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F1 | Minardi “In Formula 1 mancano i personaggi con la voglia di scommettere”

La due giorni di test sulla pista di Budapest, oltre a riportare in pista Robert Kubica in un appuntamento ufficiale con la Renault e ai debutti di Luca Ghiotto al volante della Williams e Charles Leclerc (pilota FDA) sulla Ferrari senza dimenticare il grande lavoro portato a termine da Antonio Giovinazzi durante le prove libere del Gran Premio di Ungheria e a Barcellona durante i test Pirelli, ha riacceso l’attenzione sulle difficoltà dei giovani ad affacciarsi alla massima serie.

Con l’addio della Manor i team presenti in griglia sono scesi solamente a dieci. Certamente un imbuto sempre più ristretto per i tanti giovani piloti che scalano la piramide delle categorie propedeutiche fino ad arrivare alla nuova Formula 2.

Ad alimentare l’attenzione ci ha pensato questa volta Gunther Steiner. Il Team Principal della Haas, alla sua seconda stagione in F1 – attualmente al settimo posto nel mondiale costruttori – ha sottolineato la mancanza dei piccoli team come la Minardi che nelle sue 21 stagioni è stata in grado di lanciare numerosi giovani piloti che si sono poi confermati nelle scuderie di primo livello scrivendo il proprio nome nell’Albo d’Oro.

“Il DNA della Minardi è stato quello di lavorare sempre coi giovani, fin dalla Formula 2 proseguendo poi questa attitudine anche in Formula 1. La Minardi però ha lavorato e scommesso non solamente sui giovani piloti, formando anche meccanici, addetti stampa, tecnici e ingegneri che hanno poi trovato sbocchi nei team più blasonati”

“Da anni sostengo che in Formula 1 manchino i personaggi con la voglia e la capacità di scommettere sui giovani, portando nel paddock volti nuovi. Ultimamente assistiamo solamente a importanti cambi di casacca. Personalmente avevo stipulato una collaborazione con l’università di Bologna, la quale ci segnalava gli studenti più meritevoli, da inserire all’interno dell’organico del team Minardi” prosegue il manager. “I top team che puntano al mondiale devono avere nella loro line-up campioni già formati. Spetta agli altri il compito di scovare, o far crescere, i giovani del futuro trovando il mix perfetto tra esperienza e talento. Pertanto diventa fondamentale appoggiarsi ad un Junior Team” ricorda Gian Carlo Minardi, interpellato dai microfoni del blog www.minardi.it

Nella sua analisi il manager e ingegnere a capo della scuderia americana commenta “Quando c’era Minardi, era quasi felice di essere ultimo, perché sapeva che aveva il dovere di portare i giovani in Formula 1. Sicuramente avrebbe preferito stare più avanti, ma ci poteva convivere, perché quello era il loro modello di business”.

Di contro il manager faentino ricorda anche i successi conquistati dalla sua scuderia, come il settimo posto nel mondiale nel 1991 e gli sforzi compiuti pur di debuttare in Brasile il 4 aprile 1985

“Nella sua storia la Minardi ha conquistato piazzamenti importanti nonostante risorse economiche limitate e regolamenti più restrittivi.

Ho vissuto il periodo in cui la griglia di partenza era formata da ben più degli attuali dieci team, con punteggi assegnati solamente ai primi sei classificati.

Inoltre non avevamo la stessa tutela nella fornitura dei motori e delle gomme che, come dico sempre, sono nere e tonde. Quando abbiamo avuto la possibilità di avere motorizzazioni importanti come il Ferrari (i primi assoluti a diventare clienti di Maranello) abbiamo conquistato il settimo posto nel mondiale costruttori. Altri team ci hanno messo molti più anni a raggiungere i medesimi risultati.

Nel 1985, pur di debuttare, ci siamo dovuti costruire in casa un motore turbo (Motori Moderni) lottando con le case ufficiali. Nel 2000, per proseguire l’avventura, abbiamo comprato i vecchi Cosworth (ribattezzati Fondmetal prima ed European dopo), mentre oggi il regolamento tecnico impone ai costruttori presenti di fornire più team e specifiche tutte identiche per quanto riguarda le gomme” conclude l’ex costruttore.

