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F1 | Gp Italia, PRESENTAZIONE

La prova di forza di Spa-Francorchamps da parte della Ferrari può essere di buon auspicio su un tracciato veloce come quello di Monza che questo fine settimana ospiterà l’89esima edizione del Gran Premio d’Italia. Si prospetta un’altra entusiasmante sfida tra i due pretendenti al trono, Ferrari e Mercedes, ma soprattutto tra Sebastian Vettel e Lewis Hamilton.

Come abbiamo già visto la scorsa settimana in Belgio il meteo avrà un ruolo importante e potrebbe mescolare le carte: con pista asciutta il binomio Ferrari-Vettel si è dimostrato più competitivo dei diretti avversari, mentre con la pioggia Hamilton e la Mercedes si sono dimostrati superiori. Per la giornata di venerdì sono attesi temporali così come anche per il sabato anche se le qualifiche dovrebbero essere asciutte. Cielo coperto invece per la gara.

Arriviamo su una pista caratterizzata da lunghissimi rettilinei con solamente undici curve dove il motore resta a pieni regimi per il 75% del giro. Un bello sforzo per le power-unit. Dopo quanto successo allo start lo scorso fine settimana (la penalizzazione inflitta ad Hulkenberg e’ corretta anche se i commissari continuano a non utilizzare lo stesso metro di giudizio con tutti i piloti) bisognerà fare attenzione alla prima staccata che si trova a circa 700 metri dalla linea di partenza. Si arriverà con velocità ben più alte rispetto a Spa.

In casa Ferrari inizierà la vera era del post-Marchionne e il dietro le quinte sarà teatro di numerose riunioni, che potrebbero aprire a svariati movimenti. Resta da sciogliere il nodo sul futuro di Kimi Raikkonen che a Spa ha vissuto un fine settimana poco fortuna condizionato dal contatto ad inizio gara, costringendolo poi al ritiro.

Se per la Red Bull si prospetta un fine settimana non facile a causa dell’handicap del propulsore Renault (Ricciardo partirà ultimo ma sarà equipaggiato con l’ultima versione della PU) sarà da seguire la sfida tra Renault e Haas per il quarto posto tra i costruttori oltre alla rincorsa da parte della Racing Point Force India, che in Belgio è stata la terza scuderia a conquistare il maggior punteggio (18), dopo Ferrari e Mercedes. L’ingresso del nuovo consorzio guidato da Lawrence Stroll avrà restituito fiducia al team (oltre a nuova linfa).

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Italia, Minardi suona la carica “Strada in salita per la Ferrari, ma si può recuperare”


Che il circuito di Monza fosse terreno fertile per la Mercedes non lo abbiamo certamente scoperto domenica, ma quello che ha stupito è il distacco inflitto agli avversari, Ferrari in primis. Se Lewis Hamilton e Valtteri Bottas hanno potuto guidare in “serenità”, senza correre alcun rischio e utilizzare tutta la potenza del motore (il finlandese ha solamente dovuto scarpinare i primi giri per prendersi il suo secondo posto ai danni di Ocon e Stroll che lo avevano sopravanzato nel nubifragio di sabato) la Ferrari con Sebastian Vettel è stata costretta ad aggredire ogni centimetro della pista coprendo le 53 tornate con un ritmo da qualifica, pagando ugualmente costantemente un distacco di 7-8 decimi al giro.

I trentasei secondi di distacco accusati da Vettel nei confronti di Hamilton (che salgono a 60” ai danni di Kimi Raikkonen) sono preoccupanti e pericolosi per il proseguo del mondiale. Dopo la bella prova di SPA, ci si aspettava una difesa maggiore da parte del team di Maranello, che invece si è dovuta guardare le spalle anche da un’arrembante Red Bull-Renault guidata da uno scatenato Daniel Ricciardo (partito dalla 17esima posizione per colpa di queste assurde penalizzazioni – 25 nel suo caso -), protagonista – tra l’altro – di un sorpasso eccezionale ai danni di Raikkonen alla prima variante.

Col senno del poi, a Maranello devono ringraziare anche l’irruenza di Max Verstappen che ancora una volta si è rivolta contro l’olandese. Protagonista di una partenza straordinaria (partendo 14esimo grazie alle 20 posizioni di penalità) senza la foratura avrebbe potuto lottare per tranquillamente per il podio.

Il risultato del Gran Premio d’Italia cambia quelle che potevano essere le previsioni da qui alla fine della stagione poiché la Mercedes ha messa a segno una stoccata notevole, dimostrando di esser migliorata anche nei tratti più lenti. Il punto forte è nascosto nella power unit. Nei primi giri riescono costantemente a prendere quel vantaggio che gli permette di gestire la corsa, tenendo gli avversari fuori dalla zona-DRS.

