F1 | L’analisi prestazionale del Gp d’Australia

Dopo un inverno di articoli e rumors su una Ferrari in difficoltà con il progetto della nuova vettura, da parte di piccole e grandi testate, e mille altre baggianate sul suo conto, la Ferrari è scesa in pista a Melbourne con una grinta e una determinazione che non si vedevano da tempo. Una vettura molto competitiva da subito, che assieme ad un magistrale Vettel, hanno fatto ingoiare i rospi a chi aveva tanto parlato male di loro, non con le parole ma con i semplici fatti.

Analizziamo dunque quali sono le informazioni che ci sono giunte dall’Australia, per avere una prima idea di quelle che sono le forze in campo. Mi manterrò però molto cauto ed eviterò di andare nel profondo, in quanto è solo il primo appuntamento della stagione, tra l’altro su un circuito un po’ atipico, solo con il tempo avremmo un idea più chiara e dettagliata delle qualità delle vetture e se le performance (in positivo o negativo) in questo weekend sono state solo degli eventi a se stanti.

Per prima cosa, al fine di una analisi più chiara ed efficace, risulta importante delineare le caratteristiche del circuito di Melbourne.

Con i suoi 5.3 km è uno dei circuiti più lunghi del mondiale e per le sue numerose curve e sezioni tecniche richiede un livello medio alto di carico aerodinamico.

Si presenta come un circuito impegnativo per il consumo dei carburante e molto stressante per i freni.

Il primo settore è quello più veloce, che predilige una buona efficienza in rettilineo (intesa come connubio tra potenza della PU e cx ), ma richiede anche dei buoni sforzi di trazione per la sequenza di curva 3/4/5.

Nel secondo settore serve invece un ottimo bilancio aerodinamico e carico per poter affrontare al meglio i curvoni veloci.

Nel terzo settore, infine, servono  carico e tanta trazione per le curve tecniche come la 13, la 14 e il tornantino della 15.

Premesse le caratteristiche del tracciato andiamo dunque a vedere cosa è emerso dalle qualifiche ad Albert Park, in particolare prenderemo in analisi le vetture entrate nel Q3.

In primo luogo risulta interessante analizzare il delta tra i tempi registrati nelle qualifiche del 2016 e del 2017. Mediamente il guadagno rispetto allo scorso anno è stato di circa 1,5 secondi, con l’eccezione della Haas, che lo scorso anno si presentava per la prima volta ad un gran premio.

Bisognerà aspettare circuiti con caratteristiche meno atipiche, per vedere i famosi 4 secondi di guadagno, anche se già a Melbourne abbiamo comunque visto delle vetture estremamente rapide in curva, a volte anche 20 km/h più veloci.

Risulta importante anche un richiamo al grafico con il confronto fra i tempi reali segnati nel Q3 e i tempi “ideali” dati dalla somma dei migliori intermedi, così da capire se i piloti sono effettivamente riusciti a dare il massimo nel momento più critico.
Questa volta quasi tutti i piloti sono riusciti ad inanellare il giro più veloce, solo Vettel (strano a dirsi) ha perso per strada un decimo e mezzo (dopo vedremo dove), che lo avrebbe portato a solo un decimo da Hamilton; un dato da non sottovalutare assolutamente!

Risultano dunque questi, in percentuale, i distacchi dalla pole di quelli che al momento si presentano i “top team”, con una Red Bull in seria difficoltà e la Haas e la Toro Rosso che lanciano la sfida alla Williams. Sarà interessante vedere l’evoluzione di questo grafico durante la stagione.

Prima importante chiave di lettura delle performance delle vetture è la velocità massima alla speed trap, confrontata con la posizione in qualifica. I distacchi sono abbastanza ristretti tra i diversi competitors se non per l’eccezione della Williams, che come negli scorsi anni è una delle vetture con la migliore efficienza in rettilineo (Stroll ha segnato la velocità massima più alta: 328 km/h), e di Hamilton. Sembra esserci stata una differenziazione di set up tra i due Mercedes, con Hamilton che ha preferito una configurazione più scarica rispetto a quella del compagno.

Non fanno vedere segni di sofferenza le due motorizzate Renault, anche nonostante il gap esistente tra la PU francese e quelle degli avversari (sul quale girano insistenti voci), a conferma della linea progettuale “low drag” che sembra essere stata perseguita da Newey sulla Red Bull.

Da segnalare che in questo primo gran premio Renault ha usato un MGU-K in configurazione 2016.

