Maldonado e Grosjean, coppia Lotus 2014

I primi tasselli in ottica 2014 stanno andando al loro posto con la Lotus che ha annunciato la line-up 2014. Pastor Maldonado, salutata la Williams dopo la vittoria in Spagna nella passata stagione e un 2013 da dimenticare, approda ad Estone al fianco del confermato Romain Grosjean.

Grosjean ha vissuto una seconda parte di stagione molto intensa e ricca di risultati, chiudendo al settimo posto nel mondiale con 132 punti, alle spalle di Nico Rosberg. “Sono veramente contento per la conferma e per poter continuare a guidare per la Lotus F1. Quella appena conclusa è stata una stagione ricca di soddisfazioni per me. Abbiamo lavorato molto bene insieme e so che tutti ad Enstone hanno lottato per ogni punti, senza lasciare nulla al caso.  non vedo l’ora di provare la nuova vettura e di andare in Australia per la prima gara

Il venezuelano era certamente tra gli obiettivi di diversi team, soprattutto per il forte appoggio economico. Praticamente svanita la trattativa con la Quantum, Eric Boullier  avrà voluto affiancare a un Grosjean maturato il talento (e l’apporto economico) del venezuelano. “E’ una fantastica opportunità per me. Non è un segreto che abbia voluto cambiare per provare a fare un ulteriore passo in avanti nella mia carriera in F1. La Lotus F1 è certamente la migliore opportunità che mi potesse capitare. Il prossimo anno i regolamenti e le vetture cambieranno in modo significativo, quindi è un ottimo momento per iniziare questa nuova avventura. Non vedo l’ora di iniziare

Ora restano da sistemare i sedili in casa Force India e Sauber con Hulkenberg, Di Resta e Perez ancora senza contratto.

Mercato piloti, quante incognite!

Domenica è calato il sipario sul Mondiale di Formula 1 e la mente di piloti e team è certamente già rivolta al 2014. I lavori però non fervono solamente nelle officine per preparare i nuovi bolidi, ma anche dietro le scrivanie e nelle sale riunioni per cercare di completare il puzzle della griglia di partenza. Ad oggi sono ancora tanti e troppi i pezzi mancanti per completare l’opera

Hulkenberg, Maldonado, Perez, Grosjean, Di Resta sono solo alcuni dei nomi che ad oggi sono sul mercato senza un contratto e Lotus, Sauber, Force India, i team più importanti della fascia B che vantano dei sedili liberi. Un fatto certamente anomalo per la Formula 1 moderna. Di norma, a restare indietro, erano prevalentemente le piccole scuderie. Lotus e Sauber inoltre stanno ancora sognando i capitali dall’Arabia e dalla Russia.

La causa la possiamo certamente ricercare nel difficile momento che sta vivendo l’economia mondiale, ma soprattutto nel forte aumento di costi che i team saranno chiamati ad affrontare nelle prossima stagione “Ci troviamo di fronte ad un cambio di regolamento che farà impennare i costi, non ancora del tutto valutabili poiché sarà una stagione ricca di incognite e imprevisti” analizza Gian Carlo Minardi “Con i motori turbo è veramente complicato prevedere i costi in quanto i punti interrogativi sono numerosi. Io ne so qualcosa, visto che il mio ingresso in F.1 nel 1985 è coinciso con l’era turbo. Alcune scuderie sono già in difficoltà prima di iniziare, figuriamoci a stagione inoltrata” La rottura del propulsore francese sulla vettura di Grosjean in Brasile potrebbe essere anche un campanello d’allarme in ottica della prossima stagione, in cui saranno previste solamente cinque unità dei nuovissimi motori turbo, per pilota “Se con otto motori super collaudati si arriva ad una fumata, chissà cosa potrà succedere il prossimo anno. Questi cedimenti si traducono in costi e retrocessioni

La scelta della line-up potrà essere dettata da una media ponderata tra valori tecnici ed economici “Prevedere i prossimi passi non sarà facile in quanto i parametri da tenere in considerazione sono molteplici. Il fattore principale che influenzerà la scelta è il giro di soldi intorno ai piloti. Abbiamo sulla piazza un Maldonado e un Perez, che in questi anni hanno potuto contare su appoggi economici importanti. Bisognerà capire se tali capitali saranno confermati. Ad esempio Maldonado, dato molto vicino alla Lotus, ha accennato che la PDVSA potrebbe lasciare il circus. Perez, scaricato dalla McLaren nonostante sia stato in grado di mettere in ombra Button, molto probabilmente non godrà del medesimo appoggio. Diversamente non comprenderei la mossa di Woking. Diversa la situazione per Nico Hulkenberg che si è guadagnato lo stipendio a suon di punti. Il tedesco è il classico esempio di ottimo investimento il cui ritorno si traduce in un buon piazzamento all’interno della classifica costruttori.  Il settimo posto della Sauber è opera sua e ha portato nelle casse del team svizzero una buona fetta dei diritti televisivi. Di conseguenza sarà importante amalgamare un driver in grado di portare punti pesanti con un giovane che possa garantire una copertura finanziaria”

