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F1 | Minardi “Ocon merita di restare in F1”

Siamo alle porte del Gran Premio di Singapore, quindicesimo appuntamento (di ventuno) del mondiale e intorno al mercato piloti aleggia ancora una forte incertezza. Da diversi anni non assistevamo a così tanti scambi di casacca o annunci (vedi il ritiro di Fernando Alonso, il passaggio di Daniel Ricciardo da Red Bull a Renault o il cambio di proprietà della Force India che si è vista l’azzeramento del punteggio in occasione del Gp di Belgio), ma soprattutto ci sono ancora dei tasselli che devono trovare il loro posto.

In questo momento l’ago della bilancia è in mano alla Ferrari, con l’incognita legata al futuro di Kimi Raikkonen. Nonostante le numerose voci, non arriva nessuna smentita o ufficializzazione da parte di Maranello, anche se è eclatante quanto successo sull’account ufficiale di Garage Italia che fa capo a Lapo Elkann in cui ha annunciato l’arrivo di Charles Leclerc al fianco di Vettel, salvo poi modificare il testo del post.

Fin tanto che non verrà fatta chiarezza su questo punto, sarà difficile vedere ulteriori movimenti poiché la Ferrari condiziona due team (Haas gode di una maggiore autonomia rispetto alla Sauber sul fronte piloti).

In questo gioco di scambi, purtroppo, potrebbe farne le spese Esteban Ocon, soprattutto dopo l’arrivo di Lawrence Stroll a capo della cordata che ha salvato la Force India (ribattezzata Racing Point Force India) che con grande probabilità porterà all’interno del team il figlio Lance (liberando un posto in Williams).

A farne le spese dovrebbe essere proprio il transalpino. Mi auguro e spero che un abile manager come Toto Wolff non permetta questo scempio poiché, a mio modesto parere, stiamo parlando di uno dei piloti emergenti più interessanti che merita di restare nel Circus. Sarebbe demenziale se non facesse parte dei venti piloti in griglia nel 2019.

Attualmente Ocon occupa la decima posizione nella classifica piloti con 45 punti, uno in meno di Sergio Perez.

Gian Carlo Minardi

F1 | Mercato-piloti: dall’autogol di Alonso ai prossimi movimenti. Minardi “In attesa del nodo Raikkonen”

I rinnovi di Lewis Hamilton e Valtteri Bottas in casa Mercedes avrebbero potuto consegnarci un mercato-piloti senza emozioni e colpi di scena, ma per fortuna ci ha pensato Daniel Ricciardo a smuovere le acque innescare un eclatante domino col l’annuncio di non voler proseguire il progetto con la Red Bull. A ruota sono arrivati gli annunci di Sainz in McLaren al posto di Fernando Alonso che ha annunciato il suo ritiro dalla Formula 1 a fine dell’attuale stagione, ma le sorprese non sono ancora finite.

Daniel Ricciardo in Renault, Carlos Sainz in McLaren: due piloti Red Bull che hanno deciso di seguire nuove strade, lontano da Milton Keynes. Una situazione frutto di una politica in cui Max Verstappen è al centro dell’intero progetto, condizionandone anche le scelte future. Daniel Ricciardo ha preferito scommettere sulla Renault, attuale quarta forza del mondiale, piuttosto che essere la seconda guida a fianco dell’olandese. Carlos Sainz, dopo esser stato parcheggiato in Renault, ha optato per la sfida in McLaren. Trovo che sia abbastanza surreale che siano i piloti a scegliere il compagno di box, piuttosto che il team principal. In Red Bull dovrebbero cercare di gestire meglio i propri piloti piuttosto che emettere sentenze verso piloti con cui non hanno mai lavora (vedi il caso di Fernando Alonso).

L’autogol di Fernando Alonso: il suo ritiro era nell’aria, ma l’annuncio ufficiale è arrivato alla vigilia di Ferragosto. Le ultime voci hanno fatto terra bruciata intorno allo spagnolo che non aveva altre opzioni che proseguire con la McLaren o provare nuove sfide. Sinceramente non condivido le polemiche nei suoi confronti, ma neanche le dichiarazioni di Nando con cui ha voluto giustificare la sua uscita dalla F1. E’ stata un’uscita poco elegante, sportiva e incoerente poiché questo weekend correrà in un campionato in cui non ha avversari. E’ l’ennesima dimostrazione che dal punto di vista manageriale la sua carriera negli ultimi anni è stata gestita malamente. Sarebbe dovuto toccare al suo entourage commentare senza innescare inutili polemiche, salvaguardando l’immagine dello spagnolo.

Il nodo Raikkonen: oltre all’incognita in Red Bull, tra i top team bisogna ancora sciogliere il nodo sul futuro di Kimi Raikkonen. Anche in questo caso ho l’impressione che sia Sebastian Vettel a tenere le redini del mercato e a dettare le sua condizioni sul prossimo compagno di box. Probabilmente a Monza sarà svelato il nome.

Red Bull, probabile coppia Verstappen-Gasly: con Daniel Ricciardo in Renault e Carlos Sainz in McLaren, la Red Bull potrebbe decidere di promuove Pierre Gasly, protagonista di una stagione importante con la Toro Rosso che si troverebbe senza piloti per il 2019. E’ infatti improbabile il rinnovo di Hartley. Ad oggi l’accademia Red Bull non ha piloti pronti per la F1 e, per la prima volta, dovrà ricorrere a fonti esterne.