Tra quindici giorni ci sarà un altro appuntamento fondamentale, Singapore, e pertanto bisogna mettersi subito al lavoro senza cadere nel caos delle responsabilità. La Ferrari deve ritrovare la competitività per provare a stressare la Mercedes, con un occhio alla Red Bull. Anche se in salita, la strada è ancora lunga e non è il momento per mollare, anche se per la prima volta la Mercedes è davanti in entrambe le classifiche.

Come ho già avuto modo di scrivere, un plauso bisogna farlo a tutti gli appassionati che hanno scaldato le tribune di Monza (specialmente nella fredda giornata di sabato), ma bisogna essere più sportivi. Non si può fischiare un campione del calibro di Hamilton.

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Italia, IL PUNTO di Minardi “Dopo il Belgio mi aspettavo distacchi minori. Cornice di pubblico fantastica”

La Mercedes ha stra-dominato il Gran Premio d’Italia, ma il vincitore numero uno sono stati i tifosi e gli appassionati accorsi in massa in tutte e tre le giornate riempiendo l’autodromo. In particolare la giornata di sabato è stata veramente lunga e fredda e la direzione di gara non è stata impeccabile nelle comunicazioni. Per fortuna si è conclusa per il meglio con lo svolgimento delle qualifiche. Il pubblico ha dimostrato il proprio affetto verso la F1, il Gran Premio d’Italia a Monza e verso una Ferrari che deve ancora crescere.

Fin dalle prove libere del venerdì si era intuito che la Mercedes avrebbe fatto sul serio e i distacchi inflitti oggi ai diretti avversari la dice lunga su quello che è lo strapotere a disposizione di Lewis Hamilton e Valtteri Bottas.

Dopo il risultato di Spa-Francorchamps francamente mi aspettavo un divario meno accentuato. I trentasei secondi dal vincitore accusati da Vettel sono una nota dolente per il proseguo del mondiale. Certamente non è tutto finito, anzi ci sono ancora molte gare da qui alla fine, ma questa doppietta può far gioire doppiamente la Mercedes in virtù di quei appuntamento a loro meno favorevoli.

Quello che preoccupa è la rinascita della Red Bull supportata da un Daniel Ricciardo fortemente propositivo che ha marchiato il giro più veloce della corsa. L’irruenza di Verstappen ha giocato contro all’olandese che, dopo l’ottimo start, avrebbe potuto giocarsi il podio.

Ennesima delusione in casa McLaren (anche se non c’erano molte speranze viste le caratteristiche di Monza), mentre la Williams è riuscita a marchiare punti importanti in ottica mondiale per provare ad agguantare il quinto posto (a discapito della Toro Rosso) grazie ad una bella gara del giovanissimo Stroll che ha chiuso davanti a Massa.

Non ci resta che aspettare Singapore. Nei prossimi giorni vi racconterò le emozioni e le impressioni che ho raccolto direttamente a Monza

Gian Carlo Minardi

F1, Gp d’Italia – IL PUNTO

Il velocissimo e impegnativo layout del tracciato di Monza ha messo in evidenza l’unico vero Tallone d’Achille di quel gioiello tecnologico qual è la Mercedes: l’affidabilità. Si è notato soprattutto osservando le diversità nelle tabelle dei tempi. Durante i long run del venerdì, la Ferrari pagava un dazio di 1-1,2” nei confronti dei tedeschi, sceso poi incredibilmente a 3 dec durante le qualifiche del sabato.

Nel frattempo abbiamo saputo che Nico Rosberg era stato costretto a qualificarsi con una Power-Unit datata, con alle spalle già 5 gran premi ed oltre 4000 km, causa un cedimento al super motor portato proprio per Monza. Questo ha obbligato anche Hamilton a girare in modalità più “soft”. Nonostante questa spada di Damocle, in gara Vettel pagava costantemente in ritardo di 5” al giro nei confronti del leader. Divario che poi è tornato ad oltre 1” proprio sul finale, quando gli ingegneri Mercedes hanno chiesto a Lewis di spingere.

L’errore allo start di Kimi Raikkonen, autore poi di una bellissima rimonta, mi fa pensare ad una modifica della strategia della “Rossa” che contava di poter mettere una maggiore pressione alle frecce d’argento. Un secondo posto certamente importante sia per la Ferrari che per i tifosi, che hanno festeggiato Hamilton-Vettel-Massa sotto il podio infiammando l’autodromo. Un podio che conferma Maranello come seconda forza del Mondiale, proprio davanti alla Williams che ha completato il podio con Felipe Massa, terzo davanti al compagno Bottas. Il brasiliano ha mostrato di che pasta è fatto.