Il 2014 sarà caratterizzato anche da una rivoluzione a livello motoristico “La Marussia ad esempio passerà ai propulsori Ferrari che le permetteranno di fare un passo in avanti. Di conseguenza potrebbe mettere in moto nuovi arrivi. Certamente confermeranno Bianchi, ma non dimentichiamoci che c’è un Chilton con una grande disponibilità economica che potrebbe smuovere ulteriormente le acque. Qualcuno potrebbe rischiare di restare fuori. Lo stesso Perez ha dichiarato che non è disposto a fare da comparsa” conclude il manager faentino

Ci aspetta un inverno incandescente.

Gp Brasile – LE PAGELLE

Con il Gran Premio del Brasile siamo arrivati all’ultimo giorno di scuola.

Sebastian Vettel 9.5 – E’ impossibile non dargli un voto alto in quanto ancora una volta sia lui che la Red Bull hanno dominato in lungo e in largo e in qualsiasi condizione atmosferica. Ancora una volta sono stati in grado di fare quello che volevano. Hanno messo insieme una macchina da guerra, perché nove vittorie di file era forse difficile immaginarle. Insieme hanno raggiunto un feeling che li ha resi invincibili.

Mark Webber 9 – questo voto va sia per il secondo posto conquistato domenica (grazie al quale ha chiuso al terzo posto nel mondiale) sia perché stiamo parlando di un vero gentleman. Negli ultimi anni gli è stato portato via un titolo già vinto in pista e ha dovuto fare da seconda guida, senza lamentarsi più di tanto. Inoltre tutti i problemi della Red Bull sono arrivati sulla sua vettura.

Fernando Alonso 9 – ancora una volta ha dimostrato di essere il numero 1. E’ riuscito a portare ancora una volta la Ferrari sul podio in una gara stradominata dalla Red Bull

Jenson Button e Sergio Perez 7 – Hanno fatto risorgere una McLaren  che nelle ultime gare aveva battuto la fiacca. Se il quarto posto di Button era insperato, il sesto del messicano non è da meno, in quanto senza la sostituzione del cambio, avrebbe potuto chiudere la gara nuovamente davanti al compagno, riconfermato all’interno del team

Nico Rosberg 7 – Bella gara. Rispetto alle gare precedenti è stato molto arrembante difendendo la sua posizione con il coltello tra i denti

Felipe Massa  9 – gli è stato rubato un podio, perché certamente Fernando gli avrebbe fatto strada dandogli la possibilità di chiudere la sua avventura in rosso con un podio, davanti al suo pubblico.

Nico Hulkenberg  7 – Ancora una volta ha portato dei punti al team. Il suo contributo è stato determinante a salvare la stagione della Sauber portando con i suoi punti, linfa importante in ottica 2014. E’ la dimostrazione di quanto sia importante per un team di seconda fascia avere tra le sue linee un pilota esperto il cui stipendio viene ripagato dai risultati.

Lewis Hamilton 6.5 – Anche se reputo la sua penalizzazione eccessiva (e una conseguenza della penalizzazione inflitta prima a Massa con il solo scopo di riequilibrare i giochi) un campione del mondo non dovrebbe creare certe situzioni e poteva usare un’altra metodologia per sopravanzare Bottas. Il finlandese dal canto suo aveva tutto lo spazio per spostarsi ed evitare il contatto, come richiesto dal regolamento.

Daniel Ricciardo 7 – Sul bagnato sia lui che il suo compagno avevano confermato un buon ritmo entrando in Q3. Con l’asciutto poi non sono stati in grado di ripetersi ma rispetto a Vergne ha regalato alla Toro Rosso l’ultimo punto della stagione che fa certamente morale

FIA 0 – voto per la disorganizzazione e la perseveranza con gli stessi uomini. E’ arrivato il momento di ringiovanire e creare un’unica commissione che giudichi i piloti, per avere uniformità nei giudizi

Gp Brasile – IL PUNTO

Si chiude un 2013 con una bruttissima figura da parte della FIA. La decisione presa nei confronti di Felipe Massa è demenziale e credo che sia arrivato il momento anche per la Federazione di prendere dei provvedimenti per ringiovanire e uniformare il collegio. Un combattuto e bel Gran Premio del Brasile, caratterizzato da sorpassi emozionanti, è stato vanificato da decisioni di persone esterne che, cambiando gara dopo gara, non garantiscono un giudizio omogeneo. In aggiunta la penalità inflitta ad Hamilton mi ha dato l’impressione che sia stata assegnata per riequilibrare le forze in campo. Un brutto doppio errore