F1 | Robert Kubica in Ungheria con Renault nel test post-GP. Minardi “Saranno in molti a temere questa uscita”

Durante i test post-Ungheria, che inizieranno martedì 1 agosto, la Renault porterà in pista Robert Kubica. Il 32enne polacco sarà alla sua terza uscita col team transalpino dopo il terribile incidente, ma alla prima esperienza con la vettura 2017 e in occasione di un test ufficiale insieme a tutti gli altri piloti.

“I primi due test hanno permesso al team e a Robert di raccogliere numerose informazioni. Con la prossima uscita sulla pista ungherese al volante della R.S. 17 avremo un raffronto diretto sulle condizioni di Robert” commenta il diretto tecnico Renault F1 Cyril Abiteboul

“Dando a Robert questa importante occasione, Renault sta facendo un’azione molto bella. Il pilota polacco aveva tutte le carte per diventare un grande pilota in questo ambiente e con caparbietà si sta rimettendo in discussione. Saranno in molti a temere questo confronto, anche se dovrà fare i conti con la poca esperienza con queste vetture di nuova generazione. Sarà una sfida nella sfida, ma sono sicuro che non deluderà” commenta Gian Carlo Minardi, entusiasta di rivedere il polacco in azione

“Robert potrebbe destabilizzare l’ambiente della F1 e non solamente all’interno del team Renault” conclude il manager faentino

Ultim’ora: La Williams farà esordire sulla vettura di Felipe Massa e Lance Stroll il nostro connazionale Luca Ghiotto, pilota impegnato in F2 coi colori del Russian Time e alfiere dell’ACI Team Italia. Il 22enne pilota veneto sarà al lavoro sulla FW40 mercoledì 2 agosto

“Devo ringraziare la Williams per questa grande occasione. Il primo test in F1 è un momento speciale per qualsiasi pilota e poterlo fare con una squadra con un passato così glorioso è ancora meglio. Non vedo l’ora di scendere in pista. Naturalmente ora mi concentrerà sul weekend in F2” sono le prime parole di Luca Ghiotto

 

F1 | Haas conferma i piloti. Minardi “Sconfitta per il sistema Ferrari”

Alle porte del weekend di Ungheria, undicesima tappa del Mondiale di Formula 1 che inaugurerà la seconda parte di stagione, Gene Haas – fondatore e proprietario dell’omonima scuderia che ha debuttato nel Circus la passata stagione – durante un’intervista rilasciata al sito ufficiale del campionato ha confermato entrambi i suoi piloti. Anche nel 2018 Romain Grosjean e Kevin Magnussen difenderanno i colori della scuderia statunitense.

“Se così fosse sarebbe un’occasione persa per la Ferrari. Resto ottimista e voglio pensare che sia un’azione volta solamente a mantenere la serenità all’interno di un team che sta facendo molto bene, col solo obiettivo di conquistare altrettanti punti anche nella seconda metà di stagione” commenta Gian Carlo Minardi.

Dopo dieci Gran Premi il team Haas occupa la settima posizione nella classifica costruttori con ventinove punti, lo stesso bottino messo assieme nell’intera stagione di esordio.

“Diversamente sarebbe una sconfitta per l’intero sistema Ferrari volto ai giovani piloti e per l’automobilismo Italiano” analizza duramente il manager faentino che si dichiara “… dispiaciuto, avvilito e deluso. Col concretizzarsi di questo scenario sarebbe evidente che i piloti Ferrari non godono di alcuna tutela. La Ferrari non avrebbe più potere decisionale nei confronti dei suoi clienti. Mi rifiuto di pensare ad uno scenario simile” conclude Minardi

F1 | Dal 2018 arriva Halo. Minardi “Decisione superficiale”

A sorpresa, dopo il Gran Premio d’Inghilterra, lo strategy-group ha ufficializzato l’ingresso nel mondiale di Formula 1,a partire dalla prossima stagione, di Halo.

