Viaggio all’interno della Formula 1 – Regolamenti Tecnici 2014

Dopo aver analizzato il Regolamento Sportivo tuffiamoci di getto tra le novità Tecniche che hanno scompigliato, non poco, il sonno di ingegneri, team principal e piloti. Insomma le novità sono veramente tante, così come gli scenari che potrebbero aprirsi e le incognite a cui andremo incontro già alla prima gara in Australia, a Melbourne

Jerez e Bahrein – comprese le dichiarazioni dei protagonisti – ci hanno dato un primo assaggio di quanto sia complicato far dialogare tutta la tecnologia installata sotto la carrozzeria e il cofano motore di queste nuovissime vetture – propulsori Turbo V6 e batterie elettriche – Nei dodici giorni di test le bandiere rosse non sono mancate e questo è un termometro abbastanza significativo per farci capire quanto lavoro si debba ancora affrontare. Molti team non sono stati in grado di completare la distanza di un Gran Premio e, se lo hanno fatto, hanno dovuto rinunciare al Kers, oltre che limitare i numeri dei giri dei propulsori. A Melbourne nessuno sfrutterà a pieno i 15.000 giri/min. Gli occhi di tutti gli addetti ai lavori sono rivolti principalmente a due componenti: Affidabilità e Consumi.

Affidabilità, in quanto solamente percorrendo giri e chilometri si può provare a portare all’esasperazione le varie componentistiche, oltre che far venire a galla tutte le problematiche, e solo con l’affidabilità si vede la bandiera a scacchi. Consumi, perché da quest’anno è stata introdotta la regola di un consumo di benzina non maggiore di 100 kg/ora e attualmente è uno dei problemi maggiori non ancora risolti dai Team. Già solo per questo credo che la regola “Chi va piano va sano e lontano” potrà trovare molti seguaci.

Prendendo in considerazione questi due aspetti ecco quali scenari potrebbero aprirsi, soprattutto in vista dei primi appuntamenti

SAFETY-CAR:  una variabile da non sottovalutare. Le bandiere rosse non sono mancate nei Test collettivi e di conseguenza l’attività in pista per i commissari è stata notevole. La mancanza di affidabilità potrebbe portare ad un uso sfrenato della safety-car in quanto, quest’anno, i tempi di intervento potrebbero allungarsi notevolmente. I commissari infatti, prima di poter intervenire sulle vetture, dovranno aspettare l’accensione dei nuovi led-verdi installati sulle vetture. Di conseguenza la Direzione gara potrebbe intervenire in tal senso.  Inoltre, un maggior uso della vettura di sicurezza, porterebbe ad avere un tempo maggiore da coprire a velocità ridotta con l’inevitabile innalzamento delle temperature – uno dei problemi per i motorizzati Renault – oltre che ad un maggiore accumulo di energia. Lascio a voi immaginare le conseguenze.

SICUREZZA IN PISTA: mentre i piloti sono obbligati a fare delle vere acrobazie da circo per uscire velocemente dalla vettura senza toccare troppo la carrozzeria, i commissari dovranno attuare tutte le procedure che saranno loro impartite  prima di poter intervenire sulla vettura.

TEMPISTICHE DI RIPRISTINO: la complessità dei sistemi e delle vetture è evidente anche dalla lievitazione esponenziale dei tempi di ripristino delle varie componentistiche. Per la sostituzione di un cambio o di un propulsore i tempi di intervento si sono dilatati in modo esponenziale. Pensiamo a cosa potrebbe succedere se il problema si verificasse prima delle qualifiche. Le vetture potrebbero non essere pronte in tempo per entrare in pista, e probabilmente si dovranno rivedere gli orari di accesso ai Box da parte degli addetti ai lavori. Oggi i regolamenti prevedono che, entro tre ore e mezza dal termine delle qualifiche, tutte le vetture utilizzate siano coperte e pronte a ricevere i sigilli FIA, in modo tale da poter rimanere sotto sorveglianza fino al giorno successivo. Dopodiché, salvo deroga della FIA, nessun intervento è più ammesso.

LIMITE 107%: Alla fine del primo turno in Bahrein il 40% delle vetture non sarebbe risultata  qualificata causa un tempo sul giro superiore del 107% rispetto al miglior riscontro cronometrico (di Nico Rosberg). Il panorama è migliorato notevolmente nell’ultima quattro giorni dove solamente la Lotus sarebbe rimasta esclusa, ma con questi problemi lo spada di Damocle resta.

CHIMICA: con l’introduzione dei V6 Turbo e l’arrivo dell’ MGU-K e MGU-H, la FIA ha stabilito che i propulsori non devono consumare più di 100 kg/ora di carburante. Per ovviare a questo grande limite potrebbe fare il suo ingresso la Chimica, attraverso sostanze/solventi che alterano il peso specifico della benzina. Solventi che poi sarebbero in grado di evaporare e quindi non rintracciabili. Potrebbe essere il doping della F.1 Grande attenzione è stata attribuita anche ai lubrificanti per i cambi dove la Mercedes sembra essere leggermente avvantaggiata su Ferrari e Renault.

Insomma, c’è tanta carne al fuoco e ci aspetta un avvio di stagione problematico e di difficile interpretazione, con un super lavoro da parte di tutti i componenti dei Team. Rispetto agli anni passati, dove si partiva da una tecnologia molto avanzata e rodata, la curva di apprendimento quest’anno potrebbe essere molto più marcata col susseguirsi dei Gran Premi, e in particolar modo probabilmente dovremo attendere  l’arrivo del Circus in Europa per constatare  miglioramenti significativi nelle prestazioni.