Complimenti a Sebastian Vettel e alla Red Bull che hanno vinto tutto. Seb ha segnato un nuovo record con 9 vittorie consecutive e 13 in un unico campionato, eguagliando Michael Schumacher, anche se il tedesco aveva conquistato questo traguardo in un campionato di 18 gran premi, e non 19 appuntamenti come il calendario 2013.  La Mercedes chiude il Mondiale al secondo posto, davanti alla Ferrari. Un grandissimo risultato per il team tedesco che però rende più importante il secondo posto tra i piloti di Alonso, considerando le differenze tecniche. Lo spagnolo si conferma il miglior pilota assoluto. Senza la penalità a Felipe, oggi il secondo posto era a portata per la Scuderia di Maranello, anche se pesano i punti mancati dal brasiliano in una parte della stagione. Ora bisognerà analizzare i problemi e trovare velocemente la soluzione perché il tempo è veramente poco, soprattutto considerando tutte le novità che saranno introdotte

Con la chiusura della stagione vanno in pensione i propulsori aspirati 8 cilindri e diversi piloti si apprestano a cambiare casacca, o vita, come Felipe Massa e Mark Webber.  L’australiano termina una stagione con il secondo posto e il terzo assoluto, dopo aver iniziato la sua carriera nel 2002 con il Minardi Team e due punti mondiali al debutto assoluto. Sono veramente pochi quelli che possono vantare questo primato. Mark saluta il circus da vero protagonista. Mi fa piacere vedere ancora una volta un podio composto da tre piloti che hanno iniziato la loro carriera in F.1 tra le mura di Faenza, di cui due con me nel Minardi Team – Fernando e Mark.

La mente ormai è rivolta già al 2014 che porterà con se un cambiamento regolamentare veramente importante, che potrebbe far riemergere diversi team portando con se anche diverse incognite, legate soprattutto alla componente motoristica. La rottura del propulsore Renault sulla Lotus deve far riflettere: se con otto motori per pilota super collaudati un team chiude la sua stagione con una fumata, non oso pensare cosa possa succedere con solamente cinque unità/pilota di nuova concezione. Mi sembra che siano stati fatti passi troppo azzardati e poco ponderati.  Se aggiungiamo che tutte queste novità porteranno ad un aumento di costi importanti allora il quadro è veramente completo. Questa è anche una delle cause per cui alcuni team di serie B non hanno completato la loro line-up. Molti sono in cerca della migliore soluzione tecnico-economica. E’ vero che la FIA deve convivere con le case automobilistiche e che il futuro dell’auto è rivolto verso i motori turbo, il kers e l’ibrido, però si deve tenere conto anche della difficile situazione economica di alcuni team.

Webber, un Signore e un ottimo Pilota e Atleta

Quello che andrà in onda domenica sarà un Gran Premio del Brasile ricco di simboli per i colori e la storia del Minardi Team. Dopo aver firmato il suo esordio nel Mondiale di Formula 1 nel lontano 1985 sulla cornice di Rio, il week end di Interlagos sarà anche l’ultimo appuntamento per Mark Webber al volante di una monoposto di F1, dopo l’esordio nel 2002 proprio con i colori del team faentino. L’australiano riuscì a conquistare sulla pista di casa (e al debutto) un entusiasmante 5° posto che mandò in incandescenza pubblico e fans della scuderia faentina.

“Nella mia carriera in F1 ho vissuto diversi GP del Brasile anche se all’inizio era tutto un altro week end, sia perché si correva a Rio e sia perché era la gara di apertura del Mondiale, quindi con temperature più alte. In quegli anni il fine settimana era anticipato da alcune prove libere, svolte una settimana prima. Di conseguenza i ragazzi del team avevano anche la possibilità di rilassarsi al mare e svagarsi. Mentre San Paolo è prettamente una città industriale, Rio è legata più ai divertimenti” ricorda Gian Carlo Minardi

E’ un GP ricco di diversi segni come la morte del motore 8 cilindri aspirato, che lascerà la scena ai turbo, e l’uscita di scena dal circus di Mark Webber. L’australiano lascerà certamente un bellissimo ricordo di se, sia come persona sia come pilota e atleta. Dei 37 piloti che il Minardi team ha portato all’esordio, Mark è uno di quelli che ha lasciato maggiormente il segno, non soltanto per i due punti conquistati all’esordio in Australia, ma anche per il rapporto che si era creato all’interno del team. E’ uno dei pochi che ancora oggi, quando entro nei box o nei paddock di Formula 1, mi corre incontro per abbracciami e salutarmi” ricorda con piacere il manager faentino

All’età di 37 anni lascia la F1 con la consapevolezza di essere ancora al top della carriera. Anche domenica partirà per vincere, nonostante un Vettel determinato a non cedere nulla a nessuno. Dopo esser stato “scippato” di un mondiale da parte del team è stato vittima anche di numerosi ritiri o problemi tecnici, come la perdita di gomme dopo il pit stop. Episodi in cui il pilota non può fare nulla” Webber si appresta quindi ad abbracciare il progetto Porsche LMP1 “Sono sicuro che continuerà a far parlare di se anche nel futuro. Si affaccia su un palcoscenico molto affascinante come i prototipi e le gare endurance che sta attirando importanti costruttori

Un successo l’Individual Races Series

Ha riscosso il pieno dei consensi la prima competizione dell’Individual Races Series, gara in pista con regole da cronoscalata. L’iniziativa sperimentale è stata voluta per far scoprire ai piloti della “montagna” l’ebbrezza della pista con costi molto contenuti. Inoltre, la gara si colloca alla fine della stagione ufficiale delle corse in salita, offrendo a quanti non vogliono parcheggiare l’auto da corsa in garage l’opportunità di correre ancora.