La protezione ideata dalla Mercedes e provata per la prima volta l’anno scorso da diverse scuderie, tra cui la Ferrari, diventerà parte dell’abitacolo delle monoposto di F1 nonostante il forte dissenso da parte dei piloti che avevano avuto modo di testarlo.

L’annuncio ai team è arrivato durante l’incontro tenutosi a Ginevra.

“Trovo strano che ancora una volta sia stata presa una decisione da parte dello strategy-group e non direttamente dalla Federazione considerando che stiamo parlando di un argomento legato alla sicurezza” analizza Gian Carlo Minardi, interpellato dai microfoni di www.minardi.it

“Questa decisione è arrivata a ciel sereno e, soprattutto, contro il parere dei diretti interessati che hanno avuto modo di provarlo direttamente in pista” prosegue il manager faentino

“Non è corretto imporre una soluzione quando i piloti stessi non sono convinti della sua efficacia. Come al solito è stata presa una soluzione affrettata e superficiale”

Proprio durante il weekend di Silverstone Sebastian Vettel aveva portato in pista Shield, il cupolino

“Soluzione a dir poco demenziale che credo sia stata abbandonata velocemente. Pensiamo a quanto olio potrebbe raccogliere solamente nel momento della partenza della gara…”

Sui social i tifosi non hanno perso tempo dichiarando il loro dissenso verso questa decisione. Naturalmente non sono mancate le parodie verso il nuovo arrivato, paragonandolo ad un infradito.

In alternativa ad Halo, la Red Bull aveva proposto Canopy, la cui principale differenza col sistema targato Mercedes, era la mancanza del supporto verticale che limita parzialmente la visibilità del pilota, oltre ad essere completamente schermato sui tre lati.

F1 | Valtteri Bottas strizza l’occhio al mondiale. Minardi “Sta facendo la differenza”

Con la vittoria in Austria, la seconda della stagione dopo il trionfo in Russia, Valtteri Bottas si è portato a ridosso del compagno di box nella classifica piloti, potendo contare su un bottino di 136 punti (contro i 151 di Lewis Hamilton) frutto anche dei podi conquistati in Australia e Bahrain (terzo posto) e i due secondi posti consecutivi in Canada e Azerbaijan. Nei primi nove appuntamenti del mondiale solamente a Barcellona il finlandese non ha visto la bandiera a scacchi.

“Sono rimasto positivamente sorpreso dalla prima parti di stagione di Bottas. Davanti alle difficoltà di Lewis Hamilton si è fatto trovare sempre pronto” commenta Gian Carlo Minardi “Sta facendo la differenza dando un contributo importante all’interno del team Mercedes in termini di punteggio per il campionato costruttori” prosegue il manager faentino che all’inizio della stagione non aveva visto di buon occhio la scelta d Toto Wolff “Devo fare un passo indietro. Bottas è certamente una seconda guida, ma si sta mettendo in risalto trovandosi a poche lunghezze dal campione britannico (quindici punti di distacco n.d.r)”

Un rullino di marcia col quale sta contribuendo a far restare la Mercedes al comando della classifica costruttori davanti alla Ferrari “Sta facendo quello che manca in Ferrari con Kimi Raikkonen. La scuderia di Maranello ha la possibilità di lottare per il costruttori, come ho già avuto modo di sottolineare all’inizio dell’anno, ma serve l’apporto del finlandese. Anche al Red Bull Ring è venuto meno, chiudendo alle spalle dei due driver di Brackley, permettendo così alla Mercedes di allungare in classifica. Valtteri sta sfruttando degnamente tutte le opportunità cercando il rinnovo contrattuale” conclude l’ex patron del Minardi Team

F1 | Minardi “Ferrari deve pensare al futuro”

Siamo solamente alle porte del nono gran premio del Mondiale di Formula 1, ma all’interno delle factory fervono già i lavori sulle vetture della prossima stagione. Da quanto ho potuto apprendere la Ferrari 2018 sta nascendo veramente molto bene e si respira un grande ottimismo intorno a questo nuovo progetto.