Force India, probabile la coppia Stroll-Perez: con l’acquisizione del team da parte della cordata imprenditoriale guidata da Lawrence Stroll, Lance lascerà la Williams per arrivare nella sede di Silverstone dove troverà con molta probabilità Sergio Perez. Il messicano, prima di innescare l’azione che ha portato all’amministrazione controllata della scuderia che nelle ultime due stagione si è imposta come quarta forza del mondiale, avrà avuto le sue garanzie.

Esteban Ocon predestinato Mercedes: con l’arrivo di Lance Stroll in Force India, Esteban Ocon potrebbe essere “parcheggiato” dalla Mercedes in Williams prendendo proprio il posto lasciato libero dal canadese, prima di un suo approdo nella casa di Stoccarda. La Williams è in una situazione economica non facile e deve trovare la forza e l’abilità di ricostruire il team.

Gian Carlo Minardi

F1 | Ocon-Perez, Minardi “La FIA deve intervenire”

Il Gran Premio di Spa-Francorchamps ha visto un nuovo capitolo dell’accesa sfida in casa Force India tra Esteban Ocon e Sergio Perez. L’episodio clou avviene al trentesimo passaggio sul velocissimo tratto che immette all’Eau Rouge-Raidillon col messicano che tocca con la sua posteriore destra l’ala anteriore del compagno di box mandandola in frantumi, forando il proprio pneumatico.

Il contatto costringe la direzione di gara a chiamare in pista la safety-car per dare la possibilità ai commissari di pista di togliere i detriti in un punto molto pericolo

“Fortunatamente i due piloti sono riusciti a rientrare ai box e nessuno si è fatto male, ma è arrivato il momento che la FIA intervenga in modo decisivo nei confronti dei due piloti, per mettere la parola fine a questa diatriba prima che qualcuno si faccia male” commenta in modo deciso Gian Carlo Minardi

“Non è la prima volta che Ocon e Perez arrivano ad un contatto e la Force India non si sta dimostrando in grado di gestire il rapporto tra i suoi piloti. Oggi è andata molto bene, ma avrebbero potuto mettere in pericolo anche gli altri piloti o il pubblico stesso” conclude il manager faentino

“Quanto abbiamo visto va ben oltre la battaglia in pista tra due piloti”

L’ennesimo contatto è costato diversi punti alla scuderia con sede a Silverstone che chiude il weekend con solamente un nono posto e due punti all’attivo, anche se il quarto posto nel Mondiale Costruttori resta saldo.

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F1, Sauber stakanovista a Barcellona

Con la seconda tornata di quattro giorni sulla pista del Montmelò sono andati ufficialmente in archivio i test invernali. Dalla prossima uscita si farà sul serio. A Melbourne sarà Mondiale vero. Tutti, o quasi, metteranno sul piatto il 100% del potenziale. Quasi tutti perché alla Mercedes potrebbe bastare anche il 90% per dominare comunque il week end.

Dopo aver giocato a nascondino nelle prime due sessioni, Rosberg ed Hamilton hanno dato un assaggio del potenziale a loro disposizione segnando i migliori riscontri cronometrici nelle giornate di venerdì e sabato utilizzando solamente le gomme Soft. Pertanto con le gomme SuperSoft il divario sarà ancora maggiore. Cronometro alla mano si parla di un vantaggio di 1” dai primi inseguitori, le Williams di Massa e Bottas, a cui bisogna aggiungere ulteriori due-tre decimi per trovare il resto del gruppo.

Osservando i dati di Barcellona saltano all’occhio i tantissimi chilometri macinati dalla Sauber che mette in archivio la bellezza di oltre 159 giri, ovvero oltre 2500 km, lasciandosi alle spalle tutto il resto del gruppo, Ferrari compresa. Vettel e Raikkonen si fermano comunque a quota 2000 Km. Un risultato certamente importante e positivo per la casa di Maranello che potrà contare su una buona affidabilità della nuova Power-Unit.

Stesso discorso vale anche per il propulsore tedesco. Il tallone d’Achille della passata stagione in casa Mercedes era proprio l’affidabilità, variabile che ha permesso di sentire inni diversi da quello inglese e tedesco dei due portacolori.  Stando ai numerosi giri percorsi però potremo non contare più su questa variabile.

Proprio negli ultimi tre giorni ha fatto finalmente il suo esordio la nuova Force India VJM08-Mercedes, rallentata da gravi problemi finanziari. Nonostante tutto però Nico Hulkenberg e Sergio Perez sono riusciti a mettere insieme oltre 360 giri – pari a 1680 km e 2,5 GP – a dimostrazione che la nuova monoposto indiana è nata sotto la buona stella.

Resta da individuare il reale potenziale della Red Bull di Daniel Ricciardo e Daniil Kvyat motorizzata Renault che ha percorso molti meno chilometri dei cugini della Toro Rosso-Renault. Proprio la RBR ha presentato in questi giorni la nuova livrea. Dopo aver passato l’inverno con il “camuffamento”, a Melbourne scenderà in pista con la livrea tradizionale, anche se sulle pance è stato dato più spazio al viola. Fanalino di coda la McLaren-Honda, costretta a numerose e lunghe soste ai box, e rallentata anche dall’incidente di Fernando Alonso su cui aleggiano ancora troppi punti interrogativi. Intanto è arrivata la notizia ufficiale: a Melbourne Alonso non ci sarà. Al suo posto la McLaren schiererà Kevin Magnussen. La MP4/30-Honda ha messo insieme una media di 700-800 km a sessione. Troppo pochi. La macchina presenta certamente soluzioni interessanti e una volta sistemate tutte le magagne sapranno recuperare il ritardo. Non dimentichiamoci il salto di qualità che la F1 è stata in grado mettere in pista tra l’ultimo test e la prima gara in Australia nel 2014.