Andiamo ora più nel dettaglio (sempre con una certa cautela però), analizzando i grafici in cui vengono riportati i distacchi percentuali tra i migliori piloti della top ten e le relative top speed nei tre intermedi.

Emerge una Mercedes molto competitiva ovunque, in particolare nel primo settore con Hamilton, probabilmente grazie al suo set up più scarico, scelta che  non ha molto pagato poi nel secondo e terzo settore, dove hanno prevalso Vettel e Bottas con i loro assetti più carichi.

In generale la vettura sembra essere molto composta e facile da guidare, con la solita capacità di assorbire perfettamente i cordoli senza scomporsi. Un po’ come lo scorso anno, ma con la sostanziale differenza che questa volta c’è una minacciosa rossa che gli sta dietro a poco più di un decimo, mettendo così pressione sui piloti e i tecnici della casa tedesca, condizione che hanno potuto sperimentare solo poche volte negli scorsi anni.

C’è poi un particolare molto interessante emerso dagli on board (di cui trovate le immagini sotto i grafici del terzo settore), ovvero la velocità di percorrenza di curva 12.

Guardando i camera car si nota che Vettel affronta questa sezione senza mai alzare il piede, a differenza di Hamilton e Bottas che lo alzano entrambi per un attimino perdendo così ben 10km/h di velocità all’apice della curva.

E’ quasi impossibile potersi pronunciare sul perché di ciò, ma un idea potrebbe essere che uno degli svantaggi (evidentemente minore dei vantaggi) che emerge dal passo più lungo, sia una minore rapidità della vettura nei cambi di direzione veloci, ma ripeto è solo un ipotesi.

Di certo c’è di sicuro la bontà della Ferrari, che finalmente abbiamo visto composta e facile da guidare, a differenza degli anni passati.

Ce ne dà conferma il tempo di Vettel nel terzo settore, quello più tecnico e  più di trazione, dove è risultato il più veloce, ma anche quello a solo lo 0,1% da Hamilton nel secondo intermedio.

Una vettura sincera che è riuscita a dare il giusto feeling di guida a Vettel, un po’ meno a Raikkonen e che con le sue ali che flettono molto e il rake molto alto ricorda quasi la Red Bull degli anni scorsi. E soprattutto che finalmente (perlomeno in questo primo Gp) ha saputo gestire le gomme al meglio sia in gara che qualifica.

Tornando a quanto vi avevo accennato prima, il potenziale reale di Vettel era stare ad un decimo e due da Hamilton, ma a causa di due errori il distacco reale nel Q3 è risultato il doppio.

Entrambi gli errori sono simili, in quanto si tratta di un dannoso sovrasterzo in uscita di curva dopo aver preso forse con troppa violenza il cordolo interno della curva, portando il posteriore della monoposto a scomporsi.

I due errori sono avvenuti in curva 1 e curva 12 (le immagini di curva 12 sono qui sotto), ma del resto sono soltanto il segnale di un Sebastian che stava davvero cercando il limite.

Poco da dire sulla Red Bull, che oltre a non essere efficace in curva come gli scorsi anni, a causa di quella che ad una semplice analisi visiva della vettura sembra essere una filosofia “low drag”, è risultata pure molto nervosa e difficile da guidare, probabilmente a causa del sistema sospensivo a cui è dovuta ricorrere dopo il banno della FIA.

Molto meglio la sorellina Toro Rosso e la Haas, che hanno entrambe evidenziato interessanti doti telaistiche e che risulterà molto interessante vedere e analizzare nelle prossime gare.

Per il momento è tutto, ci vediamo in Cina, sperando di avere qualche conferma in più.

Ciao e keep pushing !!!

di Gianluca Medeot

F1 | Gp Australia, Minardi “Vittoria netta per Ferrari. Mercedes battuta sul campo”

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Gian Carlo Minardi, interpellato dalla redazione di Minardi.it e dalla webTV è tornato a sottolineare la vittoria di Sebastian Vettel e della Ferrari sul tracciato di Melbourne, prima tappa del Mondiale di F1 2017, che non risparmia elogi “Un successo netto da parte della Ferrari. Per la prima volta la Mercedes è stata battuta sul campo da un altro team. La Ferrari ha fatto tutto benissimo mettendo sotto pressione sia Lewis Hamilton che chiedeva insistentemente di cambiare le gomme, sia la Mercedes che ha anticipato di qualche giro la sosta.