 

Viaggio all’interno della Formula 1 – Regolamenti sportivi 2014

Con oggi mancano solamente nove giorni alla prima luce verde che inaugurerà ufficialmente il Mondiale di Formula 1 2014. Le uscite di Jerez e Bahrein ci hanno fatto capire quanto siano complesse queste vetture e, di conseguenza, quanto sia difficile – se non impossibile – capire i reali valori in campo.

Quest’anno ci troviamo di fronte ad un cambiamento epocale per la F.1 che però non ha riguardato solamente la sfera tecnica, ma anche i regolamenti sportivi.

In questi giorni proveremo ad affrontare e a porre l’attenzione su aspetti che team e noi semplici appassionati dovremo tenere sotto controllo per seguire al meglio lo spettacolo. Iniziamo questo nuovo viaggio partendo dalle novità previste nei Regolamenti Sportivi

PATENTE A PUNTI: All’inizio del Campionato ogni pilota disporrà sulla propria Superlicenza 12 punti. Ogni volta che commetterà un’infrazione i commissari potranno decidere di decurtargli un certo numero di punti, a seconda della gravità. Una volta persi tutti i punti il pilota sarà costretto a restare in panchina nel Gran Premio successivo

NUOVE PENALITA’: fa il suo ingresso una nuova penalità di 5 secondi riservata alle infrazioni di minor entità da scontarsi a fine gara, se uno ha già compiuto i suoi pit-stop, oppure durante la sosta stessa. In tal caso il pilota sconta i 5”nella sua piazzola, dopodiché i meccanici potranno iniziare le operazioni di cambio gomme.

A questo punto nascono i primi problemi in quanto le penalità sono a discrezioni dei commissari, il cui gruppo di lavoro non è mai lo stesso per tutta la stagione. Non essendoci un codice scritto che stabilisce il “peso” di ogni infrazione in termini di punteggio entra in gioco il giudizio personale, che può essere diverso per ogni individuo. Non esiste quindi un unico metro di giudizio. Lo stesso vale per la penalità di 5” (non appellabile). In un’ipotetica classifica corta, aggiungere 5” sul tempo finale significherebbe perdere numerose posizioni. Anche questa decisione è lasciata libera ai commissari.. Ma andiamo avanti:

PUNTEGGIO DOPPIO E TROFEO POLE: Il Gran Premio di Abu Dhabi varrà, in termini di punteggio, il doppio, mentre sarà aggiunto un trofeo dedicato a chi conquisterà più pole position nella stagione. Continuo a trovare assurda l’idea di raddoppiare i punteggi dell’ultima gara. In questo modo un pilota potrebbe vedere vanificato l’intero lavoro di una stagione solamente in un week end, senza contare che potrebbe entrare in gioco la componente fortuna/sfortuna, piuttosto che la bravura del pilota. Sarei più propenso a premiare, in termini di punteggio, il pilota che conquista un numero maggiore di pole position. In questo modo verrebbero premiate le doti velocistiche, soprattutto se il paragone viene fatto con il primo avversario di ogni pilota, il compagno di Box.

GOMME QUALIFICHE: da questa stagione i piloti saranno chiamati a prendere il via al Gran Premio con le medesime mescole usate per la Q2. I dieci piloti si “giocheranno” la pole position in Q3 con gomme speciali – molto probabilmente supersoft.

Come dicevamo qualche riga sopra i cambi regolamentari sono i veri protagonisti della marcia di avvicinamento al mondiale e, come abbiamo visto nelle prime uscite, i problemi non sono mancati. Tra power-unit e sistemi elettrici team e motoristi hanno avuto i loro grattacapi. Nei giorni scorsi abbiamo sondato le sensazioni dei Team Principal i quali, a poco più di una settimana del Gran Premio di Australia, hanno puntato il dito contro due aspetti fondamentali, legati all’Affidabilità e ai Consumi.

Ci apprestiamo quindi ad entrare nei nuovi Regolamenti Tecnici, tra Safety-car, sicurezza, chimica, cambi… ma questa è un’altra storia

To be Continued

 

Bahrein 2 – IL PUNTO … di Gian Carlo Minardi

Ci siamo lasciati alle spalle anche l’ultima sessione di test. Il mondiale può aprire le danze.  A questo punto solamente quindi giorni ci separano dal primo Gran Premio.

Mai come quest’anno la Formula 1 è avvolta da una fittissima coltre di nebbia che rende incomprensibile a noi osservatori i valori reali in campo, anche se una cosa è certa: c’è ancora un grandissimo lavoro e l’incognita più importante è rappresentata dall’affidabilità. Nessuno è soddisfatto al 100% del lavoro svolto, dalla Mercedes alla Caterham,  e questo ci fa capire quanto sia stato poco intelligente, davanti ad un cambiamento così epocale, non organizzare un maggior numero di prove.

Tra Bahrein 1 e 2 abbiamo avuto dei grandi miglioramenti in termini di chilometri percorsi (2314 giri contro gli oltre 3280 passaggi) e prestazioni. Ogni giorno che passa va a vantaggio della competitività, ma Melbourne sarà una grandissima incognita. Credo che per i primi appuntamenti il famoso detto “Chi va piano va sano e lontano” troverà grande riscontro.