La gara, che ha visto in pista 39 vetture, si è svolta con la classica partenza “one by one”, con gli start intervallati da un minuto. Il vincitore assoluto è stato l’eugubino Mauro Rampini, sulla performante Osella-BMW 3.0. Rampini, un vero habitué delle corse in montagna “L’iniziativa è molto positiva, ci si diverte in un contesto assolutamente sicuro e con costi bassi. Ben vengano altre gare come questa“.

Presente a Magione anche Giancarlo Minardi in veste di Presidente della Sottocommissione C.S.A.I. per la velocità “Sono veramente soddisfatto di come si sia svolta la giornata. E’ stato uno spettacolo molto bello che ha raccolto consensi da tutte le parti. Sia i piloti che i team si sono detti molto soddisfatti e hanno auspicato che questo evento venga trasformato in una realtà. Devo ringraziare il Direttore dell’Autodromo Ezio Sisti per aver appoggiato questa iniziativa e per aver organizzato l’evento in sole tre settimane” commenta Minardi e ideatore dell’evento “La volontà è quella di creare un Trofeo per il periodo invernale, stagione in cui normalmente team e piloti sono fermi ai box. Spostandomi all’interno del circuito ho potuto osservare i ragazzi impegnati nei vari tratti del “Mario Umberto Borzacchini” Nei giri a disposizione sono stati in grado di migliorarsi progressivamente. Le insidie delle montagna non permettono di esprimere il massimo del loro potenziale e quello della vettura, cosa invece più fattibile in un circuito. Sono emerse delle criticità che andranno corrette per il futuro, ma trattandosi di una novità assoluta è anche giusto che accada. L’Individual Races Series potrà essere una bella opportunità anche per quei giovani con limitate risorse economiche” conclude Minardi

Brasile ’85 – L’inizio di un sogno

Questo fine settimana sul circuito di Interlagos calerà definitivamente il sipario sul Mondiale di Formula 1 dominato a tutto tondo dalla Red Bull e da Sebastian Vettel, inseguiti da una Lotus in grande spolvero, attuale seconda forze del campionato, ma quarta in classifica costruttori.

Per Gian Carlo Minardi il Gran Premio del Brasile ha da sempre un sapore speciale rappresentando il punto di partenza di un’avventura durata la bellezza di 340 GP. “5 aprile 1985, ore 9.30, Circuito di Jacarepagua parte la FP1. Eravamo arrivati in Formula 1. Al di là di tutto il lavoro svolto per l’assemblaggio della vettura e l’organizzazione della prima trasferta oltre oceano, solo quando abbiamo avviato il nostro motore per compiere il primo giro in pista ci siamo realmente resi conto di cosa avevamo realizzato” ricorda Gian Carlo Minardi

Prima di raccontare questa storia dobbiamo fare un piccolo sforzo e andare indietro ancora di qualche anno, più precisamente al 1980, anno in cui Minardi fonda la sua Scuderia diventando costruttore partecipando al Campionato di Formula 2, ma con la mente già rivolta alla Formula 1. I risultati non tardano con Michele Alboreto, Alessandro Nannini, Paolo Barilla e Pier Luigi Martini, ma l’obiettivo resta sempre la massima serie. La grande occasione si presenta nel 1984 in un incontro tra l’imprenditore faentino e il presidente dell’Alfa Romeo ing. Massacesi . Alla fine di una lunga trattativa – il Presidente Alfa Romeo – promise a Minardi una fornitura di motori turbo 8 cilindri. Su quelle parole il manager faentino si lanciò nell’organizzazione delle nuova vettura e sulla costruzione della prima Minardi F1 che venne presentata a luglio ’84. Tutto era pronto quando, con una doccia fredda, arrivò il dietrofront Alfa. Ormai però era troppo tardi per tornare indietro. La Minardi F1 era già inscritta al Campionato del Mondo, quindi si decise di equipaggiare la monoposto con un vetusto motore aspirato Ford-Cosworth/Mader per i primi G.P., in attesa che la neonata società “Motori Moderni” di Piero Mancini e l’Ing Carlo Chiti fornisse il 6 cilindri 1500 Turbo.