Mi auguro che a Maranello si stia lavorando anche al fronte piloti, poiché sarebbe una follia proseguire il rapporto con Kimi Raikkonen. E’ sicuramente un bravo ragazzo, ma il suo rendimento non è costante. Non è un pilota all’altezza della Ferrari e del suo compagno di squadra. In tutta la sua carriera è andato a corrente alternata. In McLaren ha perso dei mondiali molto abbordabili e nel 2007 ha raggiunto il titolo anche grazie agli errori dei suoi avversari. A parer mio è arrivato il momento di voltare pagina.

Sirene provenienti dall’estero annunciano una probabile fuga di Sebastian Vettel (salvo conquista del titolo mondiale), con destinazione Brackley a fianco di Lewis Hamilton. A questo punto non escluderei un ritorno di Fernando Alonso in Ferrari poiché all’interno della scuderia non ci sono più i manager di tre anni fa con cui lo spagnolo aveva avuto da ridire, a cui affiancare un pilota di seconda fascia o un giovane da far crescere.

Sono un forte sostenitore della linea intrapresa da Ferrari volta a valorizzare i suoi uomini al suo interno e questo potrebbe aprire le porte ad un pilota giovane già nell’organigramma. La Ferrari deve guardare al futuro e avere la forza di continuare a lavorare per ricostruire un ciclo vincente. Al momento la Mercedes resta la vettura da battere.

Gian Carlo Minardi

F1 | Minardi “Vettel graziato. Hamilton non ha rispettato il regolamento”

Gli episodi del controverso gran premio di Azerbaijan continuano tenere banco. Le numerose safety-car hanno contribuito a cambiare la classifica finale, in concomitanza con le strategie per i pit-stop e, specialmente, il contatto tra Sebastian Vettel e Lewis Hamilton.

“Vettel ha sicuramente sbagliato a reagire. Le immagini sono chiare e la penalità dello stop and go è più che giusta, anzi forse il ferrarista è stato anche graziato. Un quattro volte campione del mondo come il tedesco non può permettersi di perdere la testa commettendo un gesto decisamente anti-sportivo” analizza in modo determinato Gian Carlo Minardi

“Seb avrebbe dovuto contattare immediatamente il suo team informandolo che Hamilton non aveva rispettato il regolamento” prosegue il manager faentino che spiega perché anche il pilota della Mercedes era da penalizzare “Il regolamento è chiaro. Tra la safety-car e la prima monoposto non può esserci una distanza superiore allo spazio di dieci vetture. Inoltre dal momento che la safety-car spegne le luci, non sono ammesse ripartenze”. In quella circostanza invece Hamilton ha volontariamente e vistosamente rallentato, andando contro il regolamento, come succede praticamente in tutte le occasioni”

Il manager faentino pone l’attenzione anche sull’episodio che è risultato determinante al fine del risultato

“Mi è sembrano molto strano che la penalità a Vettel sia arrivata così in ritardo, considerando anche l’interruzione della corsa, e in concomitanza al problema di carattere tecnico accusato dal suo diretto avversario.”

“Nonostante la supremazia tecnica la Mercedes non è esente da errori e la Ferrari dovrà essere abile a sfruttare anche queste occasioni e il quarto posto finale di Baku rappresenta un risultato positivo per Vettel, che ha allungato leggermente su Lewis. A inizio gara, e soprattutto dopo le qualifiche, era quasi impensabile pensare ad traguardo di questo tipo” conclude l’ex-costruttore.

F1 | Robert Kubica torna a guidare una F1. Minardi “Spero di rivederlo primo attore”

Sono le notizie che fanno bene allo sport e alla Formula 1. Robert Kubica è tornato al volante di una monoposto di Formula 1, a distanza di oltre sei anni da quel terribile 6 febbraio 2011 quando il polacco uscì di strada durante il rally di Andora andando a sbattere con la Skoda Fabia.