Una rondine non fa primavera – prosegue il manager faentino – e la Mercedes resta la vettura di riferimento come ha dimostrato conquistando la pole position, anche se il vantaggio della passata stagione si è assottigliato. Vedo favorita la Ferrari sul potenziali piloti. Se Kimi Raikkonen tornerà quello di fine 2016 allora avranno un vantaggio sulla coppia Hamilton-Bottas”

Parole di elogio anche per l’esordio di Antonio Giovinazzi al volante della Sauber “Non si poteva chiedere di più dal ragazzo. Gli elogi sono arrivati anche dall’Inghilterra, patria di otto dei dieci team protagonisti nel Mondiale. Alla prima occasione in un gran premio si è fatto trovare pronto dimostrando tutto il suo valore. Ha  dimostrato di avere tutte le carte in regola per diventare un grande pilota. Il fine settimana in Australia è un ottimo biglietto da visita – prosegue Gian Carlo Minardi – Ora ci sarà bisogno anche di una dose di fortuna.

Se Ferrari e Mercedes hanno dimostrato un’importante affidabilità e di essere le prime due della classe, situazione diametralmente opposta in casa McLaren-Honda “Le esternazioni di Alonso e le sue espressioni dicono molto di più delle parole. Sta attraversando il momento più difficile della sua carriera. Ci sono poi dei risvolti indecifrabili. Il colosso giapponese non può continuare su questa strada. Non c’è il due senza il tre e nella sua storia in F1 già in altre due occasioni si sono ritirati. Per contro abbiamo una McLaren che per il momento non può fare a meno della Honda, suo sponsor tecnico ed economico. Senza di loro il team farebbe molta fatica a sopravvivere.

F1 | Gp Melbourne: IL PUNTO di Gian Carlo Minardi

Sulla pista di Melbourne è andato in scena un fine settimana emozionante per i colori italiani. Dopo la conquista della prima fila da parte della Ferrari di Sebastian Vettel e il debutto di Antonio Giovinazzi al volante della Sauber (al posto dell’infortunato Pascal Weherlein,  il tedesco si è aggiudicato anche il primo gran premio della stagione portando sul gradino più alto la SF70H.

Non dobbiamo cadere nella tentazione dei facili trionfalismi, ma su questo tracciato semi-permanente vettura e pilota hanno reso il 100%. Il quarto posto di Kimi Raikkonen, autore del giro più veloce della gara, contribuisce a portare la Ferrari in vetta nella classifica costruttori. A mio avviso questo obiettivo è alla portata del team di Maranello, ma sarà importante che il finlandese si piazzi davanti al connazionale Bottas. Non mi è sembrato il Raikkonen del finale di stagione.

Un successo importante quello di Maranello che darà la giusta carica per continuare a lavorare, anche se in qualifica Lewis Hamilton ha dimostrato di essere ancora in vantaggio.  Una Mercedes che ha sofferto in particolar modo il degrado delle nuove gomme.  La causa potrebbe essere da cercare nel passo lungo della vettura.

Decisamente positivo l’esordio di Antonio Giovinazzi. In qualifica ha sfiorato l’accesso alla Q2 nonostante una chiamata dell’ultimo minuto e in gara si è reso protagonista di una performance solida, conclusa al dodicesimo posto senza incorrere in errori. Non dobbiamo dimenticare che la Sauber paga un dazio importante anche sotto il profilo della motorizzazione essendo spinta dalla power-unit della passata stagione.

In casa Red Bull sono stati in corsa solamente con Max Verstappen, visti i problemi accusati da Ricciardo fin dal giro di schieramento, che ha portato a casa il massimo del risultato. Per il momento non possono ancora esprimere a pieno il loro potenziale, ma siamo solamente al primo appuntamento dopo un cambio di regolamento importante.

Tra quindici giorni il Circus arriverà in Cina e sarà interessante verificare se saranno confermati i distacchi tra i primi tre della classe Ferrari-Mercedes-Red Bull e il resto del gruppo. Williams e Force India hanno concluso con distacchi importanti.

Gian Carlo Minardi

F1 | Melbourne, risveglio col sorriso

A Melbourne si e’ alzato il sipario sulla nuova stagione di F1 e la prima sorpresa non è tardata ad arrivare. Antonio Giovinazzi è stato chiamato dalla Sauber per sostituire l’infortunato Pascal Wehrlein sfiorando alla prima occasione l’accesso alla Q2. A distanza di sei anni, un pilota italiano torna protagonista nel mondiale.

