L’ultimo saluto a Giancarlo Martini

Per tutti gli appassionati, i tifosi e gli amici di Giancarlo Martini l’appuntamento è per la giornata di Giovedì 28, a partire dalle ore 14.00 presso l’Ospedale Morgagni di Forì, dove sarà allestita la camera ardente per l’ultimo saluto al nostro amico.

I funerali avranno luogo Venerdì 29 alle ore 15.00 presso la “celletta” la chiesa di Argenta (FE)

Colgo l’occasione per rinnovare le condoglianze alla moglie Paola e ai figli Jacopo, Benedetta e Donata

Ciao Giancarlo !!!!!!!!

Gp Malesia – Up & Down

Il week end malese ci ha regalato delle belle lotte tra piloti e compagni di squadra, ma anche diversi errori ai box e non solo. Cerchiamo di fare un’analisi per vedere chi sale e chi scende rispetto solamente una settimana fa, in attesa del gp della Cina

RED BULL si trova a dover affrontare un bel problema all’interno e dovrà intervenire con decisione per evitare ripercussioni lungo la stagione. Quando un pilota disattende un ordine bisogna riprenderlo immediatamente. Le posizioni erano ormai congelato. L’ordine era chiaro. Non è la prima volta che Vettel si comporta in un certo modo. Il team ha una visione a 360° della gara e, in aggiunta, il sorpasso è avvenuto  in un punto pericoloso, oltre ad aver superato la riga bianca che delimita la pista. Mi chiedo cosa sarebbe successo se al posto di Vettel e della Red Bull ci fossero stati un Bianchi, Bottas, Pic, Chilton o Grojean… Sarebbe passata in “cavalleria” oppure arrivava la penalizzazione? Vedremo nel proseguo della stagione. Per quanto riguarda la gara la scuderia credo abbia giovato del meteo.

MERCEDES hanno compiuto un passo da gigante su tutti gli aspetti. Hanno conquistato un terzo-quarto posto che fino ad otto giorni fa era insperato portandosi anche tra i primi quattro del mondiale. L’ordine imperativo di Brawn fa capire che esiste uno spirito di gruppo, così come le dichiarazioni nel post gara di Rosberg.

MCLAREN ha cancellato l’inizio difficile australiano dimostrando che l’accoppiata Button-hard può dare dei buoni risultati.

FORCE INDIA purtroppo solo i problemi tecnici li hanno privati di un risultato importante. Difficoltà che potrebbero anche ripetersi in quanto stiamo andando verso pit stop sempre più veloci (media di 2”). In queste situazioni è molto facile incappare in certi errori o accusare problemi. La macchina comunque si era comportata molto bene sia un qualifica che nella prima parte di gara.

LOTUS in leggera flessione anche se sono riusciti a portare a casa punti importanti con entrambi i piloti

FERRARI è difficile fare una valutazione. Ammesso che sia stata una decisione del pilota, la squadra doveva imporsi ordinando a Fernando di rientrare. Era impensabile che un’ala, progettata per resistere a certi carichi, reggesse tutti quei giri necessari ad evitare un pit stop in più. E’ un campionato lunghissimo dove ogni singolo punto è fondamentale. Bisognava rientrare e provare la rimonta.

SAUBER si è leggermente ripresa rispetto alla gara di debutto. Bella prestazioni di Hulkenberg anche se bisognerà vedere i prossimi step

WILLIAMS contraddistinta da troppe problematiche. Al momento indecifrabile.

Ci ha lasciato Giancarlo Martini

Con immenso dolore Gian Carlo Minardi annuncia la scomparsa di Giancarlo Martini. All’età di 66 anni ci lascia non solo un grande uomo di sport ed un grande imprenditore, ma soprattutto un amico dal cuore immenso e buono d’animo. Un amico col quale ho condiviso tanti successi e la passione per il mondo delle corse. Un caloroso abbraccio va alla moglie Paola e ai figli Jacopo, Benedetta e Donata
Ciao Giancarlo !!!!!!!!

                                                                                                                           Gian Carlo Minardi

 

 

 

P.S. Nei prossimi giorni verrà comunicato data e luogo dell’esequie.

Gp Malesia: IL PUNTO

E’ stato un gran premio all’insegna degli errori, che potrebbero diventare il leitmotiv della stagione. Quando le squadre sono costrette a fare tre-quattro soste per macchina, giocando sul filo dei decimi, l’inconveniente è dietro l’angolo. Se poi aggiungiamo anche la frenesia della strategia, il meteo e la ricerca esasperata nell’effettuare pit stop sempre più veloci (siamo nell’ordine dei 2”) il quadro è completo.