Durante gli ultimi quattro giorni di lavoro il gruppo si è compattato. Tutte le vetture sono riuscite a rientrare nel famoso limite del 107%, anche se resta il grande divario tra Ferrari-Mercedes e i motorizzati Renault. La Red Bull ha mostrato maggiori problemi, rispetto a quanto evidenziato da Toro Rosso, Lotus e Caterham, anche se dobbiamo fare un ragionamento a parte. Gli uomini RB devono difendere un titolo, diversamente dai “compagni” i cui obiettivi sono diversi. Di conseguenza l’esasperazione delle prestazioni potrebbe essere stata differente.

In casa Mercedes, la FW36 e la W05 si sono dimostrate allineate sul tempo sul giro, senza dimenticare la McLaren anche se è impossibile fare una classifica. I chilometri percorsi potrebbero essere un buon termometro e, su questo fronte, è evidente la superiorità dei propulsori tedeschi sul Ferrari (1462 passaggi per i quattro partners Mercedes contro i 948 del “club Ferrari”) Prendendo singolarmente Scuderia Ferrari e Team Mercedes, Brackley  batte Maranello 351 a 337.

Dopo aver dato un po’ di numeri, non ci resta che aspettare due settimane per volare dall’altro capo del mondo e vedere cosa ci aspetta.

Che lo spettacolo abbia inizio!

Test Bahrain – IL PUNTO… di Gian Carlo Minardi

Il Bahrain è stato il primo vero test, in quanto Jerez la possiamo considerare solamente come uno shake-down. Purtroppo, a causa di questi regolamenti demenziali, abbiamo a disposizione un’ultima uscita e, per di più, solamente tra una settimana.

I team sono chiamati pertanto ad una grande prova di forza per sistemare e preparare le vettura in vista dei primi tre/quattro Gran Premi che si correranno, tra le altre cose, dall’altra parte del mondo. Come ci si poteva aspettare le scuderia hanno dovuto affrontare diversi problemi legati all’affidabilità, che potrebbero condizionare anche i primi appuntamenti.

La Mercedes ha confermato una maggiore coesione e performance con i suoi partners. Le scelte tecniche sono state ripagate dai numerosi chilometri (oltre 1140 giri) percorsi da Mercedes (315), McLaren (299), Williams (318) e Force India (212).  La Ferrari, come Scuderia, si difende sul lato delle prestazioni in quanto non molto lontana dal binomio Rosberg-Hamilton. Più distante sul fronte “clienti”. La Sauber nell’ultima giornata ha accusato importanti problemi telaistici, mentre la Marussia risulta dispersa nel panorama affidabilità con solamente ventisei tornate all’attivo. Maranello ha quindi salutato il tracciato di Sakhir con 552 tornate.

Dei tre costruttori ancora una volta la Renault risulta in difficoltà sul programma. Anche se sono riusciti a girare leggermente di più rispetto alla Spagna, abbiamo avuto una Lotus praticamente inesistente, così come Red Bull e Toro Rosso. Solamente la Caterham ha messo insieme un buon numero di chilometri (250 passaggi) anche se con riscontri cronometrici elevatissimi. Pur di percorrere il maggior numero di strada i team motorizzati Renault hanno girato senza KERS, che in termini di tempo sul giro quest’anno equivale a cinque/sei secondi.

Tra tante incertezze è emerso un dato certo: con queste vetture qualsiasi problema tecnico è accentuato in termini di tempo per il ripristino delle vetture. Questo ci fa capire quanto siano complessi i sistemi installati.

Ci apprestiamo ad entrare in una settimana intensa che ci introdurrà all’ultimo test collettivo. Poi sarà campionato vero.

I team dovranno lavorare per arrivare a Melbourne il meno malati possibili, cercando di limitare i problemi.

In questo momento fare ulteriori analisi diventa veramente difficile, in quanto non si conoscono le configurazioni in cui le vettura hanno girato e cosa sia stato provato. Pertanto per adesso mi fermo qui

Tra Conferme e Supposizioni si va verso il Bahrain

Manca ancora più di un mese al Gran Premio di Australia e con alle spalle solo Jerez, il primo test stagionale, stiamo già assistendo a cambiamenti di  Tecnici e Team che, preoccupati per i problemi motoristici incontrati, si stanno muovendo in ottica 2015. Sembra di assistere ai movimenti del mondo del calcio, quando in pre-campionato “saltano” le prime panchine o le squadre ricorrono al mercato di riparazione.

Nonostante Renault,  Red Bull e Toro Rosso si impegnino a trasmettere tranquillità e serenità nei loro comunicati e interviste, dalle informazioni che circolano, la situazione pare più complicata del previsto e di non facile risoluzione. Sembra che in  casa Red Bull stiano esplorando  un possibile cambiamento di motorizzazione per il 2015, mentre in Toro Rosso è saltato il sesto/settimo Direttore Tecnico della loro storia. Sul fronte motori poi – dalle informazioni provenienti al di fuori dai confini nazionali –  la Renault sta provando a fare “shopping” di tecnici oltre i confini transalpini (ricevendo risposte negative), cosa praticamente mai successa prima, in quanto  ha sempre cercato di difendere, giustamente, la propria tecnologia. Queste notizie non possono che alimentare sospetti, in base a quanto si vocifera, sulla probabile esistenza di problemi strutturali del propulsore, che sembrano essere di non facile risoluzione nel breve. Alcune case costruttrici, non attualmente impegnate nel Mondiale F.1, hanno già pronto una loro personale unità e stanno valutando una loro scesa in campo, anche se rallentati dalle difficoltà di trovare partnership importanti, a meno che queste perplessità non vengano superate sfruttando  l’attuale debacle Renault. Ovviamente mi auguro di poter essere smentito già tra qualche settimana quando in Bahrain, secondo test pre-campionato, potremo vedere i miglioramenti messi in atto dai Team e dai Motoristi.

