Gian Carlo Minardi “Non ci siamo”

Punti doppi, nuove penalità, pole Trophy… siamo sicuri che questa sia la strada giusta per rendere più avvincente il Mondiale di Formula 1? Ho l’impressione che si vogliano trovare per forza delle novità che, però, non servono allo spettacolo e a far innamorare la gente. A mio avviso servono regolamenti chiari e decifrabili, e non palliativi. Bisogna studiare qualcosa dal punto di vista del marketing per avvicinare gli appassionati, invece di continuare a chiudersi dentro questi Motor-Home, blindati più di una roccaforte.

Sarebbe bello far respirare allo sportivo l’aria del paddock, dargli la possibilità di toccare con mano il week end di gara, avere l’autografo o una foto con il suo idolo. Invece ho la sensazione che molta gente non sappia riconoscere neanche i piloti (escludendo quelli saliti sul podio).

Continuo a trovare ridicola la regola sul punteggio doppio all’ultima gara. Un pilota rischia di vedere sfumare l’intero lavoro di una stagione in un solo appuntamento. Lo stesso discorso però vale anche per i team di serie C. Oggi abbiamo una Marussia che ha conquistato il decimo posto tra i costruttori grazie ad un tredicesimo posto (suo miglior risultato), contro un quattordicesimo della Caterham. Un solo posto di differenza che però vale la bellezza di almeno 10 milioni di dollari. Hanno lottato con il coltello tra i denti per tutto il campionato. Il prossimo anno tutto il lavoro potrebbe svanire in un solo week end, magari più per fortuna dell’avversario che per bravura …

In questi giorni la FIA ha annunciato di voler aprire le porte ad un nuovo team, e subito Volkswagen, Porsche e Audi hanno declinato l’invito, in quanto già impegnati nel campionati a ruote coperte come Le Mans o Mondiali. Le cause possono essere molteplici: le case automobilistiche hanno individuato nelle gare endurance la strada per una migliore promozione e per poter trasferire la tecnologia sulle auto di serie, ma anche perché oggi è difficile trovare un partner telaistico che garantisca risultati positivi in F.1 La Porsche a inizio anno è stata vicinissima alla Red Bull, ma per vari motivi non si è arrivato ad un accordo. Sta di fatto che il prossimo anno avremo una Le Mans veramente interessante con al via colossi del calibro di Toyota, Audi, Porsche, che ci regaleranno gare giocate fino alla fine sul filo di lana. L’ingresso di queste case automobilistiche contribuirà a far crescere l’interesse verso questi campionati. La stessa Ferrari, attraverso le parole del Presidente Montezemolo, ha fatto intuire di essere interessata a questo palcoscenico. D’altronde un costruttore come Ferrari, che ha vinto il Mondiale GT2, non può non guardare questi orizzonti.

FotoLibro MinardiTeamF1

In occasione della fine dell’anno abbiamo pensato di ripercorrere gli oltre 20 anni di Formula 1 e i 340 Gran Premi del Minardi Team attraverso una raccolta fotografica con tutti i nostri drivers – Ufficiali e Tester – con i relativi caschi,  che hanno contribuito a scrivere la nostra storia appassionato milioni di tifosi sparsi in tutti il Mondo.

I tre FotoLibri sono visibili all’interno della Gallery della nostra Pagina Ufficiale FaceBook Minardi

Sutil in Sauber nel 2014

Perso il posto in Force India, in favore di Nico Hulkenberg e Sergio Perez, Adrian Sutil è approdato in Sauber per la stagione 2014 del Mondiale di Formula 1

Dopo sei stagioni il pilota tedesco cambia casacca approdando a Hinwil “Sono molto felice di poter correre con la Sauber. Le trattive sono andate un po’ più per le lunghe del previsto, ma la Sauber è sempre stata la mia prima scelta. Dopo sei anni positivi in Force India era giunto il momento di cambiare aria e di accettare nuove sfide. Stiamo parlando di un team con una lunga e storica tradizione in Formula 1. La factory è sensazionale e la galleria del vento è tra le più avanzate del settore. Voglio ringraziare sia Peter Sauber che Monisha Kaltenborn per questa grande opportunità” commenta il neo driver Sauber Adrian Sutil

Si sta delineando un bel campionato e tutti i pezzi stanno prendendo il loro posto. L’accordo Sutil-Sauber mi fa molto piacere in quanto significa che il team sta risolvendo, molto velocemente, tutti i suoi problemi. Stiamo parlando di un buon pilota con alle spalle sei anni di Formula 1. La sua esperienza farà certamente comodo a Peter Sauber. Ora rimaniamo in attesa di conoscere il suo compagno” commenta Gian Carlo Minardi

Ora non ci resta che rimanere in attesa dell’annuncio del nome che verrà affiancato al tedesco. Sergey Sirotkin è ancora in pole position, anche se non dispone ancora della Superlicenza.