A farne le spese in Malesia i piloti della Force India, rallentati da problemi tecnici alle pistole o al porta mozzo e Jenson Button (problema all’anteriore destra) oltre ad Hamilton che ha pensato bene di fare un saluto ai suoi vecchi meccanici. Non possiamo dimenticarci di Fernando Alonso e la Ferrari. Dopo pochi chilometri abbiamo perso un grande protagonista che non commetteva un errore da diversi gran premi. Autore di un errore di valutazione, a cui però bisogna sommare anche la decisione, molto strana, del muretto di non fermarlo immediatamente per la sostituzione dell’ala danneggiata. Si sarebbe potuto giocare con una strategia azzardata, ma era fondamentale arrivare almeno in zona punti.

In un mondiale di diciannove gare i piazzamenti sono fondamentali, come il 2012 ci ha insegnato. Titolo perso solamente per tre lunghezze. A volte si esasperano le strategie o la voglia di raggiungere risultati anche davanti a realtà che sono molto diverse da quelle che si prospettano. In questo caso sono stati corsi troppi rischi. Eravamo solo al secondo passaggio e si doveva cercare di contenere il danno portando a casa punti determinanti in un campionato che si delineando come molto duro e competitivi.

Recuperare questo zero non sarà facile in quanto la lotta non è racchiusa solamente a due piloti, ma abbiamo ben cinque pretendenti, senza dimenticarci gli outsider Williams, Force India e Sauber. L’anno scorso Fernando ha perso il mondiale arrivando due volte secondo in Spagna e Abu Dhabi dietro a Maldonado e Raikkonen, due macchine che all’inizio non erano candidate alla vittoria.

La Red Bull si è dimostrata anche una volta la vera macchina da battere anche se ora dovranno risolvere un problema interno non da poco. Non sarà facile per Horner e Newey gestire i due piloti. Già al secondo gran premio si è innescato una strategia che potrà creare nervosismo. Anche in Mercedes sono state date indicazioni ben precise ai piloti. Questa è la nota stonata in un gran premio bello, ricco di sorpassi, staccate e lotte interne, combattuto molto al limite in certe occasioni.

Ancora una volta i pneumatici l’hanno fatta da padrona, grazie anche ai cambi di temperatura durante la gara che hanno modificato le forze in campo. I team stanno ancora imparando a conoscere ed interprete le mescole e così abbiamo avuto un cambio di posizioni rispetto all’Australia, dove avevamo avuto una Lotus vincente e una Mclaren indietro. Nonostante tutti dessero per morta la scuderia di Walking, Button stava lottando per le zone alte della classifica. Grazie alla sua esperienza e ad una buona gestione delle gomme hard sta facendo la differenza rispetto al suo più giovane compagno Perez, alla prima esperienza in un top team e alle prese con una macchina non ancora al top.

Buon inizio di stagione per Felipe Massa che in entrambi i week end ha segnato ottime prestazioni in qualifica portando a termine una discreta gara. La sua Ferrari è stata in difficoltà con le gomme medie. Con il bagnato non reggeva il passo degli altri e ha sofferto quando la pista era ancora fredda. Il quinto posto oggi era il massimo, vista la competitività di Red Bull e soprattutto Mercedes.

Ora ci aspettano tre settimane di stop prima di andare in Cina dove i team, oltre e portare numerosi upgrade, si dovranno confrontare per la prima volta con le gomme soft Pirelli. A quel punto avremmo il panorama completo delle compound di questa stagione

 

 

 

 

 

Sepang – Gara

1. Sebastian Vettel – Red Bull-Renault – 56 giri
2. Mark Webber – Red Bull-Renault – +4″2
3. Lewis Hamilton – Mercedes – +12″1
4. Nico Rosberg – Mercedes – +12″6
5. Felipe Massa – Ferrari – +25″6
6. Romain Grosjean – Lotus-Renault – + 35″5
7. Kimi Raikkonen – Lotus-Renault – +48″4
8. Nico Hulkenberg – Sauber-Ferrari – +53″0
9. Sergio Perez – McLaren-Mercedes – +1’12″3
10. Jean-Eric Vergne – Toro Rosso-Ferrari – +1’27″1
11. Valtteri Bottas – Williams-Renault – +1’28″6
12. Esteban Gutierrez – Sauber-Ferrari – +1 giro
13. Jules Bianchi – Marussia-Cosworth – +1 giro
14. Charles Pic – Caterham-Renault – +1 giro
15. Giedo van der Garde – Caterham-Renault – +1 giro
16. Max Chilton – Marussia-Cosworth – +2 giri
17. Jenson Button – McLaren-Mercedes – +3 giri
18. Daniel Ricciardo – Toro Rosso-Ferrari – +5 giri