Quello di Rio è stato un debutto a tutto tondo, nuovi come telaisti e con un assemblaggio motore dell’ultima ora. Saltato l’accordo con l’Alfa, abbiamo affrontato le prime due gare con un motore aspirato e successivamente con un propulsore turbo, trovandoci a combattere contro colossi come Ferrari, BMW, Ford e Renault, da privati. Arrivavamo da una consolidata esperienza come costruttori in F.2, ma ci trovavamo davanti ad una avventura tutta da scoprire in F.1 . Un piccolo team con una macchina con pochi chilometri alle spalle – costruita con una scocca in sandwich di alluminio, honecomb, con interposta fibra di carbonio e kevlar – dovevamo imparare tutto, dalle procedure di pista a conoscere la vettura. Ricordo con piacere che in quegli anni l’assegnazione dei box era casuale, e non dettata dall’ordine in campionato. Pertanto potevi trovarti in mezzo tra Ferrari e McLaren o Williams, Lotus e Renault con la possibilità di osservare il loro lavoro e quindi di incamerare esperienza”, analizza il manager faentino

Il passaggio dalla F.2 alla F.1 è stata la conseguenza di una strategia Aziendale, che prevedeva di costruire una vettura con cui correre direttamente, e non per rivenderle a terzi. Eravamo arrivati al punto di avere un organico  numeroso per costruire e gestire una F.2, ma non ancora strutturati per la massima serie. Si rese necessario comunque un salto di categoria.  Avevamo dimostrato di saper costruire telai, ma il nostro tallone al debutto era certamente il cambio di motorizzazione a stagione inoltrata. Insieme alla Tyrrel eravamo gli unici equipaggiati con un aspirato e, nonostante la loro esperienza, riuscivamo a lottare alla pari. Mi fa piacere sottolineare che con il sistema attuale di assegnazione punti, nonostante tutti i problemi di gioventù incontrati,  avremmo potuto conquistare già nella prima stagione i primi punti nel Mondiale, grazie all’ottavo posto di Martini in Australia”.

Per il debutto in F.1 Gian Carlo Minardi si affidò al piede di un giovanissimo Pierluigi Martini, nipote di Giancarlo Martini, che firmerà con la scuderia faentina la bellezze di 103 GP “Sono passati un po’ di anni, ma è stato un giorno di grandissima emozione per tutti. Si respirava una bellissima atmosfera. All’interno del team primeggiava la passione e la voglia di far bene. E’ stato un week end non privo di problemi, ma l’inizio di una nuova avventura” commenta Pierluigi Martini

Guarda il video con le interviste a Gian Carlo Minardi e Pierluigi Martini targate 1985

BhaiTech “Anno stupendo tra GP2 e GT Open”

Con l’appuntamento sul tracciato di Barcellona Bhaitech Racing, il reparto corse dell’Advanced Vehicle Science Centre con sede a Mestrino e inaugurato poco più di un anno fa da Pastor Maldonado, ha messo in bacheca il primo titolo conquistando l’International GT Open con due McLaren MP4-12C. Insieme al titolo team è arrivato anche il successo tra i piloti con Giorgio Pantano. Il padovano, al debutto in un Campionato GT, ha messo tutti gli avversari alle sue spalle “Conquistare il titolo team e piloti al debutto nel Campionato GT non è male come biglietto da visita. Per noi e per alcuni dei nostri ingegneri era uno scenario completamente nuovo” commenta il presidente Bhaitech Ferdinando Bada “Abbiamo commesso anche degli errori, ma siamo stati bravi a crescere gara dopo gara. La vittoria assoluta di Monza è stata l’apice della stagione, insieme naturalmente agli ultimi chilometri di gara-2 al Montmelò. Alla fine abbiamo meritato questa vittoria

E’ stato un successo anche per il “virtuale” Nel vostro Quartier Generale Bhaitech avete un Simulatore e un Software di ultima generazione. Quanto si avvicina oggi il virtuale alla realtà?

Siamo attorno al 95% E’ un riferimento che arriva confrontando i dati in pista della Dallara GP2

Il Simulatore vi permette di effettuare prove indoor, senza dover trasferire tutto il materiale in pista, risparmiando tempo e denaro, dando la possibilità ai piloti di esercitarsi sulle piste e allo staff di effettuare prove di sviluppo. In termini economici, quant’è il risparmio per un team?

Parliamo di una spesa inferiore almeno di ¼ tra giornata in pista e una prova al simulatore. Inoltre c’è il vantaggio di poter girare liberamente continuando a perfezionare i dettagli, come la frenata, o effettuare prove di set-up.  Tutto quello che si fa in pista si può fare tranquillamente con il simulatore e il software di modellazione. Abbiamo avuto dei piacevoli confronti con piloti che, dopo tre-quattro giornate da noi, hanno migliorato notevolmente i loro risultai in pista in un campionato selettivo come la GP2.

Restando nel campionato cadetto alla F1, quest’anno siete stati impegnati al fianco del team Racing Engineering

Come BhaiTech abbiamo dato un supporto tecnico al team Racing Engineering sia per quanto riguarda il simulatore sia con dei nostri ingegneri di pista. Abbiamo raccolto numerose soddisfazioni chiudendo la stagione con il titolo GP2. Un altro grande successo che si unisce ai due titoli nel GT Open.