La F1 prepara il 2014 tra tante (troppe) incognite

Nonostante tre sedili abbiano trovato il loro inquilino – Maldonado e Grosjean in Lotus e Hulkenberg alla Force India – il mercato piloti 2013-2014 è ancora molto simile ad un’ingarbugliata matassa di lana. Ad oggi i posti liberi sono ben sei di cui: 1 Force India; 2 Sauber; 1 Marussia; 2 Catheram

A rendere il puzzle della prossima griglia di partenza ancora più indecifrabile e incasinato ci hanno pensato i rumors su una possibile fusione tra Marussia e Sauber, due team che non navigano in acque troppo tranquille (come molti altri in Formula tra i quali la Lotus). Anche se non facile da mettere in atto, la fusione tra Banbury e Hinwil non è proprio fantascienza considerando che entrambe le compagini hanno un contratto con la Ferrari per la fornitura dei nuovi propulsori 1.6 Turbo. Se queste chiacchiere fossero vere il mercato piloti subirebbe un rallentamento importante, in quanto verrebbero a mancare due sedili. Se consideriamo che Jules Bianchi ha già in mano un contratto per la prossima stagione con la Marussia-Ferrari (il francese, il cui manager è Nicholas Todt, fa parte della FDA) i posti disponibili scenderebbero a quattro di cui due molto appetibili (Force India e Sauber). Non dimentichiamoci che a “piedi” resterebbe un certo Max Chilton, pilota con una valigia molto piena, oltre ad un Sergio Perez seguito da Slim – uomo più ricco del mondo – attualmente senza contratto.

Come sappiamo il nuovo Mondiale porterà con sè numerose e costosissime novità, a partire proprio dal motore turbo con tutte le complicazioni che ne conseguono. Pertanto diventa importate aggiudicarsi un pilota con alle spalle una buona esperienza che possa aiutare il team a crescere dando le giuste indicazioni ai tecnici. Questo, insieme al divieto delle prove, rende difficile l’ingresso di nuove leve. Pertanto i team manager cercheranno il giusto equilibrio tra tecnica e aspetto economico. Hulkenberg è il classico pilota che, pur non avendo alle spalle aziende importanti, si “paga” lo stipendio a suon di punti e piazzamenti che si traducono in dollari derivanti dai diritti televisivi per il team.

Come dicevamo qualche riga sopra, il 2014 sarà quasi un anno ZERO per una Formula 1 che sta vivendo un momento delicato. Anno zero per le numerose novità che saranno introdotte: telai completamente nuovi, turbo, i vari sistemi di recupero energia, il limite di 100 kg di benzina… Il tutto dovrà essere amalgamato insieme, ma il tempo a disposizione è veramente poco. Mi risulta che alcune scuderie clienti non abbiano ricevuto ancora il “manichino” – la sagoma con gli ingombri dell’unità e le componenti esterne. Di conseguenza anche la definizione del telaio è indietro.

Ci aspetta una stagione ad alta tensione. Chi partirà con il piede giusto avrà in tasca il mondiale. Brawn GP insegna

Gian Carlo Minardi ospite a Madrid da Fernando Alonso

In occasione dell’inaugurazione della “Fernando Alonso Collection”, esposta al Centro de Exposiciones Arte Canal di Madrid, Gian Carlo Minardi è stato ospite del campione spagnolo rivivendo insieme a lui gli inizi della sua memorabile carriera in Formula 1, avvenuta proprio per mano del manager faentino e del suo Minardi Team nel 2001

Una collezione straordinaria di vetture, trofei e memorabilia sulla carriera del pilota spagnolo, ma anche un viaggio interattivo nella storia di Fernando. L’esposizione si compone di sei sezioni tematiche: “Km 0”, dove si parla dei primi passi di Alonso nel mondo dei motori; “La colección”, dove ci sono le monoposto con cui Fernando ha corso, sia di Formula 1 che di quelle minori; “Circuito Alo”, dove è possibile fare un viaggio interattivo nella carriera sportiva e nella vita di Fernando; “Start Your Engines!”, un’esperienza audiovisuale nella Formula 1, per condividere la passione che l’asturiano ha per questo sport; “F1 Experiences”, dove si scoprono i segreti sulle innovazioni tecnologiche che contrassegnano la massima competizione automobilistica; “275.000 km de emoción”, un video in cui il pilota della Ferrari ripercorre tutta la sua carriera. La mostra, organizzata dalla Fondazione Fernando Alonso e da Canal de Isabel II Gestión, costituisce l’embrione di quello che sarà il Museo Fernando Alonso, che aprirà ad Oviedo.