Winter Test – Mercedes batte McLaren 4200 a 900

Due terzi dei test collettivi pre-stagionali sono andati in archivio. Si avvicina Melbourne, teatro del primo appuntamento del Mondiale di Formula 1 2015, e restano ancora quattro giorni di lavoro in pista. Da giovedì 26 febbraio tutti di nuovo in pista al Montmelò per il secondo – e ultimo – round.

Dopo otto giornate di test, suddivisi equamente tra Jerez e Barcellona, proviamo a fare un resoconto sul chilometraggio percorso dai nove team che ad oggi formeranno la griglia di partenza. Il destino di Marussia e Caterham resta, purtroppo, ancora avvolto da un grande mistero.

Nonostante non abbiamo mai svettato in cima alla classifica, Lewis Hamilton e Nico Rosberg comandano questa speciale classifica con un bottino complessivo di oltre 4200 chilometri macinati con una Mercedes che mostra un’ottima affidabilità. Rispetto alla prima uscita, i campioni in carica si sono “riposati” percorrendo circa 200 km in meno. Al secondo posto, (3370 km) e con un “ritardo” di 800 km, si piazza la giovanissima Toro Rosso con gli esordienti Max Verstappen e Carlos Sainz Jr. Proprio al Montmelò i “faentini” si sono messi in evidenza portando la STR10 al vertice, mettendo in cassaforte ben 500 km in più rispetto a Jerez.

Completa il podio la Williams di Felipe Massa e Valtteri Bottas che raccoglie la bellezza di oltre 3140 km, con un incremento di ben 700 km. Alle loro spalle, staccati di pochi passaggi, si piazzano la Ferrari SF15-T di Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen e la Sauber-Ferrari. Maranello ha completato 3000 km divisi praticamente in modo equo tra Jerez e Barcellona, così come il team Svizzero (2990 km). Solamente sesta piazza per la Red Bull di Daniel Ricciardo e del russo Daniil Kvyat che non va oltre i 2600 km, causa dei primi quattro-giorni rallentati dai problemi alla Power-Unit transalpina. Rispetto alla prima uscita gli ex-Campioni segnano però un rialzo di 1300 km in più, recuperando parte del tempo perso.

2500 km per la Lotus-Mercedes che si era presentata con un giorno di ritardo al via. Maldonado e Grosjean, coadiuvati dal collaudatore Palmer hanno percorso 1680 km a Barcellona, facendo svettare la E23 grazie anche alle Pirelli SuperSoft. Solamente ottavo posto e 1415 km per la Force India che aveva saltato la prima sessione causa i difficili problemi finanziari. A Barcellona Perez e Hulkenberg sono stati costretti a lavorare con la vettura dell’anno passato, aggiornata solamente nell’ala anteriore.

Fanalino di coda la McLaren-Honda che in otto giorni non è riuscita a mettere insieme neanche 1000 km. Non sono mancati i problemi sulla vettura di Fernando Alonso e Jenson Button. Come “ciliegina” finale anche il brutto incidente (avvolto da numerosi misteri) dello spagnolo, il cui recupero non sembra così breve.

Sauber, Williams e Caterham gli stakanovisti dei primi tre giorni

In Bahrain i team hanno superato i due terzi di lavoro e con la giornata di domani si apprestano a chiudere anche la seconda sessione di test collettivi. Come ci si poteva aspettare, dopo un cambiamento così drastico dei regolamenti,  i team hanno dovuto lottare contro i problemi di gioventù delle rispettive monoposto, anche se i riscontri cronometrici si stanno lentamente avvicinando alle prestazioni 2013.

Essendo difficile, se non impossibile, analizzare il reale potenziale messo a disposizione ai piloti dai propri ingegneri, la nostra analisi si concentrerà prevalentemente sui chilometri messi insieme da ciascuna scuderia e da ogni motorista.

In questi tre giorni abbiamo avuto un crescendo dei passaggi totali messi insieme dagli undici team. La sessione si è aperta mercoledì con 471 giri inanellati, per poi crescere il giorno successivo a 676 fino agli attuali 695, per un totale di 1842 giri.

DAY 1 – la sessione si apre con il miglior crono di Nico Hulkenber su Force India-Mercedes in 1’36″880, lasciandosi alle spalle 77 passaggi. Lo scettro di stakanovista di giornata però se lo contendono McLaren-Mercedes e Sauber-Ferrari con entrambi 81 passaggi, seguiti dalla Mercedes-Mercedes che si ferma a quota 74. La Ferrari e Fernando Alonso chiudono la giornata con 64 passaggi. Tra i motorizzati Mercedes bisogna segnalare lo “Zero” in casella per la Williams di Massa e Bottas, così come in casa Ferrari con la Marussia. Prosegue il periodo nero per i motorizzati Renault con Red Bull, Toro Rosso e Lotus che mettono insieme rispettivamente 14, 5 e 8 passaggi. Solo la piccola Caterham salva la giornata grazie ai 67 giri del terzo pilota Frijnsù.