Stiamo certamente vivendo un momento caotico per la Formula 1.

Sentiamo parlare sempre più spesso di un Salary Cap da fissare in 200 milioni di dollari. Attualmente però solamente tre o quattro team superano questo tetto, mentre la realtà di tutti gli altri partecipanti è ben lontana da queste cifre e le difficoltà con le quali debbono convivere sono sotto gli occhi di tutti. Forse queste esternazioni sono alimentate per distrarre la gente dai veri problemi della F.1. Come abbiamo sottolineato in passato (oggi anche altri autorevoli personaggi del Circus confermano)  la F. 1 va  rivista in tutti suoi aspetti. Non è accettabile che oggi ci siano team con  tre Team Principal al posto di un unico Proprietario o Direttore Generale e  che una vettura non abbia più un solo padre putativo con in mano l’intero progetto della vettura. Attualmente c’è un Responsabile per l’installazione  Motore, uno dell’area Aerodinamica , uno per la Produzione, uno per la gestione pista, uno per l’elettronica ecc. ecc. In questo modo viene a mancare la visione completa del progetto, oltre ad un aggravio di costi e l’ottimizzazione delle risorse,  con aumenti esponenziali di maestranze nei Team. Questa scelta è certamente figlia dello sviluppo, ma forse non è la strada giusta. Occorre fare qualche passo indietro prima di parlare di Salary Cap.

Nei giorni scorsi avevo voluto attirare l’attenzione sull’argomento sicurezza nei circuiti e sulle strutture Tecniche della FIA. Anche qui, con soddisfazione, ho notato che il problema è stato affrontato e discusso da Professionisti che hanno evidenziato e sottolineato le criticità emerse.   Ad oggi la FIA non ha informato i circuiti e delineato linee guida su come ci si debba comportare durante il recupero di una vettura ferma in pista. La conferma è arrivata dalla Sig.ra Rossella Amadesi, Responsabile CEA Squadra Corse. I Leoni della CEA Squadra Corse sono i migliori al mondo e questo rappresenta un valore aggiunto e una maggiore tranquillità per l’organizzatore del G.P d’Italia, ma trovo assurdo che a metà febbraio non siano ancora state diramate le dovute informazioni che potrebbero prevedere, oltre a sessioni formative anche dei costi aggiuntivi derivanti dall’acquisto di nuove attrezzature o divise da utilizzare nella stagione 2014.

Tutto questo fa parte di un’altra critica da me sollevata nei confronti della FIA, ripresa dall’Ingegnere Cadringher – ex responsabile FIA per i regolamenti negl’anni 80 – su un noto settimanale (Autosprint), dove anche per lui gli uomini preposti alla stesura dei regolamenti non hanno una visione globale.

Detto questo andiamo in Bahrain, attenti ad individuare i progressi dei Team che hanno incontrato i problemi maggior a Jerez, osservando se la Mercedes confermerà la sua affidabilità e competitività e se la Ferrari, che a detta degli uomini di Maranello è in linea con le aspettative, ci darà delle indicazioni  positive sulla stagione alle porte.

Jerez – IL PUNTO … di Gian Carlo Minardi

La quattro giorni di Jerez ha inaugurato ufficialmente la nuova era della Formula 1, con una Ferrari che ha salutato il circuito spagnolo moderatamente soddisfatta e con la consapevolezza di dover lottare contro un Mercedes leggermente in vantaggio. Alonso ha dichiarato di condividere la telemetria con Kimi e sinceramente non stento a crederci. La Ferrari è l’unica Scuderia ad avere la forza di gestire due prime guide, fornendogli il medesimo materiale tecnico. Quando i tempi assumeranno il giusto valore nascerà certamente una sana rivalità, ma sarà il cronometro a dettare le strategie.

Siamo solamente in una fase embrionale e non sarebbe giusto emettere sentenze. Ora sarà interessante vedere come si comporteranno le vettura col caldo del Bahrain, anche se ho l’impressione che il motorista di Stoccarda abbia lavorato a stretto contatto con i suoi quattro partners. Hanno avuto modo di raccogliere diversi dati grazie ai chilometri inanellati da Mercedes, Mclaren, Williams e Force India, cosa che per altro è avvenuta anche con il propulsore di Maranello nonostante i problemi di Sauber e Marussia.

In casa Renault la mancanza della Lotus si sarà certamente fatta sentire considerando lo stretto rapporto che esiste tra le due aziende, ma dalla prossima uscita ci potrà essere un maggiore travaso di informazione che potrebbe andare a vantaggio anche di Red Bull Racing e Scuderia Toro Rosso, anche se le dichiarazioni di White destano qualche preoccupazione – sono state evidenziate delle differenze tra le prove indoor e in pista. I Campioni in carica hanno iniziato con il piede sbagliato e sono chiamati ad una vera e propria prova di forza. E’ in questi momenti che si vede il valore di un team.

Restando sul fronte dei propulsori, dopo Jerez sono susseguite diverse ed importanti riunioni di carattere tecnico-gestionale. Molte case automobilistiche hanno avuto occasione di osservare le prime uscite in virtù di un possibile ingresso nel Circus. Oltre alla Honda il prossimo anno potremo avere diverse new entry.

Per un quadro più completo non saranno sufficienti i test di Sakir, ma bisognerà aspettare le prime gare, non di facile interpretazione. Ad oggi ci aspettano Gran Premi con vetture più lente della GP2 dove vincerà chi sarà più bravo nella gestione della macchina e nei consumi, ovvero chi “spingerà” di meno. Questo deve far pensare molto perché potrebbe allontanare l’appassionato. Non dimentichiamoci che la F.1 deve essere la massima espressione motoristica.