In ottica 2014, quali sono i vostri Programmi Racing?

In questo momento abbiamo due opzioni: GT Open e FIA GT. Nell’arco di un mese dovremmo avere il nostro programma definitivo, in quanto stiamo aspettando la conferma da parte di un importante sponsor. Per noi il FIA GT sarebbe la scelta principale, in quanto più tecnico, ma ovviamente vogliamo sentire le esigenze dei nostri partners.

La situazione economica mondiale non è certamente delle migliori. Qual è la difficoltà principale che un team, o aziende come le vostre, incontra oggi?

Il mondo economico mondiale è in crisi e mancano le giuste risorse per sostenere lo Sport. Per Sport intendo a 360° non solo il Motorsport.  Oggi assistiamo alla difficoltà anche per Sport semi amatoriali – piccole squadre di calcio che fanno la felicità di comunità locali non riescono a reperire neppure i 10-15000 euro necessari per la stagione sportiva-  figuriamoci per il Motorsport i cui budget sono ben maggiori.

Francamente ci si aspetterebbe più attenzione da parte delle istituzioni per un comparto che coinvolge milioni di lavoratori; solo nel Motorsport operano oltre 150.000 addetti. Invece anche recenti interventi legislativi -Governo Monti- hanno ulteriormente ristretto le possibilità di sponsorizzazione da parte delle aziende con conseguenze esponenziali sulla diminuzione delle risorse destinate allo Sport.

Quest’anno l’Advanced Vehicle Science Centre BhaiTech ha festeggiato il primo anniversario. Quali sono gli obiettivi per i prossimi anni?

Il nostro principale obiettivo è collaborare a stretto contatto con le case automobilistiche. E’ chiaro che devi dimostrare chi sei e cosa sai fare. Noi siamo ancora molto giovani, ma stiamo compiendo importanti passi. Abbiamo una bellissima collaborazione e un ottimo rapporto con McLaren F1. E’ il nostro partner più importante a livello tecnologico. Probabilmente la “Famiglia F1” il prossimo anno si allargherà ulteriormente. Sono molto fiducioso.

In passato siete stati impegnati direttamente con un vostro team sia in F.3000 che in GP2, conquistando vittorie e titoli. C’è una possibilità di un ritorno tra le Formule?

Non escludiamo niente. Nell’arco di un mese dovremmo avere il programma definito e fare i nostri annunci. Il capitolo Formule non è certamente chiuso.

… cosa vi ha spinti ad abbandonare quella strada per puntare verso le Competizioni GT?

Non c’è stato un episodio in particolare. Solamente la voglia di trovare nuovi stimoli. Dopo tanti anni tra le Formule, mi entusiasmavano le ruote coperte. Anche se non siamo impegnati con un nostro team, continuiamo a lavorare sulle monoposto attraverso il simulatore, strumento che dà un grande aiuto in quanto il pilota ha la possibilità di crescere e migliorare. In un campionato come la GP2, parliamo di differenze di millesimi di secondo. Per questo i dettagli diventano l’arma vincente. Attraverso la simulazione possiamo osservare le gesta del pilota, capire i suoi errori e aiutarlo a crescere.

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Gp USA – IL PUNTO

Il Gran Premio USA, penultimo round del Mondiale, ci ha regalato qualche bella battaglia con i suoi campioni Webber, Hamilton e Alonso, ma soprattutto ci ha consegnato una Lotus e un Grosjean in forte crescita.

Escludendo come al solito le due Red Bull, o perlomeno la RB #1 che ancora una volta ha dimostrato di poter giocare con i suoi avversari, Romain ha dimostrato di poter essere una prima guida per il futuro prossimo chiudendo a soli 6” dal Campione del Mondo, inserendosi tra le due macchine più competitive del lotto. Merita certamente un 9 in pagella per la partenza e gestione gara. Ha provato ad infastidire Sebastian Vettel segnando il giro più veloce in gara, poi regolarmente battuto dal “biondino” il giro successivo. Può essere una garanzia per il suo team che in questo finale di stagione ha dimostrato di aver recuperato qualcosa alla Red Bull, nonostante la non felice decisione di sostituire Kimi con Kovalainen. Probabilmente il lavoro svolto da Valsecchi all’interno del team meritava una chance. Peggio di così….. anche se nel post gara il finlandese è stato giustificato puntando il dito verso dei problemi tecnici.