E’ una mostra veramente molto bella e una collezione sensazionale. Straordinaria l’intuizione da parte dei genitori di Fernando di conservare tutto il materiale sportivo, dai primi kart, tute, guanti e trofei. Vedere esposta la Minardi 2001 e la tuta con cui ha esordito in Formula 1 mi riporta con la mente a dei bellissimi ricordi. Devo fare i complimenti a tutti per l’organizzazione della mostra. E’ stata anche l’occasione per rivedere amici come Flavio e Stefano” commenta Gian Carlo Minardi

Alla cerimonia inaugurale infatti Fernando ha voluto accanto a sé non soltanto la sua famiglia e i suoi amici più cari ma anche tutti i team principal del suo cammino in Formula 1, da Gian Carlo Minardi a Flavio Briatore, da Martin Whitmarsh a Stefano Domenicali.

Hulkenberg-Force India, a volte ritornano

La Force India ha annunciato l’accordo con Nico Hulkenberg per la stagione 2014, anche se i rumors parlano di un contratto pluriennale per il driver tedesco. Per “Hulk” si tratta così di un ritorno nella compagine di Vijey Mallya per la quale ha difeso i colori già nel 2011 e 2012, prima come collaudatore e successivamente promosso a pilota ufficiale.

Sia per la Force India che per Nico il 2013 è stata una stagione ricca di soddisfazioni con l’ex pilota Sauber in grado di conquistare la bellezza di 51 punti in metà campionato, dopo un avvio del team poco felice chiudendo il mondiale al decimo posto. La Force India ha sperato fino alla fine di poter fare un bello sgambetto alla McLaren conquistando  il sesto posto con un bottino di 77 punti, davanti ai principali avversari Sauber e Toro Rosso.

Con Hulkenberg trova posto un altro pezzo del puzzle che comporrà una griglia di partenza ricca di novità, con Felipe Massa passato in Williams al posto del neo driver Lotus Pastor Maldonado, Daniel Ricciardo promosso in Red Bull al posto di Mark Webber  e al fianco del quattro volte campione Sebastian Vettel e l’esordio di Kevin Magnussen in McLaren al fianco di Jenson Button e al posto dell’appiedato Sergio Perez. Proprio il messicano potrebbe diventare il nuovo compagno di Hulkenberg in Force India

Maldonado e Grosjean, coppia Lotus 2014

I primi tasselli in ottica 2014 stanno andando al loro posto con la Lotus che ha annunciato la line-up 2014. Pastor Maldonado, salutata la Williams dopo la vittoria in Spagna nella passata stagione e un 2013 da dimenticare, approda ad Estone al fianco del confermato Romain Grosjean.

Grosjean ha vissuto una seconda parte di stagione molto intensa e ricca di risultati, chiudendo al settimo posto nel mondiale con 132 punti, alle spalle di Nico Rosberg. “Sono veramente contento per la conferma e per poter continuare a guidare per la Lotus F1. Quella appena conclusa è stata una stagione ricca di soddisfazioni per me. Abbiamo lavorato molto bene insieme e so che tutti ad Enstone hanno lottato per ogni punti, senza lasciare nulla al caso.  non vedo l’ora di provare la nuova vettura e di andare in Australia per la prima gara

Il venezuelano era certamente tra gli obiettivi di diversi team, soprattutto per il forte appoggio economico. Praticamente svanita la trattativa con la Quantum, Eric Boullier  avrà voluto affiancare a un Grosjean maturato il talento (e l’apporto economico) del venezuelano. “E’ una fantastica opportunità per me. Non è un segreto che abbia voluto cambiare per provare a fare un ulteriore passo in avanti nella mia carriera in F1. La Lotus F1 è certamente la migliore opportunità che mi potesse capitare. Il prossimo anno i regolamenti e le vetture cambieranno in modo significativo, quindi è un ottimo momento per iniziare questa nuova avventura. Non vedo l’ora di iniziare

Ora restano da sistemare i sedili in casa Force India e Sauber con Hulkenberg, Di Resta e Perez ancora senza contratto.