La classifica del Mondiale Piloti:

1. Vettel 40; 2. Raikkonen 31; 3. Webber 26; 4. Hamilton 25; 5. Massa 22; 6. Alonso 18; 7. Rosberg 12; 8. Grosjean 9; 10. Sutil 6

La classifica del Mondiale Costruttori:

1. Red-Bull Renault 66; 2. Lotus-Renault e Ferrari 40; 4. Mercedes 37; 5. Force India-Mercedes 10; 6. Sauber-Ferrari e McLaren-Mercedes 4; 8. Toro Rosso-Ferrari 1.

Gian Carlo Minardi “Rimasi folgorato da Alonso”

Per Fernando Alonso il gran premio della Malesia, in programma questo fine settimana, non rappresenterà soltanto il secondo week end stagionale, ma anche il raggiungimento dei suoi primi 200 gp.

Sono già passati dodici anni da quando quel giovanissimo spagnolo (appena 19enne) si affacciava nell’olimpo del Motor Sport grazie a Gian Carlo Minardi che, dopo averlo visto in azione, lo volle follemente con se nel suo team, con cui debutto in F.1 nel 2001 al volante della PS01 “Sono sempre stato molto attento ai risultati dei giovanissimi, grazie anche all’aiuto di validi collaboratori. Uno di questo era proprio un ex-Minardi, Adrian Campos. Dopo avermi segnalato Mark Genè, che corse con noi per due stagioni, mi portò all’attenzione Fernando. Iniziai quindi a seguirlo e rimasi subito folgorato. Era chiaro che aveva qualcosa in più” ricorda Minardi

Nel ‘99 Fernando si impone nella World Series by Nissan e il titolo gli valse un test al volante della monoposto di Minardi a Jerez “Tradizionalmente il mio team metteva in palio per i piloti che vincevano i campionati più importati un test. Quell’anno fu chiamato quindi anche Fernando in Spagna insieme ad altri piloti. Nonostante la pioggia Alonso fece vedere cose che non avevo mai visto in un debuttante. Giocava con la macchina, tant’è che al terzo passaggio aveva già segnato il miglior riscontro cronometrico, dimostrandosi di 1 secondo e mezzo più veloce di ogni altro tester…. A quel punto capii che avevo a che fare con qualcuno che era diverso da tutti gli altri piloti. Iniziò una lunga ed estenuante trattativa che si concluse con la stesura di un contratto pluriennale

Nel 2000 prende parte al campionato di F.3000 con il team Astromega chiudendo una stagione in crescendo, grazie ad un secondo e una vittoria nelle ultime due gare “Contemporaneamente all’impegno nella F.3000 iniziò a lavorare con noi. Il test più importante è stato sicuramente a Fiorano, dove fece segnare tempi tanto importanti da attirare l’interesse della Ferrari. In quel momento le sue quotazioni iniziarono a crescere. Noi purtroppo eravamo in difficoltà e stavamo iniziando a pensare di cedere il team. Pertanto mettemmo sul mercato il cartellino di Alonso che fu offerto a Flavio Briatore, così com’era successo con Fisichella. L’accordo prevedeva che Alonso corresse con il Team Minardi o il Team Renault, e non ceduto in prestito a terzi. Nel 2001 così prese parte a diciassette gran premi con noi firmando una bellissima stagione. Solo l’anno successivo approdò alla corte di Briatore come test driver

Immediatamente si è visto che sarebbe stato un pilota vincente e durante la prima stagione più volte avevo detto che sarebbe diventato campione del mondo. Ora raggiunge la soglia dei 200 gp, dopo due titoli mondiali. Mi auguro che possa arrivare anche il terzo.

La qualità più importante di Fernando? “Concentrazione e prestazione. La sua forza è di saper fare tutto in gran premio a livello di qualifica. Questo lo contraddistingue dai vari Vettel, Hamilton, Raikkonen, Webber. Ha una grande visione della gara, anche senza l’ausilio di radio o lavagna. Buon anniversario Fernando!” conclude il manager faentino

 

Gp Australia – Promossi e rimandati

Da qualche ora è calato il sipario sul primo gran premio stagionale di Formula 1, ma occhi e mente sono già puntati in direzioni del Sepang International Circuit che ospiterà questo week end il circus per il secondo round.