Ottimo lavoro per Lewis Hamilton che si è difeso da un Fernando Alonso che, forse, ha spremuto più del dovuto le sue gomme. Una Ferrari in difficoltà per tutto il week end saluta Austin con il quinto posto dello spagnolo e un disperso Massa. Mi auguro che qualcosa non abbia funzionato, anche se il brasiliano ha sofferto pesantemente per tutto il fine settimana. Nonostante una gara strepitosa di Nando, in cui ha lottato con il coltello tra i denti, 29 sec. dal vincitore restano tanti, troppi. Fernando ha cercato di limitare i danni nei confronti di una Mercedes che ha portato entrambe le vetture in zona punti. La sfida finale per il secondo posto tra i costruttori si sposta così in Brasile, a casa di Felipe, tra soli sette giorni. Certamente non potranno dormire sonni sereni anche in vista dell’ottimo stato di saluto della Lotus, subito alle spalle del Cavallino.

Ancora una bella prestazione da parte del neo-silurato Sergio Perez che ha dimostrato che non doveva essere lui ad essere scaricato.  Ha solo 22 anni ed è in netta crescita. Anche in ottica 2015 (McLaren-Honda) forse andavano fatte scelte diverse. Abbiamo un Jenson Button – a fatica ha portato a casa un punto – che mi sembra sulla via del tramonto.

Ancora punti per Nico Hulkenberg e la sua Sauber che avrebbe meritato di conquistare la zona punti anche con Gutierrez. Peccato per la penalità ottenuta in qualifica. Mi ha sorpreso Bottas. In casa Williams hanno fatto scelte retroattive rispolverando soluzioni targate 2012 che hanno ripagato. Valtteri si sta confermando pilota da F1

Gian Carlo Minardi all’Individual Races Series

Questo fine settimana l’Autodromo di Magione ospiterà un evento sperimentale e unico in Italia, ideato e voluto fortemente da Gian Carlo Minardi: l’Individual Races Series.

I protagonisti del “Mario Umberto Borzacchini” saranno gli abituali concorrenti della velocità in montagna: vetture turismo, sport e formula saranno chiamate ad effettuare una competizione con le medesime modalità delle cronoscalate, ma interamente da svolgersi sui  7.205 metri del Borzacchini. L’unico elemento a mancare sarà… la salita!

I piloti che parteciperanno alla sfida del 17 Novembre dovranno percorrere, con la classica partenza uno alla volta, due giri e mezzo del circuito di Magione. I concorrenti prenderanno il via ogni 40” e avranno a disposizione due  manche (per il risultato finale si procederà alla somma dei tempi)

“E’ un esperimento che ho voluto fortemente e sono contento che l’iniziativa sia stata accolta dal Direttore dell’Autodromo Ezio Sisti. Potrebbe essere un’interessante novità per i ragazzi che non dispongono di grandi somme per fare comunque gare in circuito a tempo” commenta il Presidente Commissione Velocità “Domenica sarò presente a Magione per assistere l’evento” conclude Gian Carlo Minardi

Gp USA – PRESENTAZIONE

Tra i circuiti legati alla nuova generazione il tracciato di Austin è senza alcun dubbio quello più interessante per le sue caratteristiche tecniche. Quest’anno si attendono temperature sotto la media stagionale e la scelta Pirelli di portare Hard e Medium potrebbe creare alcuni problemi a qualche team, Ferrari compresa. Stiamo assistendo a una bella lotta tra i costruttori con la Scuderia di Maranello impegnata a raggiungere la Mercedes, con la Lotus pronta a tentare il colpaccio e scavalcare il Cavallino. L’uscita di scena di Kimi – ha fatto bene a farsi operare per non compromettere anche la prossima stagione – ma soprattutto la scelta Lotus potrebbero rendere difficile la rincorsa al terzo posto.

Non da meno la lotta per il quinto posto tra McLaren e Force India. Fino a qualche Gran Premio indietro sembrava tutto già deciso, ma le ultime prestazioni targate Di Resta e Sutil hanno riportato in corsa il team che nelle ultime due uscite ha conquistato la bellezza di 15 punti. Ora il gap è di soli 18 lunghezze, quindi ancora tutto può succedere. Il cambio Perez-Magnussen potrebbe destabilizzare la serenità del team in favore della scuderia del magnate indiano Vijay Mallya

Austin sarà un week end da bollino rosso per il traffico nei retro-box in previsione non solo 2014, ma anche in ottica 2015, come ci fanno intuire le novità delle ultime ore. Era da tempo che non assistevamo ad un mercato così attivo e, forse, anche un po’ pazzo, figlio di certi regolamenti.    Ma andiamo con ordine:

– in casa Lotus, dopo aver sondato il terreno per Maldonado, Hulkenberg e Schumacher, ha puntato su Kovalainen lasciando parcheggiato nel box il suo terzo pilota Valsecchi. Una scelta che deve far certamente riflettere tutti, soprattutto quei ragazzi che si accingono a firmare dei contratti da terzo Pilota, senza avere garanzie. I dirigenti Lotus hanno preferito un pilota certamente con dei gran premi sulle spalle, ma fermo da un po’ di tempo, piuttosto che scommettere su un giovane che ha lavorato con loro un anno dimostrando di saper andare forte. La colpa però l’attribuisco a questi regolamenti, veramente demenziali che non permettono a questi giovani di mettersi in evidenza e di fare esperienza.  Scelta che certamente non condivido e che mi lascia alquanto deluso.