DAY 2 – il secondo giorno a Sakhir porta il nome del rookie Kevin Magnussen su McLaren (Mercedes) che abbassa il limite a 1’34″910 percorrendo 46 passaggi. Tra i motorizzati Mercedes, la Williams recupera il tempo perso il giorno prima, mettendo insieme la bellezza di 116 passaggi, seguita dagli 85 della Mercedes di Rosberg e dai 59 della Force India di Nico Hulkenberg. La Ferrari di Alonso cresce sfiorando quota 100 giri (si ferma a 97), con la cliente Sauber a quota 55. Solo 17 passaggi per la Marussia. Sul fronte Renault, Red Bull e Toro Rosso mettono insieme la migliore giornata dall’inizio dei test completando rispettivamente 59 e 58 passaggi con Vettel e Vergne. Prosegue il grande lavoro in Caterham che si lascia alle spalle ulteriori 66 passaggi, mentre chiude la classifica interna la Lotus con soli 18 giri per la sua E22.

DAY 3 – Preso il posto dal compagno di scuderia in sella alla W05 Lewis Hamilton segna il nuovo record, abbassando il limite a 1’34″263 in 67 passaggi. prosegue il grande lavoro in casa Williams con Massa e Bottas che, alternandosi al volante della FW36, mettono insieme 115 tornate, completando così 231 giri in tre giornate. Sergio Perez su Force India-Mercedes chiude la giornata con 57 passaggi. In casa Ferrari Kimi Raikkonen è costretto ad una lunga sosta ai box, non andando così oltre le 44 tornate. Maranello riesce comunque a raccogliere un grande quantitativo di dati grazie a Gutierrez che, al volante della sua Sauber,  inanella 96  giri. Tra i motoristi Renault ancora una volta la Caterham salva la faccia con 98 passaggi. Dopo la giornata positiva di ieri i Campioni del Mondo non vanno oltre le 28 tornate, mentre i cugini faentini mettono insieme 57 passaggi.

Dopo tre giorni la Sauber è il team con più chilometri alle spalle, grazie ai 232 passaggi complessivi, seguiti da Williams e Caterham (231), McLaren (230), Mercedes (226), Ferrari (205) e Force India (193). Solo 101 passaggi per Red Bull. Fanalino di coda la Marussia (21 giri).

Tra i motoristi la Mercedes (grazie ai suoi quattro partners) guida la classifica con 880 passaggi, seguita dal propulsore francese con 504 (di cui 231 portano la firma della piccola Caterham) e da Maranello con 458 giri.

Volendo escludere i team clienti, il propulsore tedesco ha messo insieme 226 tornate con il suo staff,  contro  le 205 della Scuderia Ferrari.

Perez in Force India al fianco di Hulkenberg

Nico Hulkenbeg ha il suo compagno di squadra. Si tratta del messicano Sergio Perez che, dopo l’esperienza in Sauber e McLaren, approda in Force India al fianco del neo-acquisto Nico Hulkenberg.

Coppia completamente rinnovata per la compagine di Vijey Mallya che si appresta ad affrontare un 2014 ricco di incognite – causa le numerose novità tecnico-sportive introdotte – con due giovani driver che hanno saputo mettersi in evidenza nelle ultime stagioni. Sia Nico Hulkenberg – classe 1987 – che Sergio Perez – classe 1990 – sono stati autori di una seconda parte di stagione interessante. Il tedesco ex-Sauber ha trascinato la sua scuderia fino al settimo posto (e alle spalle del suo nuovo team) mentre il messicano ha messo più volte in difficoltà il compagno di squadra e Campione del Mondo Jenson Button, chiudendo all’undicesimo posto nella classifica mondiale

In vista del nuovo regolamento tecnico la Force India ha voluto cambiare completamente la sua line-up, puntando su due giovani promettenti come Nico e Sergio. Se la crescita del team proseguirà sulla medesima lunghezza d’onda delle ultime stagioni potrebbe ambire a un posto prestigioso nella classifica Costruttori, grazie anche al propulsore Mercedes” analizza Gian Carlo Minardi

Sono veramente contento per questo annuncio. La Force India è sempre stata la mia prima scelta. Per questo voglio ringraziare sia Vijay ceh tutto il team per questa possibilità. E’ un team giovane, molto determinato che ha costruito vetture competitive. La prossima stagione cambieranno molte cose causa i nuovi regolamenti, ma ho già dei buoni presentimenti per il 2014. A breve visiterò la factory per conoscere personalmente tutto lo staff” commenta Sergio Perez

Hulkenberg-Force India, a volte ritornano

La Force India ha annunciato l’accordo con Nico Hulkenberg per la stagione 2014, anche se i rumors parlano di un contratto pluriennale per il driver tedesco. Per “Hulk” si tratta così di un ritorno nella compagine di Vijey Mallya per la quale ha difeso i colori già nel 2011 e 2012, prima come collaudatore e successivamente promosso a pilota ufficiale.