Con molto piacere vengo a conoscenza che presto la Williams annuncerà l’arrivo al suo fianco di un marchio che ha scritto capitoli importanti nello sport motoristico. Mi fa piacere sia perché è un segnale importante per tutto l’ambiente sia perché si unisce ad un team che ha vissuto un 2013 particolarmente difficile. Proprio nel 1991, quando dotai la M191 coi propulsori di Maranello, anche io ero stato vicino a chiudere questa collaborazione, ma purtroppo alla fine non si concretizzò.

Gian Carlo Minardi “Non ci siamo”

Punti doppi, nuove penalità, pole Trophy… siamo sicuri che questa sia la strada giusta per rendere più avvincente il Mondiale di Formula 1? Ho l’impressione che si vogliano trovare per forza delle novità che, però, non servono allo spettacolo e a far innamorare la gente. A mio avviso servono regolamenti chiari e decifrabili, e non palliativi. Bisogna studiare qualcosa dal punto di vista del marketing per avvicinare gli appassionati, invece di continuare a chiudersi dentro questi Motor-Home, blindati più di una roccaforte.

Sarebbe bello far respirare allo sportivo l’aria del paddock, dargli la possibilità di toccare con mano il week end di gara, avere l’autografo o una foto con il suo idolo. Invece ho la sensazione che molta gente non sappia riconoscere neanche i piloti (escludendo quelli saliti sul podio).

Continuo a trovare ridicola la regola sul punteggio doppio all’ultima gara. Un pilota rischia di vedere sfumare l’intero lavoro di una stagione in un solo appuntamento. Lo stesso discorso però vale anche per i team di serie C. Oggi abbiamo una Marussia che ha conquistato il decimo posto tra i costruttori grazie ad un tredicesimo posto (suo miglior risultato), contro un quattordicesimo della Caterham. Un solo posto di differenza che però vale la bellezza di almeno 10 milioni di dollari. Hanno lottato con il coltello tra i denti per tutto il campionato. Il prossimo anno tutto il lavoro potrebbe svanire in un solo week end, magari più per fortuna dell’avversario che per bravura …

In questi giorni la FIA ha annunciato di voler aprire le porte ad un nuovo team, e subito Volkswagen, Porsche e Audi hanno declinato l’invito, in quanto già impegnati nel campionati a ruote coperte come Le Mans o Mondiali. Le cause possono essere molteplici: le case automobilistiche hanno individuato nelle gare endurance la strada per una migliore promozione e per poter trasferire la tecnologia sulle auto di serie, ma anche perché oggi è difficile trovare un partner telaistico che garantisca risultati positivi in F.1 La Porsche a inizio anno è stata vicinissima alla Red Bull, ma per vari motivi non si è arrivato ad un accordo. Sta di fatto che il prossimo anno avremo una Le Mans veramente interessante con al via colossi del calibro di Toyota, Audi, Porsche, che ci regaleranno gare giocate fino alla fine sul filo di lana. L’ingresso di queste case automobilistiche contribuirà a far crescere l’interesse verso questi campionati. La stessa Ferrari, attraverso le parole del Presidente Montezemolo, ha fatto intuire di essere interessata a questo palcoscenico. D’altronde un costruttore come Ferrari, che ha vinto il Mondiale GT2, non può non guardare questi orizzonti.

La F1 prepara il 2014 tra tante (troppe) incognite

Nonostante tre sedili abbiano trovato il loro inquilino – Maldonado e Grosjean in Lotus e Hulkenberg alla Force India – il mercato piloti 2013-2014 è ancora molto simile ad un’ingarbugliata matassa di lana. Ad oggi i posti liberi sono ben sei di cui: 1 Force India; 2 Sauber; 1 Marussia; 2 Catheram

A rendere il puzzle della prossima griglia di partenza ancora più indecifrabile e incasinato ci hanno pensato i rumors su una possibile fusione tra Marussia e Sauber, due team che non navigano in acque troppo tranquille (come molti altri in Formula tra i quali la Lotus). Anche se non facile da mettere in atto, la fusione tra Banbury e Hinwil non è proprio fantascienza considerando che entrambe le compagini hanno un contratto con la Ferrari per la fornitura dei nuovi propulsori 1.6 Turbo. Se queste chiacchiere fossero vere il mercato piloti subirebbe un rallentamento importante, in quanto verrebbero a mancare due sedili. Se consideriamo che Jules Bianchi ha già in mano un contratto per la prossima stagione con la Marussia-Ferrari (il francese, il cui manager è Nicholas Todt, fa parte della FDA) i posti disponibili scenderebbero a quattro di cui due molto appetibili (Force India e Sauber). Non dimentichiamoci che a “piedi” resterebbe un certo Max Chilton, pilota con una valigia molto piena, oltre ad un Sergio Perez seguito da Slim – uomo più ricco del mondo – attualmente senza contratto.

Come sappiamo il nuovo Mondiale porterà con sè numerose e costosissime novità, a partire proprio dal motore turbo con tutte le complicazioni che ne conseguono. Pertanto diventa importate aggiudicarsi un pilota con alle spalle una buona esperienza che possa aiutare il team a crescere dando le giuste indicazioni ai tecnici. Questo, insieme al divieto delle prove, rende difficile l’ingresso di nuove leve. Pertanto i team manager cercheranno il giusto equilibrio tra tecnica e aspetto economico. Hulkenberg è il classico pilota che, pur non avendo alle spalle aziende importanti, si “paga” lo stipendio a suon di punti e piazzamenti che si traducono in dollari derivanti dai diritti televisivi per il team.