Team e macchine sono già  in viaggio verso la Malesia, ma vogliamo tornare un’ultima volta all’ Albert Park per vedere chi si è meritato la promozione e chi è stato rinviato a nuovo esame, senza dimenticarci che stiamo parlando di un gran premio “anomalo” corso su un tracciato cittadino che presenta un asfalto stradale non abrasivo, con condizioni atmosferiche che cambiano nel giro di poche ore. Siamo passati infatti dai 45°C di metà settimana ai 15°C di domenica. Inoltre, trattandosi solamente del primo “giorno di scuola” scuderie e piloti devono ancora imparare a conoscere e interpretare le nuove compound Pirelli. La scorsa stagione abbiamo dovuto aspettare sette gran premi prima di avere un doppio vincitore…

Tutte questi elementi potrebbero avere condizionato il risultato in pista. Solamente tra qualche gran premio potremmo avere un quadro più definitivo. Quello che è certo è che abbiamo cinque primi attori che possono contendersi lo scettro finale, con alcuni outsider che potranno inserirsi per infastidirli, primi fra tutti Force India e Williams. Di questi bisognerà vedere quanti avranno la forze di portare avanti lo sviluppo fino a fine stagione, considerando che il 2014 sarà un anno ricco di cambiamenti con l’arrivo del turbo.

LOTUS (e Kimi Raikkonen) possono bere tranquillamente il loro meritato Champagne. Nonostante una macchina meno veloce sono riusciti a portare a casa un risultato importante sfruttando al meglio la strategia. Non sono certo una sorpresa considerando che la passata stagione hanno visto la bandiera a scacchi in tutte le gare arrivando quasi sempre in zona punti. Kimi è un campione del mondo, che come tale lascia pochi punti per strada. Non dispongono certamente di un budgets pari a Ferrari, Red Bull, McLaren e Mercedes. Pertanto sarà interessate vedere fin quando potranno sviluppare la E21.

FERRARI sono arrivati in Australia con l’obiettivo del podio. Hanno salutato il primo week end in testa  al mondiale. Bisogna comunque rimanere con i piedi per terra. Molto bene nei long run anche se dimostrano dei limiti in qualifica. Sono stati molto bravi a non sbagliare niente e il pit stop di Massa non è da incriminare. Le gerarchie nel team sono sicuramente già stabilite. La seconda guida si deve “sacrificare”, quindi comprensibile la strategia del Team di ritardare il pit stop a Felipe tentando di portare la vettura a soli due soste.

RED BULL dopo aver dominato la scena nelle prove libere e in qualifica, ce stato un ribaltone che non era preventivabile. Erano comunque riusciti a recuperare anche in gara prima di cedere il passo  sulla distanza. Ancora una volta hanno avuto dei problemi con Webber in partenza. Sotto questo aspetto Pilota e Team dovranno concentrare i loro sforzi in futuro.

FORCE INDIA hanno dimostrato di essere i primi tra i team di seconda fascia e di poter infastidire i fantastici cinque grazie ad una macchina interessante. Insieme alla Lotus hanno giocato sui due pit stop. In qualifica si sono inseriti in Q3 tra i big con Di Resta,  dove invece mancava la seconda McLaren di Perez

MCLAREN il risultato australiano non rispecchia il vero potenziale del team. Bisognerà aspettare i prossimi gran premi dove porteranno gli sviluppi necessari. Button in passato ha dimostrato di saper gestire molto bene le gomme. Rimandata a nuovo giudizio così come la Williams assillata da problemi di affidabilità e prestazione.

MERCEDES  problemi ancora di affidabilità hanno messo in secondo piano i miglioramenti fatti dalla squadra, buono il quinto posto di Hamilton compromesso solo da una eccessiva aggressività nei confronti di Alonso che lo ha costretto con ad un cambio di strategia dopo avere rovinato gli pneumatici. Comunque attenti a quei due perché anche Rosberg non parte di fatto come seconda guida.

Sarà un campionato giocato sui punti e pertanto sarà importante cogliere ogni occasione, concedendo il meno possibile agli avversari. Ci aspetta una stagione ricca di incertezze che ci porterà a vivere diversi ribaltoni in termini di prestazioni e vincitori.