Mercato piloti, quante incognite!

Domenica è calato il sipario sul Mondiale di Formula 1 e la mente di piloti e team è certamente già rivolta al 2014. I lavori però non fervono solamente nelle officine per preparare i nuovi bolidi, ma anche dietro le scrivanie e nelle sale riunioni per cercare di completare il puzzle della griglia di partenza. Ad oggi sono ancora tanti e troppi i pezzi mancanti per completare l’opera

Hulkenberg, Maldonado, Perez, Grosjean, Di Resta sono solo alcuni dei nomi che ad oggi sono sul mercato senza un contratto e Lotus, Sauber, Force India, i team più importanti della fascia B che vantano dei sedili liberi. Un fatto certamente anomalo per la Formula 1 moderna. Di norma, a restare indietro, erano prevalentemente le piccole scuderie. Lotus e Sauber inoltre stanno ancora sognando i capitali dall’Arabia e dalla Russia.

La causa la possiamo certamente ricercare nel difficile momento che sta vivendo l’economia mondiale, ma soprattutto nel forte aumento di costi che i team saranno chiamati ad affrontare nelle prossima stagione “Ci troviamo di fronte ad un cambio di regolamento che farà impennare i costi, non ancora del tutto valutabili poiché sarà una stagione ricca di incognite e imprevisti” analizza Gian Carlo Minardi “Con i motori turbo è veramente complicato prevedere i costi in quanto i punti interrogativi sono numerosi. Io ne so qualcosa, visto che il mio ingresso in F.1 nel 1985 è coinciso con l’era turbo. Alcune scuderie sono già in difficoltà prima di iniziare, figuriamoci a stagione inoltrata” La rottura del propulsore francese sulla vettura di Grosjean in Brasile potrebbe essere anche un campanello d’allarme in ottica della prossima stagione, in cui saranno previste solamente cinque unità dei nuovissimi motori turbo, per pilota “Se con otto motori super collaudati si arriva ad una fumata, chissà cosa potrà succedere il prossimo anno. Questi cedimenti si traducono in costi e retrocessioni

La scelta della line-up potrà essere dettata da una media ponderata tra valori tecnici ed economici “Prevedere i prossimi passi non sarà facile in quanto i parametri da tenere in considerazione sono molteplici. Il fattore principale che influenzerà la scelta è il giro di soldi intorno ai piloti. Abbiamo sulla piazza un Maldonado e un Perez, che in questi anni hanno potuto contare su appoggi economici importanti. Bisognerà capire se tali capitali saranno confermati. Ad esempio Maldonado, dato molto vicino alla Lotus, ha accennato che la PDVSA potrebbe lasciare il circus. Perez, scaricato dalla McLaren nonostante sia stato in grado di mettere in ombra Button, molto probabilmente non godrà del medesimo appoggio. Diversamente non comprenderei la mossa di Woking. Diversa la situazione per Nico Hulkenberg che si è guadagnato lo stipendio a suon di punti. Il tedesco è il classico esempio di ottimo investimento il cui ritorno si traduce in un buon piazzamento all’interno della classifica costruttori.  Il settimo posto della Sauber è opera sua e ha portato nelle casse del team svizzero una buona fetta dei diritti televisivi. Di conseguenza sarà importante amalgamare un driver in grado di portare punti pesanti con un giovane che possa garantire una copertura finanziaria”

Il 2014 sarà caratterizzato anche da una rivoluzione a livello motoristico “La Marussia ad esempio passerà ai propulsori Ferrari che le permetteranno di fare un passo in avanti. Di conseguenza potrebbe mettere in moto nuovi arrivi. Certamente confermeranno Bianchi, ma non dimentichiamoci che c’è un Chilton con una grande disponibilità economica che potrebbe smuovere ulteriormente le acque. Qualcuno potrebbe rischiare di restare fuori. Lo stesso Perez ha dichiarato che non è disposto a fare da comparsa” conclude il manager faentino

Ci aspetta un inverno incandescente.

Gp Brasile – LE PAGELLE

Con il Gran Premio del Brasile siamo arrivati all’ultimo giorno di scuola.