Sono state ben 115 le tornate messe a segno da Robert, al volante della Renault E20 del 2012 sul circuito di Valencia. A 32 anni gli auguro di poter tornare nel Circus come primo attore, per poter riprendere quel cammino che ha appassionato tantissimi fans. Con caparbietà e testardaggine è riuscito a tornare al volante di una monoposto con prestazioni importanti.

Oggi la F1 ha bisogno di personaggi mediatici e Robert è uno di loro grazie alla sua schiettezza, sincerità e velocità. Questo test è stato anche una bella mossa promozionale per l’intero ambiente. Come ho già avuto modo di sottolineare più volte la Formula 1 deve trovare un punto di contatto coi suoi tifosi. Non può continuare a restare chiusa dentro dei bunker chiamati motor-home.

Questo sport, per garantirsi un futuro, deve guadagnarsi il ricambio generazione anche degli appassionati, che lo si ottiene attraverso le nuove leve di piloti e coi personaggi. Il risultato in termini di afflusso dell’Historic Minardi Day è la conferma di quanto sia grande la voglia da parte degli appassionati di motorsport e tifosi di F1 di toccare con mano e vedere da vicino le macchine e i suoi protagonisti, entrando all’interno dei box per incontrare piloti, meccanici e ingegneri o anche solo per osservare le vetture smontate o pronte ad entrare in pista.

Gian Carlo Minardi

Indy500 | Minardi “Chapeau Nando! Ma anche questa volta la scelta non è stata azzeccata”

Nonostante il ritiro, Fernando Alonso esce a testa alta dalla 500 Miglia di Indianapolis. E’ stato il vero protagonista dell’intera edizione dando l’impressione di essere un veterano di questa fantastica gara. Fino a venti giri dalla fine era in lotta con Sato, che si è aggiudicato la 101esima edizione. Chapeau!

Ha dimostrato, anche se non ne aveva bisogno, di essere un vero fenomeno e un pilota sempre vincente soprattutto se gli si da la possibilità di lottare per le posizioni di vertice. E’ un peccato mortale non vederlo in lotta insieme ai piloti Ferrari e Mercedes.

Le scelte sbagliate però lo stanno perseguitando poiché anche in questa occasione il tempismo non è stato dei migliori. E’ mancato in un gran premio in cui avrebbe potuto fare veramente la differenza, vedendo le performance di Button e Vandoorne tra le stradine del principato a dimostrazione che la McLaren non è un disastro sotto l’aspetto telaistico. Sono certo che Nando non avrebbe commesso gli errori dei suoi colleghi di Woking.

Ora ti aspettiamo a Montrel

Gian Carlo Minardi

F1 | Liberty Media rottama il Patto della Concordia. Minardi “Importante la meritocrazia”

Fin dal suo ingresso in Formula 1 il neo presidente Chase Carey ha dichiarato apertamente di voler portare diverse novità nel Circus per avvicinare il pubblico, intervenendo anche sui regolamenti. Durante il weekend spagnolo abbiamo avuto un primo assaggio.

Durante la trasmissione radiofonica Pit Talk il manager Giovanni Minardi ha speso parole di elogio verso la nuova proprietà “La strada è sicuramente lunga, ma sono partiti bene. Stanno facendo avvicinare il pubblico ai piloti e alle macchine. Vogliono far diventare uno sport che era solo business un qualcosa di più attraente per i tifosi, ispirandosi alla Indycar, dove il contatto con i piloti è molto più elevato, con più libertà per entrare anche nel paddock comprando il biglietto.  Portare un clima “americano” può giovare solamente alla formula 1. Per un appassionato oggi diventa difficile seguire la formula 1: Di sorpassi ne vedi pochi, le gare si vincono con la strategia, bisogna dare qualcosa ai tifosi per tenere viva la passione, per evitare un declino di questo sport. Noi addetti ai lavori speriamo che riescano ad ottenere questo risultato nel minor tempo possibile. Con l’Historic Minardi Day a Imola abbiamo voluto dare un segnale su quanto ci piacerebbe vedere anche in F1, ovvero far toccare con mano le macchine” conclude Giovanni Minardi