–  in casa McLaren arriverà invece Magnussen, al posto di Perez. Il messicano è stato più volte criticato, ma onestamente ha fatto bene mettendo alla frusta anche Jenson Button. Credo che questa scelta vada letta più in ottica 2015 (collaborazione Honda) che una bocciatura per Perez.

A questo punto ci saranno molte trattativa dietro le quinte. Abbiamo due piloti come Perez e Maldonado a piedi che possono contare su appoggi milionari. Pastor ha messo nel suo mirino il sedile Lotus, così come Perez che potrebbe guardare anche in casa Force India e Sauber tutto questo a discapito di “Hulk” il quale potrebbe restare attaccato al sedile della Sauber con la collaborazione della Ferrari.

Ci aspettano quindi due gran premi caldi per formare il puzzle della prossima stagione.

Ciao Mauro, le montagne hanno perso il loro RE

Ci uniamo al doloredei famigliari di Mauro Nesti che si è spento all’età di 78 anni dopo aver conquistato la bellezza di 8 titoli europei e 17 italiani nelle cronoscalate

Mi rattrista molto la scomparsa di Mauro. Anche se non ci frequentavamo molto, ricordo con piacere la reciproca stima e le sue visite a Faenza al Minardi Team. E’ sempre andato alla ricerca delle ultime novità tecniche per restare il Numero Uno della Montagna. Ciao Mauro”

 

BhaiTech e Pantano sul tetto d’Europa

Non poteva esserci finale migliore per BhaiTech che sul tracciato di Barcellona, teatro dell’ultimo round dell’International GT Open, batte la concorrenza conquistando il titolo GTS, mettendo in bacheca il primo trofeo personale.

Al debutto nel campionato e nelle competizioni GT il reparto corse dell’Advanced Vehicle Science Centre di Mestrino, diretto dall’Ing. Roberto Costa, ha saputo crescere con grande costanza dopo ogni appuntamento, reagendo alle difficoltà con prestazioni esemplari, come il primo successo assoluto tra le mura amiche di Monza e i sigilli al Nurburgring e in casa McLaren sul tracciato di Silverstone. Una cavalcata lunga quasi sette mesi e sedici gare, conclusa solamente nelle ultime curve del secondo appuntamento sul tracciato catalano, con un finale da cardiopalma che ha tenuto tutti col fiato sospeso. A completare una vittoria storica è arrivato anche il titolo piloti per Giorgio Pantano. Il campione padovano, al debutto nelle competizioni GT ha sferrato l’attacco decisivo con una manovra spettacolare negli ultimi chilometri, conquistando il terzo posto assoluto in coppia con Alvaro Parente. Il quinto posto di Luiz Razia e Chris Van der Drif sulla seconda McLaren MP4-12C regala il secondo posto al costruttore inglese.

“E’ una vittoria da condividere con tutti i ragazzi dello staff e tutti i piloti. Un ringraziamento particolare va alla proprietà che ci ha messo a disposizione tutte le risorse necessarie e a McLaren. Siamo orgogliosi di averli ripagati con questo importante traguardo” commenta l’ing. Costa “E’ stato un week end veramente intenso e ricco di emozioni. Un’intensa stagione conclusa solamente nelle ultime curve. Eravamo consapevoli del nostro potenziale e non ci siamo fatti abbattere dagli episodi poco favorevoli. Le gare e i campionati finiscono dopo la bandiera a scacchi domenicale. Anche dopo la gara di sabato abbiamo continuato a lavorare facendo affidamento solamente sulle nostre forze, senza guardare in casa degli altri. Siamo stati costantemente tra i più veloci. Bravissimo Giorgio che nel suo stint ha recuperato il distacco necessario alla conquista del titolo, compiendo manovre bellissime. Alvaro Parente ha completato il quadro. Conosce molto bene questa vettura e il suo contributo è stato prezioso. Luiz e Chris hanno completato il lavoro aiutando il team a raggiungere questo prezioso traguardo” analizza il direttore tecnico

Sono veramente contento. Un risultato spettacolare arrivato alla fine di un week end intenso e avvincente. Vincere il titolo alle ultime due curve  è qualcosa di indescrivibile, soprattutto perché stiamo parlando della mia prima stagione con vetture GT. Devo fare i complimenti a tutto il team perché ha fatto un lavoro favoloso” commenta Giorgio Pantano

La vittoria BhaiTech è anche un successo per il “virtuale” L’impegno in pista è stato affiancato anche da un grande lavoro nella suite del Quartier Generale BhaiTech ospitante il Simulatore – di proprietà – a 6-DOF a movimento integrale, con schermo di 8 mt e apertura di 210°, cinque proiettori fuori bordo e da due schermi retro visivi  e il software di modellazione. Una chiara dimostrazione di quanto questa tecnologia sia fondamentale non solamente per la Formula 1. Appuntamento al 2014!