Sia per la Force India che per Nico il 2013 è stata una stagione ricca di soddisfazioni con l’ex pilota Sauber in grado di conquistare la bellezza di 51 punti in metà campionato, dopo un avvio del team poco felice chiudendo il mondiale al decimo posto. La Force India ha sperato fino alla fine di poter fare un bello sgambetto alla McLaren conquistando  il sesto posto con un bottino di 77 punti, davanti ai principali avversari Sauber e Toro Rosso.

Con Hulkenberg trova posto un altro pezzo del puzzle che comporrà una griglia di partenza ricca di novità, con Felipe Massa passato in Williams al posto del neo driver Lotus Pastor Maldonado, Daniel Ricciardo promosso in Red Bull al posto di Mark Webber  e al fianco del quattro volte campione Sebastian Vettel e l’esordio di Kevin Magnussen in McLaren al fianco di Jenson Button e al posto dell’appiedato Sergio Perez. Proprio il messicano potrebbe diventare il nuovo compagno di Hulkenberg in Force India

Mercato piloti, quante incognite!

Domenica è calato il sipario sul Mondiale di Formula 1 e la mente di piloti e team è certamente già rivolta al 2014. I lavori però non fervono solamente nelle officine per preparare i nuovi bolidi, ma anche dietro le scrivanie e nelle sale riunioni per cercare di completare il puzzle della griglia di partenza. Ad oggi sono ancora tanti e troppi i pezzi mancanti per completare l’opera

Hulkenberg, Maldonado, Perez, Grosjean, Di Resta sono solo alcuni dei nomi che ad oggi sono sul mercato senza un contratto e Lotus, Sauber, Force India, i team più importanti della fascia B che vantano dei sedili liberi. Un fatto certamente anomalo per la Formula 1 moderna. Di norma, a restare indietro, erano prevalentemente le piccole scuderie. Lotus e Sauber inoltre stanno ancora sognando i capitali dall’Arabia e dalla Russia.

La causa la possiamo certamente ricercare nel difficile momento che sta vivendo l’economia mondiale, ma soprattutto nel forte aumento di costi che i team saranno chiamati ad affrontare nelle prossima stagione “Ci troviamo di fronte ad un cambio di regolamento che farà impennare i costi, non ancora del tutto valutabili poiché sarà una stagione ricca di incognite e imprevisti” analizza Gian Carlo Minardi “Con i motori turbo è veramente complicato prevedere i costi in quanto i punti interrogativi sono numerosi. Io ne so qualcosa, visto che il mio ingresso in F.1 nel 1985 è coinciso con l’era turbo. Alcune scuderie sono già in difficoltà prima di iniziare, figuriamoci a stagione inoltrata” La rottura del propulsore francese sulla vettura di Grosjean in Brasile potrebbe essere anche un campanello d’allarme in ottica della prossima stagione, in cui saranno previste solamente cinque unità dei nuovissimi motori turbo, per pilota “Se con otto motori super collaudati si arriva ad una fumata, chissà cosa potrà succedere il prossimo anno. Questi cedimenti si traducono in costi e retrocessioni

La scelta della line-up potrà essere dettata da una media ponderata tra valori tecnici ed economici “Prevedere i prossimi passi non sarà facile in quanto i parametri da tenere in considerazione sono molteplici. Il fattore principale che influenzerà la scelta è il giro di soldi intorno ai piloti. Abbiamo sulla piazza un Maldonado e un Perez, che in questi anni hanno potuto contare su appoggi economici importanti. Bisognerà capire se tali capitali saranno confermati. Ad esempio Maldonado, dato molto vicino alla Lotus, ha accennato che la PDVSA potrebbe lasciare il circus. Perez, scaricato dalla McLaren nonostante sia stato in grado di mettere in ombra Button, molto probabilmente non godrà del medesimo appoggio. Diversamente non comprenderei la mossa di Woking. Diversa la situazione per Nico Hulkenberg che si è guadagnato lo stipendio a suon di punti. Il tedesco è il classico esempio di ottimo investimento il cui ritorno si traduce in un buon piazzamento all’interno della classifica costruttori.  Il settimo posto della Sauber è opera sua e ha portato nelle casse del team svizzero una buona fetta dei diritti televisivi. Di conseguenza sarà importante amalgamare un driver in grado di portare punti pesanti con un giovane che possa garantire una copertura finanziaria”

Il 2014 sarà caratterizzato anche da una rivoluzione a livello motoristico “La Marussia ad esempio passerà ai propulsori Ferrari che le permetteranno di fare un passo in avanti. Di conseguenza potrebbe mettere in moto nuovi arrivi. Certamente confermeranno Bianchi, ma non dimentichiamoci che c’è un Chilton con una grande disponibilità economica che potrebbe smuovere ulteriormente le acque. Qualcuno potrebbe rischiare di restare fuori. Lo stesso Perez ha dichiarato che non è disposto a fare da comparsa” conclude il manager faentino

Ci aspetta un inverno incandescente.

GP Montecarlo – Presentazione

Ho vissuto tanti gran premi di Montecarlo, ma purtroppo non ho mai avuto l’abitudine di viverne la vita notturna. Passavo le giornate e le serata ai box in quanto era nostro costume organizzare cene con amici e sponsor nel nostro Motorhome sul porto.

L’appuntamento tra le stradine del Principato è sempre stato un week end particolare, sia per gli addetti ai lavori sia per gli appassionati che possono avere un vero contatto con le macchine. In nessun circuito al mondo si respira la medesima atmosfera. Nonostante tutte le transenne che ti fanno quasi sentire in gabbia, si ha veramente la sensazione di poter toccare e sfiorare con mano le monoposto. Vibri insieme al motore. La gente ha la possibilità di passare a pochi metri dai Motorhome e vedere così vicino i suoi idoli. E’ veramente incredibile. Unico.