Tra gli obiettivi in agenda c’è anche la volontà di rottamare il Patto della Concordia (in vigore fino al 2020), ovvero l’accordo che regolare la spartizione degli introiti. “Hanno ancora tre anni di tempo. Da sempre il Patto della Concordia è un argomento spinoso. Ciascun team cerca di ottenere la fetta più grande della torta” analizza Gian Carlo Minardi “In questo momento c’è troppa differenza tra i big e tutti gli altri, ma bisogna considerare la meritocrazia. Bisognerebbe partire da una fetta uguale che dia la possibilità a tutti di sopravvivere agli enormi costi, a cui aggiungere una percentuale derivante dalla classifica e dalla storicità. La Formula 1 non sarebbe la stessa senza Ferrari, McLaren o Williams. Coi loro successi danno un forte appeal alla categoria” concludere l’ex costruttore faentino, reduce dal successo della seconda edizione dell’Historic Minardi Day

F1 | Gp Russia, IL PUNTO di Gian Carlo Minardi “Gara emozionante su ritmi elevatissimi. Ora vi aspetto a Imola”

Nonostante un circuito non esaltante e la presenza di pochi sorpassi abbiamo assistito ad uno dei gran premi più emozionanti degli ultimi anni, corso su ritmi elevatissimi fin dai primi passaggi. Vettel e Bottas hanno battagliato sul filo dei decimi lottando col coltello tra i denti. In particolare, dal 36esimo passaggio in avanti il monitor dei tempi era tutto un colore tra “fucsia” – miglior tempo in gara – e “rosso” – miglior tempo del pilota.

Dopo la strepitosa pole position di Sebastian Vettel, Kimi Raikkonen ha marchiato il miglior giro della corsa sul finale. Il campionato costruttori è certamente alla loro portato, ma bisogna continuare su questa strada, lasciando uno dei due piloti Mercedes fuori dal podio. La Ferrari sta dimostrando di esserci e di saper sviluppare la vetture, mettendo la giusta pressione agli avversari.

Molto bravo Valtteri Bottas che al via ha dimostrato cosa sia capace di fare questa Mercedes, oltre ad aver surclassato Lewis Hamilton che non riusciva a darsi pace per i tempi. Di questo passo potrebbe già finire la pace all’interno del team.

L’unica sbavatura in casa Ferrari è arrivata durante il pit-stop del tedesco che ha perso quattro – cinque decimi, forse determinanti per il risultato finale insieme all’incomprensione durante il doppiaggio di Felipe Massa.

Se queste sono le premesse, ci aspetta una stagione esaltante soprattutto con l’arrivo in Europa e in Spagna teatro di tutte le prove invernali. Abbiamo vissuto una lotta vera e pulita tra due grandi costruttori, aperta solamente a questi quattro piloti, poiché Verstappen (il primo degli altri) ha tagliato il traguardo con quasi 60” di distacco.

Una Red Bull che ha molto lavoro da fare, non solo a causa della Power Unit transalpina, ma anche sull’affidabilità. Il ritiro di Daniel Ricciardo nei primi giri è un segnale importante.

In attesa del gran premio di Spagna, il prossimo fine settimana si accenderanno i riflettori sulla seconda edizione dell’Historic Minardi Day all’autodromo di Imola. Un weekend all’insegna dei motori, musica e spettacolo disegnato su cosa mi piacerebbe vedere durante un fine settimana della Formula 1. Reduce dallo strepitoso tour, Sabato sera Max Gazzè ci regalerà un Live, oltre a poterlo incontrare nel paddock insieme a tanti piloti che hanno fatto la storia di questo sport e alla presenza di tante Formula 1 che ci faranno sognare per il sound e l’estetica. Sarà un fine settimana all’insegna dello sport, ma soprattutto del divertimento e dell’intrattenimento insieme a tanti personaggi dello spettacolo.