Ora ci avviamo verso il circuito malese in cui le monoposto vestiranno una mescola nuova (P Zero Orange hard e la confermata medium)  con condizioni ambientali diverse dall’Australia con umidità e caldo che potranno creare variabili . Sepang è un circuito con velocità e carico aerodinamico (a Melbourne era a basso carico) oltre ad avere condizioni atmosferiche particolari con alte temperature spezzate da forti temporali pomeridiani.

Gp Australia – IL PUNTO

Finalmente siamo partiti. Il semaforo verde si è acceso e si è alzato il sipario sul mondiale 2013 di Formula 1. Una partenza che non ha deluso le attese, sia per la pioggia battente che ha condizionato lo svolgimento delle qualifiche (divise su due giorni) sia per un gran premio che ha visto la scena dominata dai primi cinque della classe, con la delusione McLaren e la sorpresa Force India.

Abbiamo avuto tre campioni del mondo sul podio e quattro nei primi cinque classificati. Questo è un segnale importante di quanto difficile e competitivo potrà essere questo mondiale. Gara stupenda per Lotus e Kimi Raikkonen che hanno dimostrato di saper gestire molto bene i pneumatici, mandando in archivio la prima tappa con soli due pit stop, contro i tre dei principali avversari. Il finlandese si è inserito prepotentemente nella lotta per il titolo e la sua Lotus ha tutte le carte in regola per poter disturbare i pretendenti al titolo. Hanno confermato quanto di buono fatto vedere nei test.

Inizio intenso per Fernando Alonso. Il sorpasso su Hamilton nei primi passaggi è certamente la ciliegina sulla torta. Ha dimostrato freddezza, controllo e lucidità. Ha condotto una gara su livelli da qualifica giro dopo giro. La Ferrari ha dimostrato di essere molto vicino alla vetta in gara, mentre le manca qualcosa sul giro secco, contrariamente a quanto succede in casa Red Bull dove la fa da padrona. La squadra di Maranello ha dimostrato un’ottima gestione della strategia e dei pit stop. Il quarto posto di Massa permette agli uomini in rosso di iniziare la stagione in testa al mondiale.

La Force India guida il gruppo dei team di seconda fascia, conquistando prima la Q3 con Di Resta e poi la zona punti con entrambi i piloti. Ottimo rientro per Sutil che insieme al compagno ha fruttato molto bene la macchina andando subito a punti. Pollice verso invece per la McLaren. Mi sarei aspettato certamente qualcosa in più da Button. E’ sempre andato molto bene a Melbourne dimostrando una buona gestione delle gomme. La macchina ha evidenziato delle lacune costringendo i piloti a correre in difesa. Le scelte 2013 del team di Woking forse sono state dettate più da esigenze economiche che tecniche. A fine anno dovrà rimpiazzare la Vodafone e l’arrivo di Perez potrebbe essere letto anche in questo senso, visto che è appoggiato dall’uomo più ricco al mondo. Di conseguenza Hamilton avrà ritenuto opportuno guardarsi intorno puntando su una casa costruttrice come la Mercedes, cresciuta rispetto alla passata stagione. Si difende molto bene sul giro secco, anche se deve lavorare su affidabilità e ritmo gara.

Chiude la top team e la zona punti Grosjean, autore di una corsa da seconda guida. In partenza non ha voluto prendere rischi difendendo un punticino importante per la classifica.

Tornando alle qualifiche credo che Charlie Whiting & C siano stati troppo conservatori e cautelativi. Credo che si dovesse avere più rispetto per gli spettatori che avevano pagato il biglietto per assistere alle qualifiche, aspettando diverse ore anche sotto una pioggia battente.

Tra sette giorni si tornerà in pista con il GP della Malesia dove la Pirelli porterà compound diverse (P Zero Orange hard e il P Zero White medium). Solo dopo i primi gran premi potremmo avere un termometro più chiaro, anche perché dopo Sepang ci saranno tre settimane di stop in attese della Cina dove i team si scateneranno con gli sviluppi.