Il week end racchiude in sé grandi incognite, legate alle gomme soft e super soft e al fatto di non aver trovato un dominatore assoluto. Ci sono diversi attori che potranno regalarci un Montecarlo interessante. La Ferrari ha dimostrato di avere un passo superiore in gara, ma potrebbe soffrire se non dovesse azzeccare una qualifica dove è molto facile incappare in qualche sbavatura. Di contro c’è una Mercedes molto forte in qualifica e con le gomme morbide. Potranno difendersi almeno fino al primo pit stop, soprattutto se partiranno in pole. Da quelle che sono le mie informazioni sono molto vicini a risolvere i problemi legati ai long run.  C’è poi una Lotus che si è dimostrata competitiva in qualsiasi condizione con un Raikkonen in grande spolvero che può impensierire fortemente gli avversari. Naturalmente non possiamo dimenticare la Red Bull, anche se si è lamentata non poco delle gomme. Proprio a riguardo non condivido la scelta della Pirelli di cambiare la composizione in corsa. Appoggio la linea di Lotus e Ferrari. Ci andava l’unanimità.

Tra gli outsider più pericolosi c’è sicuramente la Force India che potrebbe portare vai punti importanti, mentre non vedo una McLaren ancora al top. Per le sue caratteristiche Montecarlo è un tracciato che richiede un grande carico aerodinamico dove si da meno importanza al peso complessivo della vettura, in quanto la priorità è finire la gara. Vengono apportati una serie di correttivi alle monoposto per irrobustire le parti più soggette a contatti con i guard rail e i muretti.

Speriamo che il tempo non sfalsi i valori in campo. A questo punto della stagione i team stanno lavorando per preparare la seconda parte di stagione. Sul fronte pit stop mi aspetto 2-3 soste. E’ un circuito estremamente corto con un asfalto ben curato e non abrasivo. La Pirelli tradizionalmente ha sempre dato il massimo in queste condizioni, anche se sarà fondamentale azzeccare la tempistica giusta per la sosta.

Gp Bahrein – IL PUNTO

Nel gran premio più tirato ed esaltante di questo inizio 2013 è purtroppo venuto a mancare uno dei protagonisti, Fernando Alonso, rallento dal primo problema tecnico. Un gran premio ricco di lotte, sorpassi e controsorpassi al limite del regolamento  dettati da una grande tenacia.

Abbiamo avuto un Perez veramente scatenato nei confronti di un Button che non voleva mollare la leadership all’interno del team McLaren e un Rosberg penalizzato purtroppo dal degrado delle gomme. Il suo giro in qualifica è stato vicino alla perfezione, lasciandosi dietro due campioni del mondo del calibro di Vettel e Alonso. In gara sapevano benissimo che la situazione si sarebbe capovolta a causa del consumo eccessivo dei pneumatici posteriori. La bagarre di inizio gran premio non lo ha aiutato. Ottima gara per Lewis Hamilton che è riuscito a risalire fino al quinto posto riuscendo a sfruttare meglio le sue Pirelli. I due/tre giri in più prima dell’ultimo pit stop gli hanno permesso di arrivare a fine gara con gomme più “fresche”, riuscendo ad avere la meglio su Webber e Perez.

Una corsa dai numerosi spunti, fin dal sabato con tutti i top driver racchiusi in pochi decimi,  ma amara per i nostri colori, con Alonso rallentato dal non funzionamento del DRS e un Massa da due forature che richiederanno un’analisi approfondita. Lo spagnolo ha messo in piazza una prova esemplare: nonostante il pit stop anticipato e la mancanza del DRS è stato autore di una corsa eccezionale e i 37” di distacco da Vettel sono veramente pochi. Visto come si erano messe le cose ad inizio corsa sono tre punti guadagnati, anche se senza dubbio la Ferrari ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato. Al di la dell’ottima prestazione e dalla nuova vittoria, diventa difficile giudicare Sebastian Vettel autore di una corsa in solitaria e senza pressione dopo i due sorpassi di Alonso e Rosberg. Credo comunque che abbia ancora un buon margine nonostante i suggerimenti del team di non spingere e i giri veloci segnati in gara. Al contrario Webber non è stato all’altezza della situazione. Difficile fare un’analisi, in quanto è andato in crisi con le gomme. Purtroppo per lui è rimasto immischiato in numerose battaglie che portano ad un maggiore consumo delle gomme.

Raikkonen e un ritrovato Grosjean completano il podio del Bahrein regalando punti preziosi ad una Lotus costantemente presente nelle zone alte che si conferma terza forza sia sul fronte costruttori che piloti. Dopo aver sofferto un Kimi in forma eccezionale che sfrutta al massimo un’ottima macchina, Grosjean ha ritrovato la retta via, aiutato anche dal cambio della scocca. La E21 lavora molto bene con le gomme e ha già raccolto più punti della passata stagione.

Da applausi anche la Force India con un Di Resta che chiude ai piedi del podio. E’ una presenta costante in Q3 e si sta inserendo nella lotta per la sesta posizione. Senza il contatto da inizio gara anche Sutil avrebbe potuto portare punti importanti. E’ una bella realtà che riesce a disturbare e lottare con i big.