Un debutto in grande stile per il giovane pilota di Martina Franca, terzo pilota Ferrari e alfiere dell’ACI Team Italia che ha firmato la sedicesima posizione a soli 2 decimi dal compagno di squadra Ericsson, dopo aver percorso meno di venti passaggi sull’impegnativo tracciato australiano. La chiamata da parte del team svizzero è arrivata infatti in occasione del terzo turno di prove libere, presentandosi per il turno di qualifica con solamente un’ora di azione lungo i cinque chilometri di pista. Per Giovinazzi si è trattato di un ritorno al volante della C36 motorizzata Ferrari (power unit versione 2016) dopo aver preso parte al primo turno di test spagnoli.

Un risultato straordinario che merita essere sottolineata perché arrivato su una pista tecnica e impegnativa con solamente un’ora di prova sulle spalle e senza aver usato provato le ultra-soft, con cui ha staccato la sua migliore prestazione nella Q1. Gli sono bastati 8 giri per sfiorare l’impresa e rischiare di accedere al secondo turno, dimostrandosi un pilota solido.

Per la gara di domani (domenica) le previsioni parlano di possibile pioggia. Questo potrebbe essere un aiuto per Antonio che ha sicuramente percorso più chilometri con le Pirelli rain piuttosto che con le slick.

Positivo avvio anche per la Ferrari che con Sebastian Vettel conquista quella prima fila che l’anno scorso era sempre scappata. Quarto posto, alle spalle di Valtteri Bottas per Kimi Raikkonen.

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Australia. Si parte, ma senza Nico Rosberg ed Mr. Ecclestone

Dopo un inverno molto lungo per tutti gli appassionati siamo alle porte di un nuovo campionato del Mondo di Formula 1. Dopo diversi anni la Formula 1 sarà orfana del suo campione del mondo, visto il ritiro inaspettato di Nico Rosberg, ma anche di quel Bernie Ecclestone che per 40 anni ha tirato le fila (da abile burattinaio) del Circus. Il gioco è passato nelle mani di un nuovo promoter, Liberty Media. Ora sarà interessante capire quali saranno le nuove linee guida.

Ci apprestiamo ad arrivare in Australia per il primo gran premio dopo solamente otto giornate di test sulla pista di Barcellona che hanno certamente premiato Mercedes e Ferrari sul fronte dell’affidabilità e bocciato qualcun altro (vedi Honda). Al di la dei riscontri cronometrici visti fino ad oggi, solamente alla fine delle qualifiche potremo avere il termometro di questa stagione poiché in Spagna molti non hanno giocato a carte scoperte.

Tra tante incertezze c’è un dato certo: le power-unit 2017 consumano molto di più e questo sta creando qualche grattacapo agli ingegneri. Il limite di 105 kg di carburante imposto dalla FIA non sarebbe sufficiente a concludere la corsa. Questo maggiore consumo deriva anche dalle nuove gomme Pirelli (molto più larghe rispetto al 2016) che permettono un maggiore grip e una maggiore velocità in curva. Gomme che a quanto si apprende degradano molto poco. Pertanto potremo vedere solamente un pist-stop. Per questo appuntamento i team avranno a disposizioni le mescole Soft, SuperSoft e Ultra Soft.  

La curiosità è tanta. Da tifoso mi piacerebbe vedere una Ferrari molto vicina alla Mercedes (che per me resta la vettura da battere) e una bella bagarre tra questi due costruttori. Non sottovaluterei però anche la Red Bull.

Auguri a tutti un buon gran premio e ci sentiamo domenica dopo la corsa.

F1 | Minardi «A Melbourne aspettiamoci sorprese»

Fare una corretta analisi sulle prestazioni dei team dopo i test di Barcellona è molto difficile poiché ci sono innumerevoli variabili di cui non siamo a conoscenza. Sono comunque convinto che la Mercedes, così come altre team, si siano nascosti. Durante le qualifiche di Melbourne mi aspetto delle sorprese rispetto a quanto visto in Spagna.

Sul fronte dell’affidabilità Ferrari e Mercedes sono state premiate a differenza di Renault e, in particolare, Honda su cui si sono addensate nuvoloni carichi di tempesta. Nei giorni successivi non sono mancate dichiarazioni forti da parte di Fernando Alonso e rumors parlano di un contatto tra McLaren e i tedeschi. Da parte sua il costruttore giapponese prova a stemperare gli animi con dichiarazioni ottimiste. Intanto Mika Hakkinen è tornato a Woking in qualità di ambasciatore della scuderia.