Sebastian Vettel 9.5 – E’ impossibile non dargli un voto alto in quanto ancora una volta sia lui che la Red Bull hanno dominato in lungo e in largo e in qualsiasi condizione atmosferica. Ancora una volta sono stati in grado di fare quello che volevano. Hanno messo insieme una macchina da guerra, perché nove vittorie di file era forse difficile immaginarle. Insieme hanno raggiunto un feeling che li ha resi invincibili.

Mark Webber 9 – questo voto va sia per il secondo posto conquistato domenica (grazie al quale ha chiuso al terzo posto nel mondiale) sia perché stiamo parlando di un vero gentleman. Negli ultimi anni gli è stato portato via un titolo già vinto in pista e ha dovuto fare da seconda guida, senza lamentarsi più di tanto. Inoltre tutti i problemi della Red Bull sono arrivati sulla sua vettura.

Fernando Alonso 9 – ancora una volta ha dimostrato di essere il numero 1. E’ riuscito a portare ancora una volta la Ferrari sul podio in una gara stradominata dalla Red Bull

Jenson Button e Sergio Perez 7 – Hanno fatto risorgere una McLaren  che nelle ultime gare aveva battuto la fiacca. Se il quarto posto di Button era insperato, il sesto del messicano non è da meno, in quanto senza la sostituzione del cambio, avrebbe potuto chiudere la gara nuovamente davanti al compagno, riconfermato all’interno del team

Nico Rosberg 7 – Bella gara. Rispetto alle gare precedenti è stato molto arrembante difendendo la sua posizione con il coltello tra i denti

Felipe Massa  9 – gli è stato rubato un podio, perché certamente Fernando gli avrebbe fatto strada dandogli la possibilità di chiudere la sua avventura in rosso con un podio, davanti al suo pubblico.

Nico Hulkenberg  7 – Ancora una volta ha portato dei punti al team. Il suo contributo è stato determinante a salvare la stagione della Sauber portando con i suoi punti, linfa importante in ottica 2014. E’ la dimostrazione di quanto sia importante per un team di seconda fascia avere tra le sue linee un pilota esperto il cui stipendio viene ripagato dai risultati.

Lewis Hamilton 6.5 – Anche se reputo la sua penalizzazione eccessiva (e una conseguenza della penalizzazione inflitta prima a Massa con il solo scopo di riequilibrare i giochi) un campione del mondo non dovrebbe creare certe situzioni e poteva usare un’altra metodologia per sopravanzare Bottas. Il finlandese dal canto suo aveva tutto lo spazio per spostarsi ed evitare il contatto, come richiesto dal regolamento.

Daniel Ricciardo 7 – Sul bagnato sia lui che il suo compagno avevano confermato un buon ritmo entrando in Q3. Con l’asciutto poi non sono stati in grado di ripetersi ma rispetto a Vergne ha regalato alla Toro Rosso l’ultimo punto della stagione che fa certamente morale

FIA 0 – voto per la disorganizzazione e la perseveranza con gli stessi uomini. E’ arrivato il momento di ringiovanire e creare un’unica commissione che giudichi i piloti, per avere uniformità nei giudizi

Gp Brasile – IL PUNTO

Si chiude un 2013 con una bruttissima figura da parte della FIA. La decisione presa nei confronti di Felipe Massa è demenziale e credo che sia arrivato il momento anche per la Federazione di prendere dei provvedimenti per ringiovanire e uniformare il collegio. Un combattuto e bel Gran Premio del Brasile, caratterizzato da sorpassi emozionanti, è stato vanificato da decisioni di persone esterne che, cambiando gara dopo gara, non garantiscono un giudizio omogeneo. In aggiunta la penalità inflitta ad Hamilton mi ha dato l’impressione che sia stata assegnata per riequilibrare le forze in campo. Un brutto doppio errore

Complimenti a Sebastian Vettel e alla Red Bull che hanno vinto tutto. Seb ha segnato un nuovo record con 9 vittorie consecutive e 13 in un unico campionato, eguagliando Michael Schumacher, anche se il tedesco aveva conquistato questo traguardo in un campionato di 18 gran premi, e non 19 appuntamenti come il calendario 2013.  La Mercedes chiude il Mondiale al secondo posto, davanti alla Ferrari. Un grandissimo risultato per il team tedesco che però rende più importante il secondo posto tra i piloti di Alonso, considerando le differenze tecniche. Lo spagnolo si conferma il miglior pilota assoluto. Senza la penalità a Felipe, oggi il secondo posto era a portata per la Scuderia di Maranello, anche se pesano i punti mancati dal brasiliano in una parte della stagione. Ora bisognerà analizzare i problemi e trovare velocemente la soluzione perché il tempo è veramente poco, soprattutto considerando tutte le novità che saranno introdotte