Ora abbiamo tre settimana prima dell’arrivo del Mondiale in Europa. A questo punto della stagione team e piloti hanno il panorama completo dei compound, oltre ad aver girato in diverse condizioni atmosferiche. Si arriva su un tracciato che non ha segreti come Barcellona, essendo sede dei test invernali. Red Bull rimane certamente la macchina di riferimento con una Ferrari però più vicina, anche in qualifica. In questa lotta però ci sono outsider molto insidiosi come la Mercedes, veloce sul giro secco, e una Lotus costantemente presente nelle zone calde della classifica. Con questo livellamento delle prestazioni però ogni errore viene pagato il doppio. Bisognerà stare molto attenti. Ci sono ancora quindici gran premi e quindi tutto potrà succedere. In Spagna vedremo numerose novità .

 

Sakhir, gara

1. Sebastian Vettel – Red Bull-Renault – 57 giri
2. Kimi Raikkonen – Lotus-Renault – +9″1
3. Romain Grosjean – Lotus-Renault – +19″5
4. Paul di Resta – Force India-Mercedes – +21″7
5. Lewis Hamilton – Mercedes – +35″2
6. Sergio Perez – McLaren-Mercedes – +35″9
7. Mark Webber – Red Bull-Renault – +37″2
8. Fernando Alonso – Ferrari – +37″5
9. Nico Rosberg – Mercedes – +41″1
10. Jenson Button – McLaren-Mercedes – +46″6
11. Pastor Maldonado – Williams-Renault – +1’06″4
12. Nico Hulkenberg – Sauber-Ferrari – +1’12″9
13. Adrian Sutil – Force India-Mercedes – +1’16″7
14. Valtteri Bottas – Williams-Renault – +1’21″5
15. Felipe Massa – Ferrari – +1’26″3
16. Daniel Ricciardo – Toro Rosso-Ferrari – +1 giro
17. Charles Pic – Caterham-Renault – +1 giro
18. Esteban Gutierrez – Sauber – +1 giro
19. Jules Bianchi – Marussia-Cosworth – +1 giro
20. Max Chilton – Marussia-Cosworth – +1 giro
21. Giedo van der Garde – Caterham-Renault – +2 giri

La classifica del Mondiale Piloti:

1. Vettel 77; 2. Raikkonen 67; 3. Hamilton 50; 4. Alonso 47; 5. Webber 32; 6. Massa 30; 7. Grosjean 26; 8. di Resta 20; 9. Rosberg 14; 10. Button 13; 11. Perez 10; 12. Ricciardo e Sutil 6; 14. Hulkenberg 5; 15. Vergne 1.

La classifica del Mondiale Costruttori:

1. Red Bull-Renault 109; 2. Lotus-Renault 93; 3. Ferrari 77; 4. Mercedes 64; 5. Force India-Mercedes 26; 6. McLaren-Mercedes 23; 7. Toro Rosso-Ferrari 7; 8. Sauber-Ferrari

Gp Malesia – Up & Down

Il week end malese ci ha regalato delle belle lotte tra piloti e compagni di squadra, ma anche diversi errori ai box e non solo. Cerchiamo di fare un’analisi per vedere chi sale e chi scende rispetto solamente una settimana fa, in attesa del gp della Cina

RED BULL si trova a dover affrontare un bel problema all’interno e dovrà intervenire con decisione per evitare ripercussioni lungo la stagione. Quando un pilota disattende un ordine bisogna riprenderlo immediatamente. Le posizioni erano ormai congelato. L’ordine era chiaro. Non è la prima volta che Vettel si comporta in un certo modo. Il team ha una visione a 360° della gara e, in aggiunta, il sorpasso è avvenuto  in un punto pericoloso, oltre ad aver superato la riga bianca che delimita la pista. Mi chiedo cosa sarebbe successo se al posto di Vettel e della Red Bull ci fossero stati un Bianchi, Bottas, Pic, Chilton o Grojean… Sarebbe passata in “cavalleria” oppure arrivava la penalizzazione? Vedremo nel proseguo della stagione. Per quanto riguarda la gara la scuderia credo abbia giovato del meteo.

MERCEDES hanno compiuto un passo da gigante su tutti gli aspetti. Hanno conquistato un terzo-quarto posto che fino ad otto giorni fa era insperato portandosi anche tra i primi quattro del mondiale. L’ordine imperativo di Brawn fa capire che esiste uno spirito di gruppo, così come le dichiarazioni nel post gara di Rosberg.

MCLAREN ha cancellato l’inizio difficile australiano dimostrando che l’accoppiata Button-hard può dare dei buoni risultati.

FORCE INDIA purtroppo solo i problemi tecnici li hanno privati di un risultato importante. Difficoltà che potrebbero anche ripetersi in quanto stiamo andando verso pit stop sempre più veloci (media di 2”). In queste situazioni è molto facile incappare in certi errori o accusare problemi. La macchina comunque si era comportata molto bene sia un qualifica che nella prima parte di gara.

LOTUS in leggera flessione anche se sono riusciti a portare a casa punti importanti con entrambi i piloti

FERRARI è difficile fare una valutazione. Ammesso che sia stata una decisione del pilota, la squadra doveva imporsi ordinando a Fernando di rientrare. Era impensabile che un’ala, progettata per resistere a certi carichi, reggesse tutti quei giri necessari ad evitare un pit stop in più. E’ un campionato lunghissimo dove ogni singolo punto è fondamentale. Bisognava rientrare e provare la rimonta.