Gian Carlo Minardi

F1 | Melbourne, risveglio col sorriso

A Melbourne si e’ alzato il sipario sulla nuova stagione di F1 e la prima sorpresa non è tardata ad arrivare. Antonio Giovinazzi è stato chiamato dalla Sauber per sostituire l’infortunato Pascal Wehrlein sfiorando alla prima occasione l’accesso alla Q2. A distanza di sei anni, un pilota italiano torna protagonista nel mondiale.

Un debutto in grande stile per il giovane pilota di Martina Franca, terzo pilota Ferrari e alfiere dell’ACI Team Italia che ha firmato la sedicesima posizione a soli 2 decimi dal compagno di squadra Ericsson, dopo aver percorso meno di venti passaggi sull’impegnativo tracciato australiano. La chiamata da parte del team svizzero è arrivata infatti in occasione del terzo turno di prove libere, presentandosi per il turno di qualifica con solamente un’ora di azione lungo i cinque chilometri di pista. Per Giovinazzi si è trattato di un ritorno al volante della C36 motorizzata Ferrari (power unit versione 2016) dopo aver preso parte al primo turno di test spagnoli.

Un risultato straordinario che merita essere sottolineata perché arrivato su una pista tecnica e impegnativa con solamente un’ora di prova sulle spalle e senza aver usato provato le ultra-soft, con cui ha staccato la sua migliore prestazione nella Q1. Gli sono bastati 8 giri per sfiorare l’impresa e rischiare di accedere al secondo turno, dimostrandosi un pilota solido.

Per la gara di domani (domenica) le previsioni parlano di possibile pioggia. Questo potrebbe essere un aiuto per Antonio che ha sicuramente percorso più chilometri con le Pirelli rain piuttosto che con le slick.

Positivo avvio anche per la Ferrari che con Sebastian Vettel conquista quella prima fila che l’anno scorso era sempre scappata. Quarto posto, alle spalle di Valtteri Bottas per Kimi Raikkonen.

Gian Carlo Minardi

Pirelli110 | Minardi “Raggiunti traguardi importanti insieme”

Il Museo dell’Automobile di Torino ha fatto da cornice ai festeggiamenti per i 110 anni nelle competizioni sportive marchiate Pirelli. Un debutto con vittoria nella Pechino-Parigi targato 1907. Voglio fare i miei più sinceri auguri di buon compleanno a tutto il marchio Pirelli augurandogli altri 110 anni ricchi di successi. Parliamo di un fornitore storico. Le corse sono nate con loro e lo sviluppo dei pneumatici è cresciuto con le corse. E’ stato un reciproco scambio di informazioni e tecnologia.

La mia prima collaborazione al fianco di Pirelli risale alla stagione di Formula 3 (1974) quando il Minardi Team portò al debutto le gomme slick progettate dall’ingegnere Mario Mezzanotte insieme al suo vice Turchetti, proseguendo poi l’avventura anche in Formula 2 dove ci togliemmo diverse soddisfazioni come la vittoria a Misano e la pole position di Michele Alboreto a Pau.

Dopo le due stagioni di esordio nel mondiale di F1 (1985 e 1986) targate Pirelli, le strade si sono riunite nuovamente nel 1989 e 1990. Grazie ad un nulla osta concesso dalla Good Year, iniziammo lo sviluppo delle gomme a fine ’88. Fu un’esperienza importante. Partecipare al battesimo di una nuova gomma è estremamente importante e team e piloti hanno dei grossi benefici. All’Estoril, durante una sola giornata di prova, Martini testò la bellezza di 30 set da qualifica segnando anche il record della pista (1:13.100). Proprio grazie a questi tour-de-force, Pirelli raggiunse ottimi risultati in qualifica. Nel 1989 conquistammo il terzo posto ad Adelaide alle spalle di Senna e Mansel e nel ’90 la prima fila del g.p di Phoenix con Martini.

Oggi siamo di fronte ad una stagione difficile in cui le gomme saranno un termometro (nel bene e nel male) importante. Parliamo della modifica più importante nel regolamento 2017