 

 

 

 

 

Melbourne – Gara
1. Kimi Raikkonen – Lotus-Renault – 58 giri
2. Fernando Alonso – Ferrari – +12″4
3. Sebastian Vettel – Red Bull-Renault – +22″3
4. Felipe Massa – Ferrari – +33″5
5. Lewis Hamilton – Mercedes – +45″5
6. Mark Webber – Red Bull-Renault – +46″8
7. Adrian Sutil – Force India-Mercedes – +1’05″0
8. Paul di Resta – Force India-Mercedes – +1’08″4
9. Jenson Button – McLaren-Mercedes – +1’21″6
10. Romain Grosjean – Lotus-Renault – +1’22″7
11. Sergio Perez – McLaren-Mercedes – +1’23″3
12. Jean-Eric Vergne – Toro Rosso-Ferrari – +1’23″8
13. Esteban Gutierrez – Sauber-Ferrari – +1 giro
14. Valtteri Bottas – Williams-Renault – +1 giro
15. Jules Bianchi – Marussia-Cosworth – +1 giro
16. Charles Pic – Caterham-Renault – +2 giri
17. Max Chilton – Marussia-Cosworth – +2 giri
18. Giedo van der Garde – Caterham-Renault – +2 giri

 

 

TOTO Melbourne – Button vincente

Solo poche ore ci separano dal primo attesissimo semaforo verde della stagione che, come da tradizione, si accenderà all’Albert Park  vestito a festa per ospitare la prima delle diciannove tappe. Ad inaugurare il podio nella passata stagione ci avevano pensato il duo McLaren insieme alla Red Bull, con Jenson Button davanti a Vettel ed Hamilton. Il campione del mondo 2009 era stato il primo dei sette vincitori diversi in altrettanti gran premi.

Anche per quest’anno l’inglese è dato vincente al volante della sua MP4-28 grazie ad una guida che salvaguarda particolarmente le Pirelli, come dichiara Gian Carlo Minardi al sito www.minardi.it, che con il suo Minardi Team ha preso il via a ben ventuno edizioni“Tra i top team vedo favorito Jenson Button proprio perché ha dimostrato già nel 2012 di saper gestire e interpretare molto bene le Pirelli, soprattutto le medie che troveremo in Australia insieme alle super soft. Mi aspetto minimo tre pit stop. Per il podio vedo poi una bella lotta tra Ferrari e Red Bull. Sarà sicuramente un gp ricco di incognite dove in qualifica potrebbero saltar fuori sia Mercedes che Lotus. Dopo le prime quattro gare comunque avremmo un termometro più preciso della situazione”

Per il team Minardi il gran premio d’Australia ha rappresentato gioie e rimpianti sia per i risultati conquistati sia per quelli mancati “E’ sempre stato un gran premio interessante per noi, anche perché per gran parte degli anni rappresentava la corsa di chiusura, prima di andare ad inaugurare la stagione. Ho ricordi molto belli, ma anche toccati dalla sfortuna, come nel 1989 quando conquistammo in qualifica il terzo posto con Martini alle spalle di Mansel e Senna, dopo un warm up eccezionale. Purtroppo il lavoro fu vanificato dalla pioggia battente e chiudemmo al sesto posto, che voleva comunque dire un punto mondiale. Arrivavamo da tre risultati molto importanti come il quinto e sesto posto in Inghilterra, il quinto posto ad Estoril e il quarto miglior tempo nelle crono di Jerez.

Peccato che in quegli anni i punti venissero assegnati solamente ai primi sei. Forse con un sistema come quello di oggi la storia sarebbe cambiata… Ad esempio, nel 1985 – l’anno del debutto del Team Minardi nel mondiale di F1 – chiudemmo la stagione ad Adelaide con un ottavo posto con Martini. Oggi sarebbe un risultato eccezionale. Andando con la mente più vicino ai giorni nostri, arriviamo al 2002 quando al primo gran premio conquistammo un prezioso quinto posto con Mark Webber, pilota australiano esordiente” conclude il manager faentino

FOCUS Melbourne

Ebbene si, ci siamo. L’inverno è alle spalle, così come le presentazioni delle monoposto e i dodici giorni di test collettivi. Tra Jerez e Barcellona le scuderie hanno messo sotto torchio e verificato tutte le novità per la nuova stagione (o perlomeno per le prime gare) che si appresta a partire tra pochi giorni all’Albert Park.

Mentre i team hanno fatto tutte le loro valutazioni e verifiche, tifosi e appassionati nuotano in un mare di incertezza, ponendosi diverse domande “Quanta benzina avevano nei serbatoi? Che gomme sono state usate? Sono state testate tutte le novità? Avranno spinto al massimo? E naturalmente …. a che punto è la nuova Ferrari F138?

Domande tutte lecite e di quasi impossibile risposta in quanto si ha l’impressione che i vari team abbiano giocato a nascondino tra di loro testando gli upgrade in modo separato oltre a girare, in alcune occasioni, con gomme non marchiate e lavorando molto sull’affidabilità.

