F1 | GP JEDDAH, IL PUNTO DI GIAN CARLO MINARDI “STIAMO ASSISTENDO AD UNO SHOW. PROBLEMA DI OMOLOGAZIONE PER LA PISTA?”

Stiamo assistendo ad uno show piuttosto che ad un campionato del mondo di Formula 1. Incomprensibile l’ingresso della safety-car per il ritiro di Stroll (ha scaldato troppi i freni durante il giro di ricognizione), e ancora di più la giustificazione che è stata data. E’ una delle poche volte in cui un pilota segue alla lettera il regolamento, fermando la machina non solamente in punto totalmente sicuro, ma nell’area dedicata al ricovero in caso di necessità delimitata dai rettangoli rossi.
Se così facendo impediva l’uscita e il passaggio dei mezzi di sicurezza, allora c’è un problema serio di omologazione della pista. Tra l’altro poi c’era tutto il tempo e lo spazio per spostare velocemente l’Aston Martin.
Detto questo stiamo assistendo ad un dominio incontrastato da parte di Red Bull con un cannibale come Verstappen che non ha rispettato gli ordini di scuderia, marchiando all’ultimo passaggio il giro più veloce (1:31.906) ai danni del vincitore Perez. Il messicano è stato molto bravo girando su ottimi tempi per tutto la corsa recuperando velocemente al soprasso di Alonso al via. Proprio lo spagnolo ha commesso una leggerezza al via che non è da lui, che ha rischiato di pagato a caro prezzo il podio conquistato in pista, a vantaggio di George Russell. A motori spenti era stata commissionata una penalità di 10″ allo spagnolo portando così sul podio l’inglese di casa Mercedes, successivamente tolta dagli stessi commissari di gara. Servirebbero regole chiare e decisioni più tempestive.
La Mercedes sta reagendo delineandosi come terza forza del mondiale. Russell ha girato costantemente sul 1’33” basso. Proprio il risultato di questo gran premio, ci descrive meglio le forza in campo, con Red Bull seguite da Aston Martin, Mercedes, Ferrari e Alpine.
Molto deludente le Ferrari che chiudono la corsa in sesta e settima piazza. Dopo la qualifica Leclerc aveva fatto sperare in qualcosa di più, ma la SC non ha aiutato.
Così come in Bahrain, anche qui in Arabia Saudita abbiamo assistito ad una qualifica tiratissima con quindici piloti racchiusi in appena un 1”4 dec e tutta la griglia racchiusa in appena 2”. Basta un soffio per restare tagliati fuori dalla Q2 o, peggio, dalla Q3. Purtroppo, questo risultato poi non si riflette in gara.
Gian Carlo Minardi





La più lunga stagione di Formula 1, ma con solamente tre giornate di test alle spalle, sta per iniziare. E’ già questa potrebbe essere un’anomalia per qualsiasi eventi sportivo. Un vero e proprio controsenso tecnico e sportivo, di cui non possiamo far altro che prenderne atto.
E’ arrivato l’ultimo giorno di “scuola” per la Formula 1 che ci ha regalato un gran premio affascinante e tirato fino all’ultimo giro. Un inarrestabile Max Verstappen ha conquistato la vittoria davanti ad un ottimo Charles Leclerc che ha vinto la sua personale sfida per il secondo posto col diretto avversario Sergio Perez.


In Brasile abbiamo assistito ad un fine settimana straordinaria con qualifica, sprint-race e gran premio movimentati, arricchiti da azioni anche al limite del regolamento ed eccessivamente penalizzate, come nel contatto tra Lewis Hamilton e Max Verstappen. Probabilmente la penalità è dettata dal fatto che l’olandese aveva tutte e quattro le ruote fuori dalla pista.
Siamo arrivati al penultimo appuntamento del Mondiale di F1 del 2022.


Il Gran Premio del Messico è scivolato via senza grandi colpi di scena. Max Verstappen e la Red Bull confermano il loro strapotere e ci avviciniamo velocemente alla fine di questo mondiale con solamente due gare ancora da disputare.


Austin, Gran Premio d’America. Siamo entrati negli ultimi quattro gran premi della stagione. Ci aspettano quattro appuntamenti intensi, perché ci sono ancora numerosi posti in ballo. Se il titolo piloti è già nelle mani di Max Verstappen, è apertissima la sfida tra Charles Leclerc e Sergio Perez per titolo di vice-campione. Il monegasco monterà una nuova power-unit, pagando una penalità di cinque posizioni in griglia di partenza.