Come dicevamo qualche riga sopra, il 2014 sarà quasi un anno ZERO per una Formula 1 che sta vivendo un momento delicato. Anno zero per le numerose novità che saranno introdotte: telai completamente nuovi, turbo, i vari sistemi di recupero energia, il limite di 100 kg di benzina… Il tutto dovrà essere amalgamato insieme, ma il tempo a disposizione è veramente poco. Mi risulta che alcune scuderie clienti non abbiano ricevuto ancora il “manichino” – la sagoma con gli ingombri dell’unità e le componenti esterne. Di conseguenza anche la definizione del telaio è indietro.

Ci aspetta una stagione ad alta tensione. Chi partirà con il piede giusto avrà in tasca il mondiale. Brawn GP insegna

Gp Brasile – IL PUNTO

Si chiude un 2013 con una bruttissima figura da parte della FIA. La decisione presa nei confronti di Felipe Massa è demenziale e credo che sia arrivato il momento anche per la Federazione di prendere dei provvedimenti per ringiovanire e uniformare il collegio. Un combattuto e bel Gran Premio del Brasile, caratterizzato da sorpassi emozionanti, è stato vanificato da decisioni di persone esterne che, cambiando gara dopo gara, non garantiscono un giudizio omogeneo. In aggiunta la penalità inflitta ad Hamilton mi ha dato l’impressione che sia stata assegnata per riequilibrare le forze in campo. Un brutto doppio errore

Complimenti a Sebastian Vettel e alla Red Bull che hanno vinto tutto. Seb ha segnato un nuovo record con 9 vittorie consecutive e 13 in un unico campionato, eguagliando Michael Schumacher, anche se il tedesco aveva conquistato questo traguardo in un campionato di 18 gran premi, e non 19 appuntamenti come il calendario 2013.  La Mercedes chiude il Mondiale al secondo posto, davanti alla Ferrari. Un grandissimo risultato per il team tedesco che però rende più importante il secondo posto tra i piloti di Alonso, considerando le differenze tecniche. Lo spagnolo si conferma il miglior pilota assoluto. Senza la penalità a Felipe, oggi il secondo posto era a portata per la Scuderia di Maranello, anche se pesano i punti mancati dal brasiliano in una parte della stagione. Ora bisognerà analizzare i problemi e trovare velocemente la soluzione perché il tempo è veramente poco, soprattutto considerando tutte le novità che saranno introdotte

Con la chiusura della stagione vanno in pensione i propulsori aspirati 8 cilindri e diversi piloti si apprestano a cambiare casacca, o vita, come Felipe Massa e Mark Webber.  L’australiano termina una stagione con il secondo posto e il terzo assoluto, dopo aver iniziato la sua carriera nel 2002 con il Minardi Team e due punti mondiali al debutto assoluto. Sono veramente pochi quelli che possono vantare questo primato. Mark saluta il circus da vero protagonista. Mi fa piacere vedere ancora una volta un podio composto da tre piloti che hanno iniziato la loro carriera in F.1 tra le mura di Faenza, di cui due con me nel Minardi Team – Fernando e Mark.

La mente ormai è rivolta già al 2014 che porterà con se un cambiamento regolamentare veramente importante, che potrebbe far riemergere diversi team portando con se anche diverse incognite, legate soprattutto alla componente motoristica. La rottura del propulsore Renault sulla Lotus deve far riflettere: se con otto motori per pilota super collaudati un team chiude la sua stagione con una fumata, non oso pensare cosa possa succedere con solamente cinque unità/pilota di nuova concezione. Mi sembra che siano stati fatti passi troppo azzardati e poco ponderati.  Se aggiungiamo che tutte queste novità porteranno ad un aumento di costi importanti allora il quadro è veramente completo. Questa è anche una delle cause per cui alcuni team di serie B non hanno completato la loro line-up. Molti sono in cerca della migliore soluzione tecnico-economica. E’ vero che la FIA deve convivere con le case automobilistiche e che il futuro dell’auto è rivolto verso i motori turbo, il kers e l’ibrido, però si deve tenere conto anche della difficile situazione economica di alcuni team.

Gp USA – IL PUNTO

Il Gran Premio USA, penultimo round del Mondiale, ci ha regalato qualche bella battaglia con i suoi campioni Webber, Hamilton e Alonso, ma soprattutto ci ha consegnato una Lotus e un Grosjean in forte crescita.

Escludendo come al solito le due Red Bull, o perlomeno la RB #1 che ancora una volta ha dimostrato di poter giocare con i suoi avversari, Romain ha dimostrato di poter essere una prima guida per il futuro prossimo chiudendo a soli 6” dal Campione del Mondo, inserendosi tra le due macchine più competitive del lotto. Merita certamente un 9 in pagella per la partenza e gestione gara. Ha provato ad infastidire Sebastian Vettel segnando il giro più veloce in gara, poi regolarmente battuto dal “biondino” il giro successivo. Può essere una garanzia per il suo team che in questo finale di stagione ha dimostrato di aver recuperato qualcosa alla Red Bull, nonostante la non felice decisione di sostituire Kimi con Kovalainen. Probabilmente il lavoro svolto da Valsecchi all’interno del team meritava una chance. Peggio di così….. anche se nel post gara il finlandese è stato giustificato puntando il dito verso dei problemi tecnici.

