiare tutto il vantaggio accumulato nella prima parte di campionato. Ora è costretta ad inseguire la scuderia svizzera con un ritardo di 14 lunghezze.

Proprio queste lotte potranno essere il leitmotiv di un Gran Premio d’India che si appresta a chiudere i battenti, dopo solo tre edizioni. Molto probabilmente non vedremo più i 5121 mt del Buddh International Circuit in calendario, soprattutto per cause burocratiche. Non sono stati risolti i problemi con la dogana e le difficoltà legate al fatto di dover effettuare anche temporanee importazioni, sarà la causa che allontanerà la Formula 1 da questa realtà.

Paesi come India, Cina e Corea sono estremamente importanti per il settore auto e commerciale e per questo è importate fare questi “esperimenti”, anche se va a discapito del “vecchio continente”. E’ chiaro però che i Governi debbano adeguarsi a determinate formalità per evitare di cadere in problematiche difficili da risolvere. Parallelamente poi abbiamo nuovi scenari che si potranno trasformare in solide realtà. Purtroppo i circuiti occidentali, oltre a soffrire la crisi economica, devono affrontare problemi di spazio e aggiornamenti alle nuove norme di sicurezza non di facile attuazione in quanto inglobati all’interno di realtà difficilmente modificabili.

Chiacchere da Box… 2014 e non solo

Tutti gli sforzi dei Motoristi sono rivolti al 2014 e non sono poche le difficoltà che stanno incontrando. E’ il momento di fare il punto della situazione con l’aiuto di amici a suo tempo vicini al alla Minardi F.1 Team ed altri che sono costantemente a contatto con la ribalta. Vorrei andare oltre i tanti articoli  molto dettagliati sotto il profilo tecnico già comparsi su molte testate sportive e fare una panoramica a ruota libera basata sulle “chiacchiere da box”.

I  principali problemi che i costruttori stanno affrontando in previsione 2014 ( Ferrari – Mercedes – Renault) sono  Consumo – Potenza – Affidabilità, ma il vero handicap è la mancanza di test in pista. Si lavora solo nelle sale prova che, pur sofisticate, non posso riprodurre fedelmente le problematiche che si potrebbero verificare sulle vetture in pista.

Con la collaborazione dei fornitore l’affidabilità sta migliorando, ma stiamo sempre parlando di risultati ottenuti al banco prova. La situazione potrebbe cambiare con l’installazione dell’unità motore nella vettura e l’uscita in pista, in quanto è veramente difficile riprodurre nel dettaglio tutte le variabili.

Le informazioni che abbiamo raccolto ci fanno intuire che i tre propulsori potrebbero racchiudersi in  una forbice compresa tra i 610-620 cv. Le attenzioni dei progettisti sono indirizzate sull’ottimizzazione dei consumi, piuttosto che  sulla ricerca della potenza massima. La vera spada di Damocle per il 2014 sarà infatti il limite imposto dei 100 Kg di carburante. Consumi eccessivi  potrebbero essere penalizzanti in gara e pare che tutti siano ancora alla ricerca del giusto equilibrio.

Voci di corridoio inoltre riferiscono che tutti i Costruttori paventano in via teorica il problema del pattinamento, in particolare,  in seconda e terza marcia (effetto coppia-erogazione di potenza-pneumatici). Con le Pirelli attuali quindi diventa importante conoscere quanto prima le specifiche degli pneumatici 2014. Non aggiungo altro, perché sulle interpretazioni regolamentari tutti stanno rincorrendo soluzioni adeguate, senza scordare che il 2014 vedrà anche il debutto di nuovi “sistemi di recupero di energia”: l’MGU-K ( in pratica il vecchio Kers) ed il neonato MGU-H, tutto nuovo e da collaudare e di non facile assemblaggio nella vettura. Non dimentichiamoci che mancano solo quattro mesi alla consegna del motore base alla FIA !

Alla panoramica 2014, unirei una riflessione sul 2015. Certo l’arrivo della Honda, cuore pulsante della futura McLaren, anche la Porsche potrebbe aprire i suoi orizzonti alla Formula 1. Nonostante non abbiano per il momento nessuna collaborazione con team, stanno provando un propulsore al banco prova (i ben informati parlano di un’unità non seconda a nessuna in termini di cavalli, consumi e affidabilità). Stiamo parlando di due Costruttori che hanno nel loro DNA la storia e l’esperienza vincente sulle motorizzazioni turbo (mi piace sottolineare anche che hanno sempre utilizzato questa tecnologia nella produzione di serie).

La Honda, da indiscrezioni, pare stia toccando i 640 cavalli, non pochi in più rispetto agli avversari, con ottimi consumi. Voci dal Giappone, danno addirittura certa la prova in pista con un telaio ibrido. L’opportunità, per la Honda, di provare per tutto il 2014  il propulsore, avvalendosi della collaborazione McLaren/Mercedes, potrà rappresentare un vantaggio tecnico eccezionale e potrebbe rivelarsi vincente per il 2015.

Sono “chiacchiere da Box”, ma è certo che molto bolle in pentola e se ne vedranno delle belle; sarà tutto da scoprire! Ci aspettano un inverno ed una primavera incandescenti.

Record di punti per Fernando Alonso

Anche se la leadership nel Mondiale è lontana 90 punti, con il quarto posto conquistato in Giappone Fernando Alonso può consolarsi con il primato nella classifica di tutti i tempi, portando il suo bottino personale a 1571 punti, contro i 1566 del sette volte Campione del Mondo Michael Schumacher.

Tutto iniziò la bellezza di 213 Gran Premi fa (grazie all’intuito e all’occhio vigile di Gian Carlo Minardi), quando sulla griglia di partenza del Gran Premio d’Australia 2001 faceva il suo esordio un giovanissimo Fernando (19enne), pronto a difendere i colori del Minardi Team.

In quella stagione la scuderia faentina firmò tre arrivi nella top ten, grazie a due noni posti di Marques in Brasile e Canada e al decino posto di Alonso in Germania, ma senza alcun punto mondiale (i punteggi erano destinati solamente alla top six) “Con i punteggi di oggi forse la storia del Minardi Team sarebbe andata diversamente. Il nostro bottino complessivo sarebbe stato di 446 punti” analizza Gian Carlo Minardi “Devo fare i complimenti a Fernando per l’obiettivo raggiunto. Fin dai primi giri in F1 avevo avuto l’impressione che avesse una marcia in più e nel 2001 fece una stagione bellissima con noi, prima di passare alla corte di Briatore come test driver. Immediatamente si è visto che sarebbe stato un pilota vincente” conclude Minardi “Ora raggiunge la soglia dei 1571 punti, dopo due titoli mondiali. Mi auguro che possa arrivare presto il terzo.

Complimenti Campione da Gian Carlo Minardi e Team Minardi