Con la chiusura della stagione vanno in pensione i propulsori aspirati 8 cilindri e diversi piloti si apprestano a cambiare casacca, o vita, come Felipe Massa e Mark Webber.  L’australiano termina una stagione con il secondo posto e il terzo assoluto, dopo aver iniziato la sua carriera nel 2002 con il Minardi Team e due punti mondiali al debutto assoluto. Sono veramente pochi quelli che possono vantare questo primato. Mark saluta il circus da vero protagonista. Mi fa piacere vedere ancora una volta un podio composto da tre piloti che hanno iniziato la loro carriera in F.1 tra le mura di Faenza, di cui due con me nel Minardi Team – Fernando e Mark.

La mente ormai è rivolta già al 2014 che porterà con se un cambiamento regolamentare veramente importante, che potrebbe far riemergere diversi team portando con se anche diverse incognite, legate soprattutto alla componente motoristica. La rottura del propulsore Renault sulla Lotus deve far riflettere: se con otto motori per pilota super collaudati un team chiude la sua stagione con una fumata, non oso pensare cosa possa succedere con solamente cinque unità/pilota di nuova concezione. Mi sembra che siano stati fatti passi troppo azzardati e poco ponderati.  Se aggiungiamo che tutte queste novità porteranno ad un aumento di costi importanti allora il quadro è veramente completo. Questa è anche una delle cause per cui alcuni team di serie B non hanno completato la loro line-up. Molti sono in cerca della migliore soluzione tecnico-economica. E’ vero che la FIA deve convivere con le case automobilistiche e che il futuro dell’auto è rivolto verso i motori turbo, il kers e l’ibrido, però si deve tenere conto anche della difficile situazione economica di alcuni team.

Brasile ’85 – L’inizio di un sogno

Questo fine settimana sul circuito di Interlagos calerà definitivamente il sipario sul Mondiale di Formula 1 dominato a tutto tondo dalla Red Bull e da Sebastian Vettel, inseguiti da una Lotus in grande spolvero, attuale seconda forze del campionato, ma quarta in classifica costruttori.

Per Gian Carlo Minardi il Gran Premio del Brasile ha da sempre un sapore speciale rappresentando il punto di partenza di un’avventura durata la bellezza di 340 GP. “5 aprile 1985, ore 9.30, Circuito di Jacarepagua parte la FP1. Eravamo arrivati in Formula 1. Al di là di tutto il lavoro svolto per l’assemblaggio della vettura e l’organizzazione della prima trasferta oltre oceano, solo quando abbiamo avviato il nostro motore per compiere il primo giro in pista ci siamo realmente resi conto di cosa avevamo realizzato” ricorda Gian Carlo Minardi

Prima di raccontare questa storia dobbiamo fare un piccolo sforzo e andare indietro ancora di qualche anno, più precisamente al 1980, anno in cui Minardi fonda la sua Scuderia diventando costruttore partecipando al Campionato di Formula 2, ma con la mente già rivolta alla Formula 1. I risultati non tardano con Michele Alboreto, Alessandro Nannini, Paolo Barilla e Pier Luigi Martini, ma l’obiettivo resta sempre la massima serie. La grande occasione si presenta nel 1984 in un incontro tra l’imprenditore faentino e il presidente dell’Alfa Romeo ing. Massacesi . Alla fine di una lunga trattativa – il Presidente Alfa Romeo – promise a Minardi una fornitura di motori turbo 8 cilindri. Su quelle parole il manager faentino si lanciò nell’organizzazione delle nuova vettura e sulla costruzione della prima Minardi F1 che venne presentata a luglio ’84. Tutto era pronto quando, con una doccia fredda, arrivò il dietrofront Alfa. Ormai però era troppo tardi per tornare indietro. La Minardi F1 era già inscritta al Campionato del Mondo, quindi si decise di equipaggiare la monoposto con un vetusto motore aspirato Ford-Cosworth/Mader per i primi G.P., in attesa che la neonata società “Motori Moderni” di Piero Mancini e l’Ing Carlo Chiti fornisse il 6 cilindri 1500 Turbo.