A queste preoccupazioni è emerso un problema non di poco conto legato al maggiore consumo di carburante da parte delle power-unit, dovuto all’aumento delle prestazioni delle vetture e all’introduzione delle gomme più larghe. Stando ai dati raccolti sul tracciato, il limite imposto dalla FIA di 105 kg (l’anno scorso era 100 kg)di carburante per la gara non sarebbe sufficiente. Per questo potremo avere performance differenti tra la qualifica (prestazione pura) e la gara (in cui entrerà in gioco la componente consumi) Staremo a vedere chi sarà più bravo a gestire questo aspetto lungo i 300 km di corsa.

F1 | E’ allarme consumi?

Gli otto giorni di test sulla pista di Barcellona stanno dando i primi riscontri. Se da una parte Ferrari e Mercedes hanno visto premiare gli sforzi sotto l’aspetto dell’affidabilità – a differenza di Renault e, particolarmente, Honda – sta sorgendo un grattacapo importante e da non sottovalutare.

In particolare, il dato è emerso durante la simulazione dei gran premi. A quanto si apprende da voci provenienti oltre i confini nazionali, i 5 kg di benzina in più (si è passato da 100 kg di carburante della passata stagione ai 105 kg per il 2017) previsti dalla FIA in virtù delle nuove performance delle vetture non basterebbero per completare la corsa

I nuovi regolamenti ci hanno consegnato vetture nettamente più performanti sia in termini di velocità che di percorrenza in curva con tempi sul giro più rapidi anche di 4”. In aggiunta sono aumentate anche le dimensioni delle gomme. Tutti questi componenti porterebbero ad avere power-unit più assetate di carburante.

Questo dato può spiegare, in parte, come mai i piloti alzassero abbiano alzato il piede dall’acceleratore durante i turni in pista, prima di completare l’intera simulazione. Sotto la lente di ingrandimento c’erano proprio i consumi.

Melbourne è sempre più vicina.

Ci ha lasciato Romano Cenni, Mr. Mercato Uno

E’ un giorno triste per il mondo Minardi. Questa mattina, all’età di 84anni, ci ha lasciato Romano Cenni, fondatore della Mercato Uno. Viene a mancare non solamente un grande imprenditore italiano, ma anche un appassionato di sport. Con la sua azienda ha contribuito a scrivere pagine importanti della storia del Minardi Team.

Un caro saluto a Romano e a tutti i suoi cari.

Gian Carlo Minardi

Historic Minardi Day 2017 | Numerose le novità per la seconda edizione, che raddoppia, all’Autodromo di Imola

Sabato 6 e domenica 7 maggio l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola ospiterà la seconda edizione dell’Historic Minardi Day, la kermesse dedicata a piloti, fan, collezionisti ed appassionati che vogliono rivivere dal vivo le emozioni legate alla storia della Formula 1 e del team faentino fondato da Gian Carlo Minardi.

A undici anni dall’ultimo gran premio di Formula 1 vinto dalla Ferrari di Michael Schumacher, i 4909 metri della pista del Santerno ospiteranno le potenti monoposto della scuderia faentina che dal 1985 al 2005 ha calcato la scena del mondiale di F1 insieme a tante altre vetture storiche del mondiale e dei campionati di F2, F3 e GT. Gli appassionati avranno la possibilità di incontrare nel paddock e nei box (con accesso libero) ingegneri e piloti che hanno concretamente vissuto la storia della Formula 1 (lo scorso anno furono ben 27 i Piloti che hanno calcato la scena) oltre a numerosi ospiti come il cantante Max Gazzè, appassionato ed anche pilota, che nel 2004 salì su una F1 del Minardi Team.

I cancelli dell’Autodromo di Imola e i propulsori delle potenti vetture di F1, F2, F3 e GT Storiche si accenderanno a partire dalle ore 9.00 di sabato 6 maggio per spegnersi solamente alle 18,30 di domenica 7.

Dopo il successo dello scorso anno, l’Historic Minardi Day conferma la formula con paddock e box aperti a tutti gli appassionati che potranno toccare con mano le vetture che hanno fatto la storia del motor sport, ma non mancheranno numerose novità.

HISTORIC MINARDI DAY – LE NOVITA’ 2017

Festa del Golf – Venerdì 5 maggio, a partire dalle ore 14.00, al Golf Club “Le Cicogne” di Faenza Piloti che hanno scritto le pagine più importanti del motor-sport, grandi dello Sport e Vip si sfideranno in una partita di fronte a tutti gli appassionati che potranno accedere gratuitamente all’interno del club, incontrando i loro beniamini.