Partiamo però da alcuni punti fermi:

–   Le nuove gomme Pirelli hanno un degrado improvviso e importante, pertanto sarà fondamentale indovinare il momento ideale per il cambio gomme;

–   Rispetto al 2012 il regolamento non ha subito variazioni consistenti e siamo alla fine di un programma tecnico. Questo ha portato ad un innalzamento del livello delle prestazioni delle scuderie;

–   Entrando in casa Maranello, la Ferrari ha avuto un riscontro tra i dati della galleria del vento con quelli della pista, cosa che non era successo nella passata stagione.

Ma andiamo per step:

PIRELLI: come già successo nella passata stagione le Pirelli rappresentano l’incognita più grande di questo inizio di mondiale. Nei test hanno dimostrato di avere un degrado tanto importante quanto improvviso e potremmo assistere a numerosi pit-stop per gara (in base ai dati dei test di Barcellona, se oggi avesse luogo un gran premio sulla medesima pista, sarebbero previsti anche 4-5 pit-stop). Onestamente non so quanto sia corretto che tutto il lavoro svolto dai team sia in galleria del vento che al simulatore, durante l’inverno, debba essere condizionato così pesantemente dal degrado o dalla performance delle gomme.

FERRARI: si stanno riprendendo dallo shock dell’anno scorso, quando i riscontri cronometrici e il comportamento della vettura erano agli antipodi rispetto ai dati dettati da simulatore e galleria del vento. Hanno fatto certamente uno step evolutivo molto importante, ma saranno le prime gare a definire l’esatta evoluzione nei confronti della concorrenza.

MERCEDES: sul giro secco e con le gomme super soft hanno dimostrato di aver ottimizzato il lavoro. Dovranno ora dimostrare se la criticità evidenziata sia in gara che nei long run durante la stagione passata, è stata superata.

MCLAREN: macchina equilibrata, con un pilota giovane come Perez e un super collaudato Button che ha dimostrato in passato di saper colloquiare molto bene con le gomme. Questo aspetto potrebbe fare la differenza nei primi gran premi ed essere una sorpresa vincente.

RED BULL: sono i campioni in carica anche se è impossibile decifrare i riscontri. Questo è quello che fa più paura. Il potenziale non è quello espresso in Spagna e diventa difficile anche valutare il limite delle gomme. Entrambi i piloti si sono lamentati dell’usura, ma questo sarà un problema comune. Ostentano però una certa sicurezza, ottenendo buone prestazioni cronometriche con gomme “hard”.

LOTUS: la E21 è sicuramente da top team. La loquacità di Raikkonen sorprende con i suoi giudizi positivi e favorevoli, ciò significa che ha riscontrato un buon potenziale nella vettura, inserendosi così d’ufficio tra gli outsider in lotta per il titolo 2013.

Dopo i 5 top team, ci potrà essere una bella bagarre tra Sauber, con la macchina più valida dal lato tecnico, Williams, Force India e Toro Rosso, per conquistare quel sesto posto nel mondiale, che equivale al “primo” tra le squadre di seconda fascia. Il team svizzero è chiamato ad un salto di qualità aiutato da Nico Hulkenberg, anche se rimane l’incognita Gutierrez. Fanalino di coda per Marussia e Caterham, con il team russo in leggero vantaggio grazie alla coppia piloti.

Dopo l’analisi dei team, andrei ad esaminare le coppie di piloti  che daranno il miglior apporto in termini di punti ai rispettivi team.

HAMILTON/ROSBERG: tra i  5 top team, formano la coppia migliore sia come esperienze sia per affinità. Nico e Lewis hanno già corso insieme nelle formule propedeutiche. Rosberg potrebbe mettere anche in difficoltà il campione del mondo 2008. Possono rappresentare un buon tandem per il Campionato Costruttori.

ALONSO/MASSA: un Fernando in versione 2012, che si ripeterà certamente anche in questa stagione, insieme ad un Massa in crescita, come ha dimostrato a fine anno e nei test; potranno ambire a punti importanti per il mondiale

VETTEL/WEBBER: sono la coppia da battere. La loro rivalità ha permesso alla Red Bull di conquistare tre titoli mondiali costruttori. Per risultati hanno dimostrato di essere la coppia più prolifica, rimanendo il punto di riferimento.

RAIKKONEN/GROSJEAN: sono la principale incognita. Se il finlandese ha dimostrato di poter lottare per il titolo dopo i due anni di assenza, Grosjean aveva alternato gare fantastiche a cose catastrofiche, quindi, se l’inverno ha portato consiglio, la crescita del pilota francese può essere determinante per l’acquisizione di punti in ottica mondiale costruttori.