Quello di Rio è stato un debutto a tutto tondo, nuovi come telaisti e con un assemblaggio motore dell’ultima ora. Saltato l’accordo con l’Alfa, abbiamo affrontato le prime due gare con un motore aspirato e successivamente con un propulsore turbo, trovandoci a combattere contro colossi come Ferrari, BMW, Ford e Renault, da privati. Arrivavamo da una consolidata esperienza come costruttori in F.2, ma ci trovavamo davanti ad una avventura tutta da scoprire in F.1 . Un piccolo team con una macchina con pochi chilometri alle spalle – costruita con una scocca in sandwich di alluminio, honecomb, con interposta fibra di carbonio e kevlar – dovevamo imparare tutto, dalle procedure di pista a conoscere la vettura. Ricordo con piacere che in quegli anni l’assegnazione dei box era casuale, e non dettata dall’ordine in campionato. Pertanto potevi trovarti in mezzo tra Ferrari e McLaren o Williams, Lotus e Renault con la possibilità di osservare il loro lavoro e quindi di incamerare esperienza”, analizza il manager faentino

Il passaggio dalla F.2 alla F.1 è stata la conseguenza di una strategia Aziendale, che prevedeva di costruire una vettura con cui correre direttamente, e non per rivenderle a terzi. Eravamo arrivati al punto di avere un organico  numeroso per costruire e gestire una F.2, ma non ancora strutturati per la massima serie. Si rese necessario comunque un salto di categoria.  Avevamo dimostrato di saper costruire telai, ma il nostro tallone al debutto era certamente il cambio di motorizzazione a stagione inoltrata. Insieme alla Tyrrel eravamo gli unici equipaggiati con un aspirato e, nonostante la loro esperienza, riuscivamo a lottare alla pari. Mi fa piacere sottolineare che con il sistema attuale di assegnazione punti, nonostante tutti i problemi di gioventù incontrati,  avremmo potuto conquistare già nella prima stagione i primi punti nel Mondiale, grazie all’ottavo posto di Martini in Australia”.

Per il debutto in F.1 Gian Carlo Minardi si affidò al piede di un giovanissimo Pierluigi Martini, nipote di Giancarlo Martini, che firmerà con la scuderia faentina la bellezze di 103 GP “Sono passati un po’ di anni, ma è stato un giorno di grandissima emozione per tutti. Si respirava una bellissima atmosfera. All’interno del team primeggiava la passione e la voglia di far bene. E’ stato un week end non privo di problemi, ma l’inizio di una nuova avventura” commenta Pierluigi Martini

Guarda il video con le interviste a Gian Carlo Minardi e Pierluigi Martini targate 1985

Gp USA – IL PUNTO

Il Gran Premio USA, penultimo round del Mondiale, ci ha regalato qualche bella battaglia con i suoi campioni Webber, Hamilton e Alonso, ma soprattutto ci ha consegnato una Lotus e un Grosjean in forte crescita.

Escludendo come al solito le due Red Bull, o perlomeno la RB #1 che ancora una volta ha dimostrato di poter giocare con i suoi avversari, Romain ha dimostrato di poter essere una prima guida per il futuro prossimo chiudendo a soli 6” dal Campione del Mondo, inserendosi tra le due macchine più competitive del lotto. Merita certamente un 9 in pagella per la partenza e gestione gara. Ha provato ad infastidire Sebastian Vettel segnando il giro più veloce in gara, poi regolarmente battuto dal “biondino” il giro successivo. Può essere una garanzia per il suo team che in questo finale di stagione ha dimostrato di aver recuperato qualcosa alla Red Bull, nonostante la non felice decisione di sostituire Kimi con Kovalainen. Probabilmente il lavoro svolto da Valsecchi all’interno del team meritava una chance. Peggio di così….. anche se nel post gara il finlandese è stato giustificato puntando il dito verso dei problemi tecnici.

Ottimo lavoro per Lewis Hamilton che si è difeso da un Fernando Alonso che, forse, ha spremuto più del dovuto le sue gomme. Una Ferrari in difficoltà per tutto il week end saluta Austin con il quinto posto dello spagnolo e un disperso Massa. Mi auguro che qualcosa non abbia funzionato, anche se il brasiliano ha sofferto pesantemente per tutto il fine settimana. Nonostante una gara strepitosa di Nando, in cui ha lottato con il coltello tra i denti, 29 sec. dal vincitore restano tanti, troppi. Fernando ha cercato di limitare i danni nei confronti di una Mercedes che ha portato entrambe le vetture in zona punti. La sfida finale per il secondo posto tra i costruttori si sposta così in Brasile, a casa di Felipe, tra soli sette giorni. Certamente non potranno dormire sonni sereni anche in vista dell’ottimo stato di saluto della Lotus, subito alle spalle del Cavallino.