Minardi Classic – In collaborazione col Club Romagnolo Auto e Moto d’Epoca- C.R.A.M.E., il cui presidente Bruno Brusa è proprietario della GM75 Minardi, Sabato 6 maggio oltre 40 vetture d’epoca come l’Alfa Romeo 6C 1750 Gran Sport Spider Zagato sfileranno in un percorso che si snoderà per oltre 70 chilometri fra le splendide colline romagnole toccando magnifici borghi medievali e città d’arte. Le vetture resteranno in mostra all’interno del paddock per l’intera durata della manifestazione.

Live Music Show – Il 6 maggio nella serata, quando si spegneranno i motori, nel Paddock si accederanno i riflettori del Live Music Show che vedrà sul Minardi Live Stage Dedo & The Megaphones ed una Guest Star d’eccezione, Max Gazzè. Un amico che oltre ad essere un grande artista è anche un eccellente driver. I biglietti sono già disponibili sul circuito TicketOne

“Gara” fotografica – Aperta a tutti gli appassionati che parteciperanno all’Historic Minardi Day, a partire dalle ore 9.00 di sabato 6 fino alle ore 12.00 di domenica 7 maggio.

Si potrà utilizzare ogni tipo di dispositivo fotografico, sarà compito dell’appassionato di postarlo nelle forme che saranno definite. Le foto saranno esaminate a insindacabile giudizio da una commissione presieduta da Angelo Orsi, famoso foto-report del Mondiale di Formula 1. L’autore della foto prescelta avrà il privilegio di fare un giro sulla pista di Imola a fianco di un pilota professionista.

Area Simulatori – Anche quest’anno tutti gli appassionati potranno sfidarsi al volante di simulatori di guida all’interno dell’area Paddock diventando piloti per un giorno.

IMOLA FORMULA 1 1963-2006: LA STORIA CONTINUA
Il museo “Checco Costa” situato all’interno dell’Autodromo di Imola ospiterà una magnifica mostra dedicata alla storia della Formula 1 a Imola. Al suo interno alcune tra le più belle e importanti monoposto del mondiale di Formula 1 che hanno solcato il tracciato di Imola per un viaggio nella storia.

Scuderia Ferrari Club – all’interno del Paddock dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari non mancherà la Passione Ferrari nel mondo, grazie alla partecipazione degli Scuderia Ferrari Club, che quest’anno festeggia i 70 anni.

Street Food – Non mancheranno i furgoncino dello Street-food per degustare i sapori della cucina romagnola

Ticket – I biglietti si possono acquistare direttamente in autodromo oppure attraverso il canale di TicketOne.it. Per vivere da protagonista l’intero fine settimana dedicato all’Historic Minardi Day – da sabato 6 a domenica 7 – ed assistere anche al concerto serale è disponibile l’abbonamento 2 giorni. Accesso libero, a partire dalle 14,00 e fino alle 19,00 di venerdì 5 maggio, al Golf Club “Le Cicogne”

Aperte le iscrizioni per i turni in pista – Sono aperte le iscrizioni per i turni in pista per i possessori di vetture di F1, F2 e F3 e GT Storiche, e le iscrizioni al Minardi Classic Tour riservato alle vetture stradali storiche. Tutte le informazioni sono disponibili all’interno del sito www.minardiday.it

Gian Carlo Minardi “L’Historic Minardi Day è pronto a crescere pur mantenendo salde le sue radici. Come già un anno fa le auto, il motor-sport e i gli appassionati saranno il cuore pulsante di queste due giornate all’Autodromo di Imola. Sono felice di avere con noi le auto e un club prestigioso come il C.R.A.M.E che contribuiranno a dar vita alla Minardi Classic. L’anno scorso mi ha fatto piacere vedere paddock e box invasi da giovanissimi e famiglie. Oltre a raddoppiare le giornate, abbiamo arricchito il programma con diverse iniziative nuove tra le quali il Live Music Show oltre a confermare la presenza dei simulatori di guida

F1 | Minardi “Ferrari non ha sparato tutte le cartucce. Buon compleanno”

Se il buongiorno si vede dal mattino, tra quindici giorni potremo assistere ad un bell’inizio di mondiale in Australia. Il condizionale è certamente d’obbligo in questo momento poiché ho l’impressione che alcuni team (vedi Ferrari e Mercedes) non abbiano giovato completamente a carte scoperte.