Ottimo lavoro per Lewis Hamilton che si è difeso da un Fernando Alonso che, forse, ha spremuto più del dovuto le sue gomme. Una Ferrari in difficoltà per tutto il week end saluta Austin con il quinto posto dello spagnolo e un disperso Massa. Mi auguro che qualcosa non abbia funzionato, anche se il brasiliano ha sofferto pesantemente per tutto il fine settimana. Nonostante una gara strepitosa di Nando, in cui ha lottato con il coltello tra i denti, 29 sec. dal vincitore restano tanti, troppi. Fernando ha cercato di limitare i danni nei confronti di una Mercedes che ha portato entrambe le vetture in zona punti. La sfida finale per il secondo posto tra i costruttori si sposta così in Brasile, a casa di Felipe, tra soli sette giorni. Certamente non potranno dormire sonni sereni anche in vista dell’ottimo stato di saluto della Lotus, subito alle spalle del Cavallino.

Ancora una bella prestazione da parte del neo-silurato Sergio Perez che ha dimostrato che non doveva essere lui ad essere scaricato.  Ha solo 22 anni ed è in netta crescita. Anche in ottica 2015 (McLaren-Honda) forse andavano fatte scelte diverse. Abbiamo un Jenson Button – a fatica ha portato a casa un punto – che mi sembra sulla via del tramonto.

Ancora punti per Nico Hulkenberg e la sua Sauber che avrebbe meritato di conquistare la zona punti anche con Gutierrez. Peccato per la penalità ottenuta in qualifica. Mi ha sorpreso Bottas. In casa Williams hanno fatto scelte retroattive rispolverando soluzioni targate 2012 che hanno ripagato. Valtteri si sta confermando pilota da F1

Gp USA – PRESENTAZIONE

Tra i circuiti legati alla nuova generazione il tracciato di Austin è senza alcun dubbio quello più interessante per le sue caratteristiche tecniche. Quest’anno si attendono temperature sotto la media stagionale e la scelta Pirelli di portare Hard e Medium potrebbe creare alcuni problemi a qualche team, Ferrari compresa. Stiamo assistendo a una bella lotta tra i costruttori con la Scuderia di Maranello impegnata a raggiungere la Mercedes, con la Lotus pronta a tentare il colpaccio e scavalcare il Cavallino. L’uscita di scena di Kimi – ha fatto bene a farsi operare per non compromettere anche la prossima stagione – ma soprattutto la scelta Lotus potrebbero rendere difficile la rincorsa al terzo posto.

Non da meno la lotta per il quinto posto tra McLaren e Force India. Fino a qualche Gran Premio indietro sembrava tutto già deciso, ma le ultime prestazioni targate Di Resta e Sutil hanno riportato in corsa il team che nelle ultime due uscite ha conquistato la bellezza di 15 punti. Ora il gap è di soli 18 lunghezze, quindi ancora tutto può succedere. Il cambio Perez-Magnussen potrebbe destabilizzare la serenità del team in favore della scuderia del magnate indiano Vijay Mallya

Austin sarà un week end da bollino rosso per il traffico nei retro-box in previsione non solo 2014, ma anche in ottica 2015, come ci fanno intuire le novità delle ultime ore. Era da tempo che non assistevamo ad un mercato così attivo e, forse, anche un po’ pazzo, figlio di certi regolamenti.    Ma andiamo con ordine:

– in casa Lotus, dopo aver sondato il terreno per Maldonado, Hulkenberg e Schumacher, ha puntato su Kovalainen lasciando parcheggiato nel box il suo terzo pilota Valsecchi. Una scelta che deve far certamente riflettere tutti, soprattutto quei ragazzi che si accingono a firmare dei contratti da terzo Pilota, senza avere garanzie. I dirigenti Lotus hanno preferito un pilota certamente con dei gran premi sulle spalle, ma fermo da un po’ di tempo, piuttosto che scommettere su un giovane che ha lavorato con loro un anno dimostrando di saper andare forte. La colpa però l’attribuisco a questi regolamenti, veramente demenziali che non permettono a questi giovani di mettersi in evidenza e di fare esperienza.  Scelta che certamente non condivido e che mi lascia alquanto deluso.

–  in casa McLaren arriverà invece Magnussen, al posto di Perez. Il messicano è stato più volte criticato, ma onestamente ha fatto bene mettendo alla frusta anche Jenson Button. Credo che questa scelta vada letta più in ottica 2015 (collaborazione Honda) che una bocciatura per Perez.

A questo punto ci saranno molte trattativa dietro le quinte. Abbiamo due piloti come Perez e Maldonado a piedi che possono contare su appoggi milionari. Pastor ha messo nel suo mirino il sedile Lotus, così come Perez che potrebbe guardare anche in casa Force India e Sauber tutto questo a discapito di “Hulk” il quale potrebbe restare attaccato al sedile della Sauber con la collaborazione della Ferrari.

Ci aspettano quindi due gran premi caldi per formare il puzzle della prossima stagione.

Gp Abu Dhabi – IL PUNTO

La supremazia dimostrata ancora una volta dalla Red Bull è veramente disarmante. 32” di distacco tra due compagni di scuderia è qualcosa di raro e incredibile. Nonostante una gara magistrale da parte di Mark Webber, si è beccato un distacco di oltre mezzo minuto da Sebastian Vettel che continua a fare tutto quello che vuole. Ci manca che si fermi a prendere anche un caffè…. Credo che sia la prima volta nella storia della F.1 che all’interno di un medesimo team si verifichino distacchi simili, anche perché stiamo parlando di due prime guide. Nel 2010 Webber avrebbe meritato di vincere il Mondiale, perso proprio ad Abu Dhabi a vantaggio del tedeschino.