Ancora una bella prestazione da parte del neo-silurato Sergio Perez che ha dimostrato che non doveva essere lui ad essere scaricato.  Ha solo 22 anni ed è in netta crescita. Anche in ottica 2015 (McLaren-Honda) forse andavano fatte scelte diverse. Abbiamo un Jenson Button – a fatica ha portato a casa un punto – che mi sembra sulla via del tramonto.

Ancora punti per Nico Hulkenberg e la sua Sauber che avrebbe meritato di conquistare la zona punti anche con Gutierrez. Peccato per la penalità ottenuta in qualifica. Mi ha sorpreso Bottas. In casa Williams hanno fatto scelte retroattive rispolverando soluzioni targate 2012 che hanno ripagato. Valtteri si sta confermando pilota da F1

Gp USA – PRESENTAZIONE

Tra i circuiti legati alla nuova generazione il tracciato di Austin è senza alcun dubbio quello più interessante per le sue caratteristiche tecniche. Quest’anno si attendono temperature sotto la media stagionale e la scelta Pirelli di portare Hard e Medium potrebbe creare alcuni problemi a qualche team, Ferrari compresa. Stiamo assistendo a una bella lotta tra i costruttori con la Scuderia di Maranello impegnata a raggiungere la Mercedes, con la Lotus pronta a tentare il colpaccio e scavalcare il Cavallino. L’uscita di scena di Kimi – ha fatto bene a farsi operare per non compromettere anche la prossima stagione – ma soprattutto la scelta Lotus potrebbero rendere difficile la rincorsa al terzo posto.

Non da meno la lotta per il quinto posto tra McLaren e Force India. Fino a qualche Gran Premio indietro sembrava tutto già deciso, ma le ultime prestazioni targate Di Resta e Sutil hanno riportato in corsa il team che nelle ultime due uscite ha conquistato la bellezza di 15 punti. Ora il gap è di soli 18 lunghezze, quindi ancora tutto può succedere. Il cambio Perez-Magnussen potrebbe destabilizzare la serenità del team in favore della scuderia del magnate indiano Vijay Mallya

Austin sarà un week end da bollino rosso per il traffico nei retro-box in previsione non solo 2014, ma anche in ottica 2015, come ci fanno intuire le novità delle ultime ore. Era da tempo che non assistevamo ad un mercato così attivo e, forse, anche un po’ pazzo, figlio di certi regolamenti.    Ma andiamo con ordine:

– in casa Lotus, dopo aver sondato il terreno per Maldonado, Hulkenberg e Schumacher, ha puntato su Kovalainen lasciando parcheggiato nel box il suo terzo pilota Valsecchi. Una scelta che deve far certamente riflettere tutti, soprattutto quei ragazzi che si accingono a firmare dei contratti da terzo Pilota, senza avere garanzie. I dirigenti Lotus hanno preferito un pilota certamente con dei gran premi sulle spalle, ma fermo da un po’ di tempo, piuttosto che scommettere su un giovane che ha lavorato con loro un anno dimostrando di saper andare forte. La colpa però l’attribuisco a questi regolamenti, veramente demenziali che non permettono a questi giovani di mettersi in evidenza e di fare esperienza.  Scelta che certamente non condivido e che mi lascia alquanto deluso.

–  in casa McLaren arriverà invece Magnussen, al posto di Perez. Il messicano è stato più volte criticato, ma onestamente ha fatto bene mettendo alla frusta anche Jenson Button. Credo che questa scelta vada letta più in ottica 2015 (collaborazione Honda) che una bocciatura per Perez.

A questo punto ci saranno molte trattativa dietro le quinte. Abbiamo due piloti come Perez e Maldonado a piedi che possono contare su appoggi milionari. Pastor ha messo nel suo mirino il sedile Lotus, così come Perez che potrebbe guardare anche in casa Force India e Sauber tutto questo a discapito di “Hulk” il quale potrebbe restare attaccato al sedile della Sauber con la collaborazione della Ferrari.

Ci aspettano quindi due gran premi caldi per formare il puzzle della prossima stagione.