I chilometri percorsi sono però un bel biglietto da visita: 5102 km per la W08 di Hamilton e Bottas e 4450 km per la SF70H di Vettel e Raikkonen contro i 3184 km della Red Bull e i 3700 km della Williams

Ferrari – Sebastian Vettel prima, Kimi Raikkonen dopo, hanno firmato le due migliori prestazioni in assoluto di questi otto giorni di test collettivi. La pole position virtuale è di Kimi Raikkonen che è sceso sotto il muro del 1’19” fermandosi a 1’18”634. Le simulazioni però parlano di tempi sul giro sotto l’1’18”. Questo mi fa pensare che la SF70H non abbia dimostrato ancora tutto il suo potenziale. L’affidabilità raggiunta è un traguardo importante in virtù delle tante novità sia regolamentari che all’interno della squadra. Possono lavorare con maggiore serenità concentrandosi sullo sviluppo della performance.

Il 12 marzo 1947 partiva l’avventura Ferrari. Siamo entrati nel settantesimo compleanno. Una ricorrenza importante per un eccellenza italiana. Speriamo che insieme agli ottimi traguardi raggiunti dalla produzione, si possano unire altrettanti successi conquistati in pista da parte di Vettel e Raikkonen. Buon Compleanno Ferrari!

Mercedes – hanno intrapreso la strada di una vettura col passo lungo. Un azzardo che ruota intorno alla distribuzione dei pesi. Questo potrebbe portare ad un handicap con una zavorra maggiore sull’anteriore. Non ci resta che aspettare le qualifiche di sabato 25 marzo. Mi hanno dato l’impressione di essere rimasti molto coperti, così come i team clienti Williams e Force India. La power-unit potrebbe essere l’arma  in più.

Williams  e Force India – Potrebbero essere la sorpresa in Australia grazie al supporto della Power-Unit Mercedes. Felipe Massa sembra essere galvanizzato e rigenerato da questo rientro lampo, ventilando già la possibilità di prolungare il suo contratto per un’altra stagione. Positivo inizio di stagione anche per la Force India   che può contare sui giovani Perez-Ocon.

Red Bull e Toro Rosso – In questo momento il lavoro è stato rallentato dalla power-unit transalpina. Un progetto completamente nuovo che al momento non sta dando i frutti sperati, soprattutto sul fronte affidabilità. Come da sua tradizione, la Red Bull può contare su un’aerodinamica molto estrema.

McLaren – Fanalino di coda nel chilometraggio e penultimo posto nella classifica dei tempi. La situazione è decisamente catastrofica, soprattutto per colpa della Honda. Non so come faranno a ridare vitalità ad un team interessato da un’importante riassetto. Non sarà facile e questo potrebbe favorire Williams e Force India nella corsa della classifica costruttori.

F1 | Sorpresa Ferrari. Minardi “I team si marcano stretti”

E’ calato il sipario anche sulla secondo ed ultima sessione di test pre-stagionali sulla pista di Barcellona. Sono stati nuovamente quattro giorni molto difficili da interpretare in cui è evidente che i team si stanno marcando, senza svelare tutte le carte. Dopo il record segnato ieri da Sebastian Vettel (1’19”0), oggi è toccato a Kimi Raikkonen abbassare ulteriormente l’asticella fermando il cronometro a 1’18”634.

I risultati ottenuti dalla Ferrari sono incoraggianti, ma la verità sulle forze in campo emergerà solamente in Australia poiché le simulazioni parlano di tempi ancora più bassi. Lauda ed Hamilton si dicono stupiti della SF70H, ma ho l’impressione che la Mercedes nasconda qualcosa all’interno del cilindro. Visti i numerosi chilometri percorsi i motorizzati Ferrari e Mercedes possono dormire sonni sereni. Quando si raggiunge l’affidabilità si lavora più serenamente, potendosi concentrare sullo sviluppo della vettura. Bisogna lavorare step by step e non avere fretta. A Maranello c’è una squadra giovane che sta dimostrando di saper lavorare bene.

Situazione diametralmente opposta in casa McLaren. Sono esterrefatto dalla clamorosa debacle Honda. Non capisco come possano uscire da una situazione così tragica. Fernando Alonso ha già dato segnali forti di nervosismo. Non potrebbe essere diversamente quando sul rettilineo ti mancano 30 km/h. Diventa impossibile confrontarsi con gli altri.

Sono rimasto sorpreso anche dalla Renault. Hanno voluto fare tutto nuovo, anziché sviluppare quanto fatto negli anni precedenti, presentandosi in pista con problemi di affidabilità che si sono ripercorsi anche sui risultati di Red Bull e Toro Rosso, che sono però riusciti a chiudere la sessione alle spalle della Ferrari.