Ritornano nella top 10 le Force India di Sergio Perez, in cerca della conferma, e del neo-confermato Nico Hulkenberg. Molto bravi anche i piloti della Toro Rosso, con Verstappen autore di bellissimi sorpassi. Purtroppo ancora una volta sono stati penalizzati dalla PU francese. Week-end da dimenticare invece per la Lotus, che continua a lottare in acque poco serene, anche se per i prossimi giorni sono attese comunicazioni importanti riguardanti il loro futuro.

Arriviamo però al “giallo” che sta avvolgendo la corsa. Sventolata la bandiera a scacchi, sono iniziate a circolare le voci di una possibile penalizzazione nei confronti della Mercedes, che non avrebbero rispettato la pressione delle gomme consigliata dalla Pirelli. Da qui si capisce il perchè dell’enigmatica comunicazione rivolta a Hamilton nelle fasi finali. Siamo davanti nuovamente ad un caso di F1-caos. Tanto per cambiare non si capisce nulla. Si parla di possibile penalizzazioni, ma su quali basi? La FIA dovrebbe dimostrare che l’uso di una pressione più bassa, rispetto a quanto indicato ai team da parte della Pirelli, avrebbe creato una situazione di Pericolo * ….

E’ stato un fine settimana anche ricco di riunioni, legate al futuro del Gran Premio d’Italia a Monza post-2016. Riunioni che fanno ben sperare sul rinnovo anche se parlare di percentuali di successo è un po’ prematuro. Per l’occasione oggi era presente in autodromo anche il Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Sono dell’idea che si debba difendere la tappa italiana, poiché non è solo un evento legato alla Regione Lombardia, ma un know-how di tutta l’Italia.

* Il caso “pressione-pneumatici” si è chiuso con un nulla di fatto. I commissari sportivi hanno confermato la vittoria di Lewis Hamilton e della Mercedes poiché ha rispettato le procedure

Gp Italia – PAGELLE

Archiviato il Gran Premio d’Italia, 13°mo appuntamento del Mondiale, diamo alcuni voti. Il primo della classe è certamente Lewis Hamilton, seguito però dal giovanissimi russo di casa Toro Rosso Daniil Kvyat.

Lewis Hamilton – 9 pur partendo malamente, è stato in grado di recuperare, imponendo la sua classe, la sua capacità e tenacia nel raggiungere un risultato per lui importantissimo. Senza l’errore allo start, avrebbe meritato un voto più alto

Daniil Kvyat – 8/9 partito ultimo, ha recuperato fino ai piedi della zona punti. Ottima la strategia della Toro Rosso e fantastica la sua gara. Peccato per quell’errore sul finale. Merita la consacrazione in Formula 1

Daniel Ricciardo – 8.5 partito indietro, ha recuperato posizioni a suon di sorpassi, tagliando il traguardo davanti a Vettel. Fantastici i suoi sorpassi su Magnussen e Vettel, quest’ultimo sverniciato dall’australiano con una finta all’esterno, per poi sopravanzarlo all’interno. Decisamente sta prendendo la leadership del team e merita un trattamento da prima guida

Felipe Massa, Valtteri Bottas e Sergio Perez – 8 il brasiliano conquista il suo primo podio stagionale con la Williams, mentre il compagno e il pilota della Force India si sono resi autori di una bellissima rimonta

Jenson Button – 6.5 le voci di mercato che vorrebbero il prossimo anno al suo posto Vettel o Alonso lo hanno rigenerato. La possibilità di avere ancora uno spiraglio lo ha rigenerato. Ha sfruttato la sua esperienza

Nico Rosberg 6 – dopo una partenza perfetta, è stato in grado di prendersi un discreto vantaggio, vanificato tutto da due errori incredibili alla prima variante, che gli sono costati la possibile vittoria. Qualcuno sostiene che Nico abbia voluto “pareggiare” i conti con il compagno. Comunque per me non va oltre la sufficienza

Voto basso per la Ferrari. Per Alonso e Raikkonen è una lotta impari, avendo tra le mani una vettura che concede alla concorrenza 1.5”. C’è sicuramente un momento di sconforto. Non è certamente solamente un problema di Power-Unit, ma anche di telaio. Rispetto al finlandese, Fernando merita perlomeno un voto più alto (anche un 7), perché, fin quando è rimasto in pista, ha provato almeno a lottare, restando a galla per un sesto-settimo posto. Fin dal venerdì, ha raggiunto il limite della sua F14-T, limando poi millesimi su millesimi dopo ogni sessione in qualifica. Di più veramente non si può sperare al momento