BUTTON/PEREZ: Nonostante la grande esperienza dell’inglese, anche nella gestione delle gomme, come evidenziato dai tre GP vinti nella passata stagione, il duo McLaren può dare meno garanzie in termini di prestazioni complessive; la scarsa esperienza del messicano potrebbe non essere sufficiente per confermare la loro posizione all’interno del mondiale.

MALDONADO/BOTTAS: tra le seconde linee la coppia Williams sarà quella che potrà portare a casa più punti. Sono giovani e determinati e, se Maldonado riuscirà a fare un ulteriore step, questo team potrà essere protagonista in qualche GP.

VERGNE/RICCIARDO: sono chiamati ad una conferma importante anche perché potranno contare entrambi su un anno di esperienza in più e, con un potenziale economico da sesto posto tra i team, dovranno compiere un doppio sforzo per dimostrare tutto il loro potenziale. La macchina faentina sembra esser nata molto bene e, per far sì che uno di loro possa ambire al posto di Webber in Red Bull, dovranno comportarsi da Top Driver.

BIANCHI/CHILTON: credo che Bianchi abbia fatto un’ottima scelta passando alla Marussia. Pur partecipando in una squadra non altamente competitiva, avrà la possibilità di crescere grazie ad una sana competizione con il compagno di squadra per dimostrare chi è il migliore. Il primo anno in F1 non è mai facile. In caso di firma con la Force India avrebbe avuto molta più pressione in quanto gli sarebbero stati chiesti certi risultati, oltre a doversi confrontare con un compagno esperto come Di Resta.

Gian Carlo Minardi “Solo a Melbourne la verità”

Con la seconda quattro giorni di Barcellona è calato il sipario sulle prove generali. Ora i riflettori e gli occhi sono tutti puntati verso Melbourne, il grande salone d’onore del primo gran premio di Formula 1 2013, che quest’anno si giocherà sui canali di SKY e RAI tra dirette e differite. Finalmente vedremo le monoposto con lo smoking su misura e tirato a lucido, completo di tutte le novità.

Ancora una volta le scuderia hanno giocato a nascondino con gli avversari, per evitare di regalare punti di riferimento, indicazioni sugli sviluppi e sul loro reale potenziale.

Si è chiuso anche il terzo turno di prove. Sono stati quattro giorni molto difficile da interpretare, se non impossibile, in quanto tutti i team sono stati molto bravi a nascondere i vari sviluppi. Ho avuto l’impressione che siano state testate le varie novità separatamente e, quindi, solamente a Melbourne, potrebbe vedere le macchine rivisitate con gli aggiornamenti aerodinamici.

A mio avviso nei primi GP le gomme saranno ancora gli arbitri, in quanto sono di difficile interpretazione e gestione. Tra dieci giorni, in Australia, potremmo vedere in azione  le “medium” e “super soft” che hanno condizionato la quattro giorni di Barcellona con un forte degrado creando non pochi problemi di gestione a piloti e team. Inoltre in Malesia si girerà con “hard” e “soft”. Quindi nei primi due week end potremmo avere una panoramica molto ampia delle nuove mescole create dalla Pirelli” commenta Gian Carlo Minardi

Ho l’impressione che la Red Bull abbia nuovamente giocato a nascondino e solamente in un occasione ha segnato un tempo molto interessante, prima di tornare a girare su un distacco di circa 1”-1.5” dalla vetta. Se fosse veritiero allora tutti i team dovrebbero preoccuparsi seriamente. Abbiamo avuto ben otto macchine racchiuse in un secondo, che in qualifica potrebbero diventare addirittura sedici. Per la Q3 vedo una lotta interessante tra Ferrari, Red Bull, McLaren e Mercedes (molto pimpante sul giro secco), oltre a Lotus e Williams che potrebbero inserirsi come outsider. Rispetto ad un anno fa il livello della competizione si è alzato come dimostrano i tempi fatti segnare, molto vicini se non addirittura inferiori alla pole 2012.”

La Ferrari sembra aver trovato una buona affidabilità e quello che fa più piacere sono le parole di Pat Fry e degli uomini in rosso quando dichiarano di aver trovato finalmente un riscontro tra i dati della galleria del vento (il virtuale) e la pista (la realtà).  Un arma importante per un team che ha sempre fatto dello sviluppo continuo il suo DNA