Tra quindici giorni sarà mondiale vero.

F1 | Da domani si torna in pista. Minardi “la Ferrari non eroga il 100% della potenza”

Siamo alla vigilia dell’ultima settima di test prima di volare per l’Australia. I primi quattro giorni di test hanno evidenziato diversi problemi in casa Renault e Honda, regalandoci una Ferrari in spolvero in grado di tener testa alla Mercedes.

Leggendo i tempi però qualcosa non torna. In virtù del cambio del regolamento, la FIA aveva diramato un comunicato legato all’importanza di adeguare i circuiti sotto l’aspetto della sicurezza poiché le simulazioni parlavano di monoposto 2017 più veloci di 4-5” rispetto alla stagione precedente. Ad oggi però siamo lontani da quei limiti. Solamente Mercedes e Ferrari hanno abbattuto il muro del 1’20” fermando il cronometro in 1’19”705 (Bottas) e 1’19”952 (Vettel). Rispetto al miglior tempo del finlandese, Hamilton potrà limare alcuni decimi, ma siamo davanti ad una situazione non facile da interpretare.

Si può presumere che qualcuno abbia giocato a carte coperte, non mostrando il vero potenziale. Stando alle simulazioni, Barcellona è una pista da 1’17”.

Da quanto si apprende, per il momento Renault e Honda non possono erogare tutti i regimi della power-unit per evitare rotture. I giapponesi si sono avventurati in un progetto completamente nuovo ottenendo, almeno sulla carta, più potenza senza però riuscire a riprodurli in pista. La stessa Ferrari non avrebbe erogato il 100% della potenza. Non sappiamo se per tattica o per problemi di sviluppo. Non dimentichiamoci che non è dato sapere il quantitativo di benzina a bordo delle vetture. Mercedes avrebbe potuto scendere in pista con un grande quantitativo.

Aspettiamo di vedere i prossimi quattro giorni, ma a Melbourne potrebbero esserci sorprese.

F1 | Cala il sipario a Barcellona. Minardi “Presto per fare valutazioni. Non sappiamo il quantitativo di benzina”

E’ calato il sole anche sull’ultima giornata di test a Barcellona. La prima sessione va in archivio con la migliore prestazione firmata da Kimi Raikkonen su Ferrari SF70H. Un ultimo giorno caratterizzato dalla pista bagnata artificialmente al mattina per valutare il comportamento delle gomme da bagnato e intermedie Pirelli, tornando poi alle slick nel pomeriggio.

Una sessione difficile da valutare poiché la pista si è asciugata velocemente, vanificando di fatto l’evoluzione e il grip della pista, oltre  ad aver abbassato la temperatura dell’asfalto e alterando i riscontri del pomeriggio coi piloti scesi in pista con mescole ultra soft, super soft e soft.

Troppo presto per valutare le forze in campo

In questo momento è troppo presto fare delle valutazioni sulle forze in campo, nonostante ci siano a disposizione solamente più quattro giorni prima di partire per Melbourne. Si tornerà in pista a partire da martedì. Grazie ai colori della Pirelli sappiamo il tipo di mescole, ma manca un dato fondamentale: il quantitativo di benzina a bordo delle vetture

L’affidabilità

Al momento, l’unico dato su cui ci si può basare è l’affidabilità. I numerosi chilometri percorsi da Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen sono un bel biglietto da visita per la SF70H, così come per la W08 di Hamilton e Bottas. Proprio nei minuti finali della sessione di ieri Seb ha accusato un problema sulla Ferrari, mentre questa mattina è toccato ad Hamilton restare parcheggiato ai box per un problema di natura elettrica sulla sua Mercedes. Renault, e in particolare Honda, hanno lottano con qualche problema di troppo. I transalpini, da quanto si apprende dalle parole dei piloti Red Bull, non avrebbero ancora spinto al massimo i regimi della loro power-unit.

Pirelli pronta a modificare la mescola

Nonostante i giudizi positivi dei piloti, Il direttore di Pirelli Motorsport Paul Hembery, ha annunciato che verrà modificata la mescole delle gomme da bagnato, in particolare le intermedie, poiché soggette ad un degrado notevole. La decisione è arrivata alla fine della sessione a Barcellona con pista bagnata artificialmente. Si pensa di creare una situazione per cui si potranno avere due tipi di composti per le gomme da bagnato: uno per le piste più calde e uno per quelle come Silverstone e Spa dove è sempre molto più fresco