SAUBER si è leggermente ripresa rispetto alla gara di debutto. Bella prestazioni di Hulkenberg anche se bisognerà vedere i prossimi step

WILLIAMS contraddistinta da troppe problematiche. Al momento indecifrabile.

Gp Australia – Promossi e rimandati

Da qualche ora è calato il sipario sul primo gran premio stagionale di Formula 1, ma occhi e mente sono già puntati in direzioni del Sepang International Circuit che ospiterà questo week end il circus per il secondo round.

Team e macchine sono già  in viaggio verso la Malesia, ma vogliamo tornare un’ultima volta all’ Albert Park per vedere chi si è meritato la promozione e chi è stato rinviato a nuovo esame, senza dimenticarci che stiamo parlando di un gran premio “anomalo” corso su un tracciato cittadino che presenta un asfalto stradale non abrasivo, con condizioni atmosferiche che cambiano nel giro di poche ore. Siamo passati infatti dai 45°C di metà settimana ai 15°C di domenica. Inoltre, trattandosi solamente del primo “giorno di scuola” scuderie e piloti devono ancora imparare a conoscere e interpretare le nuove compound Pirelli. La scorsa stagione abbiamo dovuto aspettare sette gran premi prima di avere un doppio vincitore…

Tutte questi elementi potrebbero avere condizionato il risultato in pista. Solamente tra qualche gran premio potremmo avere un quadro più definitivo. Quello che è certo è che abbiamo cinque primi attori che possono contendersi lo scettro finale, con alcuni outsider che potranno inserirsi per infastidirli, primi fra tutti Force India e Williams. Di questi bisognerà vedere quanti avranno la forze di portare avanti lo sviluppo fino a fine stagione, considerando che il 2014 sarà un anno ricco di cambiamenti con l’arrivo del turbo.

LOTUS (e Kimi Raikkonen) possono bere tranquillamente il loro meritato Champagne. Nonostante una macchina meno veloce sono riusciti a portare a casa un risultato importante sfruttando al meglio la strategia. Non sono certo una sorpresa considerando che la passata stagione hanno visto la bandiera a scacchi in tutte le gare arrivando quasi sempre in zona punti. Kimi è un campione del mondo, che come tale lascia pochi punti per strada. Non dispongono certamente di un budgets pari a Ferrari, Red Bull, McLaren e Mercedes. Pertanto sarà interessate vedere fin quando potranno sviluppare la E21.

FERRARI sono arrivati in Australia con l’obiettivo del podio. Hanno salutato il primo week end in testa  al mondiale. Bisogna comunque rimanere con i piedi per terra. Molto bene nei long run anche se dimostrano dei limiti in qualifica. Sono stati molto bravi a non sbagliare niente e il pit stop di Massa non è da incriminare. Le gerarchie nel team sono sicuramente già stabilite. La seconda guida si deve “sacrificare”, quindi comprensibile la strategia del Team di ritardare il pit stop a Felipe tentando di portare la vettura a soli due soste.

RED BULL dopo aver dominato la scena nelle prove libere e in qualifica, ce stato un ribaltone che non era preventivabile. Erano comunque riusciti a recuperare anche in gara prima di cedere il passo  sulla distanza. Ancora una volta hanno avuto dei problemi con Webber in partenza. Sotto questo aspetto Pilota e Team dovranno concentrare i loro sforzi in futuro.

FORCE INDIA hanno dimostrato di essere i primi tra i team di seconda fascia e di poter infastidire i fantastici cinque grazie ad una macchina interessante. Insieme alla Lotus hanno giocato sui due pit stop. In qualifica si sono inseriti in Q3 tra i big con Di Resta,  dove invece mancava la seconda McLaren di Perez

MCLAREN il risultato australiano non rispecchia il vero potenziale del team. Bisognerà aspettare i prossimi gran premi dove porteranno gli sviluppi necessari. Button in passato ha dimostrato di saper gestire molto bene le gomme. Rimandata a nuovo giudizio così come la Williams assillata da problemi di affidabilità e prestazione.

MERCEDES  problemi ancora di affidabilità hanno messo in secondo piano i miglioramenti fatti dalla squadra, buono il quinto posto di Hamilton compromesso solo da una eccessiva aggressività nei confronti di Alonso che lo ha costretto con ad un cambio di strategia dopo avere rovinato gli pneumatici. Comunque attenti a quei due perché anche Rosberg non parte di fatto come seconda guida.

Sarà un campionato giocato sui punti e pertanto sarà importante cogliere ogni occasione, concedendo il meno possibile agli avversari. Ci aspetta una stagione ricca di incertezze che ci porterà a vivere diversi ribaltoni in termini di prestazioni e vincitori.

Ora ci avviamo verso il circuito malese in cui le monoposto vestiranno una mescola nuova (P Zero Orange hard e la confermata medium)  con condizioni ambientali diverse dall’Australia con umidità e caldo che potranno creare variabili . Sepang è un circuito con velocità e carico aerodinamico (a Melbourne era a basso carico) oltre ad avere condizioni atmosferiche particolari con alte temperature spezzate da forti temporali pomeridiani.