Sinceramente rimango basito da questa supremazia che andrebbe vista anche in ottica 2014. Se gli altri team non saranno in grado di trovare il bandolo della matassa, ci sarà poco da raccontare nonostante un cambiamento tecnico così importante.

Arrivando alla gara sullo Yas Marina Circuit, abbiamo assistito ad un bel gran premio giocato su strategie e tattiche, con una Ferrari in grado di ottimizzare il potenziale, supportata da un grande Fernando Alonso. Dopo un sabato difficile ha conquistato un prezioso quinto posto, portando a termine una buona rimonta su Massa, Hamilton e Di Resta, segnando negli otto giri finali costantemente il giro più veloce della gara.  Altrettanto positiva la corsa di Massa, anche se la Mercedes è stata più brava, portando il suo vantaggio a undici lunghezze su Maranello grazie al terzo posto di Rosberg e al settimo di Hamilton. Ancora una volta Nico ha messo in difficoltà il compagno all’interno del team. Ci sono ancora due gare e molti punti in palio. Pertanto la lotta al secondo posto tra i costruttori resta aperto. Con il risultato di oggi lo spagnolo ha praticamente messo in cassaforte il secondo posto tra i piloti, aiutato anche dal ritiro di Kimi Raikkonen. Il finlandese ha vissuto un week end nervoso, ma da professionista mi aspetto che porti a termine la stagione. Il team non risolverà la pendenze nei suoi confronti, ma troveranno altre strade. Pertanto vedo difficile l’esordio del nostro Valsecchi. Positivo risultato per la Force India che piazza la sua vettura tra una Ferrari e una Mercedes. Meritano certamente la posizione che occupano, coadiuvati dai piloti che sfruttano molto bene le gomme. Bravo Perez, ancora una volta davanti a Button.

Il sorpasso di Alonso su Vergne sotto investigazione? Resto dell’idea che sia fondamentale avere tra i commissari sempre un medesimo pilota che abbia un’uniformità nei giudizi. In questo week end abbiamo avuto Martin Donnelly, che ha corso solamente due stagioni in F1 tra l’89 e il ’90. In tutti questi anni il mondo delle corse è cambiato radicalmente. Pertanto mi sembra troppo forzato come arbitro. C’è bisogno di un pilota con esperienze “fresche”, in grado di interpretare e intuire al meglio le diverse situazioni. La mia filosofia è quella di lasciar correre, restando severi davanti alle situazioni di pericolo. Spettacolare il sorpasso di Alonso. Vergne non si aspettava un suo attacco, uscendo dalla corsia box. Diverso l’episodio legato ad Hulkenberg che, insieme al team, ha creato una situazione di pericolo ripartendo dai box.

Ancora complimenti a Sebastian Vettel, non soltanto per la sua vittoria, ma anche per lo spettacolo che ha regalato al pubblico. Mi auguro che a lui non arrivi una nuova multa.

Tra 15 giorni, ad Austin, assisteremo ad un nuovo capitolo nella lotta tra Ferrari e Mercedes per il secondo posto.

Gp Abu Dhabi – Presentazione

A sette giorni dai titoli di Sebastian Vettel e della Red Bull il circus della Formula 1 è pronto a tornare in pista per il terz’ultimo appuntamento al Yas Marina Circuit di Abu Dhabi.

Sarà un Gran Premio prevalentemente finalizzato alla conquista del secondo posto nei mondiali Piloti e Costruttori, con piloti e team pronti a lottare per gli ultimi punti in palio, per consolidare sedili, posizioni o per aspirare a nuove avventure. Mi aspetto comunque una Red Bull arrembante, pronta a non fare nessun regalo. La vera sfida sarà alle loro spalle. Viste le alte temperature dell’asfalto e dell’atmosfera le gomme Pirelli saranno ancora una volta una componentistica importante.

Ho l’impressione che sarà un week end giocato molto dietro le quinte causa i diversi punti interrogativi che aleggiano intorno al 2014, come i sedili liberi e il numero dei motori utilizzabili. Abbiamo ancora diversi posti vacanti come in casa Lotus, attenta a trovare il sostituto di Raikkonen guardando sia il portafoglio che la tecnica e alla Williams con un  Maldonado deciso a salutare la compagine inglese per approdare alla corte di Eric Boullier. Dal Canto suo la scuderia di Grove, qualora trovasse un accordo importante dal lato economico, potrebbe ingaggiare Felipe Massa. Sul fronte propulsori, considerando le numerose novità tecniche che saranno introdotte (Motor Turbo 1.6 congelato nel numero dei giri, limiti nei consumi, nuovi “sistemi di recupero di energia” MGU-K e MGU-H), il poco tempo per provare in pista e il numero di gare in calendario, cinque unità all’anno per pilota potrebbero essere veramente troppo poche. Non sarà facile infatti nell’immediato trovare la giusta affidabilità e il giusto equilibrio. Pertanto potremmo assistere a qualche “fumata” di troppo. Il bello però di queste novità e che tale tecnologia potrà essere sicuramente trasferita alle macchine di serie.

Ci aspetta quindi un 2014 estremamente impegnativo sul lato tecnico, ma ingegneri e tecnici sapranno come sempre porre rimedio. I cambiamenti comporteranno grandi sforzi economici per tutti e i piccoli team di affideranno alla tecnologia dei grandi costruttori. Storicamente le modifiche ai regolamenti portano ad un cambio delle forze in campo. Oggi abbiamo una Red Bull inavvicinabile e credo che faranno parlare di se anche nel domani, ma potremo assistere alla crescita